Come abbiamo constatato in aula le teconologie invesive provvedono a superare i limiti dell’uomo e sono viste come estensioni delle potenzialità umane.
GRANELLI, autore che si è molto dedicato a questa tematica, si domanda: La tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell’uomo?. E' di certo noto che la tecnologia viene sviluppata per potenziare la capacità dell’uomo o per rendere meno problematici i suoi limiti o le sue debolezze e quindi a mio avviso queste teconologie sono positive per l'uomo.
Difatti POPOTZ afferma che: La tecnologia non completa l’uomo, semmai allarga il campo del suo operare.
In ogni caso è opportuno precisare che la tecnologia se è impiegata male potrebbe "atrofizzare le capcità dell'uomo" in quanto riduce le capacità sensoriali su cui si costruiscono le relazioni umane. Infatti i nostri sensi se utilizzati in maniera profonda sono di grande importanza in quanto la vista, l'olfatto, il gusto e l'udito sono: porte di accesso tramite cui il nostro corpo riceve stimoli e nutrimento dall’«altruità».
Un interessante filone di ricerca che studia il rapporto tra tecnologie e la nostre identità e le nostre facoltà cognitive viene da qualche anno coordinato da Sherry Turkle del Massachussetts Institute of Technology di Boston.
L’obiettivo di queste ricerche è di non limitarsi a studiare come le tecnologie potenzino l’uomo, ma anche come l’uomo muti e si adatti a tali tecnologie nel suo essere nel mondo.
GRANELLI, autore che si è molto dedicato a questa tematica, si domanda: La tecnologia potenzia o atrofizza le capacità dell’uomo?. E' di certo noto che la tecnologia viene sviluppata per potenziare la capacità dell’uomo o per rendere meno problematici i suoi limiti o le sue debolezze e quindi a mio avviso queste teconologie sono positive per l'uomo.
Difatti POPOTZ afferma che: La tecnologia non completa l’uomo, semmai allarga il campo del suo operare.
In ogni caso è opportuno precisare che la tecnologia se è impiegata male potrebbe "atrofizzare le capcità dell'uomo" in quanto riduce le capacità sensoriali su cui si costruiscono le relazioni umane. Infatti i nostri sensi se utilizzati in maniera profonda sono di grande importanza in quanto la vista, l'olfatto, il gusto e l'udito sono: porte di accesso tramite cui il nostro corpo riceve stimoli e nutrimento dall’«altruità».
Un interessante filone di ricerca che studia il rapporto tra tecnologie e la nostre identità e le nostre facoltà cognitive viene da qualche anno coordinato da Sherry Turkle del Massachussetts Institute of Technology di Boston.
L’obiettivo di queste ricerche è di non limitarsi a studiare come le tecnologie potenzino l’uomo, ma anche come l’uomo muti e si adatti a tali tecnologie nel suo essere nel mondo.