Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  luciacacciapuoti Lun Mag 30, 2011 8:50 pm

    scelgo argomento n.10 deformazioni
    Remaury e Lipovetsky.la triade bellezza-salute-benessere e il femminile mancante
    A partire dalla ricerca degli autori sopra citati,illustrerò la logica su cui si determina tale rapporto e in che modo i mass-media influenzano la psicologia femminile,e non solo,nella tormentata ricerca di una forma fisica perfetto(attrverso l'utilizzo,anche,delle protesi estetiche)e le conseguenze,sempre più dannose che tutto ciò provoca.
    imporatante l'intervento di R.Braidotti con gli studi sul femminile e la concezione del corpo immateriale,delle diverse interpretazioni del cibo e la considerazione di questi quale prodotto di semplice"consumo".
    infine mi collegherò agli studi fatti dalla stessa Braidotti per quanto riguarda il rapporto donne e bio-tecnologie e di come attraverso esso si possa proseguire verso il femminile virtuale...


    per l'esame del 01/06/2011
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    Messaggio  altieri carmela Mar Mag 31, 2011 9:11 am

    Vorrei inizialmente puntare lo sguardo sulla vita delle persone che hanno una diversabilità. Inizio con questa frase che mi è rimasta impressa,del libro di” nozioni di pedagogia” :

    “LA DISABILITA’NON E’ UN MONDO A PARTE MA UNA PARTE DEL MONDO …”

    Le storie personali di ognuna di queste persone è fatta di storie di emarginazione,profonda solitudine, inaccoglienza dei bisogni. Mi collego anche ai laboratori circa i video delle iene dove si evidenzia l’impossibilità di prendere mezzi pubblici o all’esercizio dell’orologio dove abbiamo evidenziato gli svariati disagi che una persona con la carrozzina è costretto ad affrontare ogni giorno o la testimonianza di Adele che ci ha parlato della sua vita descrivendoci la sua giornata fatta anch’essa di svantaggi ed emarginazione. L’emarginazione diventa così piaga della nostra società. Prima di parlare di emarginazione vorrei analizzare il concetto di “persona” . Bisogna guardare alla persona in evoluzione e coglierla nella sua dimensione olistica … dovremmo uscire dagli schemi culturali odierni dove la disabilità si analizza solo in termini di funzionamento del comportamento e dell’assistenza del soggetto. Abbandonare la logica dell’inserimento legge 118/71 e dirigerci verso l’inclusione adottando l’ottica della globalità. Non ci si può soffermare a considerare il mancante,si userebbe un criterio quantitativo riferito a oggetto ma che è inaccettabile per gli esseri umani. E’ solo attraverso criteri qualitativi che si possono cogliere nuove prospettive concettuali ed operative,abbandonando la logica della linearità per abbracciare quella modularità in grado di tener conto del soggetto,del contesto e di tutta quella variegata serie di interventi ad esso rivolti,proprio nell’ottica di una visione sistemica. L’obbiettivo quindi è puntare su un’intenzionalità pedagogica forte che guardi alla cura da offrire ai disabili per sviluppare indicatori di qualità sempre aggiornati per una nuova cultura della dignità della persona e garante del benessere.
    Per quanto concerne il concetto di CURA è intrinseco dell’agire educativo,inteso come emancipazione dei soggetti coinvolti,volta alla realizzazione dell’uomo per ciò che egli è e può diventare.

    Jonas : atto di umana comprensione capace di aiutare la persona con deficit e ridare senso e significato alla sua esperienza personale tenendo conto dell’unicità della sua storia: iscrizione attiva di sé nella ridefinizione del proprio progetto personale.

    Avere cura dell’altro è integrazione e uniformità al “diverso”che per me non deve essere sentito come qualcosa di estraneo a se ma come differenti , diversi da sé. La diversità quindi è di tutti : tutti siamo diversi dall’altro,ognuno di noi ha la sua storia ,la sua esperienza, i propri vissuti … In realtà non si tratta di accettare i diversi,ma di assumersi la loro crescita. E’ solo a questa condizione che l’integrazione si configura come una crescita insieme indotta da uno scambio e un arricchimento reciproco (Cattenei). Come dice la Murdaca ,un nuovo paradigma del benessere dove bisogna tener conto del soggetto mutante e differenziato. L’integrazione quindi assume un nuovo significato: ACCOGLIENZA – CONDIVISIONE.
    Accoglienza verso diverse identità e come dice Gadamer “accoglimento, luogo di quel profondo sapere esistenziale in cui il soggetto,ogni soggetto,definisce se stesso avvicinando l’altro nel rispetto della sua distanza e differenza”.
    Ma l’integrazione sociale non è semplice , il pregiudizio è dietro l’angolo o forse nascosto dietro una sottile ipocrisia. E’ il contesto sociale a determinare l’handicap. Le barriere mentali e culturali favoriscono così il processo di esclusione ed emarginazione che secondo Lascioli racchiuderebbe i diversi in una sorta di cerchio chiuso in uno scarto di umanità. Da non dimenticare l’importanza delle parole usate nel contesto sociale anch’esse contribuiscono alla ghettizzazione.

    LA CONFUSIONE AUMENTA L’HANDICAP (Canevaro).

    Da questa analisi ne conviene che l’integrazione è necessaria per ricostruire un assetto sociale capace di dare luce alle potenzialità di ognuno e di promuovere una consapevolezza etica che integri la persona in una sfera sociale ampia. Tutto ciò diventa indispensabile per il soggetto disabile che costruisce la propria identità all’interno dei rapporti sociali. Il processo di maturazione psicocognitiva, psicoaffettiva e psicosociale richiede ambienti e contesti attendibili e sostenibili.
    Una buona relazione educativa favorisce l’inserimento sociale e può aiutare il soggetto a diventare autonomo e sicuro di sé. L’educazione gioca un ruolo determinante in questo percorso di evoluzione e di crescita. Bisogna mirare ad un’azione di accompagnamento lungo il cammino dello sviluppo,avente come meta l’interiorizzazione di equilibri,situazioni ed esperienze che limitino la possibilità di assumere un falso sé che si esprime con forme di identificazione adesiva: quel falso sé (Winnicott) che camuffa la vera identità e si conforma alle richieste dell’ambiente.
    Ripensare all’integrazione come cura per organizzare <<luoghi di senso>> nei quali il soggetto possa trovare gli elementi,i mezzi, i vantaggi per potersi costruire l’identità, quell’ “io sono” come elemento centrale di qualsiasi processo maturativo,nucleo fondamentale della salute psico-mentale e del recupero delle funzioni adattive dell’io.
    L’integrazione deve consistere in un’azione di sviluppo, interazione, modulazione, coordinazione :

    . dei processi motori e psicomotori
    • nelle risposte emotivo affettive
    • delle potenzialità cognitive e relazionali sensoriali
    • capacità di conoscere e analizzare la realtà
    • possibilità di dare significato al proprio comportamento e a quello altrui
    • del senso dell’amore e della reciprocità,della cultura come valore e mezzo per crescere
    • della propria storia legata a quella degli altri
    • del senso morale ed etico dei comportamenti
    Integrazione,differenziazione,personalizzazione sembrano essere i nuovi capisaldi di una Nuova Politica Socio Educativa. Indispensabile la promozione dei diritti umani,sociali e di cittadinanza. Perchè ciò avvenga bisognerebbe adottare una serie di azioni e di interventi specifici su tutto il territorio.

    -Monitoraggio del territorio,non solo per garantire e tutelare i diritti dei disabili ma anche a far sì che tali diritti siano giustamente applicati.

    -Azioni istituzionali che mirino a nuove politiche: politiche urbanistiche,per lo sport,per il tempo libero,per il lavoro, ecc.

    Non occorrono miriadi di leggi ma un impegno morale che guardi all’equità e alla solidarietà.
    Importante in questo scenario l’ascolto e l’osservazione per tracciare nuovi percorsi formativi. Si tratta di tracciare un paradigma complesso,multifattoriale,che studi separatamente i sottosistemi ma nel considerare nell’insieme i diversi livelli si integrazione. Si concretizza di conseguenza la necessità si studiare il livello biologico senza trascurare quello psicologico,relazionale e sociale. Discipline quindi alla ricerca di occasioni di riflessione meta cognitiva sulle proprie ipotesi e sempre in continua evoluzione.


    Nota :Murdaca :complessità della persona e disabilità.
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    Messaggio  Carmen.Castellone Mar Mag 31, 2011 10:13 am

    Inizierò ad esporre il mio argomento col descrivere l'importanza di conoscere il significato della parola "Salute" e della parola "malattia" e la differenza tra la malattia e la condizione di handicap.
    Descriverò l'handicap e la disabilità secondo l'ICF e continuerò poi descrivendo il concetto di integrazione sociale del disabile e quindi mi collegherò al testo della Murdaca e poi ai i laboratori delle barriere architettoniche e quello di Adele, in conclusione parlerò di come rendere possibile questa integrazione attraverso l'ambiente e la tecnologia(tecnologia integrativa).

    Qui di seguito vi è una breve sintesi del tema da me scelto:

    La disabilità e ogni forma di diversità spesso incute timore perché non la si conosce: il diverso spaventa perché è spesso altro da noi, è distante da noi,da quello che siamo noi...
    Bisogna quindi imparare a conoscerla:
    Occorre dunque capire, prima di tutto, il significato delle parole per poi arrivare a conoscere la persona con disabilità con la sua complessità...
    Partiamo quindi dal cercare di capire cosa si intende con il termine salute:
    Secondo L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)per salute si intende l'essere tesi verso un equilibrio da un punto di vista fisico, psicologico, spirituale.
    Per l'OMS la salute non può essere separata dal contesto, dall'ambiente in cui la persona vive, ambiente nel quale la persona interagisce.
    La malattia invece è uno stato patologico per alterazione delle funzioni di un organo o di tutto l'organismo che necessita di essere curato.
    Nel caso dell'handicap invece non si può parlare di curabilità ma di intervento per il miglioramento della vita della persona.
    L'handicap è la difficoltà che la persona con disabilità affronta nel confronto esistenziale con gli altri, il disagio sociale che deriva da una perdita di funzioni o capacità, la condizione di svantaggio conseguente ad una menomazione o ad una disabilità.
    è menomazione qualsiasi perdita o anomalia a carico di una struttura o di una funzione psicologica, fisiologica o anatomica.
    La menomazione comporta una mancanza come non esistenza, o un cattivo funzionamento di un arto o di una parte del corpo, o una qualsiasi perdita o anormalità a carico di una struttura o di una funzione.
    La disabilità è qualsiasi limitazione o perdita conseguente a menomazione della capacità di compiere u'attività nel modo considerato normale per un essere umano.
    Nel 2001 l'OMS mette a punto l'ICF ( Classificazione Internazionale de Funzionamento, della Disabilità e della Salute) che è un manuale di classificazione secondo il quale la disabilità è una condizione di salute derivata da un contesto sociale sfavorevole.
    Dunque la disabilità non è più considerata solo come una caratteristica propria della persona e a differenza delle precedenti classificazioni, cioè l'ICD e l'ICIDH, ma è vista come una condizione esterna al soggetto perché è determinata dalle condizioni che il contesto di vita presenta.
    Adottando l'ICF si accetterà il diritto della persona con disabilità ad essere parte integrante della società stessa.
    Bisogna dunque aprirsi ad un'ottica nuova: la piena integrazione sociale delle persone disabili.
    Sul tema si è espressa Anna Maria Murdaca con il suo testo " Complessità della persona e disabilità" in cui emerge la necessità di dirigersi verso l'integrazione...
    Il testo mira alla costruzione di una nuova cultura della disabilità, alla rimodulazione del termine integrazione, alla comprensione delle reali condizioni di vita, quale ruolo possono assumere i soggetti disabili, quali servizi vengono erogati per le loro esigenze.
    L'obiettivo è la valorizzazione della persona umana con il rispetto delle differenze e delle identità...
    La Murdaca afferma: è il contesto sociale a determinare la condizione di handicap , sono gli ostacoli e le barriere fisiche (come quelle mentali e culturali) a favorire il processo di esclusione o quello di emarginazione.
    L'ambiente (la società, la famiglia, il contesto lavorativo) può influenzare lo stato di salute, ridurre le capacità di svolgere mansioni o porci in situazione di difficoltà.
    L'ambiente dunque può essere una barriera o un facilitatore.
    Una proposta interessante del testo della Murdaca è il ripensare ad una società con veri spazi di formazione per i soggetti con disabilità, quindi disabili intesi come cittadini a pieno titolo che non sono soggetti passivi di pietismo ma responsabili di questa relazione...
    Per produrre adattamento bisogna porre attenzione più alla presenza del soggetto piuttosto che all'assenza delle funzioni.
    Tutto ciò deve avvenire con attenzione alla persona, alla socializzazione, all'integrazione...
    L'integrazione è un processo continuo, che riguarda tutti:
    è la società che deve impegnarsi nell'aiuto, un aiuto che non sia di accudimento, ma un aiuto che porti il disabile ad essere autonomo:
    Un esempio sono le barriere architettoniche che un disabile incontra per strada: ciò ostacola la piena autonomia della persona disabile. Da qui quindi l'importanza dell'ambiente, della società:
    Nel processo di integrazione bisogna mettere in atto programmi specifici per far emergere le doti del disabile.
    Migliorando l'ambiente delle persone diminuisce la disabilità.
    A far sì che avvenga questo miglioramento gioca un ruolo importante la tecnologia:
    si può parlare di tecnologia integrativa cioè un corpo provvisto di protesi intesa come completamento di un organo o di una parte del corpo mancante.
    Un caso che riguarda proprio questo tipo di tecnologia integrativa, nel senso che integra una parte di corpo mancante, è il caso dell'atleta Oscar Pistorius che utilizza al posto delle gambe i flex foot cioè piedi flessibili a forma di C composte in fibra di carbonio.



    Ultima modifica di Carmen.Castellone il Mar Giu 07, 2011 5:51 pm - modificato 6 volte.
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    Messaggio  antonella calabrese Mar Mag 31, 2011 5:00 pm

    mi sono prenotata per l'argomento "corpo abitato e luogo percettivo". Il mio percorso è il seguente:
    corpo e resilienza:
    °LA RESILIENZA:
    - la resilienza come capacità di resistere agli eventi traumatici della vita;
    - la resilienza come capacità di adattamento;

    °IL CORPO COME:
    - protesico;
    - tecnologico;
    - grottesco: E. Morante, Pasolini, Calvino;
    - tecnocorpi: Rosi Braidotti;

    Appello dell' 1-06-2011
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    Messaggio  TERESA TARANTINO Mer Giu 01, 2011 4:01 pm

    Per il pre-appello del 15 giugno argomenterò "ibrido tecnologico-pensieri cyborg".
    Avevo pensato di fare un'introduzione sull'ibridazione-ibrido tecnologico,collegarmi al corpo cyborg e i vari pensieri(Donna Haraway e Braidotti),facendo riferimento a vari casi di cibernetica e infine riassumere le varie tecnologie studiate con i rispettivi laboratori(Avatar e PIstorius).

    Aspetto sue notizie mi può far sapere se vabene??La ringrazio
    Assunta Pilato
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    Messaggio  Assunta Pilato Gio Giu 02, 2011 11:01 am

    Le Tecnologie


    INTEGRATIVE - INVASIVE - ESTENSIVE
    Le tecnologie integrative sono usate come miglioramento (ricordiamo le protesi estetiche), come potenziamento (ricordiamo le protesi chimiche), come sostegno ( ricordiamo il computer a scuola), oppure come integrazione del corpo (ricordiamo le protesi per lo sport, importanti nel campo della disabilità). Un esempio di tecnologia integrativa intesa come protesi sportiva è il caso dell’atleta paralimpico Oscar Pistorius. Nato con una grave malformazione che lo ha costretto all’età di undici mesi,all’amputazione delle gambe, Pistorius ha utilizzato il flex foot, piede flessibile a forma di C in fibra di carbonio, al posto delle gambe. Grazie a queste protesi innovative usate come completamento di una parte del corpo mancante, l’atleta ha vinto molte gare ed ha chiesto di correre con i normodotati alle Olimpiadi di Pechino del 2008,ma la sua richiesta fu respinta in quanto le sue protesi potrebbero dargli dei vantaggi. Questa scelta ha suscitato tanti dibattiti in tutto il mondo, e solo dopo tante indagini la commissione ha sostenuto che non esistono elementi scientifici sufficienti per dimostrare che Pistorius tragga vantaggio dall’uso delle protesi. Oscar Pistorius scrive anche un libro, “Dream Runner”, nel quale racconta la sua storia,tutta la sua vita che ha affrontato con normalità nonostante le difficoltà superate grazie al sostegno della famiglia che gli ha insegnato il coraggio, l’orgoglio e l’ironia. Egli dà un grande esempio ai giovani che si trovano nelle sue stesse condizioni e dice “..chi perde davvero non è chi arriva ultimo nella gara. Chi perde davvero è chi resta seduto a guardare,senza provare nemmeno a correre.”
    Le tecnologie invasive sono intese come invasione del corpo umano, il cyborg è l’essenza dell’invasione, un essere mezzo uomo e mezzo tecnologia. Come Galimberti afferma è un lavoro tra culturale e artificiale oggetto tecnologico, che accogliamo nel nostro corpo e insieme sono uniti. Capucci nel testo “Il corpo tecnologico. L’influenza delle tecnologie sul corpo e sulle sue facoltà” dice che l’uomo si lascia invadere piacevolmente dalle nuove tecnologie divenendo un habitat di esse. Riguardo ciò mi viene subito in mente un film che mi piace molto, “X-man, le origini:Wolverine”, perché il protagonista, Logan, è proprio un essere mezzo uomo e mezzo tecnologia, possiede cioè un innesto che viene perfezionato, nel suo scheletro gli viene iniettato l’adamantio, una lega metallica che lo rende indistruttibile. Chiamando in giudizio i corpi mutanti Macrì, nel “Corpo postorganico”, suggerisce che le alterazioni molteplici a cui il corpo va incontro, spodestano la sua identità e ridisegnano una soggettività mutante. Si parla anche di Cyber Art, nuove sperimentazioni artistiche che lavorano sul tema delle mutazioni del corpo, partendo dall’idea che bisogna estendere i limiti del corpo attraverso la tecnologia, ibridando organico e inorganico.
    Le tecnologie estensive sono le protesi immateriali, estensioni del corpo dell’uomo fornite dai mezzi di comunicazione. Anche Marshall Mc Luhan, grande studioso dei mezzi di comunicazione di massa negli anni ’60, diceva che la tecnologia è diventata un’estensione del corpo. Tra le tecnologie estensive più usate dall’uomo ci sono i telefoni cellulari. Andreoli diceva che dato che il telefonino incarna l’esigenza di comunicare è una protesi che l’uomo indossa e serve a comunicare, rendendo presente colui che non c’è, per questo si parla di uomo “comunicante” e di una trasformazione dal telefono fisso a uno “mobile”. Ma anche il cellulare ha i suoi pro e i suoi contro. Ad esempio se si parla con le “vecchie” generazioni sono restie a questa tecnologia che si rinnova giorno per giorno, dicendo che prima si viveva meglio senza; se invece si parla con i giovani d’oggi, soprattutto con gli adolescenti, lo descrivono quasi come un “totem”, una divinità sacra di cui non puoi farne a meno, è vitale! A mio parere il cellulare è importante soprattutto nel momento del bisogno, sperando che non sia scarico, ma è anche un modo per stare in contatto con gli amici in tempo reale, magari mentre viaggi, cammini, possono farti compagnia. Inoltre penso che possiamo collegarci al tema dell’emarginazione, perché un adolescente, ad esempio, che non ha il cellulare potrebbe sentirsi diverso, nella società odierna, e così viene escluso dal suo gruppo classe o dagli amici indirettamente già nel momento in cui qualcuno gli chiede il numero di cellulare. Quindi questa tecnologia può essere anche il mezzo attraverso il quale un ragazzo può integrarsi con gli altri. Anche il computer è un tipo di tecnologia estensiva, soprattutto se viene usato per giocare ai video-game oppure per comunicare tramite community come facebook, e così costruiamo un modello a nostra immagine e somiglianza con un nickname simpatico che interpreta la nostra volontà, ma non c’è fisicità, c’è solo il corpo che si trova davanti al pc in un tempo che nel virtuale vola, e una volta staccata la spina il mondo virtuale scompare e resta quello reale. Ma ci sono stati anche casi in cui giochi, come il famoso World of warcraft, che coinvolgono talmente tanto da far istituire,nel nord Europa, delle cliniche di “disintossicazione” per persone che rimangono connesse al gioco, dalle 10 ore in poi, casi in cui si parla di vera e propria dipendenza. Ma c’è di peggio,proprio per quanto riguarda questo famoso videogame, un impiegato coreano, avendo subito un torto “virtuale” da parte di un altro giocatore di World of warcraft, lo ha rintracciato ed ucciso realmente finendo in prigione. Quindi spesso la modalità on-line può gravare sul nostro corpo, sulla nostra salute soprattutto a livello psicologico, facendoci perdere di vista l’essenza della vita reale, forse perché si ritiene che la vita nel mondo virtuale sia migliore di quella reale dato che creando un personaggio ad immagine e somiglianza propria, tutti ti giudicano per il personaggio che rappresenti e non per quello che sei realmente, ed è tutto più semplice e facile perché hai più possibilità di vittoria nel gioco che nella vita reale, soprattutto quando in quella realtà ti senti emarginato, non considerato e non hai vita sociale, e allora trovi conforto nel gioco.
    Le tecnologie non solo aiutano le persone con disabilità ma anche la loro capacità di sviluppare la resilienza. Tale capacità,cioè la resilienza,viene incentivata da un rapporto soddisfacente tra la persona disabile e l’ambiente circostante, vale a dire che soprattutto un buon legame di attaccamento, attaccamento di tipo sicuro, come ci mostra Bowlby nella sua teoria dell’attaccamento, incentiva nei soggetti la resilienza. La resilienza è intesa come una capacità di adattamento, come la possibilità di riuscire ad accettare una situazione che non può cambiare e che connessa alla disabilità significa proprio affrontare e superare situazioni dolorose e di disagio esistenziale per costruire un percorso di vita positivo. La resilienza può assumere diversi significati a seconda dei contesti di riferimento:
    -in psicologia è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici,infatti si parla di ricostruirsi;
    -in ingegneria è la capacità di un concreto resistere a forze di rottura;
    -in informatica è la capacità di un sistema di adattarsi alle condizioni d’uso;
    -in ecologia e biologia è la capacità di autoripararsi dopo un danno.
    La resilienza può essere fortificata in tutti quei contesti relazionali che favoriscono lo sviluppo di un sentimento di valorizzazione di sé e consente alla persona di trasformare il suo ruolo sociale da vittima a soggetto attivo con idee, azioni e soggetti suoi propri.
    In relazione a questo tema abbiamo visto, oltre all’esperienza di Oscar Pistorius, anche diversi video di persone che pur non avendo alcune parti del corpo comunque sorridono sempre e vivono la quotidianità nel modo più assoluto, senza problemi, proprio come la Atzori, danzatrice e pittrice senza entrambe le braccia, che ha una grande forza d’animo e vive la sua vita senza porsi limiti, accettando la sua diversità con serenità, senza farne un dramma, anzi da esse trae forza, tanto da aver perfino preso la patente. Abbiamo anche visto il film “Lo scafandro e la farfalla”, nel quale uno dei temi trattati, oltre alla disabilità è proprio quello della resilienza, infatti lo scafandro non ha impedito alla farfalla di uscire e di liberarsi per raccontare le emozioni di una nuova felicità ricostruita.
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    Messaggio  angelacatuogno Ven Giu 03, 2011 11:30 am

    MI SONO PRENOTATA PER 14 GIUGNO E PORTERò L ARGOMENTO: ALIMENTAZIONE E MASS MEDIA.


    HO DECISO DI TRATTARE QUESTO ARGOMENTO PERCHè ESSENDO IO UN ADOLESCENTE,MI PREOCCUPA SEMPRE DI PIU COME L IDEA DI BELLEZZA STIA CAMBIANDO E COME I MEZZI DI COMUNICAZIONE GIOCHINO UN RUOLO DI PRIMARIA IMPORTANZA SULL EDUCAZIONE DI NOI GIOVANI RAGAZZI E BAMBINI.
    PARLERò DEGLI ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI DEI MEDIA,PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE IL PENSIERO DI ALCUNI STUDIOSI COME KARL POPPER,ALCUNI ANTROPOLOGI CHE HANNO CERCATO DI AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLA FORMA FISICA...POICHè è PROPRIO IL CAMPO DELLA NUTRIZIONE CHE è PIU A RISCHIO.ANCHE SE LA TELEVISONE COME MEZZO DI COMUNICAZIONE PER ECCELLENZA, CERCHI DI OVVIARE ALLE CATTIVE ABITUDINI ALIMENTARI,SONO PROPRIO QUESTI MEZZI A FAVORIRE UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA CHE INCORAGGIA ALCUNE PATOLOGIE COME L ANORESSIA,BULIMIA..
    DOPO MI COLLEGHERò AL CONCETTO DI RESILIENZA E PASSERò AD ESAMINARE ALTRI TIPI DI TECNOLOGIE CHE POSSONO PERMETTERE ALL UOMO D VIVERE MEGLIO MA COME TUTTE LE TECNOLOGIE HANNO ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI.ESSE SONO:INTEGRATIVE,ESTENSIVE,INVASVE.E CITERò IL CASO ORLAN,IL QUALE HA FATTO USO DI TECNOLOGIE INVASIVE.
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    Messaggio  antonellacecere Ven Giu 03, 2011 5:27 pm

    "LE TECNOLOGIE E L'UOMO"
    IL nuovo millennio potrebbe essere denominato "l'ètà della tecnologia"infatti negli ultimi decenni del 900 e il secolo XXI, sono ricchi di trasformazioni che pongono l'uomo in una situazione sempre più chiara,dove può conoscere se stesso e il mondo che lo circonda....
    Sicuramente la tecnologia agevola in molti campi,rendendo la vita dell'uomo più semplice e meno faticosa ma al contempo essa non solo sta modificando il corpo umano ma anche le azioni che svolge quotidianamente.
    Secondo il paradigma dell'incompletezza l'essere umano è un essere incompleto che cerca di completarsi proprio attraverso l'utilizzo delle tecnologie,infatti Capucci nel suo testo " IL corpo tecnologico"sostiene che il corpo si lascia invadere positivamente e piacevolmente dalla nuove tecnologie diventando un habitat di esse.
    Quanti tipi di tecnologia esistono?
    INTEGRATIVE-ESTENSIVE-INVASIVE
    Le tecnologie integrative sono usate come un completamento di un organo o una parte del corpo mancante.Nel campo della disabilità questa tecnologia si presenta sottoforma di protesi(cioè come integrazione di una menomazione)che può essere usata in un determinato sport.
    Un esempio può essere il caso del famoso atleta Oscar Pistorius,che abbiamo approfondito nel laboratorio.
    Pistorius è un atleta paralimpico,che all'età di 11 mesi fu costretto all'amputazione delle gambe a causa di una grave malformazione degli arti inferiori.Oggi Pistorius corre grazie a particolari protesi in fibra di carbonio denominate "flex foot" che gli permettono di avere un ottimo equilibrio.Egli si definisce " un atleta senza gambe,non un disabile"è una persona che nonostante le difficoltà incontrate durante la sua vita è riuscito ad arrivare dove voleva,gareggiando addirittura con i normodotati.La sua forza di volontà,le sue imprese ,il suo non tirarsi mai indietro devono essere un'iniezione di fiducia per tutti coloro che al primo ostacolo abbandonano tutto e scappano.
    Proprio per questo Pistorius ,insieme a Simona Atzori,rappresenta un grande esempio di RESILENZA.
    La resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici,di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà....questo termine è adatto ogniqualvolta si parli di disabilità o semplicemente difficoltà proprio perchè sta a significare ,come ho detto prima,la capacità dell'uomo di uscire vincente nonostante la sua disabilità.
    Quando parliamo di resilienza,intendiamo anche una capacità di ADATTAMENTO PASSIVO,ossia la capacità di riuscire ad accettare le situazioni che non possiamo cambiare ,senza valutarle negativamente,ma anzi imparando da esse.
    Dopo ritorno a parlare delle tecnologie,spiegando quelle ESTENSIVE e INVASIVE con i rispettivi laboratori per poi collegarmi all'autore Naief Yehya introducendo il termine cyborg e facendo la differenza tra robot,androide e umanoide...Poi spiego il concetto di ibrido tecnologico e infine parlo della domotica.
    Spero che vada bene come sintesi Smile
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    Messaggio  arato andrea carmine Ven Giu 03, 2011 6:09 pm

    RELAZIONE "DEMATERIALIZZAZIONE"

    Ho scelto di trattare l'argomento Dematerializzazione perché mi ha interessato molto. Maldonado parla di dematerializzazione nel libro "Reale e virtuale": le immagini sono sostituite da un corpo teoricamente immateriale ma che sottende sempre l'esistenza di un corpo che lo guida. Non possiamo dimenticare il nostro corpo, come ho scritto anche nel laboratorio sull'Avatar: nel film che abbiamo visto, un ragazzo disabile che riusciva a camminare normalmente nella realtà virtuale, decide di rimanervi e non torna più nel mondo fisico. Nella vita normale invece siamo sempre legati alla realtà ed al nostro corpo, che resta sempre attaccato come dice Sandy Stone: "Non importa quanto virtuale il soggetto possa diventare, c'è sempre un corpo attaccato".Caronia parla di un corpo disseminato: infatti secondo l'autore la costruzione dell'identità senza corpo nel virtuale, e quindi il fatto di poter mentire sul proprio aspetto o sulla propria età, determina una scissione con la sua immagine reale. Non penso che il virtuale sia una soluzione positiva: con facebook o msn viviamo in un mondo diverso dal nostro, possiamo decidere di avere un corpo diverso dal nostro, ma tutto questo non è reale, e così diventa difficile vedere la bellezza interiore delle persone che incontriamo. Nel virtuale non c'è la possibilità di conoscere veramente le persone, frequentandole nella vita di tutti i giorni. Nasconderci dietro un pc, virtuale ci fa credere di essere diversi ma mentiamo a noi stessi. E chi siamo nel reale? Caronia definisce il corpo 'tagged and tracce' per indicare che siamo controllati da un invisibile guinzaglio elettronico, questo aspetto oggi è molto evidente soprattutto nel caso delle indagini della polizia, quando attraverso le celle agganciate dai nostri telefonini si riesce a sapere dove eravamo quel giorno, a quell'ora. Caronia parla di 3 processi: uno di replica del corpo, uno di invasione del corpo, ed un terzo processo di disseminazione del corpo nelle reti e negli spazi virtuali. La professoressa Briganti, come si legge dal libro, è d'accordo con Caronia solo al punto 2e 3, cioè al corpo invaso (quello delle tecnologie invasive) ed al corpo disseminato: solo che per Caronia il corpo disseminato è quello della rete, per la professoressa è quello della tecnologia estensiva, che è un potenziamento ed un prolungamento del corpo e non una perdita. Come abbiamo ascoltato in classe, …. si chiede se le tecnologie rappresentino un bene o un male per l'uomo. Onestamente credo che se vengono usate con intelligenza come evidenziato dall'articolo nei materiali caricati dalla professoressa, dedicato all'utilizzo positivo di internet. Le tecnologie sono di tre tipi:
    integrative (le protesi es Pistorius),
    estensive (come internet, l'I-pod, il cellulare),ed invasive (come ad esempio il by-pass o un organo artificiale)
    L' ibrido tecnologico si ottiene quando vi è contaminazione tra naturale (il corpo) e artificiale (l'oggetto tecnologico). Il corpo in futuro dovrà imparare a convivere con organi artificiali, come appunto succede nei tanti casi di trapianti di cuore o di altri organi, e con delle protesi. Dunque non si tratta piu di usare gli artefatti tecnologici ma di ospitarli all interno del corpo biologico. l'oggetto del nostro interesse è quanto questo oggetto tecnologico sia diventato parte integrativa del nostro corpo. Oggi la tecnologia è stata rappresentata in un primo momento come mostri di metallo, per poi trasformarsi successivamente nell' immagine luminosa degli schermi, e cio ha reso possibile la vicinanza delle attrezzature elettroniche al nostro corpo e ha creato una nuova dimensione personale nel rapporto tra l'uomo e la tecnologia. Si parla di computer come cybor quando l uomo diventa una sola cosa con l'elaboratore elettronico. Ci si chiede se le tecnologie rappresentino un bene o un male per l'uomo. Onestamente credo che se vengono usate con intelligenza, come evidenziato dall'articolo nei materiali didattici caricati dalla professoressa, possono essere fondamentali per semplificare e spesso migliorare la vita dell'uomo.


    DA QUA INIZIA UN PEZZO DELL'ARTICOLO CONSIGLIATO DALLA PROF
    Un esempio. Consideriamo uno studente di informatica dei primi anni ‘80, in una media università italiana (non certo ricca quanto il Mit, già allora dotato di accessibili minicomputer Unix). Un ragazzo dalla forte cultura tecnica che segue corsi su concetti difficili, e che ha un estremo bisogno di sperimentarli, di esercitarli. Può accedere però solo a un burocratico sportello, in un sala del centro di calcolo universitario, in cui si presenta con il suo bel pacchettino di schede perforate in cui ha pazientemente “scritto” il suo programma, ben attento a non scompaginare le centinaia di schede in precisa e univoca sequenza. Consegna il pacchetto e dopo un certo tempo (anche giorni) viene a ritirare il risultati: pochi minuti di tempo macchina di un mainframe e la stampa di un tabulato con qualche segnaccio in rosso del professore. Pochi tentativi, malagevoli, penosi. Poi l’acquisto faticato del personal: un altro mondo. Esercitazioni in tempo reale, nuovi linguaggi disponibili. E poi videoscrittura, persino lo strano Visicalc per eseguire simulazioni numeriche (il primo foglio di calcolo) e ancora...giochi. Dagli scacchi, al Pacman via via fino ai simulatori di volo. E la grafica a colori sui primi Apple 2, Macitosh, il publishing personale, il mouse, le finestre, la programma-zione a oggetti incarnata in una macchina straordinaria.... quindi proprio per noi studenti internet è stato uno strumento molto utile.
    FONTI:prese dal libro corpo,tecnologie e disabilità pag da 30 a 35
    prese dal libro pedagogia della disabilità pag da 60 a 63
    COMMENTO: laboratorio su avatar
    ho messo un articolo che ho preso nei materiali della prof sull'utilizzo positivo di internet
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    Messaggio  Fabiola pinto Sab Giu 04, 2011 10:15 am

    Alimentazione e mass media
    Quando si parla dei media ,si indicano i mezzi di comunicazione di massa ,che trasmettono migliaia di messaggi passivamente alle tante persone che li recepiscono. Il mezzo di comunicazione per eccellenza è la televisione ,che tramite la pubblicità influisce moltissimo sulla personalità ,sulle abitudini e sulla salute ,anche Karl Popper ci parlava della pubblicità ,egli la chiama “cattiva maestra “, perché analizzando i contenuti dei programmi e gli effetti sugli spettatori televisivi, giunge alla conclusione che il piccolo schermo sia diventato ormai un potere incontrollato, capace di immettere nella società ingenti dosi di violenza, già dalla più tenera infanzia. Riguardo i media c’è una grande controversia ,da un lato cercano di ovviare alle cattive abitudini alimentari ,in particolare all’obesità ,all’anoressia e alla bulimia ,dall’altro lato, però sono proprio i mezzi di comunicazione che favoriscono una campagna pubblicitaria ,che incoraggi queste patologie .
    La televisione favorisce un’alimentazione sbagliata ,rischiando di compromettere le abitudini alimentari sane come la tipica dieta Mediterranea. In molte parti del mondo conoscono questa dieta sana,varia ,ma prima di tutto corretta ,garante di una corretta salute .Anche il giornale”il Mattino” nei suoi articoli parla della dieta mediterranea (http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=126997&sez=PIACERI ),definendola Patrimonio Culturale dell’umanità. Mentre i giornali o telegiornali accentuano il valore di questa ,le trasmissioni televisive o le pubblicità ne riducono il suo valore ,sostituendola con cibi “spazzatura”.Queste numerose cattive abitudini trasmesse dai media ,sono percepite per lo più dai giovani ,che iniziano a mal nutrirsi causando molti problemi alimentari. Sempre tramite il mattino si possono conoscere i diversi effetti delle diete sbagliate che provocano anche danni psicologici ,della personalità come nell’atleta Chiara Rosa,che per una dieta sbagliata aveva anche perso l’entusiasmo di Vincere(http://mattinopadova.gelocal.it/sport/2011/02/22/news/era-colpa-della-dieta-3514327).

    Anche nei nostri laboratori abbiamo più volte trattato i problemi alimentari ,come tramite l’arte .Nei miei commenti ho menzionato Botero con le sue modelle belle in carne come la “Ballerina na barra”, per citare visto che sono molteplici queste rappresentazioni di donne formose .Ma non abbiamo conosciuto solo questo artista ma molti altri ,tra i tanti possiamo contrapporre una fotografia di Oliviero Toscani ,la modella “isabella Caro” ,che per i suoi 31 chili fece scalpore,ma non sono solo questi ,la lista è lunga dei tanti volti che rappresentano le due facce dell’alimentazione . Altro laboratorio che posso citare quello sulla Venere di Willendorf una fisicità fuori dal normale per parlare di una venere.
    Trami il corso abbiamo visto come anche l’arte può trasmettere modelli sbagliati che determinano diversi Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).Tutto questo malessere viene provocato per la tanta importanza che si da al corpo fisico.(citando il materiale della prof Briganti “il corpo culturale”)Il corpo costituisce uno degli oggetti di studio e di riflessione a cui si sono dedicate discipline molto diverse. La cultura agisce sul corpo e lo modella seguendo gli usi di quel tempo e di quel luogo. Nella tradizione del pensiero occidentale uno dei primi pensatori che si è soffermato sul problema del corpo è stato Platone .Il filosofo geco ,elabora una visione del mondo divisa in due parti ,la parte materiale cioè il corpo ,e la parte spirituale cioè l’anima. Il corpo è uno strumento necessario all’anima ,nella sua opera Il Fedone ,l’anima è rinchiusa nel corpo come una prigione ,il corpo rappresenta la tomba dell’anima .Da quel momento il pensiero sul corpo più volte cambierà con il passar del tempo ,molti filosofi ne parleranno ,molte discipline lo studieranno ,perché il corpo resta sempre un carattere fondamentale della vita. I media trasmettono sempre più spesso modelli di mostruosità .In occidente per mostruosità si associano quelle figure estraniate dalla società .Rosi Braidotti in “madri ,mostri e macchine”,ripropone i cambiamenti indotti dalla bio-tecnologia ,che stanno modificando le relazioni umane .Nel campo bio-medico anche Foucault ,sottolinea il primato del bio-sapere .Tutto il sapere contemporaneo accetta il corpo sano,giovane ,magro e bello come obiettivo principale. Tutto questo riporta alla teoria di Popper ,che prima di tutto la tv deve subire una rieducazione ,visto i diversi effetti provocati.
    I media sono intesi come vere e proprie tecnologie estensive .si intende per tecnologie estensive ampliamenti del nostro corpo .Anche Marshall McLuhan ,sosteneva che la tecnologia è diventata un’estensione del corpo .Secondo McLuan la comunicazione nel tecnologico produce effetti pervasivi sull’immaginario collettivo .Secondo questo autore ogni tecnologia costituisce un medium ovvero un’estensione ed un potenziamento delle facoltà umane .Egli osserva che ogni medium ha caratteristiche che coinvolgono in modo diverso ,così li classifica in due modi ,quelli caldi e quelli freddi. Lo stesso McLuhan vede che il globo che era tanto vasto ,assume comportamenti tipici di un villaggio ,le nuove forme di comunicazione hanno trasformato il globo in uno spazio molto più contratto,un villaggio globale.
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty SINTESI PER IL PREAPPELLO

    Messaggio  Leone Ida Lun Giu 06, 2011 3:57 pm

    Professoressa le volevo chiedere se va bene questo argomento che vorrei portare per il preappello?Allora l'argomento che ho scelto è DEFORMAZIONE:inizio con 1)Alimentazione e mass media in Italia 2)Immagini del corpo perfeto 3)Il femminile mancante 4)Tecnologia come miglioramento:protesi estetiche Fonti:cap.5pag.80 libro nozioni di Floriana briganti,cap.5pag.82 libro nozioni di Floriana Briganti,cap.5pag 90 libro nozioni di Floriana Briganti,e cap.1pag.14 libro corpo di Floriana Briganti e mi collego al laboratorio fatto in aula.....va bene professoressa?attendo una sua risposta?grazie
    IvanaTammaro
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  IvanaTammaro Lun Giu 06, 2011 3:59 pm

    Prof mi scusi vorrei un informazione io sono prenotata nel preappello del 15 giugno e volevo sapere,se e possibile, se sono esonerata o se risulto tra quelle che devono integrare
    Grazie per la disponibilità
    angelaesposito
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  angelaesposito Lun Giu 06, 2011 5:10 pm

    salve volevo esporre il percorso che ho scelto per il 14 giugno.
    l'argomento che porto è Sandy stone quindiil suo pensiero sulla tecnologia e mi collego alla dematerializzazione e quindi alle tecnologie estensive (inserendo il laboratorio avatar),confrontandole con le tecnologie integrative(LABORATORIO DI PYSOTRIUS) e tecnologie invasive(LABORATORIO DOMOTICA).
    CORDIALI SALUTI A MARTEDI
    annapaola loffredo
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty SINTESI ULTIMO ESERCIZIO :annapaola loffredo preappello 13 giugno

    Messaggio  annapaola loffredo Mar Giu 07, 2011 11:26 am

    nozione di corpo abitato e luogo percettivo:
    Ivano Gamelli.
    Inizialmente sono partita facendo una breve introduzione su Ivano Gamelli.Egli è un ricercatore confermato in Pedagogia sociale,insegna Pedagogia del corpo e Pedagogia della psicomotricità.successivamente invece ho iniziato ad articolare il mio discorso .
    Ivano Gamelli,nel suo testo "Pedagogia del corpo"sostiene:che il corpo a differenza degli altri oggetti, per essere osservato e studiato non si presta ad essere separato.Noi abitiamo il nostro corpo, non possiamo indagarlo prescindendolo da noi stessi.
    Egli quindi parla di corpo abitato,cioè ossa,sangue,organi,muscoli rappresentano una vita interna che non si esaurisce nella sua esaurisce fisiologia ma produce intrecci e risonanze nella nostra esperienza emozionale ed affettiva.
    Gamelli divide il suo libro in 2 parti ed è formato da 7 cap.
    1 PARTE teorie e contesti,parla delle scienze motorie e del loro legame con il corpo, e comprende 5 cap.

    1 cap: CORPO IN GIOCO affronta diverse tematiche come la psicomotricità nel bambino,corpo a corpo.
    2 cap:NON SOLO PER SPORT, I PENSIERI CHE RINCORRONO UNA PALLA affronta diverse tematiche come la paura di giocare,l educazione fisica e sottolinea il valore educativo dello sport.
    3 cap:VERSO UN EDUCAZIONE CORPOREA affronta tematiche come la consapevolezza,l antigginnastica, la voce come produzione corporea,la relazione corporea di simpatia.è un capitolo importante come il fatto che percepiamo piu facilmente alcune zone del corpo rispetto ad altre.
    4 cap:EDUCARE QUASI IN TUTTI I SENSI:dove vengono affrontate diverse tematiche come relax,questione di pelle,frequenze sonore inascoltate.il corpo come memoria senso percettiva,le emozioni dal grembo materno a quelle esperienziali.
    5 cap:A ORIENTE DEL CORPO vengono affrontate tematiche come lo yoga,andare di fretta,la via orientale della formazione.
    2 PARTE nuove prospettive ed esperienze comprende il 6 e il 7 capitolo.
    6 cap:SAPERI DISCIPLINARI E CONTESTI INCARNATI affronta tematiche come a scuola con il corpo,il significato di ciò che s impara
    7 cap:FUORI LUOGO,APPUNTI DAL DIARIO DELLA FORMAZIONE affronta tematiche come attraversare il bosco di notte ,lo scudo della fiducia.
    In seguito mi sono ricollegata al concetto di resilienza, che è la capacità di un oggetto di resistere agli urti improvvisi senza mai rompersi e spezzarsi.La resilienza viene rafforzata in tutti quei contesti in cui si sviluppa un sentimento di efficacia e si valorizza il sè.I sinonimi di questo concetto sono:elasticità,mobilità,flessibilità e adattabilità e questo è quello piu importante dal momento che la resilienza si puo definire anche come un insieme di abilità,è una capacità di adattamento attivo.
    Si parla anche di capacità di adattamento passivo,ossia la possibilità di riuscire ad accettare situazioni che non possiamo cambiare,non considerandole piu negativamente,ma imaparando da esse.
    L ambiente esterno,dovrebbe porsi nei confronti dei soggetti disabili non con atteggiamenti sfavorevoli o riduttivi,ma riconoscendo l originalità di ogni persona,solo cosi è possibile favorire il processo resiliente di recupero.
    il termine RESILIENZA a seconda degli ambiti assume significati diversi.
    IN PSICOLOGIA è al capacità di affrontare in maniera positiva gli eventi traumatici della vita.
    IN INGEGNERIA e la capacità di resistere alle forze di rottura.
    IN INFORMATICA è la capacità di un sistema di adattarsi alle condizioni d uso.
    IN ECOLOGIA E BIOLOGIA è la capacità di autoripararsi dopo un danno.
    Quindi la resilienza è un meccanismo di adattamento all ambiente che porta la persona a cambiare il proprio ruolo sociale,da vittima passa a soggetto attivo con delle proprie idee e propri progetti.
    Per quanto riguarda la prima parte del testo di Ivano Gamelli,teoria e contesti mi sono collegata al laboratorio effettuato in aula a marzo sul tema della disabilità sportiva di OSCAR PISTORIUS.
    Oscar Pistorius è un paralimpico.I paralimpici
    sono coloro che partecipano ai giochi olimpici ma purtroppo hanno disabilità fisiche o intellettive.Egli sin dai primi mesi di vita,fu costretto all amputazione delle gambe a causa di una malformazione deglia rti inferiori,sembrava quindi essere destinato a non poter camminare figuriamoci a correre.
    grazie alla tecnologia avanzata però riusci a diventare un grande atleta usando le protesi in fibra di carbonio,in aprticolare usò il flex foot cioè il piede flessibile a forma di C in fibra di carbonio,grazie al quale riuscì a vincere moltissime gare.
    Quando pero pistorius chiese di poter gareggiare con i normodotati alle olimpiadi di Pechino del 2008,la commissione scientifica respinse la sua richiesta poichè riteneva che le protesi avevano dei vantaggi rispetto a chi non li possedeva,il fatto stesso che le protesi vennero considerate un vantaggio scaturì moltissimi dibattiti.
    Oggi la commissione scientifica dopo molti divieti e indagini,ha stabilito che le protesi non rappresentano un vantaggio nelle olimpiadi.Riguardo questo argomento in aula abbiamo svolto un laboratorio, durante il quale ci veniva chiesta una nostra personale opinione ....la domanda era:PROTESI vantaggio o svantaggio??
    personalmente penso che le protesi non rappresentino un vantaggio nelle olimpiadi anzi credo che siano il punto di partenza per cercare di iniziare ad eliminare le diversità.TUTTI HANNO LO STESSO DIRITTO DI VIVERE DI CAMMINARE,DI CORRERE!!!CREDO SIA BELLISSIMO GUARDARE UN RAGAZZO CHE RIESCA A BATTERSI CON I MIGLIORI!!sullo stesso caso inoltre abbiamo svolto un altro laboratorio in cui la professoressa ci ha mostrato una serie di filmati diversi.quello che principalmente mi ha colpito è l intervista fatta a Pistorius!in questo filmato,il ragazzo raccontava della sua giornata tipica...studiava,praticava sport aveva una ragazza aveva una vita del tutto normale come tutti noi!
    Inoltre in caso di Pistorius è un esempio della TECNOLOGIA INTEGRATIVA.LE TECNOLOGIE INTEGRATIVE,sono usate come completamento di un organo o di una parte del corpo mancante .la tecnologia si presenta sotto forma di protesi.ESSE si distinguono da quelle INVASIVE ed ESTENSIVE ...la tecnologia è estensiva quando è intesa come ampliamento del corpo,il miscoscopio ,il telescopio sono estensioni della vista,il telefono estensione della voce,la spada estensione del braccio,il libro estensione dell immaginazione e della memoria dell uomo.
    LA TECNOLOGIA invece è INVASIVA,quando è intesa come invasione del corpo umano.il corpo è il soggetto invaso .quindi le tecnologie invasive,raccontano di questo nuovo individuo che non si sdoppia nel digitale,ma è cyborg,è impianto nel suo essere reale!!!Siccome questo è l ultimo mess del forum volevo ringraziare tutti e in particolare la professoressa e Nunzia per l emozioni che ci hanno trasmesso ...bellissimo!!!
    cordiali saluti ....

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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty percorso scelto

    Messaggio  AntonellaMunno Mar Giu 07, 2011 11:40 am

    prof io mi sono prenotata per il 14 giugno scegliendo il seguente percorso:
    partirò da alimentazione e mass media, ricerca dell immagine idonea ad un determinato contesto sociale, attraverserò il femminile mancante e mi collegherò all emarginazione alla quale le persone con disturbi alimentari si avviano.
    tratterò inoltre l argomento dal punto di vista culturale citando botero ed oliviero toscani con isabel cargo,.Darò inoltre un accezione negativa alle tecnologie estensive prendendo in considerazione blog pro-ana e pro-mia esistenti.infine parlerò della resilienza.
    spero possa essere abbastanza completo come discorso... nel caso nn dovesse esserlo aspetto sue notizie.
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    Messaggio  NUNZIA PINTO Mar Giu 07, 2011 8:12 pm

    Sono prenotata per il 15 giugno...ho deciso di portare la Comunicazione Aumentativa Alternativa(CAA):
    -che cosè
    -come interviene
    -gli stumenti utilizzati(ausili di sostegno)
    -a chi è rivolto
    -autismo
    -la figura dell'educatore
    prf.ssa va bene come argomento????
    Spero di si,ho cercato di sviluppare questo argomento toccando alcuni punti trattati in aula!!!
    irma di capua
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  irma di capua Mer Giu 08, 2011 8:59 am

    IMMAGINE DEL CORPO PERFETTO:SFUMATURE
    13 GIUGNO

    L’immagine della donna che viene fuori dai mezzi di comunicazione è nuova,modificata,deforme,complessa.Questo concetto si ricollega prima di tutto al nudo che è il corpo svestito,l’opposto del corpo che deve essere,l’altro.Nel 900 abbiamo due idee riguardanti ciò,secondo una il corpo deve essere liberato dal mascheramento del vestito,secondo l’altra il corpo deve essere trasformato in parole dandogli vestiti e simbolismo.
    Il discorso sul corpo è antico e riguarda vari ambiti.Tradizionalmente è associato ad una concezione religiosa che lo delineava come sacro,oggi questo concetto è accantonato da una visione postorganica che distrugge l'idea di pelle come luogo di contatto/separazione tra sè e il mondo.
    Oggi si assiste ad una fase di ritrovato interesse per il corpo,soprattutto per le sue forme,proporzioni,per il suo"apparire".Le forme che il corpo assume nel movimento e nel riposo,le cure che gli vengono dedicate,la pulizia,l'alimentazione,esprimono le pressioni sociali a cui viene sottoposto.Il bambino fin dai primi anni di vita impara ad atteggiare il proprio corpo con movimenti e posture ritenute più consone all'interno del gruppo sociale in cui vive.

    La parte opposta del bello,l'altro è generalmente considerato come mostruoso.Infatti Bodei diceva che il brutto è sempre stato considerato l'ombra del bello,un'assenza di splendore.
    L'ideale di bellezza tuttavia varia a seconda dei tempi e della società.Quella greco-romana valorizzava le curve dei fianchi e le proporzioni tra le parti superiori e quelle inferiori.Nel nudo gotico invece i seni erano ridotti e la curva principale era rappresentata da quella del bacino.Per comprendere il deforme bisogna prima comprendere il concetto di "brutto",soprattutto nell'arte,che ha subito varie interprentazioni nei diversi periodi storici.Per Platone e Plotino il brutto è un "non essere" o per Policleto al brutto mancano le giuste proporzioni.Ad esempio,in una statua neoplatonica c'era grazia,mentre nella religione cristiana il brutto veniva riscattato perchè Dio si umiliava proprio nel farsi uomo.NEll'età moderna il brutto cominciava a essere recepito come qualcosa che esiste in natura così come gli animali strani o bellissimi ma velenosi.Nell 800 l'arte si presentava come una caduta nel quotidiano fino a diventare mostruosità.A dimostrarlo furono soprattutto Hugo e Baudelaire che vedevano l'arte e la bellezza scendere dal piedistallo e mescolarsi tra le altre cose del mondo.
    L'arte moderna produceva opere in cui dominava la deformazione delle figure,le dissonanze,il brutto era diventato la vera bellezza in quanto il bello ormai non produceva più alcuna emozione,era troppo semplice e scontato.Ho ritenuto giusto collegarmi al laboratorio "arte e disabilità" che in qualche modo
    mi riporta a questo tema.Precisamente l'opera di cui scelsi di parlare,la donna barbuta,si ricollega ad una società in cui domina la bellezza ed è discriminata la diversità.Parliamo in questo caso di immagine del corpo di figure di esuberante abbondanza come quelle di Botero oppure per quanto riguarda Ribera
    soffermandosi al volto,quel volto di una donna a tutti gli effetti,madre e moglie,ma con un aspetto diverso dalle altre,qualcosa che la etichetta come "anormale":una barba che esalta il dramma della donna virile.Nella società in cui viviamo è difficile convivere bene con il proprio corpo,stare bene con se stessi.E' diffuso sempre più l'ideale di corpo perfetto facendo riferimento ai personaggi della televisione,o delle riviste,non rendendosi conto che è un mondo lontano e che quindi bisogna accettare le diverse forme dei corpi,abbandonando quel modello di "barbie".
    Le fonti prime di informazione infatti quali riviste,televisione,radio e mezzi multimediali,sono sempre più fondate sul mondo dell'apparenza e dell'esteriorità.Questi mezzi hanno un ruolo importante nei problemi legati all'immagine corporea negativa,al modo scorretto di alimentarsi.I protagonisti delle pubblicità,le modelle,danno modelli estetici per cui la magrezza e il controllo rigido del peso è glorificato mentre la corposità è svilita sempre come non salutare,brutta,immorale.Al tempo stesso mentre da un lato il modello di bellezza presenta un fisico tonico e asciutto,dall altro viene dato grande risalto al consumo di snack,pastri pronti,dolciumi,alcolici,i cosiddetti "cibi spazzatura" che l'uomo è spinto a consumare.
    Il corpo perfetto è diventato strumento per il successo,per emergere nella vita.
    Negli anni '60 appare per la prima volta il volto di Twiggy(legnetto) modella,attrice e cantante nota per la sua magrezza,diventa famosa a 17 anni quando a lei viene associato il lancio della minigonna.Da quel momento tutte le riviste iniziano ad adattare immagini delle proprie modelle a canoni sempre più simili a quelli di Twiggy scendendo col tempo a taglie sempre minori.
    E' importante però insegnare ai giovani ad avere un giusto rapporto con il cibo per poi aiutarli a correggere le loro abitudini alimentari errate.I media diffondono un'idea sbagliata secondo cui la magrezza è raggiungibile con un pò di volonta,vengono nascosti l'esercizio fisico,il trucco,il fotomontaggio,le restrizioni alimentari,ecc.I media sono quindi costruttori della realtà sociale,capaci di orientare l'opinione pubblica verso alcuni modelli rafforzando determinati comportamenti e convinzioni.
    Nei paesi occidentali è onnipresente la pressione sulla magrezza legata ormai alla bellezza accanto a seni voluminosi e muscoli pronunciati.Tutto ciò porta sempre piu donne ad essere insoddisfatte della propria immagine corporea.
    Come diceva Seneca "Nessuno che sia schiavo del corpo è libero".Il cibo è considerato cultura quando viene prodotto,trasformato attraverso la tecnologia e consumato,dall'uomo.Nell'ultimo trentennio al corpo esile e scattante sono stati associati l'ambizione,l'organizzazione,l'autoaffermazione sociale,ed è stato dimostrato che il confronto fra il proprio aspetto e quello di modelli stereotipati di bellezza rappresentati da top model o fotomodelle porta ad una diminuzione del tono dell'umore nella maggior parte dei soggetti di sesso femminile,soprattutto ha grande influenza sugli adolescenti.
    Uno dei testi che affronta questo problema è quello di Remaury "il gentil sesso debole":siamo orientati verso una corsa alla perfezione,con un triplice obiettivo: giovinezza-bellezza-salute.La bellezza è associata all idea che la donna abbia il dovere di coltivarla,e responsabilità e cura della salute sono affidati a quest ultima,prima per gli altri,oggi anche per sè.
    Secondo alcune indagini alle persone con un aspetto attraente sono attribuite anche virtù interiori come bontà,onestà,ecc.Si è diffuso un modello di corpo macchina che associa al corpo umano,soprattutto quello femminile, le stesse caratteristiche delle macchine,in rapporto al potenziale produttivo del corpo che emette calore e produce energia.
    Il corpo trasfigurato:il corpo deve mirare alla perfezione attraverso i progressi della scienza;il corpo esatto:va verso la perfezione grazie alla scienza e altre discipline;il corpo liberato:perfetto,libero dalla malattia,dal peso,dal tempo,mira a valori quali eterna giovinezza,salute e bellezza(La terza donna di Lipovetsky).
    Tuttavia la magrezza non è solo bellezza,può essere vista sotto un'altra luce come un aspetto deforme visto che l'anoressia è il bello che diventa mostruoso.Ad esempio la modella Kate Moss negli anni 80,rappresenta la mancanza di carne,un corpo de-femminilizzato,senza forme.E' il femminile mancante,deformante,dalle forme dis-umane.Il disprezzo del proprio corpo lo ritroviamo anche in un altro argomento molto diffuso,quello delle protesi estetiche,in cui la tecnologia è utilizzata per migliorare il proprio corpo anche se non per esigenze fisiche ma solo estetiche.Nel passaggio dal corpo sacro e inviolabile all'idea di pelle come luogo di contatto/separazione tra sè e il mondo,l'uomo,dotato di mente e corpo,possiete un componente difettoso:il corpo che sembrerebbe da riparare.Il sogno dell'uomo industriale è di poter dar vita a prodotti con caratteristiche che replicano le potenzialità umane.Un esempio di corpo replicato è la statua(che però ha bisogno dell'immaginazione di chi la osserva).
    Secondo alcune correnti il modello di perfezione è quello di una macchina e i corpi non sono altro che macchine per cui nulla esclude che possano essere replicati artificialmente.Secondo Gehelen l’uomo è dal punto di vista biologico un essere imperfetto(paradigma dell’incompletezza) che si completa attraverso la cultura.
    Postman parlando del “corpo da modificare”dice che il corpo dell’uomo è fragile e manchevole e deve essere aggiustato con pezzi di ricambio,come le macchine.A proposito di essere manchevole,Gehenel sostiene che quest ultimo sarebbe inadatto alla vita in ogni ambiente naturale e così si crea una doppia naturale,di rimpiazzo.In questo contesto si inserisce il cyborg che è una creatura emarginata,isolata proprio per la sua differenza,in cui l’uomo è un essere mezzo uomo e mezzo tecnologia,possiede cioè un innesto o una protesi che sia un orecchio bionico,un braccio impiantato o un corpo nuovo e robotico.Invece Caronia pensava ad un cyber-organo,ovvero l’uomo diventa un’unica cosa con l’elaboratore elettronico,quindi da questo punto di vista la tecnologia è vista come invasione del corpo,a differenza della tecnologia estensiva che è intesa come ampliamento del corpo.A cui abbiamo dedicato il laboratorio sull’avata,in confronto con l’omonimo film,dove la tecnologia raggiunge il massimo.


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    Messaggio  maria rosaria paolillo Mer Giu 08, 2011 10:25 am

    La bellezza ed i mass media

    Ultimamente siamo costantemente costretti a osservare modelli di bellezza che ci vengono imposti. Oggi in TV, al cinema oppure su cartelloni pubblicitari siamo costretti ad assistere ad una continua sfilata di donne completamente rifatte e persone che se la tirano in qualsiasi situazione. Inutile dire che le poche persone nel mondo televisivo che non sono dotati degli stereotipati “canoni di bellezza” adatti o sono quelli di cui tutti si prendono beffa oppure sono raccomandati. Infatti sono più uniche che rare le persone che riescono a farsi strada in questo mondo senza tutte queste caratteristiche. E a dirla tutta, i canoni di bellezza a cui tutti aspirano non sono poi così naturali..le donne che vediamo ovunque non sono “vere”: o sono di plastica o fanno diete stranissime seguite da pilates o altri sport ultra moderni per cercare di perdere qualche chilo perché sono grasse , siamo tutte grasse se non abbiamo una trentotto o una quaranta. Gli adolescenti sono spesso influenzati dalle riviste,dai mass media ,oggi quest’ ultimi giocano un ruolo importante per quanto riguarda l immagine corporea, nella nostra popolazione infantile e giovanile, sono in aumento disturbi alimentari quali anoressia, bulimia nervosa, altri disturbi “minori”, soprattutto tra le ragazze più giovani. Fatema Mernissi osserva come l occidente e vittima della taglia 42, quella taglia che e considerata la perfezione per eccellenza. Mentre Remaury dice che abbiamo un triplice obiettivo : quello della giovinezza bellezza e salute ,un corpo e considerato libero quando sfugge dalle minacce esterne come per esempio dalle malattie. Ma la magrezza non e del tutto bellezza poiché possiamo osservare come l anoressia fa diventare il corpo mostruoso ,il corpo della modella Kate Moss e deformato perche e troppo magro ed è lontano dai canoni estetici femminili ,questo femminile mancante e oggetto di imitazione per il genere femminile. Oggi la chirurgia plastica e le protesi giocano un ruolo fondamentale per la bellezza e vengono applicate per motivi estetici.
    Foucault nel campo bio medico sottolinea che il sapere contemporaneo accetta il corpo come obiettivo e traguardo, l’ideale del corpo e il corpo ideale e sano giovane e bello .Anche con l arte si può esprimere la bellezza di un corpo ,la Venere di Willendorf e una rappresentazione della donna a metà tra il naturalismo e il simbolico si può notare gli enormi seni e il ventre prominente, ma questa accentuazione dei carattere sessuali fa ritenere che l immagine sia legata alla fertilità femminile. Quindi con l esempio di questa statua possiamo capire come la bellezza non deve essere giudicata solo esteriormente ,ma principalmente si deve guardare oltre . Karl Popper in "cattiva maestra televisione", analizzando i contenuti dei programmi e gli effetti sugli spettatori televisivi, giunge alla conclusione che il piccolo schermo sia diventato ormai un potere incontrollato, capace di immettere nella società ingenti dosi di violenza. La televisione cambia radicalmente l'ambiente e dall'ambiente così brutalmente modificato i bambini traggono i modelli da imitare.
    McLuhan afferma che anche la tecnologia e diventata estensione del corpo e osserva come i medium hanno modi diversi di coinvolgere gli spettatori,li classifica in due modi : caldi e freddi .Le nuove forme di comunicazione hanno trasformato il globo in un nuovo spazio diverso da quello di un tempo,proprio per questo McLuhan ci definisce tutti cittadini di un villaggio da lui definito come “villaggio globale”
    Fonti ditate dal libro corpo,tecnologie e disabilita pag 17-20-21
    Pedagogia della disabilità pag82-83 e da 87 a 91
    Laboratorio arte e disabilità collegandomi alla venere di Willendorf

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    Messaggio  Martina Verde Mer Giu 08, 2011 1:06 pm

    Salve prof. devo sostenere l'esame il 15 giugno sulla dematerializzazione e in particolare Caronia e il corpo virtuale,questa è la mia relazione:

    “Forse oggi L’obietti vo principale non è di scoprire che cosa siamo,ma piuttosto di rifiutare quello che siamo.dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare.”(Foucault)


    Il tema che ho scelto di affrontare è la “Dematerializzazione”,trattato nel libro”Corpo,tecnologie e disabilità”,ma mi collego anche ad alcuni temi trattati in”Nozioni introduttive di pedagogia della disabilità”,intendo quindi abbracciare un po’ degli argomenti di cui abbiamo trattato in questo intenso percorso culturale.Per quanto riguarda i laboratori,mi collegherò al n°7:”Tecnologie integrative”,al n°11:”Immagini diversità,al n°12:”Tecnologie estensive.L’avatar”,al n°15 bis:”Tecnologie invasive”.Vorrei concentrarmi e rendere il centro del mio discorso “Caronia e il corpo virtuale”.

    “Tutte le cose,anche le meno interessanti,o le più brutte,hanno un lato piacevole.Bisogna solo volerlo vedere.”(Herman).

    Quando parliamo di “Dematerializzazione”,ci riferiamo al rapporto tra reale e virtuale e a quanto interesse stia suscitando questo fenomeno per gli studiosi.Sicuramente non è un tema semplice da dibattere perché ci si ritrova di fronte ad un complesso dibattito sull’assenza/presenza del corpo in rete.Effettivamente ci troviamo davanti ad un bivio:c’è o non c’è un corpo fisico,reale in rete?NO,in rete ci troviamo di fronte ad una de materializzazione del corpo,cioè abbiamo persone senza fisicità,possiamo dire che corpo ed anima si trovano separati.Ci si ritrova dinnanzi ad un corpo teoricamente immateriale,ma che comunque c’è,perché il corpo fisico “guida” quello virtuale nascosto dietro al pc.Da questa scissione del corpo nasce anche la riflessione sul rapporto tra ciò che è reale e ciò che non lo è,perché viviamo appunto in un mondo rele,ma siamo proiettati in un mondo estremamente virtuale,e non mi riferisco solo l web,ma anche ai tanti videogame con cui si trovano a giocare i bambini,che diventano protagonisti loro stessi del gioco.Secondo il mio parere,arrivati a questo punto possiamo affermare che mondo virtuale e mondo reale viaggiano parallelamente,anche se a differenza delle rette parallele,che non si incontrano mai,questi due modi sono spesso a contatto tra di loro arrivando al punto di innesco,quindi a mescolarsi l’un con l’altro,a volte perdendo di vista qual è quello reale e ci si ritrova a vivere in questo universo parallelo,in questa realtà parallela.McLuhan ci parla di “Villaggio Globale”,cioè del mondo unito da un sistema di comunicazioni straordinario..Grazie al progresso ed alle nuove tecnologie è possibile comunicare con qualsiasi parte del mondo in qualsiasi momento,in tempo reale dandoci così l’idea di un mondo piccolo che assume le caratteristiche di un villaggio,di una piccola comunità.Come citato nel libro”attraverso i nostri sensi estesi dai mezzi tecnologici possiamo fare esperienza in tempo reale di eventi che avvengono dall’altra parte del pianeta Inoltre è globale anche la comunità in cui tutti sono interconessi all’interno di uno spazio anche se virtuale”,,questa rete mondiale di comunicazione è sicuramente un fattore positivo però sta riducendo l’uomo ad essere un essere artificiale,è l’uomo stesso a modificare la propria natura,è come se non volesse più essere umano,ma uomo tecnologico.Anche se Kerckhove ritiene che il villaggio di McLuhan sia superato,in quanto siamo diventati esseri globali e grazie alle tecnologie non potrebbe che essere così,Kerckhove con globalizzazione non si riferisce solo alle reti di comunicazione ma anche e soprattutto alla psicologia,allo stato mentale e alla nostra percezione.Tornando al nostro tema centrale la “Dematerializzazione”,Sandy Stoneafferma che:”non importa quanto virtuale il soggetto possa diventare,c’è sempre un corpo attaccato”,ridando così importanza e valore al corpo,con questa frase secondo me la Stone dà quell’importanza al ruolo del corpo che era forse andata persa,ci ricorda appunto che tutto è legato alla fisicità,potremmo dire che anche i pensieri sono “cose astratte”perché non materiali,ma dimentichiamo che provengono comunque da un corpo fisico,il cervello.Sempre Sandy Stone ci introduce il concetto di “invisibilità”e sostiene che questo stato perché ci troviamo appunto senza corpo,o più semplicemente basta mettersi “offline” in una chat per essere invisibili,per gli altri non ci siamo perché non ci vedono,diciamo che ci siamo senza esserci!Come dicevo prima ci ritroviamo senza corpo e di conseguenza senza i cinque sensi che dominano la nostra vita,che la accompagnano.Sottolineava in oltre quanto le nuove tecnologie avessero modificato il concetto stesso di identità,divenuta ormai uno spazio virtuale di infiniti collegamenti.La Stonesi occupava della realizzazione tra genere e tecnologia e sul futuro dell’identità negli spazi mediati elettronicamente.Dopo questa forse un po’ lunga introduzione inizierei a parlare dell’argomento specifico che ho deciso di trattare ed approfondire,”Caronia e il corpo virtuale”.Caronia ci parla appunto di corpo e di come una costruzione di un’identità virtuale,quindi senza corpo,determina comunque una scissione con la sua immagine reale.Riflettendoci,l’assenza corporea la ritroviamo non solo nel web ma anche in altri media o tecnologie.E come se ognuno di noi avesse due corpi,un doppio corpo,come è più correttamente definito nel libro “Corpo,tecnologie e disabilità”,un corpo fisico che appartiene alla realtà e che è possibile vedere e toccare ed uno virtuale che appartiene alle tecnologie,un corpo cioè invisibile ma che esiste,che fa parte di noi,del nostro mondo,quindi della nostra realtà.Questo corpo virtuale è in un certo senso costituito dall’insieme delle nostre informazioni online.Parlando sempre di doppio corpo,possiamo parlare anche di “Avatar””,cioè un alter-ego ideato dall’uomo.Lo scorso anno al cinema è uscito un film intitolato proprio “Avatar”che però ha un senso diverso dal nostro”Avatar Virtuale”,l’avatar di cui parliamo non ha fisicità,è composto di sola virtualità,ad esempio prima citavo i videogames o delle realtà simulate nelle quali l’individuo può essere ricreato in potenziale,cioè con le caratteristiche reali o possibili ma anche con qualche aggiunta fantasiosa,nel nostro pc,possiamo gestirlo,decidere le sue azioni,ma resta comunque altro da noi,non possiamo toccarlo.L’avatar del film invece è un prodotto di laboratorio,potremmo addirittura definirlo come un vero e proprio “clone”conseguito da un gruppo di scienziati mettendo insieme caratteristiche genetiche/DNA umane con quelli di una razza aliena,ci troviamo anche di fronte al tema della disabilità,infatti il protagonista è un ragazzo disabile che proiettato nel mondo virtuale,perde la sua disabilità e rivive il brivido della corsa,cosa significa avere delle gambe che però riperde tornano nel mondo reale,il protagonista del film vive in prima persona questa esperienza,la vive sulla propria pelle. Questo personaggio non appartiene al mondo dei computer,perché ci troviamo di fronte ad una coesione che non è più uomo/pc,ma uomo/corteccia del clone mezzo alieno.L’avatar del film è per ora irreale mentre il “nostro”,cioè quello della rete,è già esistente,vicino a noi,quindi presente nella nostra vita.

    “Riconoscere se stessi come individui può essere facile,ma l’importante è riconoscere che sono individui anche gli altri.”(Calvino)

    Tornando a Caronia,al corpo ed alle tecnologie,mi viene da fare una riflessione sulle tecnologie e sul ruolo di quest’ultime nella nostra vita.Viviamo ormai in una società costantemente sorvegliata,da telecamere,cimici,satelliti,siamo controllati 24h su 24h,mi viene in mente un delitto di qualche anno fa,quello di Chiara Poggi di cui è stato accusato il fidanzato che ha ammesso che durante l’ora del decesso lui lavorava alla tesi al pc,i tecnici informatici,attraverso l’analisi del pc sono riusciti a capire se effettivamente durante quelle ore era al pc.Ho accennato questo esempio per collegarmi ai prossimi due argomenti trattati da Caronia.Prima parlavo di una società della videosorveglianza,Caronia parla di corpi tagged and tracked ,termine che gli inglesi usano per indicare persone pericolose etichettate e ricercate,controllate da un guinzaglio elettronico,ed in fondo ne siamo tutti legati,siamo tutti schiavi della tecnologia,siamo dipendenti da essa,potremo citare la net addictioncioè la dipendenza dal net o rete.Ha usato il termine etichetta ,ma chi sono le persone etichettate?Chi ci parla di questo etichettamento?Cosa vuol dire essere etichettati?Colui che ha studiato l’etichettamento tanto da farci una teoria è Becker alla quale dedicherà un libro dal titolo “Outsiders” che mette in evidenza che la diversità esiste,ma che non è quella che intendiamo noi,ma che semplicemente siamo tutti diversi da tutti e che non esistono diversi speciali o addirittura dei “mostri”.L’etichettamento cioè la divisione in categorie di persone reputate “diverse” che cioè escono fuori dalla norma,che si ribellano agli schemi,queste persone vengono di conseguenza emarginate,e vittime di questa emarginazione sono spesso persone di colore,stranieri vittima di razzismo,in proposito vvorrei citare una poesia che ho letto in rete:
    quando nasco, sono nero -
    quando cresco, sono nero -
    quando è caldo, sono nero -
    qu...ando è freddo, sono nero -
    quando ho paura, sono nero -
    quando sono malato, sono nero -
    quando muoio, sono nero -
    Tu, quando nasci, sei rosa -
    quando cresci, sei bianco -
    quando è caldo, sei rosso -
    quando è freddo, sei viola -
    quando hai paura, sei giallo -
    quando sei malato, sei verde -
    quando muori, sei grigio.
    allora, perché continui a chiamare me "uomo di colore"?


    Ad essere vittima di emarginazione sono anche le persone disabili,termine comunemente utilizzato per etichettare delle persone con delle menomazioni fisiche,c’è però da dire che questo termine non è poi così corretto,perché essere disabile vuol dire non saper fare qualcosa,utilizzando invece il termine diversabile ci riferiamo ad una persona che non può o non sa fare qualcosa,ma sa farne altre.Ad occuparsi del concetto di integrazione sarà A.Murdaca che nel suo testo “Complessità della persona e disabilità”mira:
    -Alla ricostruzione di una nuova cultura della disabilità;
    -Alla rimodulazione del termine integrazione;
    -Alla comprensione delle reali condizioni di vita quale ruolo effettivamente possono assumere i soggetti disabili,quali servizi vengono erogati per le loro esigenze.
    La Murdaca ci parla di inclusione concetto opposto a quello di esclusione o emarginazione.Ci parla infine di disabili come cittadini a pieno titolo in quanto persone come le altre che hanno i loro diritti che sono gli stessi di quelle che definiamo persone”normali”.Tornando invece alle nostre tecnologie,alla de materializzazione del corpo in rete introdurrei il concetto di furto di identità,del quale ne siamo spesso vittime,ad esempio facebook,è capitato e può capitare che persone,magari anche estranee rubino la nostra password ed inizino a chattare con i nostri amici,oppure che ci vengono rubate le foto per creare contatti fasulli che utilizzano appunto la nostra immagine,come possiamo vedere il web nasconde numerose insidie,ma la privacy?Abbiamo privacy in rete?Il rischio di essere derubati di informazioni personali è più alto offline che online e la gestione della privacy non è poi così semplice,magari chi non ha molta dimestichezza con il computer potrebbe trovarsi in difficoltà ad impostare la propria privacy,anche perché ci sono persone definite “hackers” che sono maghi del computer sia in positivo che in negativo.Secondo me in internet non abbiamo privacy,tutti sanno tutto di tutti,alcune volte per volere nostro,altre per cattiva gestione della già citata privacy.Tornando a Caronia , il corpo diventa disseminato,cioè un corpo sennza più centro.Le tecnologie digitali sembravano andare verso un’evanescenza del corpo,delle interazioni elettroniche.Caronia ritiene che è come se vi fossero tre processi:
    -Replica del corpo;
    -Invasione del corpo;
    -Disseminazione del corpo.
    Conclude poi affermando che è proprio il corpo disseminato che modifica il rapporto tra corpo e identità.Il nuovo corpo artificiale e disseminato funziona come strumento di contatto e di inserimento nel nuovo paesaggio tecnologico,in una nuova dimensione del mondo in cui artificiale e naturale si confondono.Contato e inserimento che saranno sempre meno garantiti dall’accoppiata tra stabilità della forma corporea e instabilità del flusso mentale individuale.Nel mondo digitale,il processo di identificazione deve anche fare i conti con l’estensione della deriva corporea,con una nuova possibile generazione di corpi virtuali.Non c’è più referente,il corpo scomparso riappare libero,il significante dispotico diventa significante vuoto,significante zero,fluttuante assieme a tutti gli altri segni.I tre processi di Caronia sono quasi equivalenti alle tre tecnologie che chiamiamo:
    -Tecnologie Integrative;
    -Tecnologie Invasive;
    -Tecnologie Estensive.
    Caronia parla sempre di corpo. Quando parliamo di corpo replicato,invaso o disseminato,ci troviamo di fronte ad un corpo che non può avvere nessunn tipo di disabilità.Non possiamo incontrare il tema della disabilità,per cui è assente il corpo che chiamiamo integrativo con le tecnologie o le protesi .La replica del corpo,un corpo di questo tipo viene affrontato da diverse prospettive.Gli altri due,uno è considerato come ultimo stadio di analisi,l’altro è frantumato nelle reti.Per estensione intendiamo un potenziamento e un prolungamento,non una perdita.Il corpo disseminato modifica il rapporto tra corpo e identità.Ci ritroviamo così di fronte ad una nuova possibile generazione di corpi virtuali:
    -Replica del corpo = Tecnologie Integrative
    -Invasione del corpo = Tecnologie Invasive
    -Disseminazione del corpo = Tecnologie Estensive
    Prima parlavo di assenza di disabilità,se non c’è corpo,di conseguenza non può esserci disabilità,possiamo dire o vedere più che altro il corpo come Handicap e non dimentichiamo che la materia prima del mutamento è proprio il corpo.Vorrei ora affrontare una ad una questi tre tipi di tecnologie.

    Le tecnologie Integrative (Corpo replicato)

    Parlando di tecnologie mi sembra il caso di introdurre ed accennare il tema delle protesi che possono essere sia corporee che non.Le protesi che noi ci occupiamo di trattare ed analizzare,sono quelle collegate alle tecnologie e possono essere ad esempio relative alla disabilità o allo sport.Quando parliamo di tecnologie integrative ci riferiamo alla tecnologia come integrazione del corpo.Parlando di tecnologie integrative,mi viene in mente l’esempio di Oscar Pistorius definito:”La cosa più veloce senza le gambe”.La cosa?Possibile che un essere umano possa essere definito una cosa,solo perché al posto delle gambe ha delle protesi flex foot?Si parla tanto di progresso,ma la nostra mente in questo progresso nonn è voluta entrare,forse siamo troppo legati ai pregiudizi,siamo dotati di menti troppo chiuse,poco elastiche.Pistorius è un esempio per tutti,lui come la Atzoriche però ha rinunciato alle protesi,è un esempio di forza,di quella vitalità che spesso manca a noi persone”complete”,siamo noi a creare i divvervsi,a far senntire diverso qualcuno,perché la Atzori ad esempio,è nata sì senza arti superiori,ma è nata così quindi lei è completa anche se per noi non lo è,e la Atzori è un perfetto esempio di resilienza, cioè capacità di uscire vincenti da una situazione avversa.E’ un termine che può assumere diversi significati a seconda dei contesti di riferimento.I sinonimi di resilienza sono:
    -Flessibilità;
    -Elasticità;
    -Mobilità;
    -Adattabilità.
    La resilienza è definibile anche come un insieme di abilità,capacità di adattamento attivo e flessibilità necessaria per adottare nuovi comportamenti,connetterla alla disabilità riporta il discorso al significato di affrontare e superare situazioni dolorose e di disagio esistenziale,una risorsa preziosa per la costruzione di un percorso di vita stabile e positivo.L’ambiente esterno non dovrebbe porsi nei confronti del soggetto con disabilità con atteggiamenti svalutativi o riduttivi ma riconoscendo l’originalità di ogni persona e i punti di forza che ciascuno possiede,solo così sarebbe possibile favorire il processo resiliente di recupero.In psicologia la resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici.La resilienza presuppone relazioni intense e significative,è un meccanismo di adattamento all’ambiente che consente alla persona di trasformare il suo ruolo sociale,da vittima a soggetto attivo,con idee,azioni e progetti suoi propri.

    Le tecnologie Invasive (Corpo Invaso)

    Quando invece parliamo di tecnologie invasive,ci riferiamo alla tecnologia come intromissione nel corpo.Questo tipo di tecnologie,consentono una vera e propria modifica del corpo,tra di esse sono inclusi i pearcing,le protesi dentarie fino alle più esagerate corna di platino sulle tempie a scopi decorativi e di appartenenza.La chirurgia plastica e le protesi tecnologiche sono considerate elementi dell’essere cyborg.Quando si parla di invasione bisogna pensare ad un impianto.Per gli apocalittici i robot e le macchine avrebbero finito per sostituire gli uomini e questo degrado era cominciato surrogando gli organi danneggiati e si sarebbe concluso rimpiazzando con parti di ricambio cibernetici fino ad un totale scavalcamento identitario.Caronia,nel suo testo “Il cyborg.Saggio sull’uomo artificiale”parla di computer come cyborg pensando ad un cyber-organo,quando cioè l’uomo diventa una sola cosa con l’elaboratore elettronico,sostenendo che molte persone rifiutano queste tecnologie,in particolare il corpo cyborg in quanto punto limite.il cyborg di cui parla Caronia è il nostro Avatar, si parla ancora di estensione,di artificializzazione come realtà virtuale e di cyborg come personaggio collegato al computer.Noi,invece,intendiamo il cyborg come l’essenza dell’invasione,un essere cioè mezzo uomo mezzo tecnologia.Ci troviamo di fronte ad un corpo cyborg quando una persona ha ad esempio un arto bionico,ma in questa categoria troviamo anche le protesi al seno ad esempio.Un esempio clamoroso è il caso Orlan,che si è fatta impiantare artificialmente sulla fronte due bernoccoli come segno di lota con gli attuali canoni estetici affinchè si parli di un nuovo corpo,del corpo mutante,rivendica una libertà di intervento sul proprio corpo,la possibilità di riprogettarsi.Questa possibilità ci è data dalla chirurgia plastica,alla quale,molto facilmente ci si affida per modificare il proprio corpo.Ai nostri giorni la chirurgia è diventata ormai un fenomeno di massa molto diffuso sia tra le donne che tra gli uomini che vogliono diventare degli adoni di bellezza perfetta che ci viene imposta dai media.Ci troviamo così di fronte a donne che non accettano l’età che avanza,che vogliono cancellare dai loro volti e dai loro corpi i segni del tempo.Come dissi già precedentemente in un commento,io non appoggio questo modo di fare…A me non piace,io sono dell’idea che non bisogna “giocare” troppo con il nostro corpo,ci sono personaggi dello spettacolo che sono ormai diventati donne di plastica e si somigliano tutte,ma poi sinceramente non le vedo neanche così belle,sembrano quasi delle extraterrestri.Sono delle “Barbie Girl” ma almeno le barbie sono belle!!Ma perché invece di pensare solo ad apparire belle non svegliami i cinque sensi che sono ormai atrofizzati e mettiamo in moto il cervello per cose davvero importanti?Negli ultimi mesi è stato trasmesso in tv un programma “Plastik”,l’ho guardato un po’ con sospetto perché ho pensato al solito programma inno della chirurgia plastica con fini estetici.Non nascondo che spesso l’ho visto perché ci ha anche raccontato di quella chirurgia che resta nascosta,di cui parlano troppo poco,della chirurgia con scopi medici,come ad esempio il trapianto di viso,la separazione di due gemelli uniti,la separazione degli arti inferiori ad una bimba chiamata “L bimba sirena” e tanti altri.Ho citato questo programma,ma ce ne sono tanti altri che ci impongono quegli ideali di bellezza di cui parlavo prima,e che portano molte ragazze nel vortice dell’anoressia e della bulimia.Si ritiene che i media siano costruttori della realtà sociale in grado di orientare l’opinione pubblica sull’idea di femminile e maschile,come sui concetti di femminilità e mascolinità,rendendo più visibili e simbolicamente rafforzati comportamenti e convinzioni.Trattando le tecnologie invasive,nel mio commento su questo tema,ho citato due esempi:l’uomo gatto e l’uomo lucertola,secondo me questi possonno essere definiti dei veri e propri ibridi perché per ibridazione è intesa una trasformazione che determina un cambiamento in un individuo o una cosa che subisce delle alterazioni.Ma più specificamente possiamo parlare di ibrido tecnologico ,che si ottiene cioè quando vi è contaminazione tra naturale e artificiale.Non si tratta più di usare gli artefatti tecnologici ma di ospitarli all’interno del nostro corpo biologico.La tecnologia si avvicina a tal punto all’uomo,al suo corpo,alle sue capacità,tanto da diventare invisibile,mutando così il rapporto tra uomo e tecnologia.Personalmente sono con le tecnologie,però sono un po’ contro questo tipo di tecnologie,perché tendono a modificare l’uomo.Io voglio vivere in un mondo reale,umano,fatto di persone carne ed ossa,non di plastica.

    Le tecnologie Estensive (Corpo Disseminato)

    Borges: ”Tra i diversi strumenti dell’uomo,il più stupefacente è,senza dubbio,il
    Libro.Gli altri sono estensioni del suo corpo.Il microscopio,il telescopio,
    sono estensioni della vista,il telefono è estensione della voce,poi ci sono
    l’aratro e la spada,estensioni del suo braccio.Ma il libro è un’altra cosa:
    il libro è un’estensione della memoria e dell’immaginazione.”


    Una tecnologia è detta estensiva,quando è intesa come ampliamento del corpo.McLuhan che ho già citato in quanto ci parlava di un villaggio globale,nel suo lavoro “Galassia Gutenberg”sottolineava per la prima volta l’importanza dei mass media nella nostra storia,ma di questo ne abbiamo già parlato.Lo sviluppo della tecnologia ha cambiato radicalmente il rapporto tra l’essere umano e gli strumenti tecnologici.Tra gli esempi di tecnologie estensive abbiamo l’automobile come estensione delle gambe,il telefono cellulare come estensione della voce e dell’udito.

    “l’uomo è nato libero e ovunque è in catene.” (Rousseau)

    Il corpo cyborg,metà fisico-biologico,metà macchina,diventa l’espressione finale del nuovo rapporto corpo/tecnologie.Lindividuo si inizia a muovere e ad impadronire del mondo virtuale,riscoprendo nuove opportunità identitarie per ripensarsi e ricrearsi secondo prospettive impensabili fino a qualche anno fa.Riassumendo possiamo dire che le tecnologie integrative vedono l’integrazione del corpo e questo campo è soprattutto relativo al campo della disabilità,intendiamo le tecnologie come miglioramento.Le tecnologie estensive e le protesi immateriali rappresentano un ondo aparte connesso al virtuale,mentre le tecnologie invasive concludono il discorso perché la tecnologia è intesa come intromissione nel corpo.Il corpo disseminato di Caronia è centrifugato all’interno di necessità legate a reti di comunicazione,assenza di referenti e significati.Il corpo diventa interfaccia,flusso di informazione senza contenuto.Vorrei concludere la mia relazione con una famosa frase del libro “Il Piccolo Principe”:
    “L’Essenziale è Invisibile Agli Occhi”
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  NUNZIA PINTO Mer Giu 08, 2011 6:29 pm

    prof.ssa riporto sul forum lo svolgimento dell'argomento che intento affrontare in seduta di esame(15 giugno)...ho scelto questo tema perchè è stato quello che più di tutti mi ha colpito...ho cercato di fare collegamenti con entrambi i libri e ho accennato anche ad alcuni laboratori fatti in aula....
    spero che vada bene...


    COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA (CAA)
    La comunicazione è uno dei bisogni primari dell’uomo:permette alla persona di relazionarsi e di interagire con il mondo esterno e di sentirsi così riconosciuta come membro della società.
    Non tutte le persone hanno la possibilità di comunicare in modo efficace: è il caso delle persone con disabilità cognitiva,sensoriale o motoria. A causa di ciò infatti molto spesso persone con grave disabilità vivono una delle condizioni più difficili:quella del silenzio forzato. Sono spesso emarginate ed incomprese e sono costrette ad uno sforzo notevole non solo per farsi comprendere ma anche solo per attirare l’attenzione su di sé ed essere riconosciute nei loro tentativi di comunicare. Vengono considerate incapaci di comprendere e di provare emozioni. In riferimento a ciò Anna Maria Murdaca(docente esperta ed autrice di alcuni libri relativi alla persona con disabilità) sottolinea l’importanza che si deve dare non solo alle disfunzioni comportamentali e cognitive della persona con disabilità ma si deve dare importanza anche alla qualità e all’inserimento del soggetto, nella sua dimensione olistica. Bisogna valorizzare la persona umana con il rispetto delle differenze e delle identità.
    Grazie infatti a tecniche e strumenti della CAA molte persone disabili sono ora in grado di utilizzare un codice efficace che dà loro la possibilità di rapportarsi con la società.
    CHE COS’E’ E COME INTERVIENE LA CAA (COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA)?
    La CAA( COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA) è l’insieme di conoscenze,strategie e tecnologie che servono per aumentare e facilitare la comunicazione delle persone che presentano menomazioni della parola, della funzione linguistica e della scrittura.
    Per menomazione si intende perdita o anormalità a carico di una struttura o funzione psicologica, fisiologica o anatomica (nel nostro caso menomazione del linguaggio).
    Conseguente alla menomazione è la disabilità ossia l’incapacità di svolgere determinate funzioni o compiti considerati “normali” per un individuo.
    Nel momento in cui tale menomazione/disabilità limita il soggetto ad adempiere, nel confronto esistenziale con gli altri, il proprio ruolo nella società, si parlerà di handicap. L’handicap è quindi quel disagio sociale, quella condizione di svantaggio conseguente ad una menomazione/disabilità.
    Quindi in sostanza la CAA crea quelle condizioni affinché le persone con disabilità (temporanea o permanente) abbiano l’opportunità di comunicare in modo efficace ovvero di tradurre il proprio pensiero in una serie di segni intelligibili per l’interlocutore.
    Si definisce “AUMENTATIVA” perché non sostituisce ma incrementa le possibilità comunicative naturali della persona.
    Si definisce “ALTERNATIVA “perché utilizza modalità di comunicazione alternative e diverse da quelle tradizionali.
    La CAA è tutto quello che aiuta chi non può parlare a comunicare e il suo scopo è quello di costruire competenze comunicative sia nella persona disabile che nelle persone del suo ambiente di vita. In pratica si pone come obiettivo quello di mettere ogni persona con complessi bisogni comunicativi nelle condizioni di poter attuare scelte, esprimere un rifiuto, un assenso, raccontare, esprimere i propri stati d’animo, influenzare il proprio ambiente e quindi auto-determinarsi diventando protagonista della propria vita.
    L’attuazione di un percorso CAA deve iniziare da una attenta osservazione della persona interessata ossia bisogna identificare, interpretare e valorizzare il sistema di comunicazione esistente. Trovare quindi l’insieme delle risorse naturali della persona quali gesti, vocalizzi, movimenti del corpo.
    STRUMENTI PER L’INTERVENTO CAA(COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA)
    In un intervento CAA si possono utilizzare diversi strumenti e possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:
    • Tabelle di comunicazione
    • VOCAs( Vocal Output Communication Aids )
    • Software di comunicazione
    -Tabelle di comunicazione:
    Il disabile indica (utilizzando le modalità che la patologia rende disponibili, ad es. nei casi di gravi compromissioni motorie agli arti inferiori e superiori è possibile indicare con lo sguardo) i simboli contenuti nella tabella (che corrispondono ad una serie di messaggi) per comunicare con gli altri.
    Partendo da tale finalità, le tabelle di comunicazione vengono costruite valutando un insieme di aspetti contemporaneamente: la selezione del vocabolario (considerando i bisogni manifestati dalla persona ed il contesto in cui la tabella sarà utilizzata), gli aspetti fisici e sensoriali del disabile (mobilità, postura, vista, etc), il fattore intellettivo.
    I diversi messaggi contenuti nella tabella possono essere rappresentati in modi diversi: oggetti concreti, miniature di oggetti, simboli grafici (foto, disegni), lettere o parole.
    - I VOCAs (Vocal Output Communication Aids):
    I VOCAs sono sistemi dedicati alla comunicazione che non necessitano di essere collegati ad un PC (per alcuni è prevista questa possibilità come funzione supplementare, ad es. per memorizzare alcune configurazioni).
    Il loro aspetto è quello di una tastiera più o meno complessa (un solo pulsante o una serie di pulsanti fino ad arrivare a dispositivi molto simili alla tastiera di un PC). Su ogni pulsante è possibile applicare un simbolo (un'immagine, una parola, etc). La pressione di ciascun tasto provoca l'ascolto di un messaggio preregistrato che corrisponde al simbolo posto su di esso. In questo modo il disabile ha la possibilità di comunicare non solo indicando il simbolo, ma anche associando ad esso un messaggio verbale che viene udito dagli altri. Il VOCA aiuta a ristabilire un ruolo naturale dell'interlocutore parlante che può rimanere in ascolto senza dover prestare attenzione continua ad ogni manifestazione del disabile. Non bisogna inoltre dimenticare il forte impatto emotivo che crea la possibilità di sentire la voce della persona (anche se si tratta di un messaggio preregistrato da un'altra persona).
    Lo svantaggio dei VOCAs rispetto alle tabelle cartacee è legato ai limiti fisici di questi dispositivi, ovvero al numero limitato di messaggi che possono essere programmati; la tabella è invece più immediata e più facilmente ampliabile rispetto alla configurazione di un VOCA. Esistono diversi tipi di VOCAs che si differenziano per numero di messaggi, tempo totale di registrazione, modalità di accesso (selezione diretta o scansione).
    -I software di comunicazione:
    Sono dei programmi legati al PC che permettono di riprodurre sullo schermo le tabelle di comunicazione. Ad ogni cella della tabella è possibile associare un simbolo e l'uscita in voce. I prodotti software godono delle potenzialità sempre crescenti del computer e dell'enorme capacità di elaborare e memorizzare dati. Questi programmi non hanno limitazioni nel numero di messaggi disponibili, né per quanto riguarda i tempi di registrazione; l'accesso (ovvero la selezione delle caselle in cui è contenuto il messaggio che si vuole comunicare) può avvenire tramite modalità diverse (tastiera, dispositivi di puntamento, sensori); la creazione delle tabelle può avvenire in modo flessibile, eventualmente collegando tra di loro un numero molto alto di tabelle.
    Quest'ultima caratteristica aumenta considerevolmente il numero di messaggi a disposizione dell'utilizzatore.
    Lo svantaggio di questi prodotti è che rimangono legati ad un PC che è uno strumento ingombrante, difficilmente trasportabile. Se le persone sono poste una di fronte all'altra viene meno il contatto visivo che è un aspetto fondamentale della comunicazione interpersonale.
    Tali strumenti rappresentano così ausili di sostegno per il disabile(risiedono nelle tecnologie integrative).
    A CHI E’ RIVOLTO LA CAA( COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA)
    Lo sviluppo della CAA è stato inizialmente sollecitato per incrementare le abilità comunicative di bambini, in particolare quelli con esiti di Paralisi Cerebrale Infantile in cui era evidente la discrepanza tra linguaggio espressivo, gravemente deficitario ,e linguaggio ricettivo(comprensione) che non presentava invece severe compromissioni.
    Esperienze successive però hanno evidenziato che anche in alcuni casi di insufficienza mentale gli interventi di CAA hanno ottenuto buoni risultati. E’ il caso della ragazzina Ruth S.Mercer di cui ne parla nell’articolo,la dott.ssa Rivarola.
    Ruth S.Mercer è una ragazza americana con grave disabilità motoria e comunicativa. Ha vissuto per 12 anni in un istituto per gravi insufficienti mentali prima che un’ assistente che la accudiva notasse che il suo sguardo dimostrava partecipazione e comprensione per quello che le succedeva intorno. Ruth ha raccontato la sua esperienza in un libro. Scritto attraverso la scansione dell’alfabeto che le veniva proposta lettera per lettera,alzando gli occhi per rispondere “SI” alla lettera esatta. Ecco alcune affermazioni tratte dal suo libro: ”Quando tu non puoi parlare e la gente crede che la tua mente è handicappata come il tuo corpo è veramente difficile cambiare la loro opinione…” “Fino a che la gente ha pensato che il mio cervello non servisse a niente e che le espressioni del mio viso e i suoni che emetto fossero senza significato, io sono stata condannata a rimanere senza voce...” “Coloro che pensano che chi non può parlare non può pensare, dovranno per forza riconoscere la nostra intelligenza e la nostra umanità una volta che iniziamo a “parlare” con loro...” “Spesso la gente fa un parallelo tra la capacità di parlare e la nostra intelligenza. La Comunicazione Aumentativa e Alternativa rende più difficile ignorarci e permette a ciascuno di noi di far sentire la propria voce …” e infine “La comunicazione è un diritto, non un dono”.
    Buoni risultati e simile storia l’ha ottenuto anche il caso del giornalista francese Jean D.Bauby ,autore del libro “lo scafandro e la farfalla” (di cui hanno fatto il film e proiettato in aula).
    Attualmente questi interventi di CAA vengono effettuati nelle seguenti condizioni di disabilità:
    -Condizioni congenite(PCI,sindrome genetica)
    -Condizioni acquisite(esiti di trauma cronico,ictus)
    -Condizioni neurologiche evolutive( sclerosi multipla,morbo di Parkison)
    -Condizioni temporanee.
    In alcuni casi sono stati realizzati interventi di CAA anche con persone affette da autismo(difficoltà a comunicare e a interagire con gli altri).In merito a ciò infatti durante la lezione,la tutor Nunzia insieme all’avv. Vassallo(papà di un bambino autistico) ci ha raccontato la sua esperienza diretta del percorso di CAA attuato con bambini autistici. Si è soffermata in particolare sul DENVER MODEL ,modello basato su un approccio evolutivo in cui è centrato sul bambino per favorire la sua capacità d’iniziativa,la sua motivazione e partecipazione nell’ambiente in cui vive.
    FIGURE IMPORTANTI NEL PERCORSO DI CAA( COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA)
    Inoltre,di fondamentale importanza in questo percorso di CAA come sottolinea anche la dott.ssa Rivarola nell’articolo,è la formazione dell’educatore quanto la collaborazione con famiglia e la relazione che si istaura tra educando-educatore. L’educatore rappresenta infatti uno dei perni fondamentali per la formazione del bambino. Deve istaurare con lui un rapporto empatico,autentico allo scopo di favorire nel ‘piccolo’ cambiamenti progressivi,lo deve accompagnare nella costruzione e ricostruzione della propria identità favorendo in questo modo le sue condizioni di benessere fisico ed emotivo-affettivo. Si tratta di una formazione bilaterale, una crescita che avviene insieme educando-educatore: l’educando apprende grazie all’educatore;e l’educatore grazie all’educando.
    Concludendo quindi grazie al percorso di CAA il bambino è in grado di comunicare e rapportarsi con il mondo circostante.

    BIBLIOFRAFIA
    Briganti F., Nozioni introduttive di pedagogia della disabilità: le potenzialità della resilienza, Edizioni Manna, Napoli,2010.
    Briganti F. , Corpo, tecnologie e disabilità. Le tecnologie integrative, invasive ed estensive, Edizioni Manna, Napoli, 2010.
    http://www.funzioniobiettivo.it/glossadid/caa.htm
    http://www.leonardoausili.com/approfondimenti/la-comunicazione-aumentativa-e-alternativa
    http://www.isaacitaly.it/caa.htm
    ARTICOLO dott.ssa Rivarola:
    http://www.benedettadintino.it/wp-content/uploads/2009/12/artcolo-dssa-rivarola-sulla-caa11.pdf
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  annapiro Mer Giu 08, 2011 10:17 pm

    Dematerializzazione:
    La tecnologia estensiva è intesa come ampliamento del corpo,uno sdoppiamento della personalità estesa da protesi immateriali,nel laboratorio si è visionato il film “avatar”ben diverso da cio’ che trattero’ poiché il film trattava di un uomo che divenne qualcosa diverso da lui,ovvero si rincarna in un avatar,un essere fantasioso .Il discorso che trarro’ è basato su l’uomo,che estende la sua mente entrando in un mondo virtuale,Sandy Stone interpreta tali mondi come un corpo invisibile,che desidera scomparire,per poter apparire/appartenere ad un mondo che costituisce il suo ideale,la virtualità è definita dalla lontananza,dalla mancanza e dalla presenza fisica ma realizza un uomo appartenente a ciò che vorrebbe dalla sua comunità e dal suo corpo,si pensi al villaggio globale di McLuhan,come il social network la tecnologia estende la nostra mente ci integra in una comunità, diventando un mondo,un comunità,un elemento di appartenenza virtuale ma di cui noi siamo parte integrante,ma bisogna ridefinire tali mondi poiché essi appartengono ad una mentalità umana deve avvenire un superamento descritto in maniera concretizzata da Donna Haraway,da inizio ad un nuovo pensiero,riguardante la differenziazione tra uomo e donna,ovvero il superamento di quel ideale di donna che nel reale ha assunto un ruolo obsoleto,per la Haraway,tale superamento deve avvenire in un mondo nuovo , quello del virtuale,il ruolo obsoleto della donna,non deve essere riportato nel virtuale ma deve seguire l’innovazione e fusione tra cyborg e donna liberata da quei ruoli incarnati nel corpo,mente che da secoli hanno preso il sopravvento e il mezzo per raggiungere tale scopo è un ambiente virtuale,tale contenuto è stato ripreso da Rosy Braidotti,ma se da un lato vi era un gruppo di femministe che consideravano negativa la tecnologia,in quanto si percepiva come stereotipo di differenziazione sessuale dall’altro lato le due autrici concretizzavano questi ideali,iniziando soprattutto con l’integrazione di tale differenza per poi arrivare al superamento,Braidotti non si chiede chi siamo,ma cosa vogliamo diventare,il punto era pensare ad un corpo/mente,abolendo la dualità grazie all’introduzione di tecnologie virtuali,la mia riflessione su quanto detto e che la donna nell’era tecnologica non ha limiti di ruoli appartiene ad esso in egual modo all’uomo, non vi e importanza di ruoli sia nel reale che nel virtuale,penso che le autrici prendono posizione prima che gli ideali obsoleti prendano il sopravvento,dove nasce un nuovo modo di essere,ovvero un essere virtuale,vi deve essere un nuovo modo di pensare,interagire ma soprattutto di essere soggettivi e non un gruppo di appartenenza”femmine”che da secoli ci ha differenziato,emarginate e svalutate,un appartenere ad un mondo virtuale e uguale ad appartenere ad una comunità fondata sulla soggettività di una persona.
    Il cyberpunk(movimento datovi da scrittori di fantascienza)fa decadere un ideale negativo fondato dal rapporto uomo /macchina che nel passato era concepito in modo negativo essi definiscono tale rapporto un estensione delle capacita dell’uomo esso fa da mediatore tra tecnologia estensiva e quella invasiva o vero mediatore tra mondo virtuale e deformazioni corporee dovute da protesi .
    Andrea Granelli nel suo il sé digitale definisce la tecnologia potenziamento dell’uomo,poiché esse abbiano preso superabili quei limiti dell’uomo,potenziandolo in capacità ideate per un poter fare con minor fatica.
    Anche Gamelli fece percepire di come fosse importante educare i sensi,essi sono parte di noi ed esprimono il nostro essere,vedo impossibile atrofizzare cio’ poiché ci costituiscono ed il loro processo puo’ solo evolversi nel potenziamento.
    L’educatore intervienein contesti formativi con la tecnologia,integrando tale processo,uno degli esempi da citare è quando facemmo il laboratorio con Nunzia,la quale ci spigò alcune tecnologie adoperate per comunicare e per poter far comunicare i bambini con sindrome autistica:il comunicatore minimò,il trasmettitore di suoni vocali “voca”ecc…Oggi la tecnologia diventa abilitatore ma soprattutto sussidio nonché potenzia ciò che prima si riteneva irraggiungibile e inabilitativo. é necessario a tal proposito ricondurre la teoria alle tecnologie integrative e al caso di Pistorius,da noi intrapreso durante il corso,ovvero se le tecnologie o protesi erano vantaggio o svantaggio,concretizzo nel dire che la tecnologia ha abilitato,Pistorius integrando una parte del corpo mancante in questo caso le gambe,ma il potenziamento è avvenuto grazie alla sua resilienza,poiché l’atleta poteva servirsi delle protesi per camminare,lui invece è andato oltre,lui corre!!!
    Ma il discorso è realtà,abolire i preconcetti,le etichettature è davvero difficile e se la nostra era è basata su un nuovo mondo ma soprattutto su un nuovo modo di essere e pensare iniziamo dalle differenze,non si puo’ definire nessuno per sottrazione,come citava Murdaca ,iniziamo a far parte di un mondo tecnologico,che secondo Stone modifica il concetto di identità,ripensare il corpo e la mente abolendo la dualità di sessi e differenze che da secoli ha invaso la nostra mentalità il superamento inizia nel virtuale,per potersi potenziare nel reale.
    Da alcune mie ricerche sul web risulta importante integrare la tecnologia alla disabilità,come ad esempio in un nostro laboratorio vedemmo come la domotica,ovvero tecnologia ad alto baget potesse migliorare la vita di queste persone dalla testimonianza di un ragazzo nel video addirittura il suo potersi sentire autonomo,dalle mie ricerche ho voluto testimoniare l’integrazione del mondo tecnologico con la disabilità come gli sms letti con il linguaggio dei segni al ragabits che rende possibile ad una persona con grave disabilità motoria,di poter giocare,diventando un avatar,ed entrare cosi nel virtuale grazie a l’utilizzo di un trasmettitore sensitivo visibile quindi poter accedere al virtuale grazie a l’utilizzo degli occhi.
    Mentre la mia ultima ricerca si basa su un analisi della prof. Già discussa in aula su una ricerca,fatta dall’ateneo del Maryland,ovvero un gruppo di ragazzi universitari lasciati 24 ore senza cellulare,l’unica attività svolta era quella della socializzazione,aggiungerei la miglior attività che l’uomo adoperi ma se da un lato la tecnologia diventa come disse qualche giorno fa la televisione a matrix droga per i giovani,dall’altra parte puo’ davvero migliorare la vita di tante persone,rese disabili da una società che emargina,soprattutto con barriere architettoniche,almeno nel virtuale non vi sono barriere,o soltanto nella domotica quelle economiche,ma dare integrazione e sentirsi autonomi è dalle tante testimonianze basata e garantita ma soprattutto una vita migliorata grazie alle nuove tecnologie.
    http://www.disabili.com/prodotti-/12806
    http://gazeinteraction.blogspot.com/2008/03/rapid-gaze-based-interaction-techniques.html
    http://www.aiart.org/ita/web/item.asp?nav=3343
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  carmela panico Mer Giu 08, 2011 11:54 pm

    L'argomento che ho scelto è : alimentazione e mass media.
    Dal cap.5 "deformazione" di Nozioni introduttive di pedagogia delle disabilità : alimentazione e mass media.
    Braidotti e Popper.
    Immagini di un corpo perfetto.
    Bulimia e anoressia.
    Dal laboratorio "immagini diversità" :Oliviero Toscani e la modella Isabelle Caro.
    Dal cap.2 "tecnologie estensive" di Corpo, tecnologie e disabilità: Mc Luhan.
    Dal cap.3: il corpo tecnologico di Capucci.
    Tecnocorpi di Braidotti.
    Dal cap.5: Rosa Braidotti, donne e biotecnologie.
    Materiale dell'aula docente: Mc Luhan.


    Esame: 13 giugno


    Diverse indagini hanno dimostrato che alle persone con un aspetto giudicato attraente vengono attribuite anche presunte virtù interiori come onestà, bontà, gentilezza e intelligenza, magari inesistenti.
    Bellezza e bruttezza sembrano concetti antitetici.
    Di fatto, come lo scultore riproduce nelle sue statue l'idelae di bellezza della propria epoca, cosi' la costruzione estetica del corpo si attiene ai modelli dominanti del proprio tempo.
    E' stato osservato che l'occidente è vittima della "taglia 42", quella perfetta per eccellenza.
    Quelle che non si adeguano finiscono con il sentirsi umiliate se non riescono a rientrare in questi standard.
    Giovinezza e bellezza sono le caratteristiche che una donna oggi deve continuare ad avere se vuole restare e "apparire" in televisione, dato che i dati dicono che le più selezionate sono le modelle bianche, magre e famose,come attrici e modelle.Il contesto culturale nel quale siamo inseriti è un elemento determinante per la formazione degli ideali, delle aspettative degli adolescenti. Le fonti prime di informazione, quali riviste, televisione, radio e mezzi multimediali, sono sempre più fondate sul mondo dell'apparenza e dell'esteriorità che non sui contenuti e sui messaggi costruttivi per il senso critico dell'individuo. Numerosi studi indicano che questi mezzi giocano un ruolo importante nei problemi legati all'immagine corporea negativa, al modo scorretto di alimentarsi. La magrezza e il rigido controllo del peso vengono "glorificati" mentre la corposità è vista come non salutare ed esteticamente brutta.
    Rosa Braidotti considera il cibo "la rovina contemporanea" a causa di disordine alimentare che porta all'anoressia e bulimia.
    Il mediatore che si fa portavoce, per eccellenza, è la televisione.
    Da un lato l'eccessiva attenzione dei mass media deriva dalla volontà di ovviare alle cattive abitudini alimentari, in particolare all'obesità, anoressia e bulimia, da un'altro però sono proprio i mezzi di comunicazione che favoriscono una campagna pubblicitaria che incoraggia questa patologie.
    La televisione fornisce un'informazione alimentare scorretta,a proposito del cibo, infatti gli specialisti dell'alimentazione sostengono che molti telespettatori hanno disturbi psicofisici.Karl Popper ne parlava già, affermando "cattiva maestra televisione".
    Il rischio che preoccupa di più, è che il rapporto che gli adolescenti , in via di maturazione, hanno con i media possa renderli incapaci di rapportarsi direttamente con gli altri.
    Riprendendo la questione della magrezza , possiamo notare come l'eccessiva magrezza non è simbolo di bellezza, ma di "corpo deforme" : prendiamo come esempio, la modella Kate Moss, famosa dagli anno '80, il suo corpo era eccessivamente magro e de-femminilizzato, ma in tutto questo ella è ricordata proprio per essere stata anoressica e quindi di un corpo "femminile"mancante o deformante , lontano dalla vera femminilità.
    Un'altro caso di modella anoressica è Isabelle Caro , di lei abbiamo parlato un pò in aula durante il laboratorio, ella era gravemente anoressica ed era diventata famosa per aver posato nuda in uno spot anti-anoressia di Oliviero Toscani, dopo anni di malattia Isabelle muore, il suo corpo arrivò a pesare 31 kg per 1,65 cm e in un'intervista disse : "io presento quasi la morte in quel cartellone", da tutto questo possiamo notare la sua sofferenza.Come ho detto prima, ci sono tante motivazioni che spingono un'adolescente a cambiare le proprie abitudini alimentari come: L'emarginazione: avere problemi fisici o di sovrappeso può comportare l'allontamento volontario o involontario dal gruppo sociale.
    In aula abbiamo eseguito una simulazione: un gruppo di ragazzi è stato "messo in disparte" per una caratteristica, in quel caso, immaginaria.
    Non sempre gli altri sono ad emarginare ma a volte è stesso il ragazzo che non accetta il proprio corpo, e questo sono riuscita a capirlo meglio grazie a questo esercizio svolto in aula.
    Ritornando ai mass media, gli effetti che tale comunicazione produce sono stati studiati da un sociologo canadese:Mc Luhan.
    Quest'ultimo dichiarò che ogni tecnologia è un'estensione del nostro corpo che determina nuovi rapportie equilibri.
    Il suo slogan è : il medium è il messaggio . <<Tutti i media suggerisce l'autore sono metafore attive in quanto hanno il potere di tradurre l'esperienza in nuove forme>>. L'impatto dei media, secondo l'autore, si specifica come una perturbazione alla quale l'individuo reagisce , modificando in modo imprevedibile se stesso e le proprie abitudini cognitive. Anche secondo Capucci il corpo, nella sua totalità, si lascia invadere dalle nuove tecnologie.
    Secondo Capucci, l'uomo sente l'esigenza di attrezzarsi di artefatti e protesi, per rendere la sua esistenza più facile.
    Cosi la tecnologia modifica sempre più il corpo umano e le sue azioni, si parlerà quindi di estensione materiale e immateriale che trasformano le capacità umane. A precisare l'argomento c'è la filosofa Rosa Braidotti che parla di "tecnocorpo" , cioè :un soggetto umano incarnato che è interconnesso a elementi tecnologici, si ha un tecnocorpo quando il computer diventa parte del corpo umano.
    La filosofa inoltre tratta il tema "donne e biotecnologie".
    Molte femministe hanno considerato la tecnologia negativamente, vista come una minaccia per il corpo.
    Ma la Braidotti voleva dimostare come arrivare ad un femminile virtuale, inoltre la tecnologia era anche uno strumento per frenare il conflitto di genere.
    La braidotti ci mostra una donna nuova, trasgressiva, in movimento e aperta alle tecnologie, non una donna fragile, debole che può cadere nell'anoressia o bulimia.Questi ultimi che crescono a dismisura non solo tra le donne ma anche negli uomini , infatti i ragazzi sono attratti dal fisico palestato senza un filo di grasso, per questo motivo si va poi alla ricerca di anabolizzanti e trascorrendo intere giornate in palestre.
    In tutto questo , mi rendo conto che stiamo andando verso una realtà allarmante e negativa, dove la vera bellezza, ovvero quella che si trova nel cuore o nell'animo di ognuno, sta svanendo, per questo spero che i media possano invertire i loro messaggi , potendo dare un pò di serenità a tutti.
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  faustapiscopo Gio Giu 09, 2011 9:08 am

    L'argomento che ho scelto è "LE TECNOLOGIE E L'UMOMO" per il preappello del 13 giugno

    INDICE:

    1. Introduzione ai corpi protesici.

    2. Altri tipi di Tecnologie Integrative.

    3. Naief Yehya.

    4. La Tecnologia come miglioramento: le protesi estetiche.

    5. La Tecnologia Integrativa come protesi sportiva.

    6. Oscar Pistorius.



    Il principale oggetto che andremo ad analizzare è il legame tra: corpo, disabilità e tecnologie.
    Per spiegare queste relazioni si propongono tre tipologie di tecnologie: INTEGRATIVE, INVASIVE, ESTENSIVE.
    Partiamo dall’argomento principale: che cos’è il corpo protesico?
    Il corpo protesico è un corpo provvisto di protesi. Quando si parla di protesi, si fa riferimento a tanti campi, ma noi parleremo solo di quelle che riguardano la relazione tra: corpo, tecnologie e disabilità. Le protesi analizzate, sono quelle collegate alle tecnologie, esse sono quelle relative alla disabilità, allo sport, questioni estetiche, oppure un altro campo di analisi cioè quelle immateriali o protesi impiantate. Il corpo protesico diventa la sintesi tra: UMANO – TECNOLOGICO. Il rapporto tra corpo e tecnologie sarà esaminato in base seguenti caratteristiche.

    Sono dette tecnologie integrative:
    • La tecnologia come integrazione del corpo (protesi sportive)
    • La tecnologia come miglioramento del corpo (protesi estetiche)

    Sono dette tecnologie estensive:
    • Protesi immateriali cioè le estensioni del corpo dell’uomo fornite dai mezzi di comunicazione (vita digitale, telefono, automobile)

    Sono dette tecnologie invasive:
    • Le tecnologie come intromissione nel corpo (Orlan,impianti di corna nelle tempie)
    • Le tecnologie specifiche del cyborg.

    Facendo una riflessione di ciò che ho citato fin’ora inizio il mio discorso partendo da: NAIEF YEHYA.
    Si condivide l’idea di Naief Yehya che: la tecnologia debba essere intesa come un potenziamento, in particolare le tecnologie bioniche (protesi organiche), che consistono nell’inserimento di dispositivi meccanici ed elettronici nel corpo destinati a riparare e migliorare il nostro fisico. L’immagine fisica ha nei giovani un ruolo importantissimo, viene vista come determinante per l’integrazione nel “gruppo” dei coetanei. Un esempio che possiamo fare nella pratica sportiva è la dieta; essa assume un’enorme importanza, l’alimentazione costituisce parte integrante anche della preparazione fisica dell’atleta. Quindi tutto ciò viene visto sia come un’integrazione in un gruppo di giovani, sia come una preparazione fisica in campo sportivo.
    Molti sportivi professionisti spesso anche se hanno curato il proprio corpo con tanti allenamenti, in procinto di gare, si sono fatti coinvolgere da prodotti biochimici, come il doping. Il doping non viene usato solo per gare sportive, ma anche per gusto estetico.
    La tecnologia può essere intesa come scoperta evolutiva, molte volte viene utilizzata semplicemente per migliorare il proprio corpo, esclusivamente o prevalentemente da motivazioni estetiche. Con questo facciamo riferimento alle protesi estetiche.
    Tra le modifiche corporali sono inclusi i piercing, fino alle più esagerate corna di platino sulle tempie a scopo decorativo, come nel caso di Orlan. La chirurgia plastica e le protesi tecnologiche sono considerate elementi dell’essere cyborg. Prendiamo come esempio James Ballard il quale nel suo libro “La mostra delle atrocità”, racconta della moglie di un noto chirurgo plastico di Beverly Hills: la donna aveva rivelato in televisione che, per tutta la durata del loro matrimonio, il marito chirurgo estetico le aveva costantemente modificato il viso e corpo. La donna raccontando questi episodi era molto soddisfatta, ed esclamò: “non mi lascerà mai, perché può cambiarmi quando vuole”.
    Il disprezzo del corpo e corpo di ricambi sono due temi che si riferiscono a ciò che chiamiamo protesi estetiche.
    Il disprezzo del corpo ha origine molto tempo fa, risale ad alcuni temi della religione cattolica, quando indicavano il corpo come peccatore cedevole ai desideri della carne. Il rifiuto del corpo è entrato nella cultura popolare insieme alle possibilità della tecnica e della scienza. L’uomo, essere fatto di mente e corpo, ha un comportamento difettoso, è il corpo che suggerisce che è da riparare.
    Il corpo umano, si ritrova a vivere un rapporto complesso con l’ambiente circostante perché è in continua mutazione. Tutto ciò avviene in particolare con l’immaginario collettivo, perché la tecnologia genera mutamenti nel nostro modo di pensare, quindi cambia l’immagine che l’uomo ha di sé e degli altri. Secondo alcune correnti il modello di perfezione è quello di una macchina e i corpi non sono che macchine: finisce cosi per esservi identità tra uomo/corpo uomo e macchina.
    La politica di non accettazione del corpo è evidente anche nei media come la televisione, mirano alla trasformazione fisica ed al raggiungimento dell’altro corpo che tutti definiscono bello e perfetto. Tutte queste modificazioni del corpo, conducono verso un corpo mutato, infatti il modello di bellezza che sarà prodotto dai media, sarà proprio il punto di arrivo della trasformazione, producendo le idee di bellezza che sono di moda di recente. Il corpo femminile ha sempre subito delle modifiche corporee per rispondere alla società e alla moda. Ci sono state vere e proprie trasformazioni corporee, come ad esempio i collari per allungare il collo, le scarpe da ballerina per fare i piedi piccoli. Quindi si condivide la definizione fornita da Naief Yehya in Homo Cyborg, secondo la quale le tecnologie cyborg sono collegate al fenomeno della “dittatura dell’estetica del fisico”, le ricostruzioni ambulatoriali e non : interventi chirurgici al naso, viso , bocca, collo, protesi per il seno.
    Diversamente nel mondo fantascientifico il cyborg è un paria, una creatura emarginata ed isolata proprio per la sua differenza.
    La chirurgia plastica estrema e le protesi sono considerate elementi dell’essere cyborg meccanici, vere e proprie protesi chirurgicamente applicate per motivi estetici. Oltre alle tecnologie propriamente fisiche, vi sono forme di integrazione UOMO – MACCHINA, che riguardano le potenzialità delle tecnologie messe a disposizione oggi, per rimediare alle mancanze dovute alle disabilità.
    Le tecnologie integrative, sono usate come un completamento di un organo o una parte di un corpo mancante. Nella disabilità le tecnologie si presentano come protesi, in particolare come integrazione di una menomazione. Vi sono molti casi in cui le protesi sono usate, in modo specifico in uno sport. In questo caso possiamo fare l’esempio del famoso atleta, Oscar Pistorius.
    Egli è un atleta paralimpico, cioè coloro che partecipano ai giochi olimpici, e possiedono delle disabilità fisiche. Pistorius a 11 mesi fu costretto all’amputazione delle gambe a causa di una grave malformazione.
    Sembrava fosse destinato a non camminare, figuriamoci a correre. Grazie alle tecnologie avanzate è potuto diventare un grande atleta, usufruendo delle innovative protesi in fibra di carbonio chiamate flex floot, piede flessibile a forma di “C”, vincendo molte gare.
    La notizia più eclatante fu proprio questa, la sua vittoria.
    Pistorius chiese di partecipare alle olimpiadi di Pechino 2008 insieme ai normodotati, ma la sua richiesta fu respinta. In quanto la commissione scientifica stabilì che un’ atleta con protesi avesse dei vantaggi rispetto a chi non le aveva. E proprio il fatto che non fu ammesso a gareggiare con i “normodotati”, il fatto che le protesi siano state giudicate un “vantaggio” ha scatenato dibattiti in tutto il mondo. Ma la commissione scientifica oggi, dopo tanti divieti, ha stabilito che non rappresentano un vantaggio per le olimpiadi. In questo caso specifico la tecnologia utilizzata da Pistorius, è usata per correggere gravi difetti fisici, è INTEGRAZIONE nel senso che integra una parte del corpo mancante a causa di una menomazione fisica. Le conseguenze di una menomazione oggettiva, come la mancanza delle gambe di Pistorius, dipendono dagli ausili a disposizione piuttosto che dalla presenza di barriere architettoniche.
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty Esame del 15 Giugno Durni Marianna

    Messaggio  marianna durni Gio Giu 09, 2011 9:57 am


    Salve Prof. le presento l' argomento trattato: "tecnologie e l'uomo"


    "La disabilità non è un mondo a parte, ma parte del mondo!"
    Secoli fa, nelle antiche città, l'approccio al mondo della disabilità si risolveva spesso con l'emarginazione, in ambito sociale e con l'uccisione in ambito familiare. Ma perché succedeva questo? Per la società un bambino che nasceva con problemi di carattere psicofisico e psicosociale era destinato a vivere rinchiuso nelle quattro mura di casa, se era fortunato, od in cantina, senza godere della libertà e pertanto etichettato:"diverso".

    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Bambini-affetti-dall-sindrome-di-Down-si-salvano-dai-raid-della-Nato

    Il disabile è una persona che è impossibilitata a svolgere le normali attività della vita quotidiana. Tale disabilità spesso è accentuata dalle considerazioni e dai giudizi delle persone che evidenziano il loro stato. In realtà il disabile è una persona,con una propria identità e con una propria dignità, che va rispettata e non emarginata dalla società, perché la disabilità non è un mondo a parte ma parte del mondo! Il "diverso" non esiste, infatti ogni uomo possiede delle caratteristiche importanti che lo contraddistinguono rendendolo unico ed irripetibile.

    "Le tecnologie e l'uomo"
    Esistono persone che pur essendo disabili non si sentono tali perché riescono a compiere qualsiasi tipo di attività, grazie all'ausilio di tecnologie, che spesso permettono di superare con resilienza quelle barriere che purtroppo, ancora oggi, sono costrette ad affrontare. Oggi la tecnologia ha potenziato molto le capacità dell' uomo. Esistono tre tipi di tecnologie, quelle: integrative, estensive e invasive.

    Le tecnologie integrative: hanno il compito di “completare” quella parte mancante di un corpo. A questo proposito, cito il caso dell’atleta Paralimpico Oscar Pistorius che sin dalla nascita, a causa di una grave malattia, fu costretto all’amputazione delle gambe. Ma grazie a delle protesi fatte in fibra di carbonio, alle gambe, questo ragazzo è riuscito a tenere in vita il suo sogno, quello di poter diventare un corridore. In un’ intervista egli afferma: <Perdente non e’ chi arriva ultimo in una gara, ma chi si siede e sta a guardare!>

    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Pistorius_giochi_olimpici


    Le tecnologie estensive hanno il compito di “ampliare” il nostro corpo. Nel corso degli anni, lo sviluppo della tecnologia ha cambiato il suo rapporto con l’essere umano, basti pensare al cellulare, all’automobile, all’ I-pad, al computer e all’uso sfrenato e incontenibile che oggi ne deriva da quest’ultimi.
    Con l’arrivo di internet e del virtuale si parla di “avatar”, un “alter-ego” ideato dall’uomo, un corpo virtuale del quale Caronia pensa che quest’ ultimo viene inserito in una nuova dimensione tecnologica, in cui artificiale e naturale si fondono.

    Le tecnologie invasive riguardano “l’invasione” del corpo. Parliamo del “Cyborg” che indica l’unione omeostatica formata da organi artificiali e biologici, come ad esempio: un uomo che ha il pacemaker. A tale proposito cito un autore molto importante: Naief Yehya.
    Egli ci spiega con chiarezza la distinzione tra: robot, umanoide e androide. Sebbene sono creature artificiali, tra di loro hanno una sola differenza, la loro “essenza”.

    Il Robot è un apparecchiatura artificiale in grado di svolgere piu’ o meno indipendentemente un lavoro al posto dell’uomo.

    L'Umanoide è un essere vivente che ha una somiglianza a quella dell’essere umano.

    L'Androide è un robot con sembianze umane, ma differisce dal “Cyborg” il quale è formato da parti biologiche oltre che artificiali.

    Naief Yehya nel suo testo “Homo Cyborg” ci descrive il passaggio al post umano citando le tecnologie che saranno destinate a migliorare il nostro fisico e che ci permetteranno di sfuggire alla vecchiaia,alla sofferenza ed alla morte.
    Inoltre parla anche della “Cibernetica” ovvero della creazione di macchine artificiali che hanno le stesse prestazioni del cervello umano. Dalla cibernetica ci colleghiamo alla “Domotica”, ossia quella scienza che si occupa dello studio di nuove apparecchiature che permettono di svolgere funzioni autonome, con un semplice input vocale o semplicemente con il battito delle mani, in grado di migliorare la qualita’ della vita.
    La tecnologia in questo caso è positiva, ma essa puo’ essere anche negativa? A volte viene mal impiegata, infatti essa puo’ “atrofizzare” i nostri sensi e automaticamente ridurre le nostre capacità sensoriali su cui si basano le relazioni tra l’uomo e il mondo, come ad esempio un utilizzo eccessivo della vista toglie l’importanza all’udito che di conseguenza tende ad atrofizzarsi.
    Solo riuscendo ad utilizzare in maniera profonda i nostri sensi possiamo capire gli aspetti importanti che ci circondano, perché è grazie ai nostri sensi, che il nostro corpo riceve stimoli e nutrimento. Quindi, le tecnologie diventano, cosi’, user-sensitive ovvero si arricchiscono con l’uomo e con le sue funzionalità.

    "Il sogno di un atleta disabile"
    Allego un articolo di giornale molto interessante che affronta la storia di Monique, una giovane donna di 26 anni, che per tredici anni è stata costretta a restare su una sedia a rotelle, a causa di una caviglia mal andata, dovuta alle tante cadute e per correggerla si sottopose ad un’operazione chirurgica che segno’ l’inizio del suo calvario. L’intervento ando’ male, la gamba iniziava a gonfiarsi e non poteva muoverla,era piena di liquido. Dopo un anno perse anche l’uso dell’altra gamba. Monique si affidò allo sport, alla sua grande ed unica passione, per superare questa depressione. Diventò, così, campionessa di Handbike, una biciletta speciale che si guida con le braccia. Partecipo’ alle Paralimpiadi di Pechino dove vinse due medaglie d’argento. Un giorno, sull’isola di Maiorca, un ciclista la investe. Grazie al cielo, quello sfortunato incidente per lei, risulto’ il giorno piu’ bello della sua vita, perché,da allora, riprese miracolosamente a camminare. Oggi la giovane Monique riesce a fare i suoi primi passi verso una nuova vita.


    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Monique%2BVan%2Bder%2BVorst


    Ultima modifica di marianna durni il Gio Giu 09, 2011 7:25 pm - modificato 1 volta.
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 8 Empty Sintesi Ultimo Esercizio Preappello 14 giugno Le tecnologie e L'uomo

    Messaggio  Tommasina Formicola Gio Giu 09, 2011 12:55 pm

    Prof mi sono prenotata per il preappello del 14 giugno e ho scelto di trattare l'argomento Tecnologie e l'uomo,in particolare il "sè digitale" di Andrea Granelli.
    Andrea Granelli nel suo testo “il sé digitale” ricollega il tentativo di provvedere a superare i limiti dell’uomo con le nuove tecnologie viste come estensioni delle potenzialità umane.Egli si rivela un ottimo esperto di tematiche relative all'innovazione e si avvicina molto alle tematiche relative alle protesi tecnologiche.
    Il legame tra Corpo,Disabilità e Tecnologie.
    Si propongono tre tipologie di TECNOLOGIE:
    INTEGRATIVE,ESTENSIVE ED INVASIVE.
    Sono dette Tecnologie Integrative:
    -la tecnologia come integrazione del corpo (un esempio nel campo della disabilità sono le protesi x lo sport)
    -la tecnologia come miglioramento (le protesi estetiche)
    -la tecnologia come potenziamento (le protesi chimiche)
    -la tecnologia come sostegno (il computer a scuola)

    Sono dette Tecnologie Estensive le protesi immateriali(le estensioni corporee dell'uomo fornite dai mezzi di comunicazione):
    -la vita digitale:il telefono e l'automobile
    -il corpo virtuale
    -il corpo tecnologico
    -la questione dell'identità in rete
    -la Net Addiction

    Sono dette Tecnologie Invasive:
    -la tecnologia come intromissione nel corpo (gli impianti,Orlan)
    -le specifiche del Cyborg
    -il cyborg per Donna Haraway,Rosi Braidotti.

    Le tecnologie integrative,sono usate come un completamento di un organo o una parte del corpo mancante.
    Nel campo della disabilità la tecnologia si presenta sottoforma di protesi,in particolare come un'integrazione di una menomazione.
    Innovative le protesi che utilizzano a posto delle gambe,atleti che ne sono privi,si chiamano flex foot,piede flessibile a forma di C.
    Si pensi al famoso caso dell'atleta Oscar Pistorius.

    La pedagogia della disabilità deve partire dai termini relativi alla disabilità,dall'analisi e dall'importanza delle parole relative alla disabilità.
    Il principale protagonista deve essere la persona con disabilità nella sua complessità e la sua integrazione,in ambito educativo,linguistico,e corporeo.
    Spiegherò il concetto di Handicap,disabilità,menomazione,ICF,ICD,ICIDH,OMS.

    La potenzilità della Resilienza.
    La resilienza è la capacità di un oggetto di resistere agli urti improvvisi senza rompersi o spezzarsi.Mi collegherò al laboratorio di Simona Atzori.

    IN BOCCA AL LUPO A TUTTIIIIII...... =) GRAZIE 1000 PROF X QUESTA SPLENDIDA ESPERIENZA!
    I love you I love you I love you I love you

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