Complimenti e grazie a tutti...Vi ringrazio uno a uno singolarmente per avermi dato dimostrazione del fatto che, forse mi ripeto in un concetto già espresso, la superficialità non ci appartiene! Trovo che sia davvero bello riuscire a discutere di tematiche così toccanti e talora drammatiche in maniera così spontanea e sincera. In linea generale ho provato commozione per le parole di tutti i compagni che hanno argomentato ma in particolar modo sono stata colpita, per motivazioni differenti da tre interventi in particolare, che sono poi quelli che sono rimasti scolpiti più efficacemente nella mia mente:
- Vincenzo con la presentazione delle attività che svolge con i suoi bambini presso l'Azione Cattolica;
- Silvia con la sua breve lezione sulla "doppia disabilità" dell'omino verde (Simone);
- e immancabilmente Anna con il resoconto del suo travaglio interiore che però è riuscito a portarla oggi ad essere ciò che è.
Con Vincenzo sono rimasta entusiasta, divertita, è come se per un attimo fosse riuscito a portarmi nel suo meraviglioso mondo fatto di sorrisi e risate allegre di bambini che giocano e si divertono insieme. Tra l'altro sono rimasta colpita proprio dalla sua voglia di far vedere e di mostrarci visivamente ciò che lui fa. Il power point è stata una trovata intelligente per renderci ancora più partecipi!
Con Silvia sono rimasta invece interessata ed attenta, incuriosita dal concetto della "doppia disabilità" e sicuramente attratta dal lavoro che lei stessa svolge presso la comunità di cui ci ha parlato. Condivido perfettamente l'idea di poter classificare le mancanze sociali, economiche, culturali, affettive, o di altro genere, che sono poi le carenze che producono lo stato di emarginazione a cui la società relega, come una seconda disabilità. Sappiamo che disabile è colui a cui manca qualcosa e tale mancanza non è necessariamente fisica o psichica.
Infine con Anna sono rimasta davvero impressionata, sia perché essendo venuta in contatto con lei, sentendola parlare e apprezzando il suo carattere solare e socievole, non avevo idea del dolore che potesse aver attraversato in passato, sia per il coraggio e la forza che ha avuto nel raccontarsi di fronte a così tanta gente. La sua forza, quella di uscire dal tunnel dell'anoressia e quella di parlarne, e ammirevole. Sappiamo bene, se ne sente tanto parlare, che questa malattia è difficile da superare e credo sia difficile soprattutto riuscire a costruire una personalità così briosa come quella di Anna dopo un'esperienza così. Lei però ha superato questo scoglio con grandi risultati e come ha detto lei le è stato fondamentale il supporto materno. E' importante che un problema come l'anoressia venga alla luce del sole, è importante che se ne parli per la sensibilizzazione delle masse e soprattutto per far si che nascano e si sviluppino sempre più i centri deputati alla cura e all'aiuto delle persone in difficoltà.
Spesso mi è capitato di guardarmi allo specchio e di non piacermi, quante volte ho pensato di mettermi a dieta, afflitta dal vedere le mie gambe troppo grosse... Oggi dico che sono bella così, perché sono bella dentro... Certo è che una dieta la sto facendo, ma questo più per salvaguardare la salute delle mie gambe, per le quali spero di non soffrire in futuro, che per una questione di bellezza. Devo piacermi così come sono, siamo belle così!