Devo dire che appena ho coperto gli occhi ho provato una sensazione di angoscia,di panico e di come il non vedere rendeva tutto cosi difficile.
La prima cosa che mi è passata per la mente è stato quello di immaginare una persona non vedente e cercare di capire quanto potesse essere difficile gestire la sua vita.Ciò che ho provato è durato solo per un attimo e già sapevo che una volta tolta la benda avrei nuovamente potuto vedere,a differenza invece di chi vive costantemente questa situazione,ed ho capito di quanto la vista sia un organo importantissimo...
La professoressa ha iniziato a leggere le poesie...Tutte avevano un enorme significato,ma quella che mi ha colpito in particolar modo è stata"CHIAMATEMI PER NOME" scritta da Scopelliti pensando a sua figlia Benedetta;in cui chiedeva di essere riconosciuto per quello che è,una persona unica e irripetibile.
Io penso che è da ammirare la volontà e la capacità di queste persone...persone che sono piene nell'anima di tanti valori che quasi molti di noi non sappiamo nemmeno più cosa vuol dire...Ci troviamo in un mondo cosi bello ma anche tanto ingiusto e vorrei tanto che fossimo tutti allo stesso livello,senza distinzione alcuna,perchè in fondo chi in un modo,chi in un'altro,tutti siamo uguali.
Quest'esperienza che ho vissuto non la dimenticherò facilmente: è stata molto coinvolgente e piena di significato,in quanto in quel momento ho vissuto delle emozioni e ho avuto anche modo di riflettere.