Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    Messaggio  savio anna Ven Mag 13, 2011 6:29 pm

    Io ho scelto l'opera di Otto Dix "La Ballerina Anita Berber".Dix dipinse le sue opere più note durante gli anni della Repubblica di Weimar,incentrate su tematiche forti disegnate con crudezza,come la guerra e la morte al fronte,le tragiche situazioni nella città del dopoguerra,le deformità della bruttezza,ed il rapporto tra eros e morte.Ed è proprio su quest'ultimo tema ovvero rapporto tra Eros e Morte che si colloca la figura di Anita Berber.Nata da genitori artisti presto divorziati,viene cresciuta dalla nonna.Durante l'adolescenza intraprende studi di danza e la carriera di modella per riviste di moda come.Comincia a danzare nuda,è infatti la prima ballerina a danzare nuda nella Germania di Weimar.Diviene rapidamente celebre per il suo essere scandalosa,ambigua,bisessuale e per il suo incessante uso di droghe.La dipendenza della Berber dalla cocaina e la bisessualità diventano argomento di pettegolezzo pubblico Si mormorava infatti che fosse la schiava sessuale di una donna e avesse un'amante di 15 anni.Oltre ad essere una cocainomane la Berber era anche un'alcolista, ma all'età di 29 anni deve disintossicarsi improvvisamente e completamente,ma nonostante ciò la sua carriera sarà stroncata molto presto a causa di una tubercolosi che la porterà alla morte nonostante la giovane età.Danza spesso indossando un pesante trucco,sottolineando così le sue labbra sottili e i suoi occhi Taglia i suoi capelli in un caschetto,che colora spesso di rosso, proprio come appare ritratta da Otto Dix nel celebre dipinto.Possiamo notare sin da qui che la vita di Anita non è stata affatto una vita semplice,ma una vita costantemente sotto gli occhi dei riflettori,una vita scandalosa dato che tutto il suo talento risiedeva nel suo irresistibile erotismo,con cui incantava ogni sera il pubblico.una vita basata sull'eros,sulla costante ricerca della bellezza e della perfezione estetica,che tralasciava e badava poco a tutto ciò che covava all' interno della sua anima,una vita che apparentemente poteva sembrare perfetta nonostante i scandali di cui si macchio,la vita di una bellissima e famosissima attrice e ballerina,il sogno proibito di molti uomini e un esempio per tantissime donne.Ma in realtà dietro a tutto ciò non vi era che una profonda solitudine,un enorme tristezza che veniva a farle compagnia quando si ritrovava sola e spogliata dei suoi abiti eleganti.Forse era una donna incompresa intrappolata nella maschera da essa stessa creata,la maschera della perfezione,quella di un corpo sano ed invidiato.In realtà Sin dall infanzia aveva dovuto subire la separazione dei genitori e la crescita con una nonna anziana proprio e forse proprio questi sono i motivi della sua solitudine che la spingono all'eccesso,alla droga e alla bisessualità ovvero alla sua più totale distruzione che la porterà soltanto alla morte!Nel dipinto Vediamo Anita fasciata da un elegante tubino di un rosso molto intenso anche alle sue spalle vi è una parete dello stessimo colore ed infine anche il suo rossetto è di un rosso intenso,questo coloro richiama inevitabilmente alla passione,all erotismo ma nel dipinto crea un enorme contrasto con il volto di Anita che non trasmette per nulla passione dato che si può notare soltanto una forte malinconia e tristezza riflessa negli occhi smorti della ballerina che aveva come unici amici la cocaina,la morfina e l’alcool.Questo quadro ci insegna tanto e può essere facilmente associato alla realtà dei nostri giorni,all'importanza che viene attribuita all aspetto esteriore,alla costante ricerca della bellezza e della perfezione che si ritiene possa assicurare un posto nella società,ma ci fà anche riflettere tanto ci fà capire cosa in realtà si cela dietro tutto ciò,non esiste alcuna felicità,ma soltanto un enorme solitudine che ogni giorno cresce sempre più spingendoci a fare gesti sconsiderati che possono costare la vita.è scontato e banale,ma io credo che la vera bellezza sia proprio quella interiore il sentirsi appagati,il guardarsi allo specchio ammettendo i propri limiti,ma superandoli ogni giorno con forza e caparbietà.la ricerca della perfezione non può costarci la vita è di gran lunga meglio sentirsi orgogliosi di se stessi soprattutto quando i riflettori si spengono e non viceversa!
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    Messaggio  ANNUNZIATA NATALE Ven Mag 13, 2011 6:45 pm

    L' IMMAGINE CHE HA ATTIRATO LA MIA ATTENZIONE E' QUELLA DELLA VENERE DI WILLENDORF, UNO TRA I PIU ANTICHI CAPOLAVORI DELLA SCULTURA. IN QUESTO CAPOLAVORO SI POOSSONO OSSERVARE LE ECCESSIVE FORME DI QUESTA DONNA UN PO BUFFA PER LE SUE ABBONDANTI FORME. CIO' CHE APPARE NON E' L' IMMAGINE DI UNA DONNA DELICATA E FEMMINILE MA IL SUO CORPO SEMBRA ADDIRITTURA DEFORME, INSOMMA LO POSSIAMO DEFINIRE UN PARADOSSO ALLA BELLEZZA CHE INCARNA LA NOSTRA SOCIETA'.
    DAL MOMENTO IN CUI OSSERVIAMO QUESTA SCULTURA POSSIAMO PORCI ALCUNE DOMANDE:
    TRA LE PRIME IL PERCHE' DI QUESTA DONNA CON DELLE FORME ECCESSIVE E' DEFINITA COME LA VENERE,A QUESTO PUNTO SIAMO SICURI CHE I PROTOTIPI DELLA NOSTRA SOCIETA' SIANO QUELLI GIUSTI??
    SIAMO SICURI CHE LO SCULTORE SE POTESSE OSSERVARE LA DONNA DI OGGI RAPPRESENTATA IN UNA SCULTURA NON SCOPPIASSE IN UNA RISATA???
    IO PENSO CHE AL GIORNO D' OGGI TUTTI I MODELLI CHE CI VENGONO RAPPRESENTATI SONO SBAGLIATI SE SEGUITI IN MODO ECCESSIVO O MANIACALE, L' IMPORTANTE E' SAPER VIVERE BENE CON SE STESSI , VIVERE DI SENTIMENTI, AMORE, E NON DI FORME MANIACALI PER C POTER APPARIRE E SENTIRSI INTEGRATI ALL INTERNO DELLA SOCIETA' DI CUI SE NE FA PARTE SOLO PER LA BELLEZZA FISICA, LA VERA BELLEZZA E' QUELLA INTERIORE , QUELLA CHE VEDIAMO SEMPRE MENO NELLE PERSONE PURTROPPO, E NEGLI UOMINI SOPRATTUTTO.
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    Messaggio  DomenicoTesta Ven Mag 13, 2011 7:03 pm

    il concetto di bellezza,è raffigurato non esteticamente dalla figura del ragazzo,ma attraverso la bellezza dell'anima,la normalità è secondo me espressa dal suo atteggiamento ovvero dalla postura,dove il bastone ritenuto sussidio per la sua menomazione egli lo mostra come rappresentazione di forza e bellezza,la sua disabilità è letta nel dettaglio o dal titolo,quasi trasparente dall'occhio dell'osservatore,questo dipinto rappresenta una realtà sofferente dove le persone reagiscono al contesto con grande forza d'animo,rappresenta il superamento delle difficoltà attraverso la semplicità di un sorriso,come segno di resilienza

    I dipinti li trovo veramente stupendi,in quanto controcorrenti alla
    bellezza artistica insegnataci e di cui abbiamo sempre avuto l'idea...come i dipinti dei più grandi,quali Caravaggio,Leonardo,Donatello,etc...In queste rappresentazioni la cosa più bella è l'intensità,la profondità...e non solo una bellezza apparente e idealizzata...Tra i vari esposti,ho scelto quello di Ribera-ragazzo zoppo...Notiamo una bellezza non estetica,ma dell'anima,visibile dal suo atteggiamento...La sua disabilità è quasi invisibile per chi osserva...Il dipinto sta a rappresentare grande forza d'animo...Affrontare difficoltà e superarle con semplicità,ottimismo,sorriso e gioia di vivere...
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    Messaggio  Velardi Giusy Ven Mag 13, 2011 10:01 pm

    L'opera che mi ha maggiormente colpito è quella di Otto Dix "La Ballerina Anita Berber".Dix era particolarmente sensibile alle ingiustizie e all'ipocrisia della società borghese del dopoguerra. Infatti la guerra diventa uno dei temi principali del suo lavoro basato su temi forti e crudi,raccontati con un grande realismo.Altro tema è il rapporto tra eros e morte,tema fondante di questa opera. Anita nata da genitori bohemién presto divorziati, viene cresciuta dalla nonna.Durante l'adolescenza intraprende studi di danza e all'età di 16 anni debutta come ballerina di cabaret. Comincia a danzare nuda nel 1919, è infatti la prima ballerina a danzare nuda nella Germania di Weimar.Diviene ben presto famosa per gli scandali,per la bisessualità e soprattutto per l'uso eccessivo di droghe.Danza spesso indossando un trucco pesante,taglia i capelli in un caschetto rosso ed è cosi che appare nel dipinto di Otto Dix.Era sempre al centro dei pettegolezzi e inoltre,oltre ad essere cocainomane era anche un'alcolista.Fu costretta a disintossicarsi ma nonostante ciò una galoppante tubercolosi la condusse alla morte all'età di soli 30 anni.
    In questo dipinto Dix utilizza quasi esclusivamente il colore rosso, Anita è fasciata in un abito rosso che mette in risalto le sue forme,labbra rosse sottili e capelli corti rossi,rosso è anche lo sfondo.Colore che rimada ovviamenre all'eros ,alla passione. L’attrice sembra proprio essere il simbolo dell'eros,è rapprensentata infatti,in tutta la sua bellezza.Ma dietro questa estrema perfezione si nasconde lo sguardo triste di chi ha vissuto una vita di eccessi e vizi, dalla droga all'alcol , forse spinta a tali eccessi per il senso di solitudine che provava perchè aveva dovuto subire la separazione dei genitori.infatti il suo volto è bianco proprio per sottolineare la sua tristezza.Anita viveva la sua vita alla continua ricerca della perfezione,della bellezza senza dar troppo conto alla sua interiorità,alla sua anima.Anita ebbe un successo da invidiare ma in realtà era terribilmente sola,incompresa e l'eccessiva ricerca della perfezione e bellezza la porterà solo alla distruzione.Ho scelto questo quadro proprio perchè facilmente accostabile alla realtà dei nostri giorni dove l'estenuante ricerca della perfezione e bellezza spesso conducono solo a lla distruzione.Infatti per la bellezza,per sentirsi accettati e parte integrante della società vengono fatti dei sacrifici enormi che mettono a dura prova il corpo e la mente.Se solo pensiamo a quante ragazze oggi soffrono di anoressia,malattia che se persiste può condurre alla morte.Per cui la bellezza non sempre porta ad aspetti positivi come si potrebbe pensare ma è in grado di distruggere emotivamente una persona creando delle difficoltà a condurre una vita normale .L’idea sbagliata che viene fatta percepire ai giovani d’oggi è che la bellezza,l'essere perfetti,sia quasi una chiave in grado di aprire tutte le porte.Ma apriamo gli occhi perchè esiste anche la bellezza interiore,la vera bellezza a mio avviso molto importante e a cui aspirano tutte quelle persone che si piacciono per quello che sono,si accettano con molta positività e sanno di essere belli dentro,sapendo di avere un grande animo e una grande generosità ed è questo che ci farà emergere ed andare avanti.Dobbiamo guardarci allo specchio e sentirci fieri di noi stessi perchè sono soprattutto i nostri difetti a renderci unici e speciali!!!! Very Happy
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    Messaggio  Sabina Cipolletta Ven Mag 13, 2011 10:22 pm

    L'immagine che ho scelto è stata quella della "VENERE DI WILLENDORF".
    L'ho scelta anche perchè spesso l'ho incontrata nei libri di testo a scuola e ha sempre attirato molto la mia attenzione!
    Si tratta di una delle più famose veneri paleolitiche che si trova attualmente al Naturhistorisches Museum di Vienna.A primo impatto ,più che una rappresentazione di forte femminilità,può sembrare una donna dal corpo deforme e quindi faccio anche riferimento ai temi trattati durante il nostro corso,in particolare il capitolo 5 (DEFORMAZIONI) del libro "nozioni introduttive di pedagogia della disabilità"!
    La vulva e il seno di questa statuetta sono gonfi e molto pronunciati, cosa che suggerisce l'intenzione di rappresentare un significato fortemente connesso con la fertilità, ed anche il colore rosso, col quale la statuetta è dipinta, ricorderebbe secondo alcuni studiosi il sangue mestruale.Le braccia invece sottili sono congiunte sul seno, e il volto non è visibile;la testa si direbbe coperta da trecce o da un qualche copricapo.
    I piedi della statua non sono fatti in modo tale da consentire alla statuetta di stare in piedi.
    Si è perciò pensato che potesse trattarsi di un oggetto da tenere in mano.Alcuni archeologi la interpretano come un amuleto portafortuna,altri invece hanno ipotizzato che l'oggetto fosse pensato per essere inserito nella vagina,come rito di fertilità, mentre alcuni autori ritengono che questa statuetta, come le altre di questo genere, si possa interpretare come una specie di ex-voto, sempre legato al rito della fertilità.
    Dopo la venere di Willendorf, sono state rinvenute molte altre statuette di questo genere, spesso indicate proprio come "veneri" o "veneri paleolitiche".
    Ciò dimostra come nelle società antiche il concetto di bellezza è ben diverso da quello contemplato oggi dalla nostra società moderna,che riesce solo a proporre modelli sbagliati che demoralizzano le persone che non rientrano nei canoni di bellezza proposti dai mass-media, e che spesso portano a veri e propri blocchi mentali come nel caso dell'anoressia!

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    Maddalena Russo


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    Messaggio  Maddalena Russo Ven Mag 13, 2011 11:51 pm

    L'IMMAGINE CHE HO DECISO DI COMMENTARE è QUELLA DI OTTO DIX:"IL RITRATTO DI ANITA BARBER".
    RITRATTO ABBASTANZA INUSUALE PER LUI,INFATTI LE SUE OPERE PIù NOTE SONO INCENTRATE SU TEMATICHE MOLTO FORTI E CREDE...TEMI COMELA GUERRA,LA MORTE,LA DIFORMITà DELLA BRUTTEZZA.
    ANITA BERBER è STATA UNA BALLERINA E ATTRICE,SPESSO USAVA UN TRUCCO PESANTE,SOTTOLINEANDO COSI LE SUE LABBRA SOTTILI E I SUOI OCCHI.TAGLIA I SUOI CAPELLI CHE COLORA DI ROSSO..PROPRIO COME APPARE NEL RITRATTO.HO SCELTO QUESTA IMMAGINE PERCHè MI TRASMETTE BELLEZZA,SENSUALUTà PASSIONE ED ELEGANZA..UN INSIME DI COSE CHE RAPPRENSETANO LA VERà FEMMINILTà.OVVIAMENTE LA BELLEZZA è SOGGETTIVA E OGNUNO DI NOI HA DELLE CARATTERISTICHE O QUALITà CHE VALORIZZANDO ..COMUNQUE L'IMPORTANTE è ACCETTARSI SEMPRE PER QUELLO CHE SI è SENZA SOTTOVALUTARSI PERCHE TUTTI ABBIAMO QUALCOSA DA DARE.....

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