Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  annapiro Mar Mar 15, 2011 10:51 pm

    grazie al laboratorio l'arte apre alla disabilità,fui bendata nel museo del suor Orsola e credetemi la reale difficoltà sta nel fidarti della persona che ti guida,avevo sempre la sensazione di sbattere contro un muro, perdi completamente l'orientamento,ma lasciate che vi dica che da questa mia esperienza non mi sono accorta della mia "disabilità" :io non mi fidavo!avevo paura per me stessa,avevo paura che mi potesse accadere qualcosa,e dire che mi recai ancor prima di questa mia esperienza al museo , ma solo da spettatrice incuriosita girovagai tra quelle meraviglie e credetemi non vidi dei meravigliosi dettagli, come le stigmate del Cristo sulle mani,che sono riuscita a "vedere" solo privandomi della vista e grazie al tatto,sembra illogico ma è cosi,e poi non abbiate paura di offrirvi in aiuto,basta chiederglielo,perchè per quanto io non mi fidavo il braccio della mia accompagnatrice mi dava sicurezza che sicuramente non l'avrei avuta senza di lei,sarei rimasta impietrita,noi tutti dobbiamo apprendere la loro forza di vita che nonostante le avversità sarà sempre più forte della nostra,per me disabilità è un concetto mentale che gli uomini "normodotati" si sono costruiti per etichettare una persona diversa da lui ma cio' nonostante non significa che non sia migliore,anzi io adotterei il termine "insegnanti di vita"e una persona che puo' insegnarci tanto è Felice Tagliaferri,vi consiglio di guardare il video......

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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  claudia ardito Mar Mar 15, 2011 11:05 pm

    il buio mi aiuta a viaggiare con la mente nella quiete e contemplare su cose a cui mai mi soffermo nella mia quotidianetà...così in aula è accaduto...bendata,ad occhi chiusi sono rimasta sola con il mio cuore,lontana dal caos che mi circondava e che poteva distrarmi ho ascoltato con massima attenzione le poesie di persone meravigliose e la prima sensazione avuta è stata BRIVIDI,mani fredde,batticuore...mi sono sentita inerme di fronte a quelle grandi parole,grandi per il significato che hanno assunto...mi sono sentita inutile sciocca stupida ingenua ignara di una realtà che forse non mi sono mai soffermata a conoscere a comprendere e a vivere davvero...quelle parole piene di sofferenza,rabbia,sete di giustizia erano come grida nella mia mente...stando ad occhi chiusi sn riuscita ad immaginarmi i volti dei poeti la loro espressione,i loro gesti e ho fatto mie tutte le loro parole!!!!...non è giusto etichettare queste persone che sono persone come tutti gli altri,non è giusto emarginarli farli sentire come subcultura,trattarli diversamente!!!...mi hanno colpito tutte le poesie ma le frasi che di piu mi sono rimaste impresse e che mi hanno fatta star male sono state:
    "chi sono non l’avete ancora intuito" di riccardo dove dimostra l'incapacità delle persone che lo circondano a non riuscire a capire il suo universo interiore;

    "Sono viva E SOLA" dove dimostra che queste persone si sentono sole abbandonate non capite incapaci di farsi capire,circondate da una massa di gente che crea continuamente barriere mentali e architettoniche;

    "Ho paura di cadere non tanto per il dolore che potrei avvertire ma per il peso dei loro occhi che sul quel pavimento mi potrebbero inchiodare" di gennaro morra..questa forse la piu drammatica la piu triste la piu...non ho parole...riesco solo a sentirmi inutile!!!!cioè ma ci rendiamo conto? il peso dei nostri sguardi superficiali,di pena...ci dovremmo vergognare!invece di guardare dovremmo agire!!!!fare qualcosa per migliorare la vita di queste persone!!!

    "anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
    vedrai che è bello vivere"...questa poi la piu bella che mi ha fatto capire quanto questa gente puo insegnarmi davvero a vivere,farmi scoprire il vero senso della vita,la volontà di vivere...mi fa capire quanto noi "NORMALI" ci occupiamo di frivolezze senza dare il giusto peso alle cose importanti!

    "Chiamatemi per nome"Non più:portatrice di handicap, disabile,non vedente, non udente, cerebrolesa, tetraplegica.Forse usate chiamare gli altri:“portatore di occhi castani” oppure “inabile a cantare”?o ancora: “miope” oppure “presbite”?
    Per favore abbiate il coraggio della novità...questa è proprio una pugnalata per noi stupidi ignoranti che classifichiamo etichettiamo queste persone meravigliose!!!! siamo noi le persone disabili siamo diventati vittime dei nostri appellativi si stanno ritorcendo contro di noi...ci sforziamo tanto ad etichettare e non ci accorgiamo che etichettiamo noi stessi per questo ci riesce bene ci siamo etichettati come Diversamente abili a vivere la vita,ciechi di vedere la vera realtà il mondo interiore di queste persone,sordi di fronte alle parole sofferenti di questa gente,disabili a comprendere davvero queste persone...
    mi vergogno!...la profondità della gente non sta nelle belle parole,nel corretto italiano,nel discorso fluente ma nel contenuto nella pratica nell'azione basta vestirsi da falsi paladini di pace e giustizia...spogliatevi e vestitevi solo di cuore,comprensione e soprattutto di azioni vere!!!!!




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    maria viro


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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  maria viro Mar Mar 15, 2011 11:16 pm

    Nella lezione della simulazione del foulard la professoressa ci ha fatti bendare e per pochi minuti ha voluto farci immedesimare in una persona cieca.E'stata una simulazione molto significativa e piena di emozioni perchè molto spesso noi diamo per scontato ciò che ci è stato dato sin dalla nascita,non diamo importanza al fatto che noi possiamo vedere i colori e le sfumature di tutto mentre ci sono persone che non possono.Bendarmi per pochi minuti e prestare attenzione alle poesie che leggeva la profesoressa è stato bellissimo ma nello stesso tempo pensavo che non potevo avere nulla sotto controllo,non potevo muovermi perchè altrimenti avrei procurato qualche rumore,non potevo osservare nulla...c'era solo un buio totale perchè nonostante fossi bendata ho anche chiuso gli occhi.Molto spesso non ci rendiamo conto di quello che siamo e abbiamo!Le persone disabili sono come noi anzi mi viene da scrivere meglio di noi perchè loro danno importanza a tutto,non si lamentano,sorridono e nonostante i loro mille "problemi"non si arrendono!Noi invece?siamo sempre pronti a lamentarci a fare discussioni per cose banali...!Loro per me sono "La Vita"
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    Rosa Lupoli


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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty l'esperimento dl foulard....emozioni..

    Messaggio  Rosa Lupoli Mer Mar 16, 2011 1:26 am

    in aula siamo stati bendati per 5 minuti e per un attimo ho avvertito senso di ansia e paura..ho provato strane sensazioni ,stare bendata mi ha fatto capire che la vista e fondamentale ,la docente leggeva delle poesie e io immaginavo come poteva essere la mia vita senza la vista ..le emozioni sono indescrivibili..mi rendo conto anzi ne sono sicura che queste persone devono essere valorizzate per come sono e devono avere la possibilità di integrarsi nella società perchè sono capaci di insegnarci tanto e trasmetterci delle emozioni uniche ...
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    LuciaDeGregorio88


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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty ciecità.....affrontarla o nasconderla???

    Messaggio  LuciaDeGregorio88 Mer Mar 16, 2011 9:24 am

    Non giudicatemi una folle,una sconsiderata ,una poco di buono...ma è solo grazie alla simulazione di lunedì che ho aperto gli occhi!
    Lunedì in aula non ho pianto ,ho voluto fare la forte ma mi sarei riempita di schiaffi,sono stata malissimo tutta la giornata,mi sono sentita una schifezza,una nullità...c'è stata la testimonianza di una ragazza che ha la madre in casa cieca e fino a quel momento non sapeva cosa significasse davvero non vedere,quando l'ha provato per qualche secondo è stata malissimo.Sentire questa testimonianza,vedere la sofferenza sul suo voto a contribuito a fomentare quei miei sentimenti.
    Anch'io in casa ho mia madre che ha perso la vista ad un occhio all'età di 18 anni...il giorno del suo compleanno mentre preparava la festa,nel prendere una bottiglia di coca-cola dal frizer,che all'epoca erano di vetro,ed è bastato un piccolissimo urto da parte di mio zio per far sì che quela bottiglia diventasse una bomba e segnasse la sua vita.In casa mia non si parla mai di questa cosa,e mia mamma svolge una vita completamente normale,al punto che tutti in famiglia,non pensiamo mai che tutta quello che lei fa ,lo fa vedendo con un solo occhio.la scelta di mio nonno fu di non dichiarare questa sua menemozione e da un lato penso sia stato un bene,perchè tutti non ci pensano mai.
    mia madre è una donna preparatissima,autonoma,attiva e nessuno la ferma,pensate l'anno scorso ha avuto un 'incidente con mio padre e si è rotta tibia,malleolo e menisco ma anche questo non l'ha fermata.dopo solo 4 mesi ,inspiegabile per i medici mia madre ha ripreso la sua vita, ed oggi dopo un'anno ha riporta i tacchi...sarà banale,ma la prima che li ha messi a capodanno sembrava una bimba dinanzi ad una barbie!!!!!!!forse a differenza di quando ci ha raccontato la ragazza in aula,mia madre non è gioiosa,anzi sfoga tantissimo il suo nervosismo su di noi,ed io non vi nascondo che sono spesso in conflitto con lei,ma la cosa che mi ha fatto sentire male lunedì,e che AVENDOLA VISTA SEMPRE COME UNA PERSONA NORMALE,NON AVENDO MAI VISTA SUL SUO VOLTO SOFFERENZA,NON PARLANDO MAI DI QUESTA SUA MENOMAZIONE...IO L'HO SEMPRE VISTA UNA PAZZA,ma oggi ho capito che forse i suoi scatti siano dovuti a tutto cio che lei porta dentro,e che nessuno capisce.
    tornando a casa ho parlato con mio padre,anche perchè avevo la testa tra le nuvole,e lui mi ha detto che è proprio per questo che lui chiede a me e mio fratello di sopportare qualche sfogo ,loro non ce l'hanno mai ftto pesare,osservare e questo se da un lato ha aiutato mia madre a sentirsi normale e ad essere trattata da tutti come tale,da un lato è stato un 'errore perchè è mancata quella comprensione,quella parolina di conforto che forse avrei potuto darle.
    tornando alla simulazione sono stata stravolta all'inizio da un senso di vuoto ma al tempo stesso di stupore ,mi sentivo lontana dagli altri,mi sentivo su un altro pianeta ed ho percepito ogni singolo rumore ,gesto ,che accadeva intorno...la mia fantasia ha iniziato a dipingere ogni singola parola delle poesie..e ci sono state delle frasi che mi hanno inciso..."sono per voi un fiorellino delicato;...barcollo come un birillo...;chiamatemi per nome!"in queste poesie traspare la richiesta di essere visti come delle persone e non come degli oggetti di pietismo...loro vogliono e richiedono una vita normale,una loro personalità che sentono di avere ma che vedono non accettata dagli altri!



    vorrei chiedere un consiglio a voi,alla prof se legge questo commento...tra me e mia madre c'è una grande barriera,ma io vorrei tanto che lei la infrangesse,che mi paralsse ,che non avesse paura di affrontare il suo problema.forse ecco lei non l'accetta, ma se tiene tutto dentro non farà altro che continuare a sfogare negativamente solo su noi(me e mio fratello e mio padre)continuando ad allontarmi.voglio darle affetto ma voglio anche riceverlo da lei,lei appare come la Rottermaier, è rigida,ogni cosa sembra sfiorarle,non ci ha mai abbracc ne baciato ,dà l'anima per noi e soffre se vede che qualcosa ci fa male,come dice mio padre,perchè lui è l'unico che vede e sente il suo dolore.ma non sarebbe meglio se lei lo esponesse anche a noi???cosa posso fare?

    +++++++++++++++++++++++
    ti rispondo subito, ho sentito molto intenso questo commento e ti ringrazio per averlo scritto, per aver tirato fuori quanto hai provato. Quando chiudiamo gli occhi o siamo soli ci confrontiamo con quanto abbiamo dentro ma il tempo non ci consente di fermarci mai. La società veloce e visiva che ci appartiene.
    Io penso che tua madre sia forte e resiliente, mi ha ricordato molto mia nonna dalla tua descrizione, che avevo e che era una roccia, in casa un pilastro.
    Penso che tu debba provare a leggerle questo tuo bellissimo commento, proprio com'è, magari tralasciando qualche descrizione se vuoi che possa infastidirla.
    talvolta le parole scritte consentono di comunicare meglio di quelle orali e volanti, talvolta rapide e inascoltate. Il mio consiglio è di trascrivertelo su word, rivederlo e leggerle tutto. anche s elei finge di non sentirti.
    scegli un momento buono, nessuno vuole essere fredda, a volte le circostanze, l'educazione tante cose ci rendono la persona che diventiamo. ma dentro siamo tutti desiderosi di affetto e comprensione.
    Sono certa che questa tua attenzione le piacerà, come questo tuo aver capito che i suoi sfoghi non fanno di lei 'una pazza' ma una donna, con le sue fragilità, magari non esplicitate. forse non dirà niente, resta una 'roccia' forte e solida nonostante quello che le è accaduto, ma sicuramente ti aspetta da tantissimo tempo, aspetta la mano che tu vuoi tenderle.
    fammi sapere anche in privato. coraggio! la docente
    marasco immacolata
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  marasco immacolata Mer Mar 16, 2011 9:39 am

    Durante il laboratorio provando a simulare la condizione di una persona non vedente soltanto per cinque minuti ho provato sensazioni strane ma allo stesso tempo belle:sensazioni strane perchè personalmente era la prima volta che mi immedesimavo in un corpo di una persona''non vedente'' e quindi ero titubante,avevo paura,non sapevo cosa fare,come muovermi,mi sentivo sola,spaesata,non sapevo se e come chiedere aiuto, ma poi ad un certo punto la professoressa ha iniziato a leggere alcune poesie scritte da ragazzi con disabilità,mi sono traquillizzata,iniziando a provare sensazioni belle,profonde e inoltre non potendo utilizzare la vista mi sono basata su altri sensi quali l'udito,il quale mi ha permesso di ascoltare attentamente le poesie nonostante gli spiccioli che cadevano,il cellulare che squillava,il rumore dei tacchi delle ragazze che camminavano ecc..
    Dalle poesie ascoltate ciò che emerge e che le persone con disabilità non vorrebbero compassione da gli altri, nemmeno dai genitori,ma vorrebbero semplicemente che gli altri le considerassero per ciò che sono,cioè delle persone come tante altre,con un volto,con un sorriso,con un pianto,con una gioia,con dei pensieri e soprattutto con grande voglia di vivere.
    Esse vorrebbero essere chiamate per nome e non più etichettate come '' disabili '', ''non vedenti'', ''non udenti'',ecc.. perchè sono prima di tutto persone che come tutte amano,sognano,vivono ma si sentono sole e non comprese,e vivono con la paura di essere giudicate e viste per ciò che non sono o meglio non sentono di essere.
    A mio parere ''i disabili' sono persone di grande esempio che ci insegnano ad amare la vita e a valorizzare tutto ciò che abbiamo.
    Esse vengono viste come persone limitate perchè hanno una disabilità, ma siamo invece noi''persone normali'' ad essere ancora più limitate in quanto non riusciamo a capire ciò che queste persone ci possono dare e insegnare.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  Diana Telese Mer Mar 16, 2011 10:00 am

    L'esperienza di bendarsi e contemporaneamente di ascoltare delle poesie scritte da persone divesabili mi ha fatto sentire addosso il senso di quelle parole, mi ha portato ad ascoltare realmente,a concentrarmi di più.
    Ho potuto provare delle sensazioni che altrimenti sarebbero rimaste nacoste o non sarebbero state così intense e cioè la paura,lo smarrimento ma anche poi la tranquillità e la profondità del momento.Mi sono resa conto che la vista per noi vedenti è essenziale ma che allo stesso tempo essa non ci permette di ascoltare come potremmo Rolling Eyes .Le poesie ascoltate evidenziano la voglia dei diversabili di vivere senza dover sentire il peso della loro diversità.
    Mi ha particolarmente emozionata la poesia "L'angelo del Signore" di Riccardo Fafnir quando riferendosi ai genitori recita così: "Vi sentite in colpa per la mia diversità e non cogliete l'insegnamento che la mia vita dà".
    Ho pensato,immedesimandomi, che soffrirei enormemente sapendo che i miei genitori starebbero male(per di più per un disagio che io non avvertirei come tale). Il loro senso di colpa diventerebbe il mio senso di colpa. Invece come intuiamo dalla poesia possiamo solo imparare da queste persone e ammirarle,non emarginarle ed etichettarle. E poi voglio dire una cosa: "Il mondo è bello perchè è vario Exclamation ". Perchè abbiamo paura della diversità e ci consola invece il sentirci uguali quando così non è??
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Simulazione

    Messaggio  emiliafelago Mer Mar 16, 2011 10:08 am

    Ansia,paura,tristezza sono le sensazioni provate durante la simulazione, mi sono sentita scossa dentro e avevo paura anche di muovermi ero del tutto disorientata! Inizialmente riuscivo ad ascoltare le parole delle poesie e ad essere attenta, ma in seguito dopo i primi rumori in aula mi sono del tutto persa non riuscivo più ad ascoltare e sentivo crescere sempre di più l’ansia in me, non nego che anche dopo essermi tolta la benda continuavo un po’ a tremare e facevo fatica nel respirare …

    In seguito dopo i commenti in classe dei vari casi di persone non vedenti , mi sono resa conto che forse io fin ora ho avuto un deficit nel pensare che queste persone siano diversa da me, si sicuramente non possono vedere ciò che io vedo, ma possono toccarlo, ascoltarlo e quindi sentirlo e cogliere la vera profondità delle cose in quanto noi nn ci soffermiamo mai veramente ad ascoltare o toccare le cose ma usiamo solo un unico senso quello della “vista” . Quindi queste persone non devono più essere etichettate ingiustamente perche si è vero hanno un deficit alla vista però questo non gli vieta di vivere una vita del tutto normale ….
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    Messaggio  vincenza d'agostino Mer Mar 16, 2011 10:10 am

    Un miscuglio di emozioni...Strane sensazioni... nel Stare bendata ho avuto un pò di smarrimento con gli occhi coperti ma sono stati solo per 5-10 minuti e per fortuna avevo tutto gli altri sensi che potevo sfruttare... non so come facciamo loro a non usarli al 100%... gli scrittori e le persone disabili giustamente vogliono essere chiamati per nome e non vogliono essere trattati come disabili... Sempre per esperienza, è bello,emozionante per chi ha un disabile o un non vedente vederli giocare,mangiare una pizza o un gelato o sorridere senza che nessuno li giudichi o che li guardi con aria sospetta pronti a giudicarli... Neutral ...
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  DomenicaMaiello Mer Mar 16, 2011 10:29 am

    LuciaDeGregorio88 ha scritto:Non giudicatemi una folle,una sconsiderata ,una poco di buono...ma è solo grazie alla simulazione di lunedì che ho aperto gli occhi!
    Lunedì in aula non ho pianto ,ho voluto fare la forte ma mi sarei riempita di schiaffi,sono stata malissimo tutta la giornata,mi sono sentita una schifezza,una nullità...c'è stata la testimonianza di una ragazza che ha la madre in casa cieca e fino a quel momento non sapeva cosa significasse davvero non vedere,quando l'ha provato per qualche secondo è stata malissimo.Sentire questa testimonianza,vedere la sofferenza sul suo voto a contribuito a fomentare quei miei sentimenti.
    Anch'io in casa ho mia madre che ha perso la vista ad un occhio all'età di 18 anni...il giorno del suo compleanno mentre preparava la festa,nel prendere una bottiglia di coca-cola dal frizer,che all'epoca erano di vetro,ed è bastato un piccolissimo urto da parte di mio zio per far sì che quela bottiglia diventasse una bomba e segnasse la sua vita.In casa mia non si parla mai di questa cosa,e mia mamma svolge una vita completamente normale,al punto che tutti in famiglia,non pensiamo mai che tutta quello che lei fa ,lo fa vedendo con un solo occhio.la scelta di mio nonno fu di non dichiarare questa sua menemozione e da un lato penso sia stato un bene,perchè tutti non ci pensano mai.
    Ciao Lucia ho letto tutto il tuo commento e devo dire che non ho potuto fare a meno di risponderti!Anche a me è successo qualcosa di simile ma nei confronti di 2 miei carissimi amici che adesso uno si ritrova sulla carrozzina e l'altra...bhè speriamo che l'altra riesca ancora a camminare per qualche annetto...Comunque per quanto riguarda il ''comportamento''rigido come dici tu di tua madre l'unica cosa per sconfiggerlo è quello di parlarle e farle capire che tu ci sei sempre stata per lei ci sei ancora e ci sarai sempre,non aver paura affrontarla con qualche discorso credimi sono sicura che tutto ciò che le dirai tua madre capirà ma se tu non inizierai mai a parlare di quello che senti e provi nei suoi confronti lei non riuscirà mai a levarsi quella maschera di madre ''rigida''.Anch'io ho affrontato un brutto periodo con mia madre pensando che lei addirittura non mi volesse nemmeno più bene,cosa impossibile,ma poi dopo ho capito che è meglio tirar fuori da noi stessi tutte le paure che ci bloccano e farle capire che noi siamo qui siamo sempre presenti come loro lo sono con noi dalla nascita!!Ciao Lucia buona giornata e mi raccom.cerca di parlarle...

    mia madre è una donna preparatissima,autonoma,attiva e nessuno la ferma,pensate l'anno scorso ha avuto un 'incidente con mio padre e si è rotta tibia,malleolo e menisco ma anche questo non l'ha fermata.dopo solo 4 mesi ,inspiegabile per i medici mia madre ha ripreso la sua vita, ed oggi dopo un'anno ha riporta i tacchi...sarà banale,ma la prima che li ha messi a capodanno sembrava una bimba dinanzi ad una barbie!!!!!!!forse a differenza di quando ci ha raccontato la ragazza in aula,mia madre non è gioiosa,anzi sfoga tantissimo il suo nervosismo su di noi,ed io non vi nascondo che sono spesso in conflitto con lei,ma la cosa che mi ha fatto sentire male lunedì,e che AVENDOLA VISTA SEMPRE COME UNA PERSONA NORMALE,NON AVENDO MAI VISTA SUL SUO VOLTO SOFFERENZA,NON PARLANDO MAI DI QUESTA SUA MENOMAZIONE...IO L'HO SEMPRE VISTA UNA PAZZA,ma oggi ho capito che forse i suoi scatti siano dovuti a tutto cio che lei porta dentro,e che nessuno capisce.
    tornando a casa ho parlato con mio padre,anche perchè avevo la testa tra le nuvole,e lui mi ha detto che è proprio per questo che lui chiede a me e mio fratello di sopportare qualche sfogo ,loro non ce l'hanno mai ftto pesare,osservare e questo se da un lato ha aiutato mia madre a sentirsi normale e ad essere trattata da tutti come tale,da un lato è stato un 'errore perchè è mancata quella comprensione,quella parolina di conforto che forse avrei potuto darle.
    tornando alla simulazione sono stata stravolta all'inizio da un senso di vuoto ma al tempo stesso di stupore ,mi sentivo lontana dagli altri,mi sentivo su un altro pianeta ed ho percepito ogni singolo rumore ,gesto ,che accadeva intorno...la mia fantasia ha iniziato a dipingere ogni singola parola delle poesie..e ci sono state delle frasi che mi hanno inciso..."sono per voi un fiorellino delicato;...barcollo come un birillo...;chiamatemi per nome!"in queste poesie traspare la richiesta di essere visti come delle persone e non come degli oggetti di pietismo...loro vogliono e richiedono una vita normale,una loro personalità che sentono di avere ma che vedono non accettata dagli altri!



    vorrei chiedere un consiglio a voi,alla prof se legge questo commento...tra me e mia madre c'è una grande barriera,ma io vorrei tanto che lei la infrangesse,che mi paralsse ,che non avesse paura di affrontare il suo problema.forse ecco lei non l'accetta, ma se tiene tutto dentro non farà altro che continuare a sfogare negativamente solo su noi(me e mio fratello e mio padre)continuando ad allontarmi.voglio darle affetto ma voglio anche riceverlo da lei,lei appare come la Rottermaier, è rigida,ogni cosa sembra sfiorarle,non ci ha mai abbracc ne baciato ,dà l'anima per noi e soffre se vede che qualcosa ci fa male,come dice mio padre,perchè lui è l'unico che vede e sente il suo dolore.ma non sarebbe meglio se lei lo esponesse anche a noi???cosa posso fare?

    domenica perchè trascrivi questo messaggio????
    ricordate salvate prima in word poi trascrivi sul forum...
    la docente
    Prof le chiedo scusa non volevo trascrivere questo messaggio ma semplicemente risp..Lucia ma poi non ho capito xke è uscito cosi...


    Ultima modifica di DomenicaMaiello il Gio Mar 17, 2011 1:55 pm - modificato 1 volta.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  VivianaNobili Mer Mar 16, 2011 10:40 am

    Panico... Panico e paura, sono le prime cose che ho avvertito quando di colpo ho dovuto bendare gli occhi. Io, che ho sempre l'abitudine di avere sempre tutto sotto controllo.... Ho avvertito in me un senso di vuoto, che mi ha portato a dover stringere la mano dell'amica che mi stava accanto per avvertire un senso di sicurezza, per sentirmi "protetta", non potendo sapere ciò che mi stava intorno. Dopo averle stretto la mano, sono riuscita a rilassarmi e sono così "entrata" nelle poesie, tanto da non avvertire nemmeno il rumore dei soldi caduti sul pavimento o la collega che parlava a telefono. Sono riuscita a cogliere i pensieri, le parole delle persone che vogliono essere ascoltate, hanno bisogno di essere ascoltati, affinchè possano anche loro (pur non avendo la vista, l'udito o qualsiasi altro deficit) essere considerati come P E R S O N E, essere chiamati per nome, essere considerati per quello che sono e non per la loro disabilità.

    Chiamatemi per nome.
    Non voglio più essere conosciuto per ciò che non ho ma per quello che sono: una persona come tante altre. Chiamatemi per nome. Anch'io ho un volto,un sorriso,un pianto,una gioia da condividere. Anch'io ho pensieri, fantasia, voglia di volare. Chiamatemi per nome. Non più portatore di handicap, disabile, handicappato, cieco, sordo, cerebroleso, spastico,tetraplegico.
    Forse usate chiamare gli altri: "portatore di occhi castani" o "inabile a cantare"? o ancora "miope e presbite"?
    Per favore, abbiate il coraggio della novità.
    Abbiate occhi nuovi per scoprire che, prima di tutto, IO SONO.Chiamatemi per nome.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty simulazione:vivere per un momento come loro

    Messaggio  martina esposito Mer Mar 16, 2011 10:42 am

    questa esperienza è stata molto significativa,mi ha fatto capire meglio le delle sensazioni che probabilmente conoscevo solo in maniera molto superficiale.Nel bendarmi gli occhi anche per soli 5 minuti ho provato smarrimento,paura,credo che siano "emozioni" vissute ogni giorno da persone non vedenti e averlo provato in prima persona ho avuto i brividi,perche per un momento non vedevi piu il mondo, le persone,i colori,la luce....Ma ascoltando anche una voce che ci leggeva poesie scritte da queste persone disabili in loro ho captato si la paura di essere giudicate ogni giorno della loro vita,ma che allo stesso tempo hanno una gran voglia di vivere...persone davvero da ammirare.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  MariaRosaria Lettieri Mer Mar 16, 2011 10:46 am

    Con gli occhi bendati ho provato una sensazione di vuoto intorno,percepivo la voce della professoressa che recitava le poesie,sapevo da dove veniva,ma la mia attenzione era focalizzata sul suono di quelle parole,sul triste significato che esse avevano,sugli stati stati d 'animo che esse nascondevano.Al di là di quel buio qualcosa c'era non lo si vedeva ma lo si sentiva,c'erano sensazioni,c'erano emozioni di chi racconta il proprio disagio,di chi cerca di trasmettere agli altri il proprio mondo interiore,di chi si sente giudicato e "inchiodato" da tale giudizio ,di chi ha un nome spesso dimenticato.Sarei ipocrita nel dire di aver provato a pieno le stesse sensazioni di un non vedente,cinque minuti sono troppo pochi per comprendere una intera vita senza luce,senza immagini ne colori ma nello stesso tempo sufficienti per capire che la vera luce i veri colori e le vere immagini sono quelle che giorno dopo giorno ci costruiamo dentro.
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    MariaRosaria Lettieri


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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  MariaRosaria Lettieri Mer Mar 16, 2011 10:51 am

    Con gli occhi bendati ho provato una sensazione di vuoto intorno,percepivo la voce della professoressa che recitava le poesie,sapevo da dove veniva,ma la mia attenzione era focalizzata sul suono di quelle parole,sul triste significato che esse avevano,sugli stati stati d 'animo che esse nascondevano.Al di là di quel buio qualcosa c'era non lo si vedeva ma lo si sentiva,c'erano sensazioni,c'erano emozioni di chi racconta il proprio disagio,di chi cerca di trasmettere agli altri il proprio mondo interiore,di chi si sente giudicato ed "inchiodato" da tale giudizio ,di chi ha un nome spesso dimenticato.Sarei ipocrita nel dire di aver provato a pieno le stesse sensazioni di un non vedente,cinque minuti sono troppo pochi per comprendere una intera vita senza luce,senza immagini ne colori ma nello stesso tempo sufficienti per capire che la vera luce i veri colori e le vere immagini sono quelle che giorno dopo giorno ci costruiamo dentro.
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    Messaggio  111000295 Mer Mar 16, 2011 10:58 am

    le poesie lette dalla prof sono state bellissime e mi hanno fatto pensare tanto essere bendata mi ha messo paura ansia smarrimento perchè mi mancava ciò che per me è indispensabile........la vista. ascoltando le poesie ho immaginato la mia vita senza vista e mi sono resa conto che queste persone hanno bisogno di aiuto e si sentono sole dinanzi alla società ma in fondo sono persone come noi anzi ancora più speciali che hanno tanta voglia di vivere.................. flower Very Happy
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty SIMULAZIONE

    Messaggio  Marisa Gallo Cantone Mer Mar 16, 2011 11:00 am

    AVENDO GLI OCCHI BENDATI, HO AVUTO UNA SENSAZIONE MAI PROVATA PRIMA.
    MI SENTIVO MOLTO SPAESATA E INTIMORITA DAL FATTO DI NON POTER AVERE LA SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO...IMPROVVISAMENTE,SENTENDO GLI SPICCI CADERE , AVREI VOLUTO TOGLIERMI LA BENDA PER VEDERE A CHI FOSSERO CADUTI GLI SPICCI IN QUEL MOMENTO..
    LE POESIE MI HANNO COLPITO MOLTO E MI HANNO FATTO RIFLETTERE SU UN ASPETTO A CUI NON CIò MAI PENSATO,CHE INVECE è UNA CAUSA DEL MALESSERE DEI DISABILI.IN MOLTE POESIE TRASPARE LA LORO SOFFERENZA DOVUTA ALLA SOLITUDINE.
    IL VALORE DI UNA PERSONA SENZA LA VISTA IO MI SENTIREI SENZA VITA.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty commento della simulazione del 14/03

    Messaggio  immacolata Mer Mar 16, 2011 11:07 am

    Quando ho indossato la benda per prima cosa ho stretto la mano alla mia compagna perchè avevo paura e pensavo di non farcela,ma poi mi sono detta ,no devo essere più forte e voglio conoscere quali sensazioni riesco a provare.Non so cosa mi sia successo,appena la prof.ha iniziato a leggere la poesia di SARA(VORREI...POTREI)mi sono sentita.....non so forse non riesco a spiegarlo a parole è stata un emozione vissuta al cento per cento a tal punto da mancarmi il fiato.Riuscivo ad ascoltare quelle dolci parole una ad una come non avevo mai fatto in vita mia, entravanno dritte al cuore ed io non facevo altro che confermare ciò che ho sempre pensato...Viviamo in un epoca dove le immaggini ci travolgono inevitabilmente un esempio, potrebbe essere l' anoressia dove tutte le ragazze vorrebbero essere magre per sentirsi piu belle e poi si ritrovano a combattere contro una malattia,tutte desiderano indossare abiti firmati per sentirsi al passo con la modernità, ma poi un giorno incontriamo un meno abile e lo vediamo camminare con un bastone in mano o su una sedia a rotelle solo a quel punto, ci fermiamo a riflettere e pensiamo DOV'E IL VERO SENSO DELLA VITA? Penso che ci sentiamo talmente vuote da eguaglire questa sensazione con azione effimere perdendo il controllo di noi stesse.Basta ascoltare una poesia con il cuore per riportarti alla realtà e ricercare nelle azioni semplici il gusto di vivere anche sensa uno dei nostri sensi poiche gli alti eguagliano qullo perduto.Ora ditemi se queste persone non possiamo chiamarle persone SPECIALI.

    RINGRAZIO LA PROF.PERCHE AD OGNI INCONTRO Sà EMOZIONARCI MA SOPRATUTTO CI Fà RIFLETTERE SU COSE CHE FORSE NON CI SAREMMO MAI SOFFERMATI.


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    Messaggio  angela d' alterio Mer Mar 16, 2011 11:11 am

    con la simulazione che abbiamo fatto in aula, ho provato sensazioni fortissime....in quel momento con gli occhi bendati mi sono sentita sola,ho avvertito un forte senso di solitudine; era come se fossi isolata dal mondo intero, l' unica cosa che mi rassicurava era la voce che mi leggeva le poesie....
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty simulazione 14/3

    Messaggio  maria rosaria paolillo Mer Mar 16, 2011 11:17 am

    Quando ho bendato gli occhi all inizio mi sono sentita un pò spaesata e d istinto ho dato la mano alla mia amica.Mentre la prof leggeva le poesie mi sono rilassata e cercavo di immaginare come si potevano sentire le persone che ralmente non hanno la vista,dico "cercare" perche io personalmente non posso dire di aver avuto le stesse sensazioni,di essermi sentita come loro.Quella che avevo sugli occhi era solo una benda che dopo un pò andava tolta ,mentre i non vedenti ci devono coinvivere per tutta la vita cn questa "benda".
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  rachele.carbone Mer Mar 16, 2011 11:50 am

    RISPONDO A LUCIA DE GREGORIO 88

    Ciao,anche non conoscendoti leggendo la tua riflessione mi sento di risponderti e spero che ti farà piacere e non mi chiamerai invadente.
    Io penso che tua madre si allontana e assume atteggiamenti a volte "aggressivi" urlando e arrabbiandosi subito, solo perchè non vuole che voi state male,lei in cuor suo soffre e se mi permetti cerca di starci più vicino,non avendo paura di dirci quello che provi,l'aiuterai a farla sfogare e farla sentire più libera anche a lei nell'esprimere quello che prova e vivrete con più tranquillità.
    Non lasciare che non vi scambiate affetto,perchè nessuna persona lo rifiuta nella sua vita.
    Tutti ricerchiamo affetto sempre,soprattutto dai nostri cari.
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    Messaggio  lidia postiglione Mer Mar 16, 2011 12:02 pm

    Essere bendati è stata veramente un'esperianza fantastica.Sentire poi con la massima concentrazione quelle poesie scritte da ragazzi con disabilità mi ha emozionata ancora di più...ritengo che noi tutti sottovalutiamo le possibilità e l'infinita profondità di queste persone,ricche di risorse.In conclusione,oltre ad affermare che ho provato sensazioni che non avrei mai immaginato di provare prima,mi viene immediatamente da dire,come quasi dopo ogni laboratorio,che dobbiamo autovalutarci di più,credere in noi stessi,e credere che VOLERE è POTERE;e inoltre credere in queste persone,in quanto sono risorse fondamentali per la società.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty laboratorio 14 marzo

    Messaggio  MariaPetrone Mer Mar 16, 2011 12:15 pm

    Durante la SIMULAZIONE anche se inizialmente non ero a mio agio dopo poco sono riuscita a tranquillizzarmi e non ho trovato difficoltà ad ascoltare le poesie.. Ero "paralizzata" con il corpo ma con la mente NO.. è stato come se mi fossi immedesimata in ciò che ascoltavo, non sentivo nessun rumore attorno a me, sole le parole che risuonavano in me facendomi percepire come più da vicino le emozioni e le sensazioni dei protagonisti delle poesie. Mi ha colpito soprattutto la poesia CHIAMATEMI PER NOME... E credo che forse sbagliamo ( e metto me in prima persona) ad etichettare le persone non vedenti, portatori di handicap, le persone con mancanza di arti... come DIVERSE da noi... A volte quando mi è capitato di incontrarle ho provato "pena" nei loro confronti o addirittura ho esclamato : "poverini"... Bhè da quando sto frequentando questo corso ho realizzato che forse facciamo più "pena" noi a considerarle inferiori e siamo molto più poveri noi se pensiamo a loro soltanto nelle loro disabilità e a non riconoscerli prima di tutto come PERSONE così come lo siamo noi.
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    Messaggio  raffaela_bossa Mer Mar 16, 2011 12:33 pm

    l'essere bendata ti porta a pensare tante di quelle cose che ognuno di noi non avrebbe mai immaginato. Ho provato una sensazione unica,non riesco a descriverla a parole ma sento e ho capito dalle poesie che molte persone disabili in alcuni situazioni hanno più grinta e coraggio di me.A volte per piccoli problemi e piccole incomprensioni ci rimango male ma ascoltando queste poesie ho capito che nella vita non bisogna mai lamentarsie affrontare tutto ciò che ci capita nel bene e nel male perchè ci sono persone che stanno peggio di me e non cadono nel profondo!Sono rimasta colpita dall ultima poesia letta "chiamatemi per nome".Da questa poesia si evince proprio la tanta voglia di vivere e di stare in mezzo agli altri.Essi non se ne fanno un problema e per questo motivo non vogliono essere etichettati in una determinata forma bensì essere considerate persone normali!infatti su questo punto di vista sono in totale accordo in quanto non bisogna considerarle persone diverse da noi,ma PERSONE come lo siamo NOI.
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  Alessia G. Mer Mar 16, 2011 12:34 pm

    Appena bendata mi sono sentita smarrita,infatti le prime due poesie quasi non le ho ascoltate...poi una volta abituata ad avere il buio intorno a me ho iniziato a seguire la voce della professoressa quasi come se fosse la luce che illuminava il buio e sembrava che fossero gli autori delle poesie a parlarmi non l'insegnante...
    Io penso che queste simulazioni sono esperienze importanti,anche se può sembrare il contrario,e sono importanti perchè sono esperienze profonde della vita,esperienze che ci permettono di vivere le "diversità"degli altri sulla nostra pelle...in sostanza ci permettono di sfiorare il mondo della disabilità...!!!è vero,per cinque minuti siamo state bendate,vedevamo soltanto il buio però forse per la prima volta molte di noi sono andate oltre il buio e hanno avuto il coraggio di osservare la novità...quindi io credo che per cinque minuti non siamo stati cechi ma vedenti che non si limitano a guardare ma osservano al di là dei limiti...
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    4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE - Pagina 6 Empty Re: 4. laboratorio 14 marzo - SIMULAZIONE

    Messaggio  CarolinaGalluccio Mer Mar 16, 2011 12:48 pm

    Ragazzi se vi interessa leggete questo articolo:
    http://www.corriere.it/salute/disabilita/11_febbraio_11/invalidi-vessati-burocrazia_dddf85c8-35be-11e0-9a90-00144f486ba6.shtml
    Speriamo che come sta scritto alla fine di questo articolo che le associazioni dei disabili veramente annuncino battaglia!!!

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