Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio)

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    natale camilla85


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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 12 Empty Re:14.lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO

    Messaggio  natale camilla85 Mer Mag 11, 2011 5:26 pm

    Oggi in aula c'è stata da parte di alcuni miei colleghi una condivisione riguardo alcuni testi scelti,tutti diversi che trattavano argomenti affrontati durante il corso per esempio diverse biografie riguardo all'AUTISMO,l'ANORESSIA,BULIMIA e tanti altri.La lezione è stata molto interessante.
    Tra tutti gli interventi ho deciso di soffermarmi e approfondire l'intervento di IVANA che ci ha spiegato un pò la "SINDROME DI RETT".
    Non avevo mai sentito parlare di questa malattia.Il libro illustrato da IVANA è una guida rivolta agli insegnanti,genitori,educatori.E' una patologia neurologica che colpisce il sesso femminile,congenita e si manifesta durante il secondo anno di vita e comunque entro i primi quattro anni.La bambina colpita da questa malattia subisce gravi ritardi nell'acquisizione del linguaggio e nell'acquisizione della coordinazione motoria.La"SINDROME DI RETT" provoca gravi disabilità a molti livelli,rendendo chi ne è affetto dipendente da altri per tutta la vita.Dopo una fase iniziale di sviluppo normale, si assiste ad un arresto dello sviluppo e poi ad una regressione,o perdita delle capacità acquisite.
    Si osserva un rallentamento dello sviluppo del cranio rispetto al resto del corpo tra i primi 5 e ì 48 mesi di vita,uno svilupppo psicomotorio normale entro i primi 5 mesi di vita,con successiva perdita delle capacità manuali e comparsa di movimenti stereotipati delle mani(torcerle,batterle,morderle,strizzarle).Si assiste ad una progressiva perdita di interesse per l'ambiente sociale,che in alcuni casi riconpare con l'adolescenza.Non esiste una terapia risolutiva per la "SINDROME DI RETT".Esistono alcuni trattamenti come la musicoterapia,ippoterapia,la pet therapy che si affiancano ai farmaci.
    Ultimo commento che vorrei fare è quello che ci ha illustrato Fabrizia Pinto,"UN AMICO COME HENRY"di Naula Gardner.Il tema centrale è l'Autismo,tema che abbiamo trattato in aula.E'una storia autobiografica,infatti il protagonista Deal è il figlio dell autrice.La mamma lottando con amore riesce ad ottenere per suo figlio l'aiuto di una specialista,una scuola speciale,giochi didattici,un trattamento sanitario,un accompagnamento psichiatrico.Il protagonista principale per il bambino è Henry,il suo cane,che lo aiuta a relazionarsi con il mondo esterno e riesce ad accellerare dei risultati che tardavano ad arrivare con le terapie normali.E' stato bello vedere il primo disegno di Deal che ritraeva proprio il suo amico a quattro zampe.
    Sappiamo che dall'Autismo non si può guarire completamente ma è bello sapere che attraverso un intervento(inconsapevole come quello di Henry)si possa star meglio in modo da poter condurre una vita tranquilla.
    Molto belle le parole di Deal che Fabrizia ci ha evidenziato:"Grazie ad Henry non sono più spaventato dal pensiero di diventare adulto".
    La cosa che mi ha colpito è che Deal dopo essere "GUARITO" aiuta bambini autistici.
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    Messaggio  Ida Di Turo Mer Mag 11, 2011 5:43 pm

    Premetto che tutti i libri presentati sono molto interessanti, ma quello che mi ha colpito di più è stato "Un amico come Henry" il quale tratta la storia di un ragazzo autistico di nome Dale ,un bambino che nn riesce a relazionarsi ,si presenta chiuso nonostante l'aiuto di terapie e la presenza dei suoi genitori ,ed è qui che entra in scena Henry un cane, grazie al quale Dale riesce a migliorare ,riesce a relazionarsi ,ad aprirsi.Questa storia mi ha emozionato davvero tanto ..e soprattutto mi ha emozionato vedere un disegno fatto da Dale che rappresentava proprio il suo amico Henry .
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    Messaggio  florentina tufo Mer Mag 11, 2011 7:29 pm

    Copertina di 'Non posso stare ferma'
    DESCRIZIONE:



    «Una volta ho mandato uno dei miei nipoti a comprare un bocciolo di rosa dal fiorista vicino a casa, è arrivato con un fiore rinsecchito che non si sarebbe mai aperto…
    Quando sono nata non ero granché, eppure nessuno mi ha buttata via.».
    Con l'immagine simbolica del fiore rinsecchito Marilena allude alla sua vita, un'esistenza preziosa, nonostante sia costretta a vivere legata a una carrozzina e sia dipendente da altri per qualsiasi sua esigenza.
    Ciò che scrive è una straordinaria testimonianza sul mondo dell'handicap, visto e considerato con ironia e intelligenza.

    PARLA DI UNA DONNA DISABILE DELLE SUE DIFFICOLTA' DURANTE IL TRAGGITTO DELLA VITA .....
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    Messaggio  florentina tufo Mer Mag 11, 2011 7:34 pm

    Uno dei libri che mi ha colpito si chiama "Un amico come Henry ".




    La storia vera di un bambino e dell'amico a quattro zampe che gli ha insegnato a stare con gli altri.

    Dale Gardner è un bambino autistico: irritabile, taciturno, incapace di comunicare con il mondo circostante. Le parole «mamma» e «papa» non hanno senso per lui, e la serenità famigliare è messa a dura prova.

    Convincerlo a mangiare senza scatenare una crisi è un'impresa; fargli capire il senso della frase «Ti voglio bene» sembra impossibile. Per anni i genitori tentano qualsiasi cosa nella speranza di ottenere anche un solo, piccolo progresso, ma invano.

    Finché la vita di tutti quanti viene trasformata dall'arrivo di un nuovo inquilino: uno splendido golden retriever di nome Henry. Sotto gli occhi increduli della famiglia, tra Dale e il tenero cucciolo si instaura un rapporto sempre più vivace e profondo.

    Piano piano Henry aiuta il piccolo a uscire dal suo isolamento e a diventare il brillante giovane uomo che è oggi. Un'esperienza forte e unica che la madre di Dale ha deciso di raccontare.

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    MariaFCostantino


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    Messaggio  MariaFCostantino Mer Mag 11, 2011 8:04 pm

    Il libro che mi ha colpito maggiormente è stato "Un amico come Henray",che racconta l'emozionante storia di Dale,un bambino autistico incapace di comunicare con il mondo circostante e non riconosce nemmeno i propri genitori.L'arrivo di un golden retriver di nome Henry cambia,radicalmente le cose.Dale,infatti,grazie al rapporto che nasce con il cane riesce ad uscire dal suo isolamento.Questa storia mi ha davvero emozionato.E' commovente pensare ai "poteri magici" che hanno i nostri amici animali e a come riescano ad aiutarci solo perchè ci vogliono bene.A proposito ho trovato delle info sulla Pet Therapy:

    La Pet Therapy (terapia con gli animali) consiste nell'utilizzare un animale domestico come il cane, il gatto oppure il cavallo o il delfino, per la riabilitazione, la cura e il benessere soprattutto nel bambino, ma anche nell'adulto e nell'anziano. Ormai sono numerose le ricerche che dimostrano che stare con gli animali fa bene alla salute. Riduce l'ansia, fa sentire meno depressi, diminuisce i rischi delle patologie cardiache.

    Inoltre attraverso il rapporto interpersonale con l'animale e con l'aiuto di un terapeuta, il bambino che ha vissutoesperienze negative, come un prolungato ricovero in ospedale, può ritrovare attraverso questa terapia un clima di benesse globale. Infatti potersi occupare di un animale, riduce lo stress e trasmette un senso di calore e fiducia. La Pet Therapy oltre a essere utilizzata per migliorare la qualità della vita nei bambini con degli handicap, inizia a essere utilizzata, anche in Italia, per affiancare approcci educativi tradizionali. Infatti il rapporto con l'animale ha la funzione di prevenire oltre che di curare problemi psicologici, affettivi e relazionali. Per questo, in via sperimentale, in alcuni asili nido sono stati introdotti degli animali domestici. Dai bambini questo tipo di iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo. E' sicuramente un modo per offrire al bambino nuove emozioni e nuovi stimoli tattili che lo aiuteranno a crescere più sereno. Questo particolare rapporto con l'animale, mediato dall'educatrice, aiuta inoltre il bambino a non strutturare in seguito paure verso gli animali domestici.

    Per quanto mi riguarda,sono perfettamente concorde e credo dovremmo imparare a rispettarli di più.
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    mariarosaria catuogno


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    Messaggio  mariarosaria catuogno Mer Mag 11, 2011 8:07 pm

    ...mi complimento sempre con i miei colleghi che ci rendono partecipi delle loro esperienze , ognuna unica e significativa ...
    In particolar modo mi ha interessato l'argomento di Ivana , che ha portato come libro di riferimento il "Manuale sulla sindrome di Rett". Grazie alle sue parole, mi è stato possibile venire meglio a conoscenza di questa patologia che conoscevo solo di nome.La sindrome di Rett è una grave patologia neurologica, che colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile.
    La malattia è congenita, anche se non subito evidente, e si manifesta durante il secondo anno di vita e comunque entro i primi quattro anni.
    Si possono osservare gravi ritardi nell'acquisizione del linguaggio e nell'acquisizione della coordinazione motoria. Spesso la sindrome è associata a ritardo mentale grave o gravissimo. La perdita delle capacità di prestazione è generalmente persistente e progressiva.
    La sindrome di Rett provoca gravi disabilità a molti livelli, rendendo chi ne è affetto dipendente dagli altri per tutta la vita.Dopo una fase iniziale di sviluppo normale, si assiste ad un arresto dello sviluppo e poi ad una regressione, o perdita delle capacità acquisite. Si ha un rallentamento dello sviluppo del cranio rispetto al resto del corpo , uno sviluppo psicomotorio normale entro i primi 5 mesi di vita, con successiva perdita delle capacità manuali precedentemente sviluppate e comparsa di movimenti stereotipati delle mani (torcerle, batterle, morderle, strizzarle). Si assiste anche ad una progressiva perdita di interesse per l'ambiente sociale, che tuttavia in alcuni casi ricompare con l'adolescenza.
    Possono essere anche presenti: irregolarità nella respirazione; anomalie dell'EEG; epilessia. Grazie alla condivisione dell'esperienza di Ivana sono venuta a conoscenza di un altra malattia grave , e anche a relazionarmi con i bambini affetti da questa sindrome ...
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    Messaggio  nunzia puocci Gio Mag 12, 2011 8:20 am

    tanti sono gli argomenti trattati il 28/04/2011, con testimonianze pur essendo "indirette" parlandone solo attraverso dei libri di patologie e fatti che sono reali.l'intervento che più mi ha emozionato è stato la sindrome di "RETT"
    è una patologia progressiva dello sviluppo neurologico che colpisce quasi esclusivamente le bambine, durante i primi anni di vita e dopo un periodo di apparente normalità, molti genitori si sono soffermati spesso sul carattere "cinico e violento" della malattia proprio per quel suo improvviso e tragico manifestarsi. Fu riconosciuta per la prima volta da Andreas Rett, un medico austriaco, a seguito di un’osservazione casuale nella sua sala di aspetto di due bambine che mostravano movimenti stereotipati delle mani molto simili tra loro. A seguito di questa scoperta, riesaminando le schede di alcune pazienti viste in precedenza, Rett individuò altri casi con caratteristiche comportamentali e anamnesi simili e pubblicò un articolo nel 1966. Tuttavia, la pubblicazione di Rett fu ignorata per anni. A risvegliare l’interesse e a riconoscere universalmente l’esistenza della sindrome di Rett, nel 1983, fu uno studio su 35 pazienti di un gruppo europeo di neurologi infantili, che comprendeva Hagberg, Aicardi, Dias e Ramos 2.Dopo un periodo di circa 6-18 24 mesi però, le bambine presentano un arresto dello sviluppo seguito da una regressione. In tale fase le pazienti perdono le abilità precedentemente acquisite come l’uso finalistico delle mani e il linguaggio verbale. Diventa evidente una riduzione delle capacità comunicative e compaiono tratti autistici. Inoltre le bambine cominciano a manifestare i movimenti stereotipati delle mani tipo lavaggio e spesso sono presenti segni come digrignamento dei denti e sospensione del respiro. Si manifesta un rallentamento della crescita della circonferenza cranica che risulta in microcefalia.dopo i 10 anni Migliora il contatto emotivo. Gli attacchi epilettici sono più controllabili. La debolezza, l’atrofia, la spasticità e la scoliosi impediscono a molte ragazze di camminare, anche se non mancano le eccezioni. Spesso i piedi sono freddi, bluastri e gonfi a causa di problemi di trofismo.La malattia genera indubbiamente non poche difficoltà legate a numerosi handicap. E’ necessario tuttavia precisare che il quadro evolutivo della patologia non segue mai un percorso preordinato per tutti i soggetti. I quadri clinici di deterioramento, di miglioramento o di stasi dell’evoluzione patologica sono variabili e diversi tra loro.mi emoziona sapere che ci sono associazioni che s'interessanio di bambini affetti da tale patologia e spero un giorno di farne parte...









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    Messaggio  stefania del villano Gio Mag 12, 2011 8:28 am

    La lezione del 28 maggio è stata molto interessante, i miei colleghi hanno fatto diversi interventi, ma quello che mi ha colpito di più è stata l'esperienza di Carolina che ci ha parlato di Bulimia. Innanzitutto ci ha fatto vedere un video nel quale ci mostrava gli esiti che produce la bulimia e sono state proprio queste immagini che mi hanno fatto emozionare. La bulimia è una malattia che ha effetto su molte ragazze, che hanno la fissa per il corpo perfetto senza pensare alle conseguenze. " Dalla Bulimia si passa all'Anoressia" .Anoressia e bulimia sono malattie complesse, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo, che quindi richiedono un trattamento sia del problema alimentare in sè che della sua natura psichica,.Se non trattati in tempi e con metodi adeguati , i disordini alimentari possono diventare una condizione permanente e nei casi più gravi portare alla morte.
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    Maria Mercone


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    Messaggio  Maria Mercone Gio Mag 12, 2011 8:43 am

    Voglio esprimere i miei ringraziamenti a tutte le ragazze che ci hanno esposto le loro emozioni dopo aver letto il libro.
    Sono state tutte storie belle ed emozionanti, ma quella che maggiormente ha lasciato qualcosa in me è stata “Un amico come Hanry” questo racconto, tratto da una storia vera, è la dimostrazione di come la zooterapia, un tipo di terapia che utilizza gli animali, sia più efficace di altre terapie o farmaci. In questo libro Nuola Gardener ci espone la sua esperienza di vita e di madre di due figli, la piccola Amy e il maggiore Dale affetti entrambi da una forma di autismo. Dale, portatore di una forma più grave di autismo rispetto alla sorellina, era più chiuso, addirittura non riconosceva neanche la sua famiglia. Dopo molti anni in cui Nuola Gardener e suo marito tentano invano molte cure, la loro vita viene trasformata dall’arrivo di Hanry, un cane che accompagnerà tutta l’infanzia di Dale e Amy. Io posso solo immaginare quanto sia stato difficile per Dale ed Amy cercare pian piano di migliorare il loro stato, affrontare le responsabilità di essere adulti. Ascoltando quest’esperienza posso comprendere che il mondo animale spesso si dimostra migliore di quello umano: Hanry incondizionatamente è disposto a dare tutto se stesso senza nessun tornaconto personale. Questo dovrebbe farci riflettere e capire quanto l’uomo possa essere egoista, poiché di fronte all’insensibilità e agli sbagli altrui tutti sono subito pronti a giudicare, ma nel momento in cui si dovrebbe aiutare il prossimo ci si tira indietro, ciò avviene ad esempio quando vediamo un disabile in difficoltà, quando un’anziana non riesce a salire su un autobus o quando vedimo qualcuno che viene deriso.
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    federicaalcidi


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    Messaggio  federicaalcidi Gio Mag 12, 2011 9:18 am

    Oggi le le nostre compagne di corso ci hanno portato dei libri molto piacevoli da loro letti e commentati in aula alcuni di questi come "la solitudine dei numeri primi" li ho letti anche io ed è stato interessante ascoltare il parere di altri."Un amico come Henry" per la storia è stato il libro che più mi è piaciuto anche perchè tratta di un argomento già discusso in aula, l'autismo, che in questo modo abbiamo potuto approfondire. Dale è un bambino autistico irritabile, taciturno, è incapace di comunicare con il mondo circostante, la sua vita e quella dei genitori viene trasformata dall'arrivo di nuovo membro della famiglia, un cane di nome Henry che è anche il nome di un personaggio di una locomotiva del cartone animato seguito da Dale "il trenino Thomas". Dale e Henry divenato inseparabili e grazie al suo aiuto il bambino riesce ad uscire dal suo isolamento ed aiutare in futuro bambini nella sua stessa condizione. Il libro è stato scritto dalla madre di Dale; io non so se effetivamente dal punto di vista medico si può uscire dalla condizione di autismo però è appurato che con l'ausilio di specifiche tecniche e con l'aiuto di medici specializzati si possa aiutare il bambino a migliorare la sua vita considerevolmente!!!
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    Messaggio  domenicadestefano Gio Mag 12, 2011 9:19 am

    Mi complimento con tutte per la loro presentazione dei libri da loro letti e discussi al corso, tutti interessantissimi, infatti li ho annotati e li leggerò. Tra i libri proposti, quello a cui ci tengo di più, visto che l'ho vissuto in prima persona è stato il tema dell'autismo con il libro: "Un amico come Henry". Come già ho fatto presente in un altro commento, ho vissuto in prima persona l'esperienza con un bambino autistico e confermo dell'importanza che possa dare nella riabilitazione l'aiuto di un cane ancora meglio, la pet terapy.
    Per tale argomento volglio proporvi questo libro: "Metodo Delacato".
    Il Metodo Delacato di Organizzazione Neurologica è un programma neuroriabilitativo e si propone di correggere i disturbi comportamentali presenti nei soggetti affetti da sindrome autistica o da altre patologie che interessano il Sistema Nervoso Centrale.
    La Metodologia Delacato si basa sostanzialmente su tre presupposti:
    il primo, è che il comportamento umano sia solo in parte determinato geneticamente e che, invece, un ruolo significativo lo svolga l’ambiente, o meglio che gli stimoli sensoriali derivanti dall’ambiente siano fondamentali per la formazione delle mappe neuronali, nelle quali si archiviano le informazioni che dettano il comportamento di ogni singolo individuo.
    Il secondo presupposto è che queste mappe neuronali possono subire in epoche diverse (in epoca prenatale, perinatale e postnatale) delle lesioni minime e diffuse per cui si modifica drasticamente l’entrata degli inputs sensoriali. Le alterazioni degli stimoli sensoriali quali, l’udito, la vista, il tatto, l’olfatto ed il gusto possono essere distinte in: iper (entrata indiscriminata di informazione), in ipo (entrata deficitaria di informazione) date dal rumore bianco (distorsione dell’informazione in entrata).
    Il terzo presupposto è che grazie alla plasticità neuronale del Sistema Nervoso Centrale, ed al perdurare di questa caratteristica anche a molti anni di distanza dalla nascita, è possibile, con opportune stimolazioni, modificare l’attività delle mappe neuronali, riorganizzando l’entrata degli stimoli ambientali, e consentire in questo modo di adottare comportamenti funzionali alla sopravvivenza ed alla convivenza sociale.
    L’applicazione del Metodo Delacato è relativamente facile in quanto si tratta di somministrare esercizi sensoriali e motori per cinque giorni a settimana per circa due ore e mezza al giorno, suddivisi in più momenti della giornata (a scelta dei genitori).
    Ogni esercizio può essere applicato una o più volte al giorno per un tempo che va da un minimo di trenta secondi ad un massimo di due minuti consecutivi.
    Il Metodo Delacato viene praticato in ambito domestico a cura dei familiari o di figure professionali o semiprofessionali debitamente formate e disposte a lavorare in ambiente tranquillo e rassicurante per il paziente.
    Il Metodo Delacato di Organizzazione Neurologica è stato messo a punto dal Dott. Carl H. Delacato negli anni 70 a Philadelphia (U.S.A.). Carl H. Delacato è un neurochirurgo con alle spalle dei lunghi e approfonditi studi di antropologia e neurochirurgia, che gli hanno permesso d’interpretare appieno il comportamento umano e le sue alterazioni.
    Volgio consigliare a voi altri libri come:
    "La bambina con le scarpe rosse", "Padre padrone: l'educazione di un pastore", "Murata viva".
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    Messaggio  Loredana Tessitore Gio Mag 12, 2011 9:32 am

    Tra gli interventi dei vari libri ascoltati in
    aula ho scelto di commentare quello di Ivana,
    la sindrome di Rett,una malattia che non sapevo nemmeno
    che esistesse prima...
    Si tratta di un istruzione per gli insegnanti e genitori.
    Questa sindrome è una gravissima patologia neurologica che
    colpisce soprattutto persone di sesso femminile e causa
    ritardi nell'acquisizione del linguaggio,della coordinanza
    motoria ecc...Come ci ha spiegato Ivana,da questa malattia
    non si può guarire ma con una terapia si può migliorare la
    capacità di comunicazione,le crisi epilettiche...ho apprezzato
    molto la sua iniziativa nel raccogliere fondi con altre persone
    che esercitano in comune la stessa attività...Anche la lezione
    di oggi mi ha insegnato moltissime cose,grazie!!!
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    amalia giordano


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    Messaggio  amalia giordano Gio Mag 12, 2011 9:39 am

    la piazzetta del libro è stata (come le altre del resto) una lezione diversa dalle altre interessante e stimolante ,a differenza delle mie colleghe la mia timidezza mi impedisce di "partecipare" ma devo dire che questo laboratorio mi ha fatto riflettere sul fatto che io di libri circa la disabilità non ne avevo mai letto uno,e credo che adesso sia arrivato il momento! tongue il libro che ha particolarmente catturato la mia attenzione (sarà per la mia passione per i cani) è stato quello esposto da fabrizia: un amico come henry, tratta di una storia vera,l'autrice narra di un bambino autistico (suo figlio)Dale i problemi sono tanti ,Dale non comunica con la sua famiglia si isola nel suo piccolo mondo, Ad un certo punto come un fulmine a ciel sereno giunge in questa famiglia un cane, Henry un golden retriver . Nessuno ci avrebbe creduto ma, tra il bambino e il cane si instaura un rapporto specialeche piano piano il cane aiuta Dale a uscire dal suo isolamento ottenendo ottimi risultati riuscendo a trasformarlo in una persona indipendente.Grazie al cane il bambino ha subito una crescita,una trasformazione,ha migliorato la qualità della sua vita, questa terapia è nota come pet therapy .Che si tratti di un coniglietto, di un cane, di un gatto o di un uccellino,l'animale diventa terapeuta, la sua presenza risveglia l’interesse di chi gli è vicino!fu scoperta dallo psichiatra Levinson nel 1960 ma solo recentemente la pet therapy è stata riconosciuta come co-terapia cioè ne affianca una tradizionale in corso. Lo scopo di queste co-terapie è quello di facilitare l'approccio medico e terapeutico delle varie figure mediche e riabilitative. La presenza di un animale permette di consolidare un rapporto emotivo e stabilire un canale di comunicazione paziente-animale-medico .Gli animali che vengono impiegati nella pet-therapy devono superare una valutazione che ne attesti le capacità e l'attitudine a partecipare a programmi di questo tipo oltre che il buon stato sanitario. Infatti, l'animale deve essere particolarmente equilibrato.
    sfortunatamente ,fatta eccezione per il Veneto la pet therapy in italia è gestita in maniera molto eterogena con metodologie operative spesso molto differenti.Tali approcci si sono spesso rilevati dannosi sia per il paziente che per l'animale coinvolto.
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    Messaggio  Mariadesimone Gio Mag 12, 2011 2:37 pm

    Questo laboratorio intitolato dalla prof.ssa "La piazzetta del libro" è stato molto interessante, la prof oncora una volta ha permesso a noi alunni di spiegare il motivo per cui il libro, incentrato sul tema della disabilità, sia per noi molto importante. Tra i tanti libri presentati quello che mi ha colpito di più è stato quello presentato da Fabrizia : " Un amico come Henry " di Naula Gardner. La stroia di Henry è stata raccontata dalla madre del bambino, Naula Gardner. Naula aveva due figli , Dale e Amy , entrambi affetti da autismo anche se di grado diverso. A quel tempo la patologia dell' autismo non era molto conosciuta , per cui la madre di Dale ha dovuto affrontare molte difficoltà. Dale Gardner era un bambino autistico , irritabile, , incapace di comunicare con il mondo esterno , ma la sua vita è riuscita a cambiare grazie all' arrivo di un nuovo personaggio, un golder retriver di nome Henry . Tra il bambino ed il cane si instaura un rapporto sempre più vivace e profondo che lentamente aiuta Dale ad uscire dal suo isolamento e ad aprirsi sempre di più alla sua famiglia e al mondo esterno , cosa che il trattamento psicoterapeutico riesce a fare più lentamente . Ciò che mi ha colpito è stata una frase di Dale nei confronti del suo cane che dice :"Henry mi ha condotto attraverso tutta l' infanzia, grazie a lui non sono più spaventato dal pensiero e dalla responsabilità di diventare adulto . Ho deciso che per il resto della mia vita non deluderò mai il mio cane che sarà sempre orgoglioso di me.Da questo libro si evince l' importanza degli animali nel curare le persone affette da una quasiasi patologia infatti molti studi hanno dimostrato che il contatto diretto con gli animali ci rende più aperti e disponibili , per questo nasce la Pet Therapy , generalmente intesa come una terapia dolce , basata sull' interazione uomo-animale e può essere impiegata sui pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico , cognitivo , psicosociale e psicologico - emotivo. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e , tramite questo rapporto , stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-medico sia stimolare la partecipazione attiva del paziente. Levinson, inoltre, constatò che prendersi cura di un animale può colmare l' ansia, può trasmettere calore affettivo , e aiutare a superare lo stress e la depressione. Nella Pet Therapy è possibile utilizzare anche altri animali come : gatti , cavalli , asini, delfini ed altri animali domestici. Voglio concludere dicendo che oggi Dale è un educatore che è uscito completamente dall' autismo ed è qui che aggiungo il tema della resilenza che consiste nell' uscire vittorioso da una situazione dolorosa e di disagio esistenziale .
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    Messaggio  Giuseppina Palumbo Gio Mag 12, 2011 3:20 pm

    Oggi,la professoressa ha dato l'opportunità ad alcuni dei miei colleghi di presentare dei libri che trattano le varie tematiche della disabilità.Vari sono stati gli argomenti:autismo,anoressia,bulimia...A dire il vero,sono stati uno più interessante dell'altro ho avuto modo di essere a conoscenza di cose che prima non ne avevo sentito nemmeno parlare come la sindrome di rett espostaci da Ivana.Questa sindrome è una grave patologia neurologica che colpisce maggiormente soggetti di sesso femminile,è una malattia congenita che colpisce una persona su 10.000.Ivana ci ha presentato una guida molto utile per genitori ed insegnanti.un altro libro che mi ha emozionato davvero tanto è "Un amico come Henry" presentato da Fabrizia.Esso è la storia autobiografica di Nuala Gardner.Ella ha due figli autistici Dale e Amy.Dale è un bambino taciturno,irritabile incapace di comunicare con il mondo circostante.Egli non riconosce nemmeno i suoi genitori e per tale motivo la famiglia ne è quasi distrutta.Entrambi i genitori ne tentano davvero tante per ottenere qualche piccolo progresso.Ma la vita di tutti cambia radicalmente grazie all'arrivo di un nuovo personaggio:un golden retriver di nome Henry.Il bambino instaura con il cane un rapporto sempre più vivace e profondo che pian piano aiuta Dale a uscire dal suo isolamento.Mi ha colpito inoltre la frase messa in evidenza da Fabrizia:Grazie a Henry non sono più spaventato dal pensiero di divenatre adulto.Una frase veramente commovente,grazie a Henry Dale è guarito dall'autismo(malattia incurabile).
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    Messaggio  Raffaela Fatima Bottiglie Gio Mag 12, 2011 3:47 pm

    [b]In questa giornata abbiamo ascoltato le spiegazioni dei libri letti dalle nostre colleghe.Mi hanno colpito due libri:il primo è quello di Ivana che ha trattato la Sindrome di Rett.Il libro letto da lei rappresenta una guida per gli insegnanti,i genitori e gli educatori.Questa sindrome è una patologia neurologica che colpisce soprattutto le donne ed è congenita e si manifesta intorno ai 2 anni.Il libro racconta la storia di una bambina colpita da questa sindrome e subisce gravi ritardi nella comunicazione e nella produzione del linguaggio,ha anche difficoltà nel camminare.Esistono però alcuni trattamenti per questa sindrome come la musicoterapia,ippoterapia,pet therapy,affiancati dai farmaci.IL secondo libro che mi è piaciuto è "UN amico come Hanry" che tratta l'autismo di cui è colpito un bambino di nome DAle che ha difficoltà a comunicare con gli altri da non riconoscere i suoi genitori che cercano ottenere qualche risultato.Soltanto con l'arrivo di Hanry un dolcissimo cane che cambia la vita a Dale,diventando un amico per il bambino.
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    Messaggio  AnnaDiSarno86 Gio Mag 12, 2011 4:18 pm

    L'intervento che vorrei commentare è quello di Ivana.
    Ivana che ci ha spiegato un po la Sindrome di Rett illustrandoci un libro che è una guida rivolta agli insegnanti, genitori, educatori.Della sindrome di Rett ne avevo sentito parlare,ma non mi ero mai documentata. E proprio questa lezione ha fatto nascere in me la voglia di ricercare un po di cose su questa sindrome.
    (Fonte Roberto Militerni,Neuropsichiatria infantile)La Sindrome di Rett viene inserita nell'ambito dei disturbi Persasivi dello Sviluppo. Interessa soprattutto il sesso femminile, e presenta aspetti clinico-evolutivi ben definiti, che ne permettono una precisa caratterizzazione nosografica.Gli elementi caratterizzanti il quadro clinico sono rappresentati da un iniziale sviluppo normale, con comparsa ad un'età dai 6 ai 18 mesi di un arresto dello sviluppo psicomotorio.Fra i 18 mesi ed i 4 anni compaiono comportamenti di tipo autistico(perdita di interesse nell'interazione sociale e regressione del linguaggio), difficoltà nella coordinazione dinamica generale e particolari stereotipie a livello delle mani (portare le mani alla bocca, battere le mani,imprimere alle mani posture bizzarre).In tale periodo compaiono spesso irregolarità della respirazione, irregolarità del ritmo sonno-veglia, una situazione di irritabilità.A partire dai 4anni si ha un recupero dell’interazione sociale, mentre il ritardo mentale diventa manifesto e la sintomatologia neurologica si accentua. In un’ultima fase il peggioramento del quadro neuromotorio determina la perdita delle autonomie motorie con un quadro di grave disabilità.Attualmente è ormai accertato che la componente genetica svolge un ruolo determinate nella genesi della sindrome.
    Come ha affermato giustamente Ivana da questa sindrome non si puo guarire,ma migliorare attraverso la fisioterapia,la musicoterapia, l'ippoterapia,la logopedia e la pet-therapy. Queste persone hanno bisogno di tanto amore!!!
    Ho trovato su internet una poesia scritta da alcuni bambini di circa 10 anni per la loro specialissima amica affetta dalla sindrome di Rett...La trovo molto emozionante!
    In una vallata ci sono fiori
    Di vari colori.
    Ce n’è qualcuno blu
    E uno di questi, Giorgia, sei tu.
    Un colore un tantino diverso
    Ma uno dei tanti nell’Universo.
    Sei come una rosa ma senza spine
    E la tua dolcezza non avrà mai fine.
    Anche se sei di un altro colore,
    nutriamo per te tanto affetto e amore.
    Diverse sono le tue passioni
    E soprattutto la musica,la danza e le canzoni.
    Quando ti vediamo, che gran felicità!
    E tu ridendo cammini qua e là.
    Ti piacciono molto gli animali,
    ma di certo preferisci gli strumenti[musicali.
    Il piccolo tuo cuore
    Batte di immenso amore.
    Il nostro compito è ormai finito e devi sapere:
    tu per noi sei diventata un mito!

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    Messaggio  Marialda D'Auria Gio Mag 12, 2011 4:57 pm

    Nella lezione dedicata alla piazzetta del libro è stato interessante ascoltare i commenti delle mie colleghe che hanno presentato dei libri in riferimento alla disabilità. Devo dire che a me piace molto leggere ma non ho mai avuto l'occasione di comprare un libro che toccasse il tema disabilità ma l'esperienza di questa lezione è stata molto importante perchè ha suscitato in me il desideriio di ricercare vari testi che trattano questi argomenti. Ciascun libro ha destato in me un certo interesse ma quello che mi ha colpito di più è stato "Il mio amico Henry". L'autrice del libro Nuala Gardner ci racconta la sua esperienza personale in quanto è il figlio il bambino affetto da autismo. Inizio col dire che l'autismo è un disturbo che interessa la funzione cerebrale; la persona affetta da tale patologia mostra una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione. La caratteristica più palese è l'isolamento dal mondo con assenza di risposta verbale e non verbale. Inevitabilmente, non essendo certe le cause, non è possibile stabilire una cura per l’autismo. Oggi, l'autismo è trattabile, ci sono bambini autistici curati con successo che giocano, parlano, studiano e godono delle loro vite. Anche Dale inizialmente ottiene un aiuto da una specialista attraverso giochi didattici, trattamento sanitario e accompagnamento psichiatrico. La cosa più sorprendente è che il bambino, riesce a relazionarsi e ad aprirsi grazie all'aiuto di un cane, Henry. Infatti Dale non si apriva con i genitori e i dottori ma questo cane l'ha riportato al mondo esterno ottenendo dei risultati migliori rispetto alla terapia che stava facendo. Il primo pensiero che ho avuto è come le cose più semplici siano, a volte, quelle più soddisfacenti; è bastato un cane che portasse Dale ad aprirsi, non so cosa il cane avesse ma ha influito molto. I medici sicuramente ne avranno provate molte dicendo chissà quanti paroloni ma l'abbaiare, il fare le feste e la felicità di un cane hanno fatto molto di più. Penso che il ruolo dell'educatore debba essere fatto con la massima serenità perchè donando gioia, fare il proprio lavoro con un sorriso sincero sulle labbra ed essere fieri di fare questo lavoro dona tanta felicità all'assistito. E' sottinteso che da questo si prova una soddisfazione personale nel portare a termine un percorso nel migliore dei modi ma cosa più importante aiutiamo delle persone. Posso dire che l'intervento dell'educatore comporta la capacità di essere flessibile e in grado di interagire con diversi interlocutori senza mai dimenticare i confini e le peculiarità del proprio ruolo. Da queste considerazioni e dalla spiegazione di questo libro sono ritornata a quell'estate in cui incontrai quel bambino autistico, tra l'altro come già ho accennato in un altro commento, e di nuovo immagino il mio futuro con queste persone e mi vengono dubbi sul se sarò capace o meno di prendermi cura di loro, ma di una cosa sono certa e cioè che metterò tutta me stessa in questo lavoro affinchè io possa donare un semplice sorriso e delle aspettative di vita migliori alle persone di cui dovrò occuparmi.
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    Messaggio  Marialda D'Auria Gio Mag 12, 2011 5:02 pm

    Ho trovato la frase che Dale ha detto in riferimento ad Henry che si trova sul retro del libro
    https://i.servimg.com/u/f26/16/46/69/18/un_ami10.jpg
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    Messaggio  Claudia Matarazzo Gio Mag 12, 2011 5:03 pm

    Tra i vari libri presentati in aula quello che mi ha particolarmente colpito è "un amico come Henry", libro autobiografico di Naula Gardner.
    L'autrice racconta la sua storia. La storia di una madre ed i suoi due figli, Dale ed Amy.
    Quando Dale è ancora piccolo, la madre, scopre che soffre di una grave forma di autismo.
    Il percorso di crescita del bambino è accompagnato e seguito costantemente da medici; ma sarà solo la presenza di un cane, Herny, che permetterà a Dale di aprirsi alla sua famiglia e al mondo esterno.
    Grazie a questo cane la vita sociale e la capacità di apprendimento del bambino mutano in maniera radicale.
    Un'altra volta possiamo notare come traspare perfettamente qual'è la soluzione fondamentale per questo gravissimo problema, come l'autismo, che colpisce alcuni bambini, che anche se irrisolvibile del tutto può comunque andare notevolmente migliorando grazie, oltre all'aiuto di medici e di altri esperti, all'aiuto essenziale della famiglia o anche di animali come in questo caso il cane che viene considerato giustappunto "il migliore amico dell'uomo".
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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 12 Empty lab 14

    Messaggio  AntonellaMunno Gio Mag 12, 2011 5:40 pm

    il libro su cui vorrei spenderee qualche parole è quello egregiamente descritto da Raffaella Sciaudone ovvero UNA BAMBINA di Torey HaYden.
    la storia di una bambina, messa in una classe speciale perche aveva maltrattato fortemente un bambino. incontra la sua educatrice torey, e altri educatori come Anton.
    la cosa che vorrei far notare sono i commenti lasciati da queste persone successivamente all'esperienza avuta con sheila(la bambina); ovvero sottolineare l arricchimento personale che queste persone hanno ricevuto dall incontro con seila e ricordare quella parte trattata a lezione di quando, parlando dell educatore, abbiamo parlato di persona docente/discente. ovvero persona che da, ma riceve molto altro.
    e alla domanda: è demoralizzante lavorare con i malati di mente? la mia risposta è DECISAMENTE NO!!
    In quanto forse incoscienti, guidate da impulsi che nemmeno controllano.
    mia sorella è epilettica ed è una persona speciale... colta, dottore in chimica, chimico industriale presso un importante società... ogni tanto il suo cervello si spegne...ma non è certo colpa sua!
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    Messaggio  simona liardo Gio Mag 12, 2011 6:24 pm

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    “La piazzetta del libro” è stata una simulazione molto bella che raccontava l’esperienza di diverse storie introdotti in libri che trattavano la disabilità, rappresentatoci dai nostri colleghi. Tutti con storie interessanti senz’altro ma una particolarmente ha catturato la mia attenzione. Tra tutti, quello di Nuala Gardner intitolato “Un amico come Henry”… una storia emozionante che descrive l’impetuosa e travagliata storia di un bambino introverso e ostile al mondo sociale, del tutto assente e disinteressato affetto da autismo. Il protagonista del libro ha una personalità decisa e si mostra incompatibile anche con la famiglia di appartenenza ma non è questo il fine a cui aspira il libro ma è tutta un’altra storia. Questo bambino viene illuminato dall’incontro fatale con un cucciolo di cane di razza un golden retriver che gli cambia completamente la vita. Questa storia che apparentemente può suscitare incredulità è invece una storia vera che ci fa capire tante cose ad esempio l’importanza che gli animali possono avere nella nostra vita di come riescono a comunicare con noi anche in assenza di un linguaggio verbale di come riescono a comunicare sentimenti e sensazioni anche in assenza di un linguaggio non verbale ma soprattutto di come possono talvolta cambiarci la vita.
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    Messaggio  antonia trinchillo Gio Mag 12, 2011 6:41 pm

    Nella lezione precedente uno degli interventi che mi ha colpito è stato il racconto di Patrizia che ci ha parlato del libro"UN AMICO COME HENRY".Dale è un bambino autistico: irritabile, taciturno, è incapace di comunicare con il mondo circostante. Non riconosce nemmeno i suoi genitori, e la vita famigliare ne è quasi distrutta, Ma dopo anni in cui mamma e papa le tentano tutte per ottenere qualche piccolo progresso, la vita di tutti quanti viene trasformata dall'arrivo di un nuovo personaggio: un golden retriver di nome Henry. Sotto gli occhi increduli della famiglia, tra il bambino e il cane si instaura un rapporto sempre più vivace e profondo che piano piano aiuta Dale a uscire dal suo isolamento e a farlo diventare il simpatico e autosufficiente giovane uomo che è oggi.Se ho scelto questa storia è perchè essa mi ha toccato molto,ma soprattutto mi ha emozionato tantissimo,anchè perchè io adoro i bambini e i cani,ammiro queste persone che nonostante abbiano queste"DIFFICOLTà"riescano ad andare avanti e non si arrendono mai nel raggiungere i loro obiettivi.


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    Messaggio  coppolafrancesca Gio Mag 12, 2011 8:48 pm

    Tra i tanti libri che sono stati discussi in aula quello che mi ha colpito maggiormente è stato quello esposto da Fabrizia cioè "Un amico come Henry".
    "Un amico come Henry"è una autobiografia scritta da Nuala Gardner la quale racconta la sua storia in maniera molta disinvolta.
    Nuala ha due figli, un bambino di nome Dale, e una bambina di nome Amy che nascerà molti anni dopo.Nuala scopre che il proprio figlio ha una grave forma di autismo, lotta affinchè i medici che accompagnano la crescita di Dale riconoscano il grave disturbo.Dopo molte lotte nel sistema sanitario scozzese ottiene l'aiuto di una specialista ,una scuola speciale,giochi didattici, un trattamento sanitario,un accompagnamento psichiatrico, tutto per il suo adorato figlio.
    La parte fondamentale di questo libro è la presenza di un cane che permetterà a Dale di aprirsi alla sua famiglia e al mondo esterno.Tutto cambia dall'arrivo di questo cucciolo in casa, la vita sociale e la capacità di apprendimento del bambino mutano in maniera radicale.Il cucciolo Henry riesce a penetrare nel mondo interiore di Dale ,cosa che il trattamento psicoterapeutico riesce a fare più lentamente.Il cucciolo ha permesso a Dale di avvicinarsi al mondo esterno e quindi ha iniziato ha rispondere alle terapie.Questa terapia si chiama pet-therapy,essa è costituita da una serie di rapporti uomo-animali utilizzata in campo medico e psicologico , può aiutare a soddisfare bisogni come affetto, sicurezza, relazioni interpersonali o anche recuperare alcune abilità perdute ,importante è anche il gioco come avviene per Dale e Henry che rende più semplice interagire con gli altri .
    Purtroppo come ci ha anche parlato Fabrizia nei confronti di persone affette da autismo o di altri disturbi, alcune persone assumono atteggiamenti di emarginazione e esclusione,ma a mio avviso queste persone devono essere loro stesse ad essere escluse dalla società.
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    Messaggio  d'ambrosio ernestina Gio Mag 12, 2011 8:50 pm

    In aula durante la lezione c'è stata la presentazione di alcuni libri da parte delle mie colleghe.
    L'argomento che mi è piaciuto di più è stato quello dell'autismo ci è stato presentato dal nostro collega Fabrizio attraverso il libro "Garden" "un amico come Henry" è un libro autobiografico .Il tema centrale è l'autismo che abbiamo molte volte citato in aula.Il protagonista è Dale,bambino autistico che ha difficoltà nel comunicare con il mondo circostante e che non riconosce neanche i suoi genitori.I genitori di Dale tentano tutte le strade, per ottenerequalche miglioramento fino a quando la vita del bambino viene cambiata da Henry un cane che riesce a farlo uscire da quello stato di isolamento instaurando un rapporto di fiducia;è molto bello vedere come un animale cambia la vita ad un bambino autistico.

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