Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    Messaggio  nunzia.giglio Gio Mar 10, 2011 12:49 pm

    inserisci qui la sintesi del tuo orologio,
    cioè quanto emerge dal tuo confronto.

    Nunzia
    e la docente Floriana Briganti
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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty foto barriere architettoniche

    Messaggio  ivana cannavale Gio Mar 10, 2011 1:12 pm

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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty Re: 3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio

    Messaggio  nunzia.giglio Gio Mar 10, 2011 1:22 pm

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    Messaggio  MariaFCostantino Gio Mar 10, 2011 2:23 pm

    Facendo l'esercizio dell'orologio ho concluso che se una persona disabile abitasse in casa mia,non potrebbe nemmeno alzarsi dal letto,perchè ne la mia stanza,ne il mio palazzo(a tratti neanche la città stessa) sono in grado di offrirle una vita normale. Per quanto riguarda casa mia ,ciò è dovuto al fatto che nella mia famiglia non vi sono persone disabili,per cui la mia abitazione non è adatta per ospitarle. Il discorso sulla città è ben diverso. La mancanza di strutture consone non permette ai disabili di condurre una vita normale. Ciò è triste, perchè sottovalutando i loro problemi, le istituzioni costringono quasi i disabili a sentirsi inferiori.....questo non è giusto perchè dovrebbero esseri tutelati come noi,"persone normali"
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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty Laboratorio barriere II parte - Orologio

    Messaggio  Stefania Lamberti Gio Mar 10, 2011 2:43 pm

    Nel fare l'elenco delle attività che svolgo quotidianamente, mi sono resa conto che una persona con disabilità non potrebbe svolgerne nemmeno la metà. Innanzitutto le due ascensori installate nel mio palazzo sono troppo strette e non consentono l'ingresso di una carrozzina. Viene da pensare: se uno dei due è più stretto, perchè costruire anche l'altro delle stesse dimensioni? Eppure c'è spazio sufficiente per un vano ascensore più ampio. Poi, qualora il disabile riuscisse ad arrivare al piano terra, resterebbe prigioniero del palazzo perchè all'ingresso dello stabile ci sono tre scalini e non c'è una pendenza, nè fissa nè mobile. Inoltre lungo tutto il marciapiede di via Pontano non ci sono i saliscendi per consentire il passaggio di una carrozzina, nonostante la presenza di un ufficio postale. L'ingresso di quest'ultimo non è collocato a raso del marciapiede ma su una specie di scalino, impercettibile per chi deve entrarci a piedi ma insidioso per una persona in carrozzina. Eppure esiste dal 1989 una normativa riguardante l'abbattimento delle barriere architettoniche ma, a mio modesto parere, ritengo sia insufficiente. La legge n. 13 del 1989 (decreto attuativo n. 236), prevede l'obbligo di adattamento alla relativa normativa solo nelle nuove costruzioni: dunque, tutti i palazzi costruiti prima del 1989, devono adeguarsi alla normativa solo in caso di ristrutturazione e chiaramente, quando si parla di lavori di ristrutturazione, ci si rimette alla decisione del condominio poichè non tutti sono disposti a spendere i soldi necessari per fare i lavori al palazzo in cui vivono. Va da se che una persona con disabilità che abita in un appartamento di un palazzo antico ha buone probabilità di restare chiuso in casa. Quanto detto fa riferimento all'edilizia privata. Gli edifici pubblici, invece,dal 1996 devono obbligatoriamente adeguarsi alla normativa e dunque abbattere le barriere architettoniche. Oltre ai luoghi citati nella Legge 13, esistono altri luoghi che dovrebbero rispettare la normativa ma non lo fanno. Ho fatto un giro per i negozi pensando ad una persona con disabilità e mi sono resa conto che parecchi negozi che ho incontrato durante la mia passeggiata hanno all'ingresso due o più gradini o sono collocati ad un livello superiore rispetto al manto stradale ma non sono dotati dei saliscendi necessari all'ingresso di una persona in carrozzina. Purtroppo, ed in questa riflessione inserisco anche me, è necessario cambiare la percezione culturale della persona con disabilità ed imparare a considerare tali persone più vicine a noi di quanto crediamo: può capitare a tutti, magari dopo una semplice slogatura oppure per la rottura di un tendine della gamba, di dover stare per un periodo più o meno lungo in carrozzina. Esistono infatti diversi tipologie di disabilità, che sono infatti classificate in temporanea, accidentale (il caso di un incidente) e degenerativa. Esiste presso il Comune di Napoli la possibilità di usufruire dei fondi messi a disposizione dal Progetto Sirena per realizzare i lavori di ristrutturazione nei palazzi controllati dai Beni culturali ma, nelle ristrutturazioni di questi edifici, vengono ripristinate le condizioni architettoniche pre esistenti ma non vengono mai abbattute le barriere architettoniche: ho assistito alla ristrutturazione di ben quattro palazzi ma in nessun caso sono state eliminate le barriere architettoniche. Chi legifera? Chi controlla i lavori e interviene in caso di inadempienza? Perchè non esistono incentivi economici per l'abbattimento delle barriere architettoniche? O, se esistono, (e su questo aspetto mi documenterò) perchè non sono adeguatamente pubblicizzati? Insomma, è quasi impossibile individuare un unico colpevole: siamo di fronte ad un concorso di colpe. Ma le colpe, quando sono condivise, non sono certo meno gravi, semmai lo sono il doppio: una sola persona può non aver visto, non sapere; tutte le persone significa adottare un comportamento che sconfina nell’omertà e nel più bieco disinteresse.
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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty Barriere architettoniche:L'orologio.

    Messaggio  martina_stifani Gio Mar 10, 2011 2:55 pm

    Secondo quanto emerso dal confronto effettuato in aula, sento di poter affermare che la città di Napoli è probabilmente la meno preparata e perciò la meno idonea, nell'affrontare l'argomento disabilità in quanto, non munita dei necessari servizi riguardanti questa problematica.Per quel che riguarda casa mia,potrebbero essere riscontrate diverse difficoltà a cominciare dal bagno con le porte strette, fino ad arrivare al letto a castello.Posso quindi concludere che un'attività apparentemente banale come quella dell'"orologio", nasconde invece una profonda complessità, motivo di riflessione e consapevolezza.

    infatti Martina
    lo scopo è proprio comprendere che le barriere sono vicino a noi e che ci circondano. solo che a volte non le guardiamo realmente.la docente
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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty le barriere architettoniche:l orologio

    Messaggio  annapaola loffredo Gio Mar 10, 2011 3:08 pm

    se un disabile dovesse trascorrere una delle mie giornate di sicuro troverebbe molte difficoltà,x quanto riguarda la mia casa,avrà senza dubbio problemi con l'ascensore,essendo molto piccola,ma soprattutto spesso guasta,ciò implicherebbe il salire le scale per tutti i 5 piani ,che non sono dotate di apparecchiature.Per il resto della giornata invece altre difficoltà che potrebbe incontrare riguardano i luoghi che frequento come i bar i pub i vari negozi, quasi dotati tutti all ingresso di numerose scale ,o strade con molte salite,ripide discese che non consentono un facile spostamento.Anche ad esempio il supermercato,è poco accessibile,poichè ha spazi molto ristretti.molte difficoltà un disabile le troverebbe anche con la mia macchina,perchè essendo molto piccola non consento un ampio spostamento e movimento.Per quanto riguarda la mia università invece,per fortuna non ci sono molte difficoltà,possiede ascensori adatte che conducono ai singoli piani,rispecchiando l esigenze di tutti.
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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty schema dell'orologio

    Messaggio  mariarosaria catuogno Gio Mar 10, 2011 3:26 pm

    schema dell'orologio:
    mi sveglio
    doccia [una persona disabile sarebbe impossibilitato perché il mio bagno oltre ad essere stretto ha anche un piccolo gradino]
    mi vesto
    scendo [impossibilitato perché abito al terzo piano e la ascensore è stretta una persona munita di sedia a rotelle non ce la farebbe ad entrare . poi in oltre alla fine dell'ascensore c'è una rampa di scale]
    cammino a piedi per arrivare alla cumana [la strada non presenta alcuna salita per disabili]
    scendo alla stazione di montesanto
    prendo la funicolare
    scendo a corso Vittorio Emanuele [qui la strada è molto ripida e quindi sarebbe molto complicato per una persona disabile essere autonomo]
    università [alcune zone come il terrazzo sarebbe difficilmente accessibili per una persona disabile]
    ... Mi sono resa conto che queste persone oltre ad essere "limitate" purtroppo dal loro corpo , sono ancora di più ostacolate dal menefreghismo delle persone e da chi ci governa ...


    Ultima modifica di mariarosaria catuogno il Sab Mar 12, 2011 1:51 pm - modificato 1 volta.
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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty Re: 3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio

    Messaggio  Carmen.Castellone Gio Mar 10, 2011 3:28 pm

    Per quanto riguarda le barriere architettoniche che potrebbe incontrare un disabile in una mia giornata tipo ho riscontrato che la prima barriera la si trova appena apro la porta di casa per uscire: vi sono delle scale per scendere e purtroppo non vi è una pedana, poi ancora: prendo la metro tutte le mattine per arrivare all'università e mi sono resa conto che troverebbe difficoltà anche ad entrare in metropolitana, anche lì vi sono molte scale, scale mobili e le poche strutture costruite appositamente purtroppo non funzionano neanche molto spesso, come abbiamo visto anche nel video delle iene. Insomma riflettendoci non è facile per un disabile affrontare tutti i giorni problemi del genere, problemi dati dalla società che non presta attenzione a questi accorgimenti che renderebbero una persona disabile finalmente autonoma.
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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty FOTO BARRIERE ARCHITETTONICHE

    Messaggio  Stefania Lamberti Gio Mar 10, 2011 3:29 pm

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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty Non facciamoli cambiare idea, ma cambiamola noi!

    Messaggio  Vincenzo Raia Gio Mar 10, 2011 3:42 pm

    A volte o quasi sempre la nostra giornata ha i minuti contati, siamo costretti a rincorrere un treno, un autobus, a correre, salire e scendere delle scale. Ma non ci rendiamo conto della difficoltà che incontra un disabile per affrontare tutto questo. In aula mi è stato chiesto di svolgere un esercizio,quello di scrivere una mia giornata tipo e di metterla a confronto con quella di un disabile.
    A dire la verità all'inizio mi è sembrato molto difficile, mi sentivo in difficoltà non tanto per riassumere la mia quotidianeità ma per metterla a confronto con quella di un disabile.
    Bhè, se un disabile dovesse vivere una mia giornata, di certo troverebbe delle difficoltà iniziando già dalla mattina.
    Per andare in cucina o in bagno devo salire due gradini, non potrebbe accedere alla vasca da bagno e per uscire fuori dovrebbe scendere il marciapiede. Anche quando mi reco all'università prendendo i vari mezzi come vesuviana , metropolitana e funicolare troverebbe degli ostacoli. La stazione del mio paese ha sia le scale che la pedana per i disabili, ma a piazza Garibaldi per poter accedere alla metropolitana per poi proseguire per l'univesrità il disabile è al 100% in difficoltà.
    Le metropolitane non possiedono una pedana e poi la mattina sono super affollate, non centrano le persone figuratevi una carrozzina e poi non ci sono pedane nei sottopassaggi. Quando arrivo all'università se sono in anticipo aspetto l'ascensore altrimenti uso le scale ma qui il disabile non troverebbe problemi perchè la struttura per poter accedere in vari posti possiede il monta scale.
    Quando sono a casa oltre ai miei impegni universitari,lo studio, mi concedo un pò di tempo libero, andare all'incontro degli educatori in parrocchia, uscire a fare shopping e a volte anche i negozi hanno l'ingresso troppo stretto o hanno scale e non permettono l'ingresso alle carrozzine.
    Abbiamo tutto, e ci lamentiamo di quello che abbiamo.
    Ancora oggi molti edifici vengono costruiti con barriere architettoniche come se il "mondo dei disabili" fosse un mondo a parte! Non si pensa minimamente a queste persone, il problema è indifferente alla gente, magari tocca solo a chi ha in casa una persona disabile.
    E mi chiedo: come un disabile può sentirsi alla pari con noi?
    Volevo concludere con questo video che ho trovato su youtube " Non facciamoli cambiare idea, ma cambiamola NOI!"https://www.youtube.com/watch?v=IdSVHWhjQiY&feature=related
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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty orologio

    Messaggio  mariagraziarusso Gio Mar 10, 2011 3:48 pm

    oggi in aula facendo questo semplice esercizio che di primo impatto puo sembrare banale mi sono accorta che una persona disabile non potrebbe mai fare quello che faccio io durante una mia giornata ma questo no perche una persona disabile non ne è capace ma perchè non ne ha la possibilità a causa della mancanza di piccoli accorgimenti che dovrebbero essere fatti in una città e che putroppo non avvengono come assicurare il buon funzionamento di montascale , pedane che consentono la salita nei pulman , nelle metro , pendenze per consentire la salita sui marciapiedi....beh io penso che questi sono piccoli accorgimenti che permetterebbero ad una persona disabile di muoversi con libertà come una persona "normale" e non costrtti a chiedere aiuto oppure ancor peggio restare bloccati senza che nessuno li soccorre
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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty Laboratorio barriere 2 parte

    Messaggio  PellicciaAfrodite Gio Mar 10, 2011 4:09 pm

    L’attività svolta oggi in aula, come le successive, è stata molto riflessiva. Poteva sembrare banale ma, a mio parere, nasconde un profondo significato. Nell'elencare le diverse attività che svolgo quotidianamente, mi rendo conto che una persona con disabilità non potrebbe svolgerne quasi nessuna. Purtroppo anche in casa sono presenti barriere architettoniche: a cominciare dal bagno con la porta stretta alle scale. Ciò perché in casa non ci sono presenti persone con disabilità. All’università di barriere non ci sono tante: sono presenti mezzi adeguati per raggiungere i piani superiori e per scendere i gradini.Infatti più preoccupanti sono le strade, i mezzi pubblici, i negozi. Se da persona senza disabilità percorro strade senza problemi, entro nei negozi con facilità, accedo ai mezzi pubblici senza alcun problema, da persona con qualche disabilità riscontrerei tantissime difficoltà, perché, sia le strade, sia i mezzi pubblici e sia i negozi non sono adeguati per l’accesso di persone con qualche disabilità. Ed è la stessa società a far sentire queste persone incapaci di svolgere determinati compiti e funzioni, e spesso solamente per qualche minima menomazione, ovvero perdita o anomalia strutturale o funzionale,fisica o psichica. Infatti una persona può essere menomata senza essere disabile, ed è forse la società che la rende e la fa sentire “disabile” per le tenate barriere architettoniche che presenta la stessa società.Infatti la disabilità puo portare all’handicap, ovvero allo svantaggio sociale che si manifesta a seguito dell’interazione con l’ambiente. Spesso il disabile oltre a scoprire il suo disagio confrontandosi con persone normadotate, scopre il suo disagio anche nel momento in cui la società gli mette avanti dei limiti, rappresentati da queste barriere. Queste barriere mettono in primo piano le incapacità e la mancanza di competenze dei disabili, e riempiono ancora di più di negatività il termine disabile: ed ecco che tale termine dovrebbe essere sostituito con quello di “diversabilità”,in quanto,quest’ultimo mette in risalto oltre ad una dis-abilità anche delle abilità diverse dagli altri, da scoprire e far emergere. Forse questo è un piccolo ma significativo passo, per far in modo che, i diversamente abili, non vengano messi ai margini della società. Ed un passo ancora più grande, ma direi anche più umile, sarebbe quello di diminuire queste barriere,di costruire i nuovi edifici omologati per “tutti”, modificare dei tratti stradali per far passeggiare comodamente ognuno di noi. Sento di concludere dicendo queste parole :

    LA DIVERSITA’ NON DEVE ESSERE VISTA COME MOTIVO DI SCONTRO,DI CHIUSURA O SEPARAZIONE TRA GLI UOMINI,MA DI CRESCITA INDIVIDUALE,COLLETTIVA E SOCIALE!!!!
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    3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio  Empty Re: 3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio

    Messaggio  Marta Mascioli Gio Mar 10, 2011 4:17 pm

    Svolgendo l'esercizio sull'orologio mi sono resa conto di come azioni per me automatiche e quotidiane possano diventare difficili per persone diversamente abili.
    Tutto sarebbe più complicato per loro,dalla doccia che pur essendo molto larga ha la porta del bagno stretta, per scendere le scale avrebbe bisogno di qualcuno che la sollevi in braccio(non avendo il palazzo nè un ascensone nè un montascale) qualora riuscisse a scendere dovrebbe farsi aiutare per uscire dal cancello,anche quest'ultimo troppo stretto per una carrozzina. Per raggiungere la fermata dell'autobus dovrebbe camminare giù dal marciapiede,che pur essendo dotato di sali-scendi non sono agibili perchè l'asfalto sta cedendo creando cosi un dislivello pericoloso per i disabili.
    Arrivata dopo mille peripezie alla metro potrebbe arrivare all'università che come le vecchie strutture si sta attrezzando per i disabili.
    Il ritorno sarebbe comunque difficoltoso dovendo ripetere tutto il percorso al contrario.
    Sinceramente delle difficoltà che proverebbero in casa mia non mi stupisco,visto che non è progettata per i diversamente abili,la cosa che deve farci riflettere è che mezzi pubblici,strade,i vari locali siano ancora pericolosi per queste persone.
    A primo impatto verrebbe da dire "Qualcuno che li aiuti sempre si trova" ma non è giusto,devono essere autonomi come noi. Prendiamoci CURA di loro,ma non nel senso comunemente diffuso, prendiamoci CURA di loro come progressiva emancipazione,CURA come capacità di aiutare la persona con deficit a ridare senso alla propria esperienza,ricordandosi di sè e della propria specialità,CURA volta alla realizzazione dell'uomo per ciò che egli è e per ciò che egli può diventare
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    Messaggio  Annamaria d'avino Gio Mar 10, 2011 4:24 pm

    Analizzando in aula, con la prof.ssa Briganti,la mia giornata tipo e successivamente confrontandola con quella di un disabile ho potuto constatare quanto potesse essere difficile affrontare la quotidianità da parte di una persona con problemi.Nella mia descrizione,infatti,la persona con disabilità non riuscirebbe a fare neanche la metà di quello che faccio io,il solo fatto di dover scendere per fare una passeggiata gli risulterebbe difficile;abitando in un palazzo dove l'ascensore è molto piccole con porte che si chiudono molto rapidamente la cosa è impossibile,ma ancora avendo io partecipato a questo laboratorio ho notato cose a cui non avevo mai prestato attenzione,come il fatto che entrambi i pullman che prendo non portano un posto per disabili e proprio stamane parlandone con un'autista,questo mi ha risposto che quei pullman sono di dotazione vecchia,ma io mi domando in circolazione ci sono ancora e quindi un disabile potrebbe anche salirci.Si è parlato molto in aula del fatto che nella nostra università ci fosse la possibilità che tutti frequentino,ma io ora mi voglio soffermare sul tragitto che porta a questa , e cioè quello che va dall'uscita della funicolare di corso Vittorio Emanuele fino all'università il tragitto nn è affatto adatto ad una persona disabile,non ci sono marciapiedi adeguati,non ci sono strade sane ma tutte rotte e quello che più mi fa pensare che a noi degli altri non importa nulla è il fatto che si parcheggi in modo scorretto, senza tener conto di niente,molte volte è capitato che anch'io dovessi scendere dal marciapiede rischiando di finire sotto una macchina.Si è discusso molto nelle ultime lezioni del fatto che le persone con handicap dovessero essere non aiutate nel senso di doverli fare da balia ma di renderli persone autonome integrate,ma tutto ciò è davvero possibile??????
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    Messaggio  CarolinaGalluccio Gio Mar 10, 2011 5:05 pm

    Ciò che abbiamo fatto oggi in classe è stato molto interessante, mi sono resa conto che ciò che per me sono cose banali come scendere le scale ad esempio per le persone disabili invece sono un enorme ostacolo...Nella mia classica giornata il disabile troverebbe tante difficoltà iniziando dalle scale che salgo e scendo tantissime volte durante la giornata perchè a casa mia non c'è un ascensore. Altri ostacoli che incontrerebbe il disabile sono quelli legati ai mezzi pubblici come pulman e metropolitana per andare all'università..la nostra università colei che dovrebbe agevolare in modo particolare le persone disabili perchè si concentra sulla facoltà della formazione in quanto molti esami si basano sulla disabilità, non lo fa infatti ci sono vari ostacoli!!!Ci troviamo in un secolo dove anche se la tecnologia è molto avanzata, i servizi per i disabili sono insufficenti!Forse solo poche volte fino ad oggi mi sono accorta che la mia giornata "TIPO" anche se per me è semplice per un disabile non lo è affatto!!! jocolor
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    Messaggio  Chiara Catalini Gio Mar 10, 2011 5:12 pm

    Se una persona diversamente abile dovesse svolgere le attività che quotidianamente svolgo io incontrerebbe non poche difficoltà. Per iniziare dall'uscita/entrata nel palazzo dove sono presenti diversi gradini nonostante ci sia l'ascensore; anche con i mezzi di trasporto ci sarebbero difficoltà come la presenza di spazi troppo stretti per salire in cumana o i pullman troppo affollati. All'università non ci dovrebero essere troppi ostacoli perchè anche essendo una costruzione molto antica si sta attrezzando per questi casi. Per non parlare poi delle difficoltà che incontrerebbe a casa per scendere dal letto provvisto di gradini o andare in bagno anche quest'ultimo con gradino. Inoltre molti non ci pensano ma una persona su sedia a rotelle trova difficoltà anche nel trovare il posto auto nei parcheggi dato che quelli riservati sono spesso occupati da altre auto. Insomma dobbiamo stare attenti anche a queste "piccole" cose banali per noi ma indispensabili per chi ha tali necessità.
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    Messaggio  alessia longano Gio Mar 10, 2011 5:30 pm

    nel mio percorso per arrivare all'università le barriere architettoniche che incontro più frequentemente sono le scale.Io parto da portici ed ho notato che arrivata a Montesanto un disabile non potrebbe più andare avanti perchè incontrerebbe difficoltà nella stabilità della sedia a rotelle e difficoltà per scendere le scale. ho notato ancora che dalla funicolare di Montesanto all'università non c'è possibilità di passaggio a causa delle macchine parcheggiate in modo scorretto.
    secondo il mio punto di vista dovremmo essere noi a porre rimedio a queste scorrettezze per fare in modo che il disabile non si senta escluso e possa condurre una vita autonoma.
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    Messaggio  irma di capua Gio Mar 10, 2011 5:35 pm

    Nel confronto dell'orologio tra la mia vita,e quella di una persona disabile,due persone
    diverse ma uguali,due cittadini aventi pari diritti,mi sono resa conto
    che il concetto di uguaglianza regge solo in teoria,ma non in pratica poichè nella pratica
    per un disabile è difficile esercitare i propri diritti.
    Partendo dalla casa,almeno dalla mia,non potrebbe muoversi nè spostarsi (le porte sono strette
    e non permetto il passaggio della sedia a rotelle,e per
    poter uscire di casa bisogna usare delle scale,senza alternativa di ascensore o varii).
    Al di fuori della casa,la situazione è ancora peggiore..ci si trova davanti all'impossibilità
    di voler raggiungere il luogo che si desidera perchè qui a Napoli,ma credo un pò dappertutto,
    i mezzi pubblici non sono accessibili,per niente o poco attrezzati.Insomma,non credo
    sia giusto che una vita già normalmente "difficile" da gestire,debba essere resa addirittura "impossibile"!
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    Messaggio  annamariaruopoli Gio Mar 10, 2011 5:38 pm

    Fino ad oggi non avevo mai riflettuto alle difficoltà che un disabile incontra quotidianamente. Se dovesse svolgere la mia stessa giornata sarebbe costretto a mettere la sveglia un ora in anticipo perchè troverebbe diversi impedimenti.La mattina, avrebbe difficoltà ad entrare in bagno perchè la porta non è sufficientemente larga per far entrare la carrozzella. Uscito da casa per recarsi all'università non potrebbe prendere il pullman perchè non possiede l'attrezzatura adatta, nemmeno la cumana perchè dovrebbe salire alcuni scalini,inoltre è sempre super affollata, lo stesso vale per la funicolare. La strada che porta all'università è ripida però una volta arrivati ci sono ascensori capienti,aule larghe che gli permettono di muoversi autonomamente. Purtroppo anche per recarsi in un supermercato per fare la spesa o andare al bar con gli amici doverebbe superare diversi ostacoli e spesso capita che trascorrono la loro giornata a casa.
    Tutto ciò non è giusto, perchè sono persone come noi e hanno bisogno di divertirsi, di recarsi dove gli pare senza sentirsi condizionati o limitati a cause delle barriere architettoniche.
    Dobbiamo prenderci cura di loro, ciò non vuol dire guarire la persona, ma considerarla in tutti i suoi aspetti, renderla indipendente quindi emanciparla.


    Ultima modifica di annamariaruopoli il Gio Mar 10, 2011 6:13 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  pascarella mariateresa Gio Mar 10, 2011 5:45 pm

    Elencando tutte le attività che svolgo quotidianamente mi sono resa conto che un disabile non potrebbe raggiungere l'università con i mezzi di trasporto perchè non dispongono di adeguate attrezzature tranne la funicolare. Per quanto riguarda la mia abitazione rimarrebbe chiusa in casa o in cortile perchè il mio portoncino è raggiungibile attraverso le scale. Altre cose come fare la spesa, andare in un bar o andare al cinema credo che troverebbe difficoltà.
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    Messaggio  alessia longano Gio Mar 10, 2011 5:54 pm

    oggi è stato il mio primo giorno di corso. è stato un corso interessantissimo perchè si avvicina molto alla nostra realtà dove le persone disabili vengono messe da parte e trascurate come se fossero dei mostri degli individui bestia. questo succede perchè le persone non capiscono che anche gli invalidi hanno una personalità un cuore e soprattutto una vita da affrontare in modo sereno. Non sono fortunati come noi che crediamo di avere mille problemi ma la maggior parte di essi possono essere facilmente risolti. questo corso mi sta facendo riflettere su tantissime cose ma soprattuto sul fatto che bisogna aiutare i disabile con amore perchè loro più di noi devono sentirsi protetti
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    Messaggio  Fabiola pinto Gio Mar 10, 2011 5:55 pm

    Nell'esercizio dell'orologio affrontato oggi ho capito che la vita che faccio io quotidianamente diventa 100 volte più difficile se viene affrontata da una persona disabile.La traccia dell'esercizio non era semplice da svolgere ,scrivendo ogni cosa che faccio dalle più semplici mi sembrava insormontabile se pensavo alle disabilità che si possono avere.Le difficoltà nascono già in casa mia ma l'incubo inizia quando si sta per la strada .Ogni mattina prendo la cumana la quale in alcune fermate non si trova a livello della strada ma si devono salire due scalini altissimi ,difficili anche per me .Ma il bello della mia mattinata sta nel rincorrere l'autobus che si ferma per cinque secondi in ogni fermata ,stare attenti che le porte possono chiuderti dentro.queste sono solo le più eclatanti ma sono veramente tante le azioni che rendono difficili la vita di una persona con disabilità.
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    Messaggio  ivana cannavale Gio Mar 10, 2011 5:58 pm

    io lui/lei(diversabile)

    7 00 sveglia purtroppo sembra sintetico
    colazione ma dovrebbe trascorrere intere
    mi lavo e mi vesto giornate a casa!in quanto nè
    scendo le scale(quarto piano senza ascensore) la mia casa nè il mio palazzo
    prendo l'autobus o i mezzi che utilizzo sono
    scendo destinazione università a loro favore...
    torno a casa stessa procedura
    ceno mi lavo e dormo
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    Messaggio  ivana cannavale Gio Mar 10, 2011 6:01 pm

    ho scritto il messaggio inerente al 10/03/2011 se lo apro io dal mio account si legge bene mentre voi lo leggete in maniera errata come mai?.........

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