Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    Messaggio  antonia trinchillo Dom Giu 12, 2011 1:37 pm

    Salve prof mi sono prenotata per il 14 giugno,ho scelto di trattare i seguenti argomenti.Il capitolo 1 L'IMPORTANZA DELLE PAROLE PER DIRE DISABILIA',Se ho scelto questo argomento è perchè leggendolo mi ha colpito molto........,ho voluto trattare anche un altro argomento che spero che vada bene:IL CORPO VIRTUALE :A PROPOSITO DI AVATAR.
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    Messaggio  flaviano gessica Dom Giu 12, 2011 2:53 pm

    Buona sera professoressa , mi sono prenotata per il giorno 14/06/2011 sull'argomento le tecnologie e l'uomo in riferimento all'autore Granelli con l'opere "il se digitale.Il corpo divente protesico essa è la sintesi di uomo e tecnologico,le tecnologie si suddividono in:integrative,estensive ed invasive.Il corpo protesico ripropone il concetto di resilienza presente anche nel film "lo scafandro e la farfalla".Le tecnologie inducono al concetto di ibrido tecnologico..
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    Messaggio  Imma Malerba Dom Giu 12, 2011 2:54 pm

    Salve prof...mi sono prenotata per l'appello del 14 giugno e ho deciso di portare come argomento la Net Addiction.Da questa mi collegherò al laboratorio dell'avatar con le varie spiegazioni,per poi trattare i vari tipi di tecnologie studiate come quelle integrative invasive ed estensive.Queste tecnologie aiutano anche la capacità di sviluppare la resilienza e quindi parlerò dei vari casi trattati in aula. Smile
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    Giuseppina Palumbo


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    Messaggio  Giuseppina Palumbo Dom Giu 12, 2011 4:19 pm

    Giuseppina Palumbo ha scritto:L'argomento che ho scelto di trattare è “Le tecnologie e l’uomoin particolare Capucci.

    Pier Luigi Capucci si occupa di sistemi e linguaggi di comunicazione e, dai primi anni ottanta, di nuovi media. Egli ha curato il testo Il corpo tecnologico. L’influenza delle tecnologie sul corpo e sulle sue facoltà. Il volume presenta saggi che regalano particolari suggestioni, fantasie audaci ed inquietanti dell’epoca contemporanea, dove gli strumenti tecnologici e i loro artefatti, influenzano il corpo a vari livelli, generando in tal modo una realtà antropocentrica. In questo testo Capucci vuole mostrarci come il corpo si lascia inondare dalle nuove tecnologie nella sua totalità psicologica, fisica, biologica. Il grande sviluppo e la diffusione delle tecnologie coinvolgono tutti i settori della nostra esistenza, dalle comunicazioni alla didattica, all’informazione, all’ambiente, alla biologia, all’arte. Il libro, inoltre, contiene interventi di Stelarc, De Kerckhove e molti altri. Stelarc pensa che il corpo umano risulta obsoleto, completamente sostituito da una macchina. Egli ci parla di un corpo incapace di soddisfare le nostre aspettative, legate poi in realtà alle immagini che di esso abbiamo oggi creato e le nuove tecnologie risultano essere supporti fondamentali di queste idee, trasformandosi in tal modo da contenitori a componenti del corpo.

    In opposizione a Stelarc si pone De Kerckhove . Fondamentale risulta l’esplorazione del corpo: non basta avere un interfaccia tecnologico con il mondo, deve essere interpretata modificando l’ambiente in cui il corpo vive. E’ una ridefinizione del rapporto tra naturale e tecnologico, artificiale, il corpo potrebbe recuperare i propri sensi. Un corpo che sente l’esigenza di attrezzarsi di artefatti e di protesi, perché è forte il desiderio di rendere più facile la propria esistenza. Non è trascurabile il fatto che questa immagine che ne deriva basa la sua essenza proprio sulla simbiosi che lega l’uomo ai suoi artefatti, portando alla luce l’importanza, l’insostituibilità del corpo fisico perché ne diventa il centro dell’esperienza. Ne consegue che anche il nostro corpo e la nostra mente sono considerati oggetti tecnologici, artefatti come gli altri.

    Corpo e tecnologie

    Sono ormai molte le occasioni nella vita di tutti i giorni in cui è possibile soffermarsi a riflettere su come e quanto la tecnologia stia modificando il corpo umano e stia trasformando molte delle azioni che si eseguono quotidianamente. La tecnologia entra in relazione con il corpo quando rappresenta un’estensione delle sue capacità naturali, sia in senso astratto che fisico. Tutti gli oggetti di uso quotidiano, dal telecomando al telefono cellulare rappresentano dei prolungamenti del corpo biologico e delle sue capacità. Oggi rispetto alle tecnologie del passato è presente una nuova caratteristica: due elementi, il naturale(il corpo) e l’artificiale(l’oggetto tecnologico). In futuro il corpo dovrà imparare a convivere con organi artificiali e protesi meccaniche. Non si tratta più soltanto di usare gli artefatti tecnologici ma di accoglierli all’interno del corpo biologico.

    Il corpo virtuale: l’avatar

    L’avatar nasce con l’avvento di internet, è un alter-ego ideato dall’uomo, non è composto di carne(come nell’omonimo film), ma di sola virtualità, di soli pixel digitali, è un alter-ego virtuale semplice, un personaggio di un videogioco, un nickname da chat, ha un nome che vogliamo mettergli, ha un aspetto che è quello che creiamo noi al pc non lo incontreremo mai faccia a faccia sarà dentro il nostro pc possiamo muoverlo, attivarlo, farlo vivere ma mai toccarlo con le nostre vere mani. Sarà collegato a noi tramite pc, tasti ecc… ma non lo comanderemo mai con la corteccia cerebrale.

    Il cyborg creatura metà uomo e metà macchina, da soggetto letterario si è concretizzato nel mondo reale.

    Le tecnologie invasive introducono questo nuovo individuo che non si sdoppia nel digitale ma è cyborg, è impianto nel suo essere reale. Il cyborg è l’essenza dell’invasione: un essere mezzo uomo e mezzo tecnologia, possiede un innesto o una protesi, che sia un orecchio bionico, un arto impiantato, un seno…Le protesi in questo contesto sono differenti dalle protesi utilizzate in disabilità in quanto sono protesi integrative(Pistorius)

    Il corpo nella disabilità

    In disabilità la corporeità si raggiunge grazie all’azione, al movimento, al coordinamento motorio, nel quale le parti del corpo entrano in relazione con il mondo e con gli altri. Attraverso l’azione , il movimento e il coordinamento si raggiunge la propria corporeità la cui dinamicità è legata a eventi anatomici, fisiologici, psicologici e sociologici della relazione di cervello, mente e corpo. Una relazione capace di dare senso e significato all’esperienza nella quale il corpo viene immerso in continue trasformazioni. E’ attraverso il corpo che il soggetto si esprime e si racconta(ricordiamo il film lo scafandro e la farfalla in cui il soggetto attraverso il battito dell’occhio riesce ad esprimere i suoi sentimenti, le sue emozioni scrivendo addirittura un libro).

    Il corpo nudo e il corpo deforme

    In tutto il 900 è visibile il conflitto tra liberare il fisico dal mascheramento del vestito mostrandolo in tutte le sue forme e sfaccettature. Secondo Leopardi il corpo nudo esprime verità, sincerità il corpo vestito invece segue gli inganni della fantasia. Il corpo svestito in letteratura è opposto al corpo che deve essere senza abiti o maschere, quindi altro.

    Per quanto riguarda il corpo deforme, esso è visto come la parte opposta del bello cioè il brutto, il mostruoso. Per comprendere il deforme dobbiamo recuperare l’idea di brutto soprattutto nell’arte. Nella tradizione greca per Platone e Plotino il brutto era un “non essere”. In una statua neoplatonica ad esempio c’era grazia , mentre nella religione cristiana il brutto veniva riscattato, perché Dio discendeva, si degradava, si umiliava proprio nel farsi uomo. Nell’età moderna si scopriva che la bellezza non era misurabile, il brutto cominciava ad essere recepito come qualcosa che esisteva in natura, per cui la creazione era qualcosa di misterioso che mescolava insieme il bene e il male. Ritornando al tema della deformazione citiamo due “Veneri”: quella di Savignano e quella di Willendorf. In entrambi si accentuano gli attributi femminili, essi hanno un significato simbolico e magico. Simbolicamente è l’esaltazione della donna come madre, come creatrice di un nuovo essere umano destinato a perpetuare la specie; è l’esaltazione stupefatta del grande mistero della nascita e della sua importanza per il mondo. Magicamente la raffigurazione della donna in stato interessante deriva dalla credenza che ciò che è rappresentato in immagine sia destinato ad avverarsi , nel bene e nel male; è un auspicio per la realizzazione del proprio desiderio. Questo spiega perché la testa e la parte inferiore delle gambe che non hanno relazione apparente con la procreazione vengono solo accennate.

    Prof spero che vada bene,grazie per questo percorso.Cordialmente Giuseppina Palumbo

    Il mio esame è il giorno 13 giugno
    Fonti:
    Libro di testo:corpo,tecnologie e disabilità
    Libro di testo:Nozioni introduttive di PEDAGOGIA DELLA DISABILITA'
    Materiali didattici Ornella De Sanctis
    Libro di testo: L'arte;correnti,artisti,società Itinerari di lettura paralleli.Dalla preistoria all'età gotica.
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    Giuseppina Palumbo


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    Messaggio  Giuseppina Palumbo Dom Giu 12, 2011 4:22 pm

    Giuseppina Palumbo ha scritto:
    Giuseppina Palumbo ha scritto:L'argomento che ho scelto di trattare è “Le tecnologie e l’uomoin particolare Capucci.

    Pier Luigi Capucci si occupa di sistemi e linguaggi di comunicazione e, dai primi anni ottanta, di nuovi media. Egli ha curato il testo Il corpo tecnologico. L’influenza delle tecnologie sul corpo e sulle sue facoltà. Il volume presenta saggi che regalano particolari suggestioni, fantasie audaci ed inquietanti dell’epoca contemporanea, dove gli strumenti tecnologici e i loro artefatti, influenzano il corpo a vari livelli, generando in tal modo una realtà antropocentrica. In questo testo Capucci vuole mostrarci come il corpo si lascia inondare dalle nuove tecnologie nella sua totalità psicologica, fisica, biologica. Il grande sviluppo e la diffusione delle tecnologie coinvolgono tutti i settori della nostra esistenza, dalle comunicazioni alla didattica, all’informazione, all’ambiente, alla biologia, all’arte. Il libro, inoltre, contiene interventi di Stelarc, De Kerckhove e molti altri. Stelarc pensa che il corpo umano risulta obsoleto, completamente sostituito da una macchina. Egli ci parla di un corpo incapace di soddisfare le nostre aspettative, legate poi in realtà alle immagini che di esso abbiamo oggi creato e le nuove tecnologie risultano essere supporti fondamentali di queste idee, trasformandosi in tal modo da contenitori a componenti del corpo.

    In opposizione a Stelarc si pone De Kerckhove . Fondamentale risulta l’esplorazione del corpo: non basta avere un interfaccia tecnologico con il mondo, deve essere interpretata modificando l’ambiente in cui il corpo vive. E’ una ridefinizione del rapporto tra naturale e tecnologico, artificiale, il corpo potrebbe recuperare i propri sensi. Un corpo che sente l’esigenza di attrezzarsi di artefatti e di protesi, perché è forte il desiderio di rendere più facile la propria esistenza. Non è trascurabile il fatto che questa immagine che ne deriva basa la sua essenza proprio sulla simbiosi che lega l’uomo ai suoi artefatti, portando alla luce l’importanza, l’insostituibilità del corpo fisico perché ne diventa il centro dell’esperienza. Ne consegue che anche il nostro corpo e la nostra mente sono considerati oggetti tecnologici, artefatti come gli altri.

    Corpo e tecnologie

    Sono ormai molte le occasioni nella vita di tutti i giorni in cui è possibile soffermarsi a riflettere su come e quanto la tecnologia stia modificando il corpo umano e stia trasformando molte delle azioni che si eseguono quotidianamente. La tecnologia entra in relazione con il corpo quando rappresenta un’estensione delle sue capacità naturali, sia in senso astratto che fisico. Tutti gli oggetti di uso quotidiano, dal telecomando al telefono cellulare rappresentano dei prolungamenti del corpo biologico e delle sue capacità. Oggi rispetto alle tecnologie del passato è presente una nuova caratteristica: due elementi, il naturale(il corpo) e l’artificiale(l’oggetto tecnologico). In futuro il corpo dovrà imparare a convivere con organi artificiali e protesi meccaniche. Non si tratta più soltanto di usare gli artefatti tecnologici ma di accoglierli all’interno del corpo biologico.

    Il corpo virtuale: l’avatar

    L’avatar nasce con l’avvento di internet, è un alter-ego ideato dall’uomo, non è composto di carne(come nell’omonimo film), ma di sola virtualità, di soli pixel digitali, è un alter-ego virtuale semplice, un personaggio di un videogioco, un nickname da chat, ha un nome che vogliamo mettergli, ha un aspetto che è quello che creiamo noi al pc non lo incontreremo mai faccia a faccia sarà dentro il nostro pc possiamo muoverlo, attivarlo, farlo vivere ma mai toccarlo con le nostre vere mani. Sarà collegato a noi tramite pc, tasti ecc… ma non lo comanderemo mai con la corteccia cerebrale.

    Il cyborg creatura metà uomo e metà macchina, da soggetto letterario si è concretizzato nel mondo reale.

    Le tecnologie invasive introducono questo nuovo individuo che non si sdoppia nel digitale ma è cyborg, è impianto nel suo essere reale. Il cyborg è l’essenza dell’invasione: un essere mezzo uomo e mezzo tecnologia, possiede un innesto o una protesi, che sia un orecchio bionico, un arto impiantato, un seno…Le protesi in questo contesto sono differenti dalle protesi utilizzate in disabilità in quanto sono protesi integrative(Pistorius)

    Il corpo nella disabilità

    In disabilità la corporeità si raggiunge grazie all’azione, al movimento, al coordinamento motorio, nel quale le parti del corpo entrano in relazione con il mondo e con gli altri. Attraverso l’azione , il movimento e il coordinamento si raggiunge la propria corporeità la cui dinamicità è legata a eventi anatomici, fisiologici, psicologici e sociologici della relazione di cervello, mente e corpo. Una relazione capace di dare senso e significato all’esperienza nella quale il corpo viene immerso in continue trasformazioni. E’ attraverso il corpo che il soggetto si esprime e si racconta(ricordiamo il film lo scafandro e la farfalla in cui il soggetto attraverso il battito dell’occhio riesce ad esprimere i suoi sentimenti, le sue emozioni scrivendo addirittura un libro).

    Il corpo nudo e il corpo deforme

    In tutto il 900 è visibile il conflitto tra liberare il fisico dal mascheramento del vestito mostrandolo in tutte le sue forme e sfaccettature. Secondo Leopardi il corpo nudo esprime verità, sincerità il corpo vestito invece segue gli inganni della fantasia. Il corpo svestito in letteratura è opposto al corpo che deve essere senza abiti o maschere, quindi altro.

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    Il mio esame è il giorno 13 giugno
    Fonti:
    Libro di testo:corpo,tecnologie e disabilità
    Libro di testo:Nozioni introduttive di PEDAGOGIA DELLA DISABILITA'
    Materiali didattici Ornella De Sanctis
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    Messaggio  simona liardo Dom Giu 12, 2011 4:40 pm

    L'argomento che ho deciso di esporre al preappello del 15 giugno è SALUTE E BENESSERE. La decisione di questo argomento è data dall'interesse e dall'attenzione che sempre più oggigiorno si riflette all'interno della società con questi concetti divenuti concetti chiave.I collegamenti ritrovati nel libro mi sono serviti per iniziare questo percorso, in pedagogia della disabilità si tratta l'argomento specifico mentre in corpo tecnologie e disabilità ho cercato di ritrovare personalmente io dei collegamenti adeguati.Oltre a questo materiale ne esporrò altro attraverso le mie ricerche ritrovati un pò ovunque.
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 10 Empty sintesi mio progetto per il preappello del15 giugno

    Messaggio  alessia cicala* Dom Giu 12, 2011 4:45 pm

    salve Professoressa, il mio progetto è sul tema: La prevalenza del sensoriale. Avrei voluto aggiungere molte più cose, ma purtroppo non posso parlare per ore. Salve Professoressa questa è la sintesi del mio progetto, purtroppo non sono riuscita ad inserire tutto ciò che in origine volevo mettere, perchè altrimenti parlerei per ore. Il tema che ho scelto è: La prevalenza del sensoriale: immagini, silenzio, uditivo e visivo a confronto.
    L'epoca contemporanea è caratterizzata da cambiamenti repentini avvenuti in tutti gli ambiti, i quali hanno determinato una trasformazione epocale e l'avvio di un processo di globalizzazione, in base al quale McLuhan ha elaborato il metaforico ossimoro di "villaggio globale" per definire il mondo odierno a seguito dell'evolversi della tecnica e della tecnologia e della nascita dei nuovi media. L'epoca contemporanea può essere inoltre definita come "età dell'immagine", in quanto al suo interno vengono celebrate le immagini e il rumore, come Fiorentino dimostra nel suo testo <<il valore del silenzio>>. L'autore riconosce che attualmente vige la televisione generalista e nei suoi luoghi, come nei salotti dei talkshow, il silenzio viene completamente ignorato, mentre viene attribuito grande potere alle parole. E' importante inoltre riconoscere che nell'epoca contemporanea è nato l'ibrido tecnologico dalla contaminazione tra mondo naturale e artificiale, tra corpo umano e tecnologie. Ciò dimostra che l'oggetto tecnologico è diventato parte integrante del corpo umano attraverso un processo di progressivo avvicinamento e penetrazione nel corpo umano degli elementi elettronici, che grazie allo sviluppo della tecnologia e della nanotecnologia, sono diventati sempre più leggeri e miniaturizzati, dotati di un aspetto “friendly” e inoltre di essi se ne fa un uso personale, a differenza per esempio del telefono fisso. Quando parliamo di ibrido tecnologico, facciamo riferimento al nesso uomo-tecnologie. Le tecnologie vanno classificate in integrative, invasive ed estensive. In questa sede la mia attenzione è riposta su quelle estensive, che fungono da ampliamento del corpo. McLuhan, studioso dei mezzi di comunicazione di massa, sostiene che i nostri sensi sono estesi da tali tecnologie le quali ci consentono di fare esperienze di eventi che si verificano dall'altra parte del pianeta. Esempi di esse sono il telefono prima fisso e poi mobile, la CMC, iPod, palmare e portatile. Tali strumenti integrati a dispositivi come il tach screen e la tastiera estraibile hanno favorito la diffusione della Digital Activity, con la quale gli strumenti elettronici diventano parte di se. Nasce così l'uomo digitale, in quanto svolge azioni digitali, utilizzando alcune funzioni sensoriali, come quella tattile e visiva, a scapito di altre, come quella uditiva. Importante perciò si rivela l'idea elaborata da Sherry Turkle, secondo la quale entra in gioco la necessità di discutere e utilizzare i 5 sensi. Proprio per questo bisogna fare riferimento al testo <<Il sè digitale>> di Granelli, nel quale l'autore si pone un quesito fondamentale: La tecnologia potenzia o atrofizza l'uomo? Granelli, riconosce che la tecnologia nasce per rimediare ai difetti dell'organismo umano. D'altro canto, le tecnologie se mal impegnate possono provocare danni negativi sui sensi e sulle capacità sensoriali usate per costruire le relazioni interpersonali. Ho avuto la possibilità di riscontrare in prima persona le conseguenze che l’atrofizzazione sensoriale sta provocando sull’essere umano, nel laboratorio sulla cecità effettuato in aula. Appena ho messo la benda ho subito sentito un senso di disagio, perché non riuscivo a vedere le mie compagne e chi leggeva le poesie. Solo dopo qualche minuto sono riuscita a concentrarmi sui rumori, come quelli della penna caduta a terra e su quelli delle parole delle poesie dei ragazzi con deficit, riscontrando meglio del solito ciò che realmente intendevano trasmettere.
    Arriviamo così a Caroina, il quale sostiene che il rapporto con il virtuale modifica il rapporto corpo-identità, dando vita ad un “corpo disseminato”, cioè frantumato nella rete. Questo studioso riconosce che l’universo digitale è carico di insidie, come la difficoltà di sincronizzare i tempi del virtuale con quelli del reale, lo sdoppiamento dell’identità tra avatar e reale, Net Addiction cioè la dipendenza dalla rete e da tutte le relative attività, ed in fine, Sandy Stone riconosce come altro rischio della rete, il finire per comunicare solo attraverso il virtuale e non attraverso i 5 sensi. Diventa perciò necessario educare quasi in tutti i sensi, come Gamelli e la Murdaca sostengono nel loro pensiero. Entrambi parlano di Pedagogia del Corpo, ma in particolare la Murdaca la definisce come modello terapeutico abilitativo, alla base del quale il corpo viene visto come strumento attraverso il quale il soggetto si esprime e si descrive, quindi attraverso un'esperienza di mediazione corporea limite, con la quale il soggetto trova una singolarità e una dimensione di gruppo. Tale docente esperta in materia di disabilità, sostiene nel suo testo << Cervello-mente-corpo>>,la necessità di ritrovare un’unità corporea soprattutto nel caso della disabilità, attraverso l’azione, il movimento e il coordinamento delle parti, per consentire al corpo di entrare in relazione con il mondo e con gli altri. Gamelli invece, definisce il corpo come memoria senso-percettiva delle emozioni dal grembo materno a quelle esperienziali. Inoltre sostiene che l’educazione corporea, consiste nel vivere il corpo in tutti i contesti educativi,soprattutto attraverso i linguaggi e ponendo attenzione ai sensi e all’ascolto.
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    Messaggio  salvatore apredda Dom Giu 12, 2011 5:10 pm

    Ho scelto di trattare l'argomento TECNOLOGIE INTEGRATIVE (caso PISTORIUS)collegandole al termine RESILIENZA.
    Un incidente grave può turbare gli equilibri psicologici di una persona.
    In coincidenza di questi eventi ,sono molti a provare profonda incertezza.
    In psicologia il termine resilienza è la capacità delle persone a riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà.
    Avere un alto livello di resilienza non significa essere infallibili
    ma disposti al cambiamento quando è necessario: disposti a
    pensare di poter sbagliare ,ma anche di correggere la rotta.
    Le persone con un alto livello di resilienza riescono a fronteggiare
    efficacemente il problema , a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.
    Non basta solo la resilienza ,come nel caso Pistorius , la tecnologia nello sport ha fatto il suo lavoro.
    Pistorius atleta sudafricano ,campione paralimpico nel 2004 e
    nel 2008 .
    E' nato una grave malformazione che lo costrinse all'età di
    undici mesi ,all'amputazione delle gambe,e corre grazie a particolari protesi in fibra di carbonio.
    Migliorare se stessi, correre più veloci ,arrivare prima dell'avversario. Talento ,spirito di sacrificio ,determinazione,tutte doti che trasformano atleti in campioni e record che restano nella storia.
    Oggi più che mai la tecnologia si mette al servizio dello sport ,con materiali e innovazioni che migliorano le performance contribuiscono in maniera determinante a superare i limiti del corpo umano.
    Veronica Tonia Mennillo
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    Messaggio  Veronica Tonia Mennillo Dom Giu 12, 2011 6:56 pm

    Ho scelto il tema della Net Addiction, e mi sono prenotata per il 14 giugno Very Happy
    -Le insidie della Net Addiction
    -IAD (internet addiction disorder)
    -Il corpo virtuale: a proposito di Avatar
    -La tecnologia come estensione
    -La vita digitale: esempi di ampliamento sensoriale
    -Dematerializzazione
    -I tre processi di Caronia
    -Confronto tra i tre processi e le tre tecnologie
    -Pensieri cyborg e divergenze: Donna Haraway e Adriana Cavarero
    -Laboratorio: le tecnologie estensive, Avatar
    Tra le tipologie di estensioni corpo/tecnologie, una deriva è rappresentata dalla Net addiction, ossia la dipendenza dal net o dalla rete e quindi dalle attività appartenenti al mondo virtuale. La Net addiction nasce principalmente in America, ma si sviluppa anche in Italia a Napoli con esponente Enzo Di Frenna. Egli ha pubblicato la prima ricerca completa in Italia nella quale raccoglie interviste di medici, psicologi, insegnanti, studenti, sociologi, politici sulla dipendenza dalle informazioni digitali. Nel suo resoconto è trionfata la mente analitica del computer sul corpo e sul cuore. Oltre la Net Addiction ritroviamo anche la IAD ossia (internet addiction disorder) la quale nasce in Americana nel 1995 con Goldberg e si sviluppa in Italia nel 1997 con Cantelmi , il quale segnala due tappe del percorso che conduce alla rete-dipendenza: FASE TOSSICOLFILA; FASE TOSSICOMANICA. I soggetti a rischio hanno un’età compresa tra i 15 e i 40 anni, hanno una buona conoscenza dell’informatica e solitamente presentano già problemi psicologici, psichici o familiari, e anche problemi come ansia, depressione, stress lavorativo , insicurezza sull’aspetto fisico e insoddisfazione nel matrimonio. I sintomi più frequenti sono senz’altro: solitudine, depressione,insonnia e disturbo della personalità. Vi sono tre componenti fondamentali che riguardano la dipendenza da Internet e sono: TOLLERANZA,ASTINENZA E SMANIA. Queste caratteristiche sono tipiche dei tossicodipendenti e dell’alcolismo, ma sono oggi riconoscibili anche in quei soggetti affetti da dipendenza dal Net, per riuscire a soddisfare sul piano virtuale, quello che non riescono ad ottenere sul piano reale. Infatti il soggetto si sente appunto diviso in Avatar e reale
    -Collegamento con il laboratorio: tecnologie estensive Avatar.
    La prima differenza è che il nostro Avatar non è composto di carne ma di sola virtualità, dove è l’individuo stesso a creare le caratteristiche fisiche, mentre l’Avatar del film è un prodotto di laboratorio con la fusione di caratteristiche genetiche /DNA umano e quello alieno. La seconda differenza è che il collegamento con avviene tramite uomo/pc, ma uomo/corteccia cerebrale. La terza invece; l’Avatar del film è al giorno d’oggi irreale, mentre quello nostro è già utilizzato da molti utenti delle realtà simulate. Come ben sappiamo esse fanno parte delle tecnologie estensive. Una tecnologia è estensiva quando è intesa come ampliamento del corpo. La tecnologia è divenuta un’estensione dei nostri sensi, soprattutto della vista e dell’udito. Le nuove forme di comunicazione hanno trasformato il mondo, in quanto un'informazione da una parte ad un’altra è divenuta istantanea. Inoltre anche la comunità è divenuta globale, possiamo rifarci ai social network, in cui tutti cono interconnessi nello stesso spazio virtuale. Lo sviluppo della tecnologia ha cambiato il rapporto tra l’essere umano e gli strumenti tecnologici. Nel testo LA VITA DIGITALE di Andreoli ritroviamo due esempi di ampliamento sensoriale; l’auto, la quale viene definita come integrazione nei nostri processi mentali esattamente come le parti anatomiche del nostro corpo e il telefono, il quale mette in comunicazione due persone fisicamente lontane che, senza di esso, sarebbero nell’impossibilità di comunicare emozioni, sensazioni, notizie importanti. E’ una protesi che l’uomo indossa e serve a comunicare. Siamo così giunti nella CMC (comunicazione mediata dal computer), ossia forme di comunicazione prodotte e trasmesse su un supporto tecnologico e possono essere divise in comunicazioni sincrone, cioè un’informazione avviene in tempo reale, mentre quelle asincrone in tempo differito. Un altro fenomeno è quello della DIGITAL ACTIVITY cioè l’attività di digitalizzazione, consiste nell’utilizzo delle dita della mano per usufruire delle tecnologie fino a farle proprie. Le tecnologie come afferma Longo, sono in tutti i luoghi della nostra vita e qui infatti entra in gioco la necessità di discutere sull’utilizzo dei cinque sensi. E’ frequente,infatti, che l’utilizzo eccessivo di una funzionalità porti all’atrofizzazione di un’altra. Ad esempio, il telefono, pur essendo inizialmente molto semplice,ha comunque favorito la scrittura veloce a quella complessa. Quindi tali peculiarità appartengono alla modalità con sui una tecnologia viene utilizzata e diffusa. A studiare questi rapporti uomo/tecnologie vi è la Turkle. L’obiettivo delle sue ricerche è di non limitarsi a studiare come le tecnologie cambino l’uomo, ma come l’uomo muti il suo comportamento dinanzi ad esse. Nel suo libro LA VITA SULLO SCHERMO, ella presenta maggiormente discorsi sulle persone e come le macchine hanno cambiato la nostra identità. Lo schermo del computer è divenuto infatti la nostra nuova casa, la nostra dimora delle fantasie.
    Maldonado affronta il tema della dematerializzazione e si parla infatti di mutamento della materia. Anche Caronia reputa la vicinanza della tecnologia dannosa per la materia, e analizza tre processi che possono essere confrontati con le tre tecnologie. Viene principalmente condivisa l’idea del corpo disseminato che modifica il rapporto tra corpo e identità.
    A riguardo la Cavarero analizza la tecnologia, ritenendola non più dicotomica ma che apre l’orizzonte ad un nuovo soggetto uomo-animale-macchina. Il cyborg è per lei un organismo cibernetico ibrido, in realtà perde identità sessuale. Donna Haraway ritiene che le identità di classificazione debbano essere ormai sostituite dalle identificazioni in generi multipli. La Cavarero critica questo approccio e sostiene che ormai l’identità sessuale è sicuramente inutile. Con il cyborg si è avviato un nuovo pensiero mitologico, in cui tutte le figure assumono una forma di ibrido, senza però mai cancellarne la differenza. Però questo potrebbe portare all’astrazione e rischi di divenire uno stereotipo e non lasciare quindi spazio a nessun progetto di ricostruzione. Con il passar del tempo stiamo arrivando ad un ambiente in cui non si scinde lo spazio dal tempo e il mondo fisico non riesce più a contenere il mondo virtuale.


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    Messaggio  Principia Palomba Lun Giu 13, 2011 9:41 am

    Salve prof.ssa ho scelto di portare il tema DEFORMAZIONI,
    IMMAGINE DEL CORPO PERFETTO:SFUMATURE(pag.82 a 85 nozioni) con i suoi relativi collegamenti:

    -REMAURY E LIPOVESKY (pag.87 a 90 nozioni)

    -LA TECNOLOGIA COME MIGLIORAMENTO:LE PROTESI ESTETICHE (pag. 14 a 17 corpo)

    -ORLAN E IL SUO CORPO (pag.56-57 corpo)

    -LABORATORIO IMMAGINE E DIVERSITà:KATE MOSS/SOFIA LOREN

    -RICERCA PERSONALE ISABELLE CARO (http://www.mangialibri.com)

    Spero vada bene Smile

    PREAPPELLO 23 GIUGNO
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    Messaggio  Maria Giovanna Sodano Lun Giu 13, 2011 9:43 am

    Salve Professoressa...per l'esposizione del 15 giungo porterò l'argomento "deformazioni"ed in particolare quali sono i modelli di perfezione bellezza e giovinezza. Partendo dalla considerazione della donna nell'arte mi sono ricollegata al laboratorio arte bis dove scelsi di commentare la venere di willendorf. Parlerò poi dell'influenza dei media nella formazioni degli ideali di bellezza,e il femminile mancante con rispettivo collegamento alle tecnologie estensive e al laboratorio avatar. Infine il caso Orlan come atteggiamento estremo nei confronti della chirurgia estetica con rispettivo collegamento alla tecnologie invasive,e Rosi Braidotti con il grado 0 di mostruosità. A mercoledì!!!
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    Messaggio  mariaderosa Lun Giu 13, 2011 9:43 am

    L'argomento che ho scelto di trattare il 15 giugno è la Net Addiction..
    inizierò questo mio percorso parlando dell'avvento di internet e di tutti i vantaggi ad esso collegati..all'utilizzo che una persona ne fa di questo strumento..e quindi anche degli abusi..ecco che inizio a parlare della Net addiction..significato,elenco delle varie dipendenze e fasi che accomunano gli utenti telematici.trattandosi di un fenomeno legato alla tecnologia estensiva parlerò di quest'ultima collegandomi anche al concetto di avatar,al corpo virtuale di Caronia.dopodichè partendo dalla domanda di Granelli: "la tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell'uomo?" farò seguire un bivio: da una parte la tecnologia intesa come potenziamento e quindi il pensiero di Capucci, Braidotti e le tecnologie integrative con il laboratorio di Pistorius e il concetto di resilienza..dall'altra parte il pensiero di Stelarc,l'ibrido tecnologico.parlerò infine delle tecnologie invasive..concludo questo percorso con una riflessione personale riguardo l'utilizzo di internet. Very Happy
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    Messaggio  mielekatiuscia90 Lun Giu 13, 2011 9:57 am

    l argomento che ho preparato è sul capitolo riguardante le nozioni di disabilità facendo riferimento a ANNAMARIA MURDACA all'ICF che risulta essere una proposta dell' organizzazione mondiale della salute che non classifica solo le condizioni di salute derivante da un contesto sfavorevole ma anche le conseguenze di salute. inoltre farò riferimento al concetto di disabilità collegandomi a corpo e tecnologie in modo particolare ai tre tipi di tecnologia ovvero a protesi integrative estetiche e di ampliamento del corpo in riferimento anche all'atleta Oscar Pistorius, le tecnologie quindi posso essere un mezzo che permette al disabile essere un soggetto resiliente, parlerò di cosa sia la resilienza la quale permette alle persone con disabilità di modificare in positivo la percezione del proprio limite per riorganizzare la propria vita diventando da vittima a soggetto attivo e un esempio di resilienza è la storia di Simona Atzori una giovane ballerina pittrice che non avendo gli arti superiori a causa di una grave malattia è riuscita a superare ogni ostacolo arrivando a essere e a fare tutto ciò che lei desiderava.

    SOSTERÒ L' ESAME IL GIORNO 15 GIUGNO 2011.
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    Messaggio  silviarippa Lun Giu 13, 2011 10:38 am

    L'argomento che ho scelto per l'esposizione del 15 giugno è "PREVALENZA SENSORIALE: IMMAGINI, SILENZIO, UDITIVO E VISIVO A CONFRONTO". Alla mia relazione ho dato un taglio antropologico, privilegiando soprattutto l'inserimento del disabile, nel tessuto connettivo della società e contemporaneamente salvaguardando la dignità della persona umana.
    Per fare questo sono partita dal corpo che è parte integrante dello scopo che mi sono prefissa. D'altronde molti studiosi danno ampio spazio a questa parte inscindibile dell'uomo, ricordiamo Longo, Gamelli, Murdaca, Andreoli, Capucci e Granelli anche se questi ultimi tre abbinano il corpo alla tecnologia.
    Il corpo viene visto come un tutt'uno con l'anima,come ci spiega in modo chiaro ed esaustivo Gamelli: " il nostro corpo è abitato: sangue, ossa, muscoli e organi che rappresentano una vita interna che non si esaurisce nella fisiologia, ma che produce intrecci, sovrapposizioni e risonanze nella nostra esperienza emozionale, affettiva e psichica".
    Da quanto detto deriva sicuramente il concetto di dignità della persona, la quale merita a pieno diritto di essere inserita e integrata nel contesto sociale, anche sé il suo corpo presenta delle alterazioni.
    Tuttavia l'integrazione passa attraverso la famiglia, la scuola e l'ambiente e la società tutta se ne deve fare carico.
    l'integrazione rappresenta il processo continuo, una continua ricerca di soluzioni di strategie idonee a preservare i diritti acquisiti dai disabili. Il fine ultimo è la valorizzazione e l'emancipazione del soggetto affetto da disabilità.
    Tre sono i laboratori che ho inserito nella relazione, il primo riguarda il laboratorio "immagini e arte" in cui l'immagine che mi ha colpito di più è quella della modella Isabelle Caro. Il secondo laboratorio "barriere architettoniche confronto Adele" l'incontro con questa signora ha suggerito innumerevoli riflessioni, arricchendomi interiormente. Il terzo laboratorio è quello del film "lo scafandro e la farfalla", la visione di questo film mi ha fatto capire che anche se ci sono delle difficoltà di comunicazione, l'uomo possiede dei talenti tali da superare ogni forma di Handicap.
    In questo contesto, un valido contributo può venire dalla tecnologia che come afferma Granelli diventa un "rimedio all'insufficienza biologica"
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 10 Empty Il femminile mancante

    Messaggio  Rosaria Polverino Lun Giu 13, 2011 11:31 am

    Il paragrafo da me adottato per l’esposizione del 15 Giugno è: DEFORMAZIONE e in particolare mi soffermo sul femminile mancante. Parto con una breve introduzione sulla sottigliezza derivante dalla malattia Anoressia/Bulimia che in pochi anni si è imposta come il modella prevalente di una nuova femminilità: LA MAGREZZA PROPOSTA COME UN PLUSVALORE( con riferimento particolare alla modella Kate Moss)riallacciandomi poi con le tecnologie invasive come pratiche di svuotamento del corpo.
    Il fenomeno della magrezza come emblema di bellezza e di successo è iniziato a svilupparsi a partire dagli anni 60, quando appare per la prima volta il “volto di Twiggy “.
    Parlando di bellezza e delle sue complesse sfumature è necessario visionare anche la parte opposta del bello,il Brutto con l’opinione di Remo Bodei. Per comprendere il deforme dobbiamo prima recuperare l’idea del brutto soprattutto nell’arte: un esempio può essere la Venere di Willendorf.
    Il ruolo che giocano le TV e le riviste nella società contemporanea è quello di proporre il modello dell’immagine perfetta. Non viene contemplato il lavoro che si cela dietro queste immagini uniformate all’insegna della magrezza,non si parla dell’esercizio fisico,delle operazioni di trucco e di fotomontaggio che portano al risultato finale. I media invece illudono le persone, che sia possibile con un po’ di volontà propria, raggiungere questo ideale di magrezza che loro impongono. In quest’ottica si ritiene che i media siano costruttori della realtà sociale. Ma la televisione il più delle volte fornisce un’informazione alimentare scorretta, correndo il rischio di compromettere le abitudini alimentari degli italiani. Con i mezzi tecnologici presenti nelle case e con l’educazione multimediale, oggi è possibile la cosiddetta “Media Literacy” realizzata con lo scopo di insegnare come l’uso della Tv non sia semplicemente un semplice modo di riempire il tempo libero. Durante la visione,i genitori devono accompagnare la comprensione dei contenuti, con la Co-Visione,aiutando i ragazzi nella decodifica dei messaggi.
    E infine sono le Tecnologie invasive che concludono il mio discorso, perché la tecnologia è intesa come intromissione nel corpo è un esempio fondante è il CASO ORLAN con la sua provocazione!!!
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    Messaggio  emanuelaerrichiello Lun Giu 13, 2011 1:23 pm

    L'autore,oggetto del mio approfondimento è Pier Luigi Capucci.Egli ha curato il testo "Il corpo tecnologico".Il volume si compone di più saggi,di più voci che descrivono come gli strumenti tecnologici ed i loro artefatti influenzano il corpo a vari livelli.
    In questo testo,infatti egli ci dice che il corpo,nella sua totalità fisica,biologica e psicologica si lascia invadere piacevolmente dalle tecnologie divenendo così il loro habitat.Il libro inoltre si interroga sullo statuto del corpo,cioè sulla nuova realtà antropocentrica che le tecnologie sono riuscite a generare.La riflessione è incentrata sullo sviluppo tecnologico,inteso come accelleratore evolutivo,che ha permesso di stabilire un nuovo rapporto tra uomo e mondo.Mi è sembrato opportuno approfondire,con un saggio appartenente a questo libro,scritto proprio da Pier Luigi Capucci,ovvero "Il TRIONFO DEL CORPO".In questo saggio Capucci inizialmente,ci parla del caso di ORLAN una performer francese che a partire dal 1990,cominciò a sottoporsi ad una miriade di interventi chirurgici,con lo scopo di ricostruire il suo corpo e di avere una nuova identità,per metà sintetica e per metà naturale.Insieme al suo corpo mutò anche il suo nome Orlan,che in realtà non è affatto il suo vero nome,ma soltanto un anagramma.Fece questa grande trasformazione,con l'intento di abbattere le barriere legate al prototipo di bellezza corporea,innalzate dalla società odierna.Voleva far capire a tutti che il corpo può essere modificato a proprio piacimento e non secondo i dettami proposti quotidianamente dalla nostra società.
    Nel testo "Pedagogia della disabilità",infatti,è scritto che le prime fonti d'informazione influenzano il concetto d'immagine corporea negativa,il modello scorretto di alimentazione ed il controllo del peso corporeo.I modelli estetici che essi propongono sono due:uno relativo al corpo femminile necessariamente legato alla magrezza e l'altro che riguarda il corpo maschile,che deve essere tonico e asciutto.I paesi occidentali,sono quelli che risentono maggiormente dell'influenza dell'immagine corporea perfetta associata alla magrezza,anche se l'ideale socio-culturale,propone nel contempo modelli contrapposti al prototipo ideale,sia per gli uomini che per le donne.L'immagine femminile perfetta,in passato corrispondeva al corpo di una donna gravida e molto formosa,totalmente contrapposta all'immagine odierna,che non fa altro che far aumentare il grado d'insoddisfazione nel confronto tra il proprio peso reale e quello ideale.Il caso emblematico che ha dato il via al prototipo di bellezza è stata Twiggy modella,attrice,cantante londinese,diventata famosa a 17 anni,con la sua figura magra da preadolescente,lanciata da Mary Quant in minigonna.Da quel momento in poi,infatti tutti gli altri nell'ambito della moda,si sono adattati a quel tipo di forma.
    Tornando al saggio di Capucci,inseguito,lui ci parla del modellamento del corpo che può avvenire più in superficie,grazie alla chirurgia plastica,in maniera più selettiva e poco invasiva ed in maniera più profonda,ad esempio attraverso il trapiantare o il sostituire organi,trasfondendo fluidi ecc..
    Sono stati infatti,la miriade di artefatti operanti sul corpo che hanno creato l'habitat della nostra quotidianeità.Alcuni concetti infatti,come quello d'identità sociale,si moltiplicano a seconda delle occasioni in cui l'uomo si manifesta.Anche i media,sono importanti perchè modificano la vita sociale,con la loro comunicazione incorporea,chiamata così,perchè consente l'impiego,soltanto di alcune facoltà del corpo.Il corpo in questione è un corpo prezioso per Capucci,rivitalizzato ed addirittura quasi immortale,da preservare da ogni trauma psicologico,fisico,da integrare e manipolare.L'identità culturale del corpo,si sviluppa come riflesso di quella fisica,però l'evoluzione dell'identità culturale è più repentina rispetto a quella biologica.Il corpo nel corso della storia dell'uomo entra a contatto con due aspetti in coevoluzione,la physis,cioè la creatura che passa da uno stato di predominio,fino ad essere più conosciuta e controllabile e l'habitat antropocentrico,che è divenuto sempre più ampio,fino ad essere considerato quasi come una seconda natura.Anche l'odore del corpo è importante,perchè identificativo della persona.Va differenziato dal profumo.Il primo infatti,denota lo stato primigenio del soggetto,mentre il profumo lo stato culturale.Per questo motivo l'odore in alcune situazioni sociali va nascosto.Enunciati tali aspetti,Capucci prosegue parlandoci del progetto genoma,che consiste nel mappare il patrimonio genetico umano.Precisamente,bisogna ricavare la matrice genetica di ogni singolo individuo e poi operare su quei caratteri genetici negativi,responsabili di Handicap o deficit.Il compito fondamentale,è risolvere quegli errori genetici più rapidamente di un corso normale di evoluzione.Grazie a tale progetto è stato possibile curare malattie genetiche a carattere ereditario, prima considerate incurabili.é stato possibile donare a questi soggetti malati una vita fisicamente,psicologicamente e socialmente accettabile e le società che hanno consentito di realizzare tale obiettivo sono società avanzate.Le tecnologie inoltre per Capucci,hanno due volti,uno positivo e l'altro negativo.Quello positivo è legato ai vantaggi,quello negativo è legato ai limiti.Data la complessità delle tecnologie odierne,il compito più arduo è quello d'individuare un equilibrio consapevole tra gli aspetti positivi e quelli negativi.
    Esistono due dimensioni fondamentali per Capucci.Una simbolica-cognitiva-ricostruttiva,l'altra percettivo-motoria.La dimensione simbolica crea costrutti virtuali complessi.Essa è caratterizzata da alcune componenti:I segni indicali,checonsentono di riferirci ad un evento o ad un oggetto lontano nello spazio e non alla portata fisica del corpo.Il linguaggio orale consente di comunicare o descrivere realtà possibili,ma non concretamente esistenti.L'immagine permette di effettuare una forma visuale di queste realtà fissandole nel tempo e nello spazio.La scrittura,determina una rappresentazione durevole di tali realtà,diffondibili nel tempo e nello spazio.La stampa,coinvolge una moltitudine d'individui dislocati nello spazio.Opportuna è la differenza da fare tra oralità e scrittura,perchè l'oralità ha dei limiti e possiede una memoria molto più labile rispetto alla scrittura,che possiede invece una memoria più durevole perchè esterna al soggetto.La dimensione simbolica nel corso del tempo è divenuta sempre più ampia ed ha stabilito un rapporto fisico tra uomo e mondo fenomenico.Questa dimensione,da maggior privilegio alle rappresentazioni visive ed uditive ed ai loro connubi,mentre la dimensione percettivo motoria,permette l'associazione della conoscenza alle azioni fisiche,come ad esempio l'apprendimento di abilità che coinvolgono la sfera sensoriale motoria e cinestetica.La sfera sensoriale coinvolge tutte le capacità sensoriali che si scambiano competenze.Sia se ci si trova davanti ad un'informazione semplice o ad una complessa,comunque essa viene coinvolta totalmente.Si attivano processi sinestesici.La sfera motoria e cinestetica,fanno riferimento al movimento e quindi al rapporto d'interscambio tra recettori ed ambiente esterno,perchè è proprio questo rapporto che produce l'informazione e quindi una migliore conoscenza del mondo.Tra le due dimensioni,la nostra società,preferisce la dimensione simbolica razionale,che da principale importanza ai sensi superiori cioè vista e udito,chiamati così perchè si sono sviluppati prima rispetto ai sensi subordinati come olfatto gusto e tatto.La conoscenza simbolica,man mano è divenuta sempre più estesa e complessa,ma soprattutto esterna al soggetto e trasferita su supporti presenti fuori dal corpo,fino ad essere totalmente gestita da macchine.La scoperta principale che la scienza simbolica cognitiva ha apportato,è stata quella di rilevare nei processi cognitivi la centralità della dimensione senso-motoria e quindi di conseguenza,proponendo in tal senso l'inseparabilità tra mente e corpo,come diceva anche Longo.Da un corpo propriamente individuale e fisico,ci dice Capucci,si passa ad un corpo universale che considera anche i processi cognitivi.Nell'antroposfera il reale diviene in parte physis ed in parte simbolo.Per farsi natura questo modello deve utilizzare i meccanismi cognitivi del reale.Mentre prima il coinvolgimento riguardava soltanto gli aspetti sensoriali di vista ed udito,con gli ultimi ritrovati tecnologici,sono state coinvolte altre facoltà cognitive più complesse ed espressive del corpo.Il corpo viene coinvolto più integralmente,per questo si parla anche di solarità del corpo.Nel corso dell'evoluzione umana,la dimensione simbolica,ha prodotto sempre più costrutti articolati e complessi ed habitat paralleli a quello naturale.Infatti in tale contesto per Pier Luigi Capucci,é stata la nuova solarità del corpo che insieme alle modalità cognitive permette il cosiddetto TRIONFO DEL CORPO.é stato ripreso da Capucci,un altro autore importante Sterlac,che rappresenta il punto di snodo,inquanto permette di fare molti collegamenti mentali tra diversi autori.Infatti egli si pone in affinità con Postman,per il concetto di corpo obsoleto,riportato da entrambi,mentre si oppone a Kerckhowe.Anche Kerckhowe,a sua volta si pone in antitesi poi con MC Luhan sul concetto di villaggio globale.



    Fonti
    :
    Corpo Tecnologie e Disabilità (Floriana Briganti)
    Pedagogia della disabilità (Floriana Briganti)
    Il Corpo tecnologico (di Capucci)


    Ultima modifica di emanuelaerrichiello il Mar Giu 14, 2011 2:34 pm - modificato 13 volte.
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    Messaggio  AnnabellaMosca Lun Giu 13, 2011 1:35 pm

    Salve prof. mi sono prenotata per l'appello del 15 Giugno.
    L'argomento che ho scelto è: ALIMENTAZIONE E MASS MEDIA
    Parlerò dei mass media in generale;disturbi e effetti che eventualmente essi provocano.Mi collego a Karl Popper con il suo testo "Cattiva maestra televisione" ;Mc Luhan,studioso dei mezzi di comunicazione di massa secondo la sua teoria "il medium è il messaggio" .
    Da queste teorie cito 3 malattie molto frequenti:
    -Anoressia
    -Bulimia
    -Obesità
    Teoria di Rosy Braidotti secondo cui:si muore per la stessa malattia,la fame.Per mancanza o per eccesso. Il corpo perfetto diventa così l'ideale di riferimento.
    L'ideale è sempre quello di migliorare il proprio corpo. Di conseguenza a ciò tratterò l'argomento delle: Tecnologie integrative come miglioramento del nostro fisico:chirurgia plastica e altri interventi,per modificare ciò di cui non siamo soddisfatti. Riparare e o modificare il proprio corpo per "compensare" queste insoddisfazioni,argomento tratto soprattutto dagli scritti di Postman secondo il quale la società e una specie in via di estinzione,una società telematica o postumana che si "ridefinisce" grazie alle sperimentazioni tecnologiche.Questo partentdo dall'idea che l'uomo sia un essere fragile e manchevole e che debba essere aggiustato con pezzi di ricambio. Di essere manchevole ne ha parlato Gehlen nel testo: L'uomo,la sua natura e il suo posto nel mondo. Le inadeguatezze biologiche vengono compensate mediante la tecnologia.
    Per quanto riguarda la parte laboratoriale ho ritenuto opportuno collegarmi a immagini e diversità:Isabelle Caro,modella anoressica;quindi parlerò dell'anoressia.
    Come altro laboratorio ho scelto il ritratto di Anita Berber che,personalmente,potrebbe essere paragonata ad un'immagine di una campagna contro l'anoressia che purtroppo oggi colpisce la maggior parte delle ragazze.
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    Messaggio  RosaIncarnato Lun Giu 13, 2011 3:20 pm

    Il tema che ho scelto è: DEFORMAZIONI, immagini del corpo perfetto: sfumature (cap 5 nozioni). Ho introdotto l’evoluzione della donna nel corso dei secoli, fino ad arrivare ad oggi, parlando della donna mutata con l’avvento dei mass media. Ho continuato con l’idea di “corpo perfetto” nella nostra società collegandomi anche al laboratorio “arte e disabilità”e associando a questo tema le tecnologie integrative, ovvero la tecnologia come miglioramento, cioè le protesi estetiche. Inoltre ho parlato di come la bellezza può cadere nel deforme e ho accennato il caso Orlan. Infine ho sviluppato il pensiero di due autrici: Donna Haraway e Rosi Braidotti (cap 5 corpo).
    Spero vada bene. A mercoledi.


    Ultima modifica di RosaIncarnato il Lun Giu 13, 2011 3:44 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  gaetana fiorillo Lun Giu 13, 2011 3:42 pm

    Il tema che ho scelto è: CONSIDERAZIONI SALUTE E BENESSERE. Ho iniziato con la distinzione dei termini: salute, malattia e handicap, pervenuta dall’ OMS, continuando con il manuale di classificazione ICF. Successivamente ho parlato dell’ ICIDH, analizzando i termini: menomazione, disabilità e handicap, riallacciandomi al laboratorio del foulard. A questo contesto ho collegato le tecnologie, soffermandomi soprattutto su quelle invasive (cyborg). Inoltre ho introdotto il laboratorio inerente alla domotica, ovvero la scienza che studia le tecnologie atte a migliorare la qualità della vita del disabile.

    spero vada bene
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    Messaggio  brigidaannunziata Lun Giu 13, 2011 3:51 pm

    La tematica della resilienza è il risultato di un recente interesse scientifico,soprattutto in Italia,mentre in Francia e negli Stati Uniti le indagini hanno ottenuto i primi risultati in campi come la psicologia.
    In psicologia le resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà.
    È la capacità di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre,senza perdere la propria umanità.
    Si può concepire la resilienza come una funzione psichica che si modifica nel tempo in rapporto con l’esperienza,i vissuti,e soprattutto, con il modificarsi dei meccanismi mentali che la sottendono.
    Troviamo capacità resilienti di tipo:
    -istintivi: caratteristico dei primi anni di vita quando i meccanismi sono dominati da egocentrismo e onnipotenza;
    -affettivo: che rispecchia la maturazione affettiva,il senso dei valori,il senso di sé e la socializzazione;
    -cognitivo: quando il soggetto può utilizzare le capacità intellettive simbolico-razionali.
    Da queste considerazioni, possiamo dedurre che una resilienza adeguata è il risultato di una integrazione di elementi libidico-istintivo,affettivi,emotivi e cognitivi.
    La resilienza è la capacità di un oggetto di resistere agli urti improvvisi senza rompersi o spezzarsi,è un termine che può assumere diversi significati a secondo dei contesti di riferimento. I sinonimi di resilienza sono: flessibilità,elasticità,mobilità,adattabilità.
    Quest’ultimo è molto importante ,infatti la resilienza è definibile anche come un insieme di abilità, capaci di adattamento attivo e flessibilità necessaria per adottare nuovi comportamenti.
    Si parla di una capacità di adattamento passivo,ossia la possibilità di riuscire ad accettare le situazioni che non possiamo cambiare, senza continuare a valutare negativamente imparando da esse o dedicandoci ad altro.
    Persone resilienti sono coloro che immerse in circostanze avverse riescono,nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione,a fronteggiare efficacemente le contrarietà,a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. In questo modo la persona resiliente può essere considerato quella che ha avuto uno sviluppo psico-affettivo e psico-cognitivo sufficientemente integrati,sostenuti dall’esperienza,da capacità mentali sufficientemente valide, dalla possibilità di poter giudicare sempre non solo i benefici, ma anche le interferenze emotivo-affettive che si realizzano nel rapporto con gli altri. È inoltre una capacità che può essere appresa e che riguarda prima di tutto la qualità degli ambienti di vita,in particolare i contesti educativi,qualora sappiano promuovere l’acquisizione di comportamenti resilienti.
    Il soggetto disabile vive solitamente una condizione fisica socialmente limitante,legate al contesto di appartenenza.
    Il tema della resilienza con la disabilità è una prospettiva non molto usata. Connetterla alla disabilità riporta il discorso al significato da affrontare e superare situazioni dolorose e di disagio esistenziale, una risorsa preziosa per la costruzione di un percorso di vita stabile e positivo. È un processo che si sviluppa a partire da tre dimensioni : biologica,psicologica e sociale. Le caratteristiche fisiche dell’individuo si rinforzano con il sostegno emotivo.
    La resilienza può essere favorita e fortificata in tutto quei contesti esperienziali e razionali che favoriscono lo sviluppo di un sentimento di efficacia personale e di valorizzazione di sé.
    L’ambiente esterno dovrebbe porsi nei confronti del soggetto con handicap non con atteggiamenti svalutativi o riduttivi ma riconoscendo l’originalità di ogni persona e i punti di forza che ciascuno possiede, solo così sarebbe possibile favorire il processo resiliente di recupero.
    Un esempi di persone con disabilità resilienti è: Simona Atzori.
    Simona Atzori nata senza gli arti superiori, ma questo non le ha impedito di avvicinarsi alla pittura all'età di quattro anni come autodidatta e alla danza, scoperta all’età di sei anni,quando ha iniziato a seguire corsi di danza classica. E' il pittore e scrittore Mario Barzon a scoprire il talento di Simona. Simona supera brillantemente gli esami di ammissione all'Associazione dei Pittori che Dipingono con la Bocca e con il Piede .
    Alla sua brillante carriera di pittrice si aggiungono numerosi successi nel campo della danza che permettono a Simona di portare avanti entrambe le sue due grandi passioni.
    Simona Atzori è stata ambasciatrice per la danza nel Grande Giubileo del 2000 portando per la prima volta nella storia, la danza in Chiesa.
    Un momento di grande emozione è stata la partecipazione alla cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Torino 2006, che l’hanno vista protagonista in due momenti di danza.
    Per l ‘Atzori la danza e la pittura sono una vera e propria comunicazione,di entrare in relazione con altre persone e di agire sul mondo,ella infatti sostiene che la danza e l’arte sono due passioni nate e cresciute insieme a lei come forza e determinazione.
    L’ Atzori credo fortemente nel diritto per tutti di esprimere se stessi nel modo più "accessibile" possibile. Anche se ciò non è semplice, sia da un punto di vista degli spazi mentali ed emotivi che quelli fisici ed architettonici. La strada da percorrere è lunga, e la cosa importante è tenere sempre in mente l'obiettivo finale e non smettere mai di battersi per i propri diritti. Ma la cosa più importante che si dovrebbe fare è quella di sensibilizzare la gente sui problemi e sulle soluzioni possibili mostrando a loro ciò che fa la differenza in un mondo in cui tutti hanno la possibilità di esprimersi e di muoversi in libertà. Anche per lei come molti altri il suo talento è stato difficile e semplice allo stesso tempo. Il suo segreto è stato quello di crederci fino in fondo e di non smettere mai di sognare fino a quando anche gli altri hanno iniziato a sognare con lei ,la realtà ha perso il posto dei suoi sogni
    L’Atzori sostiene che molte persone diversamente abili vivono la propria condizione con un
    forte disagio,con una vera fobia alla diversità,come se essere "unici" significhi avere qualcosa che non va o avere qualcosa che li caratterizza in modo negativo. Tutti sono diversi, unici e speciali e sarebbe importante insegnare questo tipo di pensiero ai bambini che stanno crescendo invece con un'immagine di bellezza sia fisica che interiore distorta dalla realtà e da ciò che invece gli aiuterebbe a sviluppare le proprie differenze in positivo. Così da creare una società aperta alla diversità, dove anche chi vive una situazione di "diversa abilità" possa non sentirsi emarginato, ma valorizzato per le proprie caratteristiche.
    Simona Atzori è l esempio che più si avvicina alla teoria di Anna Maria Murdaca in cui l’unità del corpo si raggiunge grazie all’azione,al movimento,al coordinamento motorio, nel quale le parti del corpo entrano in relazione con il mondo e con gli altri e al coordinamento delle parti.
    La scoperta della propria corporeità denota le relazione tra cervello,mente e corpo;una relazione che attraverso l’azione è capace di dare senso e significato all’esperienza nella quale il corpo vive e dalla quale subisce continue modificazioni ,non solo a livello percettivo,ma anche emotivo-affettive. Il corpo diventa luogo di ascolto e di osservazione per il riconoscere possibilità,ostacoli,posture,interessi,linguaggi. Il corpo gioca un ruolo di struttura fra mondo fisico e mondo simbolico. È proprio con il corpo che il soggetto si descrive, si racconta e trova una singolarità e una dimensione di gruppo.
    Invece secondo Gamelli il nostro corpo non può essere separato e messo a distanza poiché noi abitiamo il nostro corpo.
    Il nostro corpo è abitato:sangue ,ossa,organi,muscoli rappresentano una vita interna che produce intrecci,sovrapposizioni e risonanze nella nostra esperienza emozionale,affettiva e psichica.
    La prospettiva della resilienza si pone come tentativo di identificazione,nei confronti,della disabilità,di fattori protettivi che possono consentire alla persona di modificare in positivo la percezione del proprio limite e la riorganizzazione della propria vita. Questo dipende dalla capacità della persona,che si ponga in relazione con il disabile, di volgere lo sguardo alle potenzialità e ai punti di forza,piuttosto che soffermarsi sui limiti e sulle carenze.
    La resilienza presuppone relazioni intense e significative,è un meccanismo di adattamento all’ambiente che consente alla persona di trasformare il suo ruolo sociale,da vittima a soggetto attivo,con idee,azioni e progetti suoi propri.
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 10 Empty net addiction

    Messaggio  cristina riccardi Lun Giu 13, 2011 4:03 pm

    Nel presente elaborato a partire da considerazioni relative all'uso dei mezzi tecnologici sarà analizzato Internet e le varie forme di dipendenza a cui può dar luogo.Sarà considerato l'influsso che ha sulle relazioni educative l'attuale sviluppo tecnologico.questo consentirà di affermare la necessità di educare all'uso della rete evidenziandone l'abuso.Luogo educativo per eccellenza è la scuola che deve necessariamente porsi in dialogo con tutto questo.

    NET ADDICTION

    Già da tempo ormai, la nostra società è caratterizzata da un inarrestabile sviluppo tecnologico. Se ci fermiamo a pensare, vediamo come gli oggetti tecnologici siano diventati estensioni del nostro corpo, soprattutto nelle ultime generazioni.
    Ormai, trascorriamo la gran parte del tempo della nostra giornata con oggetti tecnologici. Ne abbiamo quasi sempre con noi sia quando usciamo da casa come il telefonino, l’Ipod, l’auto, sia quando siamo in casa, dove abbiamo pur sempre il telefono, la televisione e il computer.
    Siamo entrati a far parte di un “villaggio globale”, termine con il quale McLuhan vuole indicare come con l’evoluzione della tecnologia le comunicazioni sono diventate in tempo reale anche a grande distanza. La comunità viene considerata anch’essa come globale, in quanto tutti sono interconnessi in uno spazio virtuale.
    Ma il villaggio globale, di cui parla McLuhan, da Derrick Kerckhove è ritenuto superato poichè siamo diventati individui globali.
    L’intensa attività di artificializzazione dell’ambiente da parte dell’uomo sembra modificare la stessa natura umana. Ad esempio: la Digital activity, cioè, l’attività di digitalizzazione, tipica dei nuovi media, privilegia alcune funzioni sensoriali come il tatto e la vista togliendo rilevanza ad altri sensi, come l’udito, il quale tende invece ad atrofizzarsi. Le tecnologie potenziano l’uomo, ma dobbiamo anche dire che lo mutano.
    Internet può essere definita come la scoperta più innovativa del ventesimo secolo. Grazie ad essa è possibile infatti ricercare informazioni, restare in contatto con persone lontane, mandare foto, messaggi e quant’altro semplicemente accendendo lo schermo e collegandosi in rete. Ovviamente ogni scoperta ha i suoi vantaggi e svantaggi. Non si devono demonizzare le nuove tecnologie la cui utilità è evidente, ma non bisogna neppure sottovalutare gli esiti inattesi e negativi a cui siamo condotti.
    Grazie all’anonimità, per esempio, chiunque può esprimere se stesso nel modo che preferisce; tentare relazioni senza vivere le difficoltà dell’incontro reale con l’altro da sé. Internet rappresenta una fonte di pericolo:-in sé, in quanto rischia di diventare, a fianco ad altri media come il cellulare o i videogiochi, motivo di dipendenza costruendo una sofferenza psicologica, che si manifesta con l’isolamento e il distacco patologico dalla realtà; -per i contenuti che presenta, si pensi, ad esempio, alla ricerca di informazioni sulla marijuana con un motore di ricerca. E’ improbabile che si giunga facilmente a contenuti finalizzati sulla salvaguardia della salute,mentre si trovano facilmente siti in cui non viene mostrata la sua pericolosità. È opportuno sempre acquisire maggiori competenze per un uso responsabile della rete, al fine di comprendere cosa può comportare un abuso di internet.
    Oggi, il percorso di vita degli adolescenti è continuamente assediato dalla spinta verso il consumo di modelli di comportamento, di sostanze e cose simili sulla base del quale si realizzano guadagni multimilionari da parte di alcune persone, mentre gli adolescenti ,che ne sono vittima, sono trascinati nell’abuso e nella dipendenza, minando seriamente il loro percorso di vita.
    Uno dei rischi in cui si incorre facilmente è la net addiction, la dipendenza da net o rete, attività appartenenti agli ambienti virtuali. Essa nasce in America ma viene rappresentata in Italia soprattutto dalla scuola di psicopatologie che nasce a Napoli, con esponenti quali Enzo di Frenna. Egli sostiene che la mente analitica dei computer trionfa sul corpo e sul cuore.
    Si può parlare di IAD, ovvero Internet Addiction Disorder, riferendoci ad una vera e propria categoria diagnostica.
    La rete nasconde la difficoltà di sincronizzare i tempi del reale con quelli del virtuale, tanto che il corpo si sente diviso tra avatar e reale allo stesso tempo, presentando difetti di collegamento che incidono sul comportamento, sulle percezioni e sull’analisi del reale e del virtuale. Un avatar differente da quello rappresentato nel recente film omonimo, del quale ne abbiamo parlato in uno dei laboratori. La prima differenza è che il nostro avatar non è composto di carne ma di solo virtualità. L’avatar del film è un clone da laboratorio che mette insieme caratteristiche umane con quelle di una razza aliena. La seconda differenza sta nel fatto che l’avatar del film non appartiene al mondo dei computer, la connessione non è uomo/pc ma uomo/corteccia. Un’altra differenza sta nel fatto che l’avatar di cui parliamo noi è già reale, seppur virtuale, mentre l’avatar del film non esiste ancora.
    Dalla dipendenza da internet derivano anche disturbi fisici e cronici, dovuti al fatto che si passa troppo tempo davanti allo schermo. I soggetti affetti da IAD manifestano un’incapacità di auto controllo circa internet che porta a stress psicologico e ovviamente ad una depauperazione delle attività quotidiane. Mostrano disturbi del sonno, eccessiva stanchezza, scarsa cura di sé, mal di schiena.
    Sono da considerare anche i pensieri distorti su sé ed il mondo, il soggetto pensa di non valere nulla al di fuori della rete e ritiene che essa sia il solo posto dove possa esprimersi liberamente.
    Young, una studiosa che ha condotto numerose indagini, afferma che alcune caratteristiche dei soggetti depressi, come la bassa autostima o la scarsa motivazione, contribuiscono ad un incremento dell’uso di internet, ma è possibile anche l’inverso, ovvero persone che abusano della rete possono manifestare una depressione dovuta allo stile di vita distaccato ed isolato che conducono. Ovviamente l’abuso di internet comporta anche conseguenze a livello familiare e lavorativo, perché si tenderà sempre più a diminuire il tempo dedicato alla famiglia e agli amici, in favore di internet; e problemi finanziari se ad esempio si partecipa ad aste e commerci online, nonché giochi d’azzardo virtuali.
    Secondo lo studioso Caretti l’abuso di internet provoca un disturbo caratterizzato da alterazioni dello stato di coscienza, depersonalizzazione e perdita della propria identità personale. Esistono molti tipi di dipendenza da internet:
    -Cybersex:ovvero il sesso virtuale, comprendente tutte quelle azioni svolte in rete che possono provocare piacere sessuale, come materiali pornografici o chat erotiche. Molto praticato perché spesso è GRATIS e c’è l’ANONIMATO.
    Conduce i soggetti sposati o fidanzati che ne fanno uso a non trovare l’appagamento delle proprie fantasie erotiche nel partner. Ulteriore problema è la pedofilia cioè l’adescamento di minori in rete.
    -Love addiction: il bisogno di creare relazioni sentimentali in rete a discapito della possibilità di crearne nella realtà. Ciò incrementa l’isolamento dalla realtà e la dipendenza dalla realtà virtuale.
    -Net compulsions:la rete diventa il mezzo attraverso cui si attuano comportamenti compulsivi come il gioco d’azzardo o il commercio online. Si tratta di soggetti che amano l’eccitazione che comporta il rischio, ovviamente, di seri problemi finanziari.
    -Information overload: cioè, la necessita morbosa di reperire quante più informazioni su internet fino ad arrivare ad un sovraccarico di informazioni. Non si producono incrementi conoscitivi ma anche disorientamento e destabilizzazione. Si crede infatti, che ciò che renda superiori agli altri è la quantità di informazioni, anche se alla fine tale sovraccarico rende incapaci di servirsi adeguatamente delle informazioni.
    -Computer addiction: si riferisce alla pratica di giochi interattivi virtuali dove i partecipanti giocano ed interagiscono tra loro. Nei videogames il soggetto “reale” si ricrea virtualmente in potenziale con caratteristiche reali o possibili, ma anche con qualche aggiunta fantasiosa, creandosi una personalità del tutto fittizia.
    La Playstation, la televisione e il computer diventano barriere tecnologiche che occupano tutta la nostra attenzione, separandoci dal mondo vivente, quello dei corpi, degli odori, dei sapori e delle emozioni. Il mondo delle “macchine parlanti” diventa così più familiare di quello degli esseri umani (non programmati).
    Con la società tecnologica, si realizzano nuovi luoghi da gioco, nuovi centri giovanili, nuovi spazi della relazione educativa.
    La scuola si trova così a dover fronteggiare importanti questioni che mettono in discussione alcuni capisaldi, si rischia di dar corpo ad un modello stereotipato di studente.
    Esiste una resistenza generalizzata all’impegno delle tecnologie a scuola, motivata dalla difficoltà di assumere un nuovo paradigma pedagogico-didattico, che non considera il docente come unico depositario delle conoscenze. Si sostituiscono alle conoscenze del docente, le numerose “mal informazioni” ricavate dalla rete. Sicchè usare internet a scuola avrebbe il vantaggio di proporre una metodologia pedagogica al passo con i tempi,ma anche lo svantaggio di incorrere in questa "mal informazione".
    La profonda distanza , tra quello che gli studenti vivono a scuola e le loro esperienze di tutti i giorni, alimenta un senso di estraneità nei giovani alle proposte della scuola. Si necessita di una nuova relazione educativa.
    Senza una relazione educativa significativa, in cui lo studente si sente riconosciuto pienamente, anche gli apprendimenti poi risultano più faticosi.
    Non si tollerano più le lezioni frontali, si vogliono creare “materiali” con gli strumenti del nostro tempo tecnologico. I docenti devono considerare che le tecnologie possono contribuire a fare nuovo l’ambiente classe e la relazione educativa . Solo il docente che conosce i suoi studenti e il loro linguaggio instaura una relazione educativa significativa.
    Nella relazione educativa il rapporto è tra una persona guida e una persona in difficoltà. Il docente,educatore o guida deve capire nel profondo, i problemi e le difficoltà di chi ci sta di fronte, cogliendo i fattori che lo spingono a comportarsi in un dato modo.
    Nella relazione educativa vi è uno scambio di emozioni, la volontà di predisporsi all’accoglienza e all’ascolto dell’altro lasciandolo libero. Il legame affettivo che si stipula, durante tale relazione, permette di fidarsi ed esprimere le proprie emozioni dando attenzione alla diversità e accettando il pensiero divergente. Essa si costruisce giorno per giorno e si consolida grazie alla condivisione di un vissuto. Tutti i rapporti umani e disumani possono insegnare. Ognuno di noi è stato educatore di qualcun altro sia esso un fratello, un amico ma anche un genitore.
    Una cosa essenziale è far capire agli educandi di non essere inferiori agli educatori, l’incontro è un occasione di maturazione bilaterale sia dal punto di vista professionale sia di vita. La relazione educativa è la parte più importante della pedagogia, il cui obiettivo è rieducare e condurre il soggetto a cambiamenti positivi e corretti.
    Essa è di fondamentale importanza anche nel disabile, in quanto crea uno spazio ripartivo che consente agli operatori di progettare opportunità da offrire al disabile affinché scopra le sue forze resilienti capaci di fargli superare le difficoltà insite nel profondo della personalità. Si vuole portare il disabile verso lo sviluppo della propria identità, della propria autostima, verso il cognitivo.


    Conclusioni:
    Negli ultimi anni l’attività fisica degli adolescenti è andata sempre più drammaticamente decrescendo con la diffusione delle nuove tecnologie.
    Bisogna allontanare i giovani dallo schermo:
    -incitandoli a svolgere attività alternative, orientate all’esercizio del corpo e alla relazione costruttiva con gli altri e con il mondo;
    -insegnare loro a rispettare i tempi e le regole stabilite nell’uso e per l’uso;
    -educare i genitori ad essere un modello, limitando per primi l’uso di cellulari e internet. I genitori sono i primi che non riescono a vivere pienamente i rari e brevi momenti di tempo libero con la propria famiglia,hanno difficoltà a disconnettersi dai problemi del lavoro.
    Nel momento della decisione di acquistare un oggetto tecnologico come il cellulare o il computer, bisogna pensare ai vantaggi e ai rischi che comporta.
    Bisogna che vi sia una relazione educativa tra “educatori” ed “educandi” tesa all’ascolto dell’altro, e ad un accrescimento reciproco.





    Riferimenti :
    Floriana Briganti, Corpo, tecnologie e disabilità.
    Floriana Briganti, Nozioni introduttive di pedagogia della disabilità.
    Antonello Vanni, Adolescenti tra dipendenze e libertà.
    Cesare Guerreschi,New addictions.


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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 10 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  Sabina Cipolletta Lun Giu 13, 2011 4:06 pm

    Buonasera Prof. Io mi sono prenotata per il preappello del giorno 15 giugno!
    L'argomento che ho scelto di trattare è ALIMENTAZIONE E MASS MEDIA.
    Ho scelto questa tematica per la sua attualità e perchè caratterizza particolarmente la nostra società.
    Inizierò parlando dei mass media e della pressione che esercitano sugli individui e sulle loro scelte,da qui mi collegherò anche alle teorie ,riguardo ai mass media,di Karl Popper e McLuhan.Mi soffermerò in particolare sulla capacità dei media di persuasione e soprattutto di trasmettere modelli di comportamento negativi che interessano nello specifico i giovani e gli adolescenti.
    Tra i messaggi negativi che propongono i media ci sono proprio quelli sull'alimentazione e da qui tratterò i temi dell'anoressia ,bulimia e obesità citando anche alcune definizioni di Rosi Braidotti.
    A causa di queste abitudini alimentari sbagliate e dei modelli proposti dai media nasce la perenne insoddisfazione del proprio corpo e quindi subentra il sempre più frequente ricorso alle protesi estetiche e quindi mi collegherò al concetto di tecnologie integrative come miglioramento del corpo.
    Per quanto riguarda l'idea del corpo perfetto citerò le concezioni di Postman ,Remaury e Gehlen.
    Infine, per quanto riguarda i laboratori ho deciso di collegarmi al laboratorio delle immagini della diversità prendendo in considerazione quella della modella anoressica Isabelle Caro ; e il laboratorio "Arte e disabilità" parlando della Venere di Willendorf.


    A Mercoledì! Very Happy
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    Messaggio  Carolina Cozzolino Lun Giu 13, 2011 4:25 pm

    Corpo e tecnologia : la nuova simbiosi…
    …..oltre i limiti della conoscenza!

    “Ciò che è veramente inquietante non è che il mondo si trasformi in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l'uomo non è affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo. Di gran lunga più inquietante è che non siamo ancora capaci di raggiungere, attraverso un pensiero mediante, un confronto adeguato con ciò che sta realmente emergendo nella nostra epoca..” (Martin Heidegger).

    A. Granelli, nel suo testo il sé digitale, ricollega il tentativo di provvedere a superare i limiti dell'uomo con le nuove tecnologie viste come estensioni delle potenzialità umane. Granelli infatti si avvicina molto alle tematiche relative alle protesi tecnologiche. Egli propone una domanda:
    La tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell'uomo?
    La prima questione aperta è appunto vedere se le tecnologie potenziano le capacità umane e riflettere sul fatto che l'uomo abbia dei limiti che debbano o meno essere superati.
    I tecno-potenziamenti possono essere una risposta:
    La tecnologia è usata per potenziare le capacità dell'uomo…. o per rendere meno problematici i suoi limiti o le sue debolezze. Tutte queste grandi invenzioni nascono comunque per esaudire un'unica esigenza quella di poter fare di più o meglio, con minore fatica.
    Spesso ci soffermiamo a riflettere su come la tecnologia stia modificando il corpo umano e stia trasformando molte delle azioni che si eseguono quotidianamente: gli strumenti tecnologici influenzano profondamente il corpo a livello psicologico,fisico,culturale.
    In merito a quanto citato sopra possiamo ampliare il concetto di tecnologia estensiva.
    La tecnologia è estensiva quando è intesa come ampliamento del corpo. Le nuove tecnologie ,moltiplicano le nostre capacità uditive e di memoria fungendo da protesi delle nostre funzioni corporali. I corpi protesici sono equivalenti dell'ibrido tecnologico. Il rapporto tra corpo e tecnologia è importante per poter spiegare anche delle tecnologie integrative. Quest'ultime sono usate come un completamento di un organo o una parte del corpo mancante. Nel campo della disabilità, la tecnologia si presenta sotto forma di protesi, in particolare come integrazione di una menomazione. Un esempio è il caso di Oscar Pistorius, un atleta paralimpico, il quale grazie al flex foot, piede flessibile a forma di C, è stato in grado di vincere molte gare, in diversi sport.
    Il caso di Pistorius è un esempio anche di resilienza, cioè un soggetto che ha delle disabilità e che può sembrare vittima del suo destino, crea una situazione in cui poi sarà il soggetto attivo e vincente della sua sfortuna. Infatti la resilienza è la capacità di resistere agli urti improvvisi senza rompersi o spezzarsi. E’ soprattutto una capacità di adattamento e flessibilità da adottare per assumere nuovi comportamenti. Un caso di resilienza che mi ha colpito molto è stato soprattutto quello di Bauby, protagonista del film “Lo scafandro e la Farfalla”: un uomo paralizzato a causa della sindrome lock-in si risveglia dopo un coma di 20 giorni, e si rende conto che pur essendo cosciente, l’unico mezzo per comunicare è il battito delle ciglia del suo occhio destro.
    Tutto questo mi fa pensare alla trasformazione narrata da Kafka nel racconto le Metamorfosi; quando Gregor Samsa, una mattina, “destandosi da sogni inquieti, si trovò mutato in un insetto mostruoso”. La percezione di qualcosa che si tramuta durante il sonno e che al momento del risveglio ci restituisce un involucro irriconoscibile proprio come accade a Bauby.
    Sembrerebbe una sorta di profezia,un’anticipazione di quello che accadrà nel connubio tra “corpo e tecnologia” espresso nella letteratura e sarà essa stessa a proporre le basi culturali per l’accettazione di un essere mutante.
    Il termine che conia appunto tecnologia e corpo è proposto da Rosa Braidotti con Tecno-corpo cioè un soggetto umano incarnato che è strutturalmente interconnesso a elementi tecnologici, ossia quando il computer diventa parte del corpo umano.
    I Corpi Potenziati infatti sono corpi di un essere umano, che ha subito consistenti modificazioni ed innesti. Possiamo dunque collegarci al Cyborg ovvero la fusione, la combinazione o la relazione parassitaria tra la sfera biologica e quella culturale, tra i prodotti dell’evoluzione e quelli della fabbrica. Si tratta di organismi autoregolati di natura ibrida che mettono in discussione le differenze tradizionali fra l’organico e l’inorganico, fra il vivente e l’inerte, tra il naturale e l’artificiale. Il termine cyborg o organismo bionico indica un essere, anche umano, di forma umanoide costituito da un insieme di organi artificiali e organi biologici.
    Il confine tra essere umano e cyborg è sempre più sfumato, basti pensare ai progressi delle tecnologie applicate alle protesi e agli organi artificiali: una persona dotata di un pace-maker potrebbe infatti già corrispondere alla definizione di cyborg”.
    Stiamo raggiungendo un’era dove i protagonisti del nostro mondo saranno esseri Postumani, cioè il discendente di un essere umano che è stato incrementato fino al punto di non essere più un essere umano. Condizione alla quale aspirano in realtà molti transumanisti.
    Lo stadio postumano, una volta raggiunto, comporta capacità intellettuali e fisiche di molto superiori a quelle di un essere umano, sarà cioè più intelligente di ogni genio mai vissuto, avrà una memoria infallibile, non si ammalerà e non invecchierà (avrà quindi energia, vigore e gioventù in modo illimitato). L’idea è quella di controllare le emozioni e di arginare sensazioni fastidiose quali ad esempio stanchezza e noia . .
    Concludo con Marvin Minsky il quale afferma:
    “ Saranno i robot a ereditare la terra? Si ma essi saranno figli nostri. Non occorre dire che ricorrendo alla tecnologia ci trasformiamo pian piano in macchine. Ciò significa che le macchine si sostituiranno a noi? Credo che non abbia molto senso esprimersi in termini di noi e loro: condivido la posizione di coloro che ci invitano a considerare queste macchine intelligenti del futuro come figli della nostra mente."





    Riferimenti:
    • corpo, tecnologie e disabilità di Floriana Briganti
    • Pedagogia della disabilità di Floriana Briganti
    • Materiali didattici (slide, articoli) in Ornella De Santis.
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    Roberta Di Maso


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    Messaggio  Roberta Di Maso Lun Giu 13, 2011 4:40 pm

    Mi sono prenotata per il 15 giugno.Ho scelto l'argomento alimentazione e mass media,parlo dei disturbi alimentari,anoressia e bulimia, in aumento soprattutto nei paesi occidentali,che colpiscono maggiormente le adolescenti a causa del crescente risalto dato dai media al mito della bellezza e dalla moda che sulle riviste mostra modelle estremamente magre,con riferimento al testo di Karl Popper "Cattiva maestra televisione", di come essa influisce negativamente sul modo di essere,di pensare e di vivere degli adolescenti che non riescono ad avere una propria personalità e sono incapaci di relazionarsi con gli altri.Prima che nascesse la televisione non ci si preoccupava del proprio aspetto fisico mentre con la comparsa dei media sono cominciati ad emergere i disturbi alimentari che rappresentano profondi disagi psicologici.Una ragazza inizia a sottoporsi ad una dieta eccessiva per la necessità di corrispondere ad un canone estetico che premia la magrezza anche nei suoi eccessi.Ma se la televisione non utilizzasse modelle e attrici sottopeso ci potrebbe essere una riduzione dei disturbi alimentari.Poi parlo di Rosi Braidotti per cui nel mondo alla fine si muore per la stessa malattia:la fame.C'è chi non mangia per il timore che il proprio peso possa aumentare e chi invece muore per mancanza di cibo.Tratto poi della chirurgia plastica alla quale c'è chi ricorre per migliorare il proprio aspetto fisico ed eliminare i propri difetti che non riesce ad accettare e chi invece ricorre alla chirurgia,come nel caso di Orlan, criticandola per andare contro i cosidetti canoni estetici della società che presenta l' immagine della donna giovane, magra e bella e lanciare un messaggio ovvero fare il contrario di ciò che ci viene imposto, facendo quello che vogliamo del proprio corpo liberandoci dalle imposizioni della moda, dei giornali e del cinema.
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    Messaggio  teresa lunario Lun Giu 13, 2011 6:30 pm

    Salve Prof., sono prenotata per il 15 Giugno e ho deciso di trattare il tema della NET ADDICTION, collegandomi al laboratorio le tecnologie estensive (AVATAR), e trattando i vari punti quali: la tecnologia come estensione, la vita digitale, il corpo virtuale a proprosito di Avatar, la dematerializzazione, i tre processi di Caronia messi a confronto con le tre tecnologie (integrative, estensive, invasive),ed infine, pensieri cyborg e divergenze: Donna Haraway e Adriana Cavarero.

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