Pedagogia della disabilità 2010-11

Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


+308
ANNUNZIATA NATALE
savio anna
Roberta Di Maso
teresamemoli
Francesca Licata
mariarosaria ranieri
giovanni gallucci
Anna Maria Carusone
francesca maria scarpati
federica carandente
liberapalino
ersilietta
mielekatiuscia90
Principia Palomba
cristina romano
Maria Vittoria Ricciola
rosadecristofaro
Giuliana Sicambro
Melania
annadefilippo
elvira pilozzi
Sara Palumbo
Amelia Orlando
concetta di lillo
flaviano immacolata
vincenza de cristofaro
SusyCicale
Annalisa Nunziata
mariarosaria d'agostino
Chiara Catalini
MarialuisaDiCostanzo
AlessandraMori
antonella calabrese
Daiana Marotta
natale camilla85
ChiaraPalumbo
Laura Loina
SorrentinoOlga
simona liardo
Giuseppina Palumbo
Francesca Frongillo
Maria Mercone
nunzia puocci
MiriamFalanga
turco valentina
teresa lunario
silviarippa
alessia cicala*
MariaFCostantino
florentina tufo
AntonellaMunno
Borriello Mariaelena
immacolata
flaviano gessica
sofia fontana
cristina riccardi
RosannaPepe
RosaIncarnato
Rosaria Antonia Conte
di girolamo giuseppina
111000295
Caterina Vettolieri
Rossella Tomeo
maria carmela iazzetta
gaetana fiorillo
Marilena Sabatino
NoemiMaffia
carmen viscovo
Maria Carbone
AnnaDiSarno86
caliendo irene
Rosa De Luca
luciaparadiso
raffaela_bossa
altieri carmela
Benedetta Trupiano
LuciaDeGregorio88
Daniela Vellecchi
Alessia Iovinelli
BarbaraGrande
chiara.forino
mariacantice
AlessiaCarrozzino
Veronica Tonia Mennillo
Paola Ginobello
Lucente Giuseppina
RosannaDiMare
Sonia Cristillo
vera.panico
Gina Losapio
Emanuela Di Maio
RitaAltheaArcopinto
GiovannaCasiello
maria martina femiano
federicanobile
arato andrea carmine
Ioffredo Veronica
ChiaraDiNola
angelazara
Maddalena Manna
mariaderosa
Gaia Violante
ElenaIntignano
Raffaela Fatima Bottiglie
Rosa Palumbo
AntoniettadeGaetano
teresa lasco
maria viro
RobertaCipolletta
fernanda di biasi
Imma Malerba
Rosa Lupoli
enza bernardo
AnnaPagliuca
Raffaella De Paolo
Giusi Balsamo
mariarosariacacciapuoti
felicialuongo
Rosa Vitiello
luciacacciapuoti
luanacirma
Maria Giovanna Sodano
russo rosa 1989
Martina Verde
Tommasina Formicola
maria rosaria paolillo
emanuelaerrichiello
veronicadolce
Maria Luisa Ceriello
Leone Ida
Assunta Pilato
mariateresa pellegrino
SaraGallo
immacgaeta
Serena Pompeo
MariangelaCavallo
alessiacarannante
iolandaborrelli
cosimo fabiana
carlarusso
IvanaTammaro
IVANA D'ANNA
salvatore apredda
Caterina Panico
AlessandraCarfora
marika.roberto
simona amoroso
Marialda D'Auria
Zampella Luana
Roberta Sorrentini
raffaella ammirevole
Federica Spalice
MartinaRitaIzzo
mariarosaria catuogno
dianascione
ornella tregua
Carmela Carbone
martina_stifani
luisa sacco
Enza Sorrentino
emiliafelago
Daniela Del Prete
martina esposito
giovannarennella
Francesca Basile
roberta
teresaferraro
anna raffaella carannante
carmelapignatiello
antonia trinchillo
Maria Rosaria Lombardi
martina saiano
Maria Grazia Ferri
claudia cancro
d'ambrosio ernestina
ANNA SEQUINO
Fabrizia Pinto
orsola maria ferraro
MariaRosaria Lettieri
marcella saiano
Maddalena Antignano
Filomena Cirillo
mariafabiano
TERESA TARANTINO
Alessia Belperio
MariaVerrone
RosaBorrelli
Mariadesimone
Sonia
Adriana Moscatiello
saragiuditta
NUNZIA PINTO
andreozzi domenica
Claudia Lo Zopone
Alda Falco
Virginia Maddaloni
rosariaverde
giuseppa reccia
Di Finizio Maddalena
angelaesposito
Ilaria Galano
Loffredo Michela
talotti laura
Giusypelliccia
Arianna Prato
RosariaLaprovitola
saraamoroso
Alessia Guidotti.
Marianna Belcranio
marasco immacolata
carmela panico
maria reccia
carolina_iacuaniello
silvia
DomenicaMaiello
raffaella
MagdaVisconti
SaraMercadante
pascarella mariateresa
veronica spinosa
Andreozzi Teresa
nicolettabarbato
giusyd'arbitrio
Fabiola pinto
filomena granato
brigidaannunziata
StefaniaPerna
lidia postiglione
ilaria gondola
daniela palumbo
Claudia Matarazzo
AprileAlessia
mariabarbarino
AlessandraPalermo
Schiano di Cola Maria P.
rosa micillo
stefania del villano
linapaudice
nunziomarrone
Giuseppina Picozzi
Rosaria Polverino
Rusciano Deborah C
GiusyDell'Isola
gaetanatartaglione
mara pipola
angela.bazzicalupo
Daniela Caiazzo
Maria Scotto di Cesare
Paola Pignatelli
talyèdirmilli
Annapina Di Fraia
annamariaruopoli
Diana Telese
antonellacecere
Mgrazia Piscopo
MariaPetrone
veronica romano
Ester Giacobbe
lipartiti rosa
RaffaelaVolpe
Marino Francesca Paola
faustapiscopo
amelia prassino
claudia ardito
immadalelio
CinziaDeMartino
Sorgente Simona
mariagraziarusso
marianna durni
Maria Francesca Avolio
martina miccoli
vincenza d'agostino
rossella bonito
martina
Viviana Parascandolo
Viviana Esposito
Carmen.Castellone
VivianaNobili
NicolinaBelluomo
Stefania Lamberti
valentina chiummariello
fabianaspena
Marisa Gallo Cantone
alessia longano
cristiane iodice
papa elisabetta86
tina raillo
CarolinaGalluccio
Simona Sisto
mariagaglione
lidia marinaro
nicla ruggiero
Annunziata Piccolo
irma di capua
FRANCESCA SANNINO
roberta pengue
annabattaglia
Anna Rita Barbati
Diletta M.R Clemente
AlessiaRosa
nadia ritaccio
rachele.carbone
annapaola loffredo
Annamaria d'avino
annapiro
PellicciaAfrodite
Vincenzo Raia
Admin
312 partecipanti

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    avatar
    flaviano immacolata


    Messaggi : 19
    Data di iscrizione : 10.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  flaviano immacolata Gio Mag 12, 2011 9:04 pm

    Prima di parlare della bellezza e delle sue complesse sfumature è necessario visionare la parte opposta del bello,l'altro genericamente considerato mostruoso.Secondo l'opinione di remo Bodei il brutto è sempre stato considerato l'ombra del bello.(cap.5 par.2 nozioni)
    La potenza espressiva che risiede nell'arte è universale.Le emozioni che si possono provare guardando un quadro sono del tutto soggettive ma il messaggio posto in esso è del tutto oggettivo.
    L'immagine della donna è complessa e deformata,cosi come appare nell'opera di Ribera "Donna barbuta",l'immagine che mi ha colpita.In questa opera il pittore ci rende partecipi di un'abezzarzione della natura ritraendo Maddalena Ventura,una donna abbruzzese sposata e madre di tanti figli,intenta ad allattare l'ultimo figlio,pur avendo una faccia virile di una folta barba e di un torace ugualmente peloso.Questa è l'immagine di una donna che di femminile non ha nulla,almeno a prima vista,cio perche rappresenta il mostruoso e l'anormale.Eppure a mio modesto parere la bellezza di questa donna risiede nel gesto d'amore di allattare il proprio bambino,come una qualsiasi madre fa con il proprio bambino,e in tal gesto che risiede anche la sua totale femminilità.Ma a colpire ovviamente è la mostruosita del suo viso,perche non corrisponde ai canoni di normalita e bellezza,ma la peluria che ricopre il suo corpo è soltanto la superficie e non l'essenza della sua persona.La naturalezza e la tenerezza di questa madre-donna non viene colta solo da chi guarda con occhio superficiale.
    avatar
    concetta di lillo


    Messaggi : 26
    Data di iscrizione : 09.03.11
    Età : 38
    Località : caserta

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Venere di willendorf

    Messaggio  concetta di lillo Gio Mag 12, 2011 9:31 pm

    La venere di Willendorf.Un'idealizzazione, nel paleolitico, della femminilità.Statua decisamente atipica, con chiari riferimenti alla fertilità della donna (seni e ventre gonfio).Già nel nome, però, scorgo una discrepanza e mi chiedo come possa, una statua oggettivamente brutta, essere denominata venere.Ma è altrettanto vero che, in questo mio stesso commento iniziale, c'è sicuramente un "pregiudizio estetico":la considero incondizionatamente brutta.Ma se ci soffermiamo a pensare al periodo in cui è stata realizzata, ci rendiamo conto che è altrettanto probabile identificare in quel tipo di donna, quella che al tempo era definita bellezza!La fertilità aveva un ruolo predominante e non è storicamente escluso che La Venere di Willendorf incarnasse il prototipo di donna del paleolitico!Ergo:cos'è bello?Quello che si allontana dal grado 0 di mostruosità?Quello che si confà ai prototipi di bellezza del NOSTRO tempo?Credo che la bellezza sia assolutamente collegata alla società, al periodo storico e alla cultura del paese stesso.Basti pensare alle "donne-giraffa", o alle gheishe dai "piedi piccoli".Il concetto di bellezza, dunque, è in continuo mutamento...sia sotto il profilo estetico, sia sotto quello artistico.Ma una considerazione è d'obbligo:se non esistesse il brutto, o quello che noi consideriamo tale, non avrebbe vita nemmeno il bello, o quello che noi reputiamo lo sia!
    avatar
    concetta di lillo


    Messaggi : 26
    Data di iscrizione : 09.03.11
    Età : 38
    Località : caserta

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty L'arte a casa mia...

    Messaggio  concetta di lillo Gio Mag 12, 2011 10:16 pm

    Approfitto della pagina sull'arte per inserire una foto il cui tema è il disagio mentale.Credo sia assolutamente inerente al percorso che stiamo facendo, e penso che incarni perfettamente il binomio arte-disabilità (in questo caso in riferimento a quella psicologica).Il fotografo che l'ha scattata è una persona estremamente sensibile...ed è mio fratello.La modella della foto è, invece, mia sorella.Amo molto loro e quello che hanno creato con tanta dedizione.E' per questo che voglio regalare a me, a loro, a voi questa piccola condivisione.Grazie.


    Amelia Orlando
    Amelia Orlando


    Messaggi : 22
    Data di iscrizione : 03.03.11
    Età : 34
    Località : Casapulla

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  Amelia Orlando Gio Mag 12, 2011 11:09 pm

    Partendo dal presupposto che per me l'arte è un qualcosa di fenomenale, magnifico, credo che l'arte è uno dei canali migliori che noi esseri umani abbiamo per esprimerci, e per usare la nostra fantasia.
    C'è chi lo fa scrivendo testi di musica, chi testi di poesia, romanzi e quant'altro, l'arte è un qualcosa che senza parole, senza suoni e senza rumori, riesce a trasmetterti delle emozioni che a volte neanche tante spiegazioni e tante parole possono trasmetterci.
    Tra le tanti immagini, tutte molto significative , ho scelto quella del “Ragazzo Zoppo”.
    Può sembrare a prima vista un quadro semplice, che rappresenta un ragazzo con un bastone sulle spalle e un foglio in mano.
    Bhe, i miei occhi solo alla fine si sono posati sui suoi piedi ..e sulla loro irregolarità, dove presenta comunque un “deficit” (per deficit si intende la mancanza totale, o parziale di una determinata funzionalità fisica -deficit organico- )
    In quel foglio che ha in mano sta scritto :“Dammi l'elemosina per amore di Dio”.
    Questo ci fa capire che è un piccolo mendicante, un piccolo povero, che di sicuro viene messo ai margini della società e che viene considerato “diverso”.
    Per me questo quadro affronta diverse tematiche trattate in classe ne cito alcune come quella della “diversità”, “emarginazione” .
    Allontanare, escludere qualcuno dalla società magari solo perchè non ha avuto “la fortuna” (chiamiamola così) di nascere senza alcun “problema” fisico e senza neanche un problema economico.
    Ricollegandoci al libro "Nozioni" la diversità porta alla categorizzazione, cioè alla collocazione di certe persone in determinate categorie.
    Ciò può provocare meccanismi di esclusione che inducono le persone ad inteorizzare sentimenti di inferiorità, che possono portare all'autoesclusione.
    Il "diverso" è colui il quale la società etichetta come tale, perchè ha degli schemi mentali, fisici difformi dalla "normalità".
    Alla fine dal quadro traspare chiaro e forte il suo sorriso, un sorriso che fa capire molto.
    Che nonostante tutte le sue problematiche lui riesce ad affrontarle, ed andare avanti giorno per giorno.
    Questa è una forza d'animo che tutti noi dovremmo avere, ma che purtroppo solo pochi di noi hanno.



    Ultima modifica di Amelia Orlando il Ven Mag 13, 2011 9:20 am - modificato 2 volte.
    avatar
    Sara Palumbo


    Messaggi : 17
    Data di iscrizione : 10.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  Sara Palumbo Ven Mag 13, 2011 12:02 am

    L'immagini che più ha colpito la mia attenzione è stata la danzatrice Anita Barber.
    E' stata una donna che ha fatto parlare molto di se al suo tempo,in primis per essere stata la prima ballerina ad esibirsi nuda,per la sua presunta bisessualità ma anche per aver fatto uso di droga.
    A quanto pare già a quel tempo il concetto di bellezza veniva associato all'essere magre, ed tutt'ora così.Il Voler cercare di apparire sempre + magre è ormai diventanto di "moda",perchè la maggior parte dei modelli a cui oggi si fa riferimento sono donne della TV.
    Purtroppo questo argomento poi sfocia nel problema dell'anoressia.Ricordo Ancora il racconto di Anna in aula,ricordo i brividi e le emozioni che ci mi ha trasmesso nel parlarci della sua esperienza.Come lei,tutte le persone che purtroppo si tovano in questo "tunnell" sanno quanta sofferenza c'è dietro e quanta forza di volontà bisogna far uscire per lottare,per andare avanti e non mollare!!Come già dissi,bisogna imparare ad amare il proprio corpo ma soprattutto la propria anima,anche perchè col tempo il nostro corpo si sà che cambierà e quello che conta sono i valori che ognuno di noi porta dentro di se.
    Concludo dicendo: "UNA DONNA è SEMPRE BELLA,anche con qualche kilo in +"
    elvira pilozzi
    elvira pilozzi


    Messaggi : 23
    Data di iscrizione : 10.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  elvira pilozzi Ven Mag 13, 2011 7:56 am

    L'immagine che ho scelto di commentare è LA VENERE DI WILLENDORF, una delle statue più famose del mondo, considerata una delle prime rappresentazioni femminili. L'esecutore la realizzò intagliando un frammento di roccia calcarea con semplicissimi frammenti di pietra, in fine venne colorata con una tintura a base di ocra rossa, simbolo della fertilità. Assistiamo al volto della donna appena sbozzato mentre le forme della femminilità, il seno ed il ventre esageratamente evidenziati per valorizzare la funzione materna della donna. Al giorno d'oggi invece si assiste all'esibizione del corpo che deve essere magro per adeguarsi ad una norma sociale. Nel libro viene ben evidenziato che è decisamente aumentato il margine di insiddisfazione tra peso reale delle donne e il peso reale trasmesso dai media, da alcuni studi è emerso che i messaggi contenuti dalle riviste sono un ellemento importante per lo sviluppo di un'immagine corporea negativa, i media ci propongono sempre un canone di bellezza a volte irraggiungibile e spesso le ragazze sono vittime di disturbi alimentari per raggiungere un ideale sbagliato. Bisogna scoraggiare i media ad usare modelli ed attrici che sono considerate gravemente sottopeso, ciò potrebbe favorire una diminuzione significativa dell'insiddisfazione corporea nella nostra società ed una riduzione dei disturbi dell'alimentazione.
    annadefilippo
    annadefilippo


    Messaggi : 18
    Data di iscrizione : 04.03.11
    Età : 35
    Località : Napoli

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  annadefilippo Ven Mag 13, 2011 9:44 am

    La tela che mi ha colpito di più è quella del ragazzo zoppo di JOSE RIDERA lo spagnoletto;la tela ci mostra la libertà dell’artista di fronte ad un tema decisamente fuori dalle etichette.
    Fonte docentehttp://www.artfold.org/quadro/36/Ragazzo_Zoppo.html
    Qui a differenza di altri dipinti la bellezza non viene raffigurata esteticamente come per esempio il ritratto di ANITA BEERBER DI OTTO DIX,ma attraverso la bellezza dell’anima,il ragazzo che accena un piccolo sorriso mostra come non si ponga il problema della sua disabilità,il fatto di essere zoppo non lo priva di essere felice, a mio parere un grande segno di resilenza dove egli reagisce ad una realtà sofferente come quella napoletana del tempo(non tanto diversa da quella di oggi)con una gran forza d’animo.
    Melania
    Melania


    Messaggi : 20
    Data di iscrizione : 11.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Arte e disabilità.

    Messaggio  Melania Ven Mag 13, 2011 10:17 am

    Il dipinto che mi ha colpita di più è il ritratto della ballerina Anita Berber.
    Anita Berber è stata uno dei personaggi più scandalosi della Repubblica di Weimar. Non ebbe paura di mostrare la sua bisessualità ed i suoi vizi smodati fra uso di droghe ed altri eccessi, ma fu soprattutto un’attrice carismatica e la prima danzatrice che si esibì nuda incarnando sulle scene l'incredibile modernismo di una cultura e di un'umanità che il nazionalsocialismo tedesco spazzò via nel giro di dieci anni. Anita Berber era una giocatrice d’azzardo, una cocainomane, una bisessuale, la «danzatrice nuda», la pioniera dell’erotizzazione della danza, una cometa del cinema muto. Ma anche una che aveva deciso la vita che voleva: l’alcool, la droga, una libertà sessuale senza freni,infrangendo tutte le regole che il suo paese si portava dietro. Purtroppo morì di overdose nel 1928. Sono stata colpita dai colori forti di quest'opera come il rosso e il nero che sottolineano anche il contrasto tra eros e thanatos,sono in evidenza anche le sue labbra sottili e i suoi occhi,e come nel ritratto porta spesso un caschetto rosso. La sua eccessiva magrezza mi fa pensare alla modella Isabelle Caro,argomento che ho trattato in un laboratorio precedente. La modella soffriva di anoressia,che a mio avviso è come una droga,una volta che si è entrati in questo vortice,una volta che si diventa dipendenti,è molto difficile uscirne. Spesso credo che noi siamo anche vittime dei mass media,dei falsi modelli che ci propongono tv,la moda,il cinema,le riviste,ci propongono il modello dell'immagine,e noi ci lasciamo condizionare,vogliamo imitare,si ritiene che i media siano costruttori della realtà sociale in grado di orientare l'opinione pubblica sulle idee di femminile e maschile,come sui concetti di femminilità e mascolinità,rendendo più visibili e simbolicamente rafforzati comportamenti e convinzioni. Secondo me è anche per questo che oggi molte donne ricorrono anche alla chirurgia plastica,alle protesi estetiche(Tecnologie integrative),l'obiettivo è la perseguizione di un corpo perfetto,perchè ormai viviamo sempre più in un mondo dell'esteriorità e dell'apparenza che non sui contenuti e sui messaggi costruttivi per il senso critico dell'individuo.
    Concludo con questa citazione di Seneca:Nessuno che sia schiavo del corpo è libero!
    CILIBERTI CARMELA





    Giuliana Sicambro
    Giuliana Sicambro


    Messaggi : 19
    Data di iscrizione : 03.03.11
    Età : 36
    Località : Giugliano

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  Giuliana Sicambro Ven Mag 13, 2011 10:18 am

    L’immagine che più mi ha ispirata è stata quella della VENERE DI WILLENDORF. E' un' immagine che mi ha sempre suscitato interesse. La Venere di Willendorf è una delle statuine antropomorfe più famose del mondo. Risalente al paleolitico superiore, dalle dimenzioni piuttosto modeste (circa 11 centimetri di altezza), venne ritrovata dall'archeologo Joseph Szombathy nel 1908, nei pressi della città di Willendorf in Austria. Anche se, si hanno notizie di statuine più antiche, la Venere di Willendolf è considerata una delle prime rappresentazioni femminili. Il grado di accuratezza con cui vennero realizzate alcune parti del corpo, la rendono, a tutti gli effetti, un'opera d'arte. L'esecutore la realizzò intagliando un frammento di roccia calcarea con semplicissimi attrezzi di pietra.Una volta terminata, venne colorata con una tintura a base di ocra rossa,simbolo della fertilità o portafortuna. Oggi è esposta nel Naturhistorisches Museum di Vienna.
    Particolare rilievo hanno alcune parti del corpo: il seno, la pancia i fianchi ed il pube. Le braccia appogiate al petto sono appena tratteggiate, il volto è occultato, i piedi non sono rappresentati. Sulla testa, leggermente inclinata in avanti, è scolpito in maniera particolareggiata un copricato formato da 7 file concentriche.
    Il capitolo 5 del libro parla appunto dell'immagine della donna che viene fuori dai mezzi di comunicazione, una donna nuova, modificata, composta, complessa e deforme, attravaerso le altre forme della bellezza:il grottesco, il brutto e il mostruoso.In tutto il 900 è visibile il conflitto tra liberare il fisico dal mascheramento del vestito, rendendolo e mostrandolo nelle sue nudità, e restituire simbolismo e vestiti al corpo nudo per trasformarlo in parole( linguaggio non verbale). Infine concludo dicendo che il "corpo nudo" non è soltanto un oggetto di fruizione estetica, ma ciascun individuo lo guarda in base al proprio periiodo storico.
    rosadecristofaro
    rosadecristofaro


    Messaggi : 22
    Data di iscrizione : 07.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  rosadecristofaro Ven Mag 13, 2011 10:20 am

    TRA LE TANTE IMMAGINI IL QUADRO CHE HA COLPITO LA MIA ATTENZIONE è "IL RAGAZZO ZOPPO"DI RIBERA.SONO RIMASTA AFFASCINATA DALLA BELLEZZA DEL SUO SORRISO E DEL SUO SGUARDO CHE NON METTE IN EVIDENZA LE SUE SOFFERENZE MA LA SUA FORZA D'ANIMO,E LA SUA CAPACITà DI REAGIRE ALLE SOFFERENZE CHE LA VITA GLI HA RISERVATO. INOLTRE IL SUO SORRISO MI HA CONDOTTO AL SIGNIFICATO DEL TERMINE "RESILIENZA" (LA CAPACITà DELL'INDIVIDUO DI REAGIRE E DI FAR FRONTE A SITUAZIONI DI FORTE DISAGIO ATTRAVERSO L'ATTIVAZIONE DI COMPETENZE INDIVIDUALI E RISORSE INTERIORI). IL RAGAZZO, VIENE RAPPRESENTATO COME SE FOSSE UN PERSONAGGIO FAMOSO E VIENE MESSO IN RISALTO LA SUA DISABILITà.E' SICURAMENTE UN'IMMAGINE POSITIVA CHE CI SUGGERISCE DI NON LAMENTARCI PER LE PICCOLE COSE,QUANDO CI SONO PERSONE CHE SOFFRONO REALMENTE MA COMUNQUE AFFRONTANO LE DIFFICOLTà A TESTA ALTA E CON SORRISO.


    Ultima modifica di rosadecristofaro il Ven Mag 13, 2011 10:27 am - modificato 1 volta.
    Giuliana Sicambro
    Giuliana Sicambro


    Messaggi : 19
    Data di iscrizione : 03.03.11
    Età : 36
    Località : Giugliano

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  Giuliana Sicambro Ven Mag 13, 2011 10:23 am

    L’immagine che più mi ha ispirata è stata quella della VENERE DI WILLENDORF. E' un' immagine che mi ha sempre suscitato interesse. La Venere di Willendorf è una delle statuine antropomorfe più famose del mondo. Risalente al paleolitico superiore, dalle dimenzioni piuttosto modeste (circa 11 centimetri di altezza), venne ritrovata dall'archeologo Joseph Szombathy nel 1908, nei pressi della città di Willendorf in Austria. Anche se, si hanno notizie di statuine più antiche, la Venere di Willendolf è considerata una delle prime rappresentazioni femminili. Il grado di accuratezza con cui vennero realizzate alcune parti del corpo, la rendono, a tutti gli effetti, un'opera d'arte. L'esecutore la realizzò intagliando un frammento di roccia calcarea con semplicissimi attrezzi di pietra.Una volta terminata, venne colorata con una tintura a base di ocra rossa,simbolo della fertilità o portafortuna. Oggi è esposta nel Naturhistorisches Museum di Vienna.
    Particolare rilievo hanno alcune parti del corpo: il seno, la pancia i fianchi ed il pube. Le braccia appogiate al petto sono appena tratteggiate, il volto è occultato, i piedi non sono rappresentati. Sulla testa, leggermente inclinata in avanti, è scolpito in maniera particolareggiata un copricato formato da 7 file concentriche.
    Il capitolo 5 del libro parla appunto dell'immagine della donna che viene fuori dai mezzi di comunicazione, una donna nuova, modificata, composta, complessa e deforme, attravaerso le altre forme della bellezza:il grottesco, il brutto e il mostruoso.In tutto il 900 è visibile il conflitto tra liberare il fisico dal mascheramento del vestito, rendendolo e mostrandolo nelle sue nudità, e restituire simbolismo e vestiti al corpo nudo per trasformarlo in parole( linguaggio non verbale). Infine concludo dicendo che il "corpo nudo" non è soltanto un oggetto di fruizione estetica, ma ciascun individuo lo guarda in base al proprio periiodo storico.
    avatar
    Maria Vittoria Ricciola


    Messaggi : 20
    Data di iscrizione : 03.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  Maria Vittoria Ricciola Ven Mag 13, 2011 10:39 am

    In questa lezione abbiamo visionato un gran numero di immagini di sculture e dipinti.Non posso ritenermi una frande esperta di arte, ma mi sono piaciute tutte le immagine visionate in questa lezione. Una in particolare mi ha incuriosito particolarmente,ossia "L'Abruzzese barbuta di Ribera", è una delle più curiose opere dell’arte spagnola, e fu realizzata da Josè de Ribera nel 1631 probabilmente quando il pittore risiedeva a Napoli: è il famoso ritratto di Maddalena Ventura con suo marito e suo figlio, meglio conosciuto come la mujer barbuda.
    La maestria dell'artista riesce a trasformare questo anomalo e quasi ripugnante "caso clinico" in una splendida opera d'arte giocando sulla suggestione misteriosa dell’immagine e sulla psicologia dei personaggi: il dramma della donna virile e l’amara rassegnazione del marito sono espressi con commovente intensità.Un fitto, drammatico buio da cui emergono una serie di elementi significativi di stupefacente intensità, sottolineato dalla luce forte e tagliente con una pennellata che modella le forme e suggerisce matericità degli elementi.
    Sulla destra una sorta di splendida natura morta sopra al blocco con l’iscrizione: il mandarino è attributo femminile che allude ai lavori domestici, forse una conchiglia, simbolo di ermafroditismo, e una bobina di lana messa per indicare il carattere femminile del personaggio, pur smentito dalla sua fisionomia esterna; al naturalismo scientifico, quindi, si legherebbe un più profondo significato simbolico.
    Maddalena Ventura nell'ultima gravidanza fu molto sfurtunata ,perchè gli crebbe questa barba lunga e anche i peli sul petto...
    Mi è piaciuto ,perchè ,a dir la verità a primo acchitto mi ha inorridito...Vedere a prima vista ,un uomo che allatta un bambino è assolutamente obrobrioso .Successivamente ho capito il senso del dipinto e dopo il "disgusto" è subentrata la curiosità e poi mi è piaciuto .
    In conclusione posso dire ,che è sempre meglio NON fermarsi alle prime impressioni ,in ogni persona ,ma anche nelle opere d'arte c'è sempre qualcosa di latente ,da scoprire ,e perchè no...forse anche da ammirare!!!
    avatar
    cristina romano


    Messaggi : 24
    Data di iscrizione : 07.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  cristina romano Ven Mag 13, 2011 10:58 am

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 84889f10

    L’opera che ho scelto è la Venere di Willendorf. Di questa venere vediamo molto accentuate le parti femminili, come appunto il seno ed il pube. Le braccia non si vedono tanto, come anche il viso che è completamente coperto dalla particolare pettinatura. Mettendo a confronto queste due immagini, queste due donne, la prima cosa che mi viene in mente è che sono completamente differenti nel loro essere donna. La venere è prosperosa, fertile, capace di poter sopportare tutto. Nella seconda invece vedo solo infelicità e sofferenza. Una donna che non si accetta per com è, scheletrica e non in salute. Come già detto quindi praticamente due opposti. Purtroppo oggigiorno sono queste le immagini che vengono proposte dai media, immagini di donne sempre più magre, sempre più infelici, tristi, anche se poi affermano il contrario. Credo che la vera donna debba sentirsi a proprio agio nel proprio corpo, che sia magra o che sia grassa.
    Principia Palomba
    Principia Palomba


    Messaggi : 22
    Data di iscrizione : 07.03.11
    Età : 36
    Località : torre del greco

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  Principia Palomba Ven Mag 13, 2011 11:01 am

    L’ immagine che mi ha colpito di più fra le tante è la Venere di Willendorf che più di un ritratto realistico di una figura femminile, si tratta di un autoritratto, che spiegherebbe le proporzioni alterate come una semplice questione prospettica. La vulva e il seno sono gonfi e molto pronunciati, cosa che suggerisce l'intenzione di rappresentare un significato fortemente connesso con la fertilità, ed anche il colore rosso ocra col quale la statuetta è dipinta ricorderebbe secondo alcuni studiosi il sangue mestruale. Le braccia sottili sono congiunte sul seno, e il volto non è visibile; la testa si direbbe coperta da trecce o da un qualche genere di copricapo. Le Veneri paleolitiche sono una rappresentazione dell'ideale estetico dei gruppi di cacciatori-raccoglitrici europei e delle loro credenze mistico-religiose. Tutti gli uomini e le donne, moderni o preistorici, sono attratti dalla "bellezza". I canoni estetici però non sono immutabili. Questi, riflettendo le culture dei popoli e le condizioni oggettive determinate all'interno delle società, cambiano. I meccanismi che regolano il gusto per il "bello" sono variabili. Infatti se nel paleolitico le donne venivano raffigurate con il ventre gonfio e fianchi abbondanti,nella società contemporanea i canoni sono cambiati. La bellezza impone un modello di donna magra e longilinea. Tuttavia,tale canone è considerato un modello da perseguire a tutti i costi dalle donne che non di raro si ammalano di anoressia.
    avatar
    mielekatiuscia90


    Messaggi : 21
    Data di iscrizione : 04.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty IL RAGAZZO ZOPPO

    Messaggio  mielekatiuscia90 Ven Mag 13, 2011 11:10 am

    Tra le varie immagini quella che ha destato maggiormente la mia attenzione riguarda il dipinto di José Ridera:"IL RAGAZZO ZOPPO"
    L'artista ha scelto un ragazzino popolano, scelta inusuale in un'epoca dove si prediligevano, come soggetti, personaggi appartenenti all'elite napoletana, o comunque rappresentanti la bellezza, la salute, la perfezione.. Chi invece era portatore di qualche malattia era totalmente escluso dall'arte,se non era per il titolo del dipinto non me ne sarei accorta dello stato di disabilità del ragazzo perché il sorriso del giovane sminuisce qualsiasi tipo di handicap facendo solo trasparire la sua positività,nonostante il suo deficit,e nonostante le avversità che la vita gli riserva
    La gioia del ragazzo che supera ogni ostacolo porta ad un modo diverso di vedere il concetto di bellezza, non più inteso come aspetto esteriore, bensì come interiore ovvero quello che si ha dentro il proprio corpo,vedere non più lo storpio il mostro ma bensì un giovane che sorride alla vita, un ragazzo "bello dentro".
    ersilietta
    ersilietta


    Messaggi : 23
    Data di iscrizione : 06.03.11
    Età : 34
    Località : caserta

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  ersilietta Ven Mag 13, 2011 11:56 am

    LA VENERE DI WILLENDORF : Questa è una tra le più importanti statuette paleolitiche; nell’antichità si credeva che una donna robusta avesse figli più forti e più sani e avesse meno probabilità di morire di parto. Il fatto che una donna fosse grassa significava, quindi, che fosse ricca e in salute. Avevo già visto questo ritratto e più che un ritratto realistico sembrerebbe una rappresentazione idealistica della donna, ciò spiegherebbe le proporzioni della statuetta. Infatti il gonfiore della pancia è connesso ad un significato molto importante per la donna che è appunto la fertilità; il seno è coperto dalle sottili braccia, riconoscibili solo da una visione attenta della statuetta; il capo sembrerebbe ricoperto da trecce o da una forma strana di un copricapo; mentre i piedi mancano. Possiamo collegarci al 5° capitolo del libro nozioni dove si parla appunto delle deformazioni corporali. Si parte da una visione del corpo nella letteratura facendo riferimento anche ad alcune opere, fino ad arrivare ad avere una visione del corpo perfetto eventualmente si può collegare anche al tema dell’anoressia. Possiamo trattare il tema della bellezza , che è anche un tema attuale! Al giorno d’oggi l’ideale di bellezza è riscontrabile nelle modelle, nelle veline.. ma come si è arrivati a questi ideali di bellezza?! L’ideale di bellezza sia greca che romana valorizzava sia la parte superiore che inferiore del corpo, mantenendo sempre la linea del corpo atletico. L’ideale di bellezza nel mondo arabo è nascosto dai burqa e da vestiti larghi con maniche abbastanza lunghe e larghe. Questi sono ideali di bellezza opposti all’ideale di bellezza raffigurata dalla statuetta, questo ci fa notare come la società condiziona i nostri ideali di bellezza; più che la società ciò che ci condiziona fortemente sono i media che spesso trasmettono ideali negativi che conducono le ragazze anche in gravi malattie come L’ANORESSIA!! Anche se sembra una frase fatta, io penso che seguire ideali di bellezza sbagliati non significa VOLERCI BENE, VOLER BENE IL NOSTRO CORPO .. ma è un semplice APPARIRE! La cosa che dobbiamo ripeterci sempre e comunque è IO MI VOGLIO BENE COSI COME SONO!!![justify]
    avatar
    liberapalino


    Messaggi : 16
    Data di iscrizione : 07.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  liberapalino Ven Mag 13, 2011 2:12 pm

    L'immagine che ho scelto è: Ribera - Ragazzo Zoppo.
    In questo quadro notiamo un ragazzo povero con problemi fisici.La bellezza di questo quadro sta nell'immagine di questo ragazzo,perchè prima di tutto in quell'epoca si dipingevano solo persone che appartenevano all'alta socetà,e Ribera ha scelto di dipengere questo povero ragazzo sottolineando tutta la sua bellezza.Infatti guardando questo quadro noto come il ragazzo sia felice e penso che si possa parlare anche di persona RESILIENTE,che nonostante la natura abbia giocato con il suo fisico,e la sua vita economica non sia una delle migliori,lui sorride non si lascia abbattere, nascondendo la sua disabilità e andando avanti.
    avatar
    federica carandente


    Messaggi : 19
    Data di iscrizione : 07.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  federica carandente Ven Mag 13, 2011 2:14 pm

    La Venere di Willendorf è una delle statuine antropomorfe più famose del mondo. Risalente al paleolitico superiore (30-25.000 -bc), dalle dimenzioni piuttosto modeste (circa 11 centimetri di altezza), venne ritrovata dall'archeologo Joseph Szombathy nel 1908, nei pressi della città di Willendorf in Austria. Anche se, si hanno notizie di statuine più antiche, la Venere di Willendolf è considerata una delle prime rappresentazioni femminili. Il grado di accuratezza con cui vennero realizzate alcune parti del corpo, la rendono, a tutti gli effetti, un'opera d'arte. L'esecutore la realizzò intagliando un frammento di roccia calcarea con semplicissimi attrezzi di pietra. Che una volta terminata, venne colorata con una tintura a base di ocra rossa. Simbolo della fertilità o portafortuna. Oggi è esposta nel Naturhistorisches Museum di Vienna.
    Particolare rilievo hanno alcune parti del corpo: il seno, la pancia i fianchi ed il pube. Le braccia appogiate al petto sono appena tratteggiate, il volto è occultato i piedi non sono rappresentati. Sulla testa, leggermente inclinata in avanti, è scolpito in maniera particalareggiata un copricato formato da 7 file concentriche.
    Osservando questa statua si può vedere come è cambiato l'ideale di bellezza almeno in Occidente dove chi è snello è giudicato migliore rispetto a una persona in sovrappeso.Il peso è considerato un handicap anche nel sistema scolastico: gli insegnanti ritengono che i bambini grassi abbiano più problemi comportamentali rispetto agli altri, e che siano poco apprezzati dai compagni.Nella vita adulta, le persone in sovrappeso devono fronteggiare spesso ambienti di lavoro ostili e discriminazioni professionali.Di conseguenza, molte persone cercano di raggiungere il tipo di corporatura ideale, secondo la definizione corrente dei mass media in cui modelli e personaggi del cinema e della televisione sono significativamente magri o molto al di sotto del peso medio.Il rapporto fra immagini di sè e forma fisica è particolarmente importante per gli adolescenti.Le ragazze sono completamente immerse in un dramma allegorico in cui magro è bello, grasso è brutto ed essere a dieta è la via per essere felici e in forma. Le adolescenti si sono formate la propria idea di corpo perfetto tramite la televisione, il cienema, le riviste.
    La donna ideale è alta, ha i capelli lunghi, gambe lunghe, ventre piatto, carnagione chiara, e "bei" vestiti.
    Contro questo modello di bellezza è emblematico il caso di Orlan, un artista che si è sottoposta ad una serie di operazioni chirurgiche con lo scopo di trasformarsi in un nuovo essere che non ha nulla a che fare con i canoni di bellezza che impone la società.Infatti afferma: "fate il contrario di cio che vi viene imposto"-"provate a fare quel che vi piace del vostro corpo...cercando di liberarvi di tutti i diktat che vi vengono imposti...".Anche il pittore torinese Galgione tratta il tema del corpo.Egli non rappresenta il corpo nella sua bellezza ma mette in evidenza quali possone essere gli effetti collaterali di una chirurgia estetica .Egli ritiene che l'adesione ad uno steriotipo fisico pone in secondo piano l'aspetto lesivo e doloroso delle chirurgie.

    fonti(corpo tecnologie e disabilità-http://digilander.libero.it/ponticellig/_PARTE%20IV/_ARTEPAL/FIGURE%20UMANE/1.04%20-%202%20VENERE%20DI%20WILLENDORF.htm)
    francesca maria scarpati
    francesca maria scarpati


    Messaggi : 18
    Data di iscrizione : 05.03.11
    Età : 33
    Località : Ercolano

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  francesca maria scarpati Ven Mag 13, 2011 2:36 pm

    Tra le meravigliose opere che ho avuto il piacere di osservare quella che mi ha particolarmente emozionato è quella di Josè Ridera detto lo Spagnoletto nome di cui ne derivò la sua opera.
    Dai documenti che ho letto a proposito posso dire che la tela dell'opera mostra tutta la libertà dell'autore non rispettando gli schemi,i temi della sua epoca.
    Infatti all'epoca succedeva difficilmente che nell'ambito artistico veniva concessa tanta dignità e tanto onore ad un povero storpio.
    Da ricordare che i disabili anticamente erano definiti attraverso concetti dispregiativi come storpi,pazzi o secondo criteri più generici come poveri,malati,bisognosi.
    Rivera rappresenta il piccolo vendicante come se rappresentasse un personaggio di alto rango come un condottiero,un sovrano,un grande letterato.
    Lo storpio occupa tutto lo spazio della tela e viene posto in primo piano il suo corpo deforme,irregolarità dei suoi piedi appoggiati a terra e viene posto in primo piano il suo abbigliamento povero.
    Viene però riaffermato un sentimento di fiduciosa solidarietà per il mondo degli stracci,dei poveri esistenti nella realtà napoletana di quel tempo.
    Questo scugnizzo non si è lasciato abbattere dal brutto scherzo che la natura gli aveva preservato infatti a dominare il suo viso è un sorriso smagliante.
    Lo storpio simboleggia la misericordia presso i poveri e per questo vi è un profondo legame alla fede cristiana che afferma che la povertà e la carità erano considerate dalla chiesa come massime virtù.
    Il sorriso aperto del fanciullo è il modo più efficace per superare i mali dell'esistenza,sorridendo mentre riceve l'elemosina il fanciullo dispensa la grazia utile per salvare il suo generoso benefattore...
    avatar
    Anna Maria Carusone


    Messaggi : 25
    Data di iscrizione : 04.03.11
    Età : 34
    Località : caserta

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  Anna Maria Carusone Ven Mag 13, 2011 2:47 pm

    Mi voglio soffermare sul quadro di Otto Dix giocatori di skat, facente parte di una serie di rappresentazioni dedicate ai reduci della Prima Guerra Mondiale, in cui vengono messe in evidenza le menomazioni fisiche causate dal conflitto. I tre soldati,qui, giocano a carte nonostante le loro difficoltà e i loro limiti. Infatti nel personaggio centrale possiamo del tutto notare l’assenza delle braccia e delle gambe, sostituite da bastoni di legno o ancora l’occhio in vetro, e parti del corpo (cranio, mandibola ed orecchio), in metallo. È molto evidente l’emergere dell’importanza delle protesi che permettono ai protagonisti di continuare a svolgere la loro attività, e quindi rappresentano sicuramente un vantaggio nel miglioramento della loro condizione di vita. Il primo personaggio partendo dalla mia sinistra, presenta un tubicino inserito nell’orecchio destro, collegato ad un corno sul tavolo affinché possa ascoltare i compagni. Il corpo provvisto di protesi diventa, così, l’unione tra umano e tecnologico e in questo caso si tratta di tecnologia come integrazione del corpo, intesa come integrazione di una parte mancante di esso, come Pistorius, divenuto un grande atleta grazie alle protesi in fibra di carbonio (flex foot) al posto delle gambe. Un “corpo abitato” di cui parla Ivano Gamelli nel suo libro “Pedagogia del corpo”, in cui con la pratica sportiva, grazie alle protesi integrative, si rimettono in gioco i sensi della persona. Il quadro certamente fa riflettere sulle conseguenze che provoca la guerra ma contemporaneamente l’importanza di non arrendersi e di poter trarre attraverso le protesi, il meglio, potendo condurre una vita serena, accettandosi.
    Il rapporto tra l’arte e la disabilità è da sempre molto forte e molto spesso sono proprio le persone dis-abili a trasmettere le migliori sensazioni nell’arte; per questo da persone considerate tali devono essere, per forza, riviste in persone speciali e soprattutto abili come la passione della Atzori nella pittura nonostante la mancanza delle braccia. Come si può parlare di persona disabile quando ha doti straordinarie nelle danza e nella pittura? L’arte terapia si sta sviluppando sempre più con lo scopo di incrementare gli elementi della libera espressione, e soprattutto della conoscenza di se stessi in soggetti con problematiche legate a qualche deficit, riuscendo a far emergere le abilità nascoste che ogni uomo possiede. Il museo, come ci è stato spiegato in aula deve diventare un luogo per tutti, tutte le città devono diventare accoglienti per tutti, riuscendo ad arrivare ad un turismo che sia inclusivo. E il progetto svolto nella nostra università tende ad avere proprio questo obiettivo, perché l’arte deve essere di tutti e se di solito si dà importanza all’occhio per guardare nel dettaglio tutti gli aspetti, per un non vedente, senza alcuna forma di pietismo, si parte con il tatto offrendo una sensibilizzazione sempre maggiore dei beni culturali aperti a tutti. Il concetto di bellezza sia nel quotidiano, sia nell’arte, per me è qualcosa che viene imposto dalla società e ogni uomo modifica il proprio in base ad essa facendosi influenzare in modo inconsapevole. Come è noto l’idea di bellezza nel mondo Orientale è del tutto diverso dal nostro, e quindi dipende dal contesto in cui si è abituati a vivere. Anche nel corso della storia questo pensiero è cambiato subendo dei veri e propri mutamenti (come afferma il termine muta le menti, il modo di interpretare), come nella letteratura da Elsa Morante a Pasolini. L’altro, ciò che non è bello, si identifica con il brutto, il mostruoso, ciò che manca di qualcosa ma questo in generale, perché ogni individuo ha, anche se nascosta, la propria idea di bellezza e la rispettiva di mostruosità.

    giovanni gallucci
    giovanni gallucci


    Messaggi : 21
    Data di iscrizione : 03.03.11
    Età : 34
    Località : aversa

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  giovanni gallucci Ven Mag 13, 2011 4:05 pm

    L'immagine da me scelta è quella della Venere di Botticelli un dipinto tra i più importanti in italia sul tema della bellezza poichè esprimeva l'ideale di bellezza del suo tempo:ne emerge infatti l'accortezza delle proporzioni tra tutte le parti del corpo e la purezza e direi pulizia della pelle,penso che queste 2 caratteristiche siano in contrasto con il tempo d'oggi che vede l'ideale di donna bella come "mazza di scopa" e ultratruccata "per eliminare le imperfezioni"...ma scherziamo...Poi quest'ultima cosa...
    Come gia notato in classe,la nudità in quanto bellezza ideale non puo trasmettere erotismo.
    avatar
    mariarosaria ranieri


    Messaggi : 21
    Data di iscrizione : 09.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty arte e disabilità

    Messaggio  mariarosaria ranieri Ven Mag 13, 2011 4:29 pm

    l'opera che ho scelto è la Venere di Willendorf una statuetta di circa di 11 cm e raffigura una donna. è una delle più famose venere paleolitiche. Osservando questa opera vediamo una donna molto formosa con dei seni e fianchi prosperosi. Prima il fatto che una donna fosse grassa significa che fosse ricca e in salute. Bisogna dire che la figura non si può portare oggi ai modelli che ci sono nella nostra società.
    oggi i modelli sono bel altri, la donna oggi viene rappresentata alta e magra e non supera la taglia 40.
    io penso che anche per questo oggi molte ragazze non si accettano per come sono...io penso che per questo molte ragazze si avvicinano all'anoressia perchè hanno bisogno di entrare in questi canoni di bellezza....a costo della vita!
    penso che la cosa più difficile è accettarsi e stare bene cn se stessi, invece oggi sembra sia diventata importante l'esteriorità di una persona...purtoppo! Sad
    avatar
    Francesca Licata


    Messaggi : 23
    Data di iscrizione : 06.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  Francesca Licata Ven Mag 13, 2011 4:49 pm

    L’immagine che mi ha colpita e che ho deciso di commentare è “Lo storpio” di Josep de Ribera conosciuto anche come José de Ribera detto lo Spagnoletto per la sua bassa statura.
    Non conoscevo questo pittore e mai avevo visto un suo dipinto.
    La grandezza dell’artista a mio parere è stata quella di saper dipingere attraverso pochi elementi pittorici ma allo stesso tempo emblematici il brutto ed il deforme ,caratteristiche che si ripropongono anche nel dipinto “La donna barbuta” dello stesso Ribera E ‘ tipico degli artisti del tempo in cui è vissuto il Ribera iniziare ad apprezzare anche i temi del grottesco e del paradossale che io stessa ho riscontrato nel dipinto “lo storpio”.
    Temi che però rimandano a scene di vita quotidiane che il protagonista del dipinto sembra aver vissuto.
    Nel dipinto si vede appunto un ragazzino con la bocca un po’ sdentata che ride nonostante la sua condizione di miseria e che cammina con un piede storpio e le caviglie un po’ ingrossate. Questo è secondo il mio punto di vista un brutto che non fa paura,che non colpisce per la sua estrema mostruosità ma che ci fa riflettere sulle condizioni di quel tempo ed il Ribera credo sia stato abilissimo nel sottolineare implicitamente la differenza tra questo ragazzino,scugnizzo di campagna ed un bambino figlio di aristocratici.
    Ad ogni modo il bambino sorride e non credo che l’autore avesse in mente di deriderlo bensi di raffigurarlo cosi com’è giovane e spensierato nonostante le condizioni di svantaggio delle campagne a quel tempo.
    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Search%3Fq%3Dlo%2Bstorpio%2Bribera%26um%3D1%26hl%3Dit%26sa%3DN%26biw%3D1440%26bih%3D809%26tbm%3Disch&um=1&itbs=1&iact=rc&dur=367&page=1&ndsp=32&ved=1t:429,r:17,s:0&tx=36&ty=93
    avatar
    teresamemoli


    Messaggi : 22
    Data di iscrizione : 08.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  teresamemoli Ven Mag 13, 2011 5:21 pm

    Questo laboratorio tratta il tema "Arte e disabilità". Tra le immagini proposte ho scelto la "Venere di Willendorf". Appartiene all'arte preistorica, è una statuetta di 11cm e ora è conservata nel museo di storia naturale di Vienna. Questa Venere viene chiamata anche Donna di Willendorf e rappresenta una delle più famosi veneri paleolitiche. E' un ritratto realistico e rappresenta l'idealizzazione di una figura femminile. Tutte le veneri sono statuette molto piccole e presentano caratteri sessuali molto accentuati: grandi seni, fianchi larghi, ventre prominente.
    Queste sono il simbolo di fertilità, utilizzate per propiziare la fecondità della donna e della terra.
    Oltere ad avere le parti del corpo sopre evidenziate molto evidenti, presenta braccia sottilissime congiunte sul seno, il volto non è ben visibile e la testa è ricoperta da trecce (ma si presuppone che possa essere anche un copricapo particolare).
    Oltre alle opere paleolitiche, l'ideale della deformità lo riscontriamo anche nelle opere greco-romano in cui venivano valorizzate le curve dei fianche e le parti inferiori e superiori del corpo unito all'ideale del corpo atletico; nel gotico la curva principale non la troviamo più all'altezza dei fianchi, ma all'altezza del bacino i seni sono ridotti e abbiamo sproporzione tra parte inferiore e superiore del corpo.
    Da queste statuette ma anche da altre opere che ritraggono la donna, emerge l'immagine di una donna nuova, deforme. Viene dunque riscontrata la diversità del corpo.
    Il corpo è svestito e rappresenta l'altro, altre forme di bellezza, una forma opposta a come il corpo realmente dovrebbe essere.
    Secondo la letteratura il corpo nudo rappresenta la verità, a differenza del corpo vestito che rappresenta l'inganno della fantasia (come sostiene anche Leopardi, il corpo vestito rappresenta l'inganno poetico).
    Anche Pier Paolo Pasolini nelle sue opere fa riflettere sul tema del corpo, del "corpo grottesco", un corpo che parla senza dialoghi, che si rappresenta anche senza qualificarsi. Un pò come le Veneri che mediante le loro evidenze comunicano a chi le guarda la loro femminilità, la loro fertilità, il loro essere donna.
    E' soprattutto con il cinema di Pasolini che riportata la nudità, la sessualità come nucleo centrale del discorso.
    Tutto ciò è reso possibile mediante la prosopopea, ossia la tecnica di far parlare oggetti inanimati come i capelli, il fisico.
    Opposto al bello abbiamo dunque il deforme, la mostruosità, la diversità, il brutto. Tutti questi aspetti sono considerati l'ombra del bello, il falso, il cattivo, la mancanza di splendore, il deforma. Tutto ciò può essere compreso, come ritiene Remo Bodei, soltando se recuperiamo il brutto dell'arte.
    avatar
    Roberta Di Maso


    Messaggi : 28
    Data di iscrizione : 09.03.11

    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  Roberta Di Maso Ven Mag 13, 2011 5:38 pm

    L'immagine che mi ha colpita è stata quella della Venere di Willendorf. Essa si può considerare il più antico capolavoro della scultura. Appena guardi questa statuetta noti quanto le forme del corpo siano esagerate soprattutto il seno, i glutei e il ventre e non noti la femminilità ma un' immagine simbolica della maternità che deve rappresentare la fecondità o meglio la capacità di procreare che per la civiltà del paleolitico era un valore molto importante. Quindi ciò che salta all' occhio è un corpo deforme. In una lezione abbiamo parlato in particolar modo del corpo femminile e di come esso abbia subito delle modificazioni in base alla società. Il prototipo di bellezza è cambiato. Infatti una ragazza che ha il corpo come quello della Venere di Willendorf verrebbe considerata grassa e brutta poichè l'immagine femminile che ci viene trasmessa soprattutto dai mass media è quella di un corpo che deve essere magro quasi perfetto. E' sbagliato soffermarsi unicamente sull'aspetto fisico di una persona ma è necessario andare al di la e scoprire il suo aspetto interiore.

    Contenuto sponsorizzato


    13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione - Pagina 13 Empty Re: 13.bis Arte e disabilità (chiude 13 maggio) caricata questa lezione

    Messaggio  Contenuto sponsorizzato


      La data/ora di oggi è Ven Mag 17, 2024 6:11 am