Diletta M.R Clemente Lun Apr 04, 2011 3:34 pm
Ognuno di noi è diverso... chi in un modo, chi in un altro afferma quello che è la proprio personalità, i propri gusti, la propria cultura, il proprio se in una realtà bella proprio perchè varia. Il bello della nostra società è dato dal fatto che le diverse culture che abitano il mondo, si trovano a convivere tra di loro... a volte però questa convivenza non è sempre positiva... a volte ci sono dei "nei" che più che altro sono generati dalla totale ignoranza che ci circonda e che genera delle vere e proprie ingiustizie. Ebbene si, l' emarginazione è un argomento sempre più attuale che getta persone "colpevoli di essere diverse" nel vuoto più assoluto. Che cosa c'è di male nell' essere diversi? non c'è nulla di più bello!!!. Dietro un diverso colore della pelle, di un vestito di una cultura o semplicemente dietro dei gusti, modi e filosofie di vita diverse... c'è tutto un mondo da scoprire!. Non c'è nulla di male in tutto ciò... soprattutto se viviamo in una realtà globale in cui il semplice cittadino, è stato sostituito dal cittadino del mondo. C'è una netta differenza tra l' essere diversi ed il sentirsi diversi e mai come ora ne dobbiamo essere fieri perchè la diversità, è un tratto distintivo della nostra personalità... soprattutto in una realtà come questa in cui l'omologazione regna da sovrana. Essere diversi è bello perchè ti permette di fare nuove esperienze, confrontarti con persone diverse da te e da vita a quella che è la relazione formativa nella quale c'è uno scambio di esperienze che ti fanno crescere, che ti formano e che danno vita a quello che è il tuo presente. Il laboratorio che oggi la prof. ci ha fatto fare (e che prende il nome di diversità), prevedeva la realizzazione di un gioco in cui la prof. era il sindaco di questa città che emarginava determinati abitanti per caratteristiche davvero assurde (perchè non possono essere oggetto di discriminazione, come d'altronde non lo può essere nessun' altra caratteristica) come gli occhiali che sono peculiarità evidenti, e gusti musicali che invece non lo sono fin quando non si mettono in evidenza. Per quanto riguarda il caso degli occhiali, nel momento in cui "la città programmava i festeggiamenti" gli emarginati "complottavano" nel loro piccolo di festeggiare a loro volta e contemporaneamente, nutrivano questo sentimento di rivolta nato ovviamente dal senso di frustrazione e solitudine scaturito dall' emarginazione stessa. E' come se nel loro piccolo, avessero voluto far sentire la loro voce... il messaggio che mi è arrivato è questo: se il mondo è duro, noi lo siamo di più. La voglia di non abbattersi, di non arrendersi per nessun motivo, è stata messa in evidenza sopratutto nella seconda simulazione in cui dei miei compagni di corso si sono alzati volontariamente e posizionati alle spalle della prof. E' come se avessero voluto dire: la mia posizione è questa, e non ho nessun problema a metterlo in evidenza dinanzi a tutti. Le motivazioni attraverso cui mettevano in evidenza la loro preferenza, non possono essere considerate come una giustificazione, ma come se volessero far capire le modalità attraverso cui avvicinarsi a determinati gusti considerati diversi perchè inusuali (anche perchè, nella loro posizione, giustificare un loro modo di essere è di certo contraddittorio dal momento che, se hai il coraggio di alzarti d'avanti a tutti, significa che sei convinta e che non hai nulla di cui giustificarti). A tal riguardo, ci sono persone che, nonostante avessero una caratteristica citata dalla prof, non si sono alzate. Questo gesto, che può essere giustificato come una semplice timidezza, nell' ambito del gioco, invece, può essere inteso come la paura di essere additato come diverso, di essere escluso da quello che è il cosiddetto "gruppo". Purtroppo questa è la realtà che si affronta in molte classi ora più che mai ( soprattutto nel caso di alunni immigrati che, per poter essere accettati, si trovano a vivere una doppia vita che li getta nella confusione più totale. Non si parla più di integrazione ma di un vero e proprio disagio che non ti permette di vivere a pieno la realtà gettandoti nella confusione più totale)e non ti permette di realizzare quello che è il tuo progetto di vita. Il ruolo dell' educatore, è pertanto fondamentale perchè ti prende per mano e ti consente di realizzare quello che è il tuo personale percorso di formazione.