Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio)

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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty Re: 14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio)

    Messaggio  Viviana Esposito Mer Mag 04, 2011 12:47 pm

    "La piazzetta del libro"è stata per me un'esperienza utile perchè mi ha aiutato a vincere la mia proverbiale timidezza e insicurezza.Non è stato facile relazionare davanti a così tante persone,attente e partecipi:temevo proprio di non arrivare fino in fondo.Più forte della paura,però,è stata la voglia di mettermi in gioco;anche il libro,che ho letto,"Il futuro è lunedì"ha fatto la sua parte,perchè racconta una bella storia,di cui ho voluto rendere partecipi anche i miei colleghi di corso.
    Fra Annamaria,autrice del romanzo,e Alessandro,affetto da sindrome di down,si instaura un forte legame di affetto,di protezione,di complicità.Annamaria è molto orgogliosa di suo fratello,di quello che è diventato;a volte è pure invidiosa delle sue grandi capacità perchè,anche se a modo suo,Alessandro ha scoperto il segreto della felicità.
    Mattia,invece,il protagonista del romanzo "La solitudine degli uomini primi"si vergogna della sorella Michela,che ha problemi psichici;per questo,quando per la prima volta,un amico li invita ad una festa,Mattia abbandona la sorella nel parco,facendole promettere che lo aspetterà.
    Ma Michela non si trova più,si perde per sempre;il senso di colpa per quanto accaduto segnerà Mattia per tutta la vita e lo condannerà alla solitudine.
    Per questo,fra i tanti libri presentati dalle mie compagne,tutti comunque interessanti ed inerenti ai temi trattati in aula,preferisco commentare questo romanzo in particolare,presentato da Stefania Lamberti.
    E'un libro che io già conoscevo,di cui avevo discusso con una mia amica tempo fa,senza però soffermarmi su quelle tematiche che oggi,dopo i miei studi,mi appaiono sotto una luce diversa.
    L'altra protagonista del romanzo è Alice;anche lei conosce esperienze di sofferenza,di emarginazione e di solitudine,perchè dopo un incidente di sci rimane segnata per sempre.
    Le due solitudini si incontrano e tra Mattia e Alice nasce un rapporto di empatia,anche se rimangono sempre "due numeri primi",chiusi ognuno nel proprio mondo di dolore e di incomunicabilità.Da qui il titolo del libro.
    Questo commento,così come tutta l'esperienza della piazzetta del libro ha costituito un ulteriore momento di riflessione sul tema della diversità.
    In qualsiasi forma si presenti,la diversità comporta la categorizzazione dell'individuo da parte della società;questo,di conseguenza,si sente inferiore o inadeguato e perciò è indotto ad autoescludersi,condannandosi ad un destino di solitudine.
    In conclusione,posso dire che il bilancio di questa esperienza della piazzetta è senz'altro positivo,e perchè essa ci ha consentito di condividere le nostre conoscenze e le nostre riflessioni,e perchè ha dato ad ognuna di noi,ed a me in particolare,il coraggio di esprimere le proprie idee sentendosi puntati addosso gli occhi e l'attenzione di tutti.
    Grazie a tutti ma soprattutto alla docente che ha consentito tutto questo.
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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty HENRY UN CANE SPECIALE

    Messaggio  Di Finizio Maddalena Mer Mag 04, 2011 1:05 pm

    Premettendo che non leggo molto perché amo vedere film , mi ha colpito il libro letto da Fabrizia intitolato: “Un amico come Henry” un libro autobiografico di Nuala Gardner. Dale è un bambino autistico: irritabile, taciturno, è incapace di comunicare con il mondo circostante. Non riconosce nemmeno i suoi genitori, e la vita familiare ne è quasi distrutta. Nuala Gardner ha descritto la sua esperienza personale, dal punto di vista di madre costretta a convivere con l'autismo del figlio: se nei primi anni la malattia di Dale appare come un ostacolo insuperabile che mai potrà permettergli di relazionarsi con gli altri, tutto cambia al comparire di Henry, un cucciolo di Golden Retriever. Il cucciolo Henry riesce a penetrare nel mondo interiore di Dale, cosa che il trattamento psicoterapico riesce a fare più lentamente. Dale si chiudeva di fronte ai tentativi dei genitori e dei medici, ma quel cucciolo l’ha riportato al mondo esterno e ai genitori, e il bambino inizia a rispondere meglio alla terapia. Anche la sorella minore Amy soffre di autismo, ma meno grave di quello di Dale e anche lei sente il benefico effetto di questo meraviglioso Golden Retriever. Questo racconto, tratto da una storia vera, da un'esperienza autentica, è una dimostrazione di come la pet therapy (in italiano zooterapia) funzioni più di tanti medicinali o di tanti altri trattamenti. Questo rapporto quasi morboso che si instaura tra il cane e Dale ci fa comprendere come il mondo animale spesso si dimostri migliore di quello umano: incondizionatamente disposto a dare, senza quella perversa mentalità del tornaconto personale; le lezioni di vita che gli animali possono darci sono innumerevoli e l'umanità, assimilandole, non può far altro che progredire e cambiare in meglio. Negli animali manca una visione opportunistica delle azioni: la loro fiducia e la loro disponibilità non hanno limiti; questo libro è un invito esplicito a ragionare circa quanto questi esseri viventi meritino rispetto per la loro condotta e la loro disinteressata presenza accanto all'uomo. Oggi giorno Dale non è guarito perché come sappiamo dall’autismo non si guarisce ma si può migliorare, infatti è riuscito ad uscire dal suo isolamento e a diventare una persona autosufficiente,e cerca di aiutare quei bambini che come lui sono autistici. Questo libro mi ha fatto riflettere su quanto queste persone abbiamo bisogno di qualcuno che li assista e che non smetti mai di credere in qualche miglioramento. Ed è bello vedere che un cane oltre a fare da compagnia all’uomo riesca ad essere il motivo del suo aprirsi al mondo, infatti le parole dello stesso Dale sono davvero commoventi nelle quali dice che non è più spaventato dall’idea di crescere e che non deluderà mai il suo cane che sarà sempre orgoglioso di lui.



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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty Re: 14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio)

    Messaggio  Rosa Vitiello Mer Mag 04, 2011 2:48 pm

    Il laboratorio del 28 Aprile si è concentrato sull'esposizione di alcuni libri da parte di alcune ragazze del corso.Quello che ha suscitato di più la mia attenzione è stato il libro raccontato da MariaCarmen,"CECITA'",un romanzo di Josè Saramago,pubblicato nel 1995.
    Il romanzo racconta di un'improvvisa epidemia che colpisce un non ben definito paese del mondo.L'epidemia causa una strana cecità alle sue vittime(tanto è vero che il primo ad essere colpito è un uomo fermo ad un semaforo)e non riguarda soltanto il senso della vista,ma dà la sensazione di essere invasi da un intensa luce bianca,infatti dirà uno dei ciechi:"E' come essere immersi in un mare di latte ad occhi aperti".
    Il romanzo prosegue con la cronaca delle vicende che capitano ai primi contagiati:un uomo,una ragazza,un dottore,un vecchio e un bambino.A loro si aggiunge la moglie del dottore che pur di stare accanto al marito in questa situazione inspiegabile,finge di essere anche lei vittima dell'epidemia.
    Il governo decide di isolare i contagiati in un ex manicomio,mettendoli in quarantena,e così iniziano una vita di clausura e convivenza forzata,che darà inizio a eventi poco piacevoli dando libero sfogo ai più nascosti istinti primordiali,mostrando il peggio dell'animo umano,difatti si perderà l'etica,il rispetto,la dignità e nasceranno i soprusi,le violenze.
    Nelle mura della loro prigionia emergono dei veri e propri dittatori,prendendo il potere e stabiliscono una diseguale distribuzione del cibo,che sfocia in stupri generali,ma alla fine ci sarà un incendio che poterà alla fuga di tutti i ciechi.Nonostante la libertà,fuori per loro sarà difficile perchè si troveranno oppressi dalla loro menomazione.
    L'intento di Saramago è quello di voler raccontare le difficoltà che abbiamo a comportarci come esseri razionali,collocando un gruppo di persone in una situazione di crisi assoluta,infatti dice che la privazione della vista è in un certo senso la privazione della ragione e commenta :"Quello che racconto in questo libro,sta succedeno in qualunque parte del mondo in questo momento".Il tema fondamentale del romanzo è quello dell'indifferenza che aumenta con lo svilupparsi della cecità,infatti la moglie del medico dice
    :" Secondo me non siamo diventati ciechi,secondo me lo siamo,ciechi che vedono,ciechi che pur vedendo,non vedono.Il mondo è pieno di ciechi vivi",[/color]e quindi lo stesso scrittore in seguito all'assegnazione del Premio Nobel per la letteratura nel 1998,ha sottolineato come la società contemporanea sia cieca,poichè si è perso il senso di solidarietà tra le persone.
    A tal proposito una frase di Hobbes si potrebbe riallacciare:"Bellum omnium contra omnes"(guerra di tutti contro tutti) e questo capita ancora oggi,nel senso che se due uomini desiderano una stessa cosa e non possono averla entrambi,diventano nemici e ognuno cerca di sopprimere o sottomettere l'altro.
    MariaCarmen,ad un certo punto ci ha posto una domanda:"SE IMPROVVISAMENTE DIVENTASSIMO TUTTI CIECHI,COSA ACCADREBBE"?Beh,questa è una bella domanda!
    Penso che ci sarebbe un caos totale,ricco di panico e disorientamento,poichè siccome siamo abituati a vedere,a a osservare e tastare ciò che ci circonda,tenderemmo a essere più diffidenti,aggressivi ed è per questo che comincerebbe una lotta per la sopravvivenza.
    Quindi questa "cecità collettiva" non potrebbe portare nulla di buono,anzi genererebbe solo violenza,egoismo,disonestà e ognuno penserebbe a sè.Ma non c'è bisogno di andare tanto lontano,perchè penso che noi siamo già ciechi,basta pensare alla vita di tutti i giorni e magari se una persona ci chiede aiuto,noi per paura o per diffidenza facciamo finta di non vederla,oppure emarginiamo persone "diverse" solo perchè siamo pieni di pregiudizi,che annebbiano la nostra mente,facendoci vedere solo l'apparenza e non l'essere.
    Quando ho ascoltato MariaCarmen mi è venuta in mente l'esperimento del foulard e di come io subito mi sono sentita in difficoltà,spaesata,tanto che per istinto volevo prendere la mano della mia amica accanto,perchè penso che è questo quello che accade,cioè cercare aiuto in un'altra persona,infatti proprio come nel libro,in un momento di totale difficoltà si cerca solidarietà,anche se poi sfocia in un sopravvivere inividuale,proprio perchè è nell'indole dell'uomo voler scavalcare l'altro per salvarsi.
    Anche se io non voglio pensarla del tutto così,perchè spero che più si vada avanti,più in tutti noi si crei una sorta di consapevolezza che ogni persona ha bisogno dell'altro,di confrontarsi,di aiutare e di vivere con l'altro,anche sbagliando,litigando,ma pur sempre in compagnia.
    Questo libro ha suscitato in me molto interesse e mi sono ripromessa di leggerlo,perchè ci ha aperto nuovamente gli occhi,attraverso una metafora,su ciò che accade tutti i giorni,in quanto anche persone che non hanno nessun deficit o problemi di disabilità,non riescono a vedere,pur avendo gli occhi.
    C'è proprio un proverbio che dice:"Non c'è peggior cieco di chi non vuole vedere"
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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty Lezione del 28 Aprile "Piazzetta del libro"

    Messaggio  Lucente Giuseppina Mer Mag 04, 2011 3:07 pm

    Durante la lezione di oggi la prof.ci ha fatto presentare e discutere dei libri che trattano le varie tematiche della disabilità.
    Tutte le presentazioni sono degne di lode,ma il libro che mi ha colpito in modo particolare è stato: "Un amico come Henry" di Gardner Nauala,presentato dalla collega Fabrizia.
    Il protagonista è Dale,un bambino autistico,irritabile,taciturno,incapace di comunicare con il mondo circostante.
    Non è in grado di riconoscere nemmeno i suoi genitori e la famiglia ne è quasi distrutta.
    Dopo alcuni anni in cui la mamma e il papà le tentano tutte per ottenere qualche piccolo progresso,la vita di tutti quanti viene trasformata dall'arrivo di un nuovo personaggio:un golden retriver di nome Henry.
    Sotto gli occhi increduli della famiglia tra il bambino e il cane si instaura un rapporto sempre più vivace e profondo che pian piano aiuta Dale a uscire dal suo isolamento e a farlo diventare il simpatico e autosufficiente giovane uomo che è oggi.
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    Rosa Vitiello


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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty Re: 14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio)

    Messaggio  Rosa Vitiello Mer Mag 04, 2011 3:38 pm

    IL LIBRO:

    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Sarama10
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    di girolamo giuseppina


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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty Lezione 28 Aprile "La piazzetta del libro"

    Messaggio  di girolamo giuseppina Mer Mag 04, 2011 3:53 pm

    Tra i libri che sono stati presentati mi ha colpito molto "Un amico come Henry" di Nuala Gardner,presentato da Fabrizia.Il tema trattato in questo libro è l'autismo,in quanto Nuala racconta la storia di suo figlio che è il protagonista.Dale è un bambino autistico che ha difficoltà nel comunicare con il mondo circostante e che non riconosce neanche i suoi genitori.I suoi genitori tentano tutte le strade per ottenere qualche miglioramento fino a quando arriva un cane di nome Henry.Con l'arrivo di Henry tutto cambia,il cucciolo entra nel cuore di Dale e lo aiuta a relazionarsi con il mondo esterno,riesce ad accelerare dei risultati che tardavano ad arrivare con le terapie normali,ma soprattutto tra loro si instaura un rapporto davvero speciale che aiuta Dale ad uscire dal suo isolamento e a farlo diventare l'uomo che è oggi.Sappiamo purtroppo che dall'autismo non si può guarire completamente,ma è bello sapere che attraverso la voglia di farcela si possa stare meglio conducendo una vita tranquilla.
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    papa elisabetta86


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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty Lab28Aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO

    Messaggio  papa elisabetta86 Mer Mag 04, 2011 4:14 pm

    Anche questa è stata una lezione molto interessante.Ci sono stati presentati libri sulla disabilità e fatti i relativi commenti, in particolare:autismo,disturbi alimentari,sindrome di Rett,sindrome di Down,cecità,olocausto...Vorrei soffermarmi su alcuni...
    Ivana ci ha parlato di una sindrome poco conosciuta,la SINDROME DI RETT,il libro è una guida per insegnanti,educatori e genitori di come affrontare e rapportarsi rispetto a tale sindrome.E'una grave patologia neurologica che colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile.La malattia è congenita anche se non è subito evidente infatti dopo una fase iniziale di sviluppo normale si assiste ad un arresto dello sviluppo e poi ad una regressione o perdita delle capacità acquisite,si manifesta durante il secondo anno di vita(o entro i quattro anni);spesso è associata a ritardo mentale grave o gravissimo,provoca gravi disabilità a molti livelli rendendo chi ne è affetto dipendente dagli altri per tutta la vita.Si osserva un rallentamento dello sviluppo del cranio(di grandezza normale alla nascita)rispetto al resto del corpo tra i primi 5 e i 48 mesi di vita,gravi ritardi nell'acqisizione del linguaggio,uno sviluppo psicomotorio normale entro i primi 5 mesi di vita con successiva perdita delle capacità manuali precedentemente sviluppate e comparsa di movimenti stereotipati delle mani,una progressiva perdita di interesse per l'ambiente sociale che in alcuni casi ricompare con l'adolescenza.Non esiste una terapia risolutiva ma il decorso della malattia può essere modificato da una varietà di terapie:oltre ai farmaci esistono alcuni trattamenti come la musicoterapia,ippoterapia,pet therapy.
    MI ha emozionato molto Ivana nel raccontare delle difficoltà che vivono le bambine affette da questa sindrome e per il suo impegno nel raccogliere fondi per un'associazione.Il secondo libro di cui voglio parlare è quello di Fabrizia "UN AMICO COME HENRY",è un'autobiografia di NUALA GARDNER;il tema centrale è l'autismo piu' volte trattato a lezione.Nuala ha un figlio,DALE,che soffre di una grave forma di autismo e lotta con tutte le sue forze per aiutarlo.Ottiene l'aiuto di una specialista,una scuola speciale,giochi didattici,trattamento sanitario e accompagnamento psichiatrico,che danno relativi risultati .Ma la cosa che piu' emoziona e colpisce è il fatto che grazie al cane HENRY,DALE si apre alla sua famiglia e al mondo esterno,infatti con l'arrivo di questo cucciolo la vita sociale e la capacità di apprendimento di DALE mutano notevolmente,quel rapporto gli permete di uscire dall'isolamento e a diventare un autosufficiente giovane uomo.E' sorprendente come un cane possa dare aiuto a un essere umano...in questi casi!!!E trovo bellissime le parole di DALE, le quali esprimono l'intensità del loro legame:"Henry mi ha accompagnato attraverso tutta l'infanzia e per questo motivo sono stato in grado di aiutarlo quando ha avuto bisogno di me.E'stata la cosa piu' difficile che ho dovuto fare ma grazie a lui non sono piu' spaventato dal pensiero e dalla responsabilità di essere adulto.Ho deciso che per il resto della mia vita non deluderò mai il mio cane che sarà sempre orgoglioso di me ,come io lo sarò di lui."
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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty Piazzetta del libro

    Messaggio  ilaria gondola Mer Mag 04, 2011 4:34 pm

    La piazzetta del libro è stata una lezione bellissima,le colleghe di corso hanno esposto dei libri letti a casa sugli argomenti che abbiamo discusso durante l’intero corso,complimenti a tutte ma in modo particolare a Ivana. Ivana ha parlato di una patologia, di cui non conoscevo l’esistenza,la sindrome di Rett che colpisce soggetti femminili e si manifesta nel secondo anno di vita,essa comporta gravi ritardi nel linguaggio e nelle funzioni motorie. La sindrome prende il nome dal Andres Rett. Queste bambine devono essere aiutate, anche se non è possibile guarire da questa malattia si può però migliorare.
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    Messaggio  Rosa Vitiello Mer Mag 04, 2011 5:52 pm

    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Images29

    POESIA:

    La cecità dell'anima

    Una notte ho sognato un bambino,
    da solo giocava in mezzo al prato.
    Aveva gli occhi chiusi, sfiorava i petali.
    Mi chiese: "Come sono questi fiori?"
    "Belli." Gli risposi.
    "Perchè sono belli?",
    mi guardava con gli occhi chiusi
    e mi sentii stringere il cuore.
    "Perchè sono colorati di giallo, rosso, verde e blu." riposi,
    "E com'è il giallo? Il rosso? Il verde? Il blu?" mi chiese,
    mi guardava con gli occhi chiusi
    e mi sentii mancare il fiato.
    "Non lo so." Risposi.
    "Te lo spiego io." mi disse.
    Con gli occhi chiusi si avvicinò a me, mi fece sedere.
    Mi chiuse gli occhi, mi accarezzò, mi baciò, mi abbracciò.
    Con gli occhi chiusi, sorrideva.
    La mattina mi svegliai e mi accorsi che avevo ancora gli occhi chiusi.
    Provai ad aprirli, ma non ci riuscii.
    Provai ad immaginare, non ci riuscii.
    Con gli occhi chiusi non ho ancora imparato a sorridere.
    carolina_iacuaniello
    carolina_iacuaniello


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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty Re: 14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio)

    Messaggio  carolina_iacuaniello Mer Mag 04, 2011 6:04 pm

    La piazzetta del libro, titolo originale all'altezza dell'esperienza vissuta. Sentirsi partecipi e liberi di esprimere e condividere le proprie emozione è stato sempre l'elemento distintivo di questo corso. In quest'occasione in particolar modo ho avuto il piacere di vivere le considerazioni personali dei miei "colleghi".
    Ivana ha iniziato parlando di una sorta di manuale-guida, tratta della sindrome di rett, una patologia neurodegenerativa, che colpisce anche l'apparato psicomotorio. Grazie alla sorella che lavora nel sociale, Ivana ha avuto modo di conoscere una bambina affetta da questa sindrome, che colpisce per lo più le bambine. La cosa sorprendente sono i suoi progressi, a livello scientifico solo nel 1999 si è scoperta la causa di tale sindrome: un cromosoma. Nei primi mesi di vita la bambina sembra normale, i primi problemi iniziano a presentarsi dopo i due anni di vita. Spesso questa patologia viene fraintesa con l'autismo, con esso invece ha in comune il fatto che si può migliorare la condizioni di vita degli affetti quindi il loro handicap, ma non si può guarire del tutto da tale deficit.
    E' seguita Mariacarmen con il suo commento, ha trattato del libro "Cecità" di Saramago, un autore originale che tratta tale deficit in modo altrettanto originale. Egli parla di cecità collettiva , il mal bianco che si diffonde come una sorta di epidemia.
    Poi c'è stato il commento di Raffaella che ha parlato del libro "Una bambina", la vera storia di un abambina persa in un mondo di paura e di orroreche trova il suo recupero grazie ad una maestra. Non è un libro ma un racconto di vita, scritto tutto di getto in una sola settimana.
    Tra i commenti c'è stata anche Fabrizia che ha commentato il libro "Un cane come Henry". Un libro incentrato sul tema dell'autismo, un'autobiografia. Si parla di una mamma con dua bambini autistici e dei loro progressi grazie all'interazione con il loro cane Henry. I punti principali passano dalle difficoltà incontarte quotidianamente dalle persone con tale dificit, fino ad arrivare al rapporto tra il bambino autistico e la televisione, in particolare con il cartone animato "il trenino Thomas". Il bambino è attratto dalle espressioni facciali del trenino, dai colori vivaci, la madre osservando ciò inizia ad amulare le espressioni facciali amate dal figlio allo scopo di interagire con lui.
    Assia, invece, ha parlato del libro "La lunga vita di Mariana Autria", una bambina stuprata dallo zio diventa sordo-muta. A 12 anni sposa il suo stupratore e fai dei figli, è una brava madre, nonchè una donna molto intelligente. Fa del so deficit la sua particolarità. Viviana ha commentato il libro "Il futuro è lunedì", tratta della sindrome di down, è un libro autobiografico. La storia di una famiglia che si arricchisce dall'esperienza di vivere e migliorare la vita del loro bambino affetto da tale sindrome. Il fratell dell'autrice è diversabile, parla del suo 47esimo cromosoma non come uno svantaggio.
    Infine Carolina ha condiviso con noi come il concetto di bellezza sia cambiato nel corso del tempo, ma ancora più importante ha condiviso la sua personale storia di vita con noi. La strumentalizzazione dei media del concetto moderno di bellezza plasma la vita di tutti noi, in particolare di noi donne. Il non omologarsi a tali canoni di bellezza imposti dai media ci lascia un senso di inferiorità, di insoddisfacenza che non ci lascia libere di vivere.
    Il loro scopo, infatti, è proprio vendere modelli di bellezza femminile ripetuti più e più volte, la cui intensità non solo non sembra ridursi ma continua a crescere con il passare degli anni. Oggi l'immagine del corpo femminile nelle sit-coms e nelle soap opera televisive, c'è stato un importante incremento di personaggi femminili, continuano ad essere sottorappresentate e valorizzate solo per la bellezza. Infatti se attualmente si digita sul web bellezza i maggiori motori di ricerca ci propongono le ultime news (vedi matrimonio reale), indice dello scopo dei media di imporre gli ideali di bellezza, le icone perfette. Pertanto rifacendomi a Karl Popper che in "Cattiva maestra televisione" ci illumina sull'importanza di saper guardare la televisione, il senso critico di cui noi adulti siano dotati o dobbiamo dotarci, deve fungere da guida per i più piccoli che sono lasciati nel web con il rischio di essere schiacciati dalle informazioni.
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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty Re: 14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio)

    Messaggio  carolina_iacuaniello Mer Mag 04, 2011 6:08 pm

    aggiungo una poesia di uno dei poeti, a mio avviso, più grandi e capaci di far vivere le emozioni di cui parla nei suoi versi. La bellezza espressa da Neruda in opposizione a quella impostaci dai media:

    "Bella" di Pablo Neruda
    Bella,
    come nella pietra fresca
    della sorgente, l'acqua
    apre un ampio arco di spuma,
    così è il sorriso sul tuo volto,
    bella.

    Bella,
    di fini mani e di piccoli piedi
    come un cavallino d'argento,
    che corre, fiore del mondo,
    così ti vedo,
    bella.

    Bella,
    con un nido di rame intrecciato
    sulla testa, un nido color
    di miele e di ombra
    dove il mio cuore riposa e brucia,
    bella.

    Bella,
    gli occhi non li contiene il tuo volto,
    non li contiene la terra.
    Ci sono paesi, fiumi
    nei tuoi occhi,
    c'è la mia patria nei tuoi occhi,
    io vi cammino,
    essi danno luce al mondo
    dove io cammino,
    bella.

    Bella,
    i tuoi seni sono come due pani
    fatti di terra, grano e luna d'oro,
    bella.

    Bella,
    la tua vita
    l'ha scolpita il mio braccio come un fiume
    che sia passato mille anni per il tuo dolce corpo,
    bella.

    Bella,
    non esiste nulla come i tuoi fianchi;
    forse la terra possiede
    in qualche luogo nascosto
    la forma ed il profumo del tuo corpo,
    forse, in qualche luogo,
    bella.

    Bella, mia bella,
    la tua voce, la tua pelle, le tue unghie,
    bella, mia bella,
    la tua essenza, la tua luce, la tua ombra,
    bella,
    tutto questo è mio, bella,
    tutto questo è mio, mia,
    quando cammini o riposi,
    quando canti o dormi,
    quando soffri o sogni,
    sempre,
    quando sei vicina o lontana,
    sempre,
    sei mia, mia bella,
    sempre.

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    Messaggio  cristina romano Mer Mag 04, 2011 6:31 pm

    La piazzetta del libro credo che sia una esperienza interessante non solo per chi parla ma soprattutto per chi ascolta. Oggi ha iniziato Ivana che ci ha parlato di una sindrome di cui personalmente non avevo mai sentito parlare. La sindrome di Rett, colpisce maggiormente le bambine, e spesso viene confusa con l'autismo. Come abbiamo visto per l'autismo non c'è guarigione, e lo stesso vale per questa sindrome. La cosa importante è stare vicino a questi bambini, aiutarli, soprattutto con la fisioterapia, che facilita molto l'apprendimento e la comunicazione. Poi è stata la volta di Rachele e Nicolina, che hanno fatto davvero un ottimo lavoro. Hanno trattato temi molto importanti,come bambini disabili negli asili nido, l'iperattività, le balbuzie, vari disturbi del linguaggio e della nutrizione, la sindrome di asperger, anoressia e bulimia. Purtoppo il tempo a disposizione non era abbastanza per tutto ciò che volevano dire:) infine il libro "Una bambina" raccontato in breve da raffaella, l'avevo già letto in passato, e mi colpi tantissimo la storia di Sheila e di Torey. Sheila aveva solo 6 anni quando rapi' un bambino del vicinato e gli dette fuoco. Torey, un insegnante, non avrebbe mai immaginato di trovarsela in classe poco tempo dopo. Ma grazie alla forza di entrambe Sheila ritorna a riabbracciare la vita.
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    Messaggio  Maddalena Manna Mer Mag 04, 2011 7:07 pm

    Ci tengo a ribadire che trovo queste lezioni interattive davvero formative in quanto permettono la conoscenza di temi, libri ecc...che possono risultare sconosciuti.Infatti ho trovato molto interessante la discussione affrontata dalla mia collega Ivana che ha presentato più che un libro,una vera è propria guida utile per ben comprendere cosa sia la sindrome di Rett.Una malattia congenita con una grave patologia neurologica, che colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile, questa sindrome porta ritardi nell'acquisizione del linguaggio e nell'acquisizione della coordinazione motoria. Noto che attraverso le letture e le esperienze fatte da altre persone durante queste discussioni vado a ricercare temi dei quali non ho alcuna conoscenza, riuscendo ad apprendere cose a me nuove Wink
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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty un amico come hanry

    Messaggio  valentina chiummariello Mer Mag 04, 2011 7:11 pm

    tra i vari testi, che ci sono stati proposti, quello che più mi ha colpito ed emozionato,è stato il libro 'UN AMICO COME HANRY'questo libro racconta della storia di NUALA GARDNER.NUALA ha due figli, un bambino DALE,e dopo molti anni nasce AMY.quando suo figlio èancora neonato,NUALA scopre che soffre di una grave forma di autismo, e anche la sorella sofffriva della stessa ma in modo meno accentuato del fratello.i genitori di DALE lottano affinchè i medici che accompagnano la crescita del bambino, riconoscano il grave disturbo, infatti poi solo una corretta diagnosi permetterà un corretto e adeguato trattamento.il momento più emozionante, ditutta la storia, è la presenza di un canee grande amico di DALE, di nome HANRY, che permetterà al bambino di aprirsi al mondo esterno, migliorerà la sua capacità di apprendimento, manche la sua vita sociale, quindi tutto cambia in modo radicale.come è risaputo,per l'autismo non esisteuna cura mirata, specifica per tutti i bambini,ma si deve realizzare un intervento personalizzato,precoce.da questo racconto emerge in modo evidente, l'importanza e il contributo che un animale in questo caso come HANRY può dare.infatti oggi non a caso, tra gli interventi per la cura di depressioni, forme di solitudine e perchè no, anche di sindromi d'autismo, gli specialisti consigliano LA PET THERAPY , con la quale l'individuo può trovare, attraverso la cura dell'animale una certa serenità e armonia,è perchè no forse anche una grande amico!
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    Messaggio  vera.panico Mer Mag 04, 2011 7:11 pm

    Assia, invece ci ha parlato del libro "Marianna Ucrìa" è una bambina sordomuta nata da una ricca e potente famiglia Siciliana. E' molto legata alla figura del padre, forse l'unico, a suo parere, che non la considera inferiore per la sua menomazione. Marianna non è nata sordomuta, ma tutti le vogliono far credere così, anche perché solo il padre, lo zio e il fratello più grande sono al corrente di quale trauma Marianna è stata vittima per diventare sordomuta. Il padre tenta svariate volte di farla assistere a scene forti in modo da provocarle uno shock per riacquistare nuovamente la parola, ma invano. Con il resto della famiglia, il rapporto è parecchio freddo poiché ella comunica solo con dei bigliettini e questo è molto spesso un procedimento troppo lungo e complicato per la sua famiglia che ha ben altro a cui pensare.Nell'ultima parte del libro l'ambientazione si sposta a Napoli e in seguito a Roma, i luoghi sono sia interni che esterni), ma tutti reali.Poi Viviana ha commentato il libro "Il futuro è lunedì" tratta della sindrome di down, è un libro autobiografico; Annamaria ha tre anni quando nascono Alessandro e Roberto. Ha già due fratelli maggiori e fino all’arrivo dei gemelli si sente la principessa di casa. Roberto è «normale» mentre Alessandro ha la sindrome di Down. In famiglia la diversità di Alessandro viene accolta con naturalezza; è nel momento in cui deve andare a scuola, in cui deve relazionarsi con il mondo «esterno» che cominciano i problemi. In questa lotta quotidiana Annamaria ha incontrato tante difficoltà,ma oltre alla sua famiglia che l’ha sempre sostenuta, ha anche incontrato persone e luoghi veramente speciali.....Smile

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    Messaggio  Rosa Palumbo Mer Mag 04, 2011 7:45 pm

    “Un amico come Henry”di Nuala Gardner,presentatoci da Fabrizia e tratto da una storia vera,da un'esperienza autentica,è il libro che mi ha emozionato e trascinato di più!Racconta di Dale,un bambino autistico:irritabile,taciturno e incapace di comunicare con il mondo circostante.Non riconosce nemmeno i suoi genitori,e la vita familiare ne è quasi distrutta.Ma dopo anni in cui mamma e papà le tentano tutte per ottenere qualche piccolo progresso,la vita di tutti viene trasformata dall'arrivo di un nuovo personaggio:un golden retriver di nome Henry.Sotto gli occhi increduli della famiglia,tra il bambino e il cane si instaura un rapporto sempre più vivace e profondo che piano piano aiuta Dale a uscire dal suo isolamento e a farlo diventare il simpatico e autosufficiente giovane uomo che è oggi.
    Questo racconto è senz'altro una dimostrazione di come la pet therapy(in italiano zooterapia)funzioni più di tanti medicinali o di tanti altri trattamenti.E'un'esperienza di vita che va al di là del caso individuale,ci fa comprendere come il mondo animale spesso si dimostri migliore di quello umano:incondizionatamente disposto a dare,senza quella perversa mentalità del tornaconto personale;le lezioni di vita che gli animali possono darci sono innumerevoli e l'umanità,assimilandole,non può far altro che progredire e cambiare in meglio.Per l'uomo è difficile dare senza vedere che qualcosa può tornare lui indietro con certezza.Negli animali manca una visione opportunistica delle azioni:la loro fiducia e la loro disponibilità non hanno limiti;questo libro è un invito esplicito a ragionare circa quanto questi esseri viventi meritino rispetto per la loro condotta e la loro disinteressata presenza accanto all'uomo,ma è senz'altro anche una sfida vincente per chi non si arrende mai nel conseguimento dei propri obiettivi!!! Very Happy


    Ultima modifica di Rosa Palumbo il Lun Mag 09, 2011 9:21 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  Schiano di Cola Maria P. Mer Mag 04, 2011 8:22 pm

    Giovedì in aula ci sono stati interventi decisamente interessanti consistenti nell’esposizione del racconto e la discussione di un libro di lettura trattante il tema della disabilità.
    Tra questi ho scelto l’intervento di Viviana relativo al libro “Il futuro è lunedì”. Si tratta di una storia familiare vera ambientata nell’Italia centrale degli anni Sessanta. Una famiglia contadina nella quale Annamaria, seppur trattata da principessa dai due fratelli maggiori, deve svolgere una serie di incombenze domestiche e prendersi cura dei due fratellini più piccoli. Annamaria ha tre anni quando nascono i gemelli, Alessandro e Roberto. Ma i due fratellini necessitano di un’attenzione diversa perché non sono “uguali”: Roberto è “normale” e Alessandro è affetto dalla sindrome di Down. In famiglia la diversità di Alessandro viene accolta con naturalezza; è nel momento in cui deve rapportarsi e relazionarsi con il mondo esterno all’ambito familiare e andare a scuola che cominciano le prime difficoltà. Significativo è il rapporto con la sorella Annamaria che si impegna per migliorare il futuro del fratellino ed anche il suo e sottrarlo a un destino omologato sotto l’etichetta di “down” e per farlo vivere, invece, come persona, come Alessandro. In questa lotta quotidiana e vincente Annamaria ha incontrato tante difficoltà, tanti pregiudizi, ma oltre alla sua famiglia che l’ha sempre sostenuta, ha anche incontrato persone e luoghi veramente speciali, amici e insegnanti, scuole, istituzioni e paesi interi che l’hanno aiutata.
    Nel 1959 si scoprì che la sindrome di Down è causata dalla presenza di un cromosoma 21 in più, di conseguenza lo zigote avrà un assetto di 47 cromosomi anziché il normale numero diploide di 46 cromosomi. La sindrome di Down comporta situazioni diverse di rallentamento dello sviluppo, ma in genere non preclude possibilità allo stesso: è possibile una buona integrazione e convivenza, data la volitiva capacità di apprendimento che caratterizza l'individuo down.
    In questo libro sono affrontate diverse tematiche come: la presenza della famiglia; la definizione terminologica: il parlare di normalità e disabilità; l’umanità e la sensibilità delle persone.
    Grazie alla forza e al sostegno di una famiglia sempre presente, composta da ben sette persone, consolidata sulla base di un rapporto maturo, solido e affettuoso esistente tra i suoi componenti, Alessandro è riuscito a crearsi una sua vita ricca di emozioni e di potenzialità.
    Ci sono delle parole della sorella che mi hanno colpito profondamente: "Devo dire che sono molto orgogliosa di mio fratello, di quello che è diventato. Non sono poi così sicura che quel cromosoma in più sia veramente un handicap. A volte sono pure invidiosa delle sue grandi capacità perché, anche se a modo suo, Alessandro suona il piano, canta, fa teatro e riesce a non fare le cose che non gli piacciono. Ora Alex è un adolescente che non crescerà mai. E' vero che ha cinquant'anni, ma per chiunque è rimasto giovane, anche se gli sono comparsi i primi capelli bianchi."
    Queste sue parole fanno comprendere quante difficoltà possono esserci state, quanti sguardi ostili possono essere comparsi sul volto di persone che si pongono dei limiti senza andare al di là dei quali e che preferiscono rinchiudersi nei loro rigidi schemi mentali, precludendosi la possibilità di guardare l’altro con visibilità e interesse e di stabilire un contatto, una relazione che li porta a riconoscere la persona come fonte di ricchezza personale e non come “handicappati”. Ma nonostante questi grossi ostacoli ci sono state anche tante speranze che hanno dato la possibilità di lottare per riuscire a vincere nella e per la vita.
    L’andicap è la condizione di svantaggio conseguente ad una menomazione o a una disabilità che in un certo soggetto lo limita o gli impedisce di svolgere le normali attività della vita quotidiana in relazione all’età, al sesso e ai fattori socioculturali. Il disabile è un individuo affetto da disfunzioni motorie e/o cognitive che può riscontrare dei disagi sociali i quali possono avere un’influenza psicologica su di lui, nel senso che la disabilità è anche ciò che gli altri pensano di te ed è in rapporto agli altri che il disabile si rende conto del suo disagio, in seguito ad un confronto con persone normodotate. Noi dobbiamo soprattutto soffermarci sulla definizione del disabile visto come persona caratterizzata dalla mancanza di una o più abilità oppure dal diverso funzionamento di una o più abilità.
    Oggi parlare di disabilità può implicare un’attribuzione dispregiativa , perché tende a sottolineare un deficit ed indica che quel soggetto è disabile, ossia non abile in qualcosa, indica un individuo al quale mancano una o più competenze, senza considerare quelle che sono le sue abilità.
    Per questo è stato introdotto il termine diversabilità per riconoscere il valore della persona nella sua umanità che possiede una sua identità. Tale termine ha un contenuto positivo e propositivo perché mette in evidenza l’essere diversamente abile di una persona con deficit che possiede abilità diverse dagli altri, da scoprire, far emergere e potenziare.
    In sintesi dobbiamo dire che l’ambiente esterno dovrebbe porsi nei confronti del soggetto con handicap non con atteggiamenti svalutativi e riduttivi ma riconoscere l’originalità e il valore di ogni persona con le sue peculiari abilità e capacità, in questo modo è possibile favorire il processo resiliente di recupero. In psicologia la resilienza può essere definita come la capacità dell’individuo di far fronte e di reagire in maniera positiva in situazioni di forte disagio o di fronte ad eventi traumatici ed avversivi, con sentimenti di efficacia personale e di valorizzazione di sé, per attualizzare un percorso di riorganizzazione della propria vita, sulla base di relazioni autentiche e significative.
    La costruzione della resilienza può essere favorita in contesti relazionali nei quali è molto importante la percezione e la visione che gli altri hanno della persona “disabile”. Infatti occorre riconoscere le loro potenzialità e i loro punti di forza evitando di soffermarsi su quelli che possono essere definiti “limiti”.
    In conclusione vorrei riaffermare la bellezza del diverso, sottolineando l’esigenza di volgere uno sguardo attento ed intenso verso l’altro, considerando e riconoscendo il diverso da me come una ricchezza di cui “fare esperienza” mediante il relazionarsi autentico, per poter provare la gioia infinita del dare e ricevere amore.
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    Messaggio  mariaderosa Mer Mag 04, 2011 8:37 pm

    Inizio questo mio intervento facendo i miei complimenti a tutte le ragazze che sono intervenute durante la lezione..ognuna di loro mi ha trasmesso emozioni significative e mi ha fatto davvero una grossa tenerezza vedere in loro la timidezza e l'imbarazzo nel stare al centro dell'attenzione..
    l'esposizione che però mi ha colpito maggiormente è stata quella di Fabrizia con il libro: "Un amico come Henry"..essendo molto legata agli animali ed in particolare ai cani non nego che la mia attenzione è stata sicuramente molto elevata..questo libro tratta del tema dell'autismo e il protagonista è un bambino di nome Dale affetto da questo disturbo..nel racconto è emerso che i genitori da subito hanno cercato di aiutare il prorprio figlio sottoponendolo anche a visite mediche..ma la vera cura c'è stata con l'arrivo di un cane: Henry. può sembrare strano che un semplice cane possa se nn proprio guarire per lo meno aiutare a ralleviare un problema però è successo..infatti Dale inizia ad uscire a poco a poco dal suo guscio..inizia ad essere sempre più espansivo fino a diventare una persona adulta autosufficiente..sicuramente non bisogna dare false sperzanze e dire che dall'autismo si può guarire però è anche vero che, come abbiamo detto durante le varie lezioni in cui si è discusso di tale argomento, grazie alla presenza dei genitori,ai sostegni di educatori, di medici e perchè no all'intervento di questi esseri così speciali possono esserci miglioramenti significativi..
    li chiamo esseri speciali perchè per me sono tali e non voglio esagerare..me ne accorgo sulla mia stessa pelle che quando sto male basta che vado da loro (ho due meticci Smile)e tutto sembra passare..hanno una sensibilità che spesso a molti esseri umani viene a mancare..e se c'è qualcosa che non va loro se ne accorgono subito..per questo non bisogna sottovalutare la presenza di questi esserini nella nostra vita e soprattutto in quella di persone con problemi perchè in alcune situazioni sono capaci di essere d'aiuto più di qualsiasi altra forma di intervento.
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    Messaggio  dianascione Mer Mag 04, 2011 9:36 pm

    il libro che ho scelto è "un amico come henry" racconto che narra di Dale, un bambino autistico irritabile, taciturno, incapace di comunicare con il mondo circostante. Dale non riconosce nemmeno i suoi genitori, e la vita familiare ne è quasi distrutta. Ma dopo anni in cui mamma e papà le tentano tutte per ottenere qualche piccolo progresso, la vita di tutti quanti viene trasformata dall'arrivo di un nuovo personaggio: un golden retriver di nome Henry. Sotto gli occhi increduli della famiglia, tra il bambino e il cane si instaura un rapporto sempre più vivace e profondo che piano piano aiuta Dale a uscire dal suo isolamento e a farlo diventare il simpatico e autosufficiente giovane uomo che è oggi.

    Ormai la relazione tra cane e l'uomo è diventata con il tempo una relazione fondamentale tanto da diventare una co-terapia delle terapie tradizionali e di come l'animale sia di aiuto nel sviluppare una relazione di fiducia con un bambino o adulto autistico. Vengono affrontati anche le diverse tipologie di terapie con gli animali, ma viene data fondamentale importanza alla pet-therapy svolta con l'aiuto del cane.PET THERAPY


    La Pet Therapy, ovvero l’uso terapeutico degli animali da compagnia, ha messo in luce un nuovo rapporto uomo-animale. Essa, viene anche definita "terapia dolce", proprio in virtù degli effetti benefici che possono essere riscontrati sia sotto il profilo psico-emozionale che fisico nei pazienti ai quali viene praticata.
    Il rapporto che si viene ad instaurare tra il soggetto e l’animale intende sostenere lo sviluppo del versante affettivo-emozionale, di quello ludico e di quello psicomotorio. Infatti queste aree risultano compromesse a differenti gradi nelle persone autistiche.
    La relazione che si crea tra il soggetto autistico e l’operatore di Pet Therapy è spontanea e flessibile ma allo stesso tempo anche programmata, tesa al raggiungimento degli obiettivi della terapia rispettando sempre le peculiarità del paziente. L’animale si inserisce all’interno di questa relazione come "mediatore emozionale" e come "catalizzatore" dei processi socio-relazionali.
    La Pet Therapy non è un tipo di terapia invasiva ed esclusiva, ma si inserisce all’interno di un più ampio progetto psicoeducativo già in atto, secondo un’ottica di integrazione individualizzata delle diverse strategie.
    (http://www.specialeautismo.it/servizi/menu/dinamica.aspx?idArea=17006&idCat=17013&ID=17026&TipoElemento=categ)

    Credo che questo libro dimostri come anche un bambino autistico cerca una amico con il quale condividere delle esperienze,un amico con dal quale sentirsi protetto,amato.
    Un amico come tanti,per un bambino un poco speciale


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    Messaggio  silvio valentina Mer Mag 04, 2011 9:40 pm

    Lezione come al solito coinvolgente,soprattutto per l'interazione e partecipazione cosi' attiva all'interno dell'aula. Infatti molte ragazze,durante questa lezione, si sono messe in gioco raccontando o una loro esperienza o un libro letto per rendere partecipi tutti delle loro emozioni. Credo che questo nostro comporamento cosi' propenso alla lezione sia dovuto al metodo d'insegnamento innovativo che lei adotta!
    Vabbè! Ritornando a noi,tra i temi spiegati oggi in classe quello che mi ha affascinato di più e mi ha sorpreso in particolar modo è stato quello trattato da Fabrizia. Lei ci ha raccontato del libro intitolato: 'Il mio amico Henry' racconto autobiografico di Nuala Gardner; in esso è raccontata la storia vera di un bambino autistico che grazie all'arrivo di un cane è riuscito ad uscire dal tunnel in cui era entrato. L'aspetto più sorprendente che ha attirato la mia attenzione è il ruolo principale e fondamentale che assume il cane Henry all'interno di questa storia.
    Dale, un bambino irritabile, taciturno,incapace di comunicare con il mondo circostante,non riconosce nemmeno i suoi genitori, i quali per anni le tentano tutte pur di ottenere un piccolo progresso, ma niente. La vita di tutti viene trasformata dall'arrivo di Henry,un Golden Retriver differente dagli altri. Tra il bambino ed il cane s'inizia ad instaurare un rapporto sempre più vivace e profondo che pian piano aiuta Dale uscire dal suo isolamento e a farlo diventare il giovane uomo simpatico e autosufficiente di oggi. Incredibile ma vero! Henry è stato l'unico stimolo per portare luce alla vita di Dale. Forse un animale non essendo razionale come noi uomini, riesce a percepire in modo istintivo le sensazioni e le emozioni di noi esseri umani con più facilità. Una vera e propria Pet Therapy. Infatti credo che dovrebbe essere presa più spesso in considerazione per il miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo ecc. di ragazzi affetti dalle patologie diverse. Grazie alla presenza di un animale si consolida il rapporto emotivo con il ragazzo, stabilendo cosi' una comunicazione stimolante al fine di sollecitare una partecipazione attiva. Allora quale esempio migliore se non questo di Dale ed Henry; direi un'amicizia indissolubile che non avrà mai fine!
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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty Re: 14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio)

    Messaggio  carmen viscovo Mer Mag 04, 2011 10:00 pm

    Il libro che ha suscitato particolarmente la mia attenzione è stato "Un amico come Henry".Un libro che non ho mai letto e che grazie a Fabrizia ho potuto apprezzare e approfondire il tema principale del racconto.Nuala Gardner autrice del libro,ha descritto la sua esperienza personale,dal punto di vista di madre costretta a convivere con l'autismo del figlio:se nei primi anni la malattia di Dale appare come un ostacolo insuperabile che non gli permette di relazionarsi agli altri,tutto cambia con l'arrivo di questo cucciolo Henry.Tra il bambino e il cane si instaura un rapporto sempre più vivace e profondo che piano piano aiuta Dale a uscire dal suo isolamento e a farlò diventare il simpatico e autosufficiente giovane uomo che è oggi.Naturalmente è un racconto fantastico perchè ancora oggi non c'è nulla che accerti che si possa guarire dall'autismo.Tuttavia questo racconto è una dimostrazione di come la Pet Therapy (in italiano zooterapia)funzioni o che sia comunque più efficace di tanti medicinali o di tanti trattamenti.Questo libro ci fà comprendere come il mondo animale si dimostri migliore di quello umano proprio perchè da gratuitamente a differenza dell'uomo che è disposto a dare solo se riceve qualcosa in cambio.
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    Messaggio  Ioffredo Veronica Mer Mag 04, 2011 11:19 pm

    Il libro che mi ha maggiormente colpita rispetto gli altri, per l’argomento trattato al quale sono sempre stata molto sensibile è “Un amico come Henry”, libro autobiografico di Nuala Gardner. In queste pagine, ha descritto la sua esperienza personale, dal punto di vista di madre costretta a convivere con l'autismo del figlio: se nei primi anni la malattia di Dale appare come un ostacolo insuperabile che mai potrà permettergli di relazionarsi con gli altri, tutto cambia al comparire di Henry, un cucciolo di golden retriever.
    Questo racconto, tratto da una storia vera, da un'esperienza autentica, è una dimostrazione di come la pet therapy (in italiano zooterapia) funzioni più di tanti medicinali o di tanti altri trattamenti. Lo stesso Dale Gardner ha affermato: «Henry mi ha accompagnato attraverso tutta l'infanzia, e per questo motivo sono stato in grado di aiutarlo, quando ha avuto bisogno di me. È stata la cosa più difficile che ho dovuto fare, ma, grazie a lui, non sono più spaventato dal pensiero e dalla responsabilità di essere adulto. Ho deciso che per il resto della mia vita non deluderò mai il mio cane, che sarà così sempre orgoglioso di me, come io lo sarò di lui». quest'esperienza di vita va al di là del caso individuale, ci fa comprendere come il mondo animale spesso si dimostri migliore di quello umano: incondizionatamente disposto a dare, senza quella perversa mentalità del tornaconto personale; le lezioni di vita che gli animali possono darci sono innumerevoli e l'umanità, assimilandole, non può far altro che progredire e cambiare in meglio. Negli animali manca una visione opportunistica delle azioni: la loro fiducia e la loro disponibilità non hanno limiti; questo libro è un invito esplicito a ragionare circa quanto questi esseri viventi meritino rispetto per la loro condotta e la loro disinteressata presenza accanto all'uomo.
    Bisogna dire che per pet therapy s'intende una terapia dolce, basata sull'interazione uomo-animale, ed integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo.
    La pet therapy non è quindi una terapia a sè stante, ma una co-terapia che affianca una terapia tradizionale in corso. Lo scopo di queste co-terapie è quello di facilitare l'approccio medico e terapeutico delle varie figure mediche e riabilitative soprattutto nei casi in cui il paziente non dimostra collaborazione spontanea.
    La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e, tramite questo rapporto, stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-medico sia stimolare la partecipazione attiva del paziente.
    La pet therapy è nata nel 1981 negli Stati Uniti d'America grazie a un gruppo di volontari che si organizza mettendo a disposizione il loro amico animale per poter iniziare un lungo percorso che li porterà a studiare e ad applicare questa nuova terapia.
    Ospedali, case di cura, carceri, comunità psichiatriche, scuole, ecc. vengono frequentate da pet partners e dal loro animale. I risultati sono lampanti: aumento della socializzazione, diminuzione dello stato aggressivo, diminuzione della depressione, ecc.
    Nel giugno dei 1994 il Centro di Collaborazione OMS/FAO per la Sanità Pubblica Veterinaria di Roma interagendo con altre strutture, organizza il 1° corso informativo di pet therapy ed Ippoterapia. Quindi ci sono voluti ben tredici anni perché anche in Italia si riconoscesse la validità di tale intervento.
    E' certo ormai che la presenza di un animale migliora da un punto di vista psicologico la vita dell’individuo, diminuendo la solitudine e la depressione, agendo da supporto sociale, dando un impulso alla cura di se stessi e diventando una fonte di attività quotidiane significative.

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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty piazzetta del libro!!!

    Messaggio  linapaudice Gio Mag 05, 2011 8:54 am

    NELL'ASCOLTARE NUOVAMENTE L'ESPERIENZE DEI MIEI COLLEGHI, MA SOPRATTUTTO, ASCOLTANDO LA MIA CARA COLLEGA IVANA , MI SONO EMOZIONATA PARTICOLARMENTE .
    LEGGEVO NEI SUOI OCCHI E NELLE SUE PAROLE , NEL PRESENTARE IL LIBRO O MEGLIO MANUALE INTITOLATO "LA SINDROME DI RET " UNA PASSIONE E UNA TOTALE CONVINSIONE IN CIò CHE DICEVA . QUESTA è UNA SINDOME , MOLTO PARTICOLARE SIMILE ALL'AUTISMO , MA CHE COLPISCE PREVALENTEMENTE LE BAMBINE , PROVOCANDO PROBLEMI AI TESSUTI NERVOSI , CON IL PASSAR DEL TEMPO CON TERAPIE APPROPRIATE SONO PREVISTI DEI MIGLIORAMENTE MA NESSUNA GUARIGIONE .
    SICURAMENTE , SECONDO ME , è UN "LIBRO-MANUALE" MOLTO INTERESSANTE CHE VA ASSOLUTAMENTE LETTO , IN QUANTO OGNUNO PROVA EMOZIONI E SENSAZIONE PERSONALI DIVERSE , DOPO LA LETTURA . GRAZIE IVANA .


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    Messaggio  federicanobile Gio Mag 05, 2011 11:28 am

    TRA TUTTI GLI INTERVENTI FATTI IN AULA QUELLO CHE MI HA COLPITO DI PIU IN ASSOLUTO è STATO QUELLO CHE SI INCENTRAVA SULLA SINDROME DI RETT.
    INFATTI ESSA è UNA MALATTIA CHE COLPISCE PREVALENTEMENTE SOGGETTI DI SESSO FEMMINILE,QUESTA è UNA SINDROME CONGENITA CHE SI MANIFESTA IL SECONDO ANNO DI VITA.
    è STATO MOLTO IMPORTANTE PER ME VENIRE A CONOSCENZA DI QUESTE INFORMAZIONI,PERCHè ESSENDO DONNA ho LA POSSIBILITà DI DIVENTARE UN DOMANI UNA MAMMa e QUINDI è FONDAMENTALE INFORMARMI ANCHE SU QUESTE MALATTIE.
    raffaella ammirevole
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    14. lab 28 aprile LA PIAZZETTA DEL LIBRO (questa cartella si chiuderà il 13 maggio) - Pagina 9 Empty La Piazzetta Del Libro

    Messaggio  raffaella ammirevole Gio Mag 05, 2011 2:35 pm

    La lezione di oggi s'intitolava "La Piazzetta Del Libro" alcune delle ragazze del corso ci hanno presentato alcuni libri e ogni intervento a suo modo è stato molto interessante ed emozionante.
    Ivana ci ha spiegato attraverso il suo libro la sindrome di Rett un libro guida rivolto agli insegnanti ai genitori agli educatori, e ci ha spiegato che questa patologia colpisce in particolare il sesso femminile manifestandosi nei primi due anni di vita, e devo ammettere che fino ad oggi non ne avevo mai sentito parlare.
    Un altro libro che mi ha colpito è stato quello che s'intitolava Un amico come Henri un libro autobiografico di Nuala Gardner dove il protagonista è suo figlio Dale un bambino autistico che "Guarisce" grazie all'affetto e all'amore che gli trasmette il suo piccolo amico, un piccolo cane.

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