3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio

https://www.youtube.com/watch?v=fXnywz8A_jY

Orologio

Facendo l'elenco delle attività che svolgo quotidianamente,ho riscontrato che una persona disabile avrebbe tante difficoltà nello svolgere le mie stesse attività. Una persona disabile su una sedia a rotelle,che rappresenta un po' il simbolo del handicap,avrebbe difficoltà innanzitutto per salire e per scendere le scale di casa mia,in quanto non vi è un ascensore e difficoltà ad entrare nei bagni perchè le porte sono strette. Avrebbe poi qualche altra difficoltà nel fare il percorso che faccio io per andare all'università (Benevento-Napoli),in quanto incontrerebbe diverse barriere architettoniche,cominciando dal marcipiede. Barriere architettoniche e disabilità sono purtroppo un binomio indissolubile. Sono proprio le barriere architettoniche;la mancanza di strutture adatte ai disabili,persone che occupano i parcheggi riservati,che ostruiscono con le auto gli scivoli,a far sentire queste persone diverse,imprigionate,non libere. Ci vogliono maggiore sensibilizzazione,maggiore amor proprio,maggiori sforzi per rendere questa società migliore,per garantire una vita normale ai disabili,permettendogli di poter svolgere tutte le attività che svolgiamo quotidianamente.

Durante la lezione del 10 marzo abbiamo ripreso la tematica delle "Barriere architettoniche" per i disabili svolgendo il semplice esercizio dell'orologio davvero utile per mettere a confronto una nostra giornata tipica con quella di un disabile.
Sveglia:ore 07:00
Preparazione:doccia e colazione
Uscita:ore 08:00,prendo pullman e funicolare per arrivare all'università.
Pomeriggio:ritorno a casa per le 15:00 per riscendere subito dopo e andare al lavoro.
Serata:palestra e subito dopo cena e a letto.
Vediamo quindi che già dal risveglio il disabile incontra diverse difficoltà...per esempio in casa mia non potrebbe spostarsi facilmente con la carrozzina dato che la mia abitazione non è molto grande e le porte sono piccole.Una seconda barriera è lo stesso palazzo che non è munito di ascensore e quindi un disabile non potrebbe uscire di casa.Proseguendo uscendo dal palazzo il disabile va incontro a numerosi ostacoli come ad esempio non riesce a percorrere semplicemente la strada poiché non è ben asfaltata e macchine e motorini sono parcheggiati erroneamente sui marciapiedi ostruendo in questo modo il passaggio.Poi il pullman rappresenta un'altra barriera poiché non è munita di apposite pedane per disabili.Quindi vediamo come mezzi pubblici,strade e vari locali limitano la vita di queste persone.Attraverso questo esercizio mi sono resa conto che la mia giornata non potrebbe mai essere svolta da un disabile proprio per la mancanza di piccoli accorgimenti che nella nostra città non vengono garantiti e non permettono al disabile di vivere liberamente sentendosi una persona "normale".

L 'iniziativa dell' orologio sembrava una banalità ma poi quando ho cominciato a pensare e a stilare la mia giornata tipo ho detto fra me e me "Come fanno i disabili?"
Ecco la mia giornata quando vengo all 'università : mi sveglio alle 6.30, mi alzo , faccio colazione e vado in bagno a lavarmi , nel quale un disabile incontrerebbe la prima barriera perchè nel bagno ci sono dei scalini, poi mi vesto e scendo per le scale perchè abito al 3 piano , ecco la seconda barriera che incontrerebbe un disabile dato che nn ci sono né ascensori nè rampe poi prendo la macchina e vado ad Aversa a prendere la metropolitana e non penso che un disabile possa andare da solo, arrivo a Piscinola poi scendo e da li prendo un altra metropolitana per vanvitelli poi prendo la funicolare per C V Emanuele, penso che questo sia un tragitto che un disabile nn potrebbe fare ed è molto brutto perchè appunto lo stato deve aiutare queste persone a svolgere una vita come tutti gli altri e questo orologio ci aiutato a capire ancora di più com' è la loro realtà .

La mia giornata standard è la seguente: svegliarmi alle 7, prepararmi e trovarmi puntuale alla metro fare un cambio per poi prendere la funicolare che mi porta all'università. Tutto questo facendo le corse, "schiacciata" da persone, nei treni della metro che quindi sono affollatissimi. Insomma la mia prima lotta è quella di arrivare puntuale all'università. Durante il mio tragitto penso a come un disabile, con un qualsiasi tipo di handicap, potrebbe trovarsi in questa situazione. Penso che comunque già per alzarsi dal letto sia per lui una delle tante difficoltà per questo necessita in alcuni casi di un tutore che lo assista; non solo per prepararlo, ma lo dovrebbe accompagnare in qualsiasi altra azione quotidiana. Oltre questo vedo, sfortunatamente non dappertutto, che comunque sono presenti percorsi e zone adattate per i loro bisogni. Iniziando da zone di sosta che a volte sono anche occupate, percorsi come ad esempio ascensori o sistemi per aiutarlo a salire nei treni, pullmann e altri mezzi pubblici e sempre negli stessi, spazi a loro dedicati per far in modo che non vengano "schiacciati" dalla folla. Purtroppo guardando la realtà vedo che non tutti i luoghi dispongano di apposite attrezzature o addirittura vengono utilizzate da altre persone occupando i loro spazi rendendo più difficile la loro vita. Quindi penso che un disabile non solo debba svegliarsi prima di me e far fronte a determinate situazioni, che per me risulterebbero semplici, ma deve confrontarsi con eventuali incivili che non hanno rispetto per i loro spazi e qualche volta non se ne importano nemmeno. Tengo a precisare che la loro vita non sia più complicata solo per arrivare all'università ma in un qualsiasi altro luogo dove noto gli stessi problemi.

VILLA COMUNALE:
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CHIESA:
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MARCIAPIEDI STRETTI:
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Secondo l'analisi del mio stile di vita, un disabile si troverebbe in difficoltà già di prima mattina nel dover scendere le scale,il cancello piccolo, ma ancora incontrerebbe, per la strada, ostacoli a partire dal marciapiede sprovvisto di scivoli, per giungere alla strada dissestata! giungere x lui all'università sarebbe impossibile!

Confrontando la nostra giornata a quella di un disabile ci accorgiamo che i movimenti più semplici e scontati per noi, per loro sono ostacoli.
La giornata per loro risulta difficile da quando escono a quando rientrano a casa.
E' difficile scendere il marciapiede se ci sono automobilisti che parcheggiano vicino alla discesa per disabili,questo problema e anche altri potrebbero essere risolti con più controlli nella città.
Altre città sono più attezzate,gli autobus funzionano correttamente,mentre nella nostra città non funziona nulla.
Quindi la gente meno fortunata,è ancora più sfortunata a nascere in una città come la nostra.
Penso che i problemi sono a monte e non a valle.

Al mio commento aggiungo queste immagini di barriere architettoniche

Per quanto riguarda l'esercizio dell'orologio svolto in aula, mi sono resa conto che la vita di una persona disabile è molto complicata.
Cose che a noi sembrano semplice routine diventano azioni stancanti e difficili da compire; anche salire due semplici gradini o fare una doccia diventa un'impresa.
Se un disabile dovesse vivere una mia giornata troverebbe diverse barriere architettoniche, iniziando dal bagno per finire con i mezzi di trasporto.
Il mio bagno ad esempio non ha la vasca da bagno ma la cabina doccia, quindi non avrebbe un appoggio, il wc non è adatto a persone sulla sedia a rotelle, ed anche il lavandino è troppo alto.
Uscito di casa avrebbe il problema delle scale, sono solo due ma abbastanza alte quindi sarebbe problematico;
l'università la raggiungo con il motorino, il che sarebbe impossibile per una persona disabile; volendo sosituire al motorino i trasporti pubblici ci sarebbero moltissime barriere architettoniche, come marciapiedi a volte del tutto inesistenti dove abito, gradini nelle stazioni, ascensori fuori uso.
Per andare a lavoro, stesso discorso riguardo marciapiedi e strade non attrezzate.
Insomma dove abito per un disabile vivere in modo normale sarebbe quasi impossibile.

La serenità con la quale ho affrontato le mie giornate tipo, non mi hanno mai permesso di riflettere su quanto possa essere difficile per un disabile compiere un mio solito percorso. Anche se: partendo dalla mattina, alzandosi dal letto potrebbe non riscontrare difficoltà poichè c'è molto spazio, e non è difficoltoso neanche per arrivare in bagno,lo stesso però dovrebbe essere attrezzato in modo adeguato ad un disabile, poichè il gradino che conduce alla doccia sarebbe una barriera. Allo stesso modo credo che non dovrebbero esserci problemi neanche a spostarsi da un piano all'altro poichè oltre le scale(che costituirebbero una barriera architettonica) vi è l'ascensore. Appena fuori casa,invece,potremmo riscontrare delle barriere. Io uso la macchina per raggiungere l'università quindi credo che di sicuro occorra assistenza, altrimenti è opportuno ricorrere ai mezzi pubblici i quali per quanto ne possa sapere non sono attrezzatissimi.
Purtroppo è difficile immaginare quanto dei piccoli gesti quotidiani possano diventare delle barriere insormontabili, come attraversare la strada, salire o scendere qualche gradino, per persone disabili. Purtroppo nella maggior parte dei casi, se non si ha un contatto stretto con uno di loro certi accorgimenti non li facciamo e neanche ce ne accorgiamo . Ci dovrebbe essere maggior mobilitazione per far sì che almeno con i mezzi pubblici,o per strada non subentrino problemi di questo genere.

Mi sono resa conto che per una persona diversamente abile svolgere le mie stesse attività gli risulta difficile,possiamo iniziare da quando usciamo dal mio palazzo che prima di giungere al portone ci sono tre scalini,e non c è nessuna discesa o quant'altro per agevolare il raggiungimento autonomo del portone da parte di persone diversamente abili,poi per raggiungere il mio garage per andare a prendere la macchina la discesa è molto ripida,a volte devo fare attenzione stesso io a non cadere...
Se a volte scendo invece con i mezzi pubblici,tipo l'autobus che di solito prendo per raggiungere la mia palestra,in questi giorni ho notato che è privo di "montacarichi" per aiutare persone su una sedia a rotelle a salire.
Il mio tempo libero l'occupo per lo sport andando a fare spinning in acqua e anche questo credo sia una barriera ...
Dopo aver fatto l'orologio sulla mia giornata tipo,mi sono resa conto di quanto le persone con limiti del corpo,come quello di non poter utilizzare le proprie gambe,conducono una vita a volte anche di rinunce tipo a uno sport che vorrebbero fare ma che purtroppo non possono...
Ma a tutto questo hanno la forza di andare avanti e combattere per la loro indipendenza ed è una cosa che non devono mai rinunciare e mai arrendersi...

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Ho riportato alcuni dei tantissimi esempi che rappresentano barriere architettoniche per i disabili impedendo loro di poter essere autosufficienti.
Nel primo caso vediamo un ingresso di una farmacia con gradini, impossibili da oltrepassare con una carrozzina; la seconda foto una totale assenza di sali-scendi alla fine di un marciapiede ed infine nell'ultimo caso pur essendoci è praticamente inaccessibile e stretto a causa della presenza di un palo.
Possiamo del tutto affermare che è la società a porre limiti all'autonomia dei soggetti con disabilità non favorendo loro tutte le dovute strutture.

Confrontando la mia giornata-tipo con una persona diversamente abile,mi sono resa conto che,tante sono le difficoltà a cui andrebbe incontro.Il primo ostacolo che incontrerebbe è entrare-uscire dal mio palazzo,composto,purtroppo,soltanto da scale e scalini,compreso il mio bagno di casa;ma la cosa che più mi fa riflettere è che,numerose sono ancora le barriere architettoniche presenti in locali pubblici,sui mezzi di trasporto e lungo le strade.Marciapiedi alti e stretti,assenza di pedane in prossimità delle rampe di scale, insufficienza di posti auto dedicati(molto spesso occupati indebitamente dai non aventi diritto o addirittura da persone che esibiscono falsi tagliandi),buche per strada,pavimentazione irregolare,difficoltà ad accedere a treni ed autobus,tra i maggiori ostacoli.Tanti piccoli dettagli che per gli altri possono essere poco rilevanti,a loro rendono la vita estremamente difficile.Dal punto di vista legislativo sembra si sia pensato a tutto,tutto sia definito in maniera dettagliata,ma la realtà è molto diversa:siamo nel 2011 e il problema delle barriere è ancora lontano dall’essere risolto.A volte si assiste poi alla peggiore delle beffe.Questo avviene quando si è accolti dai proprietari dei locali oppure dai dipendenti pubblici con un:“abbiamo l’ascensore!”.“Bene!”si pensa.Si arriva ad esso e si scopre che è troppo stretto per permettere l’entrata perché è un “modello vecchio”.
In molte occasioni gli accorgimenti non vengono attuati nelle strutture vecchie giustificando con il “senso estetico” o la “storicità” l’impossibilità di effettuare le modifiche.Credo giusto porre un quesito:è corretto mantenere intatto(che veramente intatto non rimane mai in ogni caso)un edificio a costo di non renderlo accessibile a più di un milione e mezzo di disabili fisici?Inoltre bisognerebbe tenere conto del fatto che ogni barriera è un ostacolo anche per anziani,mamme con i passeggini oppure per chi semplicemente si rompe una gamba.Il numero delle persone interessate in questo modo sale in maniera vertiginosa.Quindi,la domanda che mi pongo è:perché non rendere la quotidianità più semplice a tutti Personalmente non credo che questa battaglia possa essere considerata utopica!!!

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Facendo questo "esercizio" ho dedotto che una persona disabile, PURTROPPO, non potrebbe fare nulla o quasi di quello che faccio io normalmente, ogni giono. In primis, non potrebbe nemmeno entrare in bagno, perchè la porta a casa mia è troppo stretta; non potrebbe uscire di casa, perchè ci sono soltanto scale; non potrebbe prendere l'autobus o altri mezzi pubblici perchè non dispongono di strumenti consoni alle loro esigenze. Ciò è triste, pensare che una persona disabile non può svolegere nemmeno le attività più semplici, non può sentirsi libera di muoversi nella propria città. Su tutto questo dovrebbe riflettere soprattutto lo Stato, il quale dovrebbe fare in modo che i mezzi a loro disposiziano siano sempre utilizzabili, permettendo loro di sentirsi (proprio perchè lo sono) uguali a tutti gli altri.

All'inizio non ho trovato tanta difficoltà nel descrivere la mia giornata quotidiana ma vissuta da una persona diversamente abile SI!Perchè sono sorsi problemi che prima non avevo mai pensato,in quanto una minima cosa che per noi sembra banale per un disabile è un grande problema.

Ore 6:00 mi sveglio,mi alzo dal letto senza svegliare nessuno della mia famiglia che invece un disabile non può che avere bisogno di aiuto.

Ore 6:05 vado in bagno a lavarmi e vestirmi,ma dalla mia cameretta per andare in bagno c'è un corridoio e poi una porta scorrevole un pò dura e non penso che un questa persona riesca ad aprire la porta da sola e ad entrare.

Ore 6:30 mi preparo la colazione che un disabile non può fare da solo perchè deve aprire il mobile,il frigorifero ecc.

Ore 7:00 scendo i miei 20 scalini e con la macchina vado alla stazione per prendere il treno alle 7:21 per andare all'università.Però nella mia stazione non ci sono le rampe per facilitargli il percorso.

Ore 8:25 arrivo a napoli mergellina e aspetto il pulman.Qui invece loro non possono viaggiare con i mezzi publici.

Torno dall'università e vadoa a lavoro.Alle 9:00 toro a casa.Alle 9:30 in palestra.Alle 10:00 mangio.Alle 10:30 a
letto.

Io non penso che una persona con disabilità potrebbe fare quello che faccio io,anzi alcune cose le può fare però in modo diverso:con un aiuto che però loro non tutti sono disponibili a dare e a ricevere e il tempo che impiegano rispetto a noi.

Mettendomi nei panni di un invalido che dovrebbe trascorrere una delle mie giornate, troverei tanta difficoltà, ma soprattutto credo che non riuscirei a portare a termine le mie attività in quanto ho dei tempi ben stabiliti. Se considero la giornata dal momento in cui suona la sveglia (ore 6:00), incontro il primo ostacolo entrando in bagno poiché le misure delle porte non sono conforme alle norme di invalidità poi un’altra barriera architettonica è la doccia perché non possiedo né la vasca con la porticina e né il piano doccia, una terza difficoltà la incontro nello scendere le scale perché abito al secondo piano di un condominio che nono possiede né montacarichi né ascensore, poi mi reco alla fermata del bus e anche lì non riuscirei ad essere autonoma in quanto la fermata è posta sul marciapiede senza scivolo e il bus nonostante sia munito internamente di un posto riservato alla sedia a rotelle non possiede una pedana per accedere all’interno dello stesso pullman. Recandomi a lavoro troverei la stessa difficoltà nello scendere del mezzo pubblico, durante il tragitto invece non troverei nessuna difficoltà poiché dalla fermata del bus alla scuola dove insegno è tutta una strada piana con marciapiedi abbastanza larghi e muniti di scivoli.
Arrivati a scuola (ore 8:00) troverei la stessa difficoltà incontrata a casa in pratica l’ingresso in un’aula oppure durante il cambio di pannolini perché dovrei prendere in braccio il bambino e metterlo sul fasciatoio che è posizionato ad altezza di circa un metro, per il resto riuscirei a cavarmela in modo indipendente perché il mobilio è altezza bambino. Uscita da scuola (ore 14:00) ritorno alla fermata del bus per riprendere lo stesso autobus e riscontro le stesse difficoltà che ho avuto durante la mattinata , arrivo a casa alle ore 15:00 preparo il materiale per le feste di animazione poiché di pomeriggio svolgo un ulteriore attività con i bambini con età compresa tra i 2 e gli 8 anni, verso le ore 16:00 carico l’auto e questo comporta il salire e scendere più volte le scale, mi reco a lavoro per arrivare puntuale alle 17:00, arrivata a destinazione cerco un posto per parcheggiare (ma questo non comporta nessuna difficoltà perché conosco persone invalide che guidano l’auto autonomamente) e inizio a scaricare il materiale (stessa difficoltà di prima cioè salire e scendere le scale più volte carica di borsoni). Durante le tre ore di festa gioco, ballo, salto, corro con i bambini, ma questo non è un problema perché un animatore con l’incarico di gestore può organizzare i giochi e balli in base alla sua esigenza. ES: il gioco della patata bollente svolto in modo che i bambini stiano seduti su delle sedioline) finita la festa riscontro di nuovo tutte le difficoltà accennate prima, quando ricarico l’auto e ritorno a casa poi risistemo il materiale, vado a lavarmi, mi metto a letto e studio.
Personalmente penso che un invalido potrebbe svolgere tranquillamente una mia giornata se gli fossero messi a disposizione i mezzi e abbattute tutte le barriere architettoniche. Termino con il sostenere che l’eliminazione delle barriere sono difficili, ma non sono impossibili e per fare ciò bisogna che collaboriamo tutti promuovendo l’integrazione sociale.

Nell'esercizio dell'orologio svolto durante il laboratorio di giovedì 10 marzo,ho dedotto che una mia giornata tipo,un disabile incontrerebbe molte difficoltà..
La mattina mi alzo alle 6 e 30,mi lavo e faccio colazione,scendo le scale e raggiungo la stazione che si trova a 500 mt da casa. La prima difficoltà che troverebbe un disabile sono 3 rampe di scale da fare x raggiungere i binari,poichè non vi è ne un'ascensore ne un montacarichi per disabili. Dopo la circumvesuviana prendo la metropolitana e per salirci sopra ci sono 2 gradini da salire e nn ci sono pedane x disabili.Solo la funicolare è provvista di un montacarichi per disabili.Quando scendo poi dalla funicolare,la strada che porta a suor orsola,la pavimentazione non è in buone condizioni.I marciapiedi spesso sono invasi dalle auto in sosta quindi un disabile in carrozzella troverebbe molti ostacoli x raggiungere l'università.Fortunatamente l'università che frequento è munita di ascensore.Lo Stato Italiano dovrebbe stanziare più fonti per migliorare le strutture esistenti e magari crearne altre munite di attrezzature adatte per aiutare queste persone che si trovano in difficoltà.

Nell'esercizio dell'orologio svolto durante il laboratorio di giovedì 10 marzo,ho dedotto che una mia giornata tipo,un disabile incontrerebbe molte difficoltà..
La mattina mi alzo alle 6 e 30,mi lavo e faccio colazione,scendo le scale e raggiungo la stazione che si trova a 500 mt da casa. La prima difficoltà che troverebbe un disabile sono 3 rampe di scale da fare x raggiungere i binari,poichè non vi è ne un'ascensore ne un montacarichi per disabili. Dopo la circumvesuviana prendo la metropolitana e per salirci sopra ci sono 2 gradini da salire e nn ci sono pedane x disabili.Solo la funicolare è provvista di un montacarichi per disabili.Quando scendo poi dalla funicolare,la strada che porta a suor orsola,la pavimentazione non è in buone condizioni.I marciapiedi spesso sono invasi dalle auto in sosta quindi un disabile in carrozzella troverebbe molti ostacoli x raggiungere l'università.Fortunatamente l'università che frequento è munita di ascensore.Lo Stato Italiano dovrebbe stanziare più fonti per migliorare le strutture esistenti e magari crearne altre munite di attrezzature adatte per aiutare queste persone che si trovano in difficoltà.

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