9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

egregio sign. sindaco
ebbene si... oggi sono stata emarginata... mai pensato potesse accadere...
sono stata emarginata perche LEI, il sindaco della mia città nOn ammetteva persone con gli occhiali nel suo comune...
caro sindaco, io non ho nulla di diverso rispetto agli altri cittadini, ho solo bisogno di uno strumento per vedere, gli occhiali.
grazie ad essi vedo, vivo e sono come tutti gli altri...quindi alla prossima festa organizzata ESIGO esserci e poter scegliere gli ospiti come tutti glia altri..
la invito a non escludermi più, in modo da farmi sentire fiera di appartenere al suo comune, e non per sfortuna viverci.
cordialmente
Antonella munno.


ho continuato la mia simulazione anche nel forum perche avevo bisogno di dirne "quattro" al sindaco.
le sensazioni che si provano quando qualcuno ti fa sentire "altro" dal conforme sono devastanti e possono avere non poche ritorsioni sulla psicologia dei soggetti coinvolti.
NO ALL EMARGINAZIONE e si ALL INCLUSIONE all aggregazione, al gruppo... perche è bello stare insieme vivere interagire, ognuno con la sua diversità... sono attraverso le differenze che si impara e si cresce..

Inizio col dire che esistono forme di auto-emarginazione in cui molte persone a causa di problematiche personali ed esistenziali si pongono ai margini della società....Molto spesso a produrre l'emarginazione e l'auto-emarginazione sono problematiche come la perdita di un lavoro,oppure una separazione familiare,ci si emargina a causa di violenze subite....Io sono in un gruppo che ogni mercoledi sera va a sostenere fisicamente ma anche moralmente persone che si sono auto-emarginate,i barboni,sotto la circunvesuviana di Piazza Garibaldi...e in questi giorni ho percepito parlando con una vecchietta che tra loro risieda un forte rifiuto per la società originatosi dall'impossibilità di risolvere le proprie problematiche esistenziali...Inoltre c'e' da ricordare che esistono forme di emarginazione ancora più gravi perchè sono prodotte dal pregiudizio,dall'ignoranza,dall'azione attiva di gruppi e persone verso gli altri gruppi e altre persone....Orribile è il pregiudizio che si genera sull'origine delle persone,orribile è il rifiuto verso altre religioni...orribile è la discriminazione verso gli omosessuali,i transessuali,i diversamente abili.....Orribile è il timore che produce distanza verso gli ammalati...Il compito della società sarebbe quello di rimuovere tutti i casi di emarginazione perchè producono disagio,sofferenza,squilibrio,tensioni.Da non sottovalutare che l'individuo emarginato può può assumere comportamenti criminali come è successo in passato con la persecuzione degli ebrei e di altri gruppi da parte del nazismo.L'educatore ha un compito fondamentale nella nostra società...per poter rieducare un soggetto deviante deve far si che quest'ultimo abbia fiducia in se stesso per poter acquistare consapevolezza della propria identità così da mettersi alla prova in diversi ambiti....Bisogna che questo si esponga all'ascolto per comprendere i segnali dell'altro,i suoi tentativi di entrare in comumicazione,di ricercare il diverso,l'altro...C'e' bisogno che l'educatore si offra come sostegno e come testimonianza di un possibile cambiamento in quanto anche l'educatore entra in gioco nella relazione non come il modello positivo da imitare ma come il soggetto capace di re-inventare se stesso,di ri-elaborare l'immagine di sè...Credo che si debba aver rispetto per qualsiasi differenza fisica,per le diverse storie che rendono un individuo non diverso ma speciale.bisogna aver rispetto delle culture e dei bisogni esistenti nelle diverse società...Bisogna in fine esercitare il valore e la pratica della tolleranza come accettazione della persona sempre...DOBBIAMO AMARE E RISPETTARE IL PROSSIMO...

Emarginazione (astratto di emarginare, in origine termine burocratico col significato di "annotare sui margini", e poi, in generale, "porre ai margini"[1]) è uno status o condizione, individuale o collettivo, di esclusione dai rapporti sociali, e può giungere fino alla negazione dei diritti civili.Esistono casi, dove l'emarginazione è originata da problematiche personali ed esistenziali, almeno come concausa importante. Tipici di questi casi sono i fenomeni dei barboni, dei clochard(s), del nomadismo o randagismo, per i casi dove la scelta personale ha motivazioni profonde.Esistono forme di emarginazione che sono ancora più gravi perché sono prodotte dal pregiudizio, dall'ignoranza, dall'azione attiva di gruppi e persone verso altri gruppi e altre persone.Da internet ho trovato questa intervista di una ragazza molto significativa:"Io sono emarginata... che vado in giro con le borchie e col vestito nero... che penso prima di parlare.... che odio frivolezza, materialismo e ignoranza. Io che mi sento dire "figlia di satana" dalla gente per strada e che mi sento dire: "questa sta sotto" quando faccio un discorso un tantino più complesso. Oggi si accettano tutte le razze e le religioni... ma non si accettano le idee diverse. Così una persona che non rientra nella "normalità" è condannata ad essere emarginata, per quei pregiudizi che portano gli ignoranti ad esprimere giudizi senza conoscere. Io che ho sentito confessarmi: "quando ti ho vista la prima volta ho pensato che non avrei mai parlato con una come te. E quando ho visto che sei venuta a lavorare con noi ho chiesto al capo che razza di persone assumesse. Ti ho giudicata una matta, invece sei una bella persona". Ecco... si parla di tolleranza... si accettano mussulmani, ebrei, cattolici, atei... bianchi, neri, gialli, rossi... ma perchè la pelle effettivamente non conta... l'importante è essere omologati nel modo di pensare le cose, nel modo di vestire. In questa società non vanno bene gli eccessi. Bisogna essere tutti "buoni", tutti con la stessa roba firmata, tutti con la stessa musica nelle orecchie, tutti con l'apparenza gioiosa e gioviale. Non va bene essere tetri e oscuri, non va bene condannare ipocrisia, bigottismo e frivolezza... bisogna essere frivoli... bisogna sorbire lo stesso programma idiota che tutti guardano. Così.... ecco che nasce il diverso... il nero...
e meno male che ci si definisce tolleranti, ma questa è solo un'odiosa maschera. Almeno abbiano il coraggio di essere sinceri..."è stata toccante per me,si perchè il diverso,l'emarginato,non è solo il disabile,il ragazzo di colore ecc...ma emarginati possiamo essere tutti,basta che in quel"momento"non stiamo bene alla massa...emarginata ero anche io da piccola,perchè avendo tanti nei venivo scacciata dal gruppo in quanto sostenevano che i miei nei erano delle mosche.Posso dire che la mia non è stata un'emarginazione che mi ha accompagnata per tantissimo però mi ha fatto stare male,in quanto molto piccola anche per saper come reagire e difendermi(perchè era il periodo delle scuole elementari)e comunque quel periodofu per me motivo di abbattimento,e ogni mattina era una guerra per raggiungere la scuola.Quindi non bisogna soffermarci alle apparenze ma guardare dentro ogni soggetto e scoprire il patrimonio che ognuno di noi ha!

Una delle cose più brutte in questo video è sentire la risatina di sottofondo.....

L'esperimento fatto in aula è stata interessante, dove la prof ha giocato nel ruolo di un sindaco che emarginava i suoi cittadini solo perchè indossavano gli occhioli o ascoltavano la musica.Tutto questo ci ha fatto capire cosa si prova da emarginati,ci siamo divertiti però io penso che ognuno di noi ha un suo modo di essere e non per questo deve essere escluso da tuttoo da tutti.

Il tema dell' emarginazione, un tema molto importante che riguarada la vita di tutti i giorni. LA SIMULAZIONE ATTUATA IN AULA è STATA DIVERTENTE E ALLO STESSO TEMPO INTERESSANTE ABBIAMO TRATTATO IL TEMA DELL'EMARGINAZIONE IN QUESTO CASO LEGATA AD UNA SIMULAZIONE DOVE LA PROF FINGEVA DI ESSERE UN SINDACO LA QUALE EMARGINAVA COLORO CHE AVESSERO GLI OCCHIALI O CHI ASCOLTAVA MUSICA CLASSICA.Sikuramente anche se non mi sono trovata tra i ragazzi emarginati,ho capito bene il significato,ed ho capito come si sono sentiti loro in quel contesto,anche se i miei compagni nonostante fossero stati emarginati non hanno voltato le spalle al muro, ma sono rimasti li a discutere tra di loro e ad organizzare in modo ironico una rivolta contro gli emarginati..Credo che una persona diversa da noi,possa darci tanto, tutti possiamo dare e ricevere qualcosa.

Il tema dell' emarginazione, un tema molto importante che riguarada la vita di tutti i giorni. LA SIMULAZIONE ATTUATA IN AULA è STATA DIVERTENTE E ALLO STESSO TEMPO INTERESSANTE ABBIAMO TRATTATO IL TEMA DELL'EMARGINAZIONE IN QUESTO CASO LEGATA AD UNA SIMULAZIONE DOVE LA PROF FINGEVA DI ESSERE UN SINDACO LA QUALE EMARGINAVA COLORO CHE AVESSERO GLI OCCHIALI O CHI ASCOLTAVA MUSICA CLASSICA.Sikuramente anche se non mi sono trovata tra i ragazzi emarginati,ho capito bene il significato,ed ho capito come si sono sentiti loro in quel contesto,anche se i miei compagni nonostante fossero stati emarginati non hanno voltato le spalle al muro, ma sono rimasti li a discutere tra di loro e ad organizzare in modo ironico una rivolta contro gli emarginati..Credo che una persona diversa da noi,possa darci tanto, tutti possiamo dare e ricevere qualcosa.

Nel laboratorio di lunedì abbiamo affrontato il tema dell'emarginazione."Emarginato" è colui che vive ai margini della società,non per sua volontà,ma perchè gli altri lo etichettano come tale.E'colui che non segue gli usi,i costumi,la cultura di una società,ed è per questo che viene isolato.Esistono vari tipi di emarginazione:politica,sociale,economica,culturale....C'è chi viene emarginato anche perchè vive una sessualità diversa o perchè ha comportamenti che si allontanano dai canoni considerati "normali".Spesso l'emarginazione è mancanza di conoscenza verso il "diverso",perchè del "diverso si ha paura,poichè se ne ignorano le problematiche.L'emarginazione può portare a volte anche ad atti estremi.Molti giovani infatti intraprendono strade sbagliate come quella della tossicodipendenza,dell'alcolismo e tante altre,quanto basterebbe solo comprendere i loro problemi per evitare tutto ciò.Un tipo di emarginazione che ci può interessare ai fini del nostro corso è quella dei disabili,esclusi dalla società da ogni punto di vista.La persona con handicap talvolta è giudicata inferiore,perchè viene vista come un soggetto passivo per l'intera comunità,in quanto persona con difficoltà che va tutelata in modo particolare.Si guarda ai disabili con occhi di pietà e di falsa considerazione.Mi auguro una volta per tutte, che questo atteggiamento di pietismo verso di loro,si trasformi in rispetto e considerazione che meritano tutte le persone a prescindere dalla razza,dal sesso,dalla cultura e dalle condizioni di vita.

Nella nona lezione di laboratorio abbiamo affrontato il tema dell'emarginazione. Etimologicamente la parola emarginazione significa "porre ai margini". L'emarginazione, purtroppo, è una compagna inseparabile dell'essere umano; nasce con lo svilupparsi della socializzazione, da quando in altre, parole i nostri lontani progenitori hanno avvertito la necessità fisiologica di raggrupparsi in sodalizi sempre più compositi, in cui i compiti erano divenuti più differenziati e specifici, ed ognuno possedeva un suo ruolo definito e finalizzato al contesto complessivo. In merito all' emarginazione in aula abbiamo eseguito 2 simulazioni: nella prima la prof. assumeva il ruolo di sindaco mentre i corsisti sono stati divisi in persone senza occhiali e con occhiali. Questi ultimi erano considerati emarginati solo per difficoltà visive. Nella seconda simulazione invece i corsisti sono stati divisi considerando quelli a cui piacevano la musica classica e quelli che piacevano gli altri generi musicali. Sia le persone che possedevano gli occhiali o che amavano la musica classica si ritenevano persone uguali con le stesse potenzialità, gusti e interessi degli altri.
Riflettendo su questo significato si capisce che nella società odierna molti possono essere gli elementi discriminanti come: il lavoro,le imperfezioni fisiche,le differenze socio-culturali e soprattutto quelle economiche. Oggi compito delle agenzie educative è integrare tutti gli individui nella società,anche soprattutto in vista delle competenze del trattato di Lisbona,il quale afferma che la società della conoscenza si basa soprattutto sull'integrazione di tutti i cittadini europei anche se maggior attenzione deve essere prestata alle persone che presentano difficoltà fisiche o motorie. Quindi la parola da opporre ad emarginazione è inclusione. Dopo la lezione tornando a casa e guardandomi attorno ho osservato, in particolare nella stazione di Napoli, molti "barboni"seduti o stesi per terra e le persone intorno non gli prestavano attenzione. Da questo ho capito anche se le persone vivono nella nostra stessa dimensione,respirano la nostra stessa aria,dividono la nostra stessa quotidianeità, non vengono visti per ritrosia,pregiudizi e paura. E' l'umana difesa contro tutto ciò che ci intimorisce, che rappresenta per noi una paura ancestrale, atavica, connaturata nel nostro profondo.


grazie per la tua riflessione MAddalena.la docente

l'emarginazione purtroppo è ancora presente nei nostri giorni, ed è molto difficile cancellarla. molte persone si ritrovano ad essere etichettate come diverse è questo porta all'emarginazione, essere messi da parte, distaccati dalla società, isolati perchè diversi da noi...ma qual è il giusto?! il normale chi ci dice che è giusto..?!tutti siamo diversi gli uno dagli altri ma siamo uguali nella nostra diversità. non dobbiamo soffermarci sulle apparenze fisiche, ma guardare dentro. il pregiudizio è una visione ristretta della realtà, una persona non deve essere identificata per un suo deficit, che rappresenta solo un aspetto, ma deve essere guardato nella sua pienezza, nel suo interiore, e questo per tutti non solo per le persone che possiedono un deficit, anche colui che commette un reato, o una persona di un'altra cultura. l'etichettamento, l'emarginazione inducono la persona a sentirsi inferiore e di conseguenza questo porta anche alla devianza.

l'emarginazione purtroppo è ancora presente nei nostri giorni, ed è molto difficile cancellarla. molte persone si ritrovano ad essere etichettate come diverse è questo porta all'emarginazione, essere messi da parte, distaccati dalla società, isolati perchè diversi da noi...ma qual è il giusto?! il normale chi ci dice che è giusto..?!tutti siamo diversi gli uno dagli altri ma siamo uguali nella nostra diversità. non dobbiamo soffermarci sulle apparenze fisiche, ma guardare dentro. il pregiudizio è una visione ristretta della realtà, una persona non deve essere identificata per un suo deficit, che rappresenta solo un aspetto, ma deve essere guardato nella sua pienezza, nel suo interiore, e questo per tutti non solo per le persone che possiedono un deficit, anche colui che commette un reato, o una persona di un'altra cultura. l'etichettamento, l'emarginazione inducono la persona a sentirsi inferiore e di conseguenza questo porta anche alla devianza.

Oggi riguardo al tema dell' emarginazione,ovvero l ' esclusione di qualcuno da una comunità perchè non corrisponde ai modelli morali e sociali prevalenti, abbiamo fatto "un gioco" insieme alla prof. Briganti, che si è immedesimata nel ruolo di un sindaco che voleva emarginare dalla socità prima tutti coloro che portavano gli occhiali e poi dopo tutti coloro che adoravano ascoltare musica classica. Da tale gioco è emersa la divisione tra coloro che vengono emarginati e coloro che emarginano.Coma abbiamo potuto costatare l ' emarginato di solito non sceglie di esserlo ma viene etichettato dalla società suo malgrado. Oggi l' emarginato è il diverso, è colui che pensa con la sua testa e non con quella degli altri , è colui che non segue la moda ma ha un suo stile personale , è colui che non segue programmi televisivi lavacervello ma preferisce leggere libri , è colui che non ammette la superficialità e la meschinità della vita e nonostante ciò procede. Inoltre il diverso non è necessariamente una persona affetta da menomazione fisica o psichica ma anche una persona che si distingue dagli altri per le sue caratteristiche si pensi allo straniero , alla persona con handicap ,ad una persona diversa per lingua ,cultura , costumi , abitudini , razza , religione. Pultroppo penso che chi emargina è vittima di un ignoranza di cui spesso è inconsapevole , perchè camuffata da un atteggiamento arrogante.Tale ignoranza porta ad esprimere pregiudizi senza conoscere o almeno ascoltare e rispettare chi appare diverso. Da tutto ciò emerge un interrogativo: MA ESISTE LA NORMALITA'? ESISTE LA PERSONA NORMALE? Personalmente penso che tutti siamo persone normali ma per fortuna abbiamo ciascuno un carattere e una personalità che ci differenzia e ci rende unici gli uni dagli altri ed è proprio per questo che il mondo è bello perchè è vario.

questo esercizio riflessione sull'emarginazione mi ha ispirato una bellissima canzone di Ivano fossati:

https://youtu.be/HneX9xnUQXc

Mio fratello che guardi il mondo
e il mondo non somiglia a te
mio fratello che guardi il cielo
e il cielo non ti guarda.

Se c'è una strada sotto il mare
prima o poi ci troverà
se non c'è strada dentro al cuore degli altri
prima o poi si traccerà.

Sono nato e ho lavorato in ogni paese
e ho difeso con fatica la mia dignità
Sono nato e sono morto in ogni paese
e ho camminato in ogni strada del mondo che vedi.

Mio fratello che guardi il mondo
e il mondo non somiglia a te
mio fratello che guardi il cielo
e il cielo non ti guarda.

Se c'è una strada sotto il mare
prima o poi ci troverà
se non c'è strada dentro al cuore degli altri
prima o poi si traccerà.

Durante la simulazione ho fatto parte del gruppo degli emarginati. Diciamo che non mi sono sentita a disagio, o meglio è una sensazione che già conoscevo!
Essa può avere diverse "facce", tutte possiamo "andarle" incontro.In qualsiasi forma essa si presenti ha sempre lo stesso potere: ti fa sentire escluso da tutto e tutti! Ti senti come se camminassi in una bolla, da solo, anche se intorno a te ci sono centinaia e centinaia di persone.
https://i.servimg.com/u/f68/16/28/74/60/images10.jpg
Più nascere anche dalle cose più piccole e, se si vuole, anche stupide, ma ugualmente ti porta a soffrire.
Perchè mi sono sentita emarginata? Bhè, è tutta colpa delle "Fonti", delle "matrici" da cui essa nasce:L'ignoranza, La superficialità, Le manie di grandezza e soprattutto della gelosia!
Non venendo apprezzata, anche per invidia e per le manie di grandezza altrui, mi sentita messa da parte,(anche perchè sono abbastanza timida e non mi si è mai data la possibilità di aprirmi )e piano piano mi sono sentita emarginata in tutte le sfere della mia vita....tanto il dolore mi sono sentita inutile ed inadeguata in tutto. Ma ad un certo punto mi sono fermata ed ho pensato che comunque non ne valeva la pena e con forza e coraggio mi sono fatta valere! Con la mia forza, da sola, ho sconfitto l'emarginazione e soprattutto ho quasi del tutto sconfitto la timidezza!
A volte guardo indietro e mi rendo conto di essere cambiata, di essere un altro tipo di persona: se prima mi chiudevo a riccio ora cerco sempre di sorridere e di trovare la felicità anche nelle cose più piccole della vita!
Prima mi sentivo sola e triste: ora la mia forza e solarità attira tutti. Forse un po' devo ringraziare la mia esperienza di emarginata: è si un brutto ricordo, ma è "lei" che devo ringraziare perchè mi ha fatto diventare la persona che sono ora; una persona di cui le persone che conosco non sanno fare a meno, una persona la cui forza è la loro forza, una persona il cui sorriso scalda il cuore di chi gli sta accanto, una persona di cui non si riesce a fare a meno.
(vorrei condividere qui con voi una foto della persona che sono ora! scusatemi ma le parole mi sono scivolate e non posso fare a meno di condividere questa mia gioia con voi!)
https://i.servimg.com/u/f68/16/28/74/60/dsc03410.jpg

L'emarginazione è l'allontanamento del gruppo di un soggetto perchè ritenuto diverso. La diversità può avere basi differenti: ceto sociale,paese di provenienza, preferenze sessuali, modo di vestire, cultura, religione, ecc ecc. Insomma dai motivi più sciocchi a quelli più seri.L'emarginato di oggi e di ieri è sempre il diverso:il povero, il tossico, il barbone, il gay, lo straniero...purtroppo chi emargina è vittima di un'ignoranza di cui spesso è inconsapevole perchè camuffata da un atteggiamento arrogante. Per me diversità equivale a ricchezza.

Emarginare significa mettere ai margini,estromettere dalla vita sociale.Non importa come o in quale modo o il perché,la cosa importante è come anche oggi uno dei problemi veramente importanti sia l'emarginazione sociale.
Oggi come ieri è ancora la paura che crea le diversità,è ancora l'egoismo che le alimenta di motivi,è ancora l'indifferenza che le perpetua e le consacra con le strutture,con le leggi,con le ovvietà.
Nel sud e nel nord,nell'est e nell'ovest,i "diversi" sono additati ed evitati con rozzezza o raffinatezza da una mentalità ottusa che,senza mai spiegare il perché, perpetua una tradizione di emarginazione dei più deboli,di quelli che non si adattano con facilità ai comportamenti imposti,e di quelli che presentano diversità scomode da riconoscere.
Emarginazione non è strettamente una condizione di esclusione e di dipendenza economica o sociale o politica;è qualcosa che attanaglia e annienta tutti i valori,tutte le risorse,tutta la volontà,tutte le difese della persona.

Infatti le forme più gravi di emarginazione sono quelle prodotte dal pregiudizio, dall'ignoranza, dall'azione attiva di gruppi e persone verso altri gruppi e altre persone. Esse sono:
•Il pregiudizio sull'origine delle persone (o razzismo);
•Il rifiuto verso gli aderenti a religioni o confessioni diverse dalla propria;
•La discriminazione verso l'appartenenza ad un sesso o verso scelte di relazione affettiva (principalmente verso gli omosessuali);
•La discriminazione verso l'transessuali ;
•Il disconoscimento verso le persone diversamente abili;
•Il timore che produce distanza verso gli ammalati;
•Il disprezzo verso altri gruppi sociali, quali ad esempio:
i nomadi
i nativi.

Credo che ognuno debba pretendere i nostri diritti che non sono soltanto quelli scritti nelle leggi che sanciscono il minimo di che cosa ci spetta in "avere", ma vogliamo riconosciuto il nostro diritto di essere e il nostro diritto di dare.

Verrei condividere con voi una poesia che ho letto e che mi ha colpito particolarmente:
“L’Emarginazione”
Un soffio di vento... Un tocco leggero sul mio viso
mi sveglio
guardo intorno...
il VUOTO!!!
un senso di angodscia mi assale
attorno a me nn c’è niente.
Nessuna immagine
nessun suono
niente...
Un EMARGINATO
Così mi chiamano!!!

Anonimo

Durante la lezione del 4 aprile la porf. ha fatto un esperimento sull' emarginazione .l'emarginazione e' un processo mediante il quale uan persona viene esclusa dai rapporti sociali. Ci sono varie forme di emarginazione che sono prodotte dalla maggior parte dei casi dal pregiudizio e ignoranza. Ci sono alcune discriminazioni meno gravi tipo come la simulazione svolta a lezione come portare gli occhiali e gusti musicali fino ad arrivare a quelle piu' gravi tipo il razzimo, discriminazione verso omosessuali e diversamente abili. Quindi si puo' intuire che la persona viene emarginata quando non rispecchia le caratteristiche di un determinato gruppo oppure perche' considerato dagli altri un diverso. Secondo me la diversita' non dovrebbe esistere ,ognuno di noi e' fatto in un certo modo e non per questo bisogna escludere o emargnare una persona.

...finalmente eccomi qua a scrivere,,,,durante la lezione del 4 aprile ,come al solito interessantissima,abbiamo affrontato un problema che purtroppo è vivo nel sociale: l'emarginazione!!
Emarginare significa "porre al limite",cioè escludere da un circolo ,un gruppo,un doggetto perchè diverso!
LA diversità,per gli emarginati non si riferisce solo ad un deficit fisico,ma come abbiamo potuto constatare in aula durante il laboratorio,essa può dipendere da un paio di occhiali,da un modo di pensare diverso dal proprio,dal modo di vestire,da gusti musicali,ecc....
Può capitare però che alcuni soggetti,sono loro stessi ad emarginarsi,evitando l'integrazione o perchè ,timorosi del giudizio altrui,o perchè convinti dinn essere adatti,di sentirssi fuori luogo in un determinato ambiente.
In entrambi i casi,si rimane soli,si sceglie di è essere invisibili agli occhi degli altri!
Se conoscessimo REALMENTE,chi viene escluso,o che si esclude,cosa accadrebbe?
magari ci accorgeremmo che nn ha nulla di diverso,che ha gli stessi nostri gusti,che è una persona molto interessante da scoprire,che sceglie solo di indossare le scarpe gialle ,piuttosto che quelle bianche come tutti gli altri....
Ora,il problema è molto più grande,io stessa a scuola vedevo come alcune ragazze,venivano derise da tutti, per il loro peso... ed anche se dispiaciutann ho mai fatto niente per aiutarle,forse perchè anche io sentivo di essere giudicata!
nella mia classe al liceo nn ero un'emarginata,mi tenevo lontana (perchè SCEGLIEVO di esserlo)dalle ragazze! mentre scherzavo con i miei amici,mi divertivo cn loro,amavo stare poco in compagnia delle mie compagne di classe,perchè mi sentivo non alla loro altezza...adesso mi rendo conto che sono persone povere di animo...
col tempo ho acquistato sempre piu fiducia in me stessa.sono diventata molto piu sicura...
quindi le diversità ,i modi di pensare ,le abitudini,e i gusti,non pregiudicano chi è apperentemente diverso,ma lo rende particolare,è ciò non puo far altro che arricchire la suapersona che quella di chi gli sta attorno...!!!

...GiUsY!!!

Durante la lezione del 4 aprile, abbiamo affrontato il problema dell'emarginazione ossia quello stato sociale e psichico per il quale si vive una situazione di malessere, determinata dal non riuscire ad integrarsi nel contesto della società. L'emarginazione nasce dal rifiuto, dal non volere accettare chi è diverso da noi. In merito a questo concetto, la prof ha organizzato: IL GIOCO DEL SINDACO, facendoci cimentare virtualmente in una città, all'interno della quale vi erano persone emarginate dal sindaco perche indossavano occhiali da vista. Ho partecipato con grande curiosità al gioco e rientrando nella categoria emarginati, inizialmente non ho percepito l'essere "DIVERSA" come un male, pian piano mi sono resa conto che il sindaco ha adottato un sistema di discriminazione nei nostri confronti, una serie di pregiudizi scaturiti dall'ignoranza, emarginandoci per un particolare insignificante, per un'aspetto poco chiaro sul quale non si è soffermato piu di tanto.Se solo riuscissimo ad accettarci di piu senza paura di veri confronti, ad andare oltre un semplice paio di occhiali, beh forse riusciremo a fare un passo avanti per cambiare questa società di cui ci lamentiamo tanto. Noi siamo la società, i comportamenti sono i nostri e credo che l'importante sia non stancarsi mai di essere testimoni di cio che abbiamo nel cuore.

A proposito di emarginazione,ieri mi è venuta in mente la mia infanzia e ho pensato quindi di raccontare questa mia esperienza, perche credo proprio di essermi sentita per lungo tempo emarginata.Esattamente ricordo di essermi sentita veramente diversa quando ero piccola dagli altri miei compagni di scuola alle elementari, infatti mi escludevo da tutti, non interagivo con loro e per tanto anche loro non interagivano con me, io credo che era dovuto per una mia forte forma di timidezza che mi spingeva a non parlare con nessuno, avevo troppa vergogna nel farlo, soprattutto con le maestre,ricordo che quando dovevo leggere davanti a tutti mi sentivo quasi male, appena stava per toccare il mio turno nella lettura,mi cominciava a battere il cuore molto forte, sudavo fredda, e mi si annebbiava la vista e la voce cominciava a mancarmi e pertanto finivo per bloccarmi nella lettura. Ricordo che non parlavo mai con nessuno,anche nei gruppi di gioco mi escludevo,e ricordo che nessuno mi convolgeva piu di tanto, perfino le maestre che avevano capito che avevo qualche difficoltà a comunicare comunque non mi convolgevano,anzi mi sentivo molto esclusa specialmente da loro, che preferivano sempre le altre mie compagne.In particolare ricordo un episodio della mia maestra di storia e geografia, che mi sgridò chiamandomi alla cattedra davanti a tutta la classe, perchè all'interrogazione di storia non avevo parlato, ma non perche non avessi studiato ma solo perchè avevo troppo vergogna a parlare.Ricordo che questo mio problema lo portai avanti per lungo tempo,avevo legato soltanto con un'altra mia amichetta che era molto simile a me, infatti con lei parlavo,mentre gli altri miei compagni mi trattavano quasi da extraterrestre,infatti dicevano che ero muta,e quando poi cominciai un pò a sbloccarmi appena mi sentivano parlare lo andavano a riferire alla maestra mettendomi molto in imbarazzo perchè dicevano che era un evento.Bhè ricordo che questa mia difficoltà ad interagire con gli altri mi ha creato parecchie difficoltà anche dopo alle scuole medie, perchè in un certo senso la timidizza anche se di meno c'era, però provavo timidezza soprattutto con il mio professore di italiano, che era molto simpatico ma scherzava troppo con tutti e prendeva in giro anche me davanti alla classe , e questo io non lo sopportavo, proprio perchè non volevo essere al centro dell'attenzione, quindi anche con lui all' interrogazioni facevo scena muta, e lui questo lo interpretò come svogliatezza no sò,tanto è vero che poi aveva molte preferenze per coloro che dovevano andare al liceo che infatti avevano un trattamento diverso da coloro che non dovevano andarci tra cui io tanto è vero mi consigliò di andare al professionale.Bhè posso dire soltanto che ora la timidezza l' ho superata totalmente,gia alla scuola superiore mi sono data una mossa, e ho cominciato ad emergere completamente,sia nei gruppi, sia negli interventi in aula, perchè ho capito realmente che questo non interagire con gli altri mi stava penalizzando moltissimo, perchè immaginai che gli altri non capivano a cosa era dovuto,tanto è vero che le mie maestre alle elementari pensavano che avessi avuto qualche trauma infantile e per questo non parlavo e mia madre giustamente rispondeva che a casa parlavo e anche molto quindi non avevo nessun trauma,mentre alle scuole medie i professori avevano interpretato il mio non parlare per il fatto che non studiavo ma non era cosi, e in quanto relazioni con i miei coetanii ,ho avuto molte difficoltà a legare e a fare amicizia.Bhè io a distanza di molti anni credo di essermi davvero sentita emarginata, ma era una emarginazione voluta probabilmente piu dal mio comportamento,voluta da me,però avrei voluto tanto che qualcuno tra cui le maestre mi avesse saputo prendere diversamente,forse ne sarei uscita fuori facilmente non sò, ma per quello che ricordi non è avvenuto, e ho capito che dovevo essere io uscire dalla timidezza, anche se dopo molto tempo,e oggi rimpiango di non averlo fatto prima,perchè la timidezza mi ha tolto parecchie opportunità nell'interagire con gli altri,nel potermi esporre,nel comunicare, nelle relazioni.Per questo ripeto credo davvero che l'emarginazione per qualsiasi motivo ci sia è davvero una cosa brutta, perchè ti fa sentire davvero escluso,quando invece vorresti che qualcuno ti notasse.

In questo laboratorio, abbia parlato di un interessante argomento "emarginazione", la professoressa con un esempio ci ha fatto rendere conto su questa diversa problematica ..
Bisogna far riferimento però a due forme di emariginazione, quella sociale e quella individuale..
L'emarginazione sociale è una situazione di disagio materiale e sociale della formazione sociale, che rientra nel concetto legale di esclusione sociale, ed è molto relazionata alle situazioni di povertà ed alla discriminazione.
Al contrario l'emarginazione individuale è una situazione di disagio psichico e sociale dell'individuo caratterizzata da un non volontario isolamento individuale, ed è molto relazionata all'elemento del carattere psichico che è la introversione, ed alla discriminazione.
E' giusto e possibile combattere l'emarginazione?
Posto in questi termini può sembrare un interogativo retorico. In realtà il dubbio ci assale soprattutto quanto assistiamo alla difficoltà dei nostri giovani a uscire fuori da una condizioe di emarginazione.
Ciò che a noi appare una meta desiderabile che pone oggettivamente in una condizione di maggior benessere, quando - in seguito al lavoro educativo - si rivela come una meta raggiungibile in realtà pone ai giovani drammatici interrogativi, quasi una scelta di campo in cui da un lato c'è il mondo degli affetti e delle relazioni 'vicine' dall'altro c'è il mondo retto dalle regole civili che presentiamo come impersonali ed oggettive ed il grado di spaesamento in questo nuovo mondo può essere tanto grave da indurre un rapido ritorno alle origini.
Da ciò ne deduciamo che non è così facile combattere l'emarginazione che sia sociale o che sia individuale ...
Non avendo stimoli dalla società nel combattere una situazione del genere, possiamo solo non aggravare le cose, avvalendoci dell'emarginazione sociale, nessun cittadino deve essere emarginato.

Il laboratorio di oggi all'inizio sembrava un pò banale,ma ci ha dato un assaggio di quello che può essere l'emarginazione.La prof era il sindaco di questa Città e sono stati emarginati prima tutti quelli con gli occhiali poi tutte qlle persone a cui piaceva la musica classica!Ci sono state persone che non si sono alzate anche se portavano gli occhiali, e gli altri anche se alla fine era un gioco lo hanno fatto notare, è scattato come un meccanismo nel sentirsi fortunati a non avere quella determinata caratteristica e ad escludere chi cel'ha. Slo cercando di ridurre al minimo i pregiudizi ci si può aprire agli altri,e far si che gli altri ci facciano conoscere le proprie differenze. Siamo tutti diversi...ma siamo unici ed ognuno ha qualcosa di offrire e da imparare.

L'EMARGINAZIONE è LA SOLITUDINE DI CUI SOFFRONO TANTI ESSERI UMANI è DETERMINATA DALLA NOSTRA INSENSIBILITà, DALLA NOSTRA INCOMPRENSIONE,DAL NOSTRO EGOISMO;LA PROF CI HA SOTTOPOSTO AD UN GIOCO "IL GIOCO DEL SINDACO"DOVE LA PROF FINGEVA DI ESSERE IL SINDACO E NOI I CITTADINI LA QUALE DOVEVAMO ORGANIZZARE UNA FESTA NELLA NOSTRA CITTà.DURANTE LA SIMULAZIONE NON MI SN SENTITA EMARGINATA PER IL SEMPLICE FATTO CHE NON INDOSSAVO GLI OCCHIALI HO POTUTO ANCHE IO DECIDERE INSIEME AGLI ALTRI CITTADINI COME DIVERTIRCI, CHI INVITARE ALLA FESTA ECC ANCHE SE A DIR LA VERITà HO PROVATA RABBIA NEL VEDERE I NOSTRI COLLEGHI ESCLUSI MESSI IN DISPARTE IN UN ANGOLO DELL AULA SENZA POTER ESPRIMERE ANCHE LORO I PROPRI GIUDIZI E LE PROPRIE OPINIONI