Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  faustapiscopo Mer Mag 04, 2011 1:35 pm

    La testimonianza di Adele è stata molto forte..fin dalla nascita ha la polimielite,una malattia che colpisce i muscoli..
    Durante il suo raccontato ci ha raccontato una sua giornata "tipo" facendosi riflettere di quanto sia difficile per lei la quotidianità,ha problemi con le scale,con i pullman,con i sali-scendi..Nonostante ciò lei però non si arrende,si definisce appunto "testarda":potere è volere..Una delle cose che mi ha colpito di più è stata una sua frase: la cosa più bella è l'indipendenza..a voi vi definisco sani perchè potete fare quello che volete.. Putroppo lei a differenza nostra non è indipendente..Ammiro tutte le persone che come Adele affrontano la vita in tutti i modi e non si arrendono davanti alle mille difficoltà..Credo che queste persone forse più delle altre hanno tanto da dare,AMANO tutto ciò che fanno,e soprattutto conoscono IL VERO SENSO DELLA VITA..
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  Tommasina Formicola Mer Mag 04, 2011 1:53 pm

    Innanzitutto grazie prof per averci fatto conoscere Adele .. Una donna veramente coraggiosa e speciale.
    Ascoltando la sua storia, i suoi consigli su come comportarci quando siamo insieme o se ci capita di poter aiutare persone con disabilità, in che modo farlo senza ferire la loro sensibilità.
    Certo non è stato facile per lei raccontare la sua vita e tutti i problemi che deve affrontare giorno per giorno.
    C'era tanta emozione nella sua voce, ma anche tanta rabbia. E' vero che chi trova un amico trova un tesoro ... E Rosaria è un vero e proprio tesoro per Adele. Undici anni di amicizia, litigano, ridono, discutono e si confrontano come due comuni a amiche, legate da tanto amore e affetto l'una per l'altra. Ed è grazie anche a quest'amicizia che Adele trova la forza di combattere ed andare avanti nonostante tutti gli ostacoli che incontra giorno per giorno ... Anche ad esempio per prendere un semplice autobus ... Le cosiddette barriere architettoniche. Seppur disabili, queste persone sono comunque uguali a noi, con gli stessi diritti nel vivere quanto più normale possibile la loro vita. Anche loro hanno il diritto di essere felici. Adele ha detto una cosa veramente scioccante :"Io non mi accetto, perché questa società non mi accetta". Forse intendeva dire che questa società non fa' niente per far si che la mia vita sia migliore di quella che è adesso. Oltre a raccontare la sua esperienza, ci ha lasciato anche un messaggio importante a noi giovani; ci ha raccomandato di essere sempre noi stessi, di non aver paura, di non dipendere mai da nessuno e di evitare il pietismo quando ci rapportiamo a persone con le sue stesse difficoltà, ma di sorridere e tendere sempre una mano al nostro prossimo.
    Io dico sempre che la società siamo noi e siamo sempre noi che dobbiamo lottare per cercare con tutte le nostre forze di migliorare questo mondo. Evitiamo tutti se possiamo di lamentarci sempre per cose futili, iniziamo a preoccuparci dei problemi seri che affliggono tante persone. A volte basta poco anche un semplice sorriso o una mano tesa a chi ha veramente bisogno della nostra presenza.
    Grazie Adele per questa ennesima lezione di vita e grazie ancora prof, per questo laboratorio che ci sta arricchendo tanto a livello umano e formativo. I love you


    Ultima modifica di Tommasina Formicola il Mer Mag 04, 2011 2:09 pm - modificato 1 volta.
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  Antonella Rispo Mer Mag 04, 2011 2:03 pm

    Nella lezione del 2 maggio abbiamo ascoltato la testimonianza di Adele,una donna costretta a vivere su una sedia a rotelle perchè affetta da una malattia virale che colpisce i muscoli.Adele raccontandoci la sua giornata tipo ci ha affermato che incontra parecchi ostacoli nel corso della sua giornata,per esempio nel suo palazzo non c'è un'ascensore molto ampio per far entrare la sua carrozzina,oppure per strada non può utilizzare gli scivoli dei marciapiedi perchè sono parcheggiati motorini e automobili.Ha anche difficoltà a prendere un caffè al bar con gli amici perchè deve salire degli scalini,dove ci sono,o al tavolino perchè bisogna spostare le sedie per mettere la sua carrozzina.Già precedentemente abbiamo fatto un laboratorio immedesimandoci in una persona disabile e raccontare una nostra giornata tipo...Adele con la sua testimonianza ci ha dato conferma di tutte le difficoltà che una persona disabile incontra nell'arco della sua giornata che noi fortunatamente possiamo solo immaginare.Adele è una persona molto forte,con una grande forza di volontà che lotta con se stessa per essere autonoma e per essere come noi "normali".Oggigiorno noi ragazzi "normali" ci abbattiamo per poco e ci facciamo mille problemi inutili,ma i vceri problemi sono quelli che affronta lei ogni giorno per avere una vita normale,per accettarsi e automaticamente farsi accettare dagli altri.Noi dobbiamo ritenerci fortunati per come siamo e per ciò che abbiamo,perchè ci sono persone che vorrebberp vivere come noi ma che purtroppo non possono farlo.Questa esperienza raccontataci da Adele mi ha fatto capire che la vita non è sempre facile,molto spesso essa ci mette degli ostacoli ma noi dobbiamo sempre trovare la forza di andare avanti,senza abbatterci mai!
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty Il laboratorio del 2 Maggio. Le barriere architettoniche : il resoconto di Adele.

    Messaggio  valeria grande Mer Mag 04, 2011 2:18 pm

    Oggi durante la lezione la professoressa ci ha presentato una signora disabile,di nome Adele.
    Ella ci ha parlato un po delle sue esperienze e ci ha raccontato di come riesce ad affrontare le difficoltà della vita quotidiana come per esempio le barriere architettoniche che,nonostante le numerose denuncie,lei ancora incontra.Ci ha raccontato che oggi all'università è arrivata con la sua carrozzina a corrente elettrica.
    Ho capito che Adele è una persona combattiva e piena di coraggio con una grande voglia di andare avanti e di farcela da sola.All'inizio,Adele non si accettava infatti nascondeva la carrozzina sotto il letto,ma poi grazie all'aiuto dei parenti e di un'amica in particolare è riuscita a superare questo suo disagio.
    Adele ama essere indipendente e le dispiace chiedere aiuto alle persone e se qualche volta non si accetta è soltanto colpa della società,che non la considera come una persona "normale".Questo racconto di Adele mi ha emozionata e mi ha fatto riflettere su tante cose,una delle quali è che le persone disabili sono del tutto normaili,forti e dignitose.
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  Francesca Basile Mer Mag 04, 2011 3:05 pm

    Quanto mi ha emozionata ascoltare la testimonianza di Adele che donna forte e piena di vita!Adele è affetta da Poliomielite una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni del midollo spinale,si è dovuta operare urgentemente perchè le restava poco da vivere e mi ha emozionata tanto quando nonostante le difficoltà che ha incontrato durante il percorso della sua vita ha detto"OGGI SONO ANCORA QUA"!Ha iniziato col raccontarci la sua giornata tipo e i mille ostacoli che incontra:dalle macchine ai motorini fermati davanti alle discese,marciapiedi che non hanno scivoli,pullman nuovi,attrezzati ma che non funzionano.Mi ha colpita quando ha detto che è riuscita a prendere un pullman dopo 4 anni e che per raggiungere la nostra università ha impiegato 6 ore.Sono tanti i messaggi che Adele ha inviato a noi giovani e futuri educatori:
    1)NON ABBATTERSI PER PROBLEMI FUTILI PERCHè I VERI PROBLEMI SONO ALTRI
    2)MAI USARE IL PIETISMO
    3)ESSERE SEMPLICI,UMANI,ESSERE SEMPRE NOI STESSI
    Dal racconto della sua storia ho capito che Adele è una donna con un carattere forte,coraggiosa che anche nei momenti di sconforto trova sempre la forza per andare avanti,forza che come lei ci ha detto trova nella fede,nella famiglia,negli amici....(POCHI MA BUONI.....)una donna alla ricerca dell'indipendenza,indipendenza che gli viene negata dalla società che non l'accetta che la considera diversa quando invece diversa NON E'!!!
    La testimonianza di Adele mi ha molto arricchita mi ha insegnato che NELLA VITA NON BISOGNA MAI ARRENDERSI come lei ci ha detto "MAI DIRE NON C'è LA FACCIO MA PROVARE SEMPRE".
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  MartinaRitaIzzo Mer Mag 04, 2011 3:54 pm

    La lezione di Lunedì è stata sicuramente fra quelle più importanti di tutto il corso perché non solo abbiamo affrontato uno degli argomenti più importanti che riguarda noi educatori ma soprattutto perché abbiamo avuto la possibilità di un’esperienza diretta tramite il racconto di Adele della sua storia. Adele è una donna disabile che fin da piccola è stata costretta a convivere con questa diversità, nelle sue parole ho subito percepito il dolore che possiede nei confronti della sua condizione fisica nonostante cerca di andare avanti ogni giorno nel migliore dei modi. Ho sentito la rabbia quando ci ha raccontato una sua giornata tipo e ci ha spiegato le numerose barriere architettoniche che è costretta ad affrontare ogni volta che ha intenzione di uscire di casa. Ma nonostante la negligenza da parte di numerose persone, che rendono ancora più complicata la vita dei disabili, Adele davanti agli ostacoli non si è mai arresa. Ha sempre lottato per ottenere qualcosa come nel caso del condominio che solo grazie alla sua volontà è riuscita ad ottenere un ascensore dove potesse entrare la sua carrozzina. E’ triste sentire quando afferma: “io non mi accetto perché la società non mi accetta!” come si può darle torto? Dove può trovare la forza Adele di affrontare ogni giorno una lotta con la società perché stesso la società non le permette di vivere dignitosamente? Fortunatamente Adele è una donna indipendente ma nonostante questo ha trovato la forza di andare avanti grazie all’affetto della sua famiglia e nella fede che gli sono sempre stati vicini, soprattutto nelle difficoltà.
    E’ stata quasi un’esperienza mistica la scorsa lezione perché tramite il racconto di Adele sono riuscita ad immedesimarmi nel disabile provando a pensare che cosa è costretto ad affrontare ogni giorno, quali e quante sono le barriere architettoniche che si trovano nel corso del suo cammino. Nonostante l’esercizio dell’orologio ,che è stato svolto all’inizio del corso, solo adesso sono riuscita realmente a provare delle emozioni forti, principalmente dolore e tanta rabbia.
    Io spero che Adele non perda mai la forza e la volontà che possiede nei confronti della vita, perché solo con queste potrà superare le ingiustizie che purtroppo esistono nella nostra società.
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  Viviana Esposito Mer Mag 04, 2011 4:10 pm

    L'intervento di Adele,che si è presentata alla lezione del 2 Maggio sulla sua carozzella,ha riproposto il tema delle barriere architettoniche,che noi abbiamo precedentemente affrontato e abbiamo anche provato a vivere nell'esercizio dell'orologio.Ma una cosa è immaginare le difficoltà dei disabili, ben altra è ascoltare la testimonianza diretta di chi quei problemi li vive quotidianamente sulla propria pelle.
    Adele ci ha illustrato le sue difficoltà,ci ha parlato delle lotte che ha dovuto e deve continuamente sostenere per vedersi riconosciuti i suoi diritti;qualcosa ha ottenuto,ma gli ostacoli rimangono:gli scivoli lungo i marciapiedi mancano o sono sempre ostruiti dalle macchine o dai motorini,è impossibile salire su un autobus, qualsiasi azione, anche quella per noi è la più semplice, a lei risulta un'impresa, spesso impossibile.
    Con grande emozione ho seguito il racconto di Adele; sentimenti contrastanti si agitavano dentro il mio cuore.Ho sentito dentro di me indignazione, perchè la nostra società è ancora indifferente verso chi ha problemi di disabilità, rabbia contro il destino che ha così duramente provato questa donna, ma soprattutto affetto e grande ammirazione per lei, perchè, quando ha capito che questa era la sua vita,l'ha accettata con coraggio e determinazione e l'ha vissuta fino in fondo.
    "Ho superato l'ostacolo e sono qui" ha detto Adele, poi ha aggiunto:"Non dico mai che non ce la faccio,devo prima provare.Mio padre mi ha sempre detto che il pericolo è il mio mestiere".
    Di sicuro non ho provato pietà; questo è anche quello che ha chiesto Adele:"Non guardateci con pietismo,noi siamo uguali a voi anche se non si vede".
    Adele è veramente una bella persona: attinge forza e coraggio dagli amici,dalla famiglia e dalla fede per combattere la sua battaglia quotidiana, ma ha avuto, e credo le abbia ancora, anche se non lo confessa,le sue fragilità e le sue debolezze; soffre dell'indifferenza della gente, ma non mostra la sua tristezza, tiene per sè i momenti bui,di crisi e di abbattimento perchè teme così facendo di allontanare quei pochi amici che ha "un soffio,e possono andare via". Sa che si è sempre soli nella vita, perciò bisogna cercare solo dentro di sè la forza di andare avanti.
    Raccontando la sua esperienza ancora una volta Adele non ha chiesto nulla agli altri, ma è riuscita a dare a noi,con il suo esempio,una lezione di vita,indicandoci la strada da seguire come persone e come in futuro educatrici.
    Sono uscita da quell'aula diversa:più determinata, più serena, più obiettiva a valutare i miei piccoli,grandi problemi, più ricca dentro,sicuramente migliore.
    Oggi ho imparato qualcosa,di importante,ad essere sempre, nella vita e nel lavoro,semplice,umana,ad essere sempre me stessa,senza paura di...
    Grazie Adele
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  immacolata Mer Mag 04, 2011 4:22 pm

    lunedi la professoressa ci ha voluto far riflettere ancora una volta sulla questione delle barriere architettoniche...attraverso la testimonianza di una donna disabile o meglio ADELE.Ero seduta in una delle file d avanti e ho notato L abilità di Adele nel salire la pedana,io ero spaventatissima sembrava quasi che stesse cadendo infatti la prof.non toccando la carrozzina le stava dietro in tal caso succedesse qualcosa.Penso che sia istintivo aiutare qualcuno in difficoltà ma condivido l'idea di adele sul fatto che il pietismo possa essere una condanna per loro.Questa grande donna ne ha superate tante,prima la rottura del suo fidanzamento durato 11 anni,poi le varie operazioni al corpo e infine si ritrova su una sedia a rotelle a causa di una malattia che ha colpito i muscoli del corpo.Ci ha raccontato la sua giornata tipo e iniziando da dove abita ha detto che in passato l ascensore era troppo stretta per poterci entrare con la carrozzina quindi ha dovuto spiegare a tutti i condomini le sue difficolta e dopo varie dicussioni è riuscita ad ottenere un ascensore piu comoda per lei,per le strade i marciapiedi o sono troppo alti per poter salire e scendere o davanti agli scivoli sono parcheggiate le automobili e quindi questo rappresenta un altra barriera;per noi andare a prendere un caffè al bar che cos è?un azione banalissima! invece per Adele è piu problematico ,poiche prima di scendere da casa deve vedere le previsioni meteorologiche e quindi deve continuamente adattarsi,poi entrata in bar l altro preblema potrebbe essere la disposizione delle sedie poiche sono messe una vicino all altra e quindi spostarle da sopra a una sedie a rotella potrebbe essere un problema...QUANTE BARRIEREEEEEEEEEEEE.
    Nella voce di Adele si capiva perfettamente la sua difficoltà,quella di essere vista come una DIVERSA.a questo punto mi pongo una domanda....QUAL è LA NORMALITà?RIFLETTO E PENSO CHE IL DIVERSO PUO ESSERE ANCHE LO STRANIERO,COLUI CHE HA UN COLORE DI CARNAGGIONE DIVERSO DAL MIO ,UNA PERSONA DIVERSA PER LINGUA ,CULTUA E ALLORA TUTTI SIAMO "UNICI"... NON DIVERSI.Se Adele si sente cosi è perche la società in qualche modo la porta ad una categorizzazione,cioè alla collocazione di certe persone in determinate categorie,PERCHE HANNO DEGLI SCHEMI MENTALI,FISICI E COMPORTAMENTALI DIFFORMI ALLA "NORMALITA'"ritengo che questo non sia assolutamente giusto poiche rappresenta per loro l'ostacolo piu grande E QUINDI LA NON EMANCIPAZIONE ...ADELE SONO ORGOGLIOSA DI AVERTI SENTITA ANCHE SOLO PER POCO TEMPO,E TI RINGRAZIO PERCHE MI HAI DATO TANTISSIMO...nella vita tutto si supera se c'è la volonta di farlo.


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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty Adele:barriere architettoniche.

    Messaggio  martina_stifani Mer Mag 04, 2011 4:28 pm

    La straordinaria forza d'animo di questa donna,pronta al sacrificio quotidiano,mi ha profondamente colpita.Adele è costretta a fronteggiare quelle che vengono chiamate "barriere architettoniche",sino allo stremo,seppur con incredibile ottimismo.Volendo ricollegarci all'argomento riguardante "L'OROLOGIO",ci si rende facilmente conto di quanto un'intera giornata,differisca per un normo-dotato e per una persona diversamente abile.Gesti per noi estremamente banali,si rivelano invece per questa,incredibilmente difficili.Ciò che però è importante ricordare e che spesso viene invece dimenticato, è che proprio queste persone sono in grado di arricchirci in maniera totalmente spontanea e disinteressata."Non abbiamo bisogno di pietismo",questo sottolineava Adele con molta forza.A mio avviso,questa affermazione è davvero degna di ammirazione.è la volontà di non voler mai arrendersi,è il coraggio insospettato,tutto ciò che ci viene testimoniato da queste splendide persone,è la forza della vita.
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  RosariaLaprovitola Mer Mag 04, 2011 4:43 pm

    La testimonianza di Adele è stata molto toccante.Dal suo racconto emergono le tante difficoltà che incontra ogni giorno svolgendo azioni che per noi sono piu' che banali.Nonostante cio' si legge nei suoi occhi una grande forza che che l'aiutano ad andare avanti nonostante le difficolta' che la vita le ha riservato.
    Tempo fa facemmo l'esercizio dell'orologio e in aula è stato proposto anche ad Adele.
    Adele ci ha raccontato una giornata tiop spiegandoci quali barriere architettoniche incontra ogni giorno che non le permettono di vivere serenamente.La lezione è stata molto toccante perchè ascoltare le parole di Adele sono state un colpo,sembrava di ascoltare le parole di una ragazza che conosco che si trova a vivere nella stessa situazione di Adele ed incontra le sue stesse difficolta'.
    Inevitabilmente in questo contesto si va ad inserira anche il concetto di emarginazione in quanto queste persone spesso vengono emarginate dalla società,cosa al quanto orribile.
    Io penso che non si debba provare pietà,ma quanto meno bisognerebbe aiutarli a sentirsi parte integrante della società e anche fonte di arricchimento, in quanto ogni persona è unica e dovrebbe essere accettata cosi com è!
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty Re: 15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio)

    Messaggio  Virginia Maddaloni Mer Mag 04, 2011 5:04 pm

    Giorno dopo giorno questo corso risveglia sempre di più la nostra sensibilità. Ascoltare le parole di Adele in aula ci ha fatto emozionare. Ho provato una sorta di empatia, come se cercassi di immedesimarmi in lei e vedere il mondo con i suoi occhi. Credo che di lei si possa ammirare la sua forza e il suo modo di vivere il mondo. Una caparbietà e una personalità che sono davvero da stimare. Dico stimare e non invidiare, perché l’invidia è il sentimento più brutto che un essere umano possa provare.. l’invidia è ciò che lo distrugge.. Molte persone non vanno avanti, non affrontano problemi della loro vita perché sono bloccati dall’invidia. Ci sono, per esempio, persone che invidiano gli altri perché sono più magre di loro, perché hanno un bel fisico, perché hanno accessori o cose materiali che loro non hanno, perché hanno successo nel campo scolastico o lavorativo.. o perché rientrano nei canoni di “normalità”. E questo sentimento frena la loro voglia di vivere e lottare per ciò che meritano, e NON per ciò che desiderano. Tutti meritano di vivere in uno stato di serenità, è una condizione che spetterebbe a tutti, ma non è un’utopia, la si può raggiungere, bisogna solo volerlo. E’ qui che si deve parlare di desiderio, cioè desiderare di avere la forza per ottenere ciò che ci spetta, e non il desiderio di AVERE ciò che vogliamo. E Adele questo lo ha capito. Bisogna rimboccarsi le maniche e lottare per se stessi, senza abbattersi. Proprio lei ci ha detto che dipende dal proprio carattere, io credo che dipenda anche dalla nostra forza di volontà. Come afferma Nietzsche “Volere è Potere”.
    Adele: “Ho lottato con me stessa per stare al mondo, per stare con voi. Cerco di superare le mie paure, le affronto. Non si tratta di forza, è questione di carattere, e poi mi hanno aiutata la fede, la famiglia, gli amici".
    Adele è un grande esempio di resilienza. Vive la sua vita. Non è sola, anche se a lei non piace chiedere aiuto. Deve provare a fare tutto, però è anche capace di dire “non ce la faccio” se non ci riesce. E’ da ammirare. In più mi hanno colpito le parole della sua amica Rosaria, le quali mi hanno fatto tornare alla mente la lezione in cui parlammo della relazione educativa. Tra loro vi è uno scambio reciproco. Non è solo Adele che “ha bisogno” di lei, ma anche Rosaria. Si è creato un forte legame tra loro che va oltre il volontariato. Quando esce il sole, così esce Adele e va a trovare la sua amica a casa. Ormai sono amiche da venti anni. E dire che la prima volta che si incontrarono Rosaria pensò che fosse una persona antipatica, ma tornando indietro si è resa conto che non è così. E’ una persona splendida, che superando le diverse barriere e la sua timidezza si è presentata a noi tutti, e ci ha regalato forti emozioni. Grazie!!



    Vorrei poi farvi ascoltare questa canzone di Renato Zero “nei giardini che nessuno sa”. E’ molto toccante, ma davvero bella. E dovrebbe farci riflettere, perché infatti dice che “Siamo noi gli inabili, che pure avendo a volte non diamo”. Quindi, diamo tutto il nostro sostegno e il nostro amore a chi ne ha bisogno, anche se non ci chiede espressamente il nostro aiuto.

    “Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi.
    L’energia, l’allegria, per strapparti ancora sorrisi.
    Dirti si, sempre si, e riuscire a farti volare,
    dove vuoi, dove sai, senza più quei pesi sul cuore.
    Nasconderti le nuvole, quell’inverno che ti fa male.
    Curarti le ferite e poi, qualche dente in più per mangiare.
    E poi vederti ridere, e poi vederti correre ancora.
    Dimentica, c’è chi dimentica distrattamente un fiore una domenica.
    E poi… silenzi. E poi silenzi.

    Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere.
    Esili, fragili, non negargli un po' del tuo amore.
    Stelle che ora tacciono, ma daranno un segno a quel cielo.
    Gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro.
    Mani che ora tremano, perché il vento soffia più forte …
    non lasciarli adesso no, che non li sorprenda la morte.
    Siamo noi gli inabili, che pure avendo a volte non diamo.
    Dimentica, c’è chi dimentica, distrattamente un fiore una domenica.
    E poi silenzi. E poi silenzi..”
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty "il percolo è il mio mestiere"

    Messaggio  TERESA TARANTINO Mer Mag 04, 2011 5:09 pm

    Durante la lezione di lunedi abbiamo avuto la possibilità di consoscere una GRANDE PERSONA: ADELE.
    Adele è una coraggiosissima donna che da piccola soffre di una grave malattia( la poliomelite)
    che la costringe a vivere su di una sedia a rotelle.
    Quando ho visto entarre Adele mi sono detta "ecco l'ospite di oggi" e che ospite!WOW!!!!
    Ha una forza dentro che forse tutti noi messi insieme non riusciamo a raggiungere.
    Di solito quando mi trovo di fronte a qualcuno meno fortunato di me sento un senso di "pietismo",
    di tenerezza,ma nei suoi confronti non l'ho provato!Cioè voglio dire che è stata lei con le sue
    parole,la sua testimonianza,le sue battute a dare una grande mano a noi,a darci consigli,o meglio
    ancora a FARCI UNA GRANDE LEZIONE DI VITA.
    Purtroppo Adele come molte altre persone incontrano quotidianamente mille ostacoli lungo il loro
    cammino,motorini e auto parcheggiati male(spesso su sali e scendi),pullamn mal funzionanti,sali e
    scendi inesistenti...
    Ha una carrozzelle elettrica,con una autonomia di 6 ore,e non la carrozzella manuale perchè odia
    continuamente chiedere aiuto...e questo è bello...ha la sua indipendenza...si fa coraggio da sola
    giorno per giorno...
    "VOLERE E' POTERE nella vita,non dico mai non ce la faccio" queste sono le sue parole!Agisce prova
    in tutti i modi,affronta problemi e solo a quel punto se prorpio non ci riesce dice"non ce la faccio"...
    e pensare che noi lo diciamo sempre....anche per le cose più futili!
    Mentre l'ascoltavo ho continuato a diure nella mia mente"CHE FORZA!"..eh si trova la sua forza in se stessa,
    nel suo carattere deciso,nella fede,nella famiglia,negli amici(POCHI MA BUONI!).
    Ciò che mi è più dispiaciuto è sentirle dire che in tutti questi anni è riuscita solo a convivere con
    la sua malattia,non è riuscita ad accettarsi...non perchè non volesse ma perchè è stata(ed è ancora)la
    società a non permetterle di diventare parte integrante di essa("non ci vedono proprio").

    Vorrei conludere proprio con le parole di Adele,che a mio avviso sono perle di vita da tenere strette:
    "Nella vita non vi appoggiate agli altri,come un soffio vanno via,non appoggiatevi agli altri perchè
    non riuscirete ad essere voi stessi...
    ...SIATE SEMPLICI UMANI,VOI STESSI SENZA PAURA DI..."


    Grazie ADELE!
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    Messaggio  filomena granato Mer Mag 04, 2011 5:56 pm

    la testimonianza di Adele non fa altro che confermare ciò che abbiamo sentito e visto in una delle lezioni precedenti, in cui si parlava di barriere architettoniche. l'incontro con persone che vivono direttamente queste esperienze ci sono utili a comprendere meglio la loro realtà. parlo di "loro realtà", purtroppo, perchè è come se queste persone, vivano separati dai cosiddetti normodotati, e ciò , come ha sottolineato anche Adele, non appartiene ad una scelta personale ma è la conseguenza di una società, che ancora non è grado di far integrare al meglio le persone disabili. con integrazione, intendo sia al livello sociale e sia a livello ,direi "manuale": al livello sociale, perchè esistono ancora persone che ignorano i disabili, rendendoli, e facendoli sentire, diversi (x esempio Adele ha raccontato l'episodio dell'ascensore dove solo una persona si è dimostrata disponibile nell'aiutarla); ma il fatto sta che qui nessuno è diverso da nessuno, ognuno di noi è parte della società e come tale merita e deve dare rispetto!!per quanto riguarda il livello "manuale", ce ne sono di cose da dire...viviamo nel XXI secolo, un'era di tecnologia, dove ci si vanta dei risultati raggiunti, dove la macchina prevale sull'uomo eppure esistono ancora le barrire architettoniche; come mai??. proprio Adele ci ha raccontato quanto è difficile muoversi per strada, prendere un pulman, o entrare in un semplice bar. ce ne vuole di pazienza per sopportare tutto ciò. Ecco, guardando e sentendo Adele è proprio questo che sono riuscita a capire di lei: è una donna paziente, ma con un grandissima forza, e un invidiabile coraggio da far invidia perfino a noi, che non abbiamo problemi del genere. forse la metà delle ragazze che era in quell'aula si sarà accorta che paragonando i problemi personali con quelli di Adele, i primi risultano piccolissimi per non dire insignificanti. il messaggio di Adele è stato chiarissimo, nella vita non bisogna fermarsi dinanzi a nulla, bisogna avere coraggio di affrontare tutto, cercando di superare ogni limite. possono essere tanti i punti di forza, la fede, gli amici, la famiglia, ma bisogna iniziare da se stessi, far emergere tutta la forza che è in noi e affrontare la vita in tutte le sue sfaccettature!!! ringrazio con tutto il cuore Adele, è davvero una donna meravigliosa, mi ha coinvolta tantissimo nei suoi racconti, spero che ci verrà a trovare il più presto possibile Very Happy
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty ADELE (barriere architettoniche)

    Messaggio  ilaria gondola Mer Mag 04, 2011 6:19 pm

    Quella di lunedì è stata una lezione carica di emozioni,la professoressa ci ha presentato una sua amica Adele una Donna con un problema alle gambe che l’ha costretta a vivere sulla sedia a rotelle. Adele ha parlato a tutte noi con un nodo alla gola,non sapeva come spiegare la sua patologia non perché non ne era capace, ma perché non accetta la sua situazione. Una frase mi ha colpito in modo particolare”Non mi accetto perché la società non mi accetta”,in quel momento i miei occhi si sono riempiti di lacrime ho provato un’emozione fortissima. Infine ha detto “Siate semplici,siate umani,siate voi stessi senza paura di..” e non ha più continuato,ma penso volesse dire, non aver paura di persone “diverse” da noi. Bhè “Il mondo è bello perché vario”, perché avere pietà, perché trattarli in modo diverso sono persone come noi.
    Grazie Adele in poche ore sei riuscita a trasmettermi tanto, sei una Donna con una grande forza.
    Grazie professoressa per questo confronto.
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    Messaggio  Sorgente Simona Mer Mag 04, 2011 6:30 pm

    Lunedi in aula abbiamo vissuto un'altra esperienza bellissima con l'incontro di una donna diversamente abile di nome Adele.Adele può muoversi soltanto con l'uso della sua carrozzina elettrica.Attraverso il racconto di Adele traspariva nei suoi occhi una rabbia,che grazie ad essa ha avuto la forza di affrontare mille difficoltà.Questa forza che traspare dal suo carattere si evidenzia quando pronunciò queste parole:"Ho lottato con me stessa per stare al mondo".
    "Io non mi accettavo perchè la società non mi accettava"invece queste sono state le parole chi mi hanno colpito e commossa nel sentire che la società è la prima ad emarginare le persone disabili che hanno bisogno di aiuto.Adele ci ha raccontato che vivere una vita come la sua non è semplice.Lei affronta i primi ostacoli nel momento in cui deve uscire.A causa della mancanza di barriere architettoniche Adele non può uscire dal suo palazzo,non può prendere l'autobus,non può andare sui marciapiedi perchè sono invasi da motorini e macchine.Insomma è ostacolata da mille difficoltà.
    Di solito,nei confronti di una persona disabile si tende ad assumere un atteggiamento di pietismo per non fargli pesare la sua malattia,questo è sbagliato.Attraverso il racconto di Adele ho capito molte cose,che persone come lei non solo amono la vita ,anche con tante difficoltà, che è una cosa preziosa ma soprattutto non amano il pietismo.Persone disabili vogliono essere considerati persone normali come tutti i cittadini.Per loro basta un semplice sorriso,un saluto e se è opportuneo,perchè no,anche una conversazione.Noi ragazze del corso grazie all'intervento di Adele abbiamo capito che siamo ragazze fortunate e che non dobbiamo arrenderci ,se vogliamo ottenere ciò che desideriamo ,davanti ai primi ostacoli.La vita è bella ma a volte sembra breve.La vita non sembra breve nel momento in cui noi non l'ha sprechiamo.
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty Laboratorio Barriere architettoniche :resoconto di Adele

    Messaggio  ChiaraDiNola Mer Mag 04, 2011 6:41 pm

    Durante il laboratorio del 2 maggio abbiamo accolto un ospite speciale :Adele.
    Abbiamo sottoposto quest’ultima all’esercizio dell’orologio effettuato da noi nelle prime lezioni.Adele ci ha raccontato di come sia difficile affrontare le giornate perché ci sono numerosi ostacoli. Ci ha raccontato come fuori all’uscita del parco dove lei abita spesso sono parcheggiati macchine e motorini che le impediscono di uscire.Ci ha raccontato di come e di quanto ha dovuto lottare nel suo condominio per modificare l’ascensore troppo piccola.Dal racconto di Adele abbiamo evidenziato tutte quelle difficoltà che avevamo provato ad immaginare durante l’esercizio dell’orologio. Immaginare queste difficolta e sentire la testimonianza di una persona che tutti i giorni purtroppo a che fare con le barriere architettoniche mi ha aiutato a comprendere realmente le difficolta di queste persone.Dalle prime parole di Adele si intravedeva una grande timidezza, un senso di disagio ma soprattutto il suo grande carattere.Molte sono state le frasi che mi hanno colpito come ad esempio non arrendersi mai davanti agli ostacoli.Adele ci ha raccontato di come ancora oggi lei non si accetta, ma di come si è abituata a ciò,come se convivesse con la sua malattia virale che l’ha costretta a vivere sulla sedia a rotelle.Mi ha colpito soprattuto la sua forza , il coraggio di non arrendersi mai ,Adele infatti ci ha detto di affrontare prime le cose e poi dire non ce la faccio.Adele ci ha raccontato di come invidia noi sani perché possiamo essere indipendenti.Io invece invidio Adele per come affronta la vita e le sue difficoltà.Sono pienamente d’accordo con ciò che ha detto Rosaria( amica di Adele che svolge volontarito)che non siamo noi a dare a loro ma sono loro a dare a noi.Attraverso le loro storie i loro racconti, ci fanno capire e ci fanno osservare cosa sia la sofferenza.Molte volte , forse proprio perché non ci fermiamo mai a pensare sulle cose dimentichiamo cosa sia la vera sofferenza.Quante volte passiamo il tempo a lamentarci sulle cose invece di ringraziare Dio per la vita ci ha donato.Concludo con un’altra frase di Rosaria
    “Siate sempre voi stessi senza paura di.”penso che questa frase racchiuda non solo il senso e lo scopo dell’educazione , ma rappresenta una frase che dovremmo avere sempre presente in tutto ciò che faccio.Prof. io la ringrazio per averci fatto conoscere una persona come Adele ,che non ha niente da invidiarci , ma siamo noi che dovremmo invidiarla per la sua grande forza e per la sua umanità.
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    cristiane iodice


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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty barriere architettoniche resoconto di adele

    Messaggio  cristiane iodice Mer Mag 04, 2011 7:40 pm

    L'atteggiamento della gente comune nei confronti della disabilità e delle persone portatrici di handicap, è il più delle volte improntato a una pietà inferiorizzante e a un compatimento quasi offensivo.
    Chi ha qualche menomazione, invece, ha la stessa dignità umana dei cosiddetti normali e ha diritto al massimo rispetto e considerazione.
    Anzi, succede spesso che sia propria la persona con handicap a sviluppare un'umanità più ricca, una consapevolezza di sé e del mondo circostante più profonda, un atteggiamento verso la vita più giusto ed equilibrato.
    Io appartengo a quella categoria di persone che ritiene la sofferenza non soltanto un'insensatezza, un fastidioso e ingiusto ostacolo alla realizzazione dei nostri obiettivi vitali, una vergogna da negare e nascondere alla vista nostra e degli altri. Certo, la sofferenza forse è molto di tutto questo, ma è sicuramente anche di più. È un pungolo, una spina nella carne, che induce noi e gli altri a interrogarci sul significato dell'esistere.
    Va detto che la nostra società, purtroppo, non favorisce l'integrazione dei disabili. Pregiudizi, limitazioni strutturali, barriere architettoniche impediscono ancora a troppi disabili un'esistenza che sarebbe altrimenti soddisfacente.
    Si impedisce loro di guadagnarsi da vivere col frutto delle loro competenze. Si limita la loro mobilità e visibilità.
    Le barriere più tenaci, le catene più forti sono naturalmente quelle di carattere psicologico e mentale. Un disabile, è un essere umano, un nostro fratello, con cui condividiamo lo stesso destino. Molti disabili sono in grado di dare agli altri moltissimo, non soltanto in termini di competenza professionale, di efficienza produttiva, ma di umanità, di genuinità, di calore umano. Adele ha un cuore che batte vive, come scrissi un mio pensiero in un commento sulla lezione virtuale “io esisto, io vivo.,” questa donna è la nostra maestra di vita, poiché nella vita le difficoltà sono ben altro, questa donna vive e lotta ancora per essere accettata in una società che se ne dimentica lasciandola in un cantuccio a fare niente. Quando si prova in prima persona un ‘ emozione cosi forte, mi fa riflettere molto e mi aiuta a crescere. Grazie prof di queste magnifiche esperienze, perché ci portate a contatto diretto con la vita non solo con pagine di libri da imparare a memoria, sono cose che mi rimarranno dentro e ne sono fiera, sono pensieri sinceri non li scrivo cosi tanto per dire, ma questo forum ci voleva, perché ci da a tutte la possibilità di dire la nostra e ci insegna molte cose.


    Ultima modifica di cristiane iodice il Mer Mag 04, 2011 7:58 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  Fabrizia Pinto Mer Mag 04, 2011 7:41 pm

    Adele


    «Ama il prossimo tuo come te stesso». Sono queste le parole che Adele ha rammentato a tutti noi. Proprio da tale insegnamento traggono ispirazione le mie riflessioni
    L’antichità delle parole di Gesù, ci fa comprendere quanto da sempre sia stato difficile amare l’altro da sè. Ma quando il nostro prossimo è una persona disabile tutto diventa più complicato.
    Molto spesso ci sfugge che queste persone appartengono alla famiglia di Dio quanto noi, sono nostri fratelli e da tali dobbiamo comportarci.
    Anch’essi sono esseri umani, ed hanno bisogno di aiuto e comprensione come qualsiasi altra persona.
    Amare il prossimo come se stessi significa proprio questo, cioè considerare chi abbiamo di fronte come se fossimo noi stessi nella medesima situazione e condizione.
    Quasi sempre però non riusciamo a calarci nei panni di chi ha bisogno e siamo subito pronti a giudicare e sparare sentenze.
    Proviamo ad immaginare Adele alla nostra stessa età e di quanto sia stato lungo il suo cammino di crescita e accettazione. Nessuno di noi potrà mai comprendere fino in fondo, il disagio di essere disabile e di vivere con quest’etichetta per tutta l’esistenza.
    Giorno dopo giorno acquisti la consapevolezza che non sarai mai come gli altri e di dover sopportare il confronto con chi ha tutto e non lo sa.
    L’uomo è da sempre alla ricerca della felicità. Spesso non ci rendiamo infatti conto di cosa sia effettivamente e continuiamo a cercare qualcosa che invece abbiamo proprio accanto, sotto il naso.
    Abbiamo sempre tantissimi motivi per essere tristi e scontenti, il più delle volte ci lamentiamo per avere e desiderare sempre di più.
    Dobbiamo cominciare a prendere la consapevolezza che di persone come Adele ce ne sono 2 milioni 356 mila solamente in Italia e che non deve essere l’esperienza di un disabile a farci capire quanto sia fortunata la nostra esistenza.
    UMILTA’ E SEMPLICITA’, questi dovrebbero essere i cardini del nostro vivere quotidiano, e soprattutto dare amore senza chiedere nulla in cambio perchè l’affetto e la fiducia di una vita valgono più dell’oro.
    Sin da piccola ho sempre provato un amore incondizionato nei confronti della disabilità, in ogni sua parte. Per questo devo forse ringraziare l’educazione trasmessa dalla mia famiglia, in particolar modo da mia madre.
    Lei mi ha sempre isegnato rispetto e considerazione per chi è meno fortunato di me, senza mai provare compassione.
    Nel mio piccolo ho sempre cercato di aprire il mio cuore a queste persone, nella piena consapevolezza che avrei avuto anche dei nemici in più. Ma di ciò che pensa la gente non me n’è mai fregato molto.
    Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto. C’è chi sogna di diventare ricco, c’è chi sogna di diventare famoso, il mio sogno è invece quello di aiutare le persone in difficoltà affinchè anche loro possano come me realizzare un giorno i loro sogni.

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    Messaggio  veronica romano Mer Mag 04, 2011 8:09 pm

    bene voglio iniziare il mio commento nel dire che quella di oggi è stata una lezione emozionante,l'esperienza di Adele mi ha fatto capire ancora di più come siamo piccoli in qusto mondo.adele ci ha raccontato i suoi limiti nel svolgere anche le piccole attività quotidiane,ed oggi lei è venuta in aula anche se il tempo non permetteva e soprattutto la sua carrozzina elettrica aveva solo un autonomia di sei ore.questo mi fa capire che è una persona che vuole rapportarsi con gli altri,vuole farci capire che lei è prima di tutto una persona e poi una persona disabile.tutte le parole che posso dire non sembrano mai abbastanza perchè io ammiro queste persone che hanno una forza d'animo immensa.alla fine voglio solo dire che a volte quando ci lamentiamo per i nostri difetti fisici come essere grassi,avere un po di pancetta in piu non ci rendiamo conto che stiamo chiedendo di più di quanto abbiamo,quindi non lamentiamoci per delle stupidagini.
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    15. lab. 2 maggio - Barriere architettoniche: resoconto di ADELE (chiude 13 maggio) - Pagina 7 Empty 15.lab. 2 Maggio Barriere Architettoniche: resoconto di Adele

    Messaggio  Maria Luisa Ceriello Mer Mag 04, 2011 8:35 pm

    La testimonianza di Adele è stata molto profonda e sentita,i suoi occhi trasmettevano rabbia e voglia di vivere allo stesso momento,ci ha parlato di una sua giornata tipo e di come l'ambiente sia per lei,una barriera,per i vari ostacoli che si ritrova ad affrontare,le barriere architettoniche appunto,il tema che abbiamo affrontato nella prima parte del corso.Le quali barriere favoriscono il processo di esclusione e spesso anche quello di emarginazione,infatti Adele diceva di sentirsi emarginata perchè purtroppo è la società che le fa sentire il disagio,nonostante la sua forza di reagire e il desiderio di poter acquisire una maggiore autonomia.Adele ha una grande forza interiore che è riuscita a trovare nella fede e nella famiglia ed è proprio in un suo viaggio a Lourdes che incontra una persona che oggi è un'amica speciale,Rosaria....
    Noi di fronte ad un diversabile,diventiamo altro,perchè non sappiamo cosa fare,cosa dire,ma molto spesso neanche ci proviamo a relazionarci con loro perchè purtroppo spesso nasce il timore di sbagliare,qualunque sia la nostra azione ma come diceva Rosaria,basta un sorriso per relazionarci con loro,l'importante è predisporsi a loro,lasciando spazio alla libertà dell'altro e costruendo pian piano,insieme,un progetto di vita,che sia amicizia,che sia un gesto momentaneo,un piccolo aiuto e perchè no,a volte può anche nascere un legame profondo fondato sull'amicizia proprio come è stato tra Adele e Rosaria....
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    Messaggio  liberapalino Mer Mag 04, 2011 8:41 pm

    “Noi siamo come voi:amiamo,ci arrabbiamo,ridiamo,non guardateci con pietà!”
    “Voglio essere INDIPENDENTE”
    “Io voglio prima provare a fare una cosa,a provarci e poi se non riesco dico NON C’è LA FACCIO”
    “Io non mi accetto perché proprio la società non mi accetta”
    “SIATE SEMPLICI,SIATE UMANI,SENZA PAURA DI……………SIATE VOI STESSI!!!”
    Queste sono le parole di Adele che lunedi la prof.Briganti ci ha dato la possibilità di conoscere.In lei ho notato una grande forza d’animo,una grande forza di volontà,una grande testardaggine che deve riuscire a farcela prima lei e poi dopo a chiedere aiuto,di non arrendersi mai e rialzarsi ogni volta che cade.Ha un immagine molto forte ma relativamente debole,e disposta a tutto,infatti il padre gli diceva sempre DOVE C’è IL PERICOLO CI SEI TU.Adele è una donna che è costretta a vivere con una carrozzella a causa di un virus al muscolo che non gli da la possibilità di fare nulla.Lei inizialmente non accettava la sua malattia,infatti lo nascondeva alle sue cugine,oppure nascondeva la sua carrozzella.Ci ha parlato della sua vita,e di tutti gli ostacoli che ostacolano la sua vita; il primo è proprio fuori casa sua,i pullman,cioè come sempre QUESTE BARRIERE CHE LA SOCIETA’ NON RIESCE PROPRIO AD ABBATTERE,dell’indifferenza che la società dimostra nei confronti di queste persone,o di pietà.Basta un poco,un niente per far sentire queste persone parte della società,di non farli sentire diversi perché noi siamo i primi a farli sentire.Basta un minino di interesse. Questa è stata una delle tante lezioni più belle,e prenderò atto di tutti i bellissimi consigli dati da Adele. Grazie di cuore alla prof.Briganti per tutte queste bellissime esperienze che sto facendo,che man mano che vado avanti sono sempre più sicura di aver scelto il percorso giusto.GRAZIE!!!!!
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    Messaggio  annapiro Mer Mag 04, 2011 9:40 pm

    Adele è una donna forte e ha rappresentato il significato del termine “resilienza”,una donna che lotta contro la società che la rende disabile,lei ci ha spiegato che la distinzione con altre persone sta nell’essere indipendenti,da una società che la emargina come cittadino,ma soprattutto come persona,ma lei è forte è come si è definita “testarda”,ha lottato con il condominio per i suoi diritti,ha e sta ancora lottando con 3 denunce in corso in soli 4 anni con il servizio trasporti e questo è davvero inconcepibile in una società come la nostra,che pretende i doveri dal cittadino ma non esercita il diritto del cittadino,perché il non accettarsi di Adele nasce dal non essere accettata nella società!!!!!
    Le barriere architettoniche limitano una persona che desidera essere indipendente,nel laboratorio dell’orologio abbiamo testimoniato anche con fotografie,che le difficoltà di sentirsi indipendenti nascono soprattutto per la strada,il disabile è colui che è reso tale dalla società!!!!
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    Messaggio  marianappi Mer Mag 04, 2011 9:49 pm

    Il mio primo riscontro con Adele l'ho avuto in corridoio poco prima del rientro in aula dopo la pausa.
    Il mio primo pensiero nel vederla è stato che bello ma guarda un po la tecnologia come può migliorare e facilitare la vita delle persone, una carrozzella con un tettuccio, non ci avevo mai pensato alle condizioni meteorologiche, non mi ero mai posta stranamente questo enorme disagio che potrebbe ostacolare una persona in carrozzella.
    Poi sono velocemente rientrata in aula e non appena mi sono seduta ho assistito all'ingresso di Adele sembrava molto a disagio, e per un attimo mi sono calata nei suoi panni e mi sono resa conto di quanto potesse essere difficile attraversare un corridoio cosi lungo e pieno di ragazze che l'osservavano, forse anche incuriosite dal suo ingresso improvviso ed è stato in quel momento che ho pensato questa donna deve essere speciale.
    Dire cosa mi ha colpito di lei è difficile perchè mi sono emozionata dal primo all'ultimo momento, ma quello che più mi ha toccata è stato quando lei diceva, e lo ha ripetuto più di qualche volta, non fate pietismo non dovete pensare a noi come povere persone e quindi trattarci diversamente da quello che siete voi cosi detti "sani", oppure quando ci ha definiti fortunati per la nostra indipendenza, ci dice voi siete fortunati perchè nessuno vi toglie la vostra indipendenza e ci ritiene dunque persone sane e fortunate.
    Ci lamentiamo e ci disperiamo per un non nulla, ma intanto abbiamo la possibilità di andare dove vogliamo con le nostre gambe e non pensiamo che ci sono persone che non hanno questo enorme dono, al mondo ci sono problemi che tolgono quello che tutti gli esseri umani dovrebbero ugualmente avere, ossia la dignità e la possibilità di essere autonomi.
    Vorrei dire ad Adele, qualcosa che di sicuro già sa, che la vita ci riserva di tutto e dobbiamo, nonostante ciò, imparare, non dico ad accettare ma cosi come fa lei, a conviverci e non solo perchè secondo me si deve anche cercare di prendere ciò che di migliore la vita ci offre e vedere il mondo che ci circonda con occhi diversi.
    Adele ci dice "VOLERE è POTERE" giustissimo, infatti è riuscita a venire da sola all'università e ha preso un autobus per la prima volta dopo 4 anni di lotta e da piazza carlo terzo è arrivata da noi ad aprirci gli occhi e per darci vera testimonianza di quelle che sono le barriere architettoniche e dunque di quelli che sono gli ostacoli all'indipendenza.
    Mi sono emozionata tanto nell'ascoltarla ma non perchè mi faceva pena, ma perchè pensavo ed immaginavo tutte quelle che erano le sue difficoltà e mi chiedevo: ma non si può fare qualcosa per eliminare tali ostacoli e qualcosa per far si che la gente sia educata a comportarsi in modo coretto difronte a queste occasioni? partendo magari anche semplicemente dal non mettere ostacoli aggiuntivi a quelli ad esempio che sono gli scivoli qualora persistesse un rialzo un gradino e quant altro.
    Concluderei col ringraziare Adele per essere stata con noi lunedì e per la sua forza nel raccontare anche ciò che per lei è difficile e inaccettabile (ad Adele: abbi forza e fiducia e come tu stessa ci hai detto "VOLERE E' POTERE")grazie ancora e un grazie speciale alla prof. Briganti che permette tutto ciò!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Smile
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    Messaggio  teresa d'andrea Mer Mag 04, 2011 10:40 pm

    Come si può rimanere impassibile alle parole di una persona così straordinaria come ADELE? E' una donna con tanto coraggio che deve essere un esempio per tutti noi giovani che come ha detto lei spesso ci fermiamo davanti a piccole difficoltà,invece dobbiamo andare avanti, affrontarle,perchè le difficoltà sono davvero altre. Ascoltando le sue parole si comprende che è una persona che ha sofferto molto ma che non si è arresa alle difficoltà che quotidianamente le si presentavano. Mi ha colpito molto quando ha detto:-"Io mi sento diversa perchè la società mi fa sentire diversa"-questa frase ci dimostra che viviamo in un società che mette ai margini chi è "diverso"che si schiera dalla parte dei più forti dimenticandosi di chi ha bisogno di una mano.Sono veramente poche le persone che oggi giorno non si fanno condizionare dal cosiddetto "etichettamento".
    Adele ha imparato a convivere con la sua disabilità,non ha bisogno,come lei stessa ha detto,di pietismo,ma di persone che non si fermino ad osservare ciò che appare ma al contrario che le stiano accanto per la persona che è,e a mio parere è una persona meravigliosa con tanta forza interiore.
    Dopo quest'incontro ho capito tante cose per quanto riguarda il ruolo dell'educatore,e soprattutto mi ha lasciato un importante lezione di vita:"Non arrenderti mai".Grazie Adele sei speciale.
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    Messaggio  Loffredo Michela Gio Mag 05, 2011 8:05 am

    Oggi ricollegandoci al laboratorio dell'orologio è venuta a trovarci Adele,una donna disabile costretta su una carrozzina elettrica, a causa di una malattia che colpisce i muscoli,la poliomelite.
    Adele ci ha raccontato di quanto sia difficile per lei ogni giorno uscire di casa,la sua uscita è sempre legata alle previsioni metereologiche,molto spesso d'inverno infatti, è costretta a rimanere più volte in casa.Anche i pullman non sono adatti per i disabili, perchè privi di scivoli, per lei è difficile anche andarsi a prendere un semplice caffè perchè ha sempre bisogno di aiuto.
    Nonostante abbia una badante perchè la madre le è morta,Adele per la sua testardagine non ama chiedere,ma cerca di affrontare da sola le difficoltà,anche se a volte non si accetta,perchè è la società a non accettarla.
    Come è possibile che ancora oggi nel 2011 che il tema dell'emarginazione sociale è ancora così diffuso,bisogna amare il prossimo,"ama il prossimo come te stesso".
    Combatte però con una forza straordinaria,che è riuscita a trovarla nella famiglia, negli amici, oltre che da un carattere forte.
    Ad accompagnarla è stata Rosaria una sua amica che fa' volontariato,le due si sono incontrate sul treno per Lourdes ed è nato subito un rapporto di intensa amicizia.Rosaria ci ha detto che il volontariato è il mestiere più bello perchè non siamo noi a dare,ma sono loro a dare.E' un mestiere che ci da' amore,sentimenti,ci fa capire di quanto siamo stati fortunati.
    Voglio concludere con una frase detta da Adele:non bisogna arrendersi davanti agli ostacoli,realizzate tutti i vostri sogni, perchè la cosa più bella è la vostra indipendenza.
    Siate semplici, siate umani, siate voi stessi senza paura di...

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