Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty Il gioco del sindaco

    Messaggio  Federica Spalice Mer Apr 06, 2011 5:22 pm

    Il gioco del sindaco è stato divertente e allo stesso tempo interessante! Vedere come venivano emarginate delle persone che conosco mi è sembrato un po strano! Inoltre la mia sensazione quando la prof. ha detto che le persone che portavano gli occhiali dovevano alzarsi ho tirato un sospiro di sollievo perchè io portavo le lentine e quindi potevo essere eclusa o almeno non riconoscibile!! L'emarginazione penso sia una delle cose più brutte, perchè ti porta ed essere tagliata fuori da una serie di cose e finisce con il non farti credere più in te stessa!!! La nostra vita, il nostro carattere, le nostre passioni sono condizionate sempre da chi ci sta intorno, è proprio dall'incontro/scontro con chi è diverso da me che avviene la mia crescita e la conoscenza di me stessa, quindi quando operiamo l'emarginazione facciamo del male agli altri ma anche a noi stessi!!!!
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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty Re: 9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

    Messaggio  Marta Mascioli Mer Apr 06, 2011 5:34 pm

    Sposto messaggio Rosa Lupoli Ieri a 6:24 pm
    il laboratorio del giorno 04/04/11 e stato molto interessante abbiamo trattato uno dei temi che al giorno d'oggi e ancora attuale "l'emarginazione"..io credo che l'emarginazione nasce dall'ignoranza a non aver rispetto per gli altri si tratta di essere egoisti..e per abbattere l'emarginazione in primo luogo bisogna avere rispetto per gli altri ed eliminare ogni forma di pregiudizio..
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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty 9. lab. Emarginazione 4 aprile

    Messaggio  Zampella Luana Mer Apr 06, 2011 6:01 pm

    Nel laboratorio del 4 aprile facendo una simulazione per quanto riguarda il tema dell'emarginazione, ho sentito un totale imbarazzo, anche se ero dalla parte degli emarginatori. Anzi inizialmente credevo che fosse uno scherzo, poi ho capito che in fondo è servito tanto. Fare questa simulazione mi ha fatto capire come ci si sente a vivere in una situazione del genere. Credo sia una sciocchezza emarginare una persona solo ed esclusivamente perché ci sono cose che forse danno fastidio ad un' altra. Emarginare, discriminare per diversità, perché qualcosa non piace, per il colore della pelle, per le culture, per le religioni, per i valori. Questa è pura ignoranza, essere chiusi in sé stessi, senza andare oltre alle apparenze e capire che c'è qualcosa in più. E capire che nelle diversità c'è sempre qualcosa da imparare. Anche avere un diverso colore di capelli ci impara qualcosa, ebbene si...ci fa capire che ci sono parecchie bellezze.
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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty l'emarginazione

    Messaggio  nicolettabarbato Mer Apr 06, 2011 6:09 pm

    Durante il gioco esperimento condotto in aula , sul tema dell’emarginazione, per un attimo mi sono sentita nei panni di una persona emarginata; ed ho pensato come potesse essere poco gradevole se nella vita una persona venisse messa ai margini solo, perché, ha un difetto della vista, oppure, perché, ascolta musica classica. Queste possono sembrare cose banali, ma non è così. In passato, per esempio, chi aveva una deformazione fisica veniva posto ai margini della città. Durante il medioevo era una pratica diffusa quella dell’infanticidio, un bambino deforme e gracile veniva gettato da una rupe. Oggi, invece, non è più così, si cerca di combattere con tutte le forze l’emarginazione, si parte dal presupposto che tutti sono speciali chi viene emarginato costruisce all’interno del proprio gruppo un piccolo sottogruppo con cui condivide ogni cosa. Questo, aumenta da un lato la disgregazione sociale ma è anche fonte di arricchimento e di confronto continuo fra i gruppi. In un mondo come il nostro si dovrebbe cercare di combattere ogni forma di sopruso e di emarginazione e dirigere le proprie forze verso l’inclusione e il rispetto reciproco.
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    Diletta M.R Clemente


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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty Re: 9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

    Messaggio  Diletta M.R Clemente Mer Apr 06, 2011 6:09 pm

    vorrei aggiungere il mio commento riguardo la simulazione fatta in aula da Vincenzo ed Amelia. Man mano che la società cresce, le esigenze cambiano ed è proprio questa crescente complessità che getta l'indivuduo nel caos più totale. L'educazione intesa non solo come percorso di crescita prettamente scolastico, ma anche sotto un punto di vista emotivo, sociale... ha visto nascere tante figure professionali che prendono per mano il soggetto e lo accompagnano in questo percorso che li accoglie sin da ambini e li accompagna nel corso di tutta la vita.Una di queste figure è senz’altro quella dell’educatore che in questi anni ha dovuto rimodulare alcuni aspetti del suo percorso formativo, ha dovuto ridefinire il proprio profilo professionale, ha dovuto consolidare specifici interventi in diversi ambiti lavorativi e ha dovuto aprire nuovi spazi d’intervento sperimentando anche diverse metodologie.La figura dell’educatore, ha quindi acquisito dai primi anni ‘70 (cioè da quando furono organizzati i primi percorsi formativi) a tutt’oggi, tutta una serie di conoscenze, competenze, strumenti, contenuti, modalità organizzative, sensibilità che lo hanno portato ad utilizzare, in modo sempre più raffinato, abilità procedurali capaci di mettere al centro della propria attenzione e del proprio agire nei confronti della persona e le sue reali dimensioni relazionali ed emotive. L’agire educativo, è anche scoprire e valorizzare comportamenti ed atteggiamenti ritenuti essenziali per la persona, affinché questa possa considerarsi possessore di caratteristiche sufficienti per essere accettato dalla nostra cultura ed inserirsi nella società. L'educatore ha una forte responsabilità: quella di proporre e produrre percorsi personali di crescita. L’agire educativo è, in sintesi, quel percorso che permette di fornire alla persona tutti gli strumenti e le strategie per autocostruirsi e realizzare un proprio progetto personale di vita. L’educatore agisce quindi per utilizzare al meglio le proprie competenze e le capacità altrui, non in modo passivo ma coinvolgendo nel progetto educativo il vero protagonista... Perché educare vuol dire innanzitutto saper agire in modo adeguato nella situazione personale, nel sistema comunitario e nei suoi processi di socialità, nella gestione delle relazioni interpersonali o delle possibili reti sociali. Attraverso l’evoluzione dei valori sociali o delle sue problematicità, mettono l’ educatore anche nella condizione di dover capire con chi dobbiamo intervenire e relazionarci. La sua competenza relazionale è da individuarsi in ogni compito, funzione, che svolge quotidianamente nel proprio ambiente di lavoro. Tale competenza non è da individuare in specifici momenti e spazi di lavoro, ma in un atteggiamento, un comportamento da assumere in ogni azione professionale e momento di lavoro. La competenza educativa, si realizza nella predisposizione di progetti educativi a scopo pedagogico, che accompagnano il percorso evolutivo dell'utente…tutto al fine di favorirne la crescita autonoma e la maturazione delle competenze e delle attitudini soggettive. L'Educatore sviluppa funzioni di “care”, risponde al bisogno di apprendimento, facilita l'assimilazione di regole, accompagna l'utente nella costruzione e ricostruzione della propria identità e ne favorisce condizioni di benessere fisico ed emotivo-affettivo. Facilita la costruzione di contesti educativi mediante la progettazione di un percorso educativo individualizzato. Per me, questa simulazione anche se breve, mi ha colpito davvero tanto e spero di assisterne ad altre altrettanto interessanti.


    Diletta,
    è proprio così che spero un giorno possiate contribuire al forum, sei stata precisa, dettagliata,
    con letture bibliografiche, mi sembra davvero un buon lavoro. complimenti, la docente.
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    Daniela Del Prete


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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty Re: 9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

    Messaggio  Daniela Del Prete Mer Apr 06, 2011 6:16 pm

    Nel gioco/simulazione "il Sindaco" io non ero tra le escluse (non porto gli occhiali).
    L'inizio dell'esperimento ha innescato in me una serie di emozioni positive ,con le mie amiche ci siamo scambiate dei sorrisi , il gioco sembrava assumere uno stato di leggerezza , forse necessario visto l' argomento impegnativo trattato in precedenza (l'autismo). Insomma sembrava di essere passati da una sensazione di tensione legata all'idea di essere o non essere in grado di aiutare dei bambini con dei disturbi ,ad un momento di gioco e di ilarità .Sbagliavo !
    Tale sensazione è durata pochissimo , personalmente temo di aver ascoltato in parte l'invito del "Sindaco" ad organizzare una bella festa perchè distratta dal fatto che la mia amica fosse diventata in un attimo un'Emarginata .
    Mi sono sentita sola e la prima idea è stata quella di cercarla con lo sguardo per rassicurarla , sono stata addirittura tentata di chiedere al sindaco di poter andare nell' altro gruppo , nonostante inizialmente mi sia rallegrata perchè non dovevo lasciare la città ...
    Forse lo scopo della simulazione non era esattamente questo ma trovo che ovunque si crei un disagio (quasi sempre dato dalla società) si dia vita ad emarginazione .
    alessia cicala*
    alessia cicala*


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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty lab. 4 aprile

    Messaggio  alessia cicala* Mer Apr 06, 2011 6:24 pm

    il laboratorio fatto il 4 aprile in aula, era focalizzato sul tema dell'emarcinazione. In passato si vennero a costituire stereotipi rispetto alla figura dell'emarginato, il quale veniva considerato più che altro, come quel colui senza fissa dimora, ma anche fannullone e scioperato. Tali pregiudizi nel corso del tempo si sono modificati fino ad oggi, epoca durante la quale l'emarginazione viene considerata come un processo attraverso il quale un individuo o un gruppo vengono respinti ai margini della società, quindi vengono isolati, determinando così conseguenze negative, legate soprattutto al fatto di essere esclusi dai vantaggi della vita associata, gli si attribuisce pregiudizi negativi ed uno status inferiore rispetto al gruppo dominante in una data società. La persona emarginata infatti considera questo processo come ingiusto e come qlc di crudele.
    Il laboratori fatto in aula, relativo al "gioco del sindaco" ci ha dimostrato proprio questo, ovvero cosa accade e cm le persone si sentono quando vengono emarginate.
    La simulazione è inziata dal fissare il fattore che emarginasse; ma l'idea di dover essere emarginata non mi piaceva tanto, infatti appena il sindaco ha detto quale fosse mi sono rasserenata. Inoltre il sindaco, rivolgendo le spalle agli emarginati, posti a destra della cattedra,e quindi mostrando un ulteriore segno di emarginazione, ha iniziato ad organizzare un festa con noi, gli abitanti della sua città, invitando personaggi famosi, ecc...ma tutto questo mi ha fatto sentire un pò in colpa, perchè volevo che anche le persone con gli occhiali, potessero partecipare con noi, infatti il mio sgardo più che al sindaco era rivolto proprio a loro, per capire le loro reazioni. I loro commenti però sono stati un pò diversi da quelli che mi aspettavo, perchè anche loro avevano pensato di organizzare una festa, quindi in qualche modo hanno reagito all'esclusione attuata nei loro confronti dalla società.
    In realtà credo che l'emarginazione sia il frutto dell'ignoranza e dal fatto di non voler dialogare e confrontarsi con gli altri, un sorta di rifiuto nel provare ad instaurare un incontro umano che è pur sempre un incontro educativo con quei soggetti che vengono considerati diversi, ad esempio per il colore della pelle, malattie, per disabilità fisiche o psichiche, perchè adottano condotte che deviano dalle norme socieli, morali o giuridiche condivise in un dato contesto (i cosiddetti "devianti"), discriminando così tutti coloro che non si omologano e non rispettano le loro reglore, senza però conoscore ciò che li conduce a tali comportamenti. Bisognere perciò aprire la mente, superare questi pregiudizi, perchè in realtà tutti siamo diversi dagli altri, ed ogni uomo è proprio bello per la suo unicità e diversita dall'altro, altrimenti potrebbero benissimo sostituirci con dei robottini. Ma così tutto sarebbe diverso, i sentimenti non ci sarebbero più, l'amore, l'amiciazia, la giao, la felicità, la speranza. Bisogna perciò accettare ogniuno per quello che è...il mondo è bello proprio perchè è vario
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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty Re: 9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

    Messaggio  DONATELLA COPPOLA Mer Apr 06, 2011 6:35 pm

    Ho trovato qst'ultima lezione molto interessante Smile con la simulazione della prof che puo sembrare miminizzante piano piano mi sono venute in mente una serie di idee tutte mie riguardante l'emarginazione .Come abbiamo studiato con pedagogia della marginalita' molte delle volte siamo noi stessi che mettiamo ai margini determinate persone e iniziamo a "categorizzarle";
    Tale comportamento secondo me deve essere considerato come un " egocentrismo generale" dettato soprattutto dall'ignoanza ,quanto piu ci sentiamo LONTANI dai queste idee antidiluviane tanto piu'loro sono parte del nostro mondo ! E piu ci sforziamo di renderle passate , tanto piu' il concetto di emarginazione e marginalita' sono parte del nostro presente .
    Sta a noi cercare di non portarle nel nopstro futuro ...
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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty L emarginazione

    Messaggio  maria rosaria paolillo Mer Apr 06, 2011 6:36 pm

    Molte volte le persone vengono isolate poiche non vengono accettate in un grupp.L emarginazione porta anche un disagio psichico,esistono forme di emarginazione prodotte dal pregiudizio,da comportamenti di persone di un gruppo nei confranti di altri individui.Ma ognuno di noi e diverso dall altro, ognuno di noi pensa sempre che il prorpio pensiero , la propria religione ,la propria cultura si migliore di quello di un altra persona .
    maria rosaria paolillo
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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty Re: 9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

    Messaggio  maria rosaria paolillo Mer Apr 06, 2011 6:37 pm

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    Annamaria d'avino


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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty l'educatore

    Messaggio  Annamaria d'avino Mer Apr 06, 2011 6:43 pm

    Un'ulteriore riflessione la vorrei fare sulla piccola simulazione fatta da Vincenzo e Amelia sul ruolo dell'educatore. L'EDUCATORE è colui che realizza un'azione educativa ovvero che contribuisce alla crescita umana della persona,è una guida che si coordina con la volontà di auto perfezionamento dell'educando.All'inizio del mio percorso educativo molte persone che mi conoscono mi dicevano a cosa potesse servirmi un certo tipo di laurea,che posto avrei ricoperto nella società c'erano molte titubanze perchè gli unici corsi che secondo gli altri posso dare un futuro sono quelli di giurisprudenza economia ecc,io invece ho voluto continuare nel mio percorso e ora sono contenta di quello che sto studiando e che spero di mettere in atto in un mio futuro lavoro.Credo che l'educatore sia una figura fondamentale,è importante nel caso di un reinserimento nella società quando parliamo dell'educatore in carcere,ma anche una figura importante ad esempio nel caso di un bambino autistico come si è rilevato anche dal racconto di nunzia con l'utilizzo del denver model,ma allo stesso tempo è difficile essere educatori bisogna scrollarsi di dosso tutti i pregiudizi,gli etichettamenti che coinvolgono la stessa persona;è importante che si stabilisca una buona relazione educativa,che l'educatori porti il suo buon esempio deve tenere conto nel contesto nel quale agisce e delle difficoltà che senza dubbio gli si presenteranno,ma secondo me una cosa fondamentale è che non si arrenda alla prima difficoltà ma prosegua con forza e passione in ciò che crede.
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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty Re: 9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

    Messaggio  russo rosa 1989 Mer Apr 06, 2011 6:49 pm

    SIGNOR SINDACO
    Lunedì in aula abbiamo svolto un' interessante simulazione. Eravamo in un paese, la docente era il sindaco; all' inizio ha bandito dal paese tutti coloro i quali avevano gli occhiali, io ho continuato ad essere cittadina di quel paese avendo le lenti a contatto. In quel momento mi sono sentita fortunata perchè , se avessi avuto gli occhiali, mi avrebbero escluso, emarginato dal paese. Subito dopo mi sono messa nei panni degli emarginati, quindi ho visto tanti "esclusi ", dimenticati dalla società, vuoi per una condizione sociale, economica o politica che erano, loro malgrado, messi in un angolo. Nel secondo esempio, il sindaco ha bandito dalla città gli abitanti della musica classica, questi erano in pochi, nonostante ciò, erano”perone emarginate”, quindi non è il numero a dare il peso all’ emarginazione, ma è pur sempre discriminazione.
    L' emarginato è colui che non rientra negli stili di vita delle classi più ricche e privilegiate, ma vivono ai margini della società. Persone che purtroppo corrono il rischio di essere emarginate sono: gli immigrati, i disoccupati, i disabili, i senzatetto, persone che non possono avere accesso alle nuove tecnologie ecc...
    Vorrei che ciò non esistesse, siamo tutti diversi ed ognuno di noi può dare e ricevere.

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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty Re: 9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

    Messaggio  NUNZIA PINTO Mer Apr 06, 2011 6:53 pm

    Oggi sono stata EMARGINATA..mi sono trovata nella simulazione in classe tra le persone con gli occhiali...COSA HO PROVATO?
    RABBIA...rabbia nei confronti del sindaco perchè ha"obbligato"la sua città ad emarginare le persone con gli occhiali...è la stessa rabbia che(riportata nella"vera"realtà)provo nei confronti della società,la quale crea modelli da seguire,ed "impone"di seguirli(altrimenti sei il diverso).La televisione è uno dei mezzi di comunicazione di cui si dispone...ed è il mezzo(a mio parere) più distruttivo per la "libertà" della persona...crea un'omologazione:tutti sono uguali(ad es:nel modo di vestirsi)e crea così il diverso,colui che non vuole stare a queste regole,colui che vuole essere ciò che è!!!Ed è per questo suo modo "non conforme"alla società viene emarginato,non considerato,escluso!!!
    Eppure per me,la diversità è l'AUTENTICITà DELLA PERSONA,è IL SUO ESSERE UNICO...ognuno può imparare dall'altro!!!

    HO EMARGINATO,COSA HO PROVATO?
    NON CORAGGIO...non coraggio per dire "non condivido con voi sindaco questa esclusione!"...non coraggio dettato però in parte dalla mia elevata timidezza...e in parte perchè era una simulazione e non sono riuscita a proiettarmi nella vita reale!!!



    L'emarginazione come la discriminazione(per me rappresentano e sono entrambi uno la conseguenza dell'altro)sono dettati fortemente dai pregiudizi...i pregiudizi sono la causa di questo male!!!!é vero qualche volta i pregiudizi investono anche me,però molto spesso non riescono a plagiarmi e condizonarmi!!!!Per questo motivo affinchè questo male della nostra società sparisca è fondamentale
    "intervenire a livello scolastico, educativo, familiare per fare della diversità una vera ricchezza, un nuovo paradigma educativo e per stimolare i bambini e i ragazzi a pensare criticamente piuttosto che dir loro quello che devono pensare". "Uno dei compiti della scuola quindi dovrebbe essere quello di educare alla differenza, all'altro, al diverso, per creare i presupposti di una cultura dell'accoglienza e per impedire l'omogeneizzazione culturale. Albert Jachard scrive infatti "La nostra ricchezza collettiva è data dalla nostra diversità. L'altro, come individuo o come gruppo, è prezioso nella misura in cui è dissimile".
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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty Re: 9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

    Messaggio  Martina Verde Mer Apr 06, 2011 6:53 pm

    “Non essere amati è solo sfortuna; non sapere amare è una tragedia.”(Albert Camus)

    EMARGINAZIONE=Porre delle persone ai margini della società.Simonetta Ulivieri afferma:”I marginali sono coloro a cui non è riconosciuta pienezza di diritti,etimologicamente vengono definiti come “quelli che non sono nel testo,ma che stanno ai margini della pagina”,stare al margine,vuol dire non far parte del centro che in senso sociale e storico è un “centro culturale”,cioè un centro ideologico,il margine non ha storia,è il centro della pagina che ci racconta,che ci narra la storia e noi leggiamo quella!Il tema dell’emarginazione è un tema molto complesso e diffuso,e come tutti gli altri argomenti che abbiamo affrontato,anche qui si celano due veli sull’argomento,quello dell’INDIFFERENZA e quello dell’ IPOCRISIA.Il fenomeno dell’emarginazione è collegato a molti,se non a tutti gli argomenti che abbiamo affrontato.Ad esempio il razzismo comporta emarginazione,la disabilità anche.Emarginare una persona significa escluderla dalla società,da determinati ambienti e contesti.Tutto questo,sempre perché ad essere emarginate sono quelle persone che non risultano nella norma,che escono fuori dai soliti schemi e vengono considerati “OUTSIDERS”termine coniato da Becker ,il quale sottolinea che in fondo la diversità è nella vita quotidiana,perché per noi un africano può essere un outsider,ma noi possiamo esserlo per lui…quindi chi definisce chi è il vero diverso?Nella nostra città,e non solo,ad essere emarginati sono sicuramente i ceti più poveri,gli extracomunitari i mendicanti che non hanno fissa dimora,quindi residenza e non sono registrati al comune e di conseguenza “NON ESISTONO”.Ma l’emarginazione avviene anche a scuola perché magari un ragazzo non veste alla moda,non ha un bell’aspetto e gli vengono chiuse le porte del sociale.Anche la televisione influenza,a mio parere,questo fenomeno perché ci impone dei modelli,ilBELLO,e noi siamo alla ricerca di esso,senza capire che il bello è in tutti,basta solo saperlo coltivare,la bellezza esteriore è come una rosa,prima o poi appassisce,quella interiore è quella che resta,che da’ valore.Nei giorni scorsi mi è capitato di vedere il film “Scugnizzi”,tratto dal musical omonimo,ed ho notato la molteplicità dei temi che vengono affrontati,quello del ragazzo disabile in carcere che,in questo caso,è protetto dai suoi compagni di “sventura”,ragazzi emarginati dagli stessi genitori perché si trovano in carcere,si affronta il tema della povertà,sintomo di discriminazione e voglia di riscatto,voglia di non essere più ANONIMI,mi ha colpito molto una frase di un bambino che dice:”Sono orfano con i genitori a carico”.L’emarginazione si manifesta anche attraverso la somma di pregiudizi che acuiscono il solco fra la maggioranza dominante e i soggetti che vivono ai margini(come ci ricorda la Ulivieri) e subiscono azioni o interventi di emarginazione.La stessa globalizzazione non è quel fenomeno che pensiamo,perché si’,ha dei lati positivi,ma non sempre si avvicina all’uguaglianza e ci sono casi di emarginazione per molti paesi.Possiamo quindi affermare che la marginalità è MANCANZA DI INTEGRAZIONE.Ci si ritrova continuamente a parlare di normalità,maCOS’è LA NORMALITà?Potremmo dire che rappresenta la dimensione rassicurante della maggioranza e di conseguenza chi è fuori dalla cosiddetta norma viene definito “Anormale” cioè “Malato” perché diverso.Parlo di normalità,perché lo stesso concetto di normalità definisce la diversità,che poi non è altro che il frutto del pregiudizio,che poi genera l’emarginazione,cioè costringe alla marginalità,quindi all’esclusione di un soggetto che vuole far parte di un gruppo ed è respinto proprio da quello a cui vorrebbe appartenere.Si parla di emarginazione anche della donna,sappiamo benissimo che il nostro status in passato era molto diverso da quello che viviamo oggi….Giulia Di Bello affronta il tema nel suo libro “Esclusa dalla storia”,infatti per molto tempo il genere è stato considerato un indicatore sociale scarsamente significativo e incapace di offrire elementi conoscitivi alla complessità dei fenomeni sociali.Come accennavo prima,la storia della marginalità femminile è abbastanza lunga ed attraverso secoli di sottomissione,di dipendenza fisica,morale e socciale,anche la prostituzione è condizione di emarginazione e marginalità della donna.Il primo a rompere l’immagine di diverso fuItard,distruggendo l’idea che DISABILE=NON ABILE ,cioè non capace di fare qualcosa,il soggetto disabbile non è più visto come soggetto da accudire ma come soggetto con delle potenzialità da coltivare.Potremo definire il disabile come un Malato immaginario,sarebbe utile avvicinarlo al mondo del lavoro,ma anche qui ci troviamo di fronte al fenomeno dell’emarginazione,perché nel nostro paese,difficilmente un disabile può trovare lavoro perché magari non ritenuto autosufficiente e di conseguenza non in grado di lavorare.Marx ci parlava di classi sociali,e una persona di un ceto alto non poteva contrarre matrimonio o avere un rapporto amichevole con una persona di un ceto inferiore,anche questa secondo me’ è emarginazione.La stessa scuola oggi dovrebbe provare ad isolare questo fenomeno,puntare all’inclusione non all’esclusione/emarginazione.
    Foucault ci parla del campo dell’anomalia che comprende tre tipi di soggetti emarginati dalla società,cioè:
    1)IL MOSTRO UMANO;
    2)L’INDIVIDUO DA CORREGGERE;
    3)IL MASTURBATORE
    .
    Lo Stigma è visto come fenomeno da emarginare,il carcerato è visto come soggetto da emarginare,è facile parlare di inclusione,però oggettivamente siamo più portati all’emarginazione che all’inclusione.A parole siamo tutti bravi,ma aleggia sempre quel venticello di pregiudizio di cui siamo schiavi,purtroppo viviamo nell’ignoranza e venirne fuori,conoscere lo “sconosciuto”,ci spaventa,bisognerebbe liberarsi dalla paura ed aprire il cuore dai pregiudizi,dall’ignoranza e dall’ipocrisia dietro cui ci nascondiamo mettere le ali della libertà di conoscenza,liberare la voglia di conoscenza che spesso ha come carceriere il pregiudizio e si nasconde nell’ignoto.
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    Messaggio  russo rosa 1989 Mer Apr 06, 2011 6:55 pm

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    Messaggio  russo rosa 1989 Mer Apr 06, 2011 7:05 pm

    L’EMARGINAZIONE

    Un soffio di vento
    Un tocco leggero sul mio viso
    Mi sveglio
    Guardo intorno
    Il vuoto
    Un senso di angoscia mi assale
    Attorno a me non c’è niente
    Nessuna immagine
    Nessun suono
    Niente
    Un emarginato
    Così mi chiamano.
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    Messaggio  cristina romano Mer Apr 06, 2011 7:46 pm

    Nella lezione di oggi abbiamo trattato il tema dell'emarginazione. La professoressa Briganti ha finto di essere un sindaco (decisamente cattivo) che emargina dalla sua città tutti coloro che portano gli occhiali. Io ero proprio una degli emarginati e devo dire che l'essere messa da parte per un paio di occhiali un pò mi ha infastidito, come anche ad altri colleghi. I cittadini cosiddetti normali e il sindaco prendevano decisioni riguardo feste, vip, cibo, tutto questo senza neanche rivolgerci la parola, addirittura il sindaco era di spalle! lo stesso è stato fatto per coloro che amano la musica classica; il gruppo era decisamente inferiore a quello precedente, e vedevo in un certo senso un pò di imbarazzo per essersi alzati e ammettere di amare questo genere. C'era una sorta di giustificazione nelle parole di queste persone. Nel secondo esperimento nel far parte dei cittadini normali e aggiungerei anche cattivi, mi ha in un certo senso angosciato, perchè mi ero resa complice di una politica cittadina veramente assurda, egoista e cattiva. L'essere esclusi per un paio di occhiali o semplicemente per un genere musicale mi ha fatto riflettere tanto sull'emarginazione in generale. Spesso tanto persone vengono messe da parte per un semplice difetto fisico o disabilità, e non ce ne accorgiamo neanche, perchè restiamo totalmente indifferenti. Spesso è proprio questo che fa più male. Credo che la cosa migliore da fare sia non escluderli, ma ciò non significa avere compassione, ma semplicemente renderli partecipi della vita sociale, perchè anche loro possono e devono essere cittadini a tutti gli effetti.
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    Messaggio  veronica romano Mer Apr 06, 2011 7:51 pm

    nella lezione tenuta il 4 aprile abbiamo parlato dell'emarginazione. Emarginazione è uno status o condizione, individuale o collettivo, di esclusione dai rapporti sociali, e può giungere fino alla negazione dei diritti civili.mi meraviglio dato i tempi moderni che stiamo attraversando di come sia forte questo fenomeno e di come sia rilevate all'interno della società.generalmente si emargia colui che è diverso,pelle diversa,religione divera,i disabili,le persone omosussuali.io credo che ognuno deve essere accettato per quello che è senza distinzione di sesso,razza,perchè il cuore o l'itelligenza di una persona non si misura con il brutto metro della discriminazione.ogni persona è unica nella UNICITA'.una mia prof del liceo mi diceva sempre:IL MONDO è BELLO PERCHè è VARIO DI CERVELLO.tuttavia propio in questi giorni sto studiano un esame di legislazione minorile dove viene messo in luce che esistono delle vere e propie norme per i bambini stranieri.attraverso queste normative viene garantito a loro assistenza sanitaria,istruzione,anche se hanno un permesso di soggiorno temporaneo.
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    Messaggio  veronica romano Mer Apr 06, 2011 7:56 pm

    Non essere parte del branco
    L'uomo uscì sul balcone e vide la figlioletta di sei anni, rannicchiata sull'altalena.
    Le si avvicinò.
    “Che fai qui tutta sola, cosa c'è? ”
    Il viso paffutello della bimba si voltò e storse la bocca.
    Poi si decise a dire: “Una cosa. ”
    “Che genere di cosa? ” domandò sedendole accanto.
    “Mi vergogno a dirtelo, papà! ”
    “Vergognarsi? ” domandò prendendola in braccio. “Non c'è nulla di cui vergognarsi. Di a papà cos'hai. ”
    Maria esitò. Infine rispose: “La gente mi dice che sono anormale perché non ho le scarpe da ginnastica, quelle nuove della pubblicità... ”
    Il papà corrugò la fronte, e annuì.
    “E chi lo dice? ”
    “Parecchia gente, a scuola. ”
    “A sì, eh? ”, continuò facendo spallucce. “E che t'importa? A me e alla mamma dicono che siamo strani perché non abbiamo gli stessi interessi dei nostri colleghi. ”
    “Davvero? ”
    Il papà annuì.
    “Ok, ascoltami attentamente: è giusto essere diversi, non c'è bisogno di essere come tutti gli altri. ”
    “Tu lo dici perché sei grande... ”
    “Ti assicuro di no: vedi... ”, fece una pausa e fissò il rosso del sole che stava per tramontare. “Essere uguali agli altri non è giusto. ”
    Tornò a fissare la figlioletta: “Ognuno ha il proprio carattere, il proprio modo di vestire, di pensare, e il mondo è bello proprio perché è vario. Non è giusto essere la copia di altre persone. ”
    “Dici? ” domandò incerta se credergli o meno.
    Il papà annuì nuovamente, e proseguì.
    “Il non essere una pecorella che va dietro a tutti e a tutto, ti distingue dal resto della massa, quelli che ti criticano lo fanno perché in realtà ti invidiano, sono loro che vorrebbero essere come te... ”
    “Ma allora perché non lo fanno? ”
    “Eh... perché hanno paura. Hanno paura di sembrare goffi e di essere emarginati... ricordati Maria, ci vuole molto più coraggio ad essere se stessi che non a distinguersi dal resto della massa. ”
    Maria sorrise e baciò suo papà sulla guancia.
    “Va bene”, disse buttandogli le braccia al collo.
    “Maria, Giovanni! Venite, è pronta la cena! ”
    Giovanni si rivolse nuovamente alla figlia e domandò: “Andiamo a mangiare? ”
    La piccola annuì felice, e per mano varcarono la soglia: quale lezione importante aveva appena imparato.
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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty Re: 9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio)

    Messaggio  rosariaverde Mer Apr 06, 2011 7:57 pm

    emarginazione ,pregiudizi,discriminazione ed esclusione chi siamo noi per fare tutto questo?l'emarginazione non ha eta',emarginare significa estromettere dalla vita sociale.non importa sapere come e in quale modo o il perche ma la cosa piu'importante e' come anche ora nel 21 secolo l emarginazione e' uno dei problemi sociali fortemente persistente.quando in classe abbiamo fatto per cosi dire il gioco dell emarginato ed emarginatore nel primo caso gli esclusi erano i ragazzi che portavano gli occhiali ed io in quel momento mi sono sentita per cosi dire fortunata a non essere l'emarginata'.ma fortunata rispetto a chi a che cosa?fortunata di non avere gli occhiali?FORTUNATA DI UN BEL NIENTE,dimenticandomi che tutti noi esseri umani abbiamo il diritto di essere rispettati in quanto tali con o senza oochiali ,ognuno di noi e' unico ed irripetile dunque tutti diversi.una diversita che non deve essere discriminata ed esclusa ma rispettata
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    9. lab. Emarginazione 4 aprile (cartella che si chiuderà il 6 maggio) - Pagina 8 Empty 9°laboratorio: emarginazione

    Messaggio  Mariacarmen Scuotto Mer Apr 06, 2011 8:18 pm

    Non credo sia possibile dare un significato univoco all'emarginazione, viste le sue svariate manifestazioni, ma, sicuramente, è il risultato finale di un' esclusione sociale ( voluta o subita )
    ...e, la docente, durante la simulazione di quest'ultimo laboratorio, ne ha reso bene l'idea!
    Il sindaco ha rappresentato colui che "impone" la collocazione ai margini dei soggetti con gusti musicali mozartiani o beethoveniani e di coloro che portano occhiali da vista,
    sottolineandone coercitivamente l'estraneità, la marginalità rispetto alla società dominante. Ovviamente, la simulazione ha riguardato esempi di emarginazioni improbabili,
    evidenziati dall'atteggiamento "normale" assunto dalle colleghe protagoniste. Il termine "normalità" racchiude l'insieme dei comportamenti propri di una comunità.
    Simonetta Olivieri definisce gli "emarginati" come coloro che non sono nel testo ( nella società ) ma si collocano o vengono collocati ai margini.
    C'è chi è etichettato come emarginato soltanto perché "diverso" , attraverso una pratica, tutt'altro che democratica, di esclusione sociale ( ciò per evitare "contaminazioni"nella comunità sana )
    e c'è chi SCEGLIE di essere emarginato:
    ad esempio, una deformità fisica potrebbe portare ad un atteggiamento asociale, dipeso da un complesso d'inferiorità, da un senso di colpa, o dall' inadeguatezza al contesto sociale d'appartenenza.
    Gli emarginati possono anche essere soggetti che presentano disturbi dell'apparato psichico. Anche Bowlby ne solleva la veridicità, ricordiamo la sua "teoria dell'attaccamento",
    secondo cui una carenza d'affetto materno nei primi anni di vita può sviluppare comportamenti devianti o, addirittura, criminali.
    Ma, l'emarginazione può far capolino anche nella nostra vita, anche in assenza di mostruosità, diversità o disabilità.
    C'è un episodio pertinente all'argomento "emarginazione" che ho piacere di raccontare:
    La protagonista per eccellenza di questa storia è la povertà, portata con estrema dignità da una mia compagna di liceo, di nome Ida.
    Questa Ida era costantemente derisa, emarginata, offesa solo perché non vestiva griffato ma portava giacche consumate, maglie improponibili e, una volta, incautamente accadde che si presentò a scuola con delle scarpine bianche,
    decisamente fuori moda e di due taglie più grandi. Fu un passo falso che la condannò ad una emarginazione irreversibile, ma, un passo che, la difficoltà economica, non poteva impedire!
    Ida, nei cinque anni di liceo, non è mai riuscita ad identificarsi con i compagni di scuola, ad uniformarsi al gruppo. Un' uniformità che, tutt'ora, garantisce la sopravvivenza di questa o quell'altra comunità.
    Chissà se Ida sarà uscita da quei margini? lo lo spero tanto.
    Occorre educare alla differenza, partendo dal concetto che: la differenza è una delle molteplicità di espressione umana, quindi, è indispensabile la comprensione, la tolleranza, solidarietà, la resa dei pregiudizi,
    la promozione di relazioni produttive dal punto di vista sociale.
    La cittadinanza di ognuno di noi deve essere necessariamente attiva, cioè, occorre partecipare "attivamente" allo sviluppo della società, con l'ambizione di mettere al bando l'emarginazione e non solo....






    Ultima modifica di Mariacarmen Scuotto il Gio Apr 07, 2011 7:43 am - modificato 1 volta.
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    Messaggio  MartinaRitaIzzo Mer Apr 06, 2011 8:29 pm

    Durante il laboratorio del 4 aprile abbiamo affrontato il problema dell’emarginazione. Proprio su questo tema fatto un piccolo esperimento dove la nostra classe rappresentava una società, la professoressa era il sindaco della città e noi alunni eravamo i cittadini; nel corso dell’esperimento la professoressa ha voluto emarginare tutte persone con gli occhiali o che ascoltano musica classica. Le reazioni sono state molte sia da parte degli emarginati e sia da parte di colore che discriminano, io facevo parte del gruppo di persone che discriminano. Io ho provato un senso di fastidio nel corso dell’esercizio perché l’aspetto dell’emarginazione non fa parte della mia persona, ho sentito una sorta di ingiustizia nei confronti dei compagni che sono stati allontanati solo per delle caratteristiche fisiche o caratteriali; avevo quasi voglia di alzarmi ed andare con loro proprio per dimostrare che non esistono barriere per me. L’emarginazione è quel processo che discrimina una persona per determinate caratteristiche che possono fare riferimento a qualsiasi cosa. La nostra società ancora oggi è composta da persone che continuano ad emarginare persone per caratteristiche fisiche, come un disabile o un’extracomunitario, oppure per caratteristiche del tutto personali come motivi religiosi, cultura diversa, preferenza sessuale ecce cc..
    C’è una sorta di paura nei confronti del “diverso”, diverso intenso come un qualcosa che è lontano da noi, dalle nostre caratteristiche fisiche e morali; di conseguenza per paura che queste persone possono entrare a far parte della nostra società vengono allontanate, emarginate con lo scopo di rendere queste persone sole. Credo che in un certo senso sia normale che gli emarginati si riuniscono e formano un gruppo a parte, e credo anche che in un certo senso sia giustificata la loro reazione nei confronti di coloro che li emarginano in quanto si sentono rifiutati dalla società.
    Io spero tanto che un problema come questo sia affrontato e risolto il prima possibile, perchè è impossibile pensare che il nostro sia un paese democratico dove tutti abbiamo pari diritti quando invece esistono purtroppo ancora persone discriminate ed emarginate.
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    Messaggio  Rusciano Deborah C Mer Apr 06, 2011 8:34 pm

    In aula abbiamo affrontato la tematica dell'emarginazione e per meglio concepire cosa significa ciò abbiamo svolto il "gioco del sindaco". Il sindaco che in questo caso era la professoressa Briganti,vietava alle persone con occhiali di far parte alla festa che si teneva in città;io non portando gli occhiali non sono stata chiamata in causa,non ho fatto parte del gruppo degli emarginati,ma ho partecipato come cittadina attiva,potendo così essere presente alla festa dove vi erano cibi succulenti e cantanti.Gli emarginati quindi non hanno avuto la possibilità di divertirsi,non sono stati presi in considerazione dal sindaco,ma sono stati inseriti in una "pagina secondaria"non potendo godere delle nostre stesse opportunità. Personalmente mi sono sentita fortunata di non appartenere alla categoria degli emarginati,ma successivamente ho avvertito un senso di colpa,un dispiacere nei confronti di costoro,non c'era alcun motivo per il quale le persone con gli occhiali fossero escluse dai festeggiamenti,volevo eliminare a tutti i costi le differenze che allontanavano i due gruppi per far sì che tutti partecipassero come cittadini attivi alla festa. In questo modo ,in aula, abbiamo riprodotto ciò che accade nella società attuale in cui vi sono molte persone emarginate ,escluse. L'emarginato oggi può essere il povero,il tossicodipendente,il diversamenteabile,il barbone,lo straniero,così la persona che non rientra nella "normalità "è condannata ad essere emarginata,per pregiudizi che comportano il giudicare una persona prima ancora di conoscerla.Oggi è la paura che crea la diversità, i "diversi" sono decretati ad un destino di marginalità perchè vi è la paura del contagio, di contaminazioni diaboliche,di perversioni e comportamenti illeciti. I marginali come li definisce Simonetta Ulivieri"rappresentano coloro che non rientrano nelle norme e negli stili di vita delle classi più ricche ma vivono ai margini della società in una dimensione esistenziale altra,temuta e repressa perchè comunica incertezze".I "diversi" sono così definiti perchè non si adattano con facilità ai comportamenti imposti dalla società ed è per questo che vengono additati ed evitati. L'emarginazione non fa altro che annientare tutti i valori"abbruttisce gli uomini" spacca le famiglie e mette contro genitori e figli.Un uomo che viene etichettato dal sistema sociale come diverso,interiorizza tale etichetta tanto da pensare di essere diverso ed inferiore rispetto al resto della società. [left][b][center][i][u][list][*][right][b][justify][center]
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    Messaggio  giovannarennella Mer Apr 06, 2011 8:42 pm

    la lezione sul tema dell'emarginazione e' stata molto interessante abbiamo fatto 2 esempi di emarginazione.nel primo esperimento facevo parte dell'emarginatore,ho provato una sensazione strana quella di essermi dimenticata per un attimo delle persone emarginate pensando insieme alle mie colleghe alla favolosa festa che volevamo organizzare a chi invitare, cosa mangiare e che musica preferissimo.....e proprio sul verbo dimenticare che voglio riflettere dimenticatarsi di persone ,una dimenticanza anche se per gioco ha portata all emarginazione delle persone........persone noi tutti siamo persone noi tutti siamo uguali dunque noi nessuno a il diritto di escludere le persone.nel secondo esperimento si parlava di gusto in questo caso nonostante amassi anch io la musica classica non mi sono alzata perche non volevo far parte degli esclusi non volevo sentirmi diversa perche purtroppo esclusione porta a condiderarsi diversi ignorati e discriminati .....dimenticando che siamo tutti uguali
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    Messaggio  Rusciano Deborah C Mer Apr 06, 2011 8:49 pm

    "Un uomo solo è sempre in cattiva compagnia"Paul Valery

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