PellicciaAfrodite Gio Mar 10, 2011 4:09 pm
L’attività svolta oggi in aula, come le successive, è stata molto riflessiva. Poteva sembrare banale ma, a mio parere, nasconde un profondo significato. Nell'elencare le diverse attività che svolgo quotidianamente, mi rendo conto che una persona con disabilità non potrebbe svolgerne quasi nessuna. Purtroppo anche in casa sono presenti barriere architettoniche: a cominciare dal bagno con la porta stretta alle scale. Ciò perché in casa non ci sono presenti persone con disabilità. All’università di barriere non ci sono tante: sono presenti mezzi adeguati per raggiungere i piani superiori e per scendere i gradini.Infatti più preoccupanti sono le strade, i mezzi pubblici, i negozi. Se da persona senza disabilità percorro strade senza problemi, entro nei negozi con facilità, accedo ai mezzi pubblici senza alcun problema, da persona con qualche disabilità riscontrerei tantissime difficoltà, perché, sia le strade, sia i mezzi pubblici e sia i negozi non sono adeguati per l’accesso di persone con qualche disabilità. Ed è la stessa società a far sentire queste persone incapaci di svolgere determinati compiti e funzioni, e spesso solamente per qualche minima menomazione, ovvero perdita o anomalia strutturale o funzionale,fisica o psichica. Infatti una persona può essere menomata senza essere disabile, ed è forse la società che la rende e la fa sentire “disabile” per le tenate barriere architettoniche che presenta la stessa società.Infatti la disabilità puo portare all’handicap, ovvero allo svantaggio sociale che si manifesta a seguito dell’interazione con l’ambiente. Spesso il disabile oltre a scoprire il suo disagio confrontandosi con persone normadotate, scopre il suo disagio anche nel momento in cui la società gli mette avanti dei limiti, rappresentati da queste barriere. Queste barriere mettono in primo piano le incapacità e la mancanza di competenze dei disabili, e riempiono ancora di più di negatività il termine disabile: ed ecco che tale termine dovrebbe essere sostituito con quello di “diversabilità”,in quanto,quest’ultimo mette in risalto oltre ad una dis-abilità anche delle abilità diverse dagli altri, da scoprire e far emergere. Forse questo è un piccolo ma significativo passo, per far in modo che, i diversamente abili, non vengano messi ai margini della società. Ed un passo ancora più grande, ma direi anche più umile, sarebbe quello di diminuire queste barriere,di costruire i nuovi edifici omologati per “tutti”, modificare dei tratti stradali per far passeggiare comodamente ognuno di noi. Sento di concludere dicendo queste parole :
LA DIVERSITA’ NON DEVE ESSERE VISTA COME MOTIVO DI SCONTRO,DI CHIUSURA O SEPARAZIONE TRA GLI UOMINI,MA DI CRESCITA INDIVIDUALE,COLLETTIVA E SOCIALE!!!!