Le parole "Non mi accetto" mi rimbombano nella mente da lunedi. Adele non si accetta, come io non mi accetterei, come qualunque persona non si accetterebbe, ciò nonostante Adele deve convivere con questa malattia e abituarsi a questa vita...Ascoltando il racconto di Adele mi sono resa conto di quante volte anch'io nel corso della mia vita non mi sono accettata e a volte non mi accetto ancora tutt'ora a causa di vari ''piccoli'' problemi che poi solo dopo aver ascoltato Adele mi sono resa conto che i mie ''problemi''sono davvero stupidi perché spesso sono problemi che mi creo da sola ma che a volte purtroppo ritrovandomi oramai in questo ''circolo vizioso'' non riesco a togliermeli dalla mente proprio come alcune parole che ha detto la signora Adele,solo che lei ha davvero un coraggio e una forza enorme dinanzi al suo probelma cosa che io sicuramente mi sarei arresa da subito.
Adele si trova su una sedia a rotelle, perché è poliomielitica fin dalla nascita, ed ogni giorno è costretta ad affrontare delle difficoltà o barriere architettoniche che le impediscono di trascorrere le sue giornate dettagliate come persone definite da lei cosiddette “sane”.
Tutto è cominciato dall'abbraccio di una mamma e di un papà quando è nata una bambina bellissima e sana!
Fu così che la videro crescere,fare i primi passi,correre sui prati ecc."Adele è una bambina vivace e felice",dicevano orgogliosi i suoi genitori,finché un giorno quella "bambina libera e felice" divenne un ricordo lontano.
La poliomielite, come una lama tagliente s' intromise tra lei e la sua felicità,la sua libertà,ma mai tra lei e l'amore dei suoi cari.
Fu così che venne deciso il suo futuro da mamma,nonna,donna normodotata,fu così che andarono in frantumi tutti i suoi sogni, sogni di cui ogni essere umano "dovrebbe" beneficiare,ma che ad Adele non è stato concesso!
A lei è toccata la cattiva sorte di non camminare più, di non "correre" più con le sue amiche, e tanto altro.
Infatti, ancora oggi, quel male la separa dalla "vita normale,poiché le sue vecchie amiche arrivano a sera cercando una sedia su cui scaricare lo stress giornaliero,coccolate dall'amore della propria famiglia e Adele è rimasta sola,la sua mamma e il suo papà non ci sono più,l' hanno lasciata lì, su di una sedia a rotelle da cui nessun sogno potrà mai sollevarla o separarla.
L'ho ammirata,e durante il racconto non nascondo che i brividi hanno attraversato il mio corpo.Adele:"Non amo chiedere,mi piace sentirmi indipendente.
Adele si e' presentata come una donna dolce e timida,ma soprattutto come una donna testarda,determinata che non si arrende dinanzi a nulla.E a chi le ha chiesto:dove e come hai trovato la forza di combattere? lei ha risposto:"Grazie al carattere forte,alla fede,alla famiglia,agli amici sono riuscita a combattere le mie ansie,le mie paure,le mie insicurezze!".Da piccola non mi accettavo,nascondevo la carrozzina sotto il letto,oggi se mi sento giu' di morale e' perche' so che devo davvero vivere il resto della mia vita qui sopra seduta senza ormai una speranza.
Abbiamo anche assistito all'intervento di Rosaria,volontaria nonchè amica di Adele da undici anni,la sua testimonianza è stata altrettanto commovente ci ha raccontato della prima volta che incontrò la sua amica fidata,durante un viaggio a Lourdes,in un primo momento fu infastidita dal suo comportamento,ma poi grazie all'aiuto della Madonna,tornò indietro con un gran sorriso e da quel giorno le due non si sono più separate.Rosaria ci ha anche raccontato di quanto sia gratificante il volontariato,perchè le persone disabili nel loro dolore ti fanno capire davvero che la vita è bella,al di là di tutti i problemi futili che ci poniamo ogni giorno,è qui che mi riallaccio ad Adele che,all'inizio della testimonianza,ha proprio detto di non lamentarci magari dei capelli,dei vestiti che indossiamo,della fisicità,ci ha invitato ad andare più a fondo nelle nostre relazioni,perchè è grazie agli amici,i veri amici,che possiamo affrontare la bellezza e anche le difficoltà della vita".
Ecco dove un altro caso di tecnologie estensive hanno portato un vantaggio ad Adele che utilizza una carrozzina elettrica che le consente di uscire di casa,anche se dal momento in cui esce di casa va incontro a tante barriere ed è qui dove poi una persona ''disabile''si sente diversa dai una persona ''normale'' perché non solo deve convivere con la sua malattia ma deve anche ritrovarsi dinanzi barriere che la ostacolano durante un semplice percorso,tipo attraversare la strada che noi percorriamo ormai anche ad occhi chiusi mentre loro trovano continuamente delle difficoltà anche semplicemente camminare sul marciapiede dove spesso si incontrano macchine parcheggiate male e non pensiamo a persone con''disabilità'' che non possono continuare a camminare sul marciapiede proprio a causa di questa barriere che creiamo noi,quindi io dico basta complicare ancora di più la vita di queste persone cominciamo prima da noi stessi a non creare più barriere così almeno quel giorno potremmo regalare un sorriso ad una persona ''disabile''.