Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 13 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  Amelia Orlando Lun Mar 21, 2011 7:47 pm

    Neanche per una decina di minuti sono stata “proibita” della mia vista.
    Ed è stato “faticoso” stare in aula senza vedere quello che mi accadeva intorno..
    Ho avuto sensazione di smarrimento e all'improvviso faticavo a respirare, mi mancava l'aria.
    Poi, mi sono calmata, mi sono rilassata e mi sono “sintonizzata” solo sul canale della voce della prof che leggeva poesie stupende.
    Tanto che mi sono isolata completamente da ciò che che mi succedeva intorno.
    Anche se non so bene cos'è successo vicino a me, che sentivo qualcuno che parlava al telefono che mi camminavano vicino e forse quella è stata la cosa più fastidiosa, perchè proprio nel momento in cui ero riuscita a trovare la mia “serenità, e tranquillità” che all'inizio mi era difficile trovare stando con quella benda sugli occhi è stata interrotta da loro.
    Ed è stato davvero strano, come pochi rumori mi avessero disturbata, sicuramente se non c'era tutto quel silenzio, e specialmente se non ero bendata quei rumori o non li avrei sentiti oppure non mi avrebbero dato poi tutto quel fastidio.
    Quindi, in quel momento”senza luce” mi sono appigliata all'unica cosa che mi permettesse di stare in contatto con il mondo... in quel caso con l'aula... l'udito... e dato che avevo solo quello per capire cosa stesse succedendo in quel momento in aula, sentire ciò che la prof ci voleva trasmettere, quei rumori cosi vicini a me e fastidiosi mi hanno fatto sentire “esclusa” dal mio mondo, anche se per poco, però non è stata una bella sensazione.
    Nello stesso tempo però, è stato davvero una bella esperienza perchè sulla mia pelle ho capito come i sensi sono importanti, perchè noi non ci pensiamo mai, diamo tutto per scontato, ma quando ti viene levato solo in quel momento capisci davvero l'importanza di ciò che hai.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 13 Empty vedere con l'udito...

    Messaggio  concetta di lillo Lun Mar 21, 2011 8:05 pm

    Per riprendere il discorso durante il mio intervento in classe sulla cecità.....
    IL BUIO.Non ci spaventa quando siamo noi a cercarlo, quando siamo noi a chiudere gli occhi.Cinque minuti bendata e l'ansia mi assale, il desiderio di togliere la benda e vedere la mia compagna di banco, la docente, la luce filtrare dalle finestre è talmente forte che il sol pensiero che l'esercizio duri ancora molto mi angoscia. Cosa provano i non vedenti?Ne ho un esempio in casa, ma mai (MAI), ascoltando i discorsi di mia madre, avrei immaginato che le sensazioni fossero così forti, così angoscianti. I piccoli rumori diventano fracasso, le parole, che prima ascoltavi, adesso le "disegni" nella tua mente, ma nulla potrà mai compensare la mancanza dei colori, del movimento.Dopo solo 5 minuti di esercizio le lacrime faticano a non scendere....ma cosa prova chi non ha la possibilità di togliere la benda?
    La vista è, forse, il senso più importante che possediamo.In una società come la nostra, fortemente legata all'esteriorità e all'immagine, risulta difficile (purtroppo) riuscitre ad omologarsi (passatemi il termine) per chi, l'esteriorità STESSA, non la può VEDERE. Ne scaturisce un ETICHETTAMENTO, forse anche involontario, che, piuttosto che giovare, SGRETOLA!Risulta difficile "comprendere" coloro i quali conoscono il mondo tramite altri mezzi, tramite modi e tempi diversi dal nostro...chi ASCOLTA il mondo(con l'udito) invece di VEDERLO.E chi, dunque, non può dire "quanto siamo belli".Ma come reagisce un non vedente a tutto questo?Spesso sono persone forti, allegre, gioiose...hanno una spiccata sensibilità, sono meno legate alle frivolezze che, invece, tormenterebbero altri, apprezzano quello che HANNO invece di piangere per ciò che NON hanno....non trovate, dunque, che siano solom pregi?
    Un non vedente ha certamente una "menomazione", ha forse una "disabilità" ma è altrettanto certo che non sempre è un "handicap"!!!!
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    Messaggio  IVANA D'ANNA Lun Mar 21, 2011 9:03 pm

    ESSERE BENDATA E AVERE LA SENSAZIONE DI AVER PERSO LA VISTA ANCHE SOLO PER UN ISTANTE MI HA FATTO PROVARE UNA SENSAZIONE DI VOLER STARE CON GLI ALTRI E NON RIUSCIRCI..UNA SENSAZIONE BRUTTISSIMA!TANTA ANSIA PENETRAVA PIANO PIANO DENTRO DI ME.....è FATICOSO NON POTER VEDERE IL TUO AMICO CHE TI PARLA ACCANTO!SOLO PROVANDOLE LE COSE SULLA PROPRIA PELLE SI PUO'PARLARE...E POSSO DIRE CHE I SENSI NELLA VITA SONO IMPORTANTISSIMI!
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    Messaggio  marika.roberto Lun Mar 21, 2011 10:33 pm

    Più va avanti questo corso e più resto affascinata dagli argomenti e dal modo in cui vengono trattati. Per la prima volta tutti i colori che abitualmente fanno parte della realtà e della mia vita si sono improvvisamente trasformati in un unico colore il NERO.. Il colore nero già da quando eravamo piccoli ha sempre rappresentato il buio.. e chi non aveva paura del buio da piccolo?!.. Questo mi fa pensare come questi bambini debbano lottare gia da piccoli con le proprie paure, ma si puo dire che questo per loro sarebbe l ultimo dei loro pensieri.. loro appena nati sanno di essere un peso..ma un peso per chi?? Nelle poesie che abbiamo ascoltato loro si sentono VIVI infatti AMANO SOGNANO e appunto VIVONO come NOI. Mostrano una grande forza d animo perchè vedono il mondo con occhi interiori che sono molto più profondi, infatti riescono a percepire lo stato d animo di una persona ascoltando il loro tono di voce senza aver bisogno di guardarla negli occhi.
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    Messaggio  AlessandraPalermo Mar Mar 22, 2011 11:01 am

    Purtroppo arrivai in ritardo in aula,quando la prova era appena terminata,presi posso ed ascoltai tutti i commenti delle ragazze riguardante la simulazione.All'inizio pensavo che stavano un pò esagerando addirittura qualcuna ha anche pianto,chi dice di aver tremato ecc...Presa dalla curiosità,appena arrivai a casa feci quest'esercizio cn mia mamma,io mi bendaì e lei mi iniziò a leggere le varie poesie...Devo dire che all'inizio non riuscivo a tenere la benda,volevo toglierla,poi pian piano sono riuscita a tranquillizzarmi ed ascoltare cn molta attenzione le poesie,ascoltavo ogni parola e rumore che accadeva.Medesimandomi nei panni di una non vedende posso dire che la mia essendo una prova,dopo poco ho potuto togliere la benda e rivedere tutto quello che mi circonda,purtroppo per queste persone non è così,loro nn possono togliersi nessuna benda.Sono nati diversi da noi,ma secondo me non possiamo definirli sfortunati.Noi vedendoli possiamo pensare che loro soffrono oppure che sono delusi dalla vita,ma invece non è così,hanno una voglia di vivere incredibile forse più della nostra ed apprezzato tutto quello che la vita li offre.
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    Messaggio  maria reccia Mar Mar 22, 2011 11:17 am

    AnnaDiSarno86 ha scritto:
    Questo commento non si riferisce alla simulazione ma volevo condividere con voi un articolo che oggi ho letto su internet...Noi parliamo di integrazione dei disabili e invece leggete quest'articolo http://www.giornalettismo.com/archives/117654/la-gelmini-esclude-i-disabili-dai-giochi-della-gioventu/

    Non credo ai miei occhi...un ministro dell'istruzione che pubblica un articolo del genere!è un'altra dimostrazione che nella nostra società non c'è cultura della disabilità!!!


    Ultima modifica di maria reccia il Mar Mar 22, 2011 11:34 am - modificato 1 volta.
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    Messaggio  Daniela Del Prete Mar Mar 22, 2011 11:20 am

    La simulazione svolta lo scorso 14 Marzo è stata particolarmente stimolante .

    Credo di non ricordare le poesie lette in aula.
    Dopo essermi coperta gli occhi la mia mente ha viaggiato velocemente .
    Pensavo a te : " Che dall'oggi al domani hai smesso di sorridere perchè non vedi piu' il mio viso , e non sai quanto sia bello il tuo nipotino , cara zia "
    Nei lentissimi minuti che scorrevano , mi rincuorava l 'idea che puoi sognare le immagini e le persone che fino a due anni fa hai visto .
    Nei giorni successivi ho pensato : Cosa sogna chi cieco ci è nato ?

    Questa domanda mi ha spinta a fare una ricerca .
    Ho scoperto che presso l'università di Medicina di Lisbona è stata condotta in importantissima ricerca : COSA SOGNANO I CIECHI CONGENITI ?
    Il Biofisico H.Bertolo in seguito a questa ricerca , ha dimostrato che nei sogni i ciechi congeniti hanno la possibilità di visualizzare immagini senza averle mai viste .

    "E i contenuti visuali sognati sono gli stessi dei Vedenti".

    Un Campione di 20 persone , suddiviso a metà tra ciechi e vedenti , è stato sottoposto a elettroencefalogramma , durante il sonno per due notti consecutive .
    I volontari dello studio sono stati svegliati 4 volte per notte ,e ad ogni risveglio , hanno registrato il racconto dei sogni .
    Dall'esame comparato dei tracciati dell'ECG durante la fase di sonno Rem , quando l attività onirica è piu' intensa , sono arrivati i risultati della ricerca .
    "E' stato rilevato che durante questo periodo di sonno anche nei ciechi l'onda celebrale "alpha" avviene con le stesse modalità quantitative e qualitative sia nei ciechi che nei vedenti .
    Cio' significa che durante il sonno l'attività visuale è in corso anche nei ciechi .
    Oltre al test sui tracciati ECG , la ricerca ha utilizzato l'analisi grafica dei disegni sui sogni realizzati dai volontari al risveglio .
    "Prendendo ad esempio la figura umana , nei disegni dei ciechi discordava solo quella relativa alle orecchie , che apparivano piu' grandi per l' abitudine dei non vedenti a riconoscere una persona toccando questa parte del corpo " .

    Grazie a questa simulazione e a questa ricerca penso di poter affermare che , esistono molte piu' persone vedenti incapaci a Guardare di chi non ha mai visto .


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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 13 Empty le poesie ascoltate...

    Messaggio  concetta di lillo Mar Mar 22, 2011 12:08 pm

    Durante la simulazione in classe abbiamo ascoltato delle poesie."AscoltatO" nel senso letterale della parola perchè, avendo gli occhi bendati, era l'udito a predominare sulla vista.Parole e suoni prendevano forma e colore, e il senso che generalmente consideriamo secondario, diventa l'unico contatto col mondo esterno.Tra le varie poesie lette ricordo, in particolar modo, il tono di rammarico della prima...dove, incredibilmente, colui che ipoteticamente scrive, non si preoccupa di se stesso, ma della sofferenza dei genitori (rapporto con la famiglia).Nella poesia VORREI POTREI, invece, desidererei soffermarmi sul titolo:si legge chiaramente il desiderio di FARE, ma l'impossibilità a POTERLO FARE (forse anche a causa delle circostanze esterne, per riprendere il concetto affrontato in aula sulla dis-abilità intesa come status frutto di"concause".Questo concetto si ricollega alle discussioni sul DIVERSAMENTE ABILE inteso come persona.Così come si evince nella poesia CHIAMATEMI PER NOME, dove cresce il desiderio di NON essere "valutati" in base a quello che NON si possiede.Forte è il messaggio che i diversamente abili forse non camminano, non parlano...ma, come è teneramente scritto nella poesia NON, sicuramente amano e sognano come tutti!Vorrei concludere dicendo che, probabilmente, se avessi letto le poesie senza bendare gli occhi, mi sarebbero sicuramente piaciute, ma non le avrei ricordate con tanto trasporto come in realtà è accaduto.Perchè la benda ha forse fatto da canalizzatore di sensazioni che probabilmente non avrei mai esternato!
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 13 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  Principia Palomba Mar Mar 22, 2011 2:08 pm

    Nel momento in cui mi sono bendata ho provato una sensazione di smarrimento e fastidio come se mi volessi togliere la sciarpa,poi man mano che sentivo le poesie mi sono concentrata e rilassata e nn avendo gli occhi aperti le parole che sentivo le immagginavo,e nel frattempo pensavo a come fanno le persone disabili e nn vedenti a vivere,dal momento in cui solo per 5 min mi sentivo male tra l altro cn la consapevolezza che dopo avrei visto lo stesso.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 13 Empty lezione 14 marzo 2011 Simulazione

    Messaggio  Melania Mar Mar 22, 2011 3:37 pm

    L'esperienza di lunedi n classe è stata toccante,in quei momenti ho pensato per un pò alla canzone di Aleandro Baldi "non amarmi perchè vivo all'ombra,non amarmi per cambiare il mondo,tanto il mondo non si camb,e siamo tutti specchi fatti per guardarsi e diventare soli e vecchi..."oppure ad Annalisa Minetti" sola in questa stanza grigia senza colori, Laura sta cntando storie di strani amori sono solo attimi,proprio difficili...". Ed è proprio all'ombra o in una stanza grigia che mi sono sentita con gli occhi bendati. Sono sempre stata sensibile verso le persone non vedenti sin da piccola,sapevo a memoria la canzone di Aleandro Baldi,la adoravo. Non ho mai provato compassione x queste persone anzi li ho sempre ammirati. Volevo rendervi partecipi di un episodio accadutomi a lavoro. Io lavoro in un parco giochi per bambini,ci sono varie attrazioni tra cui un percorso di "Indiana Jones",un percorso ad ostacoli che per noi grandi può sembrare facile, per i bambini "normali"già è complicatoperchè bisogna arrmpicarsi,camminare in equilibrio,cercate di immaginare quanto sia compèlicato per un bambino non vedente. Un giorno si è presentato questo bambino, i genitori mi hanno esposto il problema,cioè che il bambino era cieco,ed io l'ho accompagnato per tutto il percorso,indicandogli passo passo ciò che doveva fare. Io ero scetta e soprattutto sbalordita perchè quel bambino fece quel percorso ad ostacoli meglio di chiunque altro. L'ho ammirato e sono stata felice perchè ho condiviso la felicità di quel bambino. Vederlo sorridere mi ha riempito il cuore di gioia! Ciliberti Carmela.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 13 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  francesca maria scarpati Mar Mar 22, 2011 4:23 pm

    E' stato strano asoltare con gli occhi completamente ricoperti da una benda delle parole cosi dolci,profonde,delle parole non pronunciate quasi mai nella quotidianità di coloro che rientrano nell'ottica del normale...Quel buio è stato motivo per cui anche solo per qualche istante mi sono estraniata dalla mia solita vita,spesso superficiale ritrovandomi a riflettere su valori,ambienti che consideravo fino ad allora scontati...Saranno anni ormai che non immagino più di volare il più alto possibile,toccare con mano lassù l'immensità del cielo,l'mmensita dei do
    ni di Dio...Eppure dopo aver ascoltato queste poesie è rinata dentro di me la voglia di volare lontano,riflettere su quella che è la vita e le sue sfaccettature....Ci sono stati attimi in cui ho dubitato delle persone che amo di più al mondo,dei miei genitori,senza poter comprendere come hanno fatto queste persone con handicap che sono gli unici che nella vita non ti tradiranno mai,gli unici che non ti guarderanno mai con meraviglia,dispiacere,con disprezzo,gli unici che non ti volteranno mai le spalle.In queste poesie inoltre ho notato la richiesta d'aiuto di questi ragazzi che ormai sono stanchi di combattere non contro la loro diversità ma contro la diversità che noi esseri tra virgolette normali gli trasmettiamo,molto spesso emarginandoli dalla quotidianità...Spero che un giorno il ragazzo con handicap divenga uno di noi in tutti gli effetti...una cosa è certa e che loro hanno un animo molto più profondo del nostro che dalla vita abbiamo avuto tutto...
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 13 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  Marta Mascioli Mar Mar 22, 2011 6:09 pm

    Sposto messaggio Sonia Cristillo Ieri a 9:56 am
    Avere gli occhi bendanti mi ha inizialmente disorientata perchè ho la necessità di avere tutto sotto controllo,l' idea di non sapere cosa gli altri intorno a me facessero mi ha un pò messa in agtazione così ho cercato di focalizzare la mia attenzione sulle poesie.In particolare l'ultima poesia,"Chiamatemi per nome",mi ha fatto molto riflettere:in quel momento io stavo andando nel panico xkè in mancanza di un senso mi sentivo molto disorientata e lontana anni luce dagli altri,come può sentirsi una persona che deve convivere con questo disagio per un tempo decisamente maggiore di un'ora di simulazione??...E poi ci si mette il fatto che non solo bisogna affrontare il disagio ma anche la gente intorno che ti "etichetta" come il "diverso" rispetto a quella che molti definiscono "normalità".Ma mi chiedo:chi è davvero la persona "normale"??.Sono queste tutte le sensazioni che ho provato in aula e che,per la prima volta,mi hanno dato modo di riflettere ed immedesimarmi,cosa che non mi era mai successa prima.
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    Messaggio  Marta Mascioli Mar Mar 22, 2011 6:15 pm

    Sposto messaggio caliendo irene il Dom Mar 20, 2011 7:46 pm
    Essere bendata non poter utilizzare una fonte molto importante del nostro corpo, la vista. Mi sono sentita spaesata quasi senza meta, sentire quelle parole attraversarmi, entrarmi dentro il cuore e la mente e non avere alcuna possibilità di distrarmi oppure pensare ad altro. Ascoltare quel passo della poesia che diceva: non scrivo, non parlo, non cammino, non canto, non chatto, MA AMO, SOGNO E SONO VIVA, fa capire che un disabile nonostante possa avere dei limiti possiede una mente ed un cuore per pensare capire ed amare.
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    Messaggio  Giuseppina Palumbo Mar Mar 22, 2011 6:23 pm

    Dopo aver seguito una lezione di questo corso,ne resto ogni volta sempre più affascinata.Nella lezione del 14/3/2011,abbiamo svolto una simulazione.L'esercizio consisteva nel bendare i nostri occhi con una sciarpa o un foular,immedesimandoci nei panni di una persona non vedente,mentre la professoressa ci leggeva delle poesie(vedere con l'udito).Purtroppo,non sono riuscita a tenere gli occhi bendati,perchè mi mancava il respiro(ho una forte fobia per il buio).Allora,ho tolto la sciarpa dagli occhi ed ho ascoltato le poesie,quella che mi ha colpito maggiormente è stata:"CHIAMATEMI PER NOME".Questa poesia ha un significato molto profondo ed ha suscitato in me forti emozioni,è un'esortazione ad andare oltre le apparenze.Le persone che presentano un handicap per me,non sono da considerare diverse,anzi sono molto meglio delle persone "normali",perchè apprezzano di più il valore della vita e possiedono una gran forza e coraggio!
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    Messaggio  Rossella Lauria Mar Mar 22, 2011 6:36 pm

    ...durante la simulazione ho provato una serie di emozioni non tutte piacevoli: senso di smarrimento,nostalgia,angoscia,malinconia e tristezza...mi concentravo ad ascoltare perchè era l'unica cosa che mi permetteva in quel momento di farmi sentire "forte"...il buio mi rendeva distante da tutto non riuscivo a sentirmi parte di quella stanza,come se stesi volando(sospesa in aria)non riuscivo neanche a sentire lo scalino sul quale ero seduta(totale smarrimento)e intanto però quelle poesie mi entravano dentro e capivo quanto era difficile poter vivere così.Sentendosi solo un Disabile.Io in quel momento ero "disabile" ma poi sarei ritornata ad essere Rossella.Loro invece hanno un nome ma tutti li chiamano disabili e basta..questo è il NOSTRO problema piu grande!
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    Messaggio  andreozzi domenica Mar Mar 22, 2011 6:39 pm

    Ero titubante a iscrivermi all'università vista la mia età anche se la motivazione era quella di innovarmi, arricchirmi. Oggi posso dire di aver fatto la cosa giusta ad intraprendere questo percorso infatti stamane grazie a una simulazione svolta dall'insegnante ho potuto assaporare, nuove emozioni, stare lì bendata, al buio, mi sono sentita dapprima disorientata, non nascondo di aver provato anche imbarazzo, ma all'improvviso tutto ciò che era intorno è svanito nel nulla, tutta la mia attenzione si è concentrata su quelle parole lette da una dolce voce ma così forti di significato da farmi entrare in un mondo che sembra non appartenerti: "Io sono, chiamatemi per nome"... oppure- "basterebba un sorriso, il protrarsi di una mano alla quale mi potrei aggrappare". Parole che ti portano a riflettere- Perchè definire l'altro diverso, chi sono io per dire che l'altro è diverso. Infine ho potuto dedurre che vivere per l'altro, immedesimarsi nell'altro, significa vivere in un mondo migliore, si può dare tanto ed in cambio si può ricevere molto.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 13 Empty lezione del 14 marzo

    Messaggio  domenicadestefano Mar Mar 22, 2011 7:35 pm

    L’esperienza del laboratorio fatto il 14 marzo è stata molto intensa in quanto abbiamo provato a stare per diversi minuti senza vedere. Ci siamo bendate/i tutti mentre la professoressa leggeva delle poesie scritte da persone con disabilità. Appena bendata sono caduta in un buio interiore, mi sono isolata provando due sensazioni, la prima era piacevole, mi sentivo un tutt’uno mente e corpo, l’altra invece, è stata meno piacevole, mi sono sentita in pericolo, inerme, pur restando seduta mi sono sentita al centro di ogni pericolo, chiunque poteva farmi del male o ostacolarmi, io non me ne sarei accorta. Poi la professoressa ha incominciato a recitare le poesie e il mio udito era più forte che mai, ascoltavo lei, il vocio delle colleghe, piccoli movimenti, tutto ciò che da “vedente” forse avrei sentito ma non avrebbero avuto quel “rumore”. Ascoltare poi quelle parole anzi quegli urli, rabbia, protesta contro i normodotati è stato bellissimo, mi convinco sempre più che tutti siamo persone con disabilità.
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    Messaggio  Claudia Matarazzo Mar Mar 22, 2011 7:35 pm

    Stare li, bendata, mi ha diviso la mente in due parti: da un lato non facevo altro che ripetermi quanto potevo essere fortunata e dall'altro non facevo altro che pensare a quanto la maggior parte di noi è convinta che chi ha problemi di questo tipo, in questo caso la cecità, può solo soffrire e non vivere una vita in maniera normale !!
    "Chiamatemi per nome" è decisamente la poesia che mi ha colpito di più .. avendo solo la possibilità di ascoltare avevo la sensazione come se le parole mi rimbombassero nella testa più del normale ..... una frase in particolare è quella che fa capire tutto: "non voglio più essere conosciuta per ciò che non ho, ma per quello che sono". Una frase che dice davvero tutto !!
    Dobbiamo capire che queste non sono persone che hanno qualcosa in meno a noi, anzi , hanno solo da insegnarci .... dobbiamo imparare ad andare oltre le apparenze, smetterla di essere così superficiali, e iniziare a conoscere, nel vero senso della parola!
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    Messaggio  Simona Sisto Mar Mar 22, 2011 9:17 pm

    Anche a distanza di giorni, ricordo perfettamente il nostro incontro,quel nostro esperimento che all'inizio sembrava tanto un gioco...
    Ero convinta che il buio nn mi avrebbe spaventato e,infatti, così è stato: a darmi i brividi, a farmi stringere il cuore non è stata l'oscurità, l'imbarazzo della situazione...a darmi i brividi è stato ascoltare CON IL CUORE le poesie, una dopo l'altra, parola per parola e ritrovarmi a immedesimarmi con quelle persone, con il loro dolore, la loro quotidianità, il loro disagio ma anche e soprattutto la loro forza, la loro grande voglia di vivere...
    A farmi paura in quei minuti è stata la consapevolezza che, forse, io nn sarei riuscita, al loro posto, ad essere così forte, a sorridere nonostante tutto...
    Non riesco nemmeno a pensare di non vedere più i colori del mare,di non sentire più le risate e le chiacchiere delle mie amiche, di non poter correre dai miei affetti...
    E' per questo che, mai come oggi, queste persone hanno tutta la mia stima, il mio rispetto: STIMA E RISPETTO...NON COMMISERAZIONE E PENA!
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    Messaggio  Simona Sisto Mar Mar 22, 2011 9:28 pm

    [quote="martina miccoli"]Troppe sensazioni,troppe emozioni che nemmeno noi sappiamo definire !!
    Per quanto cresce la loro voglia di reagire e di combattere questo "mostro" purtroppo verranno sempre abbandonati dal prossimo !! Non faccio la morale e non dico di aver un parente diversamente abile o una persona cara per esprimere le loro sensazioni...!!!!
    Nel mio cammino ne ho incontrate tante; a volte per strada,a volte nei luoghi che frequento, e molto spesso a contatto diretto facendo parte della Croce Rossa Italiana!!
    Diventano sempre più indipendenti e sempre più abili nella loro routine quotidiana ...Io per soli 10 minuti con una benda mi sono sentita persa e immobile,incapace di fare qualche piccolo gesto ...e non riesco proprio ad immaginare coma facciano loro giorno dopo giorno!!
    Poche persone hanno la sensibilità di ascoltarli,di stargli vicino e di parlargli ...la maggior parte delle persone è schiava del lavoro,danaro,facendo una vera e propria corsa al tempo,perdendo così la sensibilità di fermarsi un attimo a pensare a quante persone soffrono e vivono in modo diverso da loro!!! Rolling Eyes

    martina ce ne parlerai di questa tue esperienza nella croce rossa???
    la docente
    [/qu





    E' proprio vero marty: quando si ha tutto si finisce per non apprezzare le piccole ma importanti cose delle vita, quelle che purtroppo per altri sarebbero dei veri e propri doni inestimabili!
    Nel nostro tram tram quotidiano dimentichiamo troppo spesso dell'esistenza di queste persone, a volte ci limitiamo semplicemente a girare la faccia o guardare con paura o commiserazione verso la loro condizione, il loro dolore che per essere davvero compreso c'è solo bisogno fermarsi un attimo e ascoltare per semplicemente con il cuore!
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    Messaggio  cristina romano Mer Mar 23, 2011 12:26 pm

    appena bendata gli occhi mi sentivo veramente male..perchè non sopporto essere privata della vista..di un senso così importante..mi sento impotente, come se non potessi tenere sotto controllo ciò che mi circonda. Però dopo pochi minuti, mi sono sentita meglio, perchè è come se avessi sentito le emozioni dei ragazzi che hanno scritto quelle poesie. Percepivo molto meglio i suoni che mi circondavano, sentivo addirittura il respiro della mia amica accanto..è stato tutto così particolare, non so come descriverlo..sicuramente bellissimo..è come se per pochi minuti mi fossi immedesimata i quei ragazzi..sentivo la loro voglia di vivere e di non essere considerati diversi..perchè all'essere umano è stato fatto dono di 5 sensi, ma non averne uno non significa essere diversi.
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    Messaggio  Daiana Marotta Mer Mar 23, 2011 12:36 pm

    Premettendo che è stata una meravigliosa esperienza!
    Non ho mai provato il significato vero e proprio della parola “Mancanza”!
    E l’altro giorno quando è venuto a “mancare” il senso della vista, mi sono ritrovata spiazzata.
    In effetti all’inizio è stato molto strano, non sapevo dove mi trovavo e subito ho percepito una sensazione di isolamento nel momento in cui ho iniziato ascoltare la voce della prof.
    I termini sono molto importanti in questa situazione.

    Ho ASCOLTATO, non ho sentito…

    O meglio ho sentito le monete cadute della ragazza dietro di me, oppure la suoneria forte del telefono che è squillato, mentre le poesie le ho ascoltate!
    Ho capito il senso e la significatività subito, senza dover portare il segno sul foglio oppure prendere appunti e lo ricordo ancora della maggior parte.
    Tutto per i ciechi è amplificato abbondantemente e forse da una parte sono fortunati perché mi sono resa conto che innanzitutto osservo in maniera superficiale tutte le cose e le persone che mi appaiono dinanzi e secondaria cosa le voci delle persone e degli oggetti di quella giornata mi sono rimasti impressi molto più di quanto io abbia ascoltato in una settimana.
    Dal giorno dopo in poi ho iniziato ad apprezzare ancora di più i regali che ho ricevuto.
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    Messaggio  mariacantice Mer Mar 23, 2011 2:04 pm

    In aula abbiamo fatto un piccolo esperimento, per pochi minuti ci siamo coperti gli occhi con una benda ascoltando delle poesie che la nostra professoressa leggeva per capire come si sente una persona non vedente. Quando mi sono coperta gi occhi mi sono sentita un pò smarrita e confusa perchè non riuscivo a vedere cosa stava succedendo intorno a me e cosa poteva succedere ma quando la professoressa ha iniziato a leggere le poesie , tra l'altro molte belle poichè raccontano i sentimenti di alcune persone non vedenti, sono ritornata in me; sono riuscita a concentrarmi e a capire come potrebbe essere la vita di un non vedente. Per noi potrebbe essere molto difficile perdere improvvisamente uno dei 5 sensi e sarà un pò difficile andare avanti mentre per loro anche è stata dura all'inizio ma comunque hanno dovuto rassegnarsi e vivere con questa mancanza e non si sono resi facilmente perchè comunque hanno continuato a vivere la loro vita.
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    Messaggio  RosannaDiMare Mer Mar 23, 2011 2:11 pm

    Penso che questa esperienza di simulazione sia stata sicuramente la più emozionante...all'inizio tutto sembrava così strano, ma piano piano mi sentivo sempre più attenta a quelle parole, a quelle poesie, senza distrarmi. Non è facile immedesimarsi,con una benda che poi dopo qualche minuto sai di poter togliere.Sicuramente l'intervento della ragazza che ha parlato della madre ha reso il tutto più concreto, e non nascondo di aver versato qualche lacrima,per la forza e la nobiltà d'animo che davvero ci possono insegnare queste persone!! Dobbiamo imparare a guardare con "occhi nuovi", perchè ciò che conta è invisibile agli occhi!
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 13 Empty Lezione 14/03/11

    Messaggio  Giusi Balsamo Mer Mar 23, 2011 2:21 pm

    Questo esperimento è stato molto significativo, ci ha fatto entrare in un mondo che conosciamo sì, ma che non provandolo "in prima persona" non avremmo mai potuto aprire bocca, e secondo me non avremmo dovuto avere nemmeno diritto, è facile parlare così, e semplice proprio parlare, ma alla fine cosa sappiamo?! Cosa so?! NULLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ma avendo provato anche solo per un momento questa sensazione di buio intenso, aprendo gli occhi, e un qualcosa che mi ha spaventato, ma nello stesso tempo, come già ha detto un altra ragazza, mi ha rassicurato, perchè infondo io sapevo che era solo un esperimento. In quell'attimo, anche se è stato poco il tempo, ho provato emozioni così intense, mentre ascoltavo le poesie, ho capito che si sono tante e altre emozioni che non possiamo capire con gli occhi, MA SOLO COL CUORE, perchè è dal cuore che parte tutto. A volte, anzi, diciamolo, molte volte ci distraiamo guardandoci intorno, anche se ciò che stiamo ascoltando è interessante, ma basta che entra una persona in aula e subito perdiamo il filo del discorso, non lo nego, però è anche vero che se sentiamo un rumore forte girandoci e potendo guardare cosa è stato ci rassicura, invece le persone non vedenti non possono farlo, e io non voglio essere qui per dire solo che loro vanno oltre al guardare dando un'importanza specifica alle emoziono, però è anche vero che dentro si sentiranno sempre mancare qualcosa, quel rumore assordante che esiste dentro noi loro non possono vederlo, e non perchè è un rumore, ma perchè non possono vedere a cosa è dovuto, ma ciò che ho capito con il laboratorio del 14/03/11 è che ci sono emozioni che vanno oltre tutti i rumori di questo mondo e che per noi che vediamo non riusciremo mai e poi mai a percepire fino in fondo se non ci concentriamo, ma soprattutto se non capiamo che ci sono cose molto più profonde e semplici a quelle che vediamo ogni singolo giorno............................
    Giusi

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