Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 12 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  Maddalena Manna Dom Mar 20, 2011 9:55 pm

    Strano come non ci accorgiamo che la vista è uno dei primi sensi che ci permettono di ambientarci,addentrarci...vivere in questo mondo. Ebbene sì,il primo approccio avviene sempre con la vista:scrutando,osservando,guardando. Dunque non nego l'imminente difficoltà che ho provato nella lezione del 14 Marzo,quando c'è stato chiesto di bendarci e di ascoltare delle poesie. Inizialmente ho provato un disorientamento dovuto al fatto che dal vedere ciò che ti circonda in un'attimo cali nel buio perdendo dunque i tuoi punti di riferimento e la percezione della realtà che ti circonda.Però l'ascoltare senza vedere fa scaturire emozioni contrastanti: inizialmente ho provato sconforto ma poi passo passo inizi quasi ad abituarti scoprendo che il tatto e l'udito permettono di scoprire la realtà così come la vista,anzi in questo modo si percepiscono sfumature che sfuggono alla vista.
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    Messaggio  SaraMercadante Dom Mar 20, 2011 10:29 pm

    Penso sia stato più che utile il metodo usato nella lezione di oggi...E' stata una strana sensazione, un'emozione nella quale sono riuscita ad immedesimarmi nelle poesie, nelle strofe lette.Nessuna distrazione visiva,apparte i pochi fastidiosi rumori dell'aula , mi allontanava da quelle parole e dal sentirle in maniera estremamente profonda rispetto a quanto potevo fare senza la benda.Ho sviluppato un maggiore senso dell'udito e di attenzione ma anche un forte senso di impotenza,grazie al quale mi rendo conto di quanto possa essere sbagliato reputare i non vedenti semplicemente come disabili, additandoli frivolamente per limiti fisici e non per le immense capacità che riescono a sviluppare o per ciò che possono dare,sicuramente qualcosa in più rispetto ai cosidetti normali. Very Happy
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 12 Empty CHIAMATEMI PER NOME

    Messaggio  Rosa De Luca Dom Mar 20, 2011 10:51 pm

    Lunedì 14 marzo in aula ho partecipato alla SIMULAZIONE,che consisteva nel bendarsi gli occhi con un foulard e ascoltare sei poesie pronunciate dalla prof Briganti.
    Per me non è stato un laboratorio o un semplice esercizio ma un'esperienza emozionante,davvero unica.
    Inizialmente,ho provato una sensazione di smarrimento,di oppressione,di ansia, tanto che per un attimo ho pensato di togliermi la benda.
    Ero nel buio totale!
    Mi mancava il controllo sulle cose,gli oggetti.
    Non appena la Prof ha letto i testi poetici,mi sono rilassata,sono riuscita a concentrarmi su quelle parole,su quelle frasi così significative.
    Intorno a me c'era il silenzio,ero così attenta che non avvertivo i rumori,i suoni.
    Mi ha colpito la poesia "L'Angelo del Signore" di Riccardo Fafnir,in cui emerge lo stato d'animo di una persona con disabilità che per il mondo si sente un debole,per i genitori un fiore delicato nato e segnato da un destino sciagurato.
    Egli si sente in colpa verso i genitori per essere "diverso"da tutti gli altri,ma penso che l'amore che prova un genitore per un figlio è unico,e non ammette diversità.
    Interessante anche la poesia di Sara "VORREI...POTREI",in cui ella proietta in un gabbiano il suo senso di libertà,la sua voglia di conoscere il mondo,ma ho avuto l'impresssione che questa persona pensa che il suo handicap sia una condizione penalizzante e ciò la spinge a non accettarlo.
    Le parole della poesia "NON" hanno toccato il mio cuore e la mia anima.
    La poesia che mi ha colpito particolarmente è quella di Gianni Scopellitti "CHIAMATEMI PER NOME".
    Ogni persona che nasce ha un nome,una propria identità,una storia che può avere o meno degli aspetti in comune alle altre;ma al di là di ogni cosa ritengo che qualsiasi persona merita di essere accettata con i suoi pregi e difetti.
    Mi fa male il solo pensiero che una persona venga etichettata come down,tetraplegica,non vedente,non udente.
    Tutti abbiamo un nome!
    Nella poesia di Gennaro Morra "IN BILICO" egli scrive:"Basterebbe un sorriso,il protrarsi di una mano alla quale mi potrei aggrappare per non sentire più l'imbarazzo del mio continuo ondeggiare".
    Queste parole mi hanno portato a riflettere su tanti atteggiamenti che pensiamo siano normali.
    A volte anche con semplice parola,un gesto offendiamo,calpestiamo la dignità delle persone che si considerano deboli o meglio che noi, la società li fa sentire deboli,fardelli inutili da mettere in disparte e invece non ci accorgiamo che sono più forti di noi. Essi,pur non avendo l'uso dell'udito,della vista riescono a vivere e ad apprezzare ciò che noi non vediamo,non sentiamo.
    In aula ci sono state testimonianze di persone che vivono a contatto con questa realtà.
    Anch'io ho conosciuto persone non vedenti e mi unisco alle mie compagne nel dire che esse sono persone allegre,felici e con tanta voglia di vivere.
    Mi ha colpito una frase del libro che la prof ha fatto circolare tra i banchi e dice:"Prestami i tuoi occhi ed io ti darò il mio cuore".
    Questa affermazione ci fa comprendere come questa persone abbiano una ricchezza interiore.Non possono essere messe ai margini della società, ci possono dare e trasmettere tanto con il loro esempio di vita,la loro forza d'animo
    La simulazione,ha avuto la finalità di mettersi nei panni di...,provare a capire come ci si sente in un non vedente.Beh,a me ha dato tanto!
    Concludo affermando che a volte dovremmo metterla la benda per cercare di entrare nei panni di un non vedente.
    Questo ci dovrebbe far riflettere sugli errori, le mancanze e spingere anche gli altri a provare questa esperienza per far sì che ci sia più solidarietà.
    Altre volte siamo noi che la vogliamo mettere la benda per non vedere cosa accade al nostro amico disabile o normale che sia,perchè ci importa solo di noi stessi...
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    Messaggio  carmen viscovo Dom Mar 20, 2011 11:01 pm

    Non ci capita mai di soffermarci a pensare su quanto sia importante poter vedere,essere dotati del senso della vista.La simulazione della scorsa lezione è servita proprio a questo a farci apprezzare quello che abbiamo ma nello stesso tempo scoprire che sensa il senso della vista possiamo comunque percepire la realtà e coglierne ancor di più le sfumature che sfuggono alla nostra visione.Inizialmente essere bendati mi ha notevolmente agitato ma poi pian piano mi sono abituata a questa condizione e mi ha investito un gran senso di tranquillità che mi ha permesso di concentrarmi maggiormente sull'ascolto delle poesie e non solo di percepire anche i rumori più insignificanti.Quindi utilizzando un altro senso quello dell'udito, ho notato che riuscivo ad essere più attenta meno superficiale e molto più sensibile a ciò che mi circonda.Gran bella esperienza,Grazie!!!
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    Messaggio  Marialda D'Auria Dom Mar 20, 2011 11:03 pm

    Avere gli occhi bendati mi ha fatto provare una strana sensazione. Il mio primo pensiero va ai ciechi, come fanno? Comunque in quel momento l'unica cosa che vedevo era il nero; avevo sotto la sciarpa gli occhi aperti ma ovunque mi girassi il colore era lo stesso: nero. Sentivo un sacco di rumori ma comunque era impossibile distinguerli in un primo momento perchè non mi ero mai soffermata così tanto soltanto su quello che udivo ma lo riconoscevo principalmente la causa scatenante. Ho capito che senza la vista mi sento persa ed è bello vedere i colori distinguere le persone ed altre cose che incontro quotidianamente. Ecco perchè subito penso ai non vedenti. Ho conosciuto un ragazzo non vedente e a quanto capii si basava sugli altri sensi e non se ne faceva un problema che era cieco ormai era abituato ma in fondo sono sicura che il desiderio di vedere c'è. Alcune cose a questo mondo non dovrebbero succedere o esistere...
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 12 Empty simulazione

    Messaggio  miriamgranatello Dom Mar 20, 2011 11:06 pm

    Penso che l'esperienza da non vedente non si possa limitare al gesto di coprirsi gli occhi con una mano, forse una benda può in parte favorire un senso di smarrimento.
    Le esprienze che abbiamo ascoltato, ci hanno fatto piombare per qualche istante, in un senso di forte disagio, la sensazione di impotenza e di vergogna dinanzi una potenziale cecità. Immaginare soltanto, per quello che mi riguarda, di non possedere il dono della vista, è insopportabile!
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    Messaggio  Giuliana Sicambro Lun Mar 21, 2011 12:44 am

    Avere gli occhi bendati mi ha provocato strane sensazioni...mi sono sentita smarrita, sola, ho avuto paura, ma anche un attimo di riflessione...In un primo momento sono andata in panico mi sono sentita come se mi mancasse l'aria stavo impazzendo...ma poi mentre la professoressa leggeva quelle poesie mi sono fatta trasportare dalle emozioni...i brividi ho provato nell' ascoltare quelle parole! La vita di queste persone disabili, non vedenti, deve essere un esempio: perchè l'amore...quello vero, che non conosce ostacoli, è proprio quello di chi riesce ad affrontare la vita con forza e coraggio nonostante tutto, e di amare infinitamente la vita per tutto ciò che le ha donato. Sono persone che hanno una gran voglia di vivere, di essere trattate per quello che sono, senza compassione, vogliono essere riconosciute parte integrante della società. Sono persone speciali, da ammirare perchè vivono la loro vita con tanto amore e gioia e soprattutto con grande forza senza arrendersi mai.
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    Messaggio  AlessandraCarfora Lun Mar 21, 2011 1:53 am

    Simulazione

    Avere gli occhi bendati ed essere un "non vedente" per qualche minuto, durante la lettura delle poesie, è stata un'emozione indescrivibile! Stare con gli occhi bendati mi ha dato dopo un po',un senso di smarrimento e di paura. Mi sono immedesimata nelle persone non vedenti e mi si è stretto il cuore mentre pensavo a queste persone che non possono vedere il sole,il mare,gli animali,le persone,il cielo,tutte le meraviglie del creato e tutte le cose meravigliose che abbiamo. Queste persone pero' "sentono"!... Sentono le cose meravigliose che abbiamo e le persone meravigliose che gli stanno accanto;che sono i loro occhi,che non li lasciano soli,che li fanno sorridere,che li aiutano a farli sentire persone speciali,che li aiutano a farli sentire parte del mondo. Ci vuole maggiore sensibilizzazione perchè esse sono persone come tutti gli altri e non vanno identificate come disabili ma solo come persone. La disabilità non è un mondo a parte,ma una parte del mondo!


    Ultima modifica di AlessandraCarfora il Mar Mar 29, 2011 9:27 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  amelia prassino Lun Mar 21, 2011 8:37 am

    POCHI GIORNI FA IN AULA ABBIAMO TRATTATO L ARGMENTO DEI NON VEDENTI,IMMEDESIMANDOCI IN LORO CON UNA SEMPLICE BENDA:INIZIALMENTE HO PROVATO UNA SENSAZIONE DIFFICILE DA SPIEGARE,QUASI DISIORIENTATA,DOPO DI CHè CONCENTRATA NELL SCOLTARE LE SENSAZIONI,EMOZIONI DI TALE PERSONE (NON VEDENTI) MI SONO EMOZIONATA MOLTO ,QUASI ERO CONVINTA CHE STESSERO PARLANDO CON ME IN PRIMA PERSONA TENENDOMI PER MANO E CHIEDENDOMI DI COMPRENDERE TUTTO CIò CHE PROVANO .Bè UNA SENSAZIONE DIFFICILE DA SPIEGARE ,MA IN QUEL MOMENTO MI SONO RITROVATA IN UNA REALTà DIVERSA,PER UN MOMENTO NON ACCETTAVO DI RITORNARE NELLO STATO ATTUALE :DA QUI HO PERCEPITO CHE VIVERE NON SIGNIFICA VEDERE ,TOCCARE ECC,MA AMARE,ESPRIMERE,SENTIRE,TRASMETTERE:E PER POCHI MINUTI TUTTO CIò L'HO VISSUTO INTENSAMENTE...
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 12 Empty Ho partecipato alla simulazione

    Messaggio  oliver nuovo Lun Mar 21, 2011 10:20 am

    Io credevo che avendo gli occhi chiusi non potevo fare niente, ero passivo. Invece avendo gli occhi chiusi ho agito lo stesso, ho immaginato, hofatto qualcosa , ho comunque avuto il controllo di me stesso anche se in modo difficile ma non sono svenuto ne morto. Ho comunque partecipato alla vita, vivendo un disagio ma vivendo.
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    Messaggio  MarialuisaDiCostanzo Lun Mar 21, 2011 10:29 am

    Che strano effetto mi ha fatto stare lì cosciente di tutto quanto stesse accadendo, ma privata della vista...il non poter vedere cosa ci fosse oltre il mio naso, anche se sapevo benissimo cosa fosse perchè fino ad un minuto prima avevo tutto sotto controllo...è stato bello, ma strano! e dirlo mi fa sentire a disagio perche non è così che dovremmo vivere queste emozioni..la paura di non poter vedere piu il volto dei nostri cari, dei nostri amici del sole, dei colori di un prato o del grigiume della pioggia, è una cosa che spaventa..pero la voce rassicurante che leggeva le poesie mi ha fatto soffermare su un mondo a cui non avevo mai fatto attenzione piu di tanto prima d'ora, ed è ancora piu triste cosa! Provare a vivere 5 minuti come persone vivono intere esistenze non puo essere spiegato, non potremmo mai capire fino in fondo cosa provano queste persone, ecco noi possiamo immaginarlo nel vederli ma non è lo stesso di vevere certe situazioni..saremo noi a sentirci sempre a disagio nel rapportarci con loro perche seppure noi possiamo vederli, loro ci sentono, ci percepiscono nel nostro essere cosa che non tutti sanno fare..ed è esemplare il modo di come reagiscono alla vita senza lasciare che le cose vadano per come debbano andare senza reagire..personalmente penso che loro siano in grado di vivere la vita in maniera così attiva che non è da tutti..è stata una bellissima esperienza lunedì..un esperienza capace di regalare EMOZIONI, cosa che oggi è difficile da provare!
    Daniela Caiazzo
    Daniela Caiazzo


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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 12 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  Daniela Caiazzo Lun Mar 21, 2011 11:02 am

    In queste poesie ho sentito la voglia di vita che hanno queste persone, la loro voglia di "esserci" e non essere considerate dai più come oggetti difettosi.
    Le persone che discreditano i disabili, non riescono a concepire che persone con tali difficoltà possano essere felici e pieni di vita e gioia.
    Attraverso le attività al mio gruppo in Croce Rossa ( CRI ) ho avuto modo, in prima persona, di percepire la forza d'animo e la felicità che le persone diversamente abili riversano nelle loro attività.
    Abbiamo infatti partecipato a varie giornate con i ragazzi e le ragazze diversamente abili e da questa mia esperienza posso dire che riescono ad infornderti una forza d'animo veramente alta.
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    Messaggio  Claudia Lo Zopone Lun Mar 21, 2011 12:46 pm

    Dopo questa esperienza in aula mi sono resa conto dell'importanza del "controllo della situazione". Inizialmente, quando ho messo la benda sugli occhi mi sono sentita spaesata,senza punti di riferimento.
    Quando la prof ha cominciato a leggere le poesie, mi sono concentrata sul loro significato, senza focalizzarmi sulla benda che avevo sugli occhi che mi impediva di vedere.
    Ho provato per poco tempo le sensazioni di una persona non vedente,la mia attenzione si è sofferata sulle parole della prof e quindi su ciò che sentivo fuori, ma anche dentro...ovvero sul mio stato d'animo.
    Con gli occhi bendati è come se tutto fosse amplificato, tutte le emozioni e sensazioni assumevano un valore più intenso.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 12 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  nadia ritaccio Lun Mar 21, 2011 1:41 pm

    prima di iniziare la simulazione non sapevo a cosa andavo incontro e avvertivo enorme paura quando d improvviso buio totale, il silenzio dentro me. le parole lette hanno suscitato un percorso di autoritrovamento scavando in profondità, come se la mia anima e il mio essere si fosse ritrovato in un corpo non mio ho sentito mie le parole dette da quei grandi poeti. io credo che la loro difficoltà stia proprio nel fatto di non essere compresi come persone da tutto il resto del mondo e quindi tale difficoltà non è loro ma degli altri. attraverso questa simulazione sono diventata un'altra, ho messo gli occhi del poeta che ha scritto, ho sentito cio che loro hanno sentito nel scriverle e come vivono ogni giorno, portati al margine. dopo tutto questo coinvolgimento emotivo delle lacrime hanno percorso il mio viso, lacrime di dolore nel sentire la loro sofferenza e lacrime di gioia per tutta la forza e i sorrisi con cui affrontano la vita.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 12 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  fernanda di biasi Lun Mar 21, 2011 2:26 pm

    la mia prima sensazione è stata negativa riguardo la benda..appena chiusi gli occhi mi sono sentita sola per cui ho avuto l'esigenza di stringere la mano alla mia amica accanto.Le poesie che ho ascoltato sono state intense,potevo immaginare ogni parola e le ho pesate in modo diverso forse di più rispetto a come avrei fatto vedendo,c'é stato un attimo in cui il silenzio mi ha rilassata non ero distratta da nulla,ero pienamente focalizzata verso la voce che parlava e la percezione delle cose si è intensificata.dopo questa esperienza ho capito solo in parte come possano sentirsi le persone nate senza vista o quelle che l'abbiano perduta in seguito..
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 12 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  salvatore apredda Lun Mar 21, 2011 2:52 pm

    Attraverso l'esercizio fatto in aula,abbiamo provato per un attimo sensazioni indescrivibili,emozioni che ci fanno avvicinare x pochi minuti,alle sensazioni che possono provare persone meno fortunate di noi.Abbiamo ascoltato testimonianze di genitori che vedono i propri figli,no come disabili,ma come fiori delicati;persone che vorrebbero volare tra le nuvole e toccare il sole.Molto spesso non ci rendiamo conto che difficoltà superano queste persone,che forza hanno,quella "FORZA" CHE MOLTE PERSONE FORTUNATE NON AVREBBERO.
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    Messaggio  Alda Falco Lun Mar 21, 2011 3:06 pm

    La simulazione fatta in aula , ci ha permesso di capire ancora di più la disabilità nel vero senso della parola.
    Sono pienamente d'accordo con la collega : in quanto lo stare bendata per quei 5 minuti mi ha fatto capire , riflettere ma sopratutto ho percepito emozioni e rumori di cui non avevo mai dato peso ed ho ascoltato quelle poesie con un attenzione unica , la mia mente elaborava quelle parole con tutto il loro pieno significato , ho percepito la loro vitalità forza sopratutto dalla poesia "Non" che mi ha colpito tanto e ribadisce ancora che vogliono vivere una vita come tutti gli altri lontano da pregiudizi ed etichettature .
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    Messaggio  roberta pengue Lun Mar 21, 2011 3:48 pm

    nella lezione del 14 marzo in aula la docente ha letto una serie di poesie di persone disabili non vedenti che raccontavano o meglio esprimevano la loro disabilità, ed è per questo che abbiamo portato un foulard e ci siamo bendate mentre la docente leggeva queste poesie lo scopo era quello di sentirci anche noi delle persone non vedenti. infatti la mia reazione a questa simulazione è stata del tutto sorprendente subito ho sentito un fastidio e volevo togliere la benda poi ho provato a sentirmi anche io una persona non vedente ascoltando le parole della docente ma la mia concentrazione è durata poco subito dopo ho sentito il rumore di un cellulare che squillava e delle monete che sono cadute a una delle mie colleghe alla fine della simulazione devo dire che anche se fastidiosa per la bende è stata una prova molto significativa e io credo che le persone disabili non vedenti in questo caso non siano delle persone diverse da noi e sono pienamente d 'accordo con le parole della mia collega che sono delle persone vive coraggiose e serene nonostante il loro handicap che non deve essere visto come un problema anzi come un dono perchè forse sono ancora più profondi e riescono ad andare oltre quello che si può vedere.
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    Messaggio  Marianna Belcranio Lun Mar 21, 2011 4:30 pm

    Shocked STRANO, troppo strano, mettendo la benda davanti agli occhi ho percepito una sensazione stranissima: inizialmente mi sono agitata, avevo l'ansia, ho percepito i brividi e addirittura adesso che sto scrivendo avverto tali sensazioni, ed è questa la cosa incredibilmente strana! Quando la prof. ha cominciato a leggere le poesie, io ho dato poco ascolto alle prime, ero troppo presa dal pensare a come sarebbe stato possibile vivere senza il possesso della vista, pensavo e mi sentivo male, mi distruggeva solo il pensiero di non poter vedere... ad un certo punto mi sono detta: perchè ho così paura? perchè sono così agitata? è solo una simulazione non ho realmente perso la vista... così mi sono convinta a reagire, a tentare di pensare ad altro e mi sono impegnata ad ascoltare le poesie. L'ultima poesia "chiamami per nome " mi è piaciuta tantissimo, ascoltandola mi sono addirittura commmossa, lo stesso è successo ascoltando gli interventi di alcune ragazze in aula. Dopo l'ascolto delle poesie mi sono paralizzata, non sapevo cosa fare ,cosa pensare, ho cominciato a provare tanta rabbia,volevo togliere quella benda,ero GIà stanca di non vedere,non ce la facevo più, speravo che quanto prima la prof ci invitasse a toglierla, mi sentivo persa, allora ho cominciato a girarmi intorno , volevo poter riuscire a fare qualcosa per liberarmi da quel senso di impotenza che mi faceva star male e quindi ho provato a prendere il quaderno e la penna dalla mia borsa... poi finalmente la prof ci permette di togliere la benda e faccio un gran sospiro, cominciai subito a sentirmi meglio. Quella di oggi è stata un'esperienza toccante, fortissima davvero sensazionale , ho provato emozioni che non avevo mai provato prima, ricorderò per sempre questo momento!
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    Messaggio  luciaparadiso Lun Mar 21, 2011 5:55 pm

    in aula ci siamo immedesimati in un non vedende...e mentre la professoressa leggeva le poesie io sono riuscita ad ascoltarle meglio forse xkè non usando in quel momento il senso della vista non ero distratta da tutto quello che mi circondava e riuscivo a percepire di più le parole delle persone disabili che, nelle lettere, parlavano...ho provato anche ad immaginare come potevano sentirsi quelle persone che parlavano...però nel buio ad un certo punto, quando nessuno parlava, ho avuto bisogno del contatto perchè avevo come la sensazione di essere isolata dal resto del mondo...però nn posso dire che con questa simulazione ho capito come può sentirsi un non vedende perchè in quel momento sapevo che era solo per 5 minuti che sarei rimasta al buio ma che dopo per me sarebbe ritornato tutto come prima...io non posso capire come può sentirsi un non vedente, quello che può provare, posso solo immaginalo...
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    Messaggio  cosimo fabiana Lun Mar 21, 2011 6:40 pm

    Bendata...Ascoltando le poesie che la professoressa citava,ho provato una forte paura che mi arrivava allo stomaco.Difficilmente sono riuscita a comprendere le parole che citava la prof.Emozionandomi sono riuscita a capire la sofferenza e la grande tenacia che queste persone.Subito ho capito che le persone disabili amano la vita e vogliono affrontarla con le persone che gli sono vicine.Essi vogliono essere parte della società non vogliono sentirsi emarginati sono persone come noi,che amano e vogliono vivere e che hanno tanto da insegnarci.Li ammiro!
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    Messaggio  saragiuditta Lun Mar 21, 2011 6:48 pm

    La simulazione che abbiamo fatto in aula,ovvero il bendarci tutti,ha fatto scaturire differenti reazioni in ognuno di noi.
    C'è chi ha avuto paura,chi ha cercato la mano dell'amica seduta vicino,chi voleva addirittura togliersi la benda. Ognuno di noi, in questa stessa situazione ha provato differenti sensazioni. Sicuramente l'essere bendati per poco tempo...credo non possa far provare le sensazioni che si provano ad essere un non vedente.Noi dopo tutto eravamo padroni di noi stessi, avremmo tranquillamente potuto tornare alla nostra situazione di normalità,togliendoci semplicemente la benda,loro no! Eppure..per quanto minime e sicuramente quasi imparagonabili,le sensazioni che abbiamo provato nella simulazione,ci hanno avvicinato di più a questo mondo. Lo chiamo mondo,io, che ho la fortuna di conoscere una persona non vedente...e posso solo parlare di mondo,se penso a lui, e non ad un mondo di una persona disabile. Fa tante cose che io non so fare, come per esempio suonare il pianoforte divinamente, eppure lui non vede, io si!
    Sono delle persone meravigliose, riescono a sentire cose che noi non immaginiamo nemmeno...e non solamente perche' il loro udito è più sviluppato del nostro,ma perchè credo realmente abbiano tanto da dare. Non bisogna etichettarli come "tristi" come "sconfitti",perchè non lo sono. Noi invece, possiamo davvero sentirci migliori? ...
    Sono persone come noi, che nonostante questo immenso senso in meno,riescono a vivere una vita normale...come tutti noi!
    La simulazione credo sia servita,quindi, a farci capire che siamo tutti uguali...tutti abbiamo le nostre paure, le nostre insicurezze,le nostre fragilità e non sarà sicuramente un senso in meno a dettare la differenza.
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    Messaggio  natale camilla85 Lun Mar 21, 2011 6:54 pm

    Non avevo dubbi sulle forti sensazioni che questo corso mi avrebbe dato.Dalla simulazione effettuata in aula ,ascoltando le poesie lette e immedesimandomi nel ruolo dei non vedenti,inizialmente..mi ha provocato tanto dolore e sofferenza..poi anche solo per cinque minuti mi sono sentita spaesata,disorientata e avevo paura che qualcuno potesse farmi qualcosa non vedendolo.Credo che i non vedenti abbiano i sensi molto sviluppati e che riescano quindi a percepire tutto.Tutti sappiamo che la funzione visiva e fondamentale per l'autonomia e per le relazioni personali dell'individuo,bisogna ritenersi fortunati e non dare tutto per scontato.
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    Messaggio  cristiane iodice Lun Mar 21, 2011 7:13 pm

    quando ci siamo bendati tutti gli occhi mi sentivo strana, poi ho capito che siamo fortunati nel poter vedere, ma è importante affinare anche gli altri sensi, perche se per caso dovesse succedere una disgrazia non dobbiamo sentirci persi ma lottare e affrontare il mondo. Avendo gli occhi bendati mi venne in mente andrea bocelli, che nonostante non potesse vedere ha una forza d' animo e una voce soave che vedi al di la della sua disabilità, è una persona umile, non si affligge e sorride alla vita. Ma purtroppo ci sono persone che non riescono a lottare in questa vita, perchè secondo il mio parere le persone che lo circondano lo fanno sentire emarginato non gli danno il giusto supporto. Penso che al di la della disabilità in ogni persona batte un cuore, vive un' emozione, ci sono sentimenti e un semplice abbraccio una carezza li fa sentire speciali, perchè le parole si servono ma non producono un ' emozione, basta essere accanto a chi sta male, non parlando sempre ma ascoltando capendo ciò che hanno dentro, perchè a volte penso che sono stanchi di sentirsi sempre domande e domande, perchè poi devono trovare una risposta e trovare risposte è faticoso. Vogliono godersi il mondo con gli occhi dell' anima dell' emozioni e vivere di esse per sentirsi felici. questo è ciò che penso io, posso pure sbagliare, ma è bello non porsi sempre domande cercare risposte, ma vivere la vita per come viene.
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    Messaggio  d'ambrosio ernestina Lun Mar 21, 2011 7:32 pm

    Bendando gli occhi e simulando di essere cieca,mentre la docente leggeva delle poesie scritte da persone non vedenti,ho provato diverse sensazioni e un forte smarrimento;ma ho prestato moltissima attenzione alle parole citate dalla professoressa e mi sono immedesimata nei panni dei non vedenti ed ho cercato di immaginare il loro stato d'animo e le loro sensazioni.

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