9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

Lunedì 04/04 il tema della lezione è stato l'EMARGINAZIONE..Durante la lezione la prof ha fatto un esperimento,l'esperimento del sindaco cattivo; un sindaco che doveva EMARGINARE tutte le persone con occhiali, dovevano andare via. Da noi, all'inizio è stato preso come se fosse gioco,ma poi dopo ,quando la prof ci ha chiesto di concentrarci io ho pensato:"Ma perchè devono andare via? Perchè rendono la società NON ADATTA? mi sono chiesta più volte perchè le persone VENGONO EMARGINATE??"
Emarginare significa mettere ai confini, posizionarsi sui bordi, NON ACCETTARE... tutte queste cose ,purtroppo, esistono ancora oggi..Pensando alla domanda che mi sono fatta,non mi sono data risposta,NON HO SAPUTO darmi risposta...anzi forse credo che si EMARGINA per un fatto di IGNORANZA!!! aggiungo dicendo che l'EMARGINAZIONE è FRUTTO DELL'IGNORANZA!! credo però che per niente al mondo un ESSERE UMANO e, non ,debba essere messo ai confini..perchè ecco che ritorniamo al problema del razzismo, dei disabili, dei portatori di deficit, dell'omosessualità e così via...

Prof non riesco ad inserire ne immagini ne video,come posso fare?!?!? AIUTO!!

Come sappiamo il termine Emarginazione sta a significare un tipo di esclusione dai rapporti sociali,che può portare alla negazione dei diritti civili di un uomo.Purtroppo al giorno d'oggi, questo è un problema molto presente nella nostra società. Con gli esempi che si sono svolti in aula,mi sono resa conto come il fatto di portare gli occhiali o ascoltare una musica differente da quella del proprio gruppo di amici, e di coloro che ci circondano, sia motivo di discriminazione e emarginazione. Questa può andare a varcare confini ben più gravi,come l'emarginazione per il sesso,per persone diversamente abili,per gli ammalati,per la razza,o per la religione. Personalmente trovo che questo sia un modo di pensare e di agire molto stupido,e soprattutto da IGNORANTI,perchè fondamentalmente si tratta di ignoranza. Ho visto molti casi di emarginazione e di discriminazione nella mia vita,già nei primi anni di scuola in quanto dalle elementari alle superiori ho sempre avuto dei ragazzi disabili nelle mie classi, e ho sempre notato da parte di alcuni compagni un certo distacco, forse per paura o per disagio,a causa della loro ''diversità'', e di conseguenza il più delle volte miei amici venivano emarginati dal gruppo. Infine spero solo che questo problema venga risolto in gran parte,anche se sono consapevole che fin quando regnerà l'ignoranza nel nostro paese-mondo,sarà difficile ottenere dei cambiamenti.

Durante il laboratorio di lunedi 4 aprile abbiamo affrontato il problema dell"emarginazione".
Questa condizione consiste nell'escludere individui o gruppi di individui dai rapporti sociali per diversità di razza,diversità sessuale,e addirittura per disabilità.
Durante la lezione abbiamo fatto un gioco,Il "gioco del sindaco" in cui proprio la professoressa era il sindaco.Il gioco consisteva nel mettere da parte prima tutti coloro che avevano gli occhiali(e io facevo parte di questo gruppo8 e poi tutti colore che ascoltavano musica classica;il resto dei "cittadini" che emarginavano si coalizzavano nel preparare una festa in città ,escludendo proprio tutti noi.
Non vi nego che essendo tra gli emarginati un pò di angoscia o tristezza mi è venuta,non per i miei occhiali bensì nel pensare che molte altre persone vengono emarginati per fattori più gravi.
La società dovrebbe in qualche modo far si che questi episodi di emarginazioni vengano aboliti...ma non si fa nulla per cancellare questo fenomeno.Nel parlare di società parlo di NOI,noi che spesso giudichiamo,guardiamo dall'alto,non ci mettiamo nei panni di chi ha più bisogno di aiuto ma semplicemnte fingiamo di non vedere e di continuare le nostre vite facendo finta che tutto sia normale.

Ecco penso che dovremmo in qualche modo provare a scendere da questo scalino su cui ci siamo posti e provare a tendere la mano a chi è in difficoltà e a chi per una ragione o per l'altra viene messo in disparte!

L'argomento di questa lezione e la seguente simulazione sono stati parecchio interessanti.
Chiara è la differenza tra marginalità ed emarginazione che indicano rispettivamente una condizione,nel primo caso che il soggetto stesso si procura e nel secondo di una condizione che il soggetto subisce.Possiamo quindi definire l'emarginazione come una delle modalità aberranti che portano a disagiare,a disumanizzare la persona portandola ai margini di quella che è la società.Casi di emarginazione sono frequenti e per poter risolvere il problema bisogna,secondo il mio parere,tener conto di diversi aspetti,visto che la si ritrova in tutte le condizioni,oltre che in quella dei disabili.Secondo me è giusto evitare anche di imputare questo processo all'ignoranza.Faccio un discorso più ampio..mi riferisco ad una cultura che purtroppo emargina anche colui che non può permettersi un paio di scarpe firmate o colui che non ha un aspetto fisico coerente ai modelli che la stessa società ci impone.Abbiamo insomma studiato in altri contesti che non si può cambiare il singolo che è nato e cresciuto in una data società,con una data cultura e di conseguenza ha interiorizzato tutti quelli che sono i costumi,i pregiudizi e gli stereotipi..possiamo però cominciare dai giovani..possiamo pertanto in veste di educatori impartire loro che le differenze non influiscono sul rispetto e sull'identità di una persona!

Parlando di emarginati si pensa alla solidarietà umana e al rispetto che dovrebbe essere dato ad ogni persona.Ma purtroppo in molti casi il rispetto non esiste, la solidarietà nemmeno e le leggi con questi presupposti non possono che fallire il loro scopo. La cronaca pone spesso in evidenza dei casi che dimostrano che l’emarginazione e la solitudine di cui soffrono tanti esseri umani è determinata dalla nostra insensibilità, dalla nostra incomprensione, dal nostro egoismo. L’emarginazione è quel particolare stato sociale e psichico per il quale si vive una situazione di malessere determinata dal non riuscire ad integrarsi nel contesto della società. Essa nasce dal rifiuto, dal non volere accettare e capire chi è diverso da noi. In classe abbiamo fatto una simulazione dove tutte le xsone ke portavano gli occhiali erano gli emarginati e tutti gli altri la città. Non essendo tra queste persone non ho potuto provare e sentire ciò ke invece loro hanno nutrito. Forse mi sarei sentita diversa, inferiore, avrei pensato ke io fossi quella sbagliata e non loro. Mi sono invece trovata tra coloro che non portavano gli occhiali e quindi tra coloro che emarginavano. Inizialmente mi sono sentita privilegiata, ma subito dopo ho provato a mettermi nei panni di queste persone: immigrati, disabili e molto spesso anche persone "normali". Forse questa simulazione inizialmente lo presa come un gioco ma successivamente ho capito la sua importanza. Nella nostra società ci sono tanti muri da abbattere e uno di questi è quello dell'emarginazione attraverso la tolleranza, l'integrazione, l'umanità ma soprottutto attraverso il rispetto di ogni persona.

L' emarginazione è purtroppo un tema assai ricorrente anche nella nostra società che ormai sembra essersi evoluta da tutti i punti di vista. Dall' esperimento fatto in classe tipo l' emarginazione della persona con occhiali, o di quella a cui piace la musica classicA, ho potuto meglio riflettere su questa condizione o status...basti pensare che oggi un emarginato può essere anche un ragazzo o una ragazza con capelli rossi!!!!credo che fondamentalmente sia tutta una questione di "accoglienza" nel senso che SPESSO NON SIAMO ABITUATI A RICONOSCERE IL DIVERSO, CI RIFACCIAMO AL NOSTRO STILE DI VITA, ALLE NOSTRE ABITUDINI PER PORLE IN PARAGONE CON QUELLE DEGLI ALTRI. LA NORMALITà è DEL TUTTO SOGGETTIVA; E PENSO CHE BISOGNEREBBE SERIAMENTE EDUCARE IN SENSO LATO TUTTI NOI ALLA DIVERSITà..L' EMARGINAZIONE A VOLTE LA SUBIAMO, ALTRE VOLTE SIAMO NOI STESSI AD EMARGINARE UNA PERSONE PERCHè PER UN MOTIVO O PER UN ALTRO CI APPARE DIVERSA...CONCLUDO CON UNA FRASE CHE HO LETTO DA UN LIBRO:" CERTE VOLTE NON SONO SICURO CHE SI ABBIA IL DIRITTO DI DIRE QUANDO UNO è PAZZO E QUANDO NON LO è. CERTE VOLTE CREDO NON CI SIA NESSUNO DI NOI DEL TUTTO PAZZO E NESSUNO DEL TUTTO SANO DI MENTE FINCHè LA MAGGIORANZA NON HA DECISO IN UN MODO O NELL' ALTRO. NON è TANTO QUELLO CHE UNO FA, MA è IL MODO IN CUI LA MAGGIORANZA LO GIUDICA QUANDO LO FA". GRAZIE ALLA PROF. CHE è SEMPRE PRONTA A SORPRENDERCI IN OGNI LEZIONE!!!

Questo purtroppo è ancora un problema nella nostra società e lo si è potuto dimostrare anche in aula attraverso un esperimento,quello di dividere ragazzi con gli occhiali da una parte e dall'altra ragazzi che ascoltano musica differente dal gruppo.
Subito dopo aver svolto questo esperimento ci sono state alcune ''polemiche'',perché ovviamente è brutto emarginare,ma soprattutto è ancor più brutto ESSERE EMARGINATI.
Nella nostra società ci sono tanti muri da abbattere oltre alle barriere architettoniche,al razzismo ecc...(tutte tematiche affrontate durante questo corso) c'è anche l'emarginazione,e lo si può fare attraverso l'integrazione,l'umanità,ma soprattutto attraverso il rispetto di ogni persona.
L'emarginazione è collegata a molte tematiche,ad esempio:
-Il razzismo:comporta emarginazione a causa del colore della pelle ecc..
-Disabilità:comporta emarginazione a causa di qualche malformazione fisica e non ecc...
Ma l'emarginazione avviene anche a scuola,perché magari un bambino non veste alla moda,non ha un bell'aspetto e gli viene cosi chiusa la porta all'integrazione,all'amicizia e così via.
Ci sono tantissime forme di emarginazione,potrei continuare all'infinito!!
La cosa che penso è che l'emarginazione nasce dall'ignoranza a non aver rispetto per gli altri si tratta di essere egoisti e per abbattere l'emarginazione in primo luogo bisogna aver rispetto prima per se stesse e poi per gli altri eliminando così ogni forma di pregiudizio!!

Ecco alcune forme di emarginazione:
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In aula abbiamo soltanto simulato un momento di esclusione,di emarginazione,ma a chi non è mai capitato di essere stato davvero escluso??
Si poteva trattare di essere invitato ad una festa di compleanno,oppure di far parte di un gruppo o di una comitiva.E così pensavamo che eravamo noi ad essere sbagliati,creandoci quei cosiddetti problemi adolescenziali ai quali ora non diamo più peso,perchè siamo maturati,perchè cerchiamo sempre di pensare con la nostra testa senza farci influenzare.
Ma può essere anche capitato di escludere e di stare dall'altra parte.Io ho sempre pensato che ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro.
In aula abbiamo solo simulato l'emarginazione ed io mi sono trovata dalla parte di chi ha emarginato,e anche se stavamo organizzando una festa con la presenza di Raul Bova,non mi sarei divertita abbastanza,perchè alcuni mie iamici erano stati banditi e non partecipavano con me.Inoltre ho pensato che anche io potevo essere emarginata e ciò non mi avrebbe fatto di certo piacere.
Anche se è stato solo un gioco credo che l'esclusione sia all'ordine del giorno ed è motivo di tanti gravi problemi soprattutto durante l'età adolescenziale in cui il ragazzo ha più difficoltà ad accettarsi e cerca di cambiare se stesso per seguire modelli anche sbagliati.

Una considerazione sull'emarginazione dal Presidente della Camera:Gianfranco Fini

L'emarginazione non è un alternativa:è una sconfitta
Una sconfitta per tutti,per gli italiani non meno che
per gli immigrati:l'emarginaione porta con sè la
discriminazione e,se diventa cronica e diffusa,è
fattore di Disgregazione sociale

Sposto messaggio LuciaDeGregorio88 Oggi a 8:58 am
é stato strano sentire dalla professoressa ,prima che iniziasse la lezione ,che alcuni ragazzi con determinate caratteristiche avrebbero dovuto alzarsi e raggiungerla vicino alla cattedra.in me è iniziato un senso di ansia ed ancora oggi dopo una settimana non so spiegare il motivo.forse perchè sentirsi addosso un etichetta è brutto,sentirsi additato,osservato è pesante.infatti,quando i ragazzi si sono alzati ho sentito e visto i loro amici fare ciò,e loro se pur per gioco abbassare gli occhi quasi per vergogna.L'emarginazione è una conseguenza ad un'esclusione ingiusta,senza senso che indipendentemente spinge il soggetto incluso a sentirsi più forte,superiore ,tanto da autoconvincersi nel tempo ,che c'è un motivo se quel ssoggetto è escluso.ai tempi di Hitler l'abbiamo visto con gli ebrei ,oggi lo vediamo con gli extracomunitari...quante volte al semaforo mi è capitato di vedere o sentire manifestazioni di rabbia nei loro confronti,oppure quante volte vedo risate,giochi di parole su persone diverse dal canone normale...es:hai visto la bocca di quello???quant è grasso quello? ma che si è messo addosso??? wa quello è risdicolo!.....ect
la nostra società oggi tende ad emarginare tutti quelli che escono fuori da quel prototipo di immagine trasmessa dai mas media.noi purtroppo siamo dei soggetti deboli e se non troviamo un giusto appoggio amichevole tendiamo a cadere in questa trappola ,e il non accettarsi ,non piacersi ,sentirsi diversi diventa un peso talmente grande che ti rende emarginato dal mondo!

L’emarginazione è una condizione individuale o collettiva di esclusione dei rapporti sociali,può dipendere da conflitti economici – sociali,da pregiudizi o dall’ignoranza delle situazioni o delle conseguenze di queste;e a volte può terminare anche in tragedia.Com’è avvenuto a un ragazzo di soli sedici anni il quale si è tolto la vita, prima con una coltellata e poi con un "salto" di quattro piani dalla finestra di casa. I compagni di scuola continuavano a prenderlo in giro, dicendo che assomigliava a Jonathan del Grande Fratello, che gli piacevano i ragazzi e che quindi era un "finocchio". Nella lettera d'addio, il ragazzo ha scritto: "A scuola non mi accettano perché mi vedono come uno diverso da loro. Non mi sento integrato", e da qui l'insano gesto, reso ancora più orribile dal fatto che a compierlo è stato un ragazzino... e che a spingerlo giù dal baratro dell'emarginazione sono stati i suoi stessi coetanei. Questa tragedia è il manifesto di un movimento sociale atto a disintegrare qualsiasi minoranza in una guerra psicologica. Questo articolo ha scaturito in me tanto scalpore e stupore nel pensare che oggi giorno questo tema sia tanto evidente soprattutto nei giovani,e non si cerca di andare oltre l’apparenza,poiché l’emarginato è una persona debole che non riesce a ribellarsi o ignorare le “critiche”.

Sposto messaggio Benedetta Trupiano Ieri a 11:02 pm
Quando ho visto la mia amica mettersi tra coloro che erano stati "emarginati" perchè avevano gli occhiali da una parte mi è venuto da ridere perchè sapevo che comunque era un gioco,uno scherzo, ma se fosse stata la realtà penso che mi sarei alzata anche io e sarei andata con lei oppure non avrei partecipato alla "festa" che era in programma per i "normali" ...
Dall'altra parte penso che se qualcuno dovesse venire emarginato nessuno lo saprebbe, tanta gente viene isolata perchè viene ritenuta diversa e se non fosse per i media o perchè siamo a contatto con quella persona,nessuno lo saprebbe perchè molto spesso viviamo con i paraocchi e alcune volte anche con i paraorecchie perchè sappiamo che non ci riguarda, che non siamo noi gli emarginati. Mentre scrivo penso a quando vennero emarginati gli ebrei e oggi abbiamo questo problema con gli immigrati: srilankesi, africani, tunisini ecc ma perchè poi? siamo tutti uguali, cambia solo il colore della pelle e la propria cultura ma è proprio da quest'ultima che possiamo imparare tanto perchè possiamo confrontarci e arricchirci sempre di più, conoscere le altre religioni e farci una cultura personale e solo cosi non ci saranno più emarginati perchè l'emarginato, molto spesso, è colui che non conosciamo, chi, appunto, definiamo DIVERSO da noi, ma se lo conosciamo non sarà più cosi. Ho pensato a questa cosa quando sono stati EMARGINATI coloro che amavano la musica classica e magari vengono anche presi in giro solo perchè sono melodie che fanno pensare alle persone anziane mentre invece si potrebbero mettere a confronto questi diversi interessi e allargare i nostri orizzonti, a non essere più chiusi nel nostro mondo anche perchè poi,cosi facendo, siamo noi stessi che ci emarginiamo dagli altri non condividendo con nessuno ciò che amiamo.

http://www.c-progettosud.it/editoria/manifesto_contro/manifesto.html

E guardate cosa accade in parlamento!:
http://attualita.tuttogratis.it/politica/ileana-argentin-offesa-in-parlamento-mi-sono-sentita-violentata/P68405/
.....bhà......e questi dovrebbero rappresentarci......

LA PROF.IN AULA CI HA FATTO FARE IL GIOCO DEL SINDACO DOVE LE PERSONE CHE AVEVANO GLI OCCHIALI VENIVANO MESSI DA PARTE E QUINDI ESCLUSI.I CITTADINI ORGANIZZAVANO UNA FESTA DOVE CIO CHE SI VOLEVA SI POTEVA AVERE E OGNUNO DI NOI DICEVA LA SUA.....FINITO IL GIOCO IL RISULTATO E' CHE GLI EMARGNATI STAVANO IN UN ANGOLO SENZA ESSERE PRESI IN CONSIDERAZIONE E NESSUN CITTADINO SI E' FATTO AVANTI PER AIUTARE GLI ALRTI ,GLI EMARGINATI CERCAVANO DI ORGANIZZARSI PER CONTO LORO .IN DEFINITIVA SI SONO CREATI DUE GRUPPI E I CITTADINI ERANO QUELLI CHE SI SENTIVANO PIU IN ALTO NEL MOMENTO IN CUI LORO NON RIENTRAVANO IN QUELLA CATEGORIA...L'EMARGINAZIONE E' UN PROBLEMA CHE NON RIUSCIREMO MAI A RISOLVERE VUOI PER PAURA,PER CULTURA O PER IGNORANZA NON POTRA' MAI USCIRE DALLA NOSTRA SOCIETA'.
Le persone sono considerate socialmente emarginate se «viene loro impedita la piena partecipazione alla vita economica, sociale e civile e/o quando il loro accesso al reddito o ad altre risorse (personali, familiari o culturali) è così inadeguato da impedire loro di condurre uno standard di vita considerato come accettabile dalla società in cui vivono».
L’emarginazione sociale può essere così definita come una combinazione di mancanza di risorse economiche, isolamento sociale, ed accesso limitato ai diritti sociali e civili; si tratta di un concetto relativo, specifico di ogni particolare società e rappresenta una progressiva accumulazione nel tempo di fattori sociali ed economici. I fattori che possono contribuire all’emarginazione sociale sono i problemi relativi al lavoro, agli standard educativi e di vita, alla salute, alla nazionalità, all’abuso di droghe, alla differenza di genere ed alla violenza.


SANTORELLI IMMACOLATA

la mia sensazione a primo impatto era quella di alzarmi da terra ed andare dall'altra parte.Non porto gli occhiali ma VOLEVO andare tra loro emarginati,non perchè mi sento emarginata dalla mia società( e in questo sono stata fortunata,oggi anche una sola piccola differenza dalla maggioranza può renderti emarginato).Sarei essere CON loro per ribellarmi, affinchè i loro diritti siano uguali anche ai NOSTRI,in quanto membri di una stessa natura,specie: gli ESSERI UMANI.
Ecco ma poi...poi non mi sono alzata.......
per un istante ho avuto davanti a me alcune immagini sulle condizione degli ebrei presenti nel film il bambino con il pigiama a righe.OGGI non c'è piu quel fascismo hitleriano ma sono restata lì seduta a pensare a cosa avrei scelto durante quel fascismo....non sapevo se seguire la mia voglia di alzarmi o se lasciarmi prendere dalla mia vergogna e paura!Ho impiegato tempo, molto tempo!Ho avuto vergogna e paura ad alzarmi!Sono rientrata a casa, e non facevo altro che pensare che se sarabbe stata vera quella emarginazione: non avrei lottato per loro!!!Li avrei emarginati !!!
Questa esperienza mi ha aiutato molto a capire quanto è importante che lotti contro le mie vergogne e le mie paure...
GRAZIE DAVVERO

L’EMARGINAZIONE
Un soffio di vento
Un tocco leggero sul mio viso
Mi sveglio
Guardo intorno
Il vuoto
Un senso di angoscia mi assale
Attorno a me non c’è niente
Nessuna immagine
Nessun suono
Niente
Un emarginato
Così mi chiamano.

Febbraio 2004
-Torviscosa, Udine-

Durante l’esperimento fatto in aula riguardante, l’emarginazione, ho rivestito il ruolo di emarginatrice. Per tutta la durata della simulazione non ho riflettuto sulla mia posizione nei confronti degl’altri che nel gioco erano posizionati dalla parte dei marginati, poi ho iniziato a riflettere su come ci si potesse sentire a stare dalla parte opposta.
Nella vita spesso ci capita di pensare solo alle nostre cose e non pensare al disagio che può provare una persona diversa da noi. Spesso, tali persone avvertono un senso di rabbia ed impotenza nei confronti della società che li esclude tutti girano la testa dall’altro lato per non affrontare il disagio e i problemi altrui, ed è proprio questo che dovrebbe essere eliminato, per cercare di avere almeno in parte un mondo più giusto dove ognuno deve rispettare la propria persona e la propria dignità e anche quella degli altri.

OGGI IN AULA ABBIAMO FATTO UNA SIMULAZIONE CHE AVEVA COME TEMA CENTRALE L'EMARGINAZIONE. LA PROFESSORESSA ERA IL NOSTRO SINDACO E NOI IL POPOLO.LA PROF.(IL SINDACO) HA INIZIATO AD EMARGINARE COLORO CHE PORTAVANO GLI OCCHIALI DA VISTA E POI QUELLI CHE AMAVANO LA MUSICA CLASSICA.
IO MI SONO TROVATA DALLA PARTE DEI MARGINATORI...QUESTO E' STATO SOLO UN ESPERIMENTO MA IN REALTA' IL TEMA DELL'EMARGINAZIONE E' PURTROPPO ANCORA ATTUALE NELLA NOSTRA SOCIETA' ED E' DOLOROSO IN QUANTO RIGUARDA TANTE PERSONE.
I MARGINATI SONO COLORO CHE NON RIESCONO AD INTEGRARSI NEL CONT5ESO DELLA SOCIETA'E LE CAUSE CHE POSSONO PORTARE ALL'EMARGINAZIONE SONO:CONFLITTO FAMILIARE,CONFLITTO SOCIALE,PREGIUDIZI PERSONALI,CULTURALI,DI GRUPPO, MA ANCHE L'IGNORANZA.
L'EMARGINAZIONE INOLTRE NASCE DAL RIFIUTO,DAL NON VOLERE ACCETTARE E CAPIRE CHI E' DIVERSO;INFATTI,SPESSO,L'ALTRO CI TERRORIZZA E TENDIAMO A RIFIUTARLO.IN REALTA' LA DIVERSITA' E' UN VALORE,IN QUANTO ATTRAVERSO L'ALTRO CONOSCIAMO NOI STESSI MA ANCHE IL MONDO CHE CI CIRCONDA.

la lezione del 4 aprile ha trattato appunto dell arogomento :EMANCIPAZIONE;ARGOMENTO VASTO E SIGNIFICATIVO,il termine emancipazione è spesso un termine usato da tutti anche a sproposito,lunedi' la prof,si è presentata sotto le vesti di un sindaco appunto sotto forma di gioco per esaminare il termine emancipato,il sindaco aveva il ruolo di decidere chi poteva partecipare ad una festa e chi meno,la persona che possedeva ad esempio gli occhiali non poteva accedere,bè si è potuto notare quanto imbarazzo,paura potesse provare colui/ei non sarebbe stato accettato a causa della sua "diversità" ,tutto ciò rende il mondo limitato,io credo che bisognerebbe ampliare gli orizzonti,e valutare le persone per quello che sono capaci di esprimerci,e credo che noi tutti nella nostra diversità siamo definiti unici,il proverbio che ci accompagna ancora oggi è :il mondo è bello perchè è vario,può essere un proverbio del tutto scontato ,ma in relatà esaminandolo può farci pensare.....grazie mille amelia...

Nella lezione del 4 aprile abbiamo parlato dell'emarginazione.
Mi hanno colpita in particolar modo alcune frasi: "Non si può definire nessuno per sottrazione" (A.M.Murdaca) e "Che cosa c'è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave" (W.Shakespeare). Emarginazione (astratto di emarginare, in origine termine burocratico col significato di "annotare sui margini", e poi, in generale, "porre ai margini") è uno status o condizione, individuale o collettivo, di esclusione dai rapporti sociali, e può giungere fino alla negazione dei diritti civili. L' emarginazione sociale è una situazione di disagio materiale e sociale della formazione sociale, che rientra nel concetto legale di esclusione sociale, ed è molto relazionata alle situazioni di povertà ed alla discriminazione. L'emarginazione individuale è una situazione di disagio psichico e sociale dell'individuo caratterizzata da un non volontario isolamento individuale, ed è molto relazionata all'elemento del carattere psichico che è la introversione, ed alla discriminazione. Tra le cause altre della emarginazione individuale abbiamo: conflitto personale, conflitto familiare, conflitto sociale, pregiudizi personali, culturali, di gruppo, ignoranza delle situazioni o delle conseguenze di tali situazioni. Esistono però anche casi, dove l'emarginazione è originata da problematiche personali ed esistenziali, almeno come causa importante. Tipici di questi casi sono i fenomeni dei barboni, del nomadismo dove la scelta personale ha motivazioni profonde. Alcune delle cause che producono emarginazione e auto-emarginazione sono: separazioni familiari, perdita del lavoro, perdita dell'alloggio, indigenza economica, disturbi psichici, violenze subite. Si può affermare che nei casi di auto-emarginazione risieda un forte rifiuto della società come tale, com'è, che, originandosi dalla impossibilità di risolvere le proprie problematiche esistenziali (economiche, familiari, personali), sfocia in una giustificazione del proprio stato. Quelle che ci interessano in particolare sono le forme di emarginazione che sono ancora più gravi perché sono prodotte dal pregiudizio, dall'ignoranza, dall'azione attiva di gruppi e persone verso altri gruppi e altre persone. Esse sono: Il pregiudizio sull'origine delle persone (o razzismo), il rifiuto verso gli aderenti a religioni o confessioni diverse dalla propria, la discriminazione verso l'appartenenza ad un sesso o verso scelte di relazione affettiva (principalmente verso gli omosessuali), la discriminazione verso l'transessuali, la discriminazione verso le persone diversamente abili, il timore che produce distanza verso gli ammalati, il disprezzo verso altri gruppi sociali, quali ad esempio: i nomadi. Compito della società deve essere il rimuovere tutte le emarginazioni perché producono disagio, sofferenza, squilibrio, tensioni, spreco di risorse (personali e intellettuali). E' importante sapere però, secondo l'icf la disabilità è una condizione di salute derivata da un contesto sfavorevole; ed è quindi tutto il contesto sociale circondante che fa avvenire la discriminazione( in questo caso di persone disabili). E' il contesto sociale che determina la condizione di handicap. La disabilità non è curabile, ma con un intervento è possibile il miglioramento della vita della persona. Fondamentale è il PROGETTO DI VITA cioè vedere qualcosa che può accadere. Importante è la relazione educativa, ogni relazione, ogni incontro umano è educativo, in quanto è portatore di significati, valori e opinioni. Ogni individuo della relazione riceve qualcosa. Relazione tra docente/discente, tra educatore/educando, quella familiare. Essenziale in queste relazioni è l'empatia, l'essere di esempio, lo scambio alla pari, il confronto e l'incontro con l'altro. Quale miglior esempio allora per farci capire meglio ed entrare in questa tematica di una simulazione. Il laboratorio di lunedì si chiamava "il gioco del sindaco". Si trattava in poche parole di emarginare, escludere dalla "nostra ipotetica città" prima tutte le persone con gli occhiali e poi in un secondo momento tutte le persone che amano la musica classica. Gli emarginati venivano messi dietro la prof in un angolo ed esclusi da tutti i nostri discorsi e preparativi per una presunta festa. Questa simulazione, anche se in modo ironico e scherzoso, mi ha fatto capire alcune cose. Mi sono soffermata infatti sul fatto che durante i preparativi peer la festa personalmente non ho penato ai miei amici esclusi da tutto e in silenzio in un angolo, ma bensì ridevo e scherzavo per la scelta dei personaggi famosi da invitare al party. Ho capito come l'emarginazione e la discriminazione sono cose che accadono tutti i giorni, anche per le cose più futili e come non è possibile escludere una persona per diversità, come si dice il mondo è bello perché è vario ed è proprio questo secondo me che ci caratterizza e ci rende tutti unici in un modo diverso si, ma ugualmente bello.
Guido Aloise, Emarginazione.

Emarginazione di Giancarlo Milone.

Inascoltate grida
di un dolore invisibile
rompono il silenzio della notte,
ma i nostri cuori tacciono
davanti all'orrore del diverso.

Lemarginazione, in un mondo che è sospeso nello spazio che cos'è? è l'ignoranza di coloro che usano il termine "diverso" inconsapevoli che, diverso è solo un altro modo di dire "NOI".

La lezione del 4 Aprile si è svolta in maniera molto diversa.
Abbiamo fatto degli esperimenti sotto forma di giochi molto significativi per comprendere come meglio si può il tema dell'emarginazione.
Il "gioco del sindaco" mi ha fatto comprendere come ogni giorno tante persone, appartenenti alla stessa società, vengono emarginate.
L'emarginato è proprio colui che si trova a vivere ai limiti della società, che si sente diverso dagli altri, si sente spaesato, indifeso; a volte per gridare il proprio essere, per dimostrare che esiste anche lui come cittadino, commette atti devianti.
Il gioco consisteva che il sindaco, che era rappresentato dalla professoressa, doveva bandire dal paese tutti coloro che avevano gli occhiali; in secondo momento il sindaco doveva bandire dal paese tutti coloro che amavano la musica classica.
Nel momento in cui ho capito di non far parte di nessuno dei due gruppi, mi sono un pò riassicurata, nel senso che, mi preoccupava il fatto di venire emarginata.
Infatti ho percepito un senso di diversità nei confronti di quei ragazzi "emarginati";mi chiedevo come si sentivano.
Eppure questi erano solo esempi di emarginazione;ma se pensassimo a tutti i casi di emarginazione?
Penso che non finiremo più di elencarli...
Perchè far sentire diverso colui che già si crea problemi rispecchiandosi nella società? perchè farlo sentire e metterlo ai margini della società? Forse dovremo mettere ai margini la nostra ignoranza e i nostri pregiudizi.
Magari si sentirà diverso nel momento in cui, la società, ovvero noi, lo mettiamo ai margini della stessa società emarginandolo.
Si afferma spesso che "il mondo è bello perchè è vario" è forse dobbiamo abituarci ancora di più,tutti quanti, a ciò.
Proprio da questa varietà dovremo arricchire la nostra cultura e fare ogni "diversità" un nostro valore per stare bene con gli altri e per rispettare gli altri che, fanno parte come noi della stessa società.
Se continuiamo ad agire cosi, facendo sentire emarginati persone come noi, non facciamo altro che essere noi DIVERSI D'ANIMO

Sempre molto belli gli esercizi propostici in aula.....
un'esperienza del genere nella sua semplicità aiuta a riflettere e senz'altro insegna tantissimo, almeno questo è quello che è ho sperimentato nei minuti in cui sono stata cittadina ed in quelli in cui sono stata emarginata....eh si perchè ho avuto la fortuna di far parte prima della città e poi del margine... e già l'aver notato che il mio modo di guardare gli altri è cambiato in relazione al gruppo cui appartenevo, è stato per me fonte di riflessione...

Quando si è trattato di emarginare “quelli con gli occhiali”, ho subito tirato un sospiro di sollievo e pensato "menomale!" devo dire che mi sono poi immediatamente meravigliata di questo mio pensiero....mi dato molto da pensare il fatto che fosse stato così immediato e spontaneo, pensato tra me e me senza mediazione...non ero contenta per gli emarginati.....ma certo guardarli dal centro è tutt'altra cosa....è facile essere solidali da una posizione privilegiata, di forza potremmo dire...e quel sospiro di sollievo mi dice che forse lo siamo, forse lo sono, molto più di quello che penso o che dico di essere...e.........caspita...avrò ancora da riflettere su questo!
Mi sono resa conto di quanto è facile emarginare stando nel "centro", sentendosi privilegiati, e per quanto mi riguarda anche mi ha fatto riflettere il fatto che io non fossi in animo di far festa pensando a chi era stato ingiustamente escluso e quando il sindaco ha chiesto quali privilegi volevamo, ho immediatamente risposto "nessuno"....non volevo quella situazione, non volevo privilegi, ma non ho fatto nè detto nulla....e..e..anche così si emargina, con l'indifferenza ed il silenzio, con l'"avrei voluto ma..."! Non avevo pregiudizi ma.....la mia posizione troppo morbida ed il mio silenzio, colludevano con la politica del sindaco; ed è anche così, anche grazie a me il CENTRO CULTURALE che decide diventa più forte e impone etichette, stabilendo quale tratto è IN quale OUT....la marginalità non esiste in astratto ma è qualcosa che si manifesta dunque anche attraverso la somma di pregiudizi che acuiscono il solco fra maggioranza dominante ed i soggetti che vivono ai margini e subiscono azioni o interventi di emarginazione...anche la solidarietà, la tolleranza della maggioranza è una "concessione" del più forte....il centro legge e spiega il margine con i suoi parametri....lo legge con le sue "lenti", facendo nascere così il pregiudizio.


Quando invece si è trattato di emarginare “quelli che amano la musica classica” mi sono alzata volontariamente e il fatto che io l'abbia scelta pur potendo fingere mi ha fatto riflettere innanzitutto sul fatto che io non avevo assolutamente intenzione di nascondere un mio tratto caratteristico, un qualcosa che mi appartiene come persona, e che non costituisce offesa per nessuno, solo perchè non piaceva al sindaco...è realmente molto facile essere emarginati per qualcosa deciso dalla società; sentirsi esclusi spesso senza neanche avere la possibilità di difendersi nè di veder riconosciuta pienezza di diritti; inoltre mi sono sentita diversa solo quando lo ha stabilito il sindaco!!!
Altra riflessione è stata nella mia seconda esperienza la mia scelta volontaria....tutto sommato forse non mi andava proprio di far parte di una società che non ama la musica classica (ovviamnete sto usando l'esempio per continuare a riflettere...), a volte cioè il "giudicato diverso" può chiudersi e far gruppo con i propri simili. Mi viene in mente in proposito il saggio di Becker, Outsiders, ove vengono presi in esame due gruppi: i fumatori di mariuana ed i suonatori di musica jazz; in quest'analisi Becker evidenzia come non esista la devianza in sè, essendo questa relativa al gruppo sociale cui si appartiene; la devianza dunque non esiste in sè, ma è relativa al tempo ed allo spazio, muta continuamente perchè è legata a ciò che di volta in volta la società decreta essere deviante dalla norma...dunque passibile di emarginazione.....dunque oggi "quelli con gli occhiali" domani "quelli che amano la musica classica"!

E' solo un'invenzione dell'uomo e del suo bisogno di dominio, di controllo, di esercizio del potere che si esprime con etichette ma dimentica che siamo tutti diversi, seppur uguali nei diritti e che nella nostra specificità vi è anche la nostra ricchezza.