Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  Admin Lun Mag 02, 2011 1:44 pm

    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE

    lasciate qui il vostro commenti su quanto vi ha lasciato il resoconto di Adele
    soprattutto sulle barriere che incontra ogni giorno, ricollegandoci al lab. orologio
    la docente


    Ultima modifica di Admin il Mar Mag 03, 2011 11:18 am - modificato 2 volte.
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty Laboratorio 15 - Adele

    Messaggio  Stefania Lamberti Lun Mag 02, 2011 1:53 pm

    La bellezza del corso della professoressa Briganti sta nel condurci per mano nella vita delle persone con disabilità e nel darci la possibilità di esprimere quello che sentiamo. Questo metodo, per me che ho sempre avuto una grande facilità nella scrittura, è stato validissimo: il primo giorno di corso, dopo il buio nell'aula e le immagini della Atzori sullo schermo, ho provato una sensazione di disagio ed avrei voluto lasciare l'aula. Poco dopo, quando la professoressa ci ha chiesto di prendere la parola per dire quello che pensavamo (dai tempi dell'asilo, fino al diploma, nessuno si è mai interessato di quello che pensassi come credo accade alla maggior parte degli studenti), sono intervenuta e dentro di me si è aperto un piccolo varco. In quel varco sono entrate le storie e le voci di quelli che fino a poco tempo prima avevo guardato, devo ammetterlo, con pietismo. Il cambiamento è stato graduale e involontario. E la sorpresa di poter ascoltare la storia di Adele stamattina, senza alcun preavviso, mi ha confermato la straordinaria possibilità che ci viene offerta di conoscere le persone con disabilità nell'ottica di una nuova cultura e conoscenza della disabilità, attenta non soltanto ad analizzare i temi del comportamento e/o dell'assistenza al soggetto disabile ma centrata sul riconoscimento della persona in evoluzione... (cit. da Briganti - "Pedagogia della disabilità) come sottolinea Anna Maria Murdaca. "Vi chiedo di non rivolgervi mai ad una persona con disabilità con pietismo. Sono come voi, anche se non si vede. Anche io mi arrabbio, sono felice, mi innamoro". I tempi della vita sociale scanditi dal clima, l'impossibilità di uscire da soli per bere un caffè, le barriere architettoniche, i mezzi di trasporto su cui è impossibile salire, le distanze raddoppiate: il quotidiano di una persona con disabilità non è uguale al nostro, e questo è un dato su cui credo che non si possa dibattere. Se i dipendenti del trasporto pubblico scioperano, stiamo tutti ad imprecare perché quel giorno, in determinate ore, non potremo raggiungere il luogo del nostro appuntamento. O ci lamentiamo quando l'ascensore è rotta e dobbiamo salire le scale a piedi. Quelli da me adoperati sono esempi sicuramente banali ma parte della vita quotidiana di ognuno, solo che quelle che per noi sono difficoltà per le persone disabili sono barriere che la società costruisce: "E' difficile affrontare le giornate perché ci sono mille ostacoli. Non chiedetemi come è fatta casa, chiedetemi cosa trovo fuori casa". Nel caso di Adele le tecnologie estensive hanno avuto un'applicazione giustificata e ottimale: il fatto che Adele possa muoversi utilizzando una carrozzina elettrica le consente di uscire di casa. L'ambiente non pone barriere, non genera l'handicap. Ma non sono neanche diversi da noi, diversamente abili: sono uomini, donne, adolescenti, bambini, ma sempre uomini e sempre donne che hanno esigenze identiche alle nostre. E' fondamentale capirne l'unicità nella complessità della persona umana. Credo che alle persone con disabilità sia stata concessa una forza d'animo (o si sia sviluppata in loro, come atteggiamento resiliente) che nelle persone comuni non esiste, o almeno quello che dico vale per la mia esperienza di vita. Quest'aspetto della forza d'animo per me è molto importante. Il carattere, il temperamento di ognuno, condizionano la nostra vita e nel caso di Adele io credo che le sue azioni siano state dettate da una grande forza di carattere. "Ho lottato con me stessa per stare al mondo, per stare con voi. Cerco di superare le mie paure, le affronto. Non si tratta di forza, è questione di carattere, e poi mi hanno aiutata la fede, la famiglia, gli amici". E la società non genera solo handicap ma emarginazione: "Io non mi accettavo perché la società non mi accettava. Mi vergognavo, anche alle mie cugine nascondevo la carrozzina". La società siamo noi. Penso alle parole di Adele e mi tornano in mente gli episodi di bullismo dove dei ragazzi disabili venivano picchiati e l'aggressione ripresa e caricata su youtube ed è come un pugno nello stomaco. Credo che le parole di Adele possano far riflettere molto di più di tutto quello che potrei scrivere io. Un ultimo aspetto della chiacchierata con Adele su cui vorrei soffermarmi è il suo legame con Rosaria. Alla luce dell'importanza delle relazioni, considerato che qualsiasi esperienza della vita è educativa sia se è un'esperienza positiva sia se è negativa, nel rapporto tra le due donne, lo scambio di emozioni è evidente, e - come emerge dal testo Pedagogia della Disabilità - permette alla persona in difficoltà di esprimere le proprie emozioni: "La prima volta che ho visto Adele, sul treno bianco per Lourdes dove ero come volontaria, ho pensato che era antipatica e mi sono allontanata. Poi ci ho riflettuto, sono tornata da lei e siamo amiche da vent'anni. Quando c'è il sole, c'è Adele".


    Ultima modifica di Stefania Lamberti il Lun Mag 02, 2011 2:05 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  Leone Ida Lun Mag 02, 2011 2:05 pm

    Buon pomeriggio professoressa scusate il disturbo ,le volevo chiedere ma quando si chiudono i commenti?arrivederci e grazie ancora per questo bellissimo corso....

    Ida ho appena evidenziato e riportato su ciascuna cartella la data di chiusura.
    e ho chiuso 5-8 come stabilimmo.
    il 6 maggio chiudo 9-12
    il 13 maggio chiudo 13-16
    resterà aperto invece tecn. invasive....
    la docente
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    Messaggio  roberta Lun Mag 02, 2011 2:13 pm

    Prof questa mattina non sono potuta venire e non ho potuto assistere alla lezione però leggendo il commento di Stefania sarà stato stupendo mi dispiace ma non potendo esserci non posso scrivere nulla peccato mi sa che mi sono persa tanto oggi comunque d'altronde sono tutti belli i laboratori che seguiamo geazie alla Prof Briganti che ha reso questo corso bello e coinvolgente baci alla prossima....
    DE SANTIS ROBERTA
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    Messaggio  Leone Ida Lun Mag 02, 2011 2:23 pm

    La ringrazio ancora una volta ,è davvero una professoressa unica come lei ne sono rimaste poche...complimenti per il laboratorio che svolge è stupendo
    Alda Falco
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty adele

    Messaggio  Alda Falco Lun Mag 02, 2011 2:55 pm

    Innanzitutto volevo ringraziare la professoressa del meraviglioso incontro di oggi con Adele perchè inoltre a darci una lezione di vita a rafforzato in me la voglia di affermarmi in questo campo .
    Adele ,oggi, con le sue parole principalmente mi ha emozionata , ma mi anche fatto riflettere molto sopratutto quando diceva che ogni disabile è diverso dall'altro ,come sappiamo questo l'ho afferma ,anche Anna Maria Murdaca docente esperta di disabilità che mira alla ricostruzione di una nuova cultura del disabile ,sollecitandolo allo sviluppo di indipendenza ed emancipazione .
    Ancora quando ribadisce più volte "NOI SIAMO COME VOI ; AMIAMO ;RIDIAMO ;CI ARRABBIAMO" facendoci capire che sono delle persone normali con delle disabilità , ma hanno anche loro un cuore ed un anima .
    L'aspetto che maggiormente mi ha colpito è stato la sua forza , la sua grinta , la sua voglia di andare avanti , la sua caparbietà di far da sola , di non lasciarsi sconfiggere ma alzarsi e riprovare a farcela e ciò si evince proprio nel raccontarci la sua giornata tipo nella quale, come diceva , un semplice caffè diventa difficile da realizzare .
    Quest'incontro oggi è stato veramente importante perchè ci ha fatto comprendere i valori importanti della vita quali amore famiglia amicizia e da tenere sempre presente il comandamento"Ama il tuo prossimo come te stesso " , di superare gli ostacoli della vita senza scoraggiamenti e e sapere che con un semplice sorriso o una stretta di mano possiamo aiutare molte persone a far parte dello stesso mondo .Un ringraziamento speciale ad Adele per la sua testimonianza e per i suoi insegnamenti . [b][i]


    Alda, i tuoi commenti sono sempre molto curati,
    sono felice che proprio oggi ti sia convinta di continuare in questo campo!
    continua così
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    Messaggio  iolandaborrelli Lun Mag 02, 2011 3:04 pm

    oggi abbiamo ascoltato l'esperienza personale di una signora disabile,Adele.in particolare la prof le ha chiesto di raccontarci una giornata tipo, mettendo in evidenza le barriere architettoniche che si ritrova ad affrontare. oggi nonostante il tempo atmosferico fosse incerto è uscita di casa e come ha promesso alla prof Briganti è venuta all'università con la sua carrozzina a corrente elettrica che dura circa sei ore di carica. ci ha detto che dopo tante denuncie, qualcosa sta cambiando per quanto riguarda i mezzi pubblici in particolare, i pullman. non può camminare sui marciapiedi perchè anche se ci sono gli scivoli, spesso trova macchine e motorini parcheggiati. ricollegandomi al laboratorio dell'orologio posso ancora una volta confermare che ogni mia azione che può essere semplice e abitudinale,per lei è un problema che non può essere risolto da un giorno all'altro.all'inizio non si accettava,nascondeva la sua carrozzina senza farla vedere neanche alle cugine,poi con il passar del tempo qualcosa in lei è cambiato. grazie al suo carattere forte, alla famiglia, agli amici è riuscita a superare e vivere la vita. ha ribadito che non si accetta perchè è la società a non accettarla. ama essere indipendente e non le piace chiedere aiuto alle persone. agli occhi degli altri appare invisibile, e questa condizione la fa sentire emarginata dal mondo esterno. in particolare mi ha colpito una sua affermazione: bisogna essere se stessi senza nessuna paura. l'esperienza di Adele mi ha commossa e mi ha fatto riflettere molto. mi ritengo una ragazza fortunata, e posso dire che le piccole delusioni di amore, i nostri complessi fisici non sono paragonabili a queste persone con disabilità. nonostante ciò le persone disabili sono persone normali e non dobbiamo avere atteggiamenti di pietismo nei loro confronti ad esempio''poverino'' perchè anche loro come noi hanno una grande dignità,fede e sopratutto un grande coraggio interiore. credo che un semplice gesto di umiltà significhi tanto per loro,anche se a volte tendono a rifiutare un nostro aiuto non dobbiamo assolutamente pentircene di averlo fatto,anzi dobbiamo essere fieri di averlo fatto perchè aiutare l'altro,il prossimo è una cosa molto bella.
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty lab n.15 Adele

    Messaggio  angelazara Lun Mag 02, 2011 3:19 pm

    All'inizio pensavo fosse un corso come tanti, ma più vado avanti con le lezioni e più non posso che dire grazie alla prof.Briganti; confesso che quando le cose non ti toccano non c'è quella totale sensibilità di mettersi al posto di chi invece ogni giorno deve combattere per avere diritto ad una vita normale come la mia. La lezione di oggi è stata la più bella in assoluto...quel senso di angoscia che mi pervase solo immaginandomi in carrozzella, oggi si sono resi manifesti attraverso il racconto della Sign.Adele, ma c'è anche da dire che ho ammirato la forza d'animo col quale ogni giorno sfida la noncuranza di chi dovrebbe garantirle un Diritto alla Vita, spero solo che per diritti basilari i meno fortunati,qualunque sia il genere di handicap non debbano aspettare le prossime generazioni perchè anche loro abbiano eguaò diritti, che per ora sono solo tutelati su carta. Ma poi penso perchè aspettare? Perchè non farci noi da portavoci con le care Istituzioni? una noce nel sacco non fa rumore, ma tante si....

    oggi vorrei rispondere a tutti!!!!. .ma non penso di riuscirci....
    volevo dire però a te Angela che, come hai notato, l'esperienza diretta, dicevo oggi quando mi sono fermata dopo a parlare con adele, ci aiuta a capire, a sentire con maggiore intensità. sapesse quante studentesse l'hanno colpita a lei!
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty Adele

    Messaggio  AprileAlessia Lun Mag 02, 2011 3:22 pm

    Appena Adele è entrata in aula la prima cosa che ho percepito è stato il suo disagio, poi quando ha iniziato a parlare ho sentito il suo dolore, il suo sentimento oppositivo a quella situazione. Da subito ho capito che lei non accetta la sua condizione. Anche dalle cose e dal modo in cui lei ha raccontato emergeva a tratti la rabbia, la convivenza forzata, e poi la forza e il coraggio per cercare di andare avanti.
    E’ da ammirare la “testarddagine” per conquistare quanta più indipendenza possibile, la determinazione a cercare di vivere al meglio la sua vita, a “preservarsi” come lei stessa ha detto. Il percorso che la portata ad avere questi risultati è stato difficile e per farcela ha costruito un’immagine di se all’apparenza rigida, scontrosa, con una filosofia estremamente pessimista.
    Ma infondo la sua vita non è semplice incontra ostacoli ogni giorno. Ha problemi per uscire a cause della mancanza di barriere architettoniche appropriate a partire dal palazzo di casa sua, ai pullman che non funzionano, ai marciappiedi ostruiti dal parcheggio di auto e motorini, e spesso anche a causa del cattivo tempo. Dalla sua testimonianza si è evidenziato un ostacolo ancora più grande. Gli altri, il resto del mondo, i cosiddetti normali. Ha così dichiarato :

    ”A volte è proprio come se non esistessi per gli altri, passano oltre ed è come se non mi vedessero.”

    “Odio poi la compassione perché mi fa sentire ancora di più il peso della mia condizione.”

    “Io non mi accetto perché la società non mi accetta.”

    Penso allora che tutti i suoi disagi e la difficoltà che Adele ha ad accettarsi sono dovuti al mondo .Ad una sociètà con la “disabilità” peggiore fra tutte : la “cecità” che porta all’individualismo e all’indifferenza.
    Forse è ancora difficile da capire che non si può vivere da soli ed esclusivamente per se stessi. Non ci si può salvare da soli. Si muore senza l’altro, senza nessuno da amare e da farsi amare. E’ nell’altro che ciascuno vede chi è davvero e scopre di essere UGUALE all’altro, con pensieri, difficoltà, sogni che rendono poi UNICO l’universo di ciascuno.


    hai sintetizzato davvero tutti i passaggi più salienti! Mi paice questo tuo ripercorrere l'entrata di Adele. grazie! la docente
    AlessiaRosa
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    Messaggio  AlessiaRosa Lun Mag 02, 2011 3:24 pm

    Oggi sono rimasta affascinata dalle parole di ADELE...Commozione ed emozione: sentimenti incisivi ascoltandola
    Parole che, con la sua sottile voce, sono state un INNO ALLA VITA...La sua testimonianza mi ha portato ad una duplice riflessione...da un lato ho pensato a quanto sia stupenda la MIA vita, a quanto sono pronta ad aiutare il prossimo..dall'altro, allo stesso tempo, mi son detta "sei una stupida": per tutte quelle volte che non hai reagito come dovevi, per tutte quelle volte che dovevi riscattarti e non l'hai fatto, per tutte quelle volte che dovevi metterti in gioco e per timore ti sei tirata indietro, per tutte quelle volte che hai scelto la certezza all'incertezza pur non essendo felice, per tutte quelle volte che dovevi rialzarti e non ci sei riuscita!
    Mi sono sentita un folletto dinanzi ad una montagna, che malgrado i suoi problemi, ha lottato,lotta e lotterà sempre!
    Grinta, testardaggine e magari la stessa voglia di non accettarsi l'ha spinta ad andare avanti...anche se purtroppo, a detta sua, si deve convivere e rassegnarsi all'idea che quella sedia a rotelle sarà la "tua compagna di vita"...
    Mi ha colpito soprattutto un passo della sua testimonianza..quando ha detto di trovarsi dinanzi all'ascensore della nostra facoltà e di un gruppo di 5 ragazze solo una le ha rivolto parola perchè l'ha "SENTITA"..Purtroppo quello che è accaduto oggi ad Adele capita e capiterà a chiunque si dovesse trovare nella sua situazione di deficit..perchè viviamo in una società troppo indifferente a tali problematiche, in una società dove il bisogno di aiutarsi non esiste se non in cambio di altro, in una società che guarda con occhi diversi persone che sono come noi!
    Hanno un cuore, un anima, due occhi, due gambe, due braccia....una vita da vivere!
    C'è bisogno di sensibilizzare le persone a queste problematiche affinchè riescano ad aiutare se stesse e il prossimo..


    Posto una canzone che ogni volta che mi sento giù..l'ascolto con il volume al massimo..per darmi grinta, coraggio nell'andare avanti...Buon ascolto Wink



    ,,,C'è una volontà che questa morte sfida
    è la nostra dignità la forza della vita
    che non si chiede mai cos'è l'eternità
    anche se c'è chi la offende
    o chi le vende l'aldilà,,,
    Quando sentirai che afferra le tue dita
    la riconoscerai la forza della vita
    che ti trascinerà con se
    non lasciarti andare mai
    non lasciarmi senza te
    Anche dentro alle prigioni
    della nostra ipocrisia
    anche in fondo agli ospedali
    della nuova malattia
    c'è una forza che ti guarda
    e che riconoscerai
    è la forza più testarda che c'è in noi
    che sogna e non si arrende mai.




    Prof..La ringrazio perchè mi sta dando la possibilità di rivolgere il mio sguardo su orizzonti, che prima di adesso, erano da me poco conosciuti... Smile

    grazie a te Alessia per la tua calda e attenta testimonianza.....la docente
    SaraGallo
    SaraGallo


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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty Adele forza della natura

    Messaggio  SaraGallo Lun Mag 02, 2011 3:31 pm

    Il racconto della storia di Adele è stato molto commovente, traspariva dai suoi occhi la rabbia della malattia che poi gli ha dato la forza di andare avanti pur non accettandosi, dimostrando così un grande spirito di sopravvivenza. Ci ha raccontato una sua giornata tipo o meglio il modo in cui ci ha raggiunti all'università e i molteplici ostacoli che ha incontrato nei pulma, alle stazioni etc. gazie alle "barriere architettoniche", è una vergogna sentire la grande voglia di essere indipendente di questa signora bloccata dalla negligenza delle infrastrutture e delle persone responsabili. Una notazione che volevo fare ad Adele e che per timidezza non ho fatto, ma che in parte è stata ribadita da una mia collega con la domanda "come ci dobbiamo comportare con voi diversabili?"
    Io volevo appunto dire che non è vero che le persone ignorano loro ma anzi a volte si sentono in imbarazzo perchè non sanno come comportarsi; se li aiuti sembra voler fare nei loro confronti atti di pietismo che loro giustamente odiano, se non porgi il tuo aiuto ti senti dire che sei insensibile.
    Giustamente Rosanna volontaria e amica di Adele ci ha risposto: "basta donare il tuo aiuto con un sorriso e poi vedere cosa succede".
    Io ringrazio ancora una volta la Professoressa Briganti per la bellissima opportunità di aver incontrato Adele, facendoci riflettere sul valore della vita.

    cara Sara, ti sento sempre molto attenta e partecipe, trovo il tuo contributo molto importante.
    la docente
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    tina raillo


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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  tina raillo Lun Mag 02, 2011 3:35 pm

    oggi in aula la prof ha fatto in modo che vivessimo un'altra bellissima ed emozionante esperienza<.un incontro ravvicinato con una donna disabile da cui abbiamo solo da imparare.Ci ha raccontato una sua giornata tipo e,questo,ci ha ulteriormente confermato ciò che la vita dei disabili e tutt'altro che facile sin dal mattino.Nella lezione sull'orologio e sulle barriere architettoniche già parlammo degli ostacoli dei disabili soprattutto di quelli sulle sedie a rotelle e già ci rendemmo conto delle loro difficoltà.Ma oggi è stata una conferma e anche una delusione ascoltare la testimonianza da chi tutti i giorni vive questa situazione. Adele dice di sentirsi emarginata perchè è la società a farla sentire tale,dice che un disabile è diverso dall'altro e che bisogna avere tanta forza di volontà e amore per se stessi. In questo non siamo diversi:Adele ha un limite che non le consente di condurre la vita che conduciamo noi,ma ha un cuore,un'anima e una dignità che vanno rispettati e nessuno deve permettersi mai di commiserarla nè a lei,nè a tutti gli altri,perchè non hanno niente da invidiare agli altri:sono persone SPECIALI PER LA LORO DIVERSITà ED ESSERI UMANI DA CUI ABBIAMO SOLO DA IMPARARE...!questo splendido corso sta cambiando la mia considerazione verso il "DIVERSO";NON HO MAI DISCRIMINATO NESSUNO,MA ENTRARE A STRETTO CONTATTO CON QUESTE SPLENDIDE PERSONE è UN'ESPERIENZa CHE TI MIGLIORA E TI AIUTA MOLTO!!!grazie alla prof che rende possibile la nascita di questa nuova visione della vita e che prepara ad affrontarla con strumenti diversi e questa volta più adeguati!

    tina è da tempo che vorrei commentare i tuoi scritti, sono intensi e sono molto intensi, ti ringrazio per quanto scrivi, sei molto attenta e sensibile a più tematiche. quanto dici qui sopra è particolarmente profondo.la docente
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  Mgrazia Piscopo Lun Mag 02, 2011 3:40 pm

    NONOSTANTE I CAPRICCI DEL MICROFONO OGGI SIAMO RIUSCITI A FARE LEZIONE, ANCHE SE LE INFORMAZIONI ARRIVAVANO UN PO' SPEZZETTATE, PUO' ESSERE IL MICROFONO UNA BARRIERA?


    "DAVANTI AGLI ASTOCOLI NON ARRENDERSI MAI" QUESTA E' LA FRASE DI ADELE CHE PIù MI HA COLPITO, NON CHIEDERE SUBITO AIUTO MA PROVARE, E SOLO SE NON SI RIESCE AFFIDARSI AGLI ALTRI. OGGI IN AULA E' VENUTA A TROVARCI ADELE, UNA DONNA CHE A CAUSA DI UNA MALATTIA VIRALE , LA POLIOMIELITE, E' COSTRETTA SU UNA SEDIA A ROTELLE ELETTRICA. ADELE HA RACCONTATO CHE E' STATO DIFFICILE ACCETTARE LA SUA MALATTIA, SE NE VERGOGNAVA, NASCONDEVA LA SEDIA SOTTO AL LETTO PER NON FARLA VEDE ALLE CUGINE, PERO' POI LE COSE SONO CAMBIATE, HA TROVATO LA FORZA, LA GRINTA, PER ESSERE UNA DONNA COME TUTTE NOI, PERCHE' LEI E' COME NOI: AMA, RIDE, SI ARRABBIA, MA CHE LA SOCIETA',PERO',NON PRENDEIN CONSIDERAZIONE, LA SUA CASA E' COME LA NOSTRA, CON QUALCHE APPOGGIO IN PIU', MA I PROBLEMI CI SONO QUANDO DECIDE DI USCIRE, LE LOTTE CON IL CONDOMINO, I MARCIAPIEDI OCCUPATI DA AUTO E MOTORINI, E NEGLI ULTIMI PERIODI IO AGGIUNGEREI ANCHE IMMONDIZIA, I PULLMAN CHE NON SONO ATTREZZATI, E CHE FORSE SOLO MILLE DENUNCE QUALCOSA INIZIA A MUOVERSI. ADELE HA SPRONATO ANCHE NOI FUTURI EDUCATORI AD ESSERE SEMPLICI E NON SMETTERE MAI DI LOTTARE, "GNI DISABILE E' DIVERSO" HA DETTO ADELE. PRORPIO COME E' STATO DETTO IL PRIMO GIORNO DI CORSO, PROPRIO COME DICE LA MURDACA, CON LA SUA STORIA, CON IL SUO CARATTERE, E LE SUE PAURE, E NOI EDUCATORI NON DOBBIAMO ARRENDERCI DAVANDI ALLE DIFFICOLTA'.L'INTERVENTO DI ADELE E' STATO MOLTO SIGNIFICATIVO, UNA COSA E' IMMAGINARE, COME E' CAPITATO NELL'ESERCIZIO DELL'OROLOGIO, TUTT' ALTRO E' SENTIRLO DALLE PAROLE DI CHI E' DIRETTAMENTE INTERESSATO.
    ANCORA TANTE GRAZIE ALLA PROF. CHE CI ARRICHISCE DI ESPERIENZE E DI EMOZIONI, E AD ADELE CHE HA CONDIVISO CON NOI UN PO' DEL SUO MONDO.

    hai ragione mariagrazia da me non si sentiva che l'audio era assente.....
    leggendo i tuoi messaggi molte cose vorrei dirti:
    -ogni disabile è diverso....
    - emozioni del forum è davvero intenso il tuo commento
    sono felice che anche chi siede in fondo riesce a convididere l'intensità delle emozioni.... brava ! la docente
    maria martina femiano
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  maria martina femiano Lun Mag 02, 2011 3:56 pm

    Oggi mi ha fatto molto bene l'incontro con Adele...già l'avevo notata stamattina fuori l'università e vedendola su quella carrozzina mi era venuta la curiosità nel chiederle qualcosa,rivederla in aula mi ha fatto piacere,avevo così modo di ascoltare la sua storia e di soddisfare quella curiosità che prima era nata in me!
    E' stato molto toccante il momento in cui ha iniziato a parlare e a raccontarci le sue mille difficoltà: le barriere architettoniche che erano fuori casa sua e che ha sconfitto combattendo con il condominio,l'autobus che non sempre ha le adeguate attrezzature per accoglierla,i tavolini nei locali che vanno spostati per far inserire la sua carrozzina.
    Ha detto di lottare continuamente per stare tra noi "sani" ,e che l'unica cosa di cui avrebbe bisogno sarebbe di sentirsi indipendente, per non essere legata costantemente a qualcuno.
    Ha sostenuto di aver trovato forza nella fede e nella famiglia,in questo l'ho ammirata tantissimo,la forza che traboccava nelle sue sue parole è stata immensa,nonostante la sua voce continuasse a tremolare. Adele si sente uguale a noi,anche se non si vede apparentemente,ciò di cui ha bisogno è essere aiutata con disinvoltura,ha dichiarato.
    Anche l'appello di Rosaria,la volontaria che lavora accanto ad Adele,è stato emozionante;forse è proprio vero che chi dà di più è proprio colui o colei che aiutiamo, ogni contatto ed esperienza con queste persone 'sfortunate' ci fa capire quanto siamo fortunati!

    Vorrei concludere questo commento con un'incitazione data dalla stessa Adele:
    "Siate semplici,siate umane,siate voi stesse senza paura di...".


    adele sarà felice di sapere che il suo messaggio è arrivato!!!!!!!!la docente
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty Adele

    Messaggio  talotti laura Lun Mag 02, 2011 4:22 pm

    La testimonianza di oggi di Adele, costretta su una carrozzina elettricaa causa di una malattia che colpisce i muscoli, mi ha fatto moloto riflettere..
    La professoressa le ha proposto l'esercizio dell'orologio, come fece anche con noi, cioè descrivere la sua giornata tipo e gli ostacoli che è costretta a fronteggiare.
    Adele ci ha fatto capire cosa sia per noi l'indipendenza e quanto essa sia importante, dal momento che lei invece è limitata purtroppo anche nelle cose che per noi risultano essere più banali, come andare al bar a prendere un caffè.Ha dunque bisogno di qualcuno che le stia accanto, che la aiuti , anche se, dotata di una grande forza d'animo, cerca di essere per quello che può indipendente il più possibile. La sua testardaggine(come detto da lei), l'ha portata a non arrendersi davanti alle diffocoltà. Innumerevoli sono gli ostacoli che deve affrontare tutti i giorni per scendere di casa, per passare sui marciapiedi, per prendere gli autobus.Infatti ci ha raccontato che ad esmpio ha dovuto combattere con il condominio dove abita per far mettere le scivolo e per apportare modifiche all'ascensore perchè la carrozzina nn ci entra.(Questo è un problema che ho riscontrato anche nel film: infelici e contenti, quando nel laboratorio della settimana scorsa ognuno di noi ha scelto un film sulla disabilità; e nel film da me scelto appunto: infelici e contenti, Renato Pozzetto costretto su una sedia a rotelle precisava che il condominio dove lui abitava non era stato disposto ad andargli incontro per mettere un'apposito scivolo).
    Adele ci ha raccontato dei motorini e delle auto che sostano davanti agli scivoli dei marciapiedi e dei soli 20 autobus a Napoli muniti di apposito scivolo per i disabili.
    Quella di Adele è stata una grande testimonianza che ci ha fatto capire molte cose, lei non ama il pietismo, noi ci dovremmo comportare con disinvoltura con queste persone, con loro basta un semplice sorriso, un saluto, diversamente le faremmo sentire solo peggio.
    Adele dice di non accettarsi perchè la società non la accetta. Sin da piccola rifiutava la sua malattia, nascondeva la carrozzina perchè non voleva che nessuno la vedesse. Adele è accompagnata da Rosaria, si sono conosciute durante un viaggio a Lourdes, dove Rosaria faceva da "dama" e sono amiche da 11 anni. Rosaria che fa la volontaria dice che è un'esperienza straordinaria perchè mentre noi facciamo qualcosa per loro, a loro volta loro ci riempiono il cuore di amore e gioia, bisogna esser sensibili e avere tanto amore per aiutare il prossimo.

    Quando lo abbiamo fatto noi l'esercizio dell'orologio, anche se abbiamo cercato di immedesimarci nelle difficoltà che un disabile si trovi ad afrrontare quotidianamente, è stato oggi che ho capito davvero cosa significa, perchè Adele è come se ci avesse fatto toccare con mano tutto questo e devo dire che sono rimasta molto comlpita dalla sua forza di volontà e dalla sua testardaggine che la porta a cercare di affrontare il problema, prima di dire: non ce la faccio!!!

    indipendenza, testardaggine, pietismo, hai sintetizzato tutti i punti salienti di questo orologio di Adele e lo hai fatto con molta delicatezza.
    è proprio questo il motivo per cui abbiamo fatto l'orologio e sono felice che a chiusura delle lezioni questo sia tornato in forma più chiara.la docente
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  Annunziata Piccolo Lun Mag 02, 2011 4:30 pm

    OGGI IN AULA C’E’ STATA DATA UN’ALTRA IMPORTANTE POSSIBILITA’ QUELLA DI CONOSCERE E CERCARE DI CAPIRE LA VITA CERTAMENTE NON SEMPLICE DI ADELE ,CHE OGNI GIORNO DEVE FAR FRONTE A SITUAZIONI NON FACILI SICURAMENTE A CAUSA DELLA MALATTIA MA DOVUTE ANCHE ALLA SOCIETA’….ADELE E’ COSTRETTA A VIVERE SU UNA SEDIA A ROTELLE,HA AFFERMATO CHE SIN DALL’INIZIO NON E’ STATO FACILE ACCETTARE LA SUA CONDIZIONE,DI ESSERSI SENTITA EMARGINATA,SI VERGOGNAVA MA POI E’ RIUSCITA A TROVARE LA FORZA DI CERCARE DI ANDARE AVANTI DI COMBATTERE CON LE MILLE BARRIERE ARCHITETTONICHE CHE INCONTRA OVUNQUE FIN DA QUANDO ESCE DI CASA ,GRAZIE ANCHE ALL’AIUTO DELLA FAMIGLIA E DELLA FEDE…QUESTE PERSONE HANNO SENTIMENTI,PAURE,OPINIONI,DESIDERI COME TUTTI GLI ESSERI UMANI,NON SI DEVONO CONSIDERARE COME PERSONE INDIFESE,AMMALATE MA TRATTARLE CON RISPETTO E NON CON PIETISMO,O PEGGIO,IGNORARLE COME SE NON CI FOSSERO. NELLA NOSTRA SOCIETA’ E’ VERAMENTE ORA DI CAMBIARE IL MODO DI VALUTARE LE PERSONE ,AL DI LA’ DI TUTTO… CON UN CORRETTO COMPORTAMENTO DI POSSONO ABBATTERE GLI OSTACOLI SOCIALI E CULTURALI ,FORMANDO DELLE PERSONE CONSAPEVOLI E ADULTI COMI DI NORMA DOVREBBE ESSERE PER TUTTI . QUINDI NON BISOGNA FARE DISTINZIONI ,SE UNO E’DISABILE O NO,SONO UOMINI E DONNE COME TUTTI QUINDI DEVONO AVERE DOVERI E DIRITTI UGUALI…



    mi colpisce del tuo post la parte finale carica di un propositivo ottimismo e di una idea pratica:
    NELLA NOSTRA SOCIETA’ E’ VERAMENTE ORA DI CAMBIARE IL MODO DI VALUTARE LE PERSONE ,AL DI LA’ DI TUTTO… CON UN CORRETTO COMPORTAMENTO DI POSSONO ABBATTERE GLI OSTACOLI SOCIALI E CULTURALI ,FORMANDO DELLE PERSONE CONSAPEVOLI E ADULTI COMI DI NORMA DOVREBBE ESSERE PER TUTTI . QUINDI NON BISOGNA FARE DISTINZIONI ,SE UNO E’DISABILE O NO,SONO UOMINI E DONNE COME TUTTI QUINDI DEVONO AVERE DOVERI E DIRITTI UGUALI…
    sei molto propositiv ain tutti i tuoi post annunziata e quanto scrivi negli altri commenti ci sta arricchendo tutti.
    la docente
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    pascarella mariateresa


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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty Barriere architettoniche: resoconto di adele

    Messaggio  pascarella mariateresa Lun Mag 02, 2011 4:40 pm

    Ricordo quando abbiamo affrontato insieme alla professoressa la lezione sulle barriere architettoniche. In particolare, ci illustrò tre video-proiezioni inerenti alle difficoltà che una persona disabile si trova ad affrontare ogni giorno e ambientate in tre luoghi diversi. Ebbene stamattina abbiamo avuto la possibilità di ascoltare con le nostre orecchie la dura realtà attraverso la testimonianza di Adele. "E' difficile affrontare la giornata: i bus accessibili alle persone con disabilità sono venti ma non funzionano, difficoltà nel prendere un caffè o un gelato... ho sempre bisogno di qualcuno che mi aiuta". Queste sono le prime parole, molto sentite, pronunciate da Adele e che portano alla non accettazione, alla non integrazione, in ambito educativo, linguistico, corporeo, della persona con disabilità. Purtroppo le barriere architettoniche sono ancora presenti nella nostra società e nessuna cerca di abbatterle completamente per far sì che queste persone possano essere membri attivi della società e avere il diritto di vivere integrandosi sia nel mondo del lavoro sia nella vita relazionale. In realtà le leggi ci sono ma non vengono applicate e sopratutto non c'è, a mio avviso, l'abitudine di pensare al singolo semplicemente come parte di una realtà collettiva. E ancora trasporti inaccessibili, strutture inadeguate, inciviltà della gente sono elementi che rendono forzatamente i disabili. Non è questione di carrozzine ma di mente, è una colpa sociale, un problema culturale. Inoltre vorrei sottolineare l'aspetto che più mi ha colpito di Adele: il suo carattere forte, deciso e nonostante la sua malattia cerca di essere indipendente:"Non riesco a dire non ce la faccio, sono testarda, devo provare, il pericolo è il mio mestiere". E ancora:"Ho lottato con me stessa per stare con il mondo, cerco di superare le mie paure e poi il mio carattere forte, la fede, la famiglia, gli amici mi hanno aiutato". Essere autonomi ed indipendenti significa appropriarsi di atti minimi nella gestione della propria persona, atti semplici come andare a prendere un gelato, ma conformi alle capacità, abilità, desideri, necessità ed interessi individuali, gestendo con discrezione e rispetto la rete di legami sociali ed utilizzarlo con competenze e flessibilità i supporti tecnologici a disposizione. Sono piccole azioni quotidiane che determinano però la qualità della vita, rafforzano l'autostima e sono vissuti come momenti di autoaffermazione della propria libertà ed indipendenza. Ad ogni modo affrontare la disabilità diventa sempre più impegnativo, richiede sempre più forze vive, preparate e coordinate ma sopratutto bisogna sviluppare la cultura dell'aiuto globale proprio perchè dobbiamo ricordare che INSIEME SI PUO'!!! ADELE SEI UNA PERSONA MERAVIGLIOSA E GRAZIE DI ESSERE STATA IN MEZZO A NOI


    mariateresa la tua lettura è coinvolgente e appassionata, hai ascoltato Adele e l'hai vissuta intensamente, ti ha colpito la sua fede, la sua forza, hai ricordato e segnato moltissime delle sue parole e questa tua lettura è davvero interessante.

    Vedete come uno stesso incontro possa riescire a suscitare differenti riflessioni/reazioni????
    è bellissimo,
    è il forum....
    la docente
    immadalelio
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  immadalelio Lun Mag 02, 2011 4:51 pm

    La testimonianza che ci ha portato oggi Adele è stata molto forte,ci ha raccontato delle numerose lotte che conduce ogni giorno,perchè questa donna non deve solo combattere con la sua malattia,ma anche con le persone cattive che le ostacolano la vita:i condomini del suo palazzo,che non volevano affrontare le spese per ampliare l'ascensore,le macchine parcheggiate puntualmente sugli scivoli,gli occhi indiscreti,i servizi di trasporto pubblici che non funzionano e tante altre cose.La vita di Adele è un continuo lottare,chiedere aiuto,nonostante questo è una donna molto umile nel dire che se dipendesse da lei non chiederebbe mai una mano,ma purtroppo non è del tutto autosufficiente ed è proprio questo che le fa più male,il fatto di non essere indipendente in tutto quello che fa,per questa ragione ci ha esortati a non lamentarci delle cose inutili,perchè lei non può fare nemmeno un quarto delle cose che facciamo noi,senza chiedere aiuto a qualcun altro.Adele è affetta dalla nascita da poliomelite,una malattia che attacca il muscolo,è disabile sulla sedia a rotelle,stamattina dopo quattro anni e tre denunce è riuscita a prendere un pullman per arivare il più vicino possibile alla nostra università,perchè non voleva gravare sulla sua amica Rosaria,che ci ha raggiunto poco dopo,Adele è una dei pochi disabili che gira in sedia elettrica,non ama chiedere,per questo motivo anche la sua casa ha cercato di predisporla al meglio,per riuscire ad essere il più indipendente possibile,anche se vive con una badante.Adele è una donna di straordinaria forza interiore,e quando le viene posta la domanda di dove avesse trovato tutta questa forza che la contraddistingue,risponde prima di tutto dal carattere,poi dalla fede,dalla famiglia e dagli amici.Ci ha raccontato che da bambina nascondeva la sua sedia a rotelle perfino alle sue cuginette,non si accettava e ancora oggi non si accetta,perchè è la società a non accettarla e ci consiglia di non fare pietismo verso le persone disabili,bensì ci invita a comportarci in modo naturale:"siate semplici,umani,siate voi stessi,senza paura...".Abbiamo anche assistito all'intervento di Rosaria,volontaria nonchè amica di Adele da undici anni,la sua testimonianza è stata altrettanto commovente ci ha raccontato della prima volta che incontrò la sua amica fidata,durante un viaggio a Lourdes,in un primo momento fu infastidita dal suo comportamento,ma poi grazie all'aiuto della Madonna,tornò indietro con un gran sorriso e da quel giorno le due non si sono più separate.Rosaria ci ha anche raccontato di quanto sia gratificante il volontariato,perchè le persone disabili nel loro dolore ti fanno capire davvero che la vita è bella,al di là di tutti i problemi futili che ci poniamo ogni giorno,è qui che mi riallaccio ad Adele che,all'inizio della testimonianza,ha proprio detto di non lamentarci magari dei capelli,dei vestiti che indossiamo,della fisicità,ci ha invitato ad andare più a fondo nelle nostre relazioni,perchè è grazie agli amici,i veri amici,che possiamo affrontare la bellezza e anche le difficoltà della vita".Oggi è stata davvero una lezione speciale,direi proprio una lezione di vita!Si perchè spesso le persone nelle loro abitudini quotidiane non si accorgono delle persone meno fortunate ed a questo proposito è emblematico l'esempio che ci ha fatto Adele,ci ha raccontato che questa mattina appena arrivata in facoltà,era in ascensore e ha chiesto a che piano dovessero andare le persone all'interno,nessuno l'ha ascoltata solo una persona si è applicata ed ha aiutato la nostra Adele,accompagnandola fino in aula,questo è davvero un episodio scioccante per quanto mi riguarda e colgo l'occasione per ringraziare Adele per la sua testimonianza nella speranza che prima o poi tutta questa indifferenza possa trasformarsi in volontà di aiutare il prossimo,come è avvenuto durante quel viaggio per Lourdes a Rosaria.

    Imma a te invece di Adele ha colpito la sua storia, il collegamento con Lourdes, e le persone che ci sono intorno. Come ci fai notare, l'indifferenza è la nemica di questa storia.
    la docente
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    Messaggio  irma di capua Lun Mag 02, 2011 4:55 pm

    Molte volte li vediamo per strada,ma senza mai chiederci cosa si prova,quanto è difficile anche solo alzarsi al mattino o uscire a fare una passeggiata.
    Oggi Adele ci ha resi partecipi della sua vita,dei suoi sforzi,delle barriere architettoniche
    che rendono il tutto ancora più complicato,anche il solo fatto di arrivare da noi per raccontarci di sè oggi.
    Confrontando i due modi di vivere,il mio e il suo,ascoltando le sue parole,posso solo dire che tutto ciò che per me è normale e semplice,per lei diventa una lotta da combattere e da vincere...provare,provare e riprovare sempre sperando di riuscire.
    Come ci ha raccontato,inizialmente non è facile nemmeno dichiarare la propria identità,o meglio,il proprio essere,è difficile accettarsi soprattutto senza dar conto dei giudizi degli altri,ma la sua determinazione e l'aiuto delle persone che sono state al suo fianco,l'hanno portata ad affrontare il mondo a testa alta e con grande grinta in modo autosufficiente senza dover dipendere sempre da qualcun altro.
    Certo che non tutte le difficoltà sono superate perchè la nostra società(dal punto di vista delle barriere,ma anche del modo di pensare di tutti noi) ha ancora molti passi da fare,e molti limiti,e fino a quando le cose non cambieranno,nessuno può dire di accettare completamente sè stesso oppure di riuscire a muoversi in modo indipendente ovunque voglia.

    Irma invece leggo che hai avuto una idea molto bella, confrontare, facendo seguito, il tuo orologio con quello di Adele, è molto interessante quanto scrivi!
    adele ha detto: 'non mi acccetto perchè al società non mi accetta!'
    quando abbiam parlato dopo mi ha detto proprio questo: a volte tra sè e i sani come li chiama lei c'è una enorme distanza-......
    la docente
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    federicaalcidi


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    Messaggio  federicaalcidi Lun Mag 02, 2011 5:10 pm

    In questo corso c'è sempre qualcosa da imparare poichè alla parte teorica viene integrata quella pratica grazie alla testimonianza diretta di persone che abbiamo l'onore, grazie alla professoressa, di conoscere che ci raccontano i loro progetti e difficoltà. Oggi abbiamo incontarto Adele che a causa della Poliomelite (la poliomielite è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale)è paraplegica e pur essendo molto timida ci ha tenuto a raccontare una sua giornata tipo e le ddifficoltà che incotra dentro e fuori casa; come d'altronde abbiamo provato a fare noi in uno dei primi esercizi del forum quello "dell'orologio" dove abbiamo cercato di spiegare le difficoltà e gli ostacoli che avrebbe potuto trovare davanti a sè un paraplegico durante una nostra giornata tipo. Adele ci ha detto che ha dovuto fare dei lavori in casa per renderla più accessibile alla sua condizione, che ha dovuto combattere per avere uno scivolo nel suo palazzo ed un ascensore a norma, uscita di casa è difficile trovare un pullman per disabili visto che per la città ce ne sono solo 20, che vive con una collaboratrice in casa ed oggi era accompagnata da una volontaria Rosaria che con amore ci ha spiegato il suo lavoro e quanto si sente appagata nell'aiutare gli altri infatti dopo tanti anni insieme sono diventate molto amiche ed ha invitato tutte noi a fare lo stesso. Nel racconare tutto questo Adele ha fatto trasparire tutta la suà volontà e la sua testardagine nel provare comunque a fare tutto da sola e solo nel momento in cui non riesce chiede aiuto, una frase detta da lei mi ha colpito enormemente "non mi sono accetata convivo nella mia condione" che a volte ci facciamo troppi problemi inutili senza poi capire che i veri problemi sono altri!!!GRAZIE per tutto questo perchè mi fa capire la realtà delle cose e prendere coscienza di me stessa e di chi mi sta intorno

    federica sono lieta che ci sia sempre qualcosa da imparare....
    tu ci hai dato una nota sulla Poliomelite (la poliomielite è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale)
    tu hai notato e questo mi colpisce e lo riporto e chiudo....la docente:
    -la sua timidezza
    -la domotica: lavori per l'arredamento domestico
    - la volontaria rosaria
    - la suà volontà e la sua testardagine
    -a volte ci facciamo troppi problemi inutili senza poi capire che i veri problemi sono altri!!!
    Anna Rita Barbati
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  Anna Rita Barbati Lun Mag 02, 2011 5:21 pm

    Oggi in classe,è venuta un'amica della prof,Adele,una persona disabile costretta sulla carrozzella.Ha raccontato che è difficile affrontare le giornate,è difficile uscire,trova disagio nel salire i marciapiedi oppure nel prendere il pullman in quanto è difficile trovare quello attrezzato,oggi dopo quattro anni e tre denunce ci è riuscita,pochi sono i disabili che hanno la macchina o la carrozzella elettrica,incontra difficoltà quando si reca in un bar in quanto ha bisogno di qualcuno che le dia una mano per salire il gradino di entrata oppure ha bisogno di qualcuno che le sposta la sedia da vicino al tavolino per far posizionare lei,avrebbe bisogno di di pedane e di scivoli ovunque per complicarle meno la vita.Vive in una casa normale,con appoggi più alti rispetto ai normali,dopo lotte e battaglie ha ottenuto anche l'ascensore adattato ai suoi bisogni nel suo palazzo,le sue uscite sono legate alle condizioni atmosferiche.Adele è testarda,non si ferma davanti agli ostacoli se prima non prova quella determinata cosa e solo dopo può dire se ci è riuscita o meno;non si accetta fino a quando la società non l'accetta,è così forte da poter insegnare anche a chi non la vuole bene o a chi magari per strada la guarda con aria superiore.Con lei c'era Rosaria,una volontaria e ci ha detto che il volontario è il mestiere più bello della vita,sono le persone diverse da noi a trasmettere e a donare consigli utili per la vita a noi sani;a donare l'amore,a trasmetterci sofferenza,dobbiamo essere fortunati ad avere una vita normale,noi che ci lamentiamo per le banalità,noi che a ogni sciocchezza che ci succede stiamo subito con le lacrime pronte o con rimedi più grandi di noi da mettere in atto.Ci ha detto di essere semplici,umani,umili,noi stessi senza paura di niente e di dire sempre la verità.Mi ha colpito molto la forza,la determinazione e il coraggio di Adele,nelle sue parole si coglieva la dolcezza e la serenità mi è sembrato di capire che non si arrendere facilmente;mi è quasi venuto un magone allo stomaco quando ci ha detto che dobbiamo combattere contro gli ostacoli,è stata lei a rassicurarci e a dirci che non dobbiamo mai arrenderci e penso che quella incoraggiata doveva essere lei.Ascoltandola ho capito che non mi devo arrendere e che devo superare tutto perchè ce la posso fare anche se spesso mi capita di abbattermi e di non trovare soluzioni a problemi.Grazie prof,delle esperienze che ci sta regalando,sono sicura che porterò sempre con me le sensazioni e le emozioni di questo percorso....

    mi piace come scrivi, racconti la lezione come una storia di un libro.
    adele è venuta, adele è testarda,,,,,,ma soprattutto mi piace il finale:
    Ascoltandola ho capito che non mi devo arrendere e che devo superare tutto perchè ce la posso fare !la docente
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    Annamaria d'avino


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    Messaggio  Annamaria d'avino Lun Mag 02, 2011 5:25 pm

    Molto è stato fatto,ma tanto altro c'è ancora da fare,oggi ci è stato il racconto di adele,una testimonianza molto forte e calorosa che ci è stata data da questa donna.
    Sono state molto importante le parole di adele perchè mi hanno fatto capire come ci si possa sentire ad essere un disabile con delle problematiche,è fondamentale quando dice:non rivolgetevi mai ad un disabile con pietismo,sono come voi mi arrabbio mi innamoro sono felice,in pratica vivo,questo lo avevo già preso in considerazione in un precedente commento quando ho parlato delle barriere architettoniche e del fatto che la persona con disabilità è una PERSONA con i suoi stai i suoi umori le sue felicità,e molto spesso noi tutti non ci rendiamo conto che andiamo ad intaccare la loro dignità,bisogna riguardare ad una nuova cultura della disabilità come ci suggerisce ANNA MARIA MURDACA ad una nuova rimodulazione del termine integrazione.
    Le tecnologie estensive hanno portato un vantaggio nel caso di adele che utilizza una carrozzina elettrica che le consente di uscire di casa,ma nel momento in cui esce di casa a cosa va incontro???? a tante barriere che sono purtroppo ancora troppo presenti,adele ci ha detto che qualcosa sta cambiando nei trasporti con i pulman,ma come ho detto prima si deve fare ancora molto,molto spesso non è l'ambiente circostante che pone dei limiti ma siamo stesso noi con la capacità di non accogerci degli altri che ostacoliamo la loro integrazione,se ci sono i posti delle auto riservati ai disabili perchè ci sono le macchine parcheggiate al loro posto????,come anche il fatto di doverli chiamare con il proprio nome a questo proposito ci è stata presentata una bellissima poesia:chiamatemi per nome;ultimo mio pensiero va al rapporto che si è costruito con rosaria,e che è fondamentale nell'ambito della costruzione di una relazione che possa arrichire il bagaglio culturale di chi la instaura ma anche di chi la riceve,un rapporto tra le due che dura da vent'anni ma che all'inizio è stato ostacolato dal fatto che rosaria avesse provato un senso di antipatia nei suoi confronti,per poi subito ricredersi.Credo che testimonianze come la sua ci possano aiutare ancora meglio a capire le loro difficoltà che incontrano quotidianamente anche svolgendo le cose più semplici ed è proprio da li che dobbiamo partire per poi arrivare alla piena inclusione della stessa persona.

    annamaria tu sottolinei con mio piacere i riferimenti teorici:
    murdaca
    domotica
    tecnologie e ausilii.
    è così che dovete leggere le nostre esperienze.la docente
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    Messaggio  raffaella Lun Mag 02, 2011 5:47 pm

    Il laboratorio di oggi è stato presentato da una persona molto speciale,Adele,una donna molto peperina,nonostante la sua malattia,ci ha raccontato la sua esperienza da disabile puntualizzando con molta decisione che noi siamo persone molto fortunate perchè siamo libere e indipendenti.Il consiglio che Adele ha voluto lasciarci è stato quello di non ARRENDERCI mai difronte agli ostacoli della vita.Sono rimasta molto colpita dalle sue parole e dalla carica e tranquillità che aveva nel parlarci molto serenamente di questa sua esperienza di vita,delle sue paure,ansie e nonostante le difficolta che possa incontrare quotidianamente con il mondo esterno ,Adele è sempre pronta ad andare avanti.
    La sua esperienza è stata molto spontanea e sentita ,è una persona molto decisa in tutto quello che fà.
    La domanda che a mio avviso ha centrato il vero senso di questa lezione è stata:Con quale spirito affronti la tua vita lottando da sempre con la malattia? La sua risposta è stata molto schietta!!!!! Ha risposto facendo una scaletta,dove al primo posto c'è il CARATTERE FORTE (la sua persona)- la FEDE- la FAMIGLIA- gli AMICI.
    Infine l'altra esperienza che mi ha molto interessata è stata quella di Rosaria,una volontaria che è molto felice della sua attività,perchè non credo che si possa chiamare lavoro quello che lei svolge,ma semplicemente MISSIONE,che fà stare bene lei e il prossimo,è un continuo amarsi a vicenda,essere sensibili prima a noi stessi e poi agli altri.... Wink
    Credo che questa sia stata la pratica di quello che abbiamo svolto nelle prime lezioni riguardanti le barriere archittettoniche.
    grazie prof per questa meravigliosa esperienza....

    Raffaella Sciaudone

    Raffaella divido il tuo bel post in 2 parti:
    1) la scaletta di adele
    2) rosaria...
    due parti salienti.....la docente
    martina
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    Messaggio  martina Lun Mag 02, 2011 6:12 pm

    L'incontro con Adele è stato un approfondimento in più al tema già trattato in precedenza sulle barriere architettoniche. Anche l'incontro di oggi è stato emozionante perchè vedevo in lei la tenacia che l'accomapgna tutti i giorni, perchè purtroppo come ben sappiamo tante sono le barriere che per strada si incontrano ; come lei ha detto la difficoltà si trova nel salire l'autobus , al camminare per strada trovando tanti intralci.
    La sua forza ha fatto sì che tanti problemi fossero risolti e che di fronte ai problemi non bisogna arrendersi ma anzi combattere per ricevere alcuni cambiamenti, come infatti ci sono stati nel suo condominio dato che l'ascensore era troppo piccolo e stetto per la sua carrozzina.
    In lei ho captato sentimenti di forza e voglia di vivere ma nello stesso tempo paura perchè sente che non viene accettata dalla società in cui vive.
    Sentimenti che purtroppo accompagnano la maggior parte di queste persone tutti i giorni.
    Importante per lei è il rapporto con Rosaria, volontaria e amica di vita che l'accompagna in qualsiasi situazione, e il rapporto con Dio, Grande sostenitore nei suoi momenti più difficili.
    Ancora una volta il ringraziamento speciale va alla prof. Briganti che arricchisce le nostre giornate portando in aula esempi tali! Smile
    Martina Cesario
    martina l'arricchimento di queste esperienze necessita di due cose:
    1) uno spirito pronto a riceverle contentitore attento
    2) un educatore dormiente pronto a svegliarsi!la doc


    Ultima modifica di martina il Lun Mag 02, 2011 6:16 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  rachele.carbone Lun Mag 02, 2011 6:14 pm

    La vita di Adele e di tante persone come lei sulla sedia a rotelle,chi per patologie meno gravi,chi con quelle più gravi non è facile,perché purtroppo la vita chiede dei continui spostamenti,cambiamenti,che spesso per chi non può muovere delle gambe,dei piedi o delle mani è difficoltoso.
    Le barriere architettoniche partano dalla casa stessa,anche se si cerca di modificare la propria casa secondo le proprie esigenze,un esempio può essere anche il semplice prendere un piatto in un mobile. Quindi hanno bisogno di continuo aiuto!
    Adele affermava che anche se aveva forza di volontà di vivere e di volersi sentire normale non ci riusciva completamente,proprio perché il mondo che la circonda non glie lo permette,partendo dai continui sguardi strani della gente,dalle indifferenze e mancanze di aiuti,anche nel non mettere una macchina parcheggiata davanti agli scivoli.
    Per quanto riguarda il gruppo,purtroppo non è difficile neanche per noi essere accettati senza pregiudizi e critiche. L’amicizia sincera è difficile di per sé.
    Le persone dovrebbero essere meno egoiste e dovrebbero meno pensare solo a se stesse. E’ vero a volte basta poco:un sorriso,uno ciao,una parola.
    L’autonomia è tutto anche quando si è in un momento di rabbia e il non poter uscire,perché piove o il non poter digitare in numero perchè la forza della mano non lo consente non è facile da accettare.
    La vita di Adele mi ha toccato un po’ da vicino,perché ho una zia che è nata con una malformazione ai piedi e vive sulla sedia a rotelle e soffre molto in varie situazioni,la sua è spesso paura nell’affrontare le cose,nel restare sola,nell’uscire con la pioggia,nell’andare in luoghi stretti,nel salire in un ascensore,perché lei solo sa del suo disagio e la non possibilità di scappare subito,di muoversi facilmente.
    Vive con la sorella,con la quale condivide tutto e il sol pensiero che lei è uscita,per un servizio,sta in ansia,proprio perché per la sente come un senso di protezione,a tutti gli effetti.E’ “autonoma” nei propri hobby:cucinare(=se ha tutto a disposizione davanti a sé),cucire,curare il giardino… ovviamente tutto nel suo limite.
    Come Adele non vuole essere spostata continuamente,non ama chiedere aiuto,infatti si sposta anche sforzandosi e dobbiamo essere noi ad avvicinarci,dobbiamo noi accorgercene dei suoi sforzi senò lei difficilmente ci chiama.
    E’ vero quando dicevamo che una casa viene modificata a secondo delle persone che ci abitano,perché mia zia ha fatto costruire fuori casa un ascensore (=aperta),per poter salire con tranquillità,facendo da sé.
    Stare su una sedia a rotelle non vuol dire solo malattia e solo esclusione,perché nella maggior parte dei casi sono persone che ci tengono al loro aspetto e quindi di bell’aspetto,curate e sempre preparate;sorridenti;socievoli ed innamorate.
    Io penso che dal momento che la natura un po’ le ha ostacolate non bisogna fornirgli delle altre difficoltà,facendole sentire ancor di più male e sole;bisogna lasciarle vivere,perché loro più di noi se lo meritano,per i loro continui sforzi e sofferenze,che incontrano giorno per giorno.
    A volte,si ha soggezione nell’avvicinarci nel dare aiuto quando si incontrano per strada,ma io sono d’accordo con Adele,bisogna mostrare la propria sensibilità e il proprio amore proprio in quel caso,perché così si migliora la loro vita e anche la propria,non facendole sentire diverse. SONO PERSONE COME NOI.
    Concludo con tanti auguri ad Adele,con la speranza che la sua forza di vivere è sempre maggiore e accresca la forza di non fermarsi alle difficoltà,non facendo vincere la vita, ma lottando e facendo notare che c’è,che esiste e non è peggiore di nessuno.





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