Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  orsola maria ferraro Gio Giu 09, 2011 4:44 pm

    Mi sono prenotata per il 14.06.2011 e l'argomento da me scelto è:ALIMENTAZIONE E MASS MEDIA:
    _INTRODUZIONE DEI MASS MEDIA
    _LA LORO DECISIVA FUNZIONE
    _CONCETTO DI BELLEZZA
    _DISTURBI ALIMENTARI(ANORESSIA-BULIMIA)CON I RISPETTIVI FATTORI DI RISCHIO
    _CONCLUDO CON L'AUTOPRESENTAZIONE DEL 07.04.2011(STORIA DI ANNA)-INTRODUCENDO ANCHE IL CONCETTO DI RESILIENZA.

    L'espressione Mass media è costituita dalla parola Inglese mass che significa “massa”,e da quella latina media che significa “mezzi”,quindi mezzi di comunicazione di massa.Essi sono gli strumenti tecnici mediante i quali si producono e si trasmettono notizie ed informazioni ad una gran massa di persone nello stesso tempo:giornali,radio,televisione,internet.I media sono oggetto di studio e di analisi da parte di psicologi,sociologi,giornalisti,ma con pareri spesso contrastanti,c’è chi rileva la decisiva funzione che essi svolgono di divulgazione culturale,c’è chi invece rilevando come l’individuo,investito dalla sovrabbondanza di notizie e messaggi corra il rischio di smarrire la propria identità e di lasciarsi condizionare nelle opinioni e nei comportamenti di ciò che vede in TV,sente dalla radio e legge sui giornali.Il concetto di bellezza ha subito nel corso degli ultimi decenni un rapido cambiamento che ha progressivamente portato ad utilizzare il termine “BELLEZZA”come sinonimo di “MAGREZZA”.L’essere magri è piacevole fisicamente rappresenta infatti un modello vincente e socialmente desiderabile a maggior ragione per un pubblico più facilmente influenzabile come quello adolescenziale.Della relazione tra adolescenti ed insorgenza dei disturbi alimentari si è occupato uno studio condotto nel 2008 dalla dottoressa Field e colleghi denominato”GROWING UP TODAY”.La ricerca ha analizzato la relazione che intercorre tra diversi fattori di rischio e lo sviluppo dei disturbi dell’alimentazione in età adolescenziale.Aspetto peculiare dello studio è stato inoltre la grande importanza attribuita anche all’influenza dei Mass media nelle modifiche a carico della condotta alimentare e nella comparsa dei disturbi dell’alimentazione.Da un lato l’eccessiva attenzione dei Mass media deriva dalla volontà di ovviare alle cattive abitudini alimentari,in particolare all’obesità,all’anoressia e alla bulimia.I fattori di rischio che portano all’insorgere di questi disturbi sono:
    • Il tentativo di imitare i modelli offerti dai Mass media.
    • Commenti negativi inerenti al peso da parte del gruppo dei pari.
    • Commenti negativi inerenti al peso da parte del padre .
    • Frequenti tentativi di seguire una dieta.
    • Avere uan madre che ha sofferto di disturbi dell’alimentazione.
    Ritornando a ciò che la ricerca condotta nel 2008 ha preso in esame,si è focalizzato l’attenzione in modo particolare sul Binge eating e sul Purging.Il primo consiste nell’abbuffarsi di cibo in modo incontrollato per brevi lassi di tempo,il secondo causare vomito autoindotto o nell’assumersi lassativi con il fine di controllare e limitare l’assorbimento del cibo.Uno dei fattori di rischio che presenta un’elevata correlazione con l’insorgenza del binge eating sono il cercare di imitare i modelli offerti dai Mass media,ed i frequenti tentativi di seguire una dieta.La televisione fornisce un’informazione alimentare scorretta a proposito di cibo e cucina,correndo il rischio di compromettere seriamente le abitudini culinarie degli italiani,per almeno tre ore al giorno le reti Rai e Mediaset propongono una moltitudine di informazioni sulla cucina,oltre ai danni connessi ad un’informazione troppo spesso sbagliata.molti specialisti dell’alimantazione sostengono che gravissimi sono anche i disturbi psicofisici del pubblico televisivo.I telespettatori sono spinti a provare gli stessi cibi consigliati in televisione.Già Karl Popper ne parlava nel 1994 nel testo cattiva maestra televisione.Gli adolescenti di oggi vengono erroneamente percepiti tavolta come passivi di fronte a notizie televisive ascoltate in modo distratto,oltre come attenti intercettatori di modelli comportamentali e di stili di vita,che vengono loro continuamente proposti da trasmissioni televisive.Numerosi sono i dibattiti su quanto la televisione influisca sul nostro modo di essere e di pensare attraverso la presentazione di stili di vita che vanno ad influenzare ragazzi in via di maturazione e con la necessità di conformarsi ai propri simili.Il rischio più preoccupante è che il loro rapporto con i Media e con la comunicazione tecnologica li renda sempre più incapaci di rapportarsi direttamente con gli altri.Con i mezzi tecnologici presenti nelle case,la cosiddetta “Media Literacy”è un nuovo modo di considerare l’educazione come capacità di comunicare in modo competente attraverso tutte le forme multimediali,come comprendere,analizzare e valutare le immagini,le parole che costituiscono la nostra cultura contemporanea.La dieta mediale dovrà insegnare come l’uso della TV non sia semplicemente un modo di riempire il tempo libero (esistono altre attività da poter svolgere,sia da soli come leggere o praticare uno sport).Durante la visione,i genitori devono accompagnare la comprensione dei contenuti,con la co-visione,aiutando bambini e adolescenti nella decodifica dei messaggi spesso ricchi di stereotipi.Nello stesso modo in cui il bambino inizia a scrivere,così deve imparare ad usare la televisione e gli altri media.Un elemento determinante per la formazione degli ideali è il contesto culturale nel quale siamo inseriti.Le fonti prime di informazioni,quali riviste,televisione,sono sempre più fondate sul mondo dell’apparenza e dell’esteriorità.Numerosi studi indicano che questi mezzi giocano un ruolo importante nei problemi legati all’immagine corporea negativa al modo scorretto di alimentarsi e alle pratiche non salutari per il controllo del peso corporeo.I protagonisti della pubblicità,le modelle che compaiono sui giornali e i personaggi dello spettacolo forniscono modelli estetici spesso irrealizzabili per la maggior parte della popolazione.La magrezza e il rigido controllo del peso vengono apertamente “GLORIFICATI”mentre la corposità viene etichettata esteticamente brutta.Il predominio dell’immagine,ha enfatizzato l’attenzione al corpo.Il “CORPO PERFETTO” è diventato l’ideale di riferimento,ed è considerato basiliare per emergere nella vita.E’possibile insegnare ai giovani ad avere un giusto rapporto con il cibo per poi aiutarli a correggere le loro errate abitudini alimentari.Il ruolo dei Mass media in questo processo è determinante,la TV,le riviste propongono il modello dell’immagine.I messaggi riferiti all’ideale di magrezza presentati come irraggiungibili è frutto dell’immaginazione,e gli stessi media tendono a confondere i limiti tra un ideale di fantasia e la realtà.Illudono le persone che sia possibile con più di volontà raggiungere il “feroce ideale di magrezza che loro impongono”.Si ritiene che i media sono “COSTRUTTORI DELLA REALTA’ SOCIALE”.Le donne in cerca di una direttiva cercano nei media una risposta secondo i seguenti canoni:
    La bellezza è il principale obbiettivo nella vita di una donna.
    La magrezza è il cruciale per raggiungere il successo e il benessere.
    Il grasso “dimostra”la loro personale responsabilità di essere deboli.
    Una donna “vincente”può rinnovarsi attraverso la moda,la dieta e l’esercizio fisico rigoroso.
    L’immagine è sostanziale e le donne sono consapevoli del proprio,al quale sono legate.
    Il conflitto tra la cultura di Mass media e la fisiologia porta sempre più donne ad essere insoddisfatte della propria immagine corporea.Paradossale appare anche l’attuale ideale socio-culturale che promuove accanto alla magrezza modelli contrapposti come:
    _ Seni voluminosi e muscoli molto pronunciati.
    E’aumentato il margine di insoddisfazione tra peso reale delle donne ed il peso trasmesso dai media.Alcuni studi hanno evidenziato che i messaggi contenuti nelle riviste sono un elemento importante per lo sviluppo di un’immagine corporea negativa.Il modello socioculturale postula che i disturbi dell’alimentazione siano principalmente determinati da fattori nocivi presenti nell’ambiente,tra questi la pressione sulla magrezza,favorendo lo sviluppo dell’incidenza dei disturbi dell’alimentazione che sempre di più colpiscono i giovani.Con il termine “DISTURBO ALIMENTARE”si indica una vera e propria malattia,la prima causa di morte fra le malattie Psichiatriche,e si riscontra sempre più frequentemente in ragazze giovani.E un “MALE DI VIVERE”che forse nasce da un rapporto distorto con la famiglia e con gli altri,ma prima di tutto con sé stessi,con la propria individualità.Questa malattia ha una lunga storia,ma la sua esplosione è avvenuta particolarmente dopo la seconda guerra mondiale.
    Sia l’anoressia che la bulimia,sono particolarmente sconosciute al di fuori del mondo occidentale,infatti in quest’ultimo è onnipresente la pressione sulla magrezza,intimamente legata alla bellezza.Quasi sempre si inizia con una dieta,all’inizio solo con l’intenzione di modificare il proprio corpo,ma in seguito questo completamento rinforza il senso di autocontrollo e di conseguenza le sensazione del proprio valore.Purtroppo,quando le diete sono drastiche,portano il corpo ad avere comportamenti biologici funzionali alla sopravvivenza;viene prodotta una quantità di serotonina,molto superiore alla norma e così per i primi tempi queste ragazze sentono di avere una forza e delle capacità superiori alla norma.Questo periodo,viene definito “LUNA DI MIELE CON L’ANORESSIA”.A questo punto,la sensazione che provano queste ragazze di aver trovato la cura per i propri problemi.Anche il clima culturale in cui oggi le ragazze crescono,ha un peso fondamentale nell’istaurarsi di questa malattia,la dove il ruolo femminile viene vissuto con confusione.Il fatto che questo disturbo si sia diffuso in forma epidemica negli Stati Uniti,ci riporta alle richieste sociali di quella cultura rispetto al ruolo femminile il modello della donna di successo,competitivo e autonomo.A questo tipo di donna moderna,vengono associati la magrezza,la forma fisica e l’autocontrollo.La bulimia,ha alla base anche una difficoltà molto evidente di “AUTONOMINAZIONE” della propria famiglia d’origine,oppure si instaura dopo l’anoressia,la dove c’è un carattere più impulsivo e meno volitivo allora si cede alla tentazione del cibo abbuffandosi in modo ossessivo,poi si ricorre al vomito per rimediare.
    In questi casi i problemi fisici sono ancora più gravi che nell’anoressia,ma in entrambi i casi non bisogna sottovalutare la situazione ed è importante intervenire molto presto.

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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty PREVALENZA SENSORIALE:immagini,silenzio,visivo ,uditivo a confronto.

    Messaggio  andreozzi domenica Gio Giu 09, 2011 6:31 pm

    ANDREOZZI DOMENICA (PREAPPELLO 13 GIUGNO)I nostri sensi ci aiutano a conoscere il mondo e a comprendere ciò che siamo ,danno il "senso " alla vita,attraverso ognuno di essi la realtà viene prima scomposta e poi ricomposta in maniera comprensibile.L'uomo del terzo millennio,sta perdendo l'uso dei sensi e con essi perde anche le preziose informazioni che ci aiutano a percepire ciò che ci circonda ,infatti è attraverso i sensi che entriamo in contatto con gli altri ,sentiamo un profumo,un sapore,ascoltiamo una canzone....Nell'epoca in cui viviamo stiamo assistendo all'atrofizzazione dei sensi e il rischio che corriamo è quello di provare sensazioni sempre più ovattate e di conseguenza perdiamo la capacità di sentire in maniera autentica le emozioni.Quando parliamo di sensi e di emozioni non possiamo prescindere dal corpo considerandolo un intreccio di fisicità,affettività,emotività ,come sostiene Gamelli ,esso non può essere osservato e studiato ,parcellizzandolo.La riflessione attuale sull'argomento "corpo"è tutta incentrata sul dualismo MENTE/CORPO e un ruolo determinante è dato dai mass media che ci rimandano con una forza travolgente immagini di un corpo che deve rispondere a canoni precisi:essere perfetto,tonico ,impeccabile.Le immagini sono quindi in grado di condizionare lo stile di vita ,e sono un mezzo comunicativo potentissimo ,il loro utilizzo può assumere però,anche un aspetto positivo come nel caso della "sindrome di Asperger ",coloro che sono affetti da questo disturbo hanno di solito ,difficoltà a comunicare gli stati emotivi e comprendere quelli altrui .L'utilizzo di un programma come il "Denver Model" e di un supporto tecnologico come "il comunicatore minimò", oltre che permettere una più agevole comunicazione migliorano sensibilmente la qualità di vita di queste persone,che riescono in questo modo ,a stabilire relazioni più autentiche con educatori,insegnanti,genitori.Da tutto ciò si evince che la cosa importante non è tanto comunicare attraverso il canale, che nella nostra cultura viene visto preferenziale e cioè quello della parola ma cercare, soprattutto per quanto riguarda la disabilità ,altri canali comunicativi,per far si che sia data a tutti la possibilità di esprimere ciò che si ha dentro.Mi sembra illuminante a questo punto ,un paragrafo del libro di Gamelli "Pedagogia del corpo"intitolato "Cambiare canale",bisogna abbandonare la "visione monolitica sostenuta dalle nuove scienze della mente occidentali" e guardare ad una visione dell'identità caratterizzata da una pluralità di sé".Come sostiene Arnold Mindell bisogna uscire dalla situazione di "essere bloccati in un canale "che non è il proprio ."Cambiare canale" vuol dire avere la capacità di trasferire contenuti di sè attraverso diverse forme di comunicazione per ricevere delle risorse in più.Indagare sui contenuti del proprio sè vuol dire prendere coscienza del proprio "vissuto corporeo".E' evidente che nella nostra cultura c'è una predominanza della parola a scapito di una educazione al silenzio da considerare una forma di comunicazione altra.Educare oltre le parole ,educare in silenzio ascoltando,non è una perdita di tempo."Il silenzio è la voce delle emozioni " è un sorriso un abbraccio è esitazione,insomma è un insieme di sensazioni ,col silenzio riusciamo a guardare oltre ,raggiungendo la parte più nascosta di noi :la nostra anima.Mi piace concludere con la frase di una canzone che canticchio spesso"ci sono cose in un silenzio che non mi aspettavo mai......
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty sintesi ultimo esercizio

    Messaggio  TERESA TARANTINO Gio Giu 09, 2011 8:36 pm

    Ultimo esercizio: Lavorazione sull'ibrido tecnologico- PENSIERI CYBORG.

    Prima di trattare il tema dei "Cyborg" e delle varie ricerche e studi effettuati su di esse, è bene
    riferirci prima di tutto al tema dell'"ibrido".
    L'ibrido è un individuo generato da due organismi che differiscono per più caratteri.
    L'ibridazione rappresenta, infatti, una trasformazione che determina un cambiamento .Esempi di ibrido
    che da sempre hanno accompagnato i nostri studi possono essere:la sfinge (corpo di un leone con testa umana),
    centauro (metà uomo e metà cavallo), "la Sirenetta" (metà donna e metà pesce).
    Questi esempi rappresentano totalmente il reale significato dell'ibrido:essere mezzo uomo e mezzo animale.
    Per ibrido tecnologico,invece, si intende una "contaminazione tra naturale e artificiale";ciò che è
    importante è quanto l'oggetto tecnologico diventi parte integrante del corpo umano.(1)
    Questa "unione" tra uomo e tecnologia raffigura pienamente la figura del cyborg;cyborg significa
    "cybernetic organism" cioè organismo cibernetico e la Cibernetica ha come obiettivo quello di creare
    macchine artificiali che abbiamo la stessa prestazione del cervello umano.(2)
    Il Cyborg è un organismo che integra elementi esterni per espandere funzioni del proprio corpo con
    molteplici ragioni"(3).Gli elementi esterni corrispondono alle tecnologie invasive.
    Ormai il confine tra umano e cyborg va pian piano a sfumarsi ed è proprio questo legame che è stato centro
    di studi e ricerche di molti studiosi tra cui Adriana Cavarero, Bonavoglia, Donna Haraway .
    Adriana Cavarero considera il cyborg come un organismo cibernetico ibrido.
    Bonavoglia,invece, ha portato avanti la distinzione tra i non umani robot e i cyborg.
    Il robot è una macchina programmabile,per Bonavoglia in questa categoria ricade anche l'androide (macchina
    con sembianza umane nei movimenti e nelle forme).Il loro limite è che pur essendo intelligenti hanno
    sempre bisogno dell'ausilio dell'uomo per essere programmati in quanto non sono in grado di pensare autonomamente.
    Il cyborg postumano,invece, per lo stesso autore si ha quando una parte del corpo viene sostituita
    da un elemento elettromeccanico(comandato da un software)e quando un essere umano è dotato di protesi.(4)
    Donna Haraway ha portato avanti il cosiddetto Cyborg al femminile in il "Manifesto Cyborg".
    Il cyborg per la studiosa rappresenta un simbolo della inesistente differenza tra uomo e donna.
    Esso,né uomo né donna,né umano né macchina,rappresenta semplicemente il "neutro".
    Donna Haraway portò avanti l'obiettivo di un mondo post-genere cyberfemminista,con lo scopo
    di mettere in discussione gli schemi e i ruoli sessuali che da sempre avevano caratterizzato la
    nostra cultura.
    La Haraway considerava la tecnologia come mezzo di liberazione del dualismo uomo-donna,in quanto la donna
    col tempo iniziava ad impadronirsi della rete e quindi del cyberspazio.(5)
    Analogamente al pensiero di Donna Haraway anche Rosi Braidotti di soffermò sulla figura della donna.
    Essa parlava di una donna trasgressiva,aperta alle nuove tecnologie,ai new media.Le cyberfemministe agiscono,appunto,nella rete.(6)
    Un corpo cyborg può essere considerato anche un uomo dotato di un pace-maker,o qualunque persona che abbia subito modificazioni artificiali.
    Il caso più eclatante di un cyborg è il caso Orlan,con essa si parla di cyber art (manifestazione artistica
    che si caratterizza per l'utilizzo del corpo come mezzo di espressione).
    Orlan si è fatta impiantare due bernoccoli sulla fronte come segno di lotta agli attuali canoni estetici;
    vuole dimostrare che la chirurgia può raggiungere anche sembianza non belle.
    Un altro caso,a mio parere, molto interessante è quello di Dennis Avner,noto come "uomo gatto".Si è
    sottoposto a molti interventi per assomigliare ad un gatto (labbro superiore deformato,sei piercing in
    fronte e diciotto sul labbro per fissare i baffi,denti modificati e molti tatuaggi).
    Questo è un reale esempio di quanto la chirurgia e la tecnologia possano essere utilizzate a sproposito.
    Le tecnologie però vengono soprattutto utilizzare per far fronte a problemi molto più seri:è il caso di Pistorius,
    noto atleta paralimpico,nato con una grave malformazione alle gambe,che utilizze delle protesi particolari:
    le flex foot (argomento di cui abbiamo ampliamente trattato in aula).Il caso di pistorius
    delinea chiaramente quanto la tecnologia sia diventata parte integrante del corpo.Nel suo caso,infatti,
    si parla di tecnologie integrative, in quanto integrano una parte del corpo mancante.
    Oltre ad essere possiamo ritrovare altri tipi di tecnologie: estensive e invasive.
    Per quanto riguardo le prima sono definite tali perché ampliano il corpo,lo estendono altrove.
    Esempi di queste tecnologie sono:il telefono,l'auto, il computer ed internet. Ed è proprio in quest'ultimo
    che si avvera la reale estensione del corpo,in internet si parla di corpo virtuale-AVATAR
    di cui abbiamo visionato il film in aula e abbiamo discusso della differenza reale tra i due avatar:
    l'avatar del film è reale,ha un proprio corpo;quello di cui parliamo noi è strettamente virtuale,è un
    alter-ego ideato
    dall'uomo stesso.Spesso, e ciò accade soprattutto nel mondo giovanile,ci si appropria di un avatar che non corrisponde alla persona realmente.
    L'avatar può rappresentare una maschera virtuale.
    Infine ritroviamo le tecnologie invasive,esse come si capisce chiaramente dal nome invadono completamente
    il corpo umano.In questo caso il corpo viene considerato come terreno di sperimentazioni, in quanto la tecnologia occupa il corpo.
    E' proprio il caso del cyborg,esseri metà umani e metà tecnologici (di cui ho ampliamente trattato in precedenza).


    In conclusione potrei rispondere a delle domande che un pò tutti si sono posti:
    -"La tecnologia ha modificato il corpo umano?"
    -"Essa potenzia le capacità umane?"
    Potrei rispondere ad entrambe le domande con un "SI", si perché la tecnologia qualunque essa sia,
    anche nel suo piccolo,modifica in un certo modo il corpo umano e in più lo potenzia perché grazie
    ad essa molti possono portare avanti delle azioni che nella normalità risulterebbero difficili, se non impossibili.


    Riferimenti
    (1) : Libro Nozioni introduttive di Pedagogia della disabilità,cap.4 par.1-3
    (2): Libro Corpo,tecnologie e disabilità,cap.4 par.2(pg.50)
    (3): Slide area docente "Corpi Cyborg"
    (4): Libro Nozioni introduttive di Pedagogia della disabilità,cap.4 par.5
    (5): Libro Corpo,tecnologie e disabilità,cap.5 + slide area docente " Haraway-Braidotti-Il cyborg
    al femminile"
    (6): Libro Corpo,tecnologie e disabilità,cap.5 par.2
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  Rosa Palumbo Ven Giu 10, 2011 9:56 am

    La sintesi dell'argomento da me scelto,che le esporrò il 13 Giugno in maniera molto più dettagliata,è così strutturata:

    Alimentazione e Mass Media:introducendo gli aspetti positivi e negativi di questi ultimi con il pensiero di McLuhan e Popper.

    Immagine del corpo perfetto-sfumature:Twiggy,Remaury e Lipovetsky.

    Anoressia e Bulimia:introducendo sia il pensiero di Seneca che quello della Braidotti sull'estrema opulenza delle immagini.

    Il Femminile mancante:Kate Moss e Isabelle Caro dal laboratorio immagini-diversità.

    Tecnologie integrative:citando il caso Pistorius,la tecnologia come miglioramento:protesi estetiche e il pensiero di Arnold Ghelen - Neil Postman,facendo anche una piccola introduzione al cyborg - avatar.

    Parlando poi di tecnologie e l'uomo,finirò con il sè digitale di Granelli,il corpo tecnologico di Capucci e con il pensiero di Popitz.

    Spero vada bene!!!
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  Andreozzi Teresa Ven Giu 10, 2011 12:50 pm

    Esame 13 Giugno: Prevalenza sensoriale: immagine, silenzio, visivo e uditivo
    INDICE:
    -Il silenzio(Fiorentino)
    -Anna Maria Murdaca:”Complessità della persona e disabilità”,”Cervello-mente-corpo”
    -La potenzialità della resilienza
    -Tecnologie estensive:Borges,Vittorio Andreoli,Marshall McLuhan,Neil Postman
    -La vita digitale
    -Turkle
    -Avatar
    -Dematerializzazione
    -Granelli:”Il sè digitale”
    -Laboratori:”barriere architettoniche”,”Tecnologie estensive:avatar”

    Potremmo iniziare col dire che:
    “Il silenzio non è un handicap ma un diverso tipo di comunicazione...che non arriva alle nostre orecchie ma direttamente al nostro cuore.”
    Come sappiamo l’handicap è la condizione di svantaggio conseguente a una menomazione o a una disabilità che in un certo soggetto limita o impedisce l’adempimento del ruolo normale. É il contesto sociale(come suggerisce Anna Maria Murdaca)a determinare la condizione di handicap,sono gli ostacoli e le barriere fisiche(come quelle mentali e culturali)a favorire il processo di esclusione oppure quello di emarginazione.
    Nel programma INVINCIBILI andato in onda mercoledì scorso,si è parlato della storia di un ragazzo di nome Francesco.Francesco non ha nè braccia nè gambe,e vive la sua vita esattamente come tutti gli altri,certo con delle difficoltà ben diverse,ma con una forza d’animo incredibile.Francesco dice:”la colpa non è della singola persona,la colpa e della società che non l’ha educato” (proprio quanto sosteneva Anna Maria Murdaca).
    L’ICF(Classificazione Internazionale del Funzionamento,della Disabilità e della Salute)sottolinea l’importanza di valutare l’influenza dell’ambiente sulla vita degli individui;la società,la famiglia,il contesto lavorativo,elementi che possono influenzare lo stato di salute,ridurre le nostre capacità di svolgere le mansioni che ci vogliono richiedere e porci in una situazione di difficoltà. Bisogna poi soffermarsi sulla Complessità della persona e disabilità.Il testo Complessità della persona e disabilità mira alla ricostruzione di una nuova cultura della disabilità,alla comprensione delle reali condizioni di vita,quali servizi vengono erogati per le loro esigenze.Per quanto riguarda il concetto di cura bisogna pensare la cura come progressiva emancipazione dei soggetti coinvolti.Quindi bisogna aiutare la persona con deficit a ridare senso e significato alla sua personale esperienza,a ricordarsi di sè,dell’unicità della sua storia.
    Parlerò inoltre della potenzialità della resilienza,ossia la capacità di un’individuo di reagire e far fronte a situazioni di forte disagio,mediante l’attivazione di competenze individuali e risorse interiori.Anna Maria Murdaca nel supo testo parla di Cervello-mente-corpo:la motricità nella disabilità. É solo, infatti,attraverso una strategia integrativa che si arriverà a una reale e vera parità di opportunità e a un corretto riconoscimento delle potenzialità delle persone disabili.Il corpo,quindi,diventa luogo di ascolto e di osservazione,ed è proprio con il corpo che il soggetto si esprime,si descrive,si racconta. Sarebbe utile restare un pò in disparte,lontano dal caos delle immagini e delle parole sempre più urlate,per recuperare un reale dialogo con noi stessi,con la nostra interiorità e per comunicare attraverso i nostri cinque sensi,come ci invita a fare Fiorentino.
    L’utilizzo delle immagini,come abbiamo appreso durante il corso, può assumere un aspetto positivo nel caso della cura della sindrome di Asperger:i bambini affetti da autismo,infatti,comunicano attraverso le immagini(tra gli ausili utilizzati possiamo ricordare il boardmaker,che permette al bambino di assocciare l’immagine alla parola e quindi ampliare il suo vocabolario,oppure l’agenda visiva utile al bambino per vedere,praticamente,le cose che bisogna fare durante l’intera giornata,o ancora il PECS,ossia Picture Exchange Comunication System,che permette ai bambini autistici,attraverso l’utilizzo delle immagini,di fare scelte e comunicare i loro bisogni.Quindi,come possiamo vedere,è opportuno l’utilizzo dei metodi visivi).
    Ma,purtroppo,l’utilizzo delle immagini non ha sempre scopi così nobili.Il nostro vivere in una società che ci bombarda di immagini,veicolando un ideale di perfezione difficilmente raggiungibile,ci allontana sempre più dalla realtà del nostro corpo fisico.L’utilizzo spropositato di internet e delle tecnologie estensive in generale,ci offrono la possibilità di inventarci una vita che non è la nostra vita reale.
    Soffermandoci sulla tecnologia estensiva,possiamo dire che una tecnologia è estensiva quando è intesa come ampliamento del corpo.Mi soffermerò qui su Borges,Vittorio Andreoli,Marshall McLuhan,Neil Postman e Turkle.Con l’avvento di Internet e del mondo virtuale,si parla di avatar,un alter-ego ideato dall’uomo.Sul vituale e sulla presenza-assenza corporale si sono aperti numerosi quesiti.La domanda che più interessa riguarda:si può parlare di dematerializzazione?Ad affrontare questo quesito sarà Thomas Moldonado nel suo testo Reale e vituale.
    Ed infine tratterò il tema di Granelli su “Il sè digitale”:”La tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell’uomo?”.

    RIFERIMENTI:
    Testo:Pedagogia della disabilità(Cap.2 par.1-2-3;Cap.3 par.1)
    Testo:Corpo,tecnologie e disabilità(Cap.2 par.1-2-3-4;Cap.3 par.1)
    Slide della prof.:”prevalenza sensoriale:il silenzio”
    Wikipedia
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty Prevalenza sensoriale: immagine, silenzio, visivo e uditivo

    Messaggio  claudia.moreno Ven Giu 10, 2011 3:14 pm

    Prof Briganti imi sono prenotata l'esame per il 13 Giugno e porterò l'argomento numero 7 Prevalenza sensoriale:immagini,silenzio,visivo e uditivo
    in sintesi:
    Anna Maria Murdaca:”Complessità della persona e disabilità”,”Cervello-mente-corpo”
    -La potenzialità della resilienza
    -Tecnologie estensive:Borges,Vittorio Andreoli,Marshall McLuhan,Neil Postman
    -La vita digitale
    -Turkle
    -Avatar
    -Dematerializzazione
    -Granelli:”Il sè digitale”
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    Messaggio  stefania del villano Sab Giu 11, 2011 7:34 am

    Mi sono prenotata per il 14 giugno e ho scelto l'argomento: "ALIMENTAZIONE E MASS MEDIA"

    - KARL POPPER. " Cattiva maestra televisione"
    - Immagine del corpo perfetto: Sfumature. "fondamentale per emergere nella vita"
    - la bellezza e l'apparire (immagine) è l'obiettivo fondamentale nella vita di una donna " TWIGGY"
    - Femminile mancante: " KATE MOSS"

    - COMMENTI:
    - Emarginazione.
    - Immagini diversità: OLIVIERO TOSCANI. "NO ANORESSIA"
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty sintesi ultimo esercizio !!! 9. net addiction oggi.

    Messaggio  linapaudice Sab Giu 11, 2011 9:28 am

    proff. briganti discuterò sulla net addiction oggi , fenomeno che si colloca tra le tecnonologie estensive , facendo poi una panoramica su ciò che si intende estensione ;per poi discutere del problema della net addiction oggi facendo un colllegamento anche con i laboratori di avatar e domotica e concludere con il riferimento al libro nozioni con il corpo e resilienza .
    ci vediamo il 15 baci .
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    Messaggio  Carmela Carbone Sab Giu 11, 2011 10:07 am

    Prevalenza sensoriale: immagini, silenzio, visivo e uditivo a confronto.

    Il mio discorso parte da Anna Maria Murdaca, con "Cervello- Mente- Corpo: la motricità nella disabilità", per passare poi al "corpo immesso" e quindi alla soggettività dell'individuo e alla relazione presente in ogni uno di noi tra mente/corpo. Il corpo quindi è un concetto fondamentale dove riscontriamo una profonda interazione tra mondo fisico e mondo simbolico e tra questo e mondo dell'affettività (Marleau-Ponty). Parlando di corpo non possiamo non parlare di comunicazione e in particolare di comunicazione non verbale (CNV). La CNV è importantissima soprattutto per le persone disabili. La sensibilità infatti delle persone diversamente abili è tale da permettere loro di "leggerci" al di là delle parole e cogliere anche i nostri messaggi non verbali(www.bassafriulanaest-edu.it/La comunicazione-Zannelli). Nella CNV moltissime cose sono importanti, anche aspetti molto spesso sottovalutati o impercettibili, ad esempio le immagini o il silenzio. Il silenzio è una forma di comunicazione spesso molto ambivalente; è il grado zero della comunicazione nonché sua parte focale ed essenziale. Non è passivo sta tra la parola e l'ascolto. Il silenzio è tutto! Da delle speranze. E' un'attenta riflessione, un diverso tipo di comunicazione che non arriva alle nostre orecchie, ma direttamente al nostro cuore. Esso può avere una risonanza negativa, ma anche positiva. Infatti può portare il soggetto a uno stato di passività, di omologazione, ma può essere fondamentale per quel confronto del visivo e uditivo nel silenzio di noi stessi. Avere cioè un dialogo con noi stessi, con la nostra interiorità e comunicare, perché no, con i nostri 5 sensi. "La parola dell'altro non è necessariamente il linguaggio. Il silenzio è incompiutezza e possibilità di altro. Spazio della comunicazione, tempo dell'educazione". Le immagini, nella CNV, anch'esse, possono portare a un'omologazione dei comportamenti, nonché a una visione inadeguata della vita stessa. Quindi di conseguenza ci può imbattere, sempre più frequentemente, in alcune patologie, oggi sempre più diffuse nella nostra cultua. Parliamo appunto di malattie come l'anoressia, la bulimia o l'obesità. Tali disturbi sono sempre più incentivati, soprattutto, dai mass media, che trasmettono messaggi ambigui e pericolosi. La corporeità che ritroviamo nella CNV, però non è sempre presente in un'interazione. Pensiamo alla comunicazione dei giorni nostri, quella tecnologica. "Nel ciberspazio non esistono barriere architettoniche e le comunità virtuali non hanno nessun bisogno di distinguere la persona portatrice di handicap dagli altri( libro:"Internet97"). Non è da sottovalutare però il rischio di un isolamento nel "limbo dorato" della telematica, non in grado di sostituire l'interazione con il mondo fisico. Parlando di tecnologia, però, riscontriamo anche lati importantissimi e molto utili. Parliamo appunto della domotica e della Comunicazione Aumentativa/Alternativa (CAA). Questi sono metodi che possono solo aiutare la vita delle persone disabili o, parlando di CAA, dei bambini autistici. La comunicazione, però, può avvenire in svariati modi e riguardare ogni soggetto. Parliamo a questo punto di determinati codici utilizzati per comunicare da alcune persone con handicaps particolari. Ad esempio il codice Malossi, la Comunicazione gestuale: Lingua Italiana dei Segni (LIS), la LIS tattile, la Comunicazione Tadoma, la Dattilologia, la Scrittura in stampatello sulla mano e infine quello più conosciuto l'alfabeto Braille (www.webssis.uniba.it). Quindi parliamo, in tutti i modi, di cercare di abbattere quelle barriere verso il concetto di diverso, quell'emarginazione che scaturisce da esso. La diversità, infatti, nella nostra cultura è vista, molto spesso, come qualcosa di negativo. Da qui poi il collegamento con il laboratorio delle immagini riguardanti la diversità: "Il brutto anatroccolo". Centrale quindi, in tutto il mio discorso, è il corpo. Di tale tema ne ha parlato anche Gamelli. Egli parlò infatti di "corpo abitato". Da qui quindi mi collego al concetto di ibrido, specificamente ibrido tecnologico, cioè una contaminazione tra naturale e artificiale. Sopraggiunge quindi in rapporto tra l'identità del soggetto e questa nuova tecnologia. Donna Haraway parlò proprio di tale tematica e di cyborg. Il cyborg è al contempo uomo e macchina. "E'un organismo cibernetico, un ibrido di macchina e organismo, una creatura che appartiene tanto alla realtà sociale quanto a quella finzione". Tutti siamo in qualche modo cyborg (wikipedia). Bonavoglia è l'autore che distingua, appunto, la figura di robot e quella di cyborg postumano. Un soggetto che subisce queste profonde trasformazioni e parliamo non solo di quelle tecnologiche, è un individuo che deve accettare e resistere a tutto ciò. Parliamo perciò di resilienza, collegandomi appunto a tale laboratorio. Da vittima quindi soggetto riesce a diventare soggetto attivo. Ritornando al concetto di cyborg e a tutte le trasformazioni connesse a tale tema,non possiamo non parlare delle conseguenze più ovvie di tali mutamenti e cioè alle tecnologie: Integrative, Estensive e Invasive. Tutto quindi collegandoci alla figura innovativa dell'avatar, al virtuale e alla presenza/assenza corporea.

    Ulteriori fonti: libro "Corpo, tecnologie e disabilità", "Pedagogia della disabilità"e il materiale della professoressa.
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty 15 giugno - Nex addiction collegamenti con Maria Nadotti, Avatar, Caronia, G.Longo, ibridazione, Arnold Ghelen, società sorvegliata Foucault, silenzio,empatia,relazioni educative,come deve essere un buon educatore,educazione corporea :i sensi

    Messaggio  Gaia Violante Sab Giu 11, 2011 12:49 pm

    ..."Il nostro corpo è già protesizzato , è un corpo che sta diventando protesi e diventerà sempre più appendice delle macchine e non viceversa, ad esempio: (senza occhiali non ci vedo, senza orologio mi perdo, senza il pc e tutti i suoi annessi e connessi non posso più lavorare, senza il telefono neanche)"Ecco cosa dice Maria Nadotti.Il computer rischia di comandare su di noi.Si pensi a cosa si può fare in rete?Lì, per esempio, si può cambiare identità sessuale quando si vuole!Il computer da "ADDICTION - DIPENDENZA" come l'eroina o l'alcol, copre un ampia varietà di comportamenti,problemi nel controllo degli impulsi e difficoltà nel regolare gli stati emotivi dolorosi.
    Ci sono persone che fanno un uso prolungato di internet (anche 40-50 ore a settimana)trascurando gli effetti familiari, il lavoro, lo studio, le relazioni sociale e la propria persona(notti insonni, ansia, agitazione psicomotoria, depressione legata al fatto di essere off-line)un esempio attuale è la sindrome che ha colpito molti bambini dai 7 ai 12 anni giocando al videogioco "Pokemon Rosso", il quale ha causato disturbi psicologici e fisiologici come : mal di testa, forti emicranie, sbalzi di umore, irascibilità, (dipendenza) dal gioco, violenza anche se non provocata, isolamento, inattività, e nel 67% dei casi tendenze suicide.
    Le potenzialità psicopatologiche proprie della rete (anonimato e sentimenti di onnipotenza) che possono degenerare in : pedofilia, sesso virtuale, creazioni di false identità, gioco d'azzardo, ecc...
    Molto spesso i soggetti con difficoltà comunicativa-relazionali, si rifuggono nella rete per sfuggire alle loro problematiche esistenziali : si nascondono, non affrontano la realtà, si chiudono in un mondo virtuale, costruiscono il loro AVATAR, il loro alter ego che diventa esterno a loro stessi, una sorte di sdoppiamento, dove si ha l'apocalisse del corpo.Parliamo di Second Life, dove il nostro Avatar ha un nome, che vogliamo darci, ha un aspetto che è quello che noi creiamo al pc, ma non lo incontriamo mai faccia a faccia, sarà dentro il nostro pc, possiamo muoverlo, attivarlo, farlo vivere in realtà alternative, ma non toccarlo con le nostre vere mani, c'è una atrofizzazione di uno dei sensi :"il TATTO".Sarà collegato a noi tramite computer,tasti o quant'altro abbiamo a disposizione come tecnologia avanzata, ma non lo comanderemo con la corteccia cerebrale.
    Come dice Caronia, il corpo diventa disseminato senza più centro che modifica il rapporto tra corpo e identità.Caronia parla di tre processi : 1)REPLICA DEL CORPO - uomo artificiale,figura che viene temuta come "l'altro" che minaccia e sostituisce l'uomo fino ad annullarlo, incarna, il doppio, ciò che non è completamente familiare ma in qualche modo ci somiglia, l'inquetante presenza che riproduce e replica il corpo umano seppur in termini artificiali.La macchina è l'incarnazione delle forze che stanno squassando i vecchi equilibri,rompono le abitudini della società rurale, spezzano l'apparente unità dell'uomo con la natura, diventa il nuovo doppio, "un compagno che noi creiamo per SERVIRCI e che invece SI SIEDE ALLA NOSTRA TAVOLA".L'uomo artificiale incarnerà la figura che simboleggia l'hybris-vendetta dell'uomo,come nel Frankeistain di Mary Shelley, e la sua pretesa di strappare i segreti alla natura; 2)INVASIONE DEL CORPO - il corpo umano che viene così invaso e colonizzato, fuoriesce quell'ibrido che noi chiamiamo cyborg, dove attraverso interventi chirurgici, parti del corpo sono sostituiti da organi artificiali.L'uomo diventa una sola cosa con l'elaboratore elettronico.Si ha l'ibridazione tra umano e tecnologico, si stabilisce un confine sottilissimo tra naturale e artificiale destinati a interconnettersi, a ibridarsi affinchè l'uomo possa continuare a sopravvivere.Diventa sempre più invisibile il rapporto tra soggetto e oggetto; 3)IL CORPO DISSEMINATO - nasce con le tecnologie telematiche e virtuali : la telefonia è la prima forma del ciberspazio, in quanto noi sperimentiamo uno spazio virtuale in cui possiamo interagire seppur tramite la voce.E' un estensione, un prolungamento.Il corpo abbandona la sua dimensione organica e permanente, presentandosi come qualcosa di transitorio.
    Da quando la Natura ha smesso di plasmare il corpo dell'uomo, quest'ultimo, animale speciale(dotato di ragione, linguaggio, memoria) si sia costruito un altro tipo di ambiente che però stavolta costruisce da se : quello tecnico e culturale, Arnold Gehelen, parla dell'uomo come essere incompiuto che sostituisce con la tecnica un mondo virtuale, una seconda Natura, per colmare la sua inadeguatezza nel mondo naturale in cui gli altri animali con i loro soli "istinti" riescono a batterlo nella sopravvivenza : " L'uomo è organicamente l'essere manchevole; egli sarebbe inadatto alla vita in ogni ambiente naturale e così deve crearsi una seconda Natura, UN MONDO DI RIMPIAZZO".
    Longo si interroga su temi quali la coscienza, la cibernetica, la condizione di gettatezza dell'umano, il tempo. «Colonizzare il tempo e dare agli uomini un’altra possibilità» è per Longo il vero obiettivo di tutta la scienza informatica, di tutto l’enorme lavoro computazionale che da decenni ormai tecnici, scienziati, filosofi compiono. Comprendere il tempo sembra quindi il senso di quel Simbionte del quale Longo parla in molti dei suoi testi, un ibrido fra le macchine e l’essere umano del quale i computer e le Intelligenze Artificiali costituiscono una forma particolare. Ne Il nuovo Golem l'Autore mostra come i computer stiano cambiando la nostra esistenza(prendiamo ad esempio le comunicazioni che si dividono in sincroniche, in tempo reale <<chat e instant messaging>>; e asincroniche, in tempo differito cioè possono essere connessi alla rete in tempi diversi <<forum, blog>>), specialmente attraverso la Rete telematica che avvolge il pianeta in un intreccio di informazione, comunicazione, vita: «un soggetto connettivo che si sta formando a guisa di un immenso formicaio», un soggetto che possiede molte qualità e potenzialità non solo di ulteriore espansione ma anche di miglioramento qualitativo.Un esempio, nei bambini che hanno una forte azione precoce con la televisione ed il calcolatore le connessioni cerebrali si sviluppano in modo diverso rispetto ai bambini che esercitano un intensa attività di lettura e scrittura.Oggi nelle scuole vengono a contatto due generazioni(degli insegnanti e degli alunni) che per le loro diverse esperienze cognitive, hanno strutture cerebrali diverse e perciò dialogano con grande difficoltà:basti pensare anche semplicemente all'utilizzo che le nuove generazioni fanno degli ACRONIMI, il sintetizzare i contenuti a differenza delle generazioni precedenti.Il computer, le Reti telematiche, la televisione per Longo contengono aspetti problematici come anche la riduzione del sapere e della ricerca alla frammentazione incoerente dei dati. Anche la dimensione democratica della Rete ha come effetto un intenso rumore che copre i contenuti significativi e potenzialmente liberatori con una massa indistinta di messaggi, tutti velocissimi, planetari, indistinti. Uno dei limiti di fondo dell'Intelligenza Artificiale è per Longo la sua dimensione disincarnata, la pretesa di fare a meno della corporeità. Credere di poter riprodurre l’intelligenza umana senza la conoscenza che il corpo ci dà del mondo in cui siamo immersi, si rivela del tutto illusorio. È il corpo, infatti, che garantisce non solo le reazioni immediate e istintive in vista della sopravvivenza ma anche l’acquisizione, la conoscenza e la rielaborazione dei significati che diamo agli enti, alle situazioni e al tempo.
    Il corpo scompare, centrifugato all'interno di necessità legate a tassi marginali di profitto decrescenti, reti di comunicazione, fratture epistemologiche.Il corpo diventa esso stesso interfaccia, flusso di informazioni senza contenuto.Il corpo diventa completamente strumento molare, non più solo spazio sul quale lo stato esercita sapere e potere attraverso le interfacce, ma elemento informativo e fonte di sapere esso stesso.Lo stato di Foucault controlla i corpi attraverso la visione totale degli spazi nei quali vivono gli individui.I corpi protoindustriali sono legati alle catene di montaggio, alle caserme, agli ospedali, alle scuole.IL corpo elettrico segna una piccola modificazione, un primo spostamento adattivo di Stato e Mutazione : l'elettricità fa scorgere potenzialità di controlli maggiori, estese e diffuse.Il potere diventa anonimo, colui che osserva diventa invisibile, gli osservati non sanno se sono controllati, si sentono, in questo modo, sempre sotto osservazione(anche se a volte non lo sono)ed è così che le regole sono proiettate.Foucault annuncia la morte dell'uomo :"presto l'uomo scomparirà come un volto fatto di solo sabbia".L'uomo viene ridotto a una struttura, i valori scompaiono, appaiono numeri, figure geometriche, ecc...
    Oggi la nostra società subisce la televisione dove nessuno si ascolta,ne conosce pause e rispetto.IL silenzio nega la comunicazione, nasconde, toglie l'essenza alla realtà.Il nascosto, il silenzio può essere raggiunto solo attraverso ciò che si vede, un gesto, e dietro ad uno schermo non può essere colto, perchè esso è ascolto pensante e nel mondo virtuale non lo si comprende.MANCA DI EMPATIA.
    L'empatia è l'unico strumento dove ci si riesce a sintonizzarsi su ciò che sente l'altro anche senza uso di parole, ma adoperando gli altri sensi.L'empatia lega le tonalità "affettive e cognitive":Affettive perchè solo un vissuto affettivo può permetterci di "SENTIRE" le cose, però le tonalità cognitive ci possono fornire la capacità di vedere la prospettiva dell'altro.Essa è quindi il risultato di un equilibrio estremamente complesso tra la capacità di discriminare e riconoscere gli effetti dell'altro come diversi dai propri e quello di accoglierli e farli propri.Reik nel 1949 riteneva che la forma più evolutiva di empatia necessità di un distanzionamento che possa consentire una risposta in grado di riflettere sia la comprensione dell'altro che la differenzazione da esso.Senza differenzazione infatti non è possibile giungere ad una vera condivisione, e si arriverebbe a parlare della teoria "madre frigorifero", si arriverebbe a parlare insomma di un'innata incapacità a COMUNICARE.
    Le relazioni educative sono molto importanti;in una qualsiasi relazione tra due o più persone avviene uno scambio dove si da ma si riceve anche qualcosa.Il futuro educatore deve trasmettere qualcosa di positivo nelle relazioni che costruisce, arricchendole di conoscenza.Il rispetto reciproco nella relazione che s'instaura tra l'educatore e l'educando è necessario al fine di arricchimento reciproco.In questa relazione si cerca di capire nel profondo chi si ha difronte, i suoi problemi, le sue difficoltà, le sue paure ... senza soffermarsi sulle apparenze, ma cercando di comprendere i fattori che spingono un soggetto a comportarsi in un dato modo, magari non approvato dalla società.
    Una relazione educativa è anche uno scambio di emozioni tra due o più persone.L'educatore deve essere paziente, sensibile, attento alle diversità, accettare il pensiero divergente e soprattutto deve essere sempre pronto a mettersi in discussione e migliorarsi.Il ruolo dell'educatore è molto importante e la relazione educativa è come una grande famiglia dove l'educatore sta al centro , è la guida.
    Egli deve creare un clima sereno, far immedesimare o entusiasmare l'alunno facendolo intervenire e confrontarsi con gli altri, con il rispetto e la stima per le sue opinioni.Deve far sentire a suo agio l'individuo creando un clima di fiducia.Bisogna creare un rapporto alla pari senza creare DIFFERENZE, in modo tale che il soggetto si senta libero di esprimere le proprie idee e confrontarsi liberamente con gli altri soggetti.Lo studente deve contare sul fatto che vi sia all'interno dell'istruzione scolastica una persona di cui si possa fidare, pronta ad ascoltarlo a dargli dei consigli, a incoraggiarlo ma anche a rimproverarlo al momento giusto.
    Tutti i rapporti umani, e purtroppo anche quelli dis-umani, sono in qualche modo formativi :"Ogni persona, grande o piccola che sia, che entra nella nostra vita lascia un pò di se e prende un pò di noi";l'incontro con un altro uomo segna entrambe le persone, a volte positivamente, a volte negativamente.
    Ognuno di noi è stato educatore di qualcun'altro,di un fratello maggiore o minore, di un amico, di un figlio, di un genitore, o magari di un perfetto sconosciuto per cui abbiamo avuto un peso senza che c lo aspettavamo.
    L'ascolto è fondamentale per ricostruire.Ogni persona è portatore di proprie problematiche e di un proprio vissuto che ogni buon educatore deve conoscere allo scopo di rimuovere tutti quegli ostacoli, "barriere", che ne impediscono il pieno sviluppo.
    C'è bisogno di un educazione corporea, educare in quasi tt i sensi, vivere il corpo nei contesti educativi soprattutto attraverso i linguaggi, combinandoli insieme, prestando attenzione ai sensi e all'ascolto.
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    Messaggio  mariateresa pellegrino Sab Giu 11, 2011 1:20 pm

    io sono prenotata per il 14 giugno e porto l'argomento:"ALIMENTAZIONE E MASS MEDIA".
    Alimentazione e mass media,come costruttori della realtà sociale,quindi il ruolo determinante della tv,delle riviste,mi collegherò così a Popper,"cattiva maestra televisione".
    Inoltre parlerò dell'immagine del corpo perfetto come ideale di riferimento per "EMERGERE",in quanto l'immagine,la bellezza sono fondamentali nella vita di una donna----->Twiggy.
    Infine il femminile mancante----->Kate Moss.



    Mi collegherò a due laboratori:EMARGINAZIONE e TECNOLOGIE ESTENSIVE.
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    Messaggio  annamariaruopoli Sab Giu 11, 2011 1:47 pm

    ALIMENTAZIONE E MASS MEDIA
    I mass- media avviano verso le cattive abitudini alimentari in particolare all’obesità, all’anoressia e alla bulimia, i mezzi di comunicazione favoriscono una campagna pubblicitaria che incoraggia queste patologie. Troppo spesso la televisione fornisce un’informazione alimentare scorretta, correndo il rischio di compromettere le abitudini culinarie. I telespettatori sono spinti a provare i cibi consigliati in televisione senza rendersi conto che la realtà proposta dal piccolo schermo è avversa dal quotidiano. Gli effetti dei disordini alimentari sono molto pesanti sia sotto il profilo fisico che quello psicologico. Dal punto di vista fisico gli effetti della malnutrizione comportano ulcere intestinali danni permanenti ai tessuti dell’apparato digerente, problemi al sistema nervoso con difficoltà di concentrazione e memorizzazione. Le ripercussioni psicologiche invece, comportano depressione, basso livello di autostima, senso di vergogna e colpa, balzi di umore difficoltà a mantenere relazioni sociali e familiari. I disordini alimentari comprendono numerose condizioni le più note e comuni sono anoressia e bulimia nervosa. Ho trovato un articolo sull’anoressia e la bulimia http://www.roberto-vincenzi.com/anorex.htm. Una persona diventa anoressica quando riduce o interrompe la propria consueta alimentazione. L’anoressia è il rifiuto ad assumere cibo per la paura di acquistare peso o diventare grassi anche quando si è sottopeso. La persona anoressica diventa ossessionata dal cibo al punto che la propria vita finisce con l’essere totalmente incentrata sulla questione alimentare impedendo di provare interesse e entusiasmo verso qualsiasi altra cosa. Una persona bulimica si abbuffa in modo diverso da chi mangia troppo, ingerisce una quantità eccessiva di cibo in un arco di tempo molto ristretto. Dopo aver mangiato in modo eccessivo si sente in colpa e tende a punirsi vomitando,ingerendo pillole diuretiche e lassativi con l’intento di dimagrire. La persona bulimica può essere di peso normale, sottopeso o sovrappeso diversamente da un’ anoressica che è sempre sottopeso.
    Nella società contemporanea il corpo deve essere magro ed efficiente, l’immagine sociale del corpo spinge a credere che per aver successo bisogna essere costantemente in forma. Si determina così una preoccupazione costante riguardo alla propria immagine. In alcuni casi la persona assimila la magrezza come il valore più importante e questo causa una restrizione del regime alimentare o una difficoltà nei rapporti con il cibo. Il corpo magro è l’ideale di bellezza contemporanea, quest’ideale sociale di bellezza è una delle cause di depressione nelle giovani donne. Esistono forme di depressione che sono indotte dalla società contemporanea e incidono sull’equilibrio psicologico i continui confronti con l’immagine proposta dai mass-media la forte competizione presente nella vita quotidiana spinge le persone a ricoprire diversi ruoli per mantenere un livello ottimale di autostima. In questo casi il vero malato è la società non la persona. A volte la depressione è interna alla persona, ma sfugge alla sua coscienza e quindi alla capacità di riflessione e di critica. Fino a quando ilo soggetto si auto accusa non può affrontare la vita nel miglior dei modi e quindi è necessario che egli, diventando consapevole delle auto accuse le risolva con riflessione e con la propria capacità critica. Non dobbiamo porci ne con gli apocalittici come direbbe Umberto Eco cioè una posizione che catastrofizza la visione dei mass media né con gli integrati coloro che accettano le nuove tecnologie, il mediatore facendosi portatore di una nuova cultura multimediale dovrà attribuirsi il compito di aiutare gli utenti a gestire e a distinguere queste due realtà soprattutto quella virtuale che influenza la percezione di sé nel reale. Boudrillard afferma che la televisione ha assunto un ruolo centralissimo nella vita dell’uomo post-moderno, essa non tende a cancellare solo la distinzione la linea di demarcazione fra il reale e l’irreale,ma vuole addirittura divenire essa stessa la realtà. Umberto Galimberti afferma:”Tutti noi guardiamo la televisione non perché siamo pigri, passivi, intontiti, ma perché siamo al mondo, la televisione descrive la religione, la politica, il mercato, il dolore , la morte e attraverso essa impariamo come si prega si governa come si vende, come si lotta, come si muore, mentre un tempo queste cose si apprendevano nell’ambiente in cui si viveva. Oggi la televisione è il nostro ambiente. Mac Luhan classifica come freddi i media perché hanno una bassa definizione dove l’utente deve completare le informazioni non trasmesse definisce calde quelli ad alta definizione. I media freddi sono la tv, il telefono, i film, definisce caldi la radio e la fotografia. Quella del villaggio globale è una metafora adottata da Mac Luhan per indicare come l’evoluzione dei mezzi di comunicazione hanno permesso la comunicazione in tempo reale a grande distanza, il mondo è diventato piccolo e assunto di conseguenza i comportamenti tipici di un villaggio. Karl Popper definisce la televisione “cattiva maestra” perché si trova a fare il mestiere della maestra, ma non lo sa. La televisione cambia radicalmente l’ambiente e dall’ambiente così brutalmente modificato i giovani in cui traggano i modelli da imitare. Molte persone pensano che non si può far nulla perché in un paese democratico la censura è antidemocratico, inoltre la censura potrebbe intervenire solo dopo quando ormai il contenuto censurabile è stato trasmesso. Popper crede che a causa delle conseguenze che esso causa sia necessario un patente per fare televisione. Spesso gli adolescenti vengono percepiti erroneamente passivi di fronte a notizie televisive ascoltate in maniera distratta o come attenti intercettori di modelli comportamentali e di stili di vita che vengono loro continuamente proposti da trasmissioni televisive. Il rischio più preoccupante è che il loro rapporto con i media e con la comunicazione tecnologica li renda incapaci di rapportarsi con gli altri. Oltre alla bellezza che ci viene proposta dai media attraverso la tv, le riviste è necessario visionare la parte opposta del bello. Secondo Remo Bodei il brutto è sempre stato considerato come l’ombra del bello. L’ideale della femminilità greco-romano valorizzava le curve dei fianchi e le proporzioni fra le parti superiori e inferiori del corpo in linea con l’ideale del corpo atletico. Nel mondo gotico la curva principale era quella del bacino i seni erano piccoli quindi un evidente sproporzione fra le parte superiore e quella inferiore del corpo. Per comprendere il deforme dobbiamo recuperare l’idea di brutto soprattutto sopratutto nell’arte . nella tradizione greca per Platone e Platino -il brutto era un “non-essere”, nella religione cristiana il brutto veniva riscattato perché Dio discendeva , si umiliava proprio nel farsi uomo. Nell’età moderna si scopriva che la bellezza non era misurabile il brutto cominciava ad essere recepito come qualcosa che esisteva in natura. L’arte moderna,rovescia i canoni tradizionali del bello, produceva opere in cui dominava la deformazione delle figure, il brutto era diventato la vera bellezza perché il bello non produceva nessun emozione estetica. Il brutto da parte sua rappresenta un valore pedagogico. La venere di Willendorf che si trova nel museo di Vienna essa è una delle figure più famosi venere paliolitiche più che una figura femminile, la statua spiega proporzioni alterate. Il seno e la vulva sono gonfie , le braccia sottili sono congiunte al seno e la testa si direbbe coperta da qualche genere di copricapo, si pensa che rappresenti la fertilità o il sangue mestruale perché è dipinta con il colore rosso. Al primo impatto viene in mente il mostruoso, il grottesco,ma se si vede oltre alla apparenze c’è una storia.
    Il dipinto di Ribera “ragazzo zoppo” rappresenta la realtà napoletana del tempo, ma attraverso il sorriso del ragazzo vuole spiegarci che bisogna superare le avversità nonostante la menomazione fisica. Questa immagine rappresenta la semplicità meno legata alla ricchezza e all’eleganza, ma a una bellezza interiore che va al di la delle apparenze perché spesso ci fermiamo ai canoni estetici accolti dalla massa, ma in questo modo compare indifferenza ed egoismo.
    La deformazione del corpo è anche oggetto di studio psicoanalitico sull’evoluzione storica delle forme e deformazioni del corpo umano e della storia dell’arte.
    Nel corso dei secoli si sono succedute mode diverse con l’alternarsi ciclico di magrezza, opulenza,obesità come canoni estetici di riferimento. Nell’ultimo trentennio è andata affermandosi la magrezza particolarmente femminile come ideale estetico e morale. Gli adolescenti sono influenzati dai giornali nella scelta del loro ideale di bellezza. Esiste però un grande contro senso da parte dei mass media perché oltre a valorizzare il corpo magro e asciutto avvia alle cattive abitudini alimentari come il consumo di snack, i pasti pronti,dolciumi industriali. Quindi è necessario a imparare a leggere in modo intelligente i messaggi che essi danni. È importante insegnare ai giovani ad avere un giusto rapporto con il cibo e aiutarli a correggere le loro errate abitudini alimentari.
    L’anoressia e il rapporto con il cibo mi riporta alla mente all’autopresentazione di Anna che ci ha raccontato di aver vissuto in passato problemi di anoressia, ma di essere uscita vincente, per questo la ammiro perché non è facile superare questa difficoltà, nessuno può aiutarli se non te stessi, con la propria forza di volontà, spesso si finisce per emarginarsi nel proprio mondo, con le proprie angosce. Anna però grazie alla sua forza interiore si è ripresa totalmente. Oltre l’esperienza di Anna in un altro laboratorio abbiamo visto diverse immagini sulla diversità tra cui la campagna shock di No-li-ta di Oliviero Toscani”no anoressia” un immagine la cui protagonista è Isabella Coro una modella francese che soffriva dall’età di 13 anni di una grave anoressia nervosa pesando solo 31kg all’età di 27 anni e poi si è spenta nel 2010. Il fotografo italiano decise di utilizzare il corpo di Isabella Coro per promuovere la marca No-li-ta con un immagine shock che rimanesse impressa nella mente, un corpo quasi morto, scheletrico, un modello estremo. Oggi, le ragazze sono ossessionate dalla cura del fisico dai prototipi che i media propongono. Oliviero ha voluto mettere a nudo i valori odierni a cui si ispirano i giovani e gli adulti di oggi: sei ammirevole se sei snella, e sei hai un seno piacevole, ciò non si riferisce alla cura del sé, della propria interiorità, per questo motivo ha sollecitato l’opinione pubblica a denunciare i mezzi di comunicazione di massa per aver costruito un modello di bellezza malsano.
    Giovinezza e bellezza sono le caratteristiche che una donna oggi deve continuare ad avere e per queste vi sono manipolazioni sul corpo non solo di tipo genetico, ma anche chirurgico, dietetico, oculistico, neurologico vi sono vere e proprie strategie di trasformazioni corporea come collari per allungare il collo o scarpe da ballerina fasciate per fare i piedi piccoli. Postman parla dell’umanità come una specie in via di estensione di una società telematica che si ridefinisce grazie alle sperimentazioni tecnologiche. Ciò porta all’idea che il corpo dell’ uomo sia fragile e manchevole che debba essere aggiustato con pezzi di ricambio come la macchine. Penso che la chirurgia plastica e le protesi vengono applicate per motivi estetici non sia del tutto positivo, ma se viene usata come tecnologia integrativa per un completamento di un organo una parte mancante del corpo come la flex foot, piede flessibile a forma di C, utilizzata da Pistorius per correggere i gravi difetti fisici è sicuramente positiva. Oltre alle tecnologie fisiche vi sono anche forme di integrazione uomo-macchina che riguardano le potenzialità delle tecnologie a disposizione oggi per avviare alcune mancanze dovute a disabilità ad esempio sensoriali. Le tecnologie sono dette abilitanti perché sono in grado di abilitare nonostante la propria disabilità. Ad esempio un ipovedente può utilizzare un pc a comando locale per ricevere e dare informazioni. È importante però che sia sempre l’uomo a comandare sulla macchina e non viceversa. L’uomo infatti oltre a possedere un cervello, una memoria possiede un cuore e un anima prova dei sentimenti, delle emozioni che una macchina anche quella più sofisticata e avanzata non conosce ed è proprio questo che lo distingue da essa.

    FONTI: nozione introduttive di pedagogia della disabilità CAPITOLO 5 DÌ DEFORMAZIONE - corpo tecnologie e disabilità capitolo 1
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  martinellimaddalena Sab Giu 11, 2011 2:14 pm

    Buona sera prof.essa io ho scelto l'argomento "tecnologie e l'uomo". Discuterò la differenza tra le varie tecnologie integrative,invasive,e infine estensive.Appena parlo di tecnologie estensive mi collego al laboratorio sull'avatar, poi dopo parlato mi collego con il sè digitale di Andrea Morelli e infine cyborg il mio esame è il 13 giugno.un forte bacio vi auguro di trascorrere una bellissimo weekend I love you I love you
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty Tecnologie estensive:avatar,ibrido tecnologico e cyborg

    Messaggio  IvanaTammaro Sab Giu 11, 2011 3:00 pm

    "Non passa un solo giorno senza che noi non utilizziamo un mezzo tecnologico” (Longo)
    Partendo da tale affermazione è possibile rendersi conto di come lo sviluppo delle tecnologie e la loro diffusione nel vivere quotidiano ha modificato profondamente il rapporto tra l’essere umano e le tecnologie stesse.
    Il difficile confronto tra naturale e artificiale, tra uomo e macchina ha subito modificazioni rilevanti in quest’ultimo secolo grazie all’avvento dell’era digitale che segna un riscatto della dimensione fisica e corporea dell’uomo.
    Il corpo non è più entità biologica, ma diviene l’interfaccia col mondo circostante; il corpo è così concepito unicamente come il terreno privilegiato di ricerca e di sperimentazione della tecnologia.
    Da un lato il corpo umano cessa di essere una semplice “macchina biologica” e si trasforma in uno dei tramiti principali attraverso il quale l’uomo conosce e si muove nel mondo; dall’altra il rapporto tra l’uomo e la tecnologia si fa più profondo poiché entrano in gioco componenti come l’interattività tra uomo e macchina e si vengono a creare luoghi virtuali nei quali l’uomo entra in contatto intimo con la tecnica.
    La tecnologia inizia,così,a rifluire dentro l’uomo e a divenire parte integrante del suo corpo. Il nostro mondo reale,infatti, è coinvolto in quella dimensione che giorno dopo giorno ci appartiene sempre di più,ossia “la dimensione virtuale”. I mezzi tecnologici ormai presenziano in quasi tutti gli ambiti della nostra vita, come i computer a casa o al lavoro per scaricare, mandare posta,giocare ai videogames,la televisione e il cellulare per parlare e inviare sms. In particolar modo,Borges parla di tecnologie estensive,intese come ampliamento del nostro corpo,estensione delle capacità ”naturali” sia in senso fisico che astratto.
    “Fra i diversi strumenti dell’uomo,il più stupefacente è,senza dubbio,il libro;gli altri sono estensioni del suo corpo”. Si pensi,ad esempio,all’automobile,i gesti diventano automatici e meccanici,inoltre permette uno spostamento rapido e comodo; ancora la nascita del telefonino che ha consentito la diffusione della comunicazione sia scritta che orale,inoltre soddisfa sempre di più il bisogno dell’uomo di parlare e comunicare dovunque si trovi,in quanto,come afferma Andreoli,il telefono rende presente colui che non c’è;altra scoperta recente è l’iPod,strumento per scaricare e ascoltare musica mp3 e che si e sostituito al vecchio walkman;un altro fenomeno è quello della Digital Activity,ossia l’attività di digitalizzazione che consiste nell’utilizzo delle dita per usufruire di tecnologie come telefonini touch screen o altri palmari. Infine vi e il computer,mezzo di comunicazione per eccellenza che ormai occupa nella vita dell’essere umano uno spazio sempre più importante e dove la realtà virtuale gioca un ruolo fondamentale sia in positivo,che in negativo,in quanto, spesso,un uso scorretto può portare alla disconnessione dalla nostra identità e dalle limitazioni del tempo e dello spazio. Una deriva rappresenta il fenomeno della Net addiction,ossia la dipendenza dal net o rete,attività appartenenti agli ambienti virtuali,quali internet,chat e forum. Lo studioso McLuhan,infatti,parla di “villaggio globale” per indicare come,con l’evoluzione dei mezzi di comunicazione,le comunicazioni sono diventate in tempo reale e come il mondo sembra diventato piccolo assumendo comportamenti tipici di un villaggio,in quanto,anche se da un lato grazie ai mezzi tecnologici possiamo fare esperienza in tempo reale di ciò che accade in un altro pianeta,dall’altro lato hanno trasformato il globo in uno spazio molto più contratto di un tempo,rendendo l’uomo passivo in ogni sua attività e relazione. La “vita sullo schermo”,di cui parla anche Turkle,infatti,viene preferita dall’uomo, in quanto è vista come cammino verso la libertà e fuga dal “nostro” mondo fatto di regole. Attraverso questa “scatola” avviene la creazione di un mondo magico nel quale poter stabilire la nostra vita e la nostra identità come desideriamo;possiamo scegliere di essere noi stessi o qualcun altro e vivere così in una realtà diversa piena e libera,di fatti lo schermo del computer rappresenta la dimora delle nostre fantasie. L’intensa attività di artificializzazione dell’ambiente da parte dell’uomo,porta così ad una progressiva scomparsa dei corpi e della vera essenza di noi stessi,in quanto l’illusione di “aprirci al virtuale” come estensione del reale finisce solo per rendere l’uomo una “mosca” prigioniera del virtuale,in quanto ogni conversazione o l’esprimere sensazioni ed emozioni trovano espressione,ad esempio, in semplici emoticon e scritture abbreviate che si sostituiscono al volto e al contatto diretto. A tal proposito risultano importanti le riflessioni di Postman,sulla possibilità di un uso ragionato e attento dei media e delle varie tecnologie virtuali,in quanto spesso un motivo che spinge l’essere umano a cercare rifugio in altre dimensioni sono le difficoltà che coinvolgono la nostra vita,ad esempio problemi riguardanti divorzi, droghe, disperazione o depressione,che creano nell’individuo la necessità di “scappare” e trovare una nuova dimora,ad esempio il computer,dove può essere regista e attore della sua vita. Con l’avvento di internet e del mondo virtuale si e arrivati,inoltre,alla creazione dell’AVATAR,un alter-ego ideato dall’uomo. Il recente film ha fatto entrare questa icona nell’immaginario comune,ma con differenze rispetto al nostro avatar. L’avatar del film non appartiene al mondo dei computer ,ma e un prodotto di laboratorio conseguito da un gruppo di scienziati,al contrario l’avatar che l’uomo si costruisce e un alter-ego virtuale,possiamo crearlo,farlo muovere, attivarlo e dargli un nikname,inoltre mentre l’avatar del film e irreale,il “nostro” per quanto virtuale e già esistente. Del corpo virtuale ne parla Antonio Caronia,per il quale il corpo diventa disseminato,corpo senza centro. Per Caronia è come se vi fossero tre processi: uno di replica del corpo,uno di invasione del corpo e un processo di disseminazione del corpo negli spazi virtuali e immateriali. E conclude affermando che il corpo disseminato modifica il rapporto tra corpo e identità. Sulla scena virtuale e sulla presenza-assenza corporale si sono aperti,infatti, numerosi quesiti,in quanto è sorta la domanda se occorre parlare di dematerializzazione. Oggi si assiste ad una fase di ritrovato interesse per il corpo, in modo particolare per le sue forme, le sue proporzioni, la gestualità, il modo di essere abbigliato, in una parola per il suo “apparire”. L’azione educativa non interessa solo l’atteggiamento corporale, che abbiamo visto essere adeguato alle norme sociali vigenti in un particolare momento storico, ma anche il tipo di struttura corporea, il peso e le proporzioni, e soprattutto sentimenti e emozioni,infatti come citato da Sandy Stone non importa quanto virtuale il soggetto possa diventare,c’e sempre un corpo attaccato. Il corpo trasmette continuamente informazioni sui codici culturali che appartengono all’individuo, nel suo semplice esistere e mostrarsi. Come afferma il noto assioma della scuola di Palo Alto non si può non comunicare e, allo stesso modo, il corpo non può non comunicare. Ripercorrere storicamente le varie teorie del corpo significa prendere coscienza che la cultura occidentale ha tradizionalmente diviso l’aspetto materiale da quello spirituale,introducendo il concetto di “corpo dell’anima”. A prescindere da tutte le varie tecnologie che ampliano le funzioni del nostro corpo,quest’ultimo a differenza degli altri oggetti,gioca un ruolo importante di ascolto,osservazione,riconoscimento,inoltre si parla di pedagogia del corpo,in quanto con esso il soggetto si esprime,si descrive e si racconta. Come afferma Gamelli “noi abitiamo il nostro corpo e dunque non possiamo indagarlo prescindendo da noi stessi”. A proposito del corpo,infatti vengono presi in considerazione il tema della resilienza,ossia la capacità di reagire in modo propositivo nonostante situazioni di disagio e il tema dell’ibridazione tecnologica,cioè la capacità umana di costruzione di mostri,l’uomo meccanico o la macchina uomo,in quanto è stato dimostrato come in futuro il corpo dovrà imparare a convivere con organi artificiali o macchine in grado di toccarlo e esplorarlo. La tecnologia,così,si avvicina a tal punto all’uomo e al suo corpo tanto da diventare invisibile,mutando la natura del rapporto tra soggetto e oggetto,tanto da arrivare alla creazione del cosiddetto cyborg. Una nota definizione è quello di Naief Yehya,il quale intende per cyborg “organismi autoregolati di natura ibrida che mettono in discussione le differenze tradizionali tra l’organico e l’inorganico,tra il naturale e l’artificiale”. Parlare di cyborg,infatti,include numerosi aspetti dell’unione tra umano e tecnologico. A questo punto sembra sia opportuno chiudere il discorso con una lecita domanda,ossia che cosa emergerà da questa nuova vita planetaria che sta nascendo dai nostri centri di informazione,i nostri computer e l’intelligenza artificiale? Saranno i robot a ereditare la terra? In parte si potrebbe rispondere con una nota frase di Minsky: “condivido la posizione di colore che invitano a considerare queste macchine intelligenti del futuro come figli della nostra mente”.

    Fonti utilizzate:
    Testo: “Corpo,tecnologie e disabilità”,capitolo 2: tecnologie estensive e concetto di avatar;
    Testo: “Pedagogia della disabilità”,capitolo 4: ibridazione e tecnologie,concetto di cyborg;
    Materiale didattico De Santis: esercizio “corpo culturale”;articoli e notizie tramite internet.


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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  Giuseppina Palumbo Sab Giu 11, 2011 3:12 pm

    L'argomento che ho scelto di trattare è “Le tecnologie e l’uomoin particolare Capucci.

    Pier Luigi Capucci si occupa di sistemi e linguaggi di comunicazione e, dai primi anni ottanta, di nuovi media. Egli ha curato il testo Il corpo tecnologico. L’influenza delle tecnologie sul corpo e sulle sue facoltà. Il volume presenta saggi che regalano particolari suggestioni, fantasie audaci ed inquietanti dell’epoca contemporanea, dove gli strumenti tecnologici e i loro artefatti, influenzano il corpo a vari livelli, generando in tal modo una realtà antropocentrica. In questo testo Capucci vuole mostrarci come il corpo si lascia inondare dalle nuove tecnologie nella sua totalità psicologica, fisica, biologica. Il grande sviluppo e la diffusione delle tecnologie coinvolgono tutti i settori della nostra esistenza, dalle comunicazioni alla didattica, all’informazione, all’ambiente, alla biologia, all’arte. Il libro, inoltre, contiene interventi di Stelarc, De Kerckhove e molti altri. Stelarc pensa che il corpo umano risulta obsoleto, completamente sostituito da una macchina. Egli ci parla di un corpo incapace di soddisfare le nostre aspettative, legate poi in realtà alle immagini che di esso abbiamo oggi creato e le nuove tecnologie risultano essere supporti fondamentali di queste idee, trasformandosi in tal modo da contenitori a componenti del corpo.

    In opposizione a Stelarc si pone De Kerckhove . Fondamentale risulta l’esplorazione del corpo: non basta avere un interfaccia tecnologico con il mondo, deve essere interpretata modificando l’ambiente in cui il corpo vive. E’ una ridefinizione del rapporto tra naturale e tecnologico, artificiale, il corpo potrebbe recuperare i propri sensi. Un corpo che sente l’esigenza di attrezzarsi di artefatti e di protesi, perché è forte il desiderio di rendere più facile la propria esistenza. Non è trascurabile il fatto che questa immagine che ne deriva basa la sua essenza proprio sulla simbiosi che lega l’uomo ai suoi artefatti, portando alla luce l’importanza, l’insostituibilità del corpo fisico perché ne diventa il centro dell’esperienza. Ne consegue che anche il nostro corpo e la nostra mente sono considerati oggetti tecnologici, artefatti come gli altri.

    Corpo e tecnologie

    Sono ormai molte le occasioni nella vita di tutti i giorni in cui è possibile soffermarsi a riflettere su come e quanto la tecnologia stia modificando il corpo umano e stia trasformando molte delle azioni che si eseguono quotidianamente. La tecnologia entra in relazione con il corpo quando rappresenta un’estensione delle sue capacità naturali, sia in senso astratto che fisico. Tutti gli oggetti di uso quotidiano, dal telecomando al telefono cellulare rappresentano dei prolungamenti del corpo biologico e delle sue capacità. Oggi rispetto alle tecnologie del passato è presente una nuova caratteristica: due elementi, il naturale(il corpo) e l’artificiale(l’oggetto tecnologico). In futuro il corpo dovrà imparare a convivere con organi artificiali e protesi meccaniche. Non si tratta più soltanto di usare gli artefatti tecnologici ma di accoglierli all’interno del corpo biologico.

    Il corpo virtuale: l’avatar

    L’avatar nasce con l’avvento di internet, è un alter-ego ideato dall’uomo, non è composto di carne(come nell’omonimo film), ma di sola virtualità, di soli pixel digitali, è un alter-ego virtuale semplice, un personaggio di un videogioco, un nickname da chat, ha un nome che vogliamo mettergli, ha un aspetto che è quello che creiamo noi al pc non lo incontreremo mai faccia a faccia sarà dentro il nostro pc possiamo muoverlo, attivarlo, farlo vivere ma mai toccarlo con le nostre vere mani. Sarà collegato a noi tramite pc, tasti ecc… ma non lo comanderemo mai con la corteccia cerebrale.

    Il cyborg creatura metà uomo e metà macchina, da soggetto letterario si è concretizzato nel mondo reale.

    Le tecnologie invasive introducono questo nuovo individuo che non si sdoppia nel digitale ma è cyborg, è impianto nel suo essere reale. Il cyborg è l’essenza dell’invasione: un essere mezzo uomo e mezzo tecnologia, possiede un innesto o una protesi, che sia un orecchio bionico, un arto impiantato, un seno…Le protesi in questo contesto sono differenti dalle protesi utilizzate in disabilità in quanto sono protesi integrative(Pistorius)

    Il corpo nella disabilità

    In disabilità la corporeità si raggiunge grazie all’azione, al movimento, al coordinamento motorio, nel quale le parti del corpo entrano in relazione con il mondo e con gli altri. Attraverso l’azione , il movimento e il coordinamento si raggiunge la propria corporeità la cui dinamicità è legata a eventi anatomici, fisiologici, psicologici e sociologici della relazione di cervello, mente e corpo. Una relazione capace di dare senso e significato all’esperienza nella quale il corpo viene immerso in continue trasformazioni. E’ attraverso il corpo che il soggetto si esprime e si racconta(ricordiamo il film lo scafandro e la farfalla in cui il soggetto attraverso il battito dell’occhio riesce ad esprimere i suoi sentimenti, le sue emozioni scrivendo addirittura un libro).

    Il corpo nudo e il corpo deforme

    In tutto il 900 è visibile il conflitto tra liberare il fisico dal mascheramento del vestito mostrandolo in tutte le sue forme e sfaccettature. Secondo Leopardi il corpo nudo esprime verità, sincerità il corpo vestito invece segue gli inganni della fantasia. Il corpo svestito in letteratura è opposto al corpo che deve essere senza abiti o maschere, quindi altro.

    Per quanto riguarda il corpo deforme, esso è visto come la parte opposta del bello cioè il brutto, il mostruoso. Per comprendere il deforme dobbiamo recuperare l’idea di brutto soprattutto nell’arte. Nella tradizione greca per Platone e Plotino il brutto era un “non essere”. In una statua neoplatonica ad esempio c’era grazia , mentre nella religione cristiana il brutto veniva riscattato, perché Dio discendeva, si degradava, si umiliava proprio nel farsi uomo. Nell’età moderna si scopriva che la bellezza non era misurabile, il brutto cominciava ad essere recepito come qualcosa che esisteva in natura, per cui la creazione era qualcosa di misterioso che mescolava insieme il bene e il male. Ritornando al tema della deformazione citiamo due “Veneri”: quella di Savignano e quella di Willendorf. In entrambi si accentuano gli attributi femminili, essi hanno un significato simbolico e magico. Simbolicamente è l’esaltazione della donna come madre, come creatrice di un nuovo essere umano destinato a perpetuare la specie; è l’esaltazione stupefatta del grande mistero della nascita e della sua importanza per il mondo. Magicamente la raffigurazione della donna in stato interessante deriva dalla credenza che ciò che è rappresentato in immagine sia destinato ad avverarsi , nel bene e nel male; è un auspicio per la realizzazione del proprio desiderio. Questo spiega perché la testa e la parte inferiore delle gambe che non hanno relazione apparente con la procreazione vengono solo accennate.

    Prof spero che vada bene,grazie per questo percorso.Cordialmente Giuseppina Palumbo

    Il mio esame è il giorno 13 giugno
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty Le tecnologie e l' uomo

    Messaggio  ChiaraPalumbo Sab Giu 11, 2011 4:53 pm

    L'argomento che ho deciso di trattare il 13 giugno è "Le tecnologie e l' uomo"(Granelli).
    Inizio con il "sè digitale "di Granelli che racchiude il pensiero ecologizzante di Edgar Morin studioso Francese.Egli ,infatti afferma che per parlare di un fenomeno dobbiamo ricercare le relazione e le retroazioni tra i fenomeni,quindi osservarli nella loro complessità.Questa è la chiave di lettura del "Sè digitale".Granelli indaga sui processi di digitalizzazione che attraversano sempre in maniera più invasiva la nostra sfera della vita a tal punto che rendiamo pubblici i dati più intimi della nostra esperienza.L autore senza toccare il teme della disabilità si ricollega a superare i limiti dell' uomo con le nuove tecnologie viste come estensione del corpo.
    Un primo quesito che ci offre è se la tecnologia potenzia o atrofizza l' uomo.
    Poptiz(studioso post-umanista):ampliato il dominio di intervento dell 'uomo.
    Longo:Il primo strumento tecnologico è il corpo stesso.L' evoluzione tecnologica e l' evoluzione biologica coincidono(simbiosi)L' uomo è in simbiosi da sempre ,non solo con i suoi strumenti ma anche con i batteri,cibi medicinali.Il corpo umano è stato ampliato da strumenti che hanno esteso e moltiplicatole possibilità di interazione con il mondo in senso conoscitivo e operativo.Non è facile stabilire dove termina il corpo,esso non è racchiuso nei suoi limiti topologici (la pelle).Le protesi,l' ibridazione innestate nell' uomo,danno origine ad un nuovo apparato;unità evolutiva (simbionte).
    Atrofizzazione dei sensi di David Abram: isalamento dell'uomo (i 5 sensi)
    Atrofizzazione delle informazione Granelli:overdose di informazione che può stordire,appiattire la conoscenza,perdere il valore della critica e dei punti di vista.
    Un altro tema interessante di Granelli che ho voluto sviluppare è l' identità in rete ,il rappresentarsi bene:Lo schermo è divento lo specchio di Narciso che ricercava la propria perfezione,la realtà di Alice,lo spazio dei vari Don Chisciotte possono comunicare le immagini della loro follia.Il pensiero dievnta parallelo e forma un altro sè.
    Si crea un sè ponteiforme,fluido e flessibile.Rappresentare un sè (io)autonomo e personale .Un io multiplo ed integrato che partecipa incorporando i materiali simbolici a sua disposizione per inserirli in un racconto autobiografico.
    Uno.nessuno e centomila con un solo clic(online,offline).
    Caronia parla dell' identità in rete come un sè framnetato.Caronia inizia col sottolineare quanto le nuove tecnologie, rispetto a quelle del passato, siano ‘tecnologie del possibile’ nel senso che rendono sempre più possibili eventi che siano a ieri non sembravano poter essere tali, ma anche nel senso che tendono a “derealizzare”, a togliere alla realtà tradizionale, in primo luogo a quella materiale, quell’aura di unicità e di immodificabilità con cui ogni essere vivente su questo pianeta si scontra dalle origini della vita. L’immaginario del corpo non poteva non essere toccato profondamente da questa svolta. A prima vista, i procedimenti di simulazione digitale, il proliferare delle possibilità di travestimento ‘virtuale’ nelle reti, la prospettiva di mettere in comunicazione a distanza non solo la voce, ma altre funzioni fisico-comunicative di due o più persone, sembra andare in direzione contraria a quella in cui portava il cyborg. Se il contatto sempre più intimo del corpo con tecnologie elettromeccaniche intrusive ci fa pensare a un cambiamento della stessa ‘materia prima’ biologica del corpo, ma non certo a un deperimento della sua dimensione materiale, le tecnologie digitali sembrano andare invece verso un’evanescenza del corpo, verso una sua tendenziale scomparsa nella nuova immaterialità delle interazioni elettroniche. Preso alla lettera, naturalmente tutto ciò è insensato. Il corpo non scompare affatto, soprattutto non scompare la sua funzione di campo simbolico dei processi di interazione fra uomo e uomo. Ma certo si modifica, e si potrebbe dire che ai processi di replica del corpo e di invasione del corpo, le tecnologie virtuali cominciano ad affiancare un terzo processo, quello di disseminazione del corpo nelle reti e negli spazi virtuali, immateriali, delle macchine digitali. Il corpo disseminato è destinato a modificare e a minacciare un rapporto basilare, quello tra corpo e identità.
    Il corpo è sempre presente (essenza dell' uomo),è oggetto di discussione:la diversità dei corpi nella letteratura.
    Il corpo nudo dice la verità,il corpo vestito segue gli inganni.la verità nella storia coincide con la morale.La maschera diventa la standardizzazione culturale(si pensi il taglio alla moda).Corpi mutanti e ultracorpi si mescolano all' immaginario della letteratura.Rivedere il concetto di bello e di brutto.
    L' ibridazione incrocio tra razze: Sirene,la Sfinge,il centauro(mitologia classica)
    Cyborg :uomo-macchina( termine cyborg o organismo cibernetico (anche organismo bionico) indica l'unione omeostatica costituita da elementi artificiali e un organismo biologico. Nasce dalla contrazione dell'inglese cybernetic organism, per l'appunto organismo cibernetico)apertura ad una nuova frontiera.
    Il laboratorio è l' avatar[/justify]
    Fonti:

    Il Sole 24 Ore – Nòva, 30 marzo 2006 http://www.agranelli.net/DIR_rassegna/SeDigitale_Nova2.pdf
    file:///C:/Documents%20and%20Settings/PC/Desktop/pedagogia Caronia :Frammentazione del sè
    http://sociologia.tesionline.it/sociologia/articolo.jsp?id=identità in rete
    http://www.mondodigitale.net/Rivista/05_numero_tre/Longo_p._5-18.pdf(solo paragrafo 2)
    Libro corpo ,tecnologie e disabiltà
    Nozioni introduttive pedagogia della disabilità
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  Zampella Luana Sab Giu 11, 2011 5:10 pm

    Data d'esame: 14 giugno

    Argomento: Prevalenza sensoriale: immagine,silenzio, visivo e uditivo.
    Tratterò:
    -Il silenzio (Fiorentino);
    -Anna Maria Murdaca: "Cervello-mente-corpo";
    -Gamelli: La pedagogia del corpo;
    -Le potenzialità della resilienza;
    -Tecnologie estensive: Marshall McLuhan, Vittorio Andreoli;
    -La vita digitale: L'automobile, il telefonino, CMC, Corpi e telefoni mobili, Digital Activity;
    -Avatar;
    -Laboratori: 1.laboratorio 3/marzo/2011 Atzori; tecnologie estensive- l'avatar.


    Tutti gli atti espressi dal movimento del corpo sono comunicazione.
    La comunicazione non è solo quella verbale espressa da parole , ma la comunicazione va oltre il significato letterale delle parole espresse; essa è molto più profonda.
    La ricerca ha evidenziato che in una fase iniziale di conoscenza con una persona, il linguaggio del corpo gioca un ruolo di fondamentale importanza, soprattutto tramite gesti, posture e contatto visivo. In seguito incidono il tono di voce e tutte le componenti paraverbali, mentre il significato letterale delle parole espresse influisce solo per il 7%.
    Il linguaggio del corpo fa parte della comunicazione non verbale. Attraverso il linguaggio del corpo si riesce a conoscere l'individuo nella sua interezza ed interiorità. Il linguaggio del corpo è costitutito anche da gesti che si differiscono da cultura a cultura e da gesti che cambiano con l'evolversi dell'età dell'uomo.
    Nella comunicazione hanno importanza anche le pause.
    Le pause piene, le tipiche interiezioni (come "mmm", "beh") prive di significato verbale, inserite tra una frase e l'altra; e le pause vuote rappresentano il silenzio tra una frase e l'altra,
    Anche il silenzio rappresenta una forma di comunicazione, le sue caratteristiche possono essere fortemente ambivalenti: il silenzio tra due innamorati ha ovviamente un significato molto diverso rispetto al silenzio tra due persone che si ignorano. Quando parliamo di silenzio non possiamo fare a meno di parlare di Giovanni Fiorentino. Fiorentino costruisce un collegamento tra scienze pedagogiche e scienze della comunicazione attraverso il silenzio. Tra comunicazione e conoscenza vi sono gli spazi del silenzio. In gioco i cinque sensi ed un recupero del corpo comunicante. In realtà il silenzio non è mai semplice, ma personale, privato, sociale, mistico e spirituale. Il silenzio è ascolto anche pensante. Altri tipi di silenzio sono: il controllo, il silenzio religioso/filosofico. Il silenzio è visto anche come azione. Il silenzio è anche ascolto. Il nostro tempo celebra il rumore la disattenzione. Il vedere a volte distrae dal sentire. E l’uomo pigro non ascolta. Il silenzio è grado zero della comunicazione. Nel testo “Il valore del silenzio” di Fiorentino, il silenzio conta nella comunicazione. Conta come tempo di ascolto, come infinita possibilità d’altro. Il silenzio è la voce che lascia lo spazio al corpo, a un’attivazione dei sensi libera dall’ancora delle parole. Il silenzio rappresenta una grande comunicazione, poiché tutti i nostri sensi sono concentrati sul corpo, su quello che esprime il corpo, quindi il silenzio fa affiorare l’anima e non la parola. Questo lo riscontriamo quando ci soffermiamo guardando l’orizzonte del mare da soli, sugli scogli e pensare a tutto…perché il silenzio è anche pensare…pensare alla felicità, alla tristezza, alla vita, all’amore, ad un abbraccio alla solitudine…
    Noi possiamo comunicare sul silenzio dell’altro, col nostro silenzio, quando rispecchiamo, quando ricalchiamo col nostro corpo la comunicazione che l’altro esprime in modo non verbale.
    Anche guardando delle immagini o ascoltando, con il nostro silenzio e le nostre espressioni comunichiamo attraverso il nostro corpo. Collegandoci al testo di Anna Maria Murdaca parla di Cervello-mente-corpo: la motrocità nella disabilità.
    L’unità corporea si raggiunge grazie all’azione, al movimento, nel quale le parti del corpo entrano in relazione con il mondo e con gli altri. Subendo continue modificazioni a livello percettivo/Emotivo-affettivo queste esperienze costruiscono la soggettività dell’individuo, in cui il corpo vive immerso in queste continue trasformazioni.
    Si tratta di una rete bidirezionale del complesso corpo/mente: si riconosce il corpo come capace di attirare, reprimere, modulare e valorizzare non solo le percezioni ma anche le sensazioni, le emozioni, i ricordi, i vissuti, che vengono in maniera automatica, immessi nelle vie di connessione. Il corpo diventa luogo di ascolto, per riconoscere, ostacoli, possibilità, posture e linguaggi. E’ con il corpo che il soggetto si esprime, si descrive, si racconta. Analizzando il testo di Gamelli, Pedagogia del corpo. Egli parla di Corpo abitato e di condizioni d’ascolto. Il nostro corpo è abitato: sangue,ossa,organi,muscoli rappresentano una vita interna. Gamelli nel suo libro Teorie e contesti tratta le scienze motorie e il loro legame con il corpo. L’obiettivo è quello di educare in quasi tutti i sensi con l’educazione corporea, ossia vivere il corpo nei contesti educativi soprattutto attraverso i linguaggi, prestando attenzione ai sensi e all’ascolto. Il corpo diventa luogo di ascolto per riconoscere possibilità,ostacoli specie nei soggetti disabili e resilienti. Il soggetto disabile vive solitamente una condizione fisica limitante. Affrontare il tema della resilienza in connessione a quello della disabilità è una prospettiva difficile e non molto usata. La resilienza è la capacità di un oggetto di resistere agli urti improvvisi senza spezzarsi o rompersi. L’attitudine dell’individuo è quella di reagire e far fronte a situazioni di forte disagio. Quest’ultimo è molto importante, poiché la resilienza è anche la capacità di adattamento necessario per adottare nuovi comportamenti. Si parla anche di adattamento passivo, la possibilità di accettare le situazioni che non possono cambiare, senza valutarle negativamente bensì imparando da esse o, dedicandoci ad altro.
    La resilienza può essere fornita ad esempio dalle relazioni familiari; e fortificata da tutti quei contesti relazionali che favoriscono la valorizzazione di sé. La resilienza quindi è un meccanismo di adattamento all’ambiente che consente alla persona di passare da vittima a soggetto attivo con idee e progetti propri, questo dipende dal modo in cui le persone si relazionano con il disabile, soffermandosi sulle potenzialità e non sui limiti e la carenze. Purtroppo la nostra società subisce attraverso la televisione, luoghi di comunicazione che ignorano il silenzio come i talkshow dove nessuno si ascolta.
    Le nuove forme di comunicazione, la radio e la televisione, ci comunicano eventi che avvengono dall'altra parte del mondo. In questo senso la tecnologia porta vantaggi, poichè ci aggiorna, ci tiene informati di situazioni ed eventi che non avremmo potuto mai sapere se essa non ci fosse stata. La televisione è uno degli strumenti tecnologici, parliamo di tecnologia estensiva. La tecnologia è estensiva quando è intesa come ampliamento del corpo. Nel testo di Vittorio Andreoli, l’autore scrive che le nuove tecnologie, come gli apparecchi e telefoni cellulari, moltiplicano le nostre capacità uditive e di memoria.
    La tecnologia è diventata un’estensione del corpo lo diceva anche Marshall McLuhan, il grande studioso dei mezzi di comunicazione di massa. Il primo lavoro di McLuhan è La galassia di Gutenberg nel quale sottolinea l’importanza dei mass media nella nostra storia.
    La frase più nota della sua tesi è il “mezzo/medium è il messaggio”, qualsiasi tecnologia costituisce un medium nel senso che è un’estensione delle facoltà umane. Ogni medium ha caratteristiche che coinvolgono in modo diverso gli spettatori, e introduce una classificazione dei media in caldi e freddi.
    Questa classificazione ha dato luogo a diverse discussioni, dovute al fatto che gli aggettivi “caldo” e “freddo” sono stati adoperati in senso opposto rispetto al loro significato; poiché i media “freddi” sono quelli che richiedono un’alta partecipazione, mentre i “caldi” sono quello che richiedono una scarsa partecipazione. Quello del “villaggio globale”. McLuhan lo usa per indicare come le comunicazioni sono diventate in tempo reale a nche a grande distanza e, il mondo sembra diventato piccolo assumendo comportamenti tipici di un villaggio. Attraverso i mezzi tecnologici siamo informati in tempo reale di eventi che avvengono dall’altra parte del pianeta. Inoltre è globale anche la comunità in cui tutti sono interconnessi all’interno di uno spazio anche se virtuale. Per Kerckove il villaggio globale di McLuhan è superato poiché siamo diventati individui globali, cioè che i mass media sono tecnologie che estendono la mente. Nel testo la vita digitale di Vittorio Andreoli, l’auto e il telefono sono le prime protesi tecnologiche. Lo sviluppo della tecnologia nella nostra quotidianità ha cambiato il rapporto tra l’essere umano e gli strumenti tecnologici. Si pensi all’automobile, come il camminare diventano automatici. L’auto, il volante, i suoi comandi da meccanismi pratici e fisici sembrano essersi connessi al nostro cervello. Anche il telefono cellulare, detto in Italia “telefonino” che si diffonde negli anni Novanta, ha consentito la diffusione della comunicazione sia scritta che orale. L’uomo nel suo intento di socializzazione ha bisogno di parlare e quindi di comunicare. Il telefonino in questo senso incarna questa esigenza di comunicare è una protesi che l’uomo indossa e serve a comunicare. Siamo così entrati nella CMC – la comunicazione mediata dal computer, descritta dalla De Ruggeri.
    Tali comunicazioni si dividono in: sincrone, in tempo reale, cioè che condividono lo stesso tempo, come la chat; e asincrone, in tempo differito, cioè possono essere connessi alla rete in tempi diversi, come i forum e i blog. La tecnologia soprattutto quella moderna è capace di far perdere alle persone il senso di sé stessi, impegnate alla rincorsa dell'ultimo gadget per stare al passo con i tempi. La società attuale è ossessionata dalla tecnologia, legata ai media sempre più invasivi e all'intrattenimento dei reality show. Per non parlare di Internet e dei nuovi videogames di cui le persone sono completamente dipendenti, creando un proprio "avatar", frutto della propria immaginazione; nelle quali l'individuo si ricrea con caratteristiche reali ma con aggiunte fantastiche. Quindi un personaggio di un videogame sarà un personaggio immaginario, virtuale online come Second Life. Avrà un nome, un aspetto, ma non lo incontreremo mai; sarà sempre e solo nel nostro pc. Quindi bisogna fare attenzione e usare la tecnologia nel modo giusto, senza abusare, ed essere cauti in modo da non essere schiavi di essa. Poichè la vita è quella reale e non quella virtuale.

    Fonti:
    Wikipedia;
    Testo Pedagogia della disabilità: Cap.3 par.1-2-3
    testo Corpo,tecnologie e disabilità: Cap.2 par.1-2-4.
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    Messaggio  Loredana Tessitore Sab Giu 11, 2011 6:52 pm

    Mi sono prenotata per il 14 giugno.

    La tecnologia come estensione:suggestioni
    Il corpo virtuale:a proposito di avatar
    Il corpo tagged and tracked e disseminato per Caronia
    collegandomi poi con
    Alimentazione e mass media in Italia
    I commenti sono:Avatar e Domotica
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    Messaggio  amelia prassino Dom Giu 12, 2011 8:10 am

    il tema che tratterò: è mass media e alimentazione prenotata per il 14 giugno,parlerò in generale degli aspetti negativi o positivi dei mass media,un alimentazione corretta o non ecc...collegandomi con il pensiero di mc luhan,e sulla tecnologiaestensiva.... professoressa può andar secondo lei????
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    Messaggio  sofia fontana Dom Giu 12, 2011 8:17 am

    Mi sono prenotata per il 14 giugno e ho scelto l'argomento: L'Ibrido Tecnologico.

    .Ibrid...azione. Cyborg(cyber-organo)quando l'uomo diventa una solo cosa con l'elaboratore elettronico.


    .Riflessione sull'artificiale
    -IBRIDO UOMO-MACCHINA(Longo)
    -Joel de Rosnay.


    .Donna Haraway,Adriana Cavarero,Teresa De Laurentis.


    .Andrea Bonavoglia(cyberg Moves).


    Commenti:
    -Resilienza:Simona Atzorit
    -Tecnologie Integrative:Oscar Pistorius.
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 9 Empty Sintesi ultimo esercizio!!

    Messaggio  RosannaDiMare Dom Giu 12, 2011 9:59 am

    Ho scelto l'argomento : l'ibridazione tecnologica,Soffermandomi sulle differenze tra Adriana Cavarero e Donna Harway nel campo del Cyberfemminismo,mi collegherò inoltre alle tecnologie estensive,integrative e invasive con riferimenti all'Avatar e a Pistorius.
    L’ibridazione è intesa come una trasformazione che determina un cambiamento in un individuo o una cosa che subisce delle alterazioni
    Il termine deriva dal latino HYBRIDA che significa incrocio tra razze o condizioni socali diverse, libera giustapposizione di diversi elementi, animati e/o inanimati, un ibrido segna sempre un passaggio da una forma data, esistente in natura, ad un’altra che contamina la prima.L’ibrido tecnologico invece si ha quando si verifica la fusione tra naturale e artificiale.Non si tratta più di usare gli artefatti tecnologici ma di ospitarli all’interno stesso del corpo biologico = Cyborg.Nel femminismo classico si cercava di costruire l'identita' femminile partendo da un soggetto centrale, il maschio, ed elaborando differenze rispetto a questo. La donna manteneva connotati di marginalita' e risultava essere un polo contrapposto e non paritetico rispetto alla dominanza del polo maschile, che cosi' diveniva quasi un soggetto universale neutro.
    Oggi, nell'epoca del post-moderno, lo sviluppo delle nuove tecnologie porta a riflessioni diverse. In Europa, e in genere nei paesi di lingua latina, prevalgono atteggiamenti quasi anti-tecnologici, che identificano nella Tekne ancora un simbolo del predominio maschile, portando in se' il rischio di arrivare ideologicamente a posizioni metafisiche.
    Nei paesi anglosassoni, la tecnica viene invece assorbita fino ad arrivare, in particolar modo nella Bay Area di San Francisco, alla nascita del cyberfemminismo, presente soprattutto nell'opera di Donna Haraway (autrice di "Manifesto Cyborg", edito in Italia da Feltrinelli). La tecnologia non e' piu' isolata e dicotomica di fronte all'umano, essere sessuato che nel processo si dissolve, incorpora e viene incorporato, fino ad arrivare ad un nuovo soggetto, fatto di uomo-animale-macchina, il CYBORG, ibrido di cibernetico e organismo. Il cyborg post-moderno accoglie il processo di autodissoluzione, senza preoccuparsi di mantenere un'identita' sessuale, e si riconosce in tutti i frammenti che rimangono e che non possono piu' essere ricomposti in una qualsiasi totalita' organica e narrazione.
    Per Donna Haraway, le identita' di classificazione sono inutili e obsolete, costruite e determinate dall'ambiente, mentre l'identificazione in generi multipli diviene sovversiva nei confronti degli stereotipi dominanti. Adriana Cavarero ha un approccio critico rispetto a queste posizioni: affermando che si puo' fare a meno del concetto di appartenenza sessuale, si rischia di creare un immaginario non corrispondente al reale e non utilizzabile sul piano politico. Pur sostenendo la validita' del superamento delle dicotomie (es. uomo-donna come visto sopra), la relatrice vede un pericolo: un nuovo pensiero che non si da' pero' la possibilita' di ri-pensare, e che, soprattutto nel concetto di genere, potrebbe portare ad una fuga dalla "datita'" verso l'astrazione.
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    Messaggio  Rossella Tomeo Dom Giu 12, 2011 10:01 am

    NET ADDICTION e il ruolo del gioco virtuale nella vita quotidiana;lo scopo ludico, ricreativo, educativo o informativo del mondo virtuale nei suoi aspetti positivi e non!
    Riferimenti all'articolo di Margherita Zannoni : "La veta?Giocatevela!" - Focus marzo 2011 n°221
    (14 giugno)
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    Messaggio  elvira pilozzi Dom Giu 12, 2011 10:41 am

    Ho scelto di parlare di: considerazioni su salute e benessere del testo nozioni (14 giugno). In particolare della definizione di disabilità, malattia e salute, collegandomi all ' icf e al sottosegretario della salute Antonio guidi il quale vuole esplorare quel mondo troppo spesso rimosso che riguarda la salute di chi ha una disabilità non trascurando il benessere fisico e mentale della persona disabile e di chi gli e vicino. Dà quì mi collego alla resilienza ed al laboratorio lo scafandro e la farfalla. Riguardo il libro corpo, ho ritenuto opportuno integrare le tecnologie nella mia relazione, in particolare quelle utilizzate nella disabilità. Prof lei che dice?
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    Messaggio  amelia prassino Dom Giu 12, 2011 10:55 am

    ho dimenticato di inserire il laboratorio:vorrei trattare la venere di willendorf poichè parlo della corporietà greco_romano collegato alla magrezza che risulta oggi anche a causa dei mass media....grazie mille....
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    Messaggio  carlarusso Dom Giu 12, 2011 1:04 pm

    TECNOLOGIA E L'UOMO (13 GIUGNO)
    Ho scelto l'argomento la tecnologia e l'uomo con riferimento al "se' digitale di Granelli" ponendosi il quesito se la "tecnologia potenzia o atrofizza le capacita' dell'uomo".Granelli si interessa anche dell'identita' di rete , come disturdi della proiezione in rete del proprio se' digitale, in cui c'e' uno sdoppiamento tra corpo(seduto davanti al pc)e la mente (vive la virtualita').
    Mi sono collegta alle teconologie integrative.Fanno parte delle tecnologie integrative:
    -TECNOLOGIA COME INTEGRAZIONE (PROTESI X LO SPORT NELL'AMBITO DELLA DISABILITA')
    -TECNOLOGIA COME MIGLIORAMENTO (PROTESI ESTETICHE)
    -TECNOLOGIA COME POTENZIAMENTO ( PROTESI CHIMICHE)
    -TECNOLOGIA COME SOSTEGNO)
    Mi sono soffermata sulla tecnologia d'integrazione(PROTESI X LO SPORT).Nel campo della disabilita' la tecnologia viene usata attraverso le protesi come integrazione di una menomazione.Uno dei tipi di protesi che viene utilizzato nel campo sportivo sono le
    FLEX FOOT ,sostituiscono le gambe degli atleti che ne sono privi.le FLEX FOOT piede flessibile a forma di C ,in fibre di carbonio.
    Da questo argomento mi sono collegata al caso di Oscar Pistorius ,atleta paralmpico con gli arti inferiori mancanti amputati da piccolo a causa di una malattia.Pistorius, grazie appunto alle protesi FLEX FOOT ha partecipato a molte gare sportive.
    Dal caso di Oscar Pistorius mi sono collegata alla RESILIENZA.Pistorius per la sua situazione ha dimostrato di avere una grande forza di volnta' mettendo in atto la resilienza.
    La resilienza e' l'attivazione di un individuo di far fonte ad una situazione di forte disagio,attraverso l'attivazione di competenze individuali e risorse interiori.
    Essa e' un insieme di abilita' :capacita' di adattamento "attivo" per assumere nuovi comportamenti.Oltre alla capacita' di adattamento attivo c'e' la capacita' di adattamento "passivo ", cioe' accettare una situazione che non puo' cambiare , valutandola nn in modo negativo ,ma dedicandosi ad altro.
    Quindi la resilienza legata al discorso della disabilita' porta ad affrontare e superare situazioni dolorose e di disagio esistenziale , x cui e' molto importante poter costruire un percorso di vita stabile e positivo.
    E'molto importante anche il modo di porsi dell'ambiente esterno nei confronti del soggetto con handicap ,non con atteggiamenti svalutativi e riduttivi ma cercare i punti di forza del soggetto per poi valutarli.In questo modo il processo resiliente di recupero potra' funzionare...

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