Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    Messaggio  Admin Mer Apr 13, 2011 4:56 pm

    n. 12. lez. 14 aprile

    Carissimo/a,

    siamo giunti alla dodicesima lezione,
    fra poco vi comunicherò sul forum come procederemo
    con laboratori/esercizi e interventi d'aula

    lunedì sarà la giornata dei film...............

    inserisci qui il tuo commento:
    -sulla lezione tecnologie estensive
    -e sul laboratorio relativo all'avatar: sdoppiamento corpo reale/corpo virtuale.
    aggiungi la tua riflessione su quanto detto oggi... (tra teoria e laboratorio).
    la docente


    Ultima modifica di Admin il Lun Mag 09, 2011 6:34 pm - modificato 6 volte.
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    12.TECNOLOGIE ESTENSIVE - 14 aprile - l'avatar (chiude 6 maggio) Empty LABORATORIO tecnologie estensive e Avatar

    Messaggio  Stefania Lamberti Gio Apr 14, 2011 2:24 pm

    La citazione dello scrittore Jorge Luis Borges scelta dalla professoressa Briganti è molto utile perché ci dà la contezza dell’utilità delle tecnologie estensive: la capacità di espandere la propria memoria e la propria immaginazione attraverso i libri non è da sottovalutare. Allo stesso modo, i telefoni cellulari o le apparecchiature come l’I-Pad, l’I-Pod oppure i computer portatili fungono da protesi alle nostre funzioni corporali, come ha illustrato Vittorio Andreoli nel libro “La vita digitale”. Tanti sono stati gli studiosi che hanno indagato l’influenza dei media nella società del secondo ‘900. McLuhan, Postman, Eco, Morin, Andreoli, sono solo alcuni dei nomi illustri che hanno trattato con estrema precisione e dovizia di studi l’influenza dei media e delle tecnologie nella vita di ognuno. Come sottolineò Umberto Eco nel suo libro “Apocalittici e integrati”, nel quale riportava le posizioni di quelli che erano contrari ai media o favorevoli ad essi, è oggi inutile, perché i media e le tecnologie sono entrati a far parte della nostra società. Piuttosto, risulta molto utile riflettere sulla possibilità di un uso ragionato degli strumenti che la tecnologia ci offre. McLuhan nei suoi testi (Galassia Gutembreg; Gli strumenti del Comunicare ed altri) ha ipotizzato appunto un uso ragionato dei media, intuendone non solo i limiti ma anche le potenzialità, come appunto la grande capacità di coinvolgimento che le tecnologie rappresentano. Il villaggio globale di cui parlava McLuhan è oggi una realtà ed effettivamente, in alcune situazioni, la rete è uno strumento di condivisione altamente democratico: essa infatti offre la possibilità di comunicare notizie anche importanti e di diffonderle, facendole arrivare ovunque, anche dall’altra parte del globo, in tempo reale, e quindi consente a molte persone di conoscere avvenimenti che in un’altra epoca sarebbero stati appannaggio di pochi. Dagli amanuensi, che nel corso del Medioevo copiavano a mano i testi classici che poi erano consultati solo dalla Chiesa, siamo arrivati ad una diffusione della cultura molto più vasta. Non dimentichiamo le parole di Tullio De Mauro: nella diffusione della lingua italiana dopo l’Unità ha contribuito la televisione, riuscendo laddove la scuola ed i libri avevano fallito a causa della dispersione scolastica e del diffuso analfabetismo. Ma, come Giano bifronte, le potenzialità di Internet possono essere usate in maniera fuorviante, attraverso la rete possiamo diffondere informazioni false o dare notizie riguardanti la vita privata di qualcuno: il cyber-bullismo o lo stalking, ad esempio, sono solo alcuni dei reati penali che si possono commettere attraverso Internet. Alla luce di quanto detto, le riflessioni di Postmann sulla possibilità di un utilizzo ‘ecologico’ dei media, cioè un uso integrato, ragionato e consapevole dei media e delle tecnologie virtuali assumono un valore immenso. Il forum del corso di Pedagogia della Disabilità rappresenta un esempio a noi molto vicino di come le tecnologie possano essere strumenti di condivisione e conoscenza. Allo stesso modo, le piattaforme per l’e-lerning consentono a tante persone di poter seguire dei corsi senza sostenere le relative spese di spostamento. Purtroppo però l’uso che oggi si fa di Internet non è sempre positivo: credo che la tecnologia abbia trasformato la nostra vita e non sempre in maniera positiva. L’abitudine di trascorrere intere giornate in chat o su social network come facebook rende i giovani di oggi impreparati ad affrontare la vita reale: le attese, ad esempio, e con esse la capacità di saper aspettare, l’educazione al desiderabile piuttosto che la smania di avere tutto e subito, di cui tanto si parla nell’ambito della prevenzione del disagio giovanile, sono atteggiamenti mentali che si acquisiscono vivendo la vita nei tempi che la vita ci dà. Il fatto che oggi possiamo essere sempre raggiungibili, in qualunque momento e dovunque noi siamo, ci fa erroneamente credere che le cose accadano in un battito di ciglia. Anche la telefonata di un fidanzato, ad esempio, non si aspetta più a casa, fantasticando su cosa diremo e cosa ci dirà, ma la si aspetta in strada, anzi non la si aspetta, distratti dai mille stimoli che la vita ci offre. Questo bombardamento di informazioni, la sensazione di dover sempre essere impegnati a far qualcosa, ci porta a perdere il contatto con noi stessi e ci fa frammentare in una miriade di immagini, in cui veniamo scomposti e che ci rimandano un’idea di noi frammentata. E proprio riflettendo su questi argomenti durante il laboratorio di oggi, incentrato sull’Avatar, ho capito che non condivido del tutto la possibilità di poter vivere una vita parallela, come se fossimo i personaggi di un romanzo o di un film. L’alter ego, dai luoghi della letteratura, si è trasferito sugli schermi dei nostri pc. Lo sforzo che uno scrittore faceva per romanzare le vicende della propria vita si è perso, oggi basta accendere il computer e far vivere un altro da noi, senza fantasia, senza sforzi. Quello che vorremmo essere, quindi, piuttosto che influire sui nostri comportamenti quotidiani in modo da avvicinarci nella realtà all’ideale che abbiamo di noi, lo siamo su Internet. Come ha sottolineato Vincenzo Raia, non credo che sia del tutto positivo che una persona disabile possa camminare nel mondo virtuale mentre nella realtà non può farlo. Se dobbiamo definire i disabili persone con disabilità, proprio perché dobbiamo imparare a capire che sono persone con pregi e difetti, esattamente come lo siamo noi, non possiamo ritenere che essi vivano le loro giornate pensando a quello che non possono fare! E’ una contraddizione in termini: se noi non dobbiamo considerare le persone con disabilità basandoci su quello che non possono fare, perché loro stessi dovrebbero considerare se stessi per sottrazione? Alla luce di questo perderebbero di senso tutte le classificazioni successive all’ICD e contenute nell’ICF che sostituiscono i termini menomazione, disabilità e handicap con funzioni, strutture corporee, attività e partecipazione. Il corpo a cui siamo attaccati, di cui parla Sandy Stone, ha bisogno di essere vissuto e agito nel mondo reale, a cui appartiene. Ben venga Internet, ben venga la possibilità di allacciare e mantenere contatti con persone lontane da noi ma guai a perdere il contatto con la realtà che ci circonda perché la vita va vissuta dal vero. A volte, oggi, ci stupiamo della fragilità dei ragazzi ma poi non ci scomponiamo quando trascorrono le loro giornate tra televisione e computer: la resilienza, il saper guardare avanti, la forza per superare un lutto o una difficoltà sono attitudini che si imparano sperimentandole sulla propria pelle e superandole. L’arte di vivere si impara vivendo, non nascondendosi dietro lo schermo di un computer.


    complimenti Stefania hai compreso esattamente come intendevo procedere nell'intervento in cui si riflette e studia. la docente


    Ultima modifica di Stefania Lamberti il Gio Apr 14, 2011 3:14 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  ivana cannavale Gio Apr 14, 2011 3:04 pm

    buona sera a tutti come sempre ci ritroviamo qui! Very Happy oggi in aula abbiamo trattato delle cosi denominate tecnologie estensive(telefono,automobile,microchip ecc),dopo aver parlato delle tecnologie integrative(pistorius).Le prime è come se avessero sostituito alcune parti anatomiche del corpo.Chi di noi non ha con sè il prorpio cellulare?
    Abbiamo iniziato il percorso film con AVATAR,purtroppo un film che non ho visto!ci sono voluti circa 4 anni x la sua realizzazione l'ideatore ha già avuto un premio oscar x il film TITANIC,dopo 15 anni anche l'arte cinematografa ha avuto dei cambiamenti a livello multimediale...ed è nata quest'opera bellissima ricca di contenuti tra i quali ciò che trattiamo con la prof.in aula durante le nostre lezioni.Tra le scene viste mi ha colpito una in particolare,ossia quella dove l'avatar prendeva coscienza di sè del suo corpo al risveglio dell'esperimento compiuto,si è alzato dal lettino con grande senso di smarrimento,disorientato,alla scoperta di un nuovo mondo.
    Questa x ora è un'utopia,poi chi sà?
    a parte le tante domande che porrei c'è da dire che il nostro campo di interesse non è prorpio questo in senso stretto ma il concetto di avatar cioè qualcosa non legato per forza al corpo in senso fisico ma di quel chi cosa c'è dietro noi,l'altro,lui/lei cosi via...qualcosa di latente...
    devo dire rispetto al resto dei miei commenti questo cè voluto un pò + di fatica anche se breve,è un discorso troppo ampio...
    [/i]
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    12.TECNOLOGIE ESTENSIVE - 14 aprile - l'avatar (chiude 6 maggio) Empty 12 tecnologie estensive: avatar

    Messaggio  angelazara Gio Apr 14, 2011 3:14 pm

    Nell'antica lingua sanscrita la parola Avatar significa letteralmente " discesa" di una divinità dal cielo sulla Terra, ma sovente si traduce come "manifestazione o incarnazione". ( teologia induista)
    Il tema di oggi mi ha coinvolo, perchè ognuno di noi si relaziona col mondo virtuale con una frequenza così assidua da avere una percezione molto labile del confine reale/virtuale; la rivoluzione e la scoperta di nuove tecnologie ha portato l'uomo del XXI secolo a modificare la percezione, non solo della realtà in cui egli vive, ma anche l'essenza della propria unicità: la sua identità. Plasmata a misura d'uomo virtuale e adattata alla fenomenologia della Rete, l'identità dell'individuo post-moderno lascia la propria stabilità e fisicità e inizia così ad esprimere, libera dai vincoli del corpo, i suoi molteplici Sé. La Rete è infatti in grado di offrire l'opportunità di eludere i confini di spazio e di tempo come nessun altro "sistema sociale" è mai stato in grado di fare. il nostro Io è proiettato e modificato dalla Rete, diventando a tutti gli effetti un Virtual-Ego. Un esempio calzante può essere il gioco " Second Life", dove chiunque può accedervi e creare un suo doppio secondo la percezione che si ha di sè; ma dovendo pensare alla situazione di una persona con disabilità motoria, quale quella di essere in sedia a rotelle, condannarlo solo perchè nel virtuale può avere l'illusione di avere "una vita piena e completa" no; infondo quanti di noi anche solo per gioco non hanno mai finto di essere chi poi in realtà non è?
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    Messaggio  mariagraziarusso Gio Apr 14, 2011 3:52 pm

    Oggi in aula abbiamo parlato delle tecnologie estensive intese come ampliamento del corpo, come ad esempio il cellulare,auricolari e apparecchi vari, che portano ianche ad un estensione dei sensi…sentiamo di piu, vediamo di piu.Grazie alle tecnologie la nostra vita è cambiata non sono ancora sicura se in peggio o in meglio certo è vero che oggi è molto piu facile comunicare con chi ti sta vicino ma anche con il resto del mondo,sei sempre in contatto con tutti invii sms,e-mail,navighi in rete ,compri un regalo, le agenzie di lavoro ti chiedono di inviare il curriclum via rete anche alla nostra università tutto si svolge tramite internet come la prenotazione di un esame ecc … questo porta vantaggi in quanto si risolvono questioni senza scomodarsi di casa. Oltre ai tanto benefici che porta con sé la tecnologia c’è anche secondo me il fattore dell impersonalita … tutto diventa astratto privo di sentimenti ,entra in gioco l automatismo,facciamo cose che nemmeno ce ne accorgiamo anche una telefonata diventa automatica,un messaggio è ricco di sigle e abbreviazioni,nelle chat decidi di essere on-line o off-line.Si perde il contatto faccia a faccia con chi ci circonda e su questo vorrei aprire una parentesi su una cosa che mi capita tutte le mattine:quando salgo nel pullman incontro ragazzi e ragazze con queste cuffie nelle orecchie intenti ad ascoltare musica ad altro volume beh questa secondo me è mancata comunicazione con il prossimo e segno di chiusura verso l'altro è come se questi ragazzi si estraniano dal mondo e lo vivono come se fossero soli(questo è un aspetto negativo di tecnologie estensive come i-pod-mp3)

    https://i.servimg.com/u/f27/16/27/56/29/my-ava10.jpg

    Con la diffusione di internet,di chat, di blog e di forum si è andato sempre piu diffondendo l avatar che è un'immagine accuratamente scelta per rappresentarci nelle comunità virtuali .Beh quest immagine dovrebbe rappresentarci ma a volte la creiamo completamente opposta da noi, da come siamo e inseriamo informazioni che non ci appartengono;cio non è grave quando creiamo un alter-ego per giocare con la Nintendo o la X-box ma lo diventa quando si entra in contatto con altri e si finge di essere cio che non si è.Questo secondo me è un aspetto importante in senso negativo perche manifesta la voglia di sfuggire dalla propria identita e crearsene una tutta nuova “piu perfetta possibile”.Questo avatar non è fatto di carne ed ossa in quanto vive nel virtuale e non verrà mai a contatto con il reale ma comunque ha un legame con la persona in quanto è stato lei a crearlo secondo i propri gusti e desideri è come se fosse una sorta di specchio in cui ci si vede riflessi immaginandosi come si vorrebbe essere.
    A proposito di cio la prof ci ha fatto vedere alcuni video tratti dal film Avatar:beh questo è diverso.E’ un prodotto di laboratorio è una seconda vita.Il protagonista del film è un ragazzo disabile costretto sulla sedia a rotelle ma quando entra nel suo avatar muove i piedi e corre ;sono tutte azioni che la vita reale gli nega di fare.Proprio per questo ,per questa sua vittoria alla disabilità e del suo riuscire ad impadronirsi del suo corpo decide di restare un avatar per sempre.Quando ho visto questo film la 1 volta mi sono emozionata tantissimo ma questa volta rivedendo anche piccoli pezzi ho provato emozioni molto piu intense forse perche seguendo questo corso mi sono avvicinata al mondo della disabilita e mi tocca maggiormente vedere una persona con difficoltà simili.Io penso che ognuno ha diritto di sognare ed immaginare una propria vita diversa anche noi”normali “lo facciamo chi nella vita non ha mai detto vorrei fare questo… vorrei essere cosi….l importante è restare con i piedi per terra e vivere la vita per quella che è apprezzandosi e amandosi per come Dio ci ha disegnati.

    https://i.servimg.com/u/f27/16/27/56/29/88466110.jpg


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    12.TECNOLOGIE ESTENSIVE - 14 aprile - l'avatar (chiude 6 maggio) Empty tecnologie estensive e avatar

    Messaggio  Vincenzo Raia Gio Apr 14, 2011 3:58 pm

    "Fra i diversi strumenti dell'uomo, il più stupefacente, è senza dubbio, il libro. Gli altri sono estensioni del suo corpo.. Ma il libro è un'altra cosa: il libro è un'estensione della memoria e dell'immaginazione." Molto bello l'aforisma di Borges che ci suggerisce che lo strumento/mezzo di comunicazione libro è estensione della memoria e dell'immaginazione, gli altri sono estensioni del suo corpo. Così abbiamo introdotto il tema delle TECNOLOGIE ESTENSIVE, ovvero tecnologie come ampliamento del corpo. Il sociologo canadese McLuhan parla di tecnologia come estensione del corpo.
    Oggi la tecnologia sta facendo passi da gigante, si è partiti dall'invezione di accendere il fuoco con due pietre, poi con l'avvento della seconda rivoluzione industriale non possiamo fare a meno di notare che le tecnologie, perfezionate e sviluppate, sono quasi tutte all’origine di quelle che rendono più facile la nostra vita quotidiana e che consideriamo simboli della civiltà moderna. Nel 1876 lo scozzese Alexander Graham Bell costruì il telefono, già ideato dall’italiano Antonio Meucci. L’italiano Guglielmo Marconi effettuò il primo esperimento di telegrafia senza fili, i fratelli Wright riuscirono, per la prima volta, a far sollevare da terra un aereo, cioè un mezzo più pesante dell’aria.
    Con queste tecnologie possiamo vedere come il mondo cambia e si evolve.
    Si parla oggi di "villaggio globale", un termine che McLuhan usa per indicare come con l'evoluzione dei mezzi di comunicazione a partire dal satellite, le comunicazioni sono diventate in tempo reale anche a grande distanza e di come il mondo sembra diventato un villaggio. Lo sviluppo della tecnologia ha cambiato il rapporto tra l'essere umano e gli strumenti tecnologici, infatti il libro prende come esempio l'automobile, i gesti come accade nel camminare sono diventati automatici. I comandi dell'auto da meccanisimi pratici si sono connessi con il cervello, e così ogni gesto diventa automatico.
    Il telefonino è una protesi che noi indossiamo e serve per comunicare, gli sms che noi mandiamo inviano notizie importanti ad un'altra persona che magari si trova in un luogo diverso. Però a mio parere queste tecnologie a volte sono utilissime e positive, altre negative. Soffermiamoci sulla relazione d’amore e di odio che ognuno ha con gli sms. Chi può dire di non essersi almeno una volta rifugiato in un sms per scrivere qualcosa a qualcuno che proprio non volevamo sentire. O di quanto ci fa arrabbiare chi ci invia sms senza usare gli spazi, come se duecentosessanta caratteri non bastassero per dire :”ci vediamo stasera davanti al cinema alle 20:00″. O la furia che proviamo quando sono pieni di sigle tipo tvtb, cmq. Per non parlare di quando sono troppo lunghi e il senso si perde tra la divisone in due o più parti e quindi il messaggio ci costringe a richiamare. E quando sei impossibilitato a rispondere o a richiamare e non hai proprio capito cosa intendeva, rimani li per ore a interrogarti sul senso di quel messaggio. Non sarebbe più salutare dirselo alla prima occasione che ci si incontra? Ecco il significato più importante e intrinseco della comunicazione, il dialogo: dialogare-comunicare sono due facce di una stessa medaglia a cui i numerosi media dovrebbero mettersi al servizio. Dovrebbero facilitare la comunicazione, che al contrario è sempre più spesso inquinata, deturpata dalla nostra schizofrenia; schizofrenia del parlare, del correre, del dare per scontato, del non ha tempo, che ci porta alla delusione di non essere stato capito, al fallimento della condivisone, fine ultimo della comunicazione.
    Infatti oggi molti ragazzi, bambini trascorrono ore ed ore davanti al computer, magari nelle chat e altri social network perdendo così il vero senso della comunicazione, il dialogo. Longo, dice: "non passa un solo giorno senza che noi non utilizziamo un mezzo tecnologico". Oggi in aula tra i tanti dibattiti è uscito fuori anche la nuova tecnologia usata dai giovani: la wii. Io personalmente non la condivido. Un bambino che gioca saltando di qua e di là, prendendo a pugni, correndo sul posto, ma mi dite voi come deve crescere questo bambino?? Diventerà sicuramente dipendende da questo gioco. Piuttosto, un genitore invece di comprarglielo perchè non lo porta in un parco e magari gli costruisce un percorso ad ostacoli se veramente vuole saltellare, correre, etc. Da un punto di vista potrebbe essere anche positivo, si utilizzano le funzioni del corpo: muovere le braccia, camminare, saltare, ma dall'altro a mio parere è diseducativo!.
    Infine si è parlato di AVATAR, un alter ego ideato dall'uomo. Non è composto di carne ma è frutto della realtà virtuale dei nuovi videogames. L'avatar del film è un clone da laboratorio conseguito da un gruppo di scienziati mettendo insieme le caratteristiche del DNA umano con quelli di una razza aliena.
    Il disabile, con questo avatar potrebbe fare cose che nella realtà non può fare. Come ho commentato in aula, l'avatar illude il disabile. Lo illude perchè quello che sta provando in quel momento, dopo un pò, come ha detto la professoressa, quando stacca la spina, tutto finisce e il disabile poi si troverebbe a guardare in faccia la realtà!


    Ultima modifica di Vincenzo Raia il Gio Apr 14, 2011 4:22 pm - modificato 2 volte.
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    Messaggio  Mgrazia Piscopo Gio Apr 14, 2011 4:01 pm

    Oggi abbiamo avuto modo di parlare delle tecnologie estensive, che va intesa come ampliamento del corpo, ci siamo soffermati sul telefono, e di come esso abbia cambiato radicalmente la nostra vita, così come internet che ci consente di vivere in un villaggio globale. In seguito si è discusso dell'avatar, e dell'omonimo film, che tratta di un soldato che non ha mai avuto la possibilità di camminare al quale viene dato un avatar, ma questo avatar non è immaginario è reale si tratta di un corpo costruito in laboratorio per lui col fine di infiltrarsi tra la popolazione di Pandora.Il protagonista del film con questo nuovo corpo può correre,infatti la parte di film su cui ci siamo concentrati è "la priva volta nel corpo di avatar", dove il protagonista può camminare e correre, grazie al collegamento con l' uomo, o meglio della sua mente con il clone avatar, che gli permette di vivere realmente quelle sensazioni. Non so se mai in futuro ciò sarà possibile, per ora resta un film, nella vita reale l'avatar è molto diverso è un alter ego virtuale, è il nostro corpo che interagisce con il pc, non c'è nessun' altro corpo, tutto avviene in una sorte di illusione, di come noi vorremmo essere, una volta spento il pc tutto torna come prima siamo sempre noi.
    Mi vengono in mente anche giochi di simulazione come the Sims, o anche i giochi della Wii o Xbox, dove siamo noi a decidere il nostro alter-ego cosa deve fare.
    Chi è disabile può far scomparire le proprie limitazioni, come nel film puo correre, ma senza purtroppo sentirsi il vento sul viso, si ha una elaborazione mentale, si immagina, però che succede quando si ritorna alla vita reale? basta per chi ha una disabilità un avatar per sentirsi sano? o una volta spento il pc si cade in una sorta di rabbia per ciò che non si può fare? mi viene in mente la prima lezione sulla resilienza, sula capacità delle persone di reagire alle situazioni di disagio, può essere l'avatar un modo per trovare la forza interiore, la capacità di adattarsi e adottare comportamenti nuovi?
    quanto può servire vivere una vita parallela non reale?in aula delle colleghe hanno riportato degli esempi: amici con un handicap, uno trovava benefici nel giocare alla wii, l'altro provava rabbia nel non poter più correre, vite diverse, modi differenti di vivere e vedere i propri limiti, se di limiti. ho provato ad immaginarmi disabile, ma se non lo si vive non si può capire realmente, come un cieco che può sentire l'odore del fiore ed immaginarlo ma non sarà mai corrispondente all' immagine reale, e quindi potrei dire che egli crea una sorta di avatar del fiore che vive nella sua mente ma comunque vive. Io per quanto mi sforzo di immaginarme disabile non riesco a percepire le sensazioni che si provano.
    Non so darmi una risposta se è giusto o sbagliato avere un avatar, credo che bisogna vivere la vita che c'è stata donata e cercare in quella esistenza e in noi le bellezze che ci sono, e se non ci riusciamo va bene anche un avatar ma bisogna sempre avere la consapevolezza che resta un'illusione e che la felicità che si ha nel vivere la vita alternativa una volta chiuso il pc termina; e la gioia provata bisogna portarla con se, al fine di affrontare la vita in modo positivo, e accettare la realtà.
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    Messaggio  mariagraziarusso Gio Apr 14, 2011 4:12 pm



    Questo è un esempio di come la tecnologia in futuro posso entrare nelle nostre vite impadronirsi delle nostre identita e negarci la liberta e la privacy che sono sempre stati nostri diritti.Faremo tutti parte di un GRANDE FRATELLO GLOBALE dove qualcun altro sarà padrone di noi e saprà sempre istante per istante dove siamo.Cio è stato definito prodigio dell elettronica dove tutto verra fatta con la sola forza del pensiero.Questa non è piu tecnologia.
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    Messaggio  irma di capua Gio Apr 14, 2011 4:14 pm

    A proposito delle tecnologie estensive(cellulare,automobile,ecc) ci si è soffermati
    sulla vita digitale,corpo virtuale,in particolare l'avatar.A proposito di
    questo,c'è stato appunto l'omonimo film,che avevo già visto e devo dire che è
    stato uno dei più belli che abbia mai visto.Un uomo costretto ormai sulla sedia
    a rotelle riesce a viaggiare anni luce su Pandora,attraverso un programma "avatar"
    un corpo organico controllato a distanza da alcuni uomini,creato dal Dna umano
    unito con quello dei nativi di Pandora.In questo modo attraverso questo "nuovo" corpo
    l'uomo può di nuovo camminare.Certo per ora questo rimane un film,ma con i progressi
    che sta facendo la tecnologia,non la ritengo un'utopia ..anzi probabilmente un
    giorno quel film diventerà realtà.
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    Messaggio  iolandaborrelli Gio Apr 14, 2011 4:17 pm

    oggi abbiamo parlato di tecnologie estensive.a differenza della tecnologia integrativa, che viene usata come un completamento di un organo o una parte del corpo mancante, come abbiamo visto nell'atleta paralimpico Oscar Pistorius, la tecnologia estensiva è intesa come ampliamento del corpo. significativo è stato l'aforisma dello scrittore Jorge Luis Borges secondo cui le tecnologie che usiamo quotidianamente ad esempio il cellulare,il computer sono estensioni del corpo,ma fra i diversi strumenti dell'uomo il più stupefacente è il libro,inteso come estensione della memoria e dell'immaginazione. anche Marshall MeLuhan,un grande studioso dei mezzi di comunicazione di massa,diceva che la tecnologia è diventata un'estensione del corpo,che impone nuovi rapporti tra gli altri organi e le altre estensioni del corpo. abbiamo parlato anche di esempi di ampliamento sensoriale come ad esempio il telefono cellulare detto comunemente telefonino. questo oltre a mettere in comunicazione due persone fisicamente lontane, consente la diffusione della comunicazione sia scritta che orale. il telefonino è diventato una protesi che noi tutti indossiamo. io possiedo un telefonino touch screen,e devo dire che all'inizio ho trovato difficoltà a scrivere un sms senza digitare i tasti di una tastiera normale e quasi rinunciavo a scrivere un msg perchè non ero abituata,poi con il passar del tempo è diventata un'abitudine e scrivo msg velocemente senza rendermene conto. i 5 sensi sono molto importanti, l'uomo digitale infatti usa contemporaneamente il tatto insieme alla vista agli occhi e all'udito. anche le chat, forum, blog e mail possono essere considerati sotto generi della macrocategoria comunicativa. in questo modo diminuisce il contatto face to face, e ci si nasconde dietro ai monitor senza vedere,sentire le emozioni che vuole comunicarci l'altra persona. il laboratorio di oggi si chiama ''avatar''.abbiamo visto alcune scene del film avatar. da qui si evince come una persona disabile nella vita reale è impossibilitata a camminare e nel mondo virtuale possa farlo.sono contraria a questa visione perchè una persona disabile non può immaginarsi normodotata, perchè è un essere umano come gli altri e non deve sentirsi inferiore.non deve pensare che immaginandosi normodotata possa essere giudicata positivamente dalla sociètà. al contrario và rispettata dalla società in quanto tale. l'importante è non farsi coinvolgere troppo dalle nuove tecnologie e non essere dipendenti da esse.
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    Messaggio  Annamaria d'avino Gio Apr 14, 2011 4:30 pm

    Oggi in aula abbiamo trattato il tema delle tecnologie estensive,che fanno parte delle altre tecnologie affrontate nel testo della professoressa Briganti,Si è iniziato il corso con la citazione di Borges che ci suggerisce nel suo aforisma che stumento o mezzo di comunicazione libro è estensione della memoria e dell'immaginazione,gli altri sono estensioni del suo corpo,Borges parla di estensione del suo corpo unito a cio che riguarda il mondo virtuale.Molti autori si sono approcciati ai temi delle tecnologie e su quanta influenza avesse sui media;tra questo ricordiamo Andreoli,McLuhan che parla di "VILLAGGIO GLOBALE"al quale tutti possono accedere e ne parla con grande anticipazione quando ancora non c'era internet e non si aveva a disposizione tutta questa tecnologia.Tuttavia possiamo dire che con l'avvento di internet,telofoni cellulari mobili e fissi,l'automobile si è avuto un grosso miglioramento,si pensi anche a quanti italiani analfabeti abbiano imparato grazie alla televisione la grammatica ,questa cosa l'ho vista recentemente in una fiction su rai uno,ma se da un lato questo ha portato un grande progresso,dalla'altro lato dobbiamo anche tenere conto di quante insidie si possono annidare nel mondo virtuale,molti giovani di oggi si rinchiudono nel loro mondo fatto di facebook,messanger non sapendo però più rapportarsi col mondo esterno,non riuscendo più ad interagire con gli altri ad avere un confronto con l'altro,e poi si deve tenere conto,come ho appreso dall'esame di devianza e marginalità,che ci sono dei nuovi fenomeni negativi legati alla rete ad esmpio cyber-bullismo e tanto altro,bisogna fare un buon uso della rete,ponderato e ragionato,anche perchè questo ci ha permesso molte cose cheprima erano del tutto impensabili come il poterci collegare con una persona che vive lontani il poterci sentire o scrivere semplicemente un sms,anche perchè come ci riferisce DERRICK DE KERCKHOVE non si avverte un emorme pericolo nell'accesso dell'informazione mediatica perchè secondo lui il nostro cervello è capace di gestire tutte le informazioni;il laboratorio di oggi ha trattato l'avatar dal film premio oscar di JAMES CAMERON,è la riflessione sulla quale ci ha protratti la prof è la seguente:sdoppiamento tra l'uomo reale e l'uomo virtuale,come possa vivere un disabile con un suo alter ego.Non so quanto beneficio possa dare questo alter ego ad un disabile, secondo me sarebbe troppo frustante far vedere come potesse essere la sua vita se non fosse su una sedia a rotelle,non potendolo fare poi realmente certo questo potrebbe far vedere, come si è riscontrato dal film,la sua paura e smarrimento all'inizio,però poi la gran voglia di correre,di libertà ,toccare con i piedi la terra,credo che essendo stati creati di carne e ossa tali dobbiamo essere senza doverci nascondere dietro un pc,anche se si parla di disabile.A mio avviso è un argomento molto importante perchè oggi viviamo molto di queste cose,non sappiamo stare senza un cellulare,io per prima,grazie ad un computer possiamo essere quello che vorremmo essere nella realtà, parlo di quando ci nascondiamo dietro ad un contatto, ci inoltriamo troppo nella rete,siamo essere umani e in quanto tali dobbiamo viverci la vita non come se fossimo nella virtualità,ma nella realtà.


    Ultima modifica di Annamaria d'avino il Gio Apr 14, 2011 6:11 pm - modificato 1 volta.
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    12.TECNOLOGIE ESTENSIVE - 14 aprile - l'avatar (chiude 6 maggio) Empty Tra reale e virtuale

    Messaggio  claudia ardito Gio Apr 14, 2011 4:30 pm

    Personalmente dimostro una certa avversione contro le tecnologie estensive da sempre,dalla loro nascita,in primis perchè non mi affascinano particolarmente,sono difficili da utilizzare e ne tanto meno riesco a cimentarmici,sono costose,materiali,fredde...in secundis per gli effetti negativi che hanno avuto sull'uomo o meglio di come l'uomo si è relazionato con queste ultime manifestando dipendenza giornaliera esasperata.Non voglio essere ipocrita perchè anche io ho un pc,un I-pod,un cellulare,una televisione,una radio che utilizzo ma lo faccio con criterio,in modo ragionevole,con superficialità, senza dare loro troppa dipendenza infatti di tv ne vedo poca,al pc ci sono poco,al telefono sono irreperibile non a caso le mie amiche mi maledicono sempre di doverlo buttare perchè non lo utilizzo e via dicendo.Il motivo che piu mi spinge a tenermi alla larga da queste tecnologie estensive è proprio la paura della dipendenza:perchè tu strumento materiale esterno alla mia vita devi prendere il sopravvento su di me essere umano con forza di volontà?...questo è quello che mi chiedo.Io ho un esempio idoneo in famiglia,mia sorella,ha solo 14 anni e la sua vita è composta da tv,internet,divano,tv,internet,letto non a caso è molto introversa,non ha molta fantasia perchè ormai le immagini proposte dai suoi amici mass media sono gia precostruite pronte da osservare senza il minimo sforzo energetico,non esce di casa perchè il suo mondo è quello virtuale e non reale insieme alle sue BestFriends di facebook,msn,twitter e di altri socialnetworks,non riesce a relazionarsi con le persone,ha timore anche di chiedere il prezzo alla commessa del negozio e non sto esagerando.I mass-media di per se non sono pericolosi è l'uomo che stabilisce con loro un approccio pericoloso,stringe con loro amicizia credendo che questi siano il suo vero mondo,si isola dalla sua vera realtà e comincia a creare un proprio Avatar un altro da se...modifica occhi,colore dei capelli,acconciatura,particolarità del viso,corporatura,indumenti,carnagione e alla fine da a lui un nome diverso da quello reale...da qui il progetto caratteriale con tutte le sfumature immaginarie e poi inizia il gioco,la favola,il tunnel,il circolo vizioso da cui è difficile uscirne.Chiunque vorrebbe crearsi una vita a suo modo ma questo perchè magari non accetta o non sa apprezzare le caratteristiche della propria ma questo è sognare non vivere!...se si continua a vivere nella sfera virtuale si rischia di perdere la propria identità,di essere uno nessuno e cento mila,tante maschere mutevoli a seconda dei luighi in cui ci troviamo e delle persone che incontriamo.Arriverà un giorno in cui di organico tra le mani non avremo piu nulla,un giorno in cui ci sentiremo abbandonati da noi stessi,in un luogo angusto cui non sentiremo di appartenere,avremo così tanta difficoltà ad affrontare la vita reale con le felicità e le tristezze che non possono mutare con un semplice clik ma con l'esperienza.Vogliamo parlare delle emozioni? saremo esseri privi di emozioni sensazioni incapaci di stringere relazioni con gli altri,incapaci di goderci le vere bellezze della vita.Allora la risoluzione al problema qual'è? utilizzare con ragionevolezza i mezzi di comunicazione di massa.Questi hanno una loro utilità:informazione,cultura,pubblicità,svago,comunicazione collettiva utilizziamo queste sfumature ma con cautela,con misura senza esagerare.Il discorso è molto ampio vorrei dire mille cose ma il succo di ciò che penso è questo.
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    Messaggio  lidia postiglione Gio Apr 14, 2011 4:37 pm

    Le tecnologie estensive ormai sono improntate nella nostra vita senza delle quali noi non potremmo vivere ormai abbiamo una forte dipendenza da queste perchè non ne facciamo buon uso bensì esageriamo creando una certa dipedenza tra noi e loro finendo per vivere in un mondo parallelo alnostro ossia quelo virtuale dove siamo noi a decidere la nostra identità le nostre caratteristiche e i nostri amici dimenticandoci e abbandonando la nostra vera vita il nostro vero mondo,ci creamo un avatar un immagine dinoi estranea a noi stessi.L'unico modo per evitare queste spiacevoli situazioni è utilizzare con maggiore ragionevolezza i mezzi di comunicazione di massa al fine di renderli utili e non dannosi per la nostra vita
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    Messaggio  mariarosaria d'agostino Gio Apr 14, 2011 4:47 pm

    SONO MOLTO DISPIACIUTA DI ESSERMI ASSENTATA OGGI,MA HO LA FEBBRE.A QUANTO VEDO ANCHE QUESTA LEZIONE è STATA MOLTO INTERESSANTE...COME LE ALTRE.MI SAREBBE PIACIUTO ESSERCI.
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    Messaggio  nadia ritaccio Gio Apr 14, 2011 4:51 pm

    al suo risveglio, il suo avatar vede che cammina e gli sembra tutto strano, diverso. poi inizia a correre , la sua è una corsa liberatoria forse di una libertà (fisica) che non ha mai potuto avere. la stravolgente corsa mi ha emozionata perchè trasmette la gioia dell'essere umano e in questo caso della persona con disabilità che ha superato attraverso il suo avatar dei limiti. ma cosa succederà al suo risveglio? rimarrà deluso da un illusione temporanea o sarà felice di aver vissuto un istante profondamente intenso? la distinzione tra corpo reale e virtuale qui si identifica e si assolve in un unica entità che poi è quella reale della persona che si trova nello stesso istante in due tempi diversi. la questione temporale investe una parte significativa in quanto il soggetto vive due spazi temporali; uno potremmo dire ancorato al presente, l'altro legato all'immaginario personale. due spazi,due tempi, due corpi, un anima. l essere, le idee , l amore di un unica persona che si impiantano in un tempo indefinibile.
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    Messaggio  martina Gio Apr 14, 2011 5:10 pm

    Le tecnologie estensive hanno modificato conoscenze ,comportamenti,modalità di comunicazione,abitudini di studio e di lavoro,tutti i modi di vita dell'uomo contemporaneo.Le tecnologie impongono la società di mettersi al passo con i tempi per fornire ai ragazzi tutti gli elementi indispensabili affinchè possono orientarsi.Oggi purtroppo tutti questi strumenti dal telefono cellulare al computer sono alla portata di tutti e tutti dipendiamo da loro,è inutile negarlo.Molte volte noi ci nascondiamo dietro uno schermo per dire quello che pensiamo per paura di essere giudicati e per paura di confrontarci.Quello schermo ci da il coraggio di dire quello che pensiamo,questo ci fa capire che noi stiamo perdendo la nostra vera identità,siamo manovrati e sempre più si perde ogni forma di confronto e dialogo.Poi ci sono quei bambini che vengono isolati dai genitori stessi lasciandoli volontriamente per ore di fronte un computer o una televisione solo per il semplice fatto che abitando in palazzi non hanno spazi verdi per poter far giocare i propri figli.Ma questa è solo una giutificazione a mio parere,perchè in questo modo i bambini tendono ad isolasri sempre più dai loro coetanei.La professoressa Briganti a tal proposito ci ha mostrato alcuni tratti del film Avatar,che mai prima avevo visto,e ho notato come questo ragazzo disabile entra nel suo avatar e decide di rimanerci perchè sa incosciamente che mai nella realtà potrà accadere una cosa simile.Questo ci fa capire che tanti sono i bambini che si immedesimano nei personaggi televisivi imitandoli il più delle volte.Bisogna ricordare che il computer non può sostituirsi alla nostra capacità di pensare e riflettere ,per cui l'approccio agli strumenti non deve mai divenire in modo passivo ma finalizzato allo sviluppo delle potenzialità cognitive e creative e deve essere funzionale all'uomo e non viceversa!
    Martina Cesario
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    mariarosariacacciapuoti


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    12.TECNOLOGIE ESTENSIVE - 14 aprile - l'avatar (chiude 6 maggio) Empty Tecnologie estensive,ed Avatar

    Messaggio  mariarosariacacciapuoti Gio Apr 14, 2011 5:30 pm

    Ciò che afferma Borges è assolutamente esatto : Il libro è un'estensione della memoria e dell'immaginazione..
    A differenza delle varie estensioni corporee,quali un telescopio,l'automobile,il cellulare,IL LIBRO è quello strumento tanto valorizzato per il coinvolgimento che offre al lettore con la realta.
    MA COS è LA REALTà?
    Oggi giorno siamo così tanto impegnati a rincorrere i nostri stress affraid ,che abbiamo proprio bisogno di tecnologie estensive,quali soprattutto l'automobile e il cellulare,e sembra quasi che nessuno possa piu' farne a meno; e laddove furono scoperte riservate a pochi,e di difficile utilizzo,oggi sembra quasi che siano le stesse tecnologie a possedere noi,piuttosto che il contrario.
    Abbiamo automatizzato così tanto certi atteggiamenti,e certi movimenti per l'utilizzo delle tecnologie,che quasi non ce ne rendiamo conto..(chissà quanto resterà di umano tra qualche decennio).Con ciò non voglio rinnegare l'utilizzo di questi strumenti che ormai sono di uso comune,ed anche molto utili,soprattutto poichè conferiscono una comunicazione a 360°;quello che in un certo senso mi spaventa è: quanto lontano possono andare l'uomo e le tecnologie,e che società,o luoghi comuni stanno creando?
    Sempre con una vena forse troppo critica con la mia stessa generazione,credo che purtroppo la comunicazione frontale sia sparita,non se ne sente quasi piu' l'esigenza,e talvolta ci spaventa pure..ed io credo che la causa di ciò è che ormai non si è piu' abituati a guardarsi negli occhi,e le web_cam da questo punto di vista ci semplificano la vita!!!
    Quanto beneficio dunque possiamo trarre dalle tecnologie??Io credo molto,ma solo se non le banalizziamo.Inoltre,per quanto riguarda ciò che succede ad una persona con disabilità,che si ritrova in un corpo di avatar,credo che fin quando parliamo in termini fantascientifici,è tutt'ok,nel senso che sicuramente l'individuo in questione ne trarrà benefici,in quanto potrà camminare,parlare,vedere,ascoltare,e fare tutte le cose per cui si parla di lui come disabile.Ma talvolta può accadere che proprio in virtu' del piacere di vivere(in quanto,se si desidera il corpo avatar è perchè probabilmente il proprio non piace),l'individuo possa scollegarsi totalmente dal mondo reale,e dunque non superare concretamente il suo "deficit",se non altro peggiorare la sua situazione.Se fosse un opportunità per "migliorarsi concretamente",allora ben vengano i corpi avatar.
    Di tutto ciò,sono convinta di una cosa soltanto:si alle tecnologie,e si,a restare con i piedi ben saldi su quella che è la vita Reale,i rapporti reali con se stessi e con gli altri.Il punto è solo quello di cercare una congiunzione tra le parti;e se l'uomo ha fatto tantissimo con le tecnologie,può fare altrettanto con l'UOMO STESSO.
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    12.TECNOLOGIE ESTENSIVE - 14 aprile - l'avatar (chiude 6 maggio) Empty le tecnologie estensive

    Messaggio  Alda Falco Gio Apr 14, 2011 5:53 pm

    Come sappiamo e vediamo tutti la tecnologia si espande sempre di più , avvolgendoci in questo vortice senza renderci conto ,ecco che un semplice telefonino diventa il nostro gemello da tenere sempre vicino e non solo abbiamo internet , Facebook ....e il mondo virtuale ci permette di avventurarci .
    Oggi, proprio, abbiamo trattato le tecnologie, un tema molto vicino a noi giovani ma sopratutto il virtuale, con la visione del film "avatar" nel quale avviene lo sdoppiamento tra l'uomo virtuale e l'uomo reale .
    In quanto il ragazzo che si trova sulla sedia a rotelle nel corpo virtuale riesce a trovare quello che non può avere nella realtà umana e lo si può ben vedere dalla sua corsa all' aria aperta e muovere i piedi nel terreno .
    Io credo che l' avatar è presente in ognuno di noi , attraverso il quale ci nascondiamo e sperimentiamo questo mondo fascinoso perchè ci rende liberi , potendo fare ciò che si vuole senza che gli altri ti vedano ,e anche il disabile esplorando questa realtà può sentirsi come gli altri .
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    Messaggio  alessia longano Gio Apr 14, 2011 6:47 pm

    oggi nella nostra lezione abbiamo parlato delle tecnologie estensive. abbiamo citato vari autori ,quello che mi ha colpito è stato VITTORIO ANDREOLI con il suo libro "vita digitale". in questo testo l'autore ha sottolineato che le nuove tecnologie aumentano le nostre capacità uditive e della memoria. inoltre l'autore ha parlato sia dell'automobile che del telefonino , mettendo in evidenza che ciò che all'inizio può sembrare difficile come portare la macchina,dopo con un forte impegno diviene spontaneo. oggi ci sono tantissimi modi per comunicare e soprattutto per restare in contatto con persone che abitano lontano.ciò che si evidenzia è l'utilizzo da parte dell'uomo di tutti e 5 i sensi.
    inoltre il questa lezione abbiamo visto alcune scene del film AVATAR. possiamo dire che questo termine è nato grazie al mondo virtuale , ma non bisogna confondere il nostro AVATAR con quello del film. quest'ultimo è prodotto in laboratorio ed inoltre non appartiene al computer ,ma l'accesso avviene tramite macchine virtuali.nel nostro caso l'avatar è un personaggio creato da noi ed il suo aspetto ,il suo nome dipende da noi. devo dire che quando ero alle superiori ho giocato a "SECOND LIFE" ciò che mi ricordo era che ogni persona creata aveva qualche caratteristica simile alla nostra. ciò che mi incuriosiva era sapere come sarebbe stata la mia vita in un mondo diverso.questa lezione mi ha fatto riflettere su vari aspetti ,uno di questi è che oggi senza tecnologie non sapremmo vivere. non riesco ad immaginare un mondo senza telefonino,internet...
    concludo con questa citazione di SANDY STONE "non importa quanto virtuale il soggetto possa diventare ,c'è sempre un corpo attaccato"
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    Messaggio  rachele.carbone Gio Apr 14, 2011 7:00 pm

    Entrando nella vita dei ragazzi d’oggi non si può non notare la loro grande attenzione verso il mondo tecnologico:telefono,computer,iPod,mp3…,che si servono essenzialmente per soddisfare il proprio bisogno di comunicare,che impone al loro corpo la ricerca di nuovi rapporti,equilibri fra gli altri organi e le altre estensioni del corpo.
    I ragazzi di oggi:usano in modo esagerato la chat o i social network per comunicare, raramente scrivono a mano un biglietto o una lettera,esprimono sentimenti o amicizie dietro uno schermo.
    In questo contesto occorre conoscere i loro mezzi di comunicazione, per poter instaurare un dialogo con loro, e magari condurli poi ad un tipo di comunicazione più ricca e profonda.
    La Comunicazione Mediata dal Computer o CMC (Computer Mediated Communication) si occupa di come i computer producano nuove e diverse forme di comunicazione fra gli uomini.
    Un modo particolare di comunicare dei giovani è quello delle emoticon, che ben mostrano l'esigenza di immediatezza e sinteticità espressiva della loro comunicazione.
    Le emoticon sono icone o faccine, cioe’ semplici disegni stilizzati (in genere gif o addirittura combinazioni di caratteri realizzate con la tastiera), delle principali espressioni facciali umane che si manifestano in presenza di un'emozione (pianto, sorriso, tristezza, arrabbiatura, occhiolino, ecc…). Vengono utilizzate prevalentemente su cellulare negli SMS, oppure su internet nei forum, nelle chat, nei social network e nelle email, per rimediare alla mancanza, appunto, dell’espressione di emozioni nella comunicazione scritta.
    Tutto ciò ha determinato la diffusione sia della comunicazione scritta,sia di quella orale. Questo mondo delle tecnologie estensive permette a tutti di far parte di una comunità globale,mettendo in comunicazione persone anche lontane,entrando a far parte nella società sorvegliata di Lyon attraverso voce,video,immagini,che esprimono emozioni,sensazioni,tristezze,rabbia…
    Come dice Andreoli:”Il telefono rende presente chi non c’è”.
    Il film:” Avatar “ dipinge il protagonista come il classico esempio dello sdoppiamento tra uomo reale e virtuale,con un Avatar non fisico,frutto della realtà virtuale,ma può essere ricreato in potenziale,cioè con le caratteristiche reali,perché bisogna ricordare che tra un corpo reale e un corpo virtuale c’è sempre un legame.
    E’ un film di fantascienza,che fa entrare il protagonista in un corpo virtuale,facendo si che acquisti le sembianze di mostro,che non danno un peso all’autore,il quale da persona disabile sulla sedia a rotelle solo così riesce a camminare e la prima cosa che fa è correre,realizzando il suo sogno,sperimentando quella cosa nuova che tanto desiderava,non dando retta a nessuno,neanche al suo sbandare nel camminare.
    Acquista una libertà,che lo portano anche a una fase di innamoramento,che non lo conduce più ad un ritorno al mondo reale,perché trova piacere in quella vita,anche essendo virtuale.



    Marta Mascioli
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    Messaggio  Marta Mascioli Gio Apr 14, 2011 7:07 pm

    Nel mondo digitale cresce la visione di macchine familiari,familiarità che si riflette anche nel modo in cui chiamano ad esempio il telefono cellulare (telefonino)termine che indica una certa affettuosità, un certo trasporto verso l'oggetto.
    Le nuove tecnologie, i-pad, i- phone, smartphone moltiplicano le nostre capacità informatiche e sono divenute vere e proprie estensioni del corpo.
    In tempi non sospetti, nel 1989, quando internet non era ancora diffuso e i telefoni avevano soltanto la funzione di trasmettitore telefonico Mc Luhan utilizza l’espressione Villaggio Globale per raccoglie tutte quelle nuove forme di comunicazione che in modo sincrono hanno permesso di ridurre le distanze tra posti effettivamente molto lontani.
    È sorprendente come attraverso delle applicazioni come Skype è possibile sentire e vedere i propri genitori che sono andati in vacanza in America o un amico, parente che vive a troppo km di distanza.
    Quotidianamente, in tutte le nostre case, vengono utilizzate esempi di tecnologie estensive e di queste se ne posso fare gli utilizzi più disparati, dalla lettura di un libro alla chiacchierata con un’amica, o ancora dalla prenotazione di un esame alla lettura di un e- mail.
    Ho sempre dato un enorme valore positivo a internet, sempre però utilizzandolo nelle modalità e quantità esatte.
    Ho un fratello più piccolo e noto su di lui il cambiamento che ha subito la scuola nella “società tecnologica”.Già alle elementari utilizzavano il computer, cd multimediali , lavori con internet, o spiegazioni integrative con l’ausilio di documentari o programmi tv.
    Penso per questo che debba esserci un controllo maggiore da parte dei genitori verso questi bambini che spesso hanno a disposizione una quantità tale di informazione che se mal gestite posso creare danni all’adolescente.
    A questo proposito mi sono ricordata della proposta che fece Karl Popper per controllare la fruizione della televisione,lo psicologo austriaco propose una “patente” per gli addetti ai lavori della tv.
    E se creassero una cosa del genere anche per internet? Sei i siti fossero controllati di più?

    La condizione storica che stiamo vivendo, coincide anche con la crisi dei processi di socializzazione.
    Tutto il peso dei cambiamenti non governati si sposta sul bambino che finisce per vivere un senso di solitudine educativa mentre dispone di una grande quota di libertà che è scarsamente preparato ad interpretare.

    È in questo senso che colgo lo sdoppiamento reale/ virtuale.
    L’Io ha sempre rappresentato la struttura psichica cardine attraverso la quale l’individuo poteva relazionarsi con il mondo. Il mondo, fino a pochi anni fa, era infatti composto da tanti Io diversi che potevano interagire tra loro e con l’ambiente circostante. L’Io, ovvero la parte più vera di una persona fisica.
    Con la diffusione di Internet, e soprattutto con il grandissimo sviluppo delle chat-rooms e dei mondi virtuali offerti dalla Rete, l’Io è stato a poco a poco soppiantato dal corrispondente Io-virtuale. L’Io- virtuale infatti, o Virtual-Ego, rappresenta l’equivalente virtuale dell’Io Reale.
    Persone che trascorrono un'intera giornata sui social network e si ritrovano isolati dal resto della famiglia, non si alzano neanche per soddisfare i bisogni primari.
    Si creano vere e proprie dipendenze da internet (Internet Addiction Disorder), la dipendenza dal mondo virtuale offerto da Internet infatti ha reso schiave moltissime persone dei loro personaggi (Avatar). Ragazzi e non che si trovano in difficoltà (qualora dovesse mancare la corrente o il collegamento internet) perché erano completamente proiettati in quell’IO VIRTUALE, troppe volte cosi diverso dall'IO reale, creato ad hoc per fuggire da una realtà che forse non piace o che forse non soddisfa le mille rosee aspettative. Desideri, segni, che invece vengono pienamente esauditi grazie ad un semplice CLICK!


    Ultima modifica di Marta Mascioli il Ven Apr 15, 2011 10:11 am - modificato 2 volte.
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    Messaggio  VivianaNobili Gio Apr 14, 2011 7:16 pm

    Al giorno d'oggi, vivere la vita quotidiana diventa sempre più "facile",o meglio, meno faticoso. L'uomo con sempre meno sforzi riesce ad ottenere ciò che desidera, parlare o addirittura vedere persone pur stando a km e km di distanza. Tutto ciò viene incrementato da quelle che oggi vengono chiamate protesi estensive, che non fanno altro che estendere al massimo i sensi degli individui. Chi di noi non ha un cellulare? Ma la modernità non si è fermata nemmeno a questo, in quanto prima nel conoscere una persona mi capitava di chiederle il numero di telefono. Oggi, non mi capita più... Oggi, ti chiedono il contatto facebook o msn! Che ben venga stare a contatto con la gente a distanza, poter prenotare online un qualcosa di cui si ha bisogno quando siamo impossibilitati ad uscire, prenotare un esame sul sito dell'università senza dover necessariamente recarsi in facoltà. Ma, come in ogni cosa, l' eccesso non va mai bene!
    Ve lo dico io, che ho sempre preferito il "ti voglio bene" al TVB, che preferisco guardare negli occhi una persona nel dirgli un qualcosa di importante senza nascondermi dietro un telefono, o peggio ancora dietro ad un monitor! Ma, purtroppo, sono sempre meno le persone che come me preferisco il contatto diretto, il dialogo diretto, a quello "artificiale"!
    E' finita l'epoca in cui ci si incontrava con gli amichetti in giardino per giocare a nascondino, palla avvelenata, guardia e ladri, ecc. Oggi, i bambini si "piazzano" davanti a pc e videogames, entrando nel mondo virtuale, restandoci tante volte anche per ore, dimenticandosi del mondo REALE. Se questi sono i presupposti per la loro crescita, allora possiamo provare a chiederci come un bambino può crescere senza la predisposizione alla chiusura verso questi mezzi.
    Quindi, come notiamo, è uno strumento quello delle protesi estensive sicuramente favorevole alla comunicazione o al soddisfacimento di alcuni bisogni secondari, ma solo se usato bene e con le giuste precauzioni.
    Ed è per questo che credo sia indispensabile da parte delle persone adulte, o magari anche di fratelli e sorelle maggiori, seguire i minori nel loro rapporto con media e/o qualsiasi tipo di videogames, affinchè si possa da essi trarre benificio ed allontanare sempre più quelli che possono essere i rischi a cui si va incontro.

    Per quanto riguarda il discorso Avatar ho delle piccole riflessioni da fare. Ho visto il film pochi giorni dopo la sua uscita nei cinema italiani e mi è piaciuto molto, sia per la sceneggiatura e si per gli effetti speciali, ma MAI come ora ho guardato questo film sotto tutto un altro aspetto. Ho analizzato meglio quello che era il protagonista, portatore di disabilità, in quanto stava su di una carrozzina, e forse anche grazie a questo corso sono riuscita a focalizzarmi di più ed in modo migliore su di esso. Sono arrivata, con la mia nuova rilettura, a sostenere che quello dell' Avatar è per il disabile un qualcosa che va contro e non incontro la sua personalità. E' vero, per un momento può camminare, correre e fare tutto quello che forse la sua disabilità gli impedisce di fare, ma una volta spento il macchinario "il sogno" si spegne a sua volta, ci si sveglia e nella maggior parte delle volte (proprio come il protagonista del film) non ci si vorrebbe mai svegliare, non si vorrebbero mai aprire gli occhi per dover obbligatoriamente fare nuovamente i conti con quella che è la realtà dei fatti, la disabilità! Un qualcosa, quindi, secondo me, che va diciamo in una certa contrapposizione col fenomeno della Resilienza, il quale, come tutti sappiamo, permette ad un individuo di reagire in maniera positivi davanti ad un fatto traumatico, poter organizzare la propria vita anche davanti alle difficoltà, restando sensibili alle opportunità che la vita, per chi più e chi meno, offre col rispetto della dignità e dell' umanità tutta!
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    Messaggio  Carmen.Castellone Gio Apr 14, 2011 7:16 pm

    Come afferma Borges nel suo aforisma:"...il microscopio, il telescopio sono estensioni della vista;
    il telefono è estensione della voce..."
    Il telefono, l'automobile: ampliamento, potenziamento delle attività umane e i gesti diventano automatici e come afferma Andreoli: "L'auto viene integrata nei nostri processi mentali esattamente come le parti anatomiche del nostro corpo".
    E ancora afferma: " Il telefono mette in comunicazione due persone fisicamente lontane che, senza quello strumento, sarebbero nell'impossibilità di parlarsi..."
    L'uomo quindi ha dei bisogni che non riesce a soddisfare se non attraverso le tecnologie, quindi in questo senso l'uomo senza telefono si sente impossibilitato a soddisfare quel bisogno di comunicare, ha la necessità, il bisogno di parlare con qualcuno lontano ma questo non è possibile se non tramite la protesi che l'uomo usa per comunicare con questo qualcuno, cioè senza il telefono.
    L'uomo si sente limitato, impossibilitato a causa di questo corpo "obsoleto" e dunque si arriva a parlare di avatar come alter ego dell'uomo...
    In particolare nel video che abbiamo visto oggi emerge proprio la voglia di quell'uomo, che era in sedia a rotelle, di liberarsi del suo corpo e grazie al suo alter ego, l'avatar, riesce finalmente a camminare...
    è bello poter pensare che tutto è possibile e che l'uomo riesca a sopraffare anche la natura e liberarsi dalle catene imposte dal suo corpo, ma forse non è proprio reale...e quindi cosa succede quando poi ritorniamo alla realtà? L'avatar è l'avatar e non siamo noi...e allora può capitare che un uomo non si accetti e si vada rifugiare in quella realtà virtuale...
    La tecnologia è la cosa può grandiosa che l'uomo abbia inventato ma forse bisogna anche saper distinguere tra il mondo reale e la realtà virtuale...
    il giusto equilibrio tra le due cose:
    senza usare questa tecnologia come rimedio alla non accettazione della propria natura, al rifiuto di quello che siamo...
    ma usarla in modo positivo, cioè come valorizzazione dell'uomo e non come annullamento...
    vera.panico
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    Messaggio  vera.panico Gio Apr 14, 2011 7:31 pm

    Oggi abbiamo affrontato il tema sulle Tecnologie estensive come ampliamento del corpo( telefono,I'l pad, navigatore satellitare ecc),dove Borges ci suggerisce che lo strumento o mezzo di comunicazione libro é estenzione della memoria o dell'immaginazione e stato interessante.
    12.TECNOLOGIE ESTENSIVE - 14 aprile - l'avatar (chiude 6 maggio) Search%3Fq%3Dcellulari%2Bsamsung%26um%3D1%26hl%3Dit%26sa%3DN%26biw%3D1003%26bih%3D578%26tbm%3Disch0%2C1689&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=129&vpy=242&dur=2063&hovh=225&hovw=225&tx=133&ty=110&oei=bkWnTYmNI8TJtAbfnaCfBw&page=5&ndsp=18&ved=1t:429,r:6,s:63&biw=1003&bih=578.
    In seguito la prof ci ha mostrato un video riguardo alle tecnologie come nel film "AVATAR" nel quale possiamo notare diverse realtà:
    1 un uomo reale
    2 un Avatar.L'mmagine che mi colpito e quando l'uomo si immedesima con il suo "alter-ego" dove riprova nuovi sensazioni che nella vita reale lui non può più provare (tipo correre,camminare ecc).



    12.TECNOLOGIE ESTENSIVE - 14 aprile - l'avatar (chiude 6 maggio) Search%3Fq%3Davatar%26um%3D1%26hl%3Dit%26sa%3DN%26biw%3D1003%26bih%3D578%26tbm%3Disch0%2C6020&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=589&vpy=284&dur=2375&hovh=183&hovw=275&tx=117&ty=133&oei=9kqnTeWrA9DLsgbMpKWhBw&page=14&ndsp=15&ved=1t:429,r:13,s:197&biw=1003&bih=578
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    Messaggio  claudia cancro Gio Apr 14, 2011 7:35 pm

    Durante la lezione di oggi,per quanto riguarda la parte teorica,abbiamo affrontato il tema delle tecnologie estensive,intese come ampliamento del corpo,a differenza delle tecnologie integrative studiate precedentemente con l'esempio di Pistorius, che invece completano il corpo.
    Ritornando alle tecnologie estensive è importante citare l'aforisma di Borges,il quale sostiene che fra i diversi strumenti dell'uomo,il più significativo è il libro,che è un estensione delle memoria e dell'immaginazione,mentre gli altri sono solo estensioni del suo corpo come ad esempio:il telefono,il microscopio,il telescopio etc...
    Oltre a Borges,anche McLuhan,sociologo canadese,diceva che la tecnologia è un estensione del corpo,e nel 1982 con il "villaggio globale"(globale=che entra ovunque,McLuhan vuol dimostrare come, con la grande evoluzione dei mezzi comunicativi ci si può mettere in contatto in tempo reale anche a grande distanza.
    Mentre per quanto riguarda la parte laboratoriale,è stato preso in considerazione il film "avatar",che io non ho visto,ma grazie ad alcune scene,che la prof.Briganti ha proiettato,sono riuscita a capire la trama ed il significato di questo film,dove il protagonista,un ex marine,costretto a vivere su una sedia a rotelle,ha l'opportunità di trasformarsi in un avatar, e vivere in un mondo virtuale,lasciandosi alle spalle la dura realtà che si trova a dover affrontare tutti i giorni,senza poter essere libero di correre e camminare come tutti,cosa che avviene nel film dopo il suo risveglio da avatar.
    La cosa che mi ha colpito è che appena ha aperto gli occhi si guardava sbalordito gli arti inferiori,e appena alzato non riusciva ad essere in equilibrio, ma subito dopo si è sentito libero di correre felice.
    A mio parere questo sdoppiamento tra reale e virtuale rimane e rimarrà solo un sogno,nonostante tutte le nuove tecnologie e innovazioni che ci sono giorno dopo giorno nel nostro paese;inoltre ritengo che una persona disabile pur avendo il desiderio di avere una vita migliore,come accade nel film,debba ritenersi comunque a suo modo una persona speciale e fortunata,e cercare di vivere come una persona normale grazie anche al nostro aiuto,che dobbiamo essere i primi a farli sentire tali.

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