Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    Messaggio  claudia ardito Lun Mag 16, 2011 2:50 pm

    ho scelto l'argomento:alimentazione e mass-media e sono registrata per il 30 maggio
    la mia sintesi dell'argomento è così strutturata:
    -introduzione tecnologie estensive "mass-media" citando:V.Andreoli e M.McLuan
    -la vita,l'identità e lo schermo per Turkle
    -concetto di cyborg e avatar
    -il sè digitale di Granelli
    -il corpo tecnologico di Capucci
    -tecnocorpi di braidotti e Caronia
    -aspetti positivi e negativi dei mass-media con introduzione dell'articolo a cura di Simona palermo"apprendimento collaborativo supportato dal pc"
    -insieme agli aspetti negativi:l'alimentazione con i suoi disturbi quali Anoressi,Bulimia,Obbesità introducendo la campagna pubblicitaria "no anorexia" di oliviero toscani affrontata nel corso e l'immagine della venere di willendolf messa a confronta nel laboratorio di arte e disabilità
    -Pasolini e Popper tv cattiva maestra
    -emergenza educazione alimentare:quali sono le soluzioni


    forse sembrano troppe cose ma farò in modo di strutturarle in una mappa concettuale molto chiara.
    chiedo alla prof va bene? cordili saluti


    Ultima modifica di claudia ardito il Ven Mag 27, 2011 10:54 am - modificato 1 volta.
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    Messaggio  rachele.carbone Lun Mag 16, 2011 2:58 pm

    Ho scelto l’argomento n°2:CSCL

    Ogni ragazzo,nel corso della propria vita può ricevere un’educazione attraverso la costruzione di diverse relazioni educative.
    Una prima relazione educativa,che coinvolge il bambino nella sua più tenera età è quella che lo lega alla madre e dalla quale percepisce e riceve i primi modelli educativi,che lo allenano nel suo futuro ingresso
    nel mondo. Ad essere educati non sono sempre e solo i bambini,in quanto delle volte sono loro ad educare gli adulti,dopo aver appreso qualcosa del proprio mondo esterno.
    La relazione madre/figlio tende a essere,nella maggior parte delle volte, un interazione con il mondo scolastico,anche se spesso lo pongono in una posizione opposta con quello che è il rapporto docente-discente.
    Famiglia e scuola operano insieme,ma non nel senso che occupino ciascuno per proprio conto la formazione dei giovani,bensì nel senso che la loro azione deve essere armonicamente realizzata e continua.
    Occorre che la scuola si apre alla famiglia e viceversa,per non permettere che le due formazione si sostituiscono ai compiti svolti da una delle due,anche perché la famiglia ha un carattere individualistico,con la trasmissione di un educazione posata sul puro affetto,che rivolge l’interesse ad essi soltanto,mentre la scuola tende a socializzare,proprio perché costituisce la cellula sociale più vasta e formata da fanciulli appartenenti a diversi ambienti educativi.
    Quindi una seconda relazione educativa risiede tra il complesso legame tra docente/discente,che produce un apprendimento,attraverso un’interconnessione che porta alla fusione delle conoscenze.
    Ogni rapporto umano è educativo,in quanto è portatore di significati,valori,opinioni;è scambio dove si dà,ma si riceve anche qualcosa.
    Si intende per relazioni educative tutte le esperienze di vita,sempre mantenendo un rispetto reciproco,al fine di arricchirsi,valorizzando le caratteristiche soggettive
    Il fanciullo deve essere considerato il soggetto di questi rapporti.
    Negli ultimi anni si è avuta una grande diffusione di strumenti informatici in tutti i settori della nostra vita,che hanno suscitato un coinvolgente dibattito sulle potenzialità formative delle nuove tecnologie e,più in generale,sul rapporto fra le istituzioni scolastiche e le nuove conoscenze richieste nella società contemporanea.
    Un punto prioritario ha riguardato l’introduzione dell’uso del computer nelle scuole e,in particolare,l’impulso all’impiego di strumenti didattici alternativi al tradizionale libro di testo. Così la scuola si deve impegnare all’uso del computer,per permettere lo sviluppo di competenze sia nel mondo del lavoro,sia nel contesto delle relazioni sociali più ampie.
    Tutto ciò serve anche nel permettere lo sviluppo di un’autoregolazione da parte dei giovani,per muoversi liberamente nel proprio ambiente.
    Apprendere in maniera autoregolata significa controllare il proprio processo di apprendimento non soltanto dal punto di vista cognitivo, metacognitivo e comportamentale, ma anche da quello della motivazione e delle emozioni,invitando a servirsi anche di quelle che sono le risorse personali,per raggiungere i propri obiettivi.
    I giovani si sono rivelati più esperti nell’uso delle tecnologie,arrivando anche a ribaltare i ruoli di questa relazione: di docente discente.
    La scuola è stata definita un tipo di apprendimento passivo,in quanto si articola in un complesso di singole discipline,impartite da insegnanti diversi,sulla base di testi,che richiedono la capacità di decodificare un testo scritto e di riprodurre tutto attraverso un modello chiuso:lezione frontale.
    Il modello della cultura multimediale prevede una forma di sapere attivo,basata su strategie di ricerca individualizzate,che superino la tradizionale divisione tra discipline diverse. Si tratta di abilità necessarie in un mondo segnato da una rapida evoluzione delle conoscenze,in cui a un sapere contrassegnato da risposte univoche si contrappone un modello di apprendimento fluido e ricco di contaminazioni disciplinari.
    Secondo alcune ricerche su internet,che mi sono permessa di fare per affrontare al meglio questo argomento ho notato che la maggior parte degli insegnanti considera il computer come uno svago,un piacere,piuttosto che un sapere serio e importante del libro.
    In questo cammino non bisogna trascurare la formazione di un modello di costruzione sociale,che tenga conto non solo del singolo individuo,ma
    anche l’intera comunità,che lo pone in relazione e in rapporto con l’altro,quindi per la formazione di modelli di collaborazione e l’interazione con il contesto d’appartenenza,per garantire una formazione globale,che fa si che l’individuo stia a passo con i tempi,proiettandosi sempre verso il futuro,senza perdere di vista il proprio contesto di appartenenza,nel quale tende a conoscere nuove cose,anche se nella maggior parte delle volte lo posano nel disordine,nella complessità e da quest’ultima deve riuscire ad uscire,servendosi anche delle relazioni educative.
    Tutto ciò è possibile promuovendo un apprendimento attivo, dando agli studenti feed-back appropriati, incoraggiandoli a valutare i
    propri risultati e a rivedere di conseguenza il proprio operato.
    Con questo discorso mi preme sottolineare il riferimento in campo relazionale a tutte le persone,anche alle persone disabili,con le quali l’educatore deve prendere in considerazione la diversa situazione e mettere in atto programmi specifici per far emergere le doti del disabile,permettendogli di camminare a passo con il normodotato,senza mettere in luce le “mancanze”,ma evidenziare le possibilità,le doti e le capacità di una persona,con un tocco di sensibilità.
    Le persone disabili devono essere considerate come cittadini a pieno titolo,non considerati dei soggetti passivi di pietismo,ma altrettanto responsabili di questa relazione,che permette di affrontare e conoscere il diverso per realizzarsi per quello che siamo e per ciò che possiamo diventare (=Jonas).
    Come dice Murdaca bisogna tener conto dello sfondo integratore dei diversi,del loro codice esistenziale,che va analizzato in un’ottica progettuale e flessibile per non trascurare il soggetto mutante e differenziato,coniugando l’aspetto educativo con quello didattico,quello terapeutico con quello riabilitativo e sociale per permettere anche a quest’ultimi di integrarsi nel contesto sociale e raggiungere una promozione personale,innalzando la qualità di vita dei soggetti,proiettandoli verso l’innovazione del non ancora,ossia del futuro,in modo che si è capaci di affrontare,essendo partecipe nella vita.
    La tecnologia è entrata anche nel mondo del disabile arrivando a cambiargli la vita,semplificandola e rendendoli partecipi della modernità,la quale ha dato a loro la possibilità di essere più autonomi(=es:la domotica)
    Tutto ciò ci ha permesso di guardare la persona nella sua globalità che non può venire scomposta in funzione che può essere curata separatamente, perdendo le capacità di integrare,di considerarla nell’insieme.
    study sunny study

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    Messaggio  nunzia puocci Lun Mag 16, 2011 3:04 pm

    prof mi sono prenotata per il 18 maggio
    l'argomento che tratterò è "alimentazione e mass media"
    parlero degli effetti dei mass media nella società odierna ricollegandomi alle tecnologie estensive...
    distinti saluti
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    MariaFCostantino


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    Messaggio  MariaFCostantino Lun Mag 16, 2011 3:37 pm

    L'argomento di cui parlerò mercoledì è la resilienza.Presenterò dapprima il tema in generale, poi approfondirò collegandomi con il laboratorio di Pistorius(tecnologie integrative)e in ultimo con la lezione virtuale(film a scelta),dove parlerò della relazione educativa.
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    Messaggio  RobertaCipolletta Lun Mag 16, 2011 3:47 pm

    Gli Ausili Tecnologici : Fogarolo
    Prima di parlare degli ausili tecnologici che sono Tecnologie abilitanti, c’è da dire che esistono tre tipologie di tecnologie, le Tecnologie Invasive che invadono il corpo umano, “trasformando” l’individuo in cyborg ossia un essere umano che possiede un innesto o una protesi come un orecchio bionico o un braccio impiantato; le Tecnologie Estensive sono intese invece come ampliamento del corpo, come i telefoni che moltiplicano le capacità uditive e di memoria, fungendo quindi da protesi delle funzioni corporali, e infine abbiamo le Tecnologie Integrative usate come un completamento di un organo o una parte del corpo mancante, e di cui fanno parte le cosiddette tecnologie abilitanti in quanto si occupano di fornire un completamento elettronico e tecnico ad una specifica abilità. Queste tecnologie forniscono a molti deficit fisici dei completamenti, basta prendere in considerazione il caso Pistorius, la cui gamba è integrata dalla flex foot , questa tecnologia è diventata per l’atleta indispensabile, e infatti le flex foot sono proprio l’ausilio, in quanto gli consentono di attivare e potenziare un percorso di autonomia, ma non è l’unico caso in cui un ausilio tecnologico diventa indispensabile, basti pensare ad esempio ad un ipovedente che può utilizzare un pc a comando vocale per ricevere e dare informazioni, lo stesso simbolo dell’handicap ossia la sedia a rotelle, è un ausilio in quanto permette a persone con deficit a superare l’handicap di non potersi muovere autonomamente. In base a ciò è nata e si sta sviluppando una nuova disciplina, Handimatica ,ossia l’applicazione della scienza informatica ai diversi aspetti ed esigenze dell’handicap, ed indica tutti i concetti e metodi inerenti all’uso del computer come aiuto a chi è stato colpito da un deficit, ma c’è un autore in particolare che esprime benissimo il concetto nel suo libro intitolato “ il computer di sostegno. Ausili informatici a scuola”, ossia Flavio Fogarolo egli sostiene che il computer e gli ausili informatici per essere strumenti efficaci e "integrati" nella realtà scolastica, in particolare in presenza di alunni con disabilità, devono possedere i prodotti hardware e software che il mercato e internet oggi mettono a disposizione, e devono adattarsi alla tecnologia e alle esigenze didattiche, cognitive e posturali di ogni utente. Solo in questo caso sarà possibile parlare di «computer di sostegno», che potrà affiancare e integrare in maniera costruttiva il lavoro degli insegnanti, e risultare un prezioso alleato nel lavoro didattico e educativo che la scuola sostiene. Nel suo libro tratta di tutti gli ausili informatici che possono essere utilizzati a scuola a secondo della disabilità, come ad esempio le tastiere virtuali che non avendo nessun supporto fisico sono adattabili con estrema flessibilità alle esigenze di ogni singolo utente, in quanto se opportunamente interfacciate con applicativi e sistemi di controllo ambientale, un utente con ridottissime capacità motorie può anche utilizzare e comandare apparecchi e impianti della casa , ad esempio l’accensione della luce, l’apertura di una finestra, l’uso del telefono o la regolazione del televisore. Un altro ausilio informatico interessante, è l’alternativa al mouse tradizionale che per quanto semplice possa sembrare, per molti utenti disabili è inaccessibile in quanto anche solo posizionare esattamente il puntatore sull’oggetto scelto, a volte molto piccolo, richiede fermezza che spesso manca, ed è per questo che Fogarolo suggerisce l’utilizzo del Trackball che da un punto di vista concettuale è un mouse rovesciato, infatti la sfera dove tradizionalmente si poggia il mouse, qui è posizionata sopra in modo da permettere la fermezza della periferica in una sola posizione , permettendone quindi l’uso con il solo movimento delle dita, vi sono comunque trackball di diverse forme e dimensioni da scegliere in base alle difficoltà del movimento. Concludo con il pensiero di Fogarolo, che sostiene che l’accessibilità informatica prima che un fatto tecnico è una questione culturale che ha alla base l’accettazione di valori condivisi di cittadinanza, e parità di diritti e opportunità .
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    Messaggio  ivana cannavale Lun Mag 16, 2011 4:53 pm

    PONDERARE LE PAROLE è IMPORTANTE ANZI NECESSARIO DUNQUE BISOGNA FARE ATTENZIONE E RIFLETTERE SUI TERMINI UTILIZZATI NEI CONFRONTI DI PERSONE IN DIFFICOLTà.INFATTI GRAZIE ALL'OMS ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SALUTE NEL 1970 HA FATTO SI CHE CI SIA UNA CLASSIFICAZIONE SPECIFICA DI DETERMINATE PATOLOGIE DEFINITA ANCHE COME UNA SORTA DI ENCICOLPEDIA MEDICA OSSIA L'ICD(ICD10 CONDIZIONI DI SALUTE),MENTRE NEL 1980 TROVIAMO L'ICDIH CIOè LA CLASSIFICAZIONE DI 3 CONCETTI FONDAMENTALI:
    -MENOMAZIONE(PERDITA PARZIALE O TOTALE DI UN ARTO O DI UN ORGANO
    -DISABILITà
    -SVANTAGGIO
    MA SOLO NEL TARDO 2001 RAGGIUNGIAMO L'IMPORTANZA DELL'ICF CLASSIFICAZIONE CHE TIENE CONTO DEL LIVELLO SOCIALE MA NELLO SPECIFICO DELLA DISABILITà IN UNA CONDIZIONE SOCIO-AMBIENTALE SFAVOREVOLE.DA QUEST'ULTIMO RIUSCIAMO A COMPRENDERE MEGLIO LA DISABILITà CHE è L'INCAPACITà DI SVOLGERE UNA FUNZIONE O UN COMPITO SOSTITUENDO TALE TERMINE CON QUELLO DI DIVERSABILITà E IL TERMINE DI HANDICAP LA DIFFICOLTà CHE HA LA PERSONA DISABILE A RELAZIONARSI CON L'ALTRO DUNQUE DISAGIO SOCIALE(ADELE).
    IN QUALSIASI CASO DUNQUE BISOGNA GUARDARE L'UOMO NELLA SUA GLOBALITà E NELLA SUA COMPLESSITà MA SOPRATUTTO TENER CONTO DELLA PERSONA CHE è.
    MOLTE DI QUESTE PERSONE RIESCONO A VENIR FUORI DA UNA SITUAZIONE AVVERSA,TRATTANDO COSI CON IL PROPRIO CORPO IL CONCETTO DI RESILIENZA.C'è CHI LA RESILIENZA LA VEDE COME UNA SFIDA NEI CONFRONTI SI SE STESSO MENTRE Cè CHI L'AFFRONTA A TESTA ALTA GRAZIE A DELLE SPECIFICHE TECNOLOGIE.DI QUESTE VI SONO 3 NELLO SPECIFICO:
    1)INTEGRATIVE,VISTE COME POTENZIAMENTO,MIGLIORAMENTO E SOSTEGNO ESSE INTEGRANO UNA PARTE DEL CORPO MANCANTE(PISTORIUS FIBRE DI CARBONIO O PROTESI ESTETICHE)
    2)ESTENSIVE INTESE COME PROTESI IMMATERIALI UN AMPLIAMENTO DEL CORPO(TUTA SPAZIALE,GUANTO VIRTUALE ECC)
    3)INVASIVE RAFFIGURATE COME UN IMPIANTO UN INVASIONE NEL CORPO UMANO,QUALCOSA DI ALLESTITO DENTRO DI Sè (CYBOR=PERSONA CON PACEMAKER).
    LE NUOVE TECNOLOGIE PORTANO PERò L'INDIVIDUO A RIPENSARE ALLA CORPORIETà.STONE (PAG.46 CORPO,TECNOLOGIE,DISABILITà)RIBADISCE L'IMPORTANZA DI CONSIDERARE IL SOGGETTO COME UN SOGGETTO INCARNATO,LEGATO AL CORPO RESTANDO PUR SEMPRE FISICI.
    DAL TERMINE INCARNATO,CI COLLEGHIAMO ALL'OPERA DI FRANCESCA DE RUGGIERI TECNOLOGIE INCARNATE LA QUALE ESPRIME L'ESIGENZA DI COMUNICARE CHE SENTIAMO SEMPRE DI PIù COME UN BISOGNO,ESIGENZA CHE ACCOMPAGNA LA NOSTRA QUOTIDIANEITà.L'AUTRICE CI PARLA DI UNA CERTA SIMBIOSI TRA CORPO E TECNOLOGIA DANDO COSI LUOGO AD UN SOGGETTO IBRIDO FATTO DI CARNE E TECNOLOGIA.
    CERCA DI MOSTRARE COME CORPO E STRUMENTI VADANO SOSTITUENDO O INTEGRANDO LE ABILITà DEL CORPO STESSO(CELLULARE,AUTOMOBILE...).NELLA PARTE FINALE DELL'INTRODUZIONE NOMINA LE CYBORPUNK CON UNA FRASE EMBLEMATICA, SONO CORPI CHE ATTRAVERSANO LE STRADE VESTITI DI TECNOLOGIE(MP3).
    ANCHE SE BREVE L'OPERA è ABBASTANZA CONCENTRATA NEL SUO INSIEME VI SONO 5 CAPITOLI:
    1-OGGETTI DI SCRITTURA,L'IMPORTANZA DEGLI SMS
    2-I CORPI,I LUOGHI LA NECESSITà E LA PERDITA DI UNA RELAZIONE RAVVICINATA CON L'ALTRO CAUSATA DALL'UTILIZZO DI BLOG,FORUM E SITI
    3-CORPO IBRIDO O CORPO MECCANICO LA PRESENZA DI CINEMA E VIDEOGIOCHI SEMPRE PIù ELEVATA
    4-PASSIONI IL DISCORSO AMOROSO TRA SQUILLI E SMS ANCHE SE VUOTI SIGNIFICANO QUALCOSA
    5-SGUARDO SUI CORPI MMS E LA FIGURA DELLA DONNA SEMPRE PIù ELEVATA ALL'INTERNO DEI VIDEOGIOCHI(CYBORGIRLS-CYABORART).
    OGGI C'è MOLTA CONFUSIONE SENSORIALE,DUNQUE SI SENTE LA NECESSITà DI UTILIZZARE CON MAGGIORE DIMISTICHEZZA LE TECNOLOGIE PER EVITARE CHE I SENSI SI ATROFIZZINO DA SOTTOLINEARE CHE L'EDUCATORE LAVORA PROPEIO CON QUESTI 5 ELEMENTI.

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    Maddalena Manna


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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 4 Empty Relazione: "Immagine del corpo perfetto: sfumature"

    Messaggio  Maddalena Manna Lun Mag 16, 2011 5:04 pm

    Il ruolo ch l'immagine ha acquisito negli ultimi decenni sembra condizionare sempre più lo stile di vita e le relazioni interpersonali focalizzando ed enfatizzando l'attenzione sul corpo.Parliamo di un contesto socio-culturale che propone come principali fonti di informazione:riviste,televisione,radio e gli altri mezzimultimediali che puntano a mostrare ciò che riguarda l'apparenza e l'esteriorità tralasciando le informazioni,iconcetti e i messaggi utili per la costruzione del senso critico dell'individuo che va a formare il cosidetto "strumento testa".Ci ritroviamo dunque in una cultura che vede protagonista l'immagine con i suoi relativi problemi legati soprattutto all'immagine negativa trasmessa sul corpo,sulle errate abitudini alimentari e sulle scorrette pratiche per il controllo del peso corporeo. A peggiorarne la situazione ed aumentare la confusione sia la pubblicità,la televisione che le riviste se daun lato propongono l'esaltazione del corpo perfetto solo se magro,dall'altro ci bombardano di messaggi che invitano al consumo di pasti pronti,snack,dolciumi alcolici che conducono ad una palese condizione di sovrappeso.Dunque in una cultura in cui l'imagine diventa fondamentale,l'aspetto fisico diventa il perno principale attorno al quale ruota la possibilitàb di piacersi e di piacere.Tutto ciò va a condizionare soprattutto noi donne che ci affanniamo per raggiungere quei modelli di magrezza presentati dagli stessi media come raggiungibili,tenendoci dunque all oscuro del lavoro che si nasconde dietro questi modelli.Non vengono menzionate:le restrinzioni alimentari,l'esercizio fisico,le operazioni di trucco e fotomontaggio che vengono utilizzate per giungere a tale risultati; veniamo illusi,ingannati,intrappolati in un corpo he non è più "libero".Lo stesso Reumary nel " Il gentil sesso debole"sostiene che la frenetica corsa alla perfezione viene guidata da un triplice obiettivo:giovinezza,salute e bellezza,ed il corpo è "libero" solo se si dilegua dalla malattia,dal peso,dal tempo essendo dunque:sano,magro e giovane.
    Il continuo tentativo di volersi adeguare a questi canonid i bellezza determina un'aumento significativo dell'insoddisfazione corporea espresso attraverso condotte alimentari scorrette e non salutari che vanno a sfociare e asviluppare disturbi alimentari come anoressia e bulimia,che spesso ritroviamo nelle stesse modelle.Ed è sul campo della moda che ricadono parte delle accuse di porre modelli eccessivamente magri come esempi da seguire.Il cambiamento dei canoni di bellezza nel mondo della moda ha inizio nella metà degli anni sessanta quando la stilista Mary Quant decide di affidare il lancio della minigonna ad una nuova immagine di donna rappresentata dalla modella londinese Twiggy( soprannome che significa tradotto legnetto),che si presentava con un corpo esile,una figura da preadolescente.Da quel momento in poi nella moda iniziarono a circolare modelle sempre più magre dalle misure sempre più simili a quelle di Twiggy.Gli studi dimostrano che se 25 anni fà una modella pesava l'8% in meno rispetto rispetto ad una ragazza americana,oggi se ne conta il 23% in meno.
    Nel 2007 una campagna pubblicitaria di un noto marchio di abbigliamento decide di utilizzare come testimonial il corpob di Isabelle Caro, modella anoressica.Il famoso fotografo Oliviero Toscani ha immortalato nelle sue foto la donna nuda, che ha accettato di mostrarsi " perchè la gente sappia e veda davvero a che cosa può portare l' anoressia". Ritengo interresante ciò che dice Toscani in materia:<L'anoressia è un tema tabù per la moda>... ed aggiunge <la moda non ha grande responsabilità riguardo il problema dell' anoressia,sono i media e la televisione he propongono modelli di successo assurdi! Il sistema è degenerato,la mostruosità piace>.
    Come asserisce Toscani la donna mostrata dai media è modificata a tal punto da diventare deforme.Quelle deformità che ritroviamo nell'arte,nella letteratura ed oggi nelle immagini che ci propongono i media.Così come 30.ooo milioni di anni fà la statuetta della "Venere di Willendorf" con le sue procaci forme trasmetteva chiaramente il concetto di fecondazione,femminilità e vita ma allo stesso tempi di deformità viste le forme protuberanti che non creavano un'armonia vista la dissonanza tra di loro, tanto oggi la tv presenta donne con corpi ossuti e deformati dall' eccessiva magrezza.
    Un 'istinto che vuole svilire la corporeità,giungendo ad una perfezione che non esiste,che crea immagini grottesche ai limiti della realtà, che privano l'individuo della sua unicità, liberta e che portano solo ad un 'estrema ricerca di perfezione che non assicura alcun benessere interiore. Exclamation
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    Messaggio  ornella tregua Lun Mag 16, 2011 5:06 pm

    vorrei presentare queto argomento:
    "DEFORMAZIONI",facendo una sorte di confronto nell'ambito dell'arte e in quello dei mass media.
    Quindi vorrei partire,dalla deformazione del corpo nell'arte,collegandomi al laboratorio 13.Arte e disabilità,per poi arrivare all'immagine del corpo perfetto,quindi all'alimentazione e i mass-media,"Twiggy e collegarmi al laboratorio 11.immagine Diversità.
    prof. mi può dire se va bene? Grazie*
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 4 Empty Mass Media e alimentazione

    Messaggio  Ester Giacobbe Lun Mag 16, 2011 6:22 pm

    Cercando la definizione, su Wikipedia, per Mass Media si intende un mezzo di comunicazione attraverso cui è possibile diffondere un messaggio ad una pluralità di indistinti e diffusi destinatari. Questi influenzano la cultura e la struttura della società: sono interfaccia tra l'uomo e l'ambiente.
    McLuhan tende a paragonarli a estensioni del corpo. Il loro impatto è come una perturbazione che tende a far si che l'individuo reagisca modificando inevitabilmente se stesso e le sue abitudini cognitive: si parla di dominio della tecnologia come dominio dell'esistenza e della realtà. Tutti i programmi sono manovrati per manipolare la coscienza umana. ( Problema dell'alimentazione ricca di proteine: pur di vendere il prodotto si attua una disinformazione. Si è visto che il 35% dei tumori è provato da questa alimentazione ricca di proteine. )
    La campagna pubblicitaria incoraggia cosi patologie quali bulimia ed anoressia. Ciò accade perchè fondati sull'apparenza e l'esteriorità e non sui contenuti. Dando questi esempi trasmettono un'immagine del corpo negativa, un modo scorretto per alimentarsi e cattive pratiche per il controllo del peso. Tutto questo per arrivare a modelli irrealizzabili: vi è una vera e propria glorificazione di ciò che è magro e esile. E' anche vero che tutti gli esercizi di training ed altro, contribuenti a questa grandezza, vengono celati al fruitore dell'immagine. La maggiore incidenze avviene sulle donne che sentono il bisogno di aderire a questo canone per sentirsi accettate. Viene visto come obbiettivo primo da raggiungere nella vita: il grasso è segno di debolezza, fallimento e impotenza. Si è passati dal canone della rotondità e del corpo materno ad un canone vuoto senza curve e dinamicità. Ormai tutte le donne dall'adolescente all'adulta, consultano riviste di bellezza quotidianamente: alcuni studi evidenziano come queste, attraverso la loro immagine, portino alle lettrici un senso di vergogna, un senso di colpa ed ancora insoddisfazione ed insicurezza. Karl Popper nel 1994 sosteneva l'esigenza di una patente per la televisione. Si sente il bisogno di una Media Literacy quale nuovo modo di concepire l'educazione come capacità di comunicare in modo competente ed adeguato usufruendo di tutte le forme multimediali. Per distruggere i mali di questa società c'è bisogna di campagne di sensibilizzazione. Il primo è stato Oliviero Toscani con le sue foto critica per la firma di abbigliamento Nolita. Le iene lo hanno intervistato a distanza di anni: risultati ne abbiamo avuti. Ne è prova il caso Patrizia Pepe con la sua collezione Who is Patrizia Pepe contestata sulla sua pagina di Facebook dagli utenti per aver utilizzato modelle anoressiche.
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    Messaggio  pascarella mariateresa Lun Mag 16, 2011 6:35 pm

    IO HO SCELTO DI PORTARE L'ARGOMENTO CONSIDERAZIONI E BENESSERE. INIZIO AD ELENCARE LE VARIE CLASSIFICAZIONI DELL'OMS PER POI COLLEGARMI AL LABORATORIO DELLE BARRIERE, DELL'OROLOGIO ED IN PARTICOLARE LA TESTIMONIANZA DI ADELE, LEGATO AL CONCETTO DI RESILIENZA... Very Happy
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 4 Empty sintesi ultimo esercizio

    Messaggio  Annamaria d'avino Lun Mag 16, 2011 7:32 pm

    Prof io mi sono prenotata per il giorno 25 maggio sul tema:deformazione,nell'ambito della letteratura,nell'arte,la ricerca del corpo perfetto e mass media e alimentazione.

    La mia riflessione va su ciò che il corpo ha rappresentato e rappresenta all'interno della nostra società.
    Il corpo,in particolare quello grottesco della letteratura,viene rappresentato attraverso "altre" forme di bellezza:appunto il grottesco,il brutto e il mostruoso.
    E' possibile fare una riflessione per quanto riguarda il corpo deforme che ci fornisce la letteratura,attraverso il nudo che ci viene descritto da MARCO ANTONIO BAZZOCCHI nel testo "CORPI CHE PARLANO.IL NUDO NELLA LETTERATURA ITALIANA DEL NOVECENTO".
    Il corpo nudo dice la verità,il corpo vestito segue gli inganni della fantasia.
    Anche la stessa ELSA MORANTE nel suo romanzo "ARCOELI" inserisce una scena tragicomica per rappresentare il corpo materno.
    Anche l'opera PASOLIANA riflette molto sul corpo grottesco,ma bello che parla anche senza dialoghi;ma è il cinema di PASOLINI, non la letteratura a portare la nudità,la sessualità come nucleo centrale del discorso nasce cosi il procedimento della prosopopea.
    Anche CALVINO si avvicina a ciò con "LA GIORNATA D'UNO SCRUTATORE" nella quale la descrizione del mostruoso si mescola ad una sensazione di allucinazione.
    EDUARDO SANGUINETI con "ULTRACORPI" ci parla dell'invasione di un corpo nel corpo,descrivenzo la gravidanza della moglie.
    Ma ancora, la deformazione la riscontriamo anche all'interno dell'arte,che non parte da una concezione di bellezza ma dal brutto.
    In particolare nell'ottocento l'arte si presentava come una caduta nel quotidiano fino a diventare mostruosità,tipiche erano le frasi "assurde" nel quale veniva decantato il brutto che in effetti rappresentava la vera bellezza,tra gli esempi vanno citate le forme di FERNANDO BOTERO,nel quale tutti gli individui che animano le sue opere incarnano l'emblema "del personaggio popolare"incurante dei pregiudizi continua la sua vita,o ancora la VENERE DI WILLENDORF,le sculture minimaliste di GIACOMETTI.
    l'arte pone al centro il corpo che sta soffrendo che chiede aiuto,lo fa anche attraverso quello che poi si riscontra nell'attuale società,cioè la richiesta sempre maggiore di quel "corpo perfetto" che viene tanto esaltato dai mass media che al loro interno portano delle contraddizioni perchè se da un lato ci mettono al corrente sui rischi in cui il corpo va incontro in una cattiva alimentazione, dall'altro con le innumerevoli trasmissioni culinarie presenti ogni giorno nelle reti mediaset e rai, ci pongono di fronte molte ricette da ripetere a casa.
    E' allora si viene a formare in particolare negli adolescenti una visione del tutto distorta,che porta poi come sostiene ROSY BRAIDOTTI:A MORIRE PER LA STESSA MALATTIA CIOè LA FAME.
    Oggi,piu che mai,ci vorrebbe quella che POPPER nel testo"cattiva maestra televisione",chiama la figura del mediatore che lo possa fare con l'adulto/bambino per poter far si che non ci siano dei fraintendimenti.
    Oggi la magrezza e il rigido controllo del peso vengono glorificati,mentre la corposità viene vista come non salutare.
    Il tutto viene poi incoraggiato da questi modelli che ci propongono come le modelle che incarnano la perfezione per milioni di ragazzine che cercano con diete estenuanti di arrivare al loro peso, si è vista anche la recente morte della modella fotografata da TOSCANO ULIVIERI,oppure KATE MOSS.
    Molto spesso il corpo,in particolare quello femminile, ha subito notevoli trasformazioni portate proprio da canoni presentatoci nell'odierna società oppure dagli usi e costumi della popria cultura.
    CE' bisogno di un giusto equilibrio tra quelli che sono i mezzi di comunicazione ,i messaggi che vengono mandati,perchè è anche vero che attraverso il corpo ci si rappresenta,cosi come ha fatto SIMONA ATZONI, che per me durante questo corso ha rappresentato un grande esempio resiliete di" potercela fare"perche non si è arresa a quello che il destino le aveva riservato,il non avere gli arti superiori è riuscita ad esprimersi con il suo corpo lo ha fatto nell'ambito della danza,ma anche con la pittura,ha raccontato la sua malattia e come lei un altro grande esempio è stato papa wojtyla.



    fonti citate:FLORIANA BRIGANTI nozioni introduttive di pedagogia della disabilità le potenzialità della resilienza.
    collegamento con 2 laboratori:arte e disabilità,immagini sulla diversità.
    ricerche da internet su wikipedia.


    Ultima modifica di Annamaria d'avino il Sab Mag 21, 2011 2:51 pm - modificato 1 volta.
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 4 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  Roberta Sorrentini Lun Mag 16, 2011 8:44 pm

    L’ibrido è un individuo generato dall’incrocio di due organismi che differiscono tra loro per più caratteri. Ibridazione come trasformazione poiché senza trasformazione non vi può essere sviluppo. In questa sede parliamo di “IBRIDO TECNOLOGICO” , ricordiamo il CYBORG termine coniato da Manfred Clynes 1960, ovvero la contaminazione tra naturale e artificiale e quindi tra Uomo-Macchina. Non si tratta più usare gli artefatti tecnologici ma di conviverci all’interno del corpo biologico. La macchina diventa quindi parte integrante del corpo. Con l’ibridazione nei secoli si è associata la capacità umana di costruzione di mostri, l’uomo meccanico o la macchina-umana. Chi si era spaventato o era avverso alle nuove tecnologie, affermava che, negli anni ottanta, i robot e le macchine avrebbero finito per sostituire gli uomini. Molti sono stati gli autori che hanno contribuito ad affermare il loro pensiero a riguardo: Joel De Rosnay afferma che il terzo millennio sarà l’epoca del CYBIONTE ovvero un macroorganismo costituito da uomini e macchine; Trova d’accordo con lei anche Cavarero la quale afferma che la tecnologia è in grado di aprire l’orizzonte ad un nuovo soggetto UOMO-ANIMALE-MACCHINA e Donna Haraway che introduce il concetto di cyberpunk (Nei racconti degli autori di Mirrorshades sono molto frequenti i personaggi che presentano innesti meccanici nel proprio corpo. Tecnologie che diventano parte integrante del corpo umano, aumentano le sue capacità, consentono azioni altrimenti impossibili. Il corpo umano cessa in questo modo di essere qualcosa di immutabile, naturale, e diventa un elemento modificabile e tecnologico). Esistono diverse creature artificiali le cui caratteristiche si intersecano e si confondono nella definizione di cyborg e sono :UMANOIDE, ANDROIDE E ROBOT. Queste figure differiscono dai cyborg in quanto quest’ultimi hanno una quantità di parti tecnologiche, organiche e, in certi casi, umani. Le macchine cibernetiche hanno poteri sensoriali e capacità di connessioni eccezzionalmente nuovi che stanno trasformando il concetto di umanità. La tecnologia ci è penetrata così a fondo nel corpo e nella mente che non la «vediamo» più, e questa sua «invisibilità» le consente di produrre effetti ancora più profondi come afferma Giuseppe Longo, che insegna Teoria dell' informazione all' Università di Trieste, ha pubblicato anche numerosi racconti e romanzi, con frequenti incursioni nel campo della fantascienza. Vediamo quindi che siamo in un periodo dove non si riesce a distinguere più la fantascienza dei racconti sui robot e sulla loro “vera” esistenza.
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    Messaggio  maria carmela iazzetta Lun Mag 16, 2011 11:33 pm

    l'argomento che ho scelto è:l'immagine del corpo perfetto sfumature.
    Il contesto culturale di oggi e un elemento determinante per la formazione degli adolescenti.Le perime forme di informazione sono sempre piu fondate sul mondo dell'apparenza e dell'esteriorità.Tali mezzi giocano un ruolo importante nei porbelmi legati all'immagine negativa corporea.I mass-media quotidianamente propongono modelli estetici spesso irrealizzabili per la maggior parte della popolazione;In tali contesti rilevante e l'idealizzazione della "magrezza",andando a costruire così un immagine di se strettamente legata a tratti fisici che vedono e pongono la magrzza come segno di valore e di bellezza:<<magro è bene,grasso è male!>>.Contrariamente a ciò la televisione e i mass media danno grande risalto al consumo di cibi iper-calorici che ovviamente richiamano ad una condizione di sovrappeso.
    Il predominio dell'immagine,che in questi ultimi decenni sembra sempre piu condizionare lo stile di vita e le relazioni interpersonali ha enfatizzato l'attenzione al corpo.
    Il "corpo perfetto" è diventato così non solo l'ideale di riferimento ma anche un modo basilare per emergere nella vita.Tutto gira intorno al corpo come fonte di autonomia,di controllo e di sicurezza.Le donne,in particolare le ragazze sono molto sensibili al giudizio degli altri e il valore personale e maggiormente legato all'immagine esteriore.Per le ragaze sopratutto il corpo e un potente mezzo di comunicazione e relazione,essere magre significa quindi essere accettate.La persona infatti pensa di poter essere accettata presentando così di aver la minima "smagliatura"!
    E' presente ormai nei paesi occidentali la pressione sulla amgrezza legata strettamente alla bellezza,così in conflitto il conflitto venutosi a crearefra la cultura dei mass-media e la fisiologia porta inevitabilemtne sempre più donne ad essere insoddisfatte della propria immagine.Difatti in una cultura in cui l'immagine diventa fondamentale,l'aspetto fisico viene ad essere il perno su cui ruota la possibilità di paicere a se stessi e agli altri;sentirsi brutti può rappresentare una catastrofe e generare addirittura vergogna e ineguatezza.Il problema e che in questa società la bruttezza non è "ammessa" ,si esaltano invece,modelli estetici molto vicini alla perfezione,tanto da introdurre le persone ad avere una bassissima stima di loro stessidovendo appurare la loro imperfezione estetica rispetto ai modelli dominanti.Il tema della bruttezza e stato discusso anche da(cit.)S.Freud,il quale afferma che la bruttezza provoca pertubazione mentale,in quanto stimola l'emergere di contenuti incosci noscosti rimossi perche proebiti,come l'aggressività,la cattiveria l'avidità ecc...;la bellezza al contrario evoca contenuti come l'altruismo e la bontà.Anche nelle fiabe viene esaltato tale mito:i Buoni sono anche Belli.Per citarne qualcuna nel caso del brutto anatroccolo so trattava di uan falsa bruttezza che lo portava all'emarginazione...ma trasformatosi in un cigno riscatta ampiamente l'equivoco di cui era stato vittima...un altro esempio lampante che introduce il concetto di mostruosita e anche la fiaba del gobbo di Notre-Dame.
    Paradossalmente la paura della bruttezza che e paura del rifiuto puo generare bruttezza,chi si sente rifiutato perche brutto è rifiutato.Nei casi di anoressia e bulimia questa paura e molot frequente...in ogni caso il copro diventerà brutto provocando il rifiuto che temeva.Esempio plateale di tale condizone e la ragazza protagonista del film Bricole(gia cit. in uno dei laboratori).
    A mio parere credo che la bellezz può essere intesa anche come bellezza d'animo oltre che all'aspetto esteico.E' incredibile pensare come sia universale il suo significato e al tempo stesso soggettiva la sua interpretazione.Ognuno di noi ha il suo concetto di bellezza ma a volte questo può essere notevolmente influenzato non soltanto da chi ci sta accnto,ma anche dagli stessi strumenti di comunicazione.Ogni giorno ci vengono porposti dei modelli di bellezza diversi ma al tempo stessi simili in una cosa sola,ossia nel suo aspetto "plastificato",definito second i media,"BELLO".
    Una volta non era così schematico,anzi,si apprezzava una persona esattamente per il contrario,ovvero percheè nella sua diversità c'era qualcosa che riusciva ad attrarre.Fortunatamente non tutte le persone di questo mondo ritengono bella la perfezione,ma apprezzano una persona esattemente per come appare nei suoi pregi e nei suoi difetti.Perche per quanto ci potremmo sforare,l'essere umano non sarà mai perfetto poichè nella è nella perfezione che l'essere umano termina di essere tale.
    dovremmo tutti imparare ad apprezzare l'insieme di ogni cosa e non soltanto le cose che più ci piacciono o ci colpiscono:la bellezza risiede maggiormente nel cuore e negli occhi!!! flower
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 4 Empty Re: SINTESI ULTIMO ESERCIZIO

    Messaggio  Daniela Caiazzo Lun Mag 16, 2011 11:37 pm

    Ho realizzato una sintesi dell'argomento n.8 - Dematerializzazione per il preappello del 19 maggio come posso inviarla sul forum ?
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    Maria Rosaria Lombardi


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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 4 Empty Alimentazione e mass media

    Messaggio  Maria Rosaria Lombardi Mar Mag 17, 2011 12:25 am

    L'argomento che ho deciso di trattare riguardo a quest'ultimo laboratorio è l'alimentazione e l'influenza dei mass media nella società contemporanea.

    "Analizzando la società dei consumi, l'unico cambiamento è prospettico:
    prima il corpo doveva servire, ora è l'individuo ad essere al servizio del proprio corpo" (Baudrillard)


    Il contesto culturale nel quale siamo inseriti è un elemento determinante per la formazione degli ideali, delle convinzioni e delle aspettative degli adolescenti. Le fonti primarie di informazioni, quali riviste, televisione, radio, internet, sono sempre più fondate sul mondo dell'apparenza e dell'esteriorità, e non sui contenuti e sui messaggi costruttivi per la crescita e la formazione dell'individuo.
    Tale influenza nel corso degli anni ha influito ed ha influenzato sempre di più l'essere umano, plagiandolo ed imponendo determinati stereotipi diventati canoni di una moda troppe volte negativa sulla mente umana.
    Le imposizioni in materia corporea, sono quelle di un corpo magro e slanciato, una magrezza estrema che di continuo vediamo esibita nei cartelloni pubblicitari da modelle poco più che teenager che dietro un corpo amorfo quasi ibrido, ostentano una bellezza imposta dai nostri tempi.
    Negli anni 60 appare per la prima volta il volto di twiggy modella londinese, famosissima per la sua magrezza, diventa famosa all'età di 17 anni per il lancio della minigonna. Da quel momento in poi tutte le riviste furono invase da quello stereotipo di donna, dalla figura esile, minuta, scattante.
    In pochi anni tale modello venne preso come punto di riferimento, si iniziava così a parlare di una nuova femminilità, di un nuovo essere donna. Un classico esempio ci viene fornito dalla modella Kate Moss, che durante le sfilate e campagne pubblicitarie ostentava un corpo de-femminilizzato, senza le forme del corpo femminile.
    Un corpo completamente lontano dai canoni della femminilità classica, ovvero prosperoso, fluido, giunonica, curvoso, che simboleggiava e inneggiava la fertilità, l'essere donna in tutto il suo splendore. (Laboratorio arte).
    L'influenza dei mezzi di comunicazione hanno un effetto negativo sulla mente dell'uomo, diseducativa, fornisce un'infomazione alimentare scorretta a proposito di cibo e cucina, compromettendo così le abitudini culinarie degli italiani. Molti specialisti dell' alimentazione sostengono che gravissimi sono i disturbi psicofisici del pubblico televisivo.
    Infatti Karl Popper parla di CATTIVA MAESTRA TELEVISIONE, afferma che per far televisione occorre "una patente" e di "una giusta mediazione" tra adulto\bambino nel filtrare i contenuti.
    Gli adolescenti sono i primi ad assorbire questa influenza negativa, sono molte e troppe le pubblicità e le propagande che mostrano un corpo magro e muscoloso come apice del bello. Dalle ricerche che ho effettuato anche internet non è una buona maestra per i ragazzi\e, vi sono alcuni siti come: PROANA E PROMIA, inneggiano all'anoressia e alla bulimia, contengono messaggi delle ragazze, le loro storie, i loro “diari alimentari”, da cui emerge un’attenzione ossessiva all’assunzione giornaliera (bassissima) di calorie, per raggiungere il traguardo del “peso ideale” di 40 o, a volte, addirittura 30 kg. Sono poi riportati i racconti degli episodi di binge (abbuffate), che avvengono in pochi minuti o in ore, in cui viene ingerita tutta insieme ogni sorta di cibo, dolce e salato, cotto o crudo, perfino surgelato.
    Non mancano poi i “comandamenti” per raggiungere la perfezione della magrezza e i consigli per eliminare le calorie acquisite: attività fisica ossessiva, auto-induzione del vomito, uso spropositato di lassativi.
    Ma anche suggerimenti su come ingannare gli altri (in primo luogo i familiari), facendo in modo che non si accorgano del problema.
    L’aspetto più preoccupante è che in questi siti l’anoressia e la bulimia sono presentati come una scelta individuale, assolutamente positiva, che altre persone possono condividere, anziché come un disturbo che può portare a gravissime conseguenze.
    Il problema che riscontra la Braidotti è che alla fine, dai due lati del mondo, si muore per la stessa malattia: la fame; quindi possiamo mettere a confronto due realtà, due piaghe del nostro secolo quello della "fame" per il raggiungimento di una bellezza endonista imposta (anoressia\bulimia) e quello della fame nel mondo, sofferta da numerose popolazioni.
    Sempre la Braidotti ci suggerisce di pensare alle tavole piene di cibo di un tempo, che venivano vissute come una forma di religione, quando i mass media non avevo ancora invaso le nostre vite e modificato il concetto di bellezza.
    Oggi l'ideale del corpo perfetto è diventato un punto di riferimento ed un modo per emergere nella vita.


    Campagna choc contro l'anoressia
    Oliviero Toscani torna a far discutere
    Armani: "Scelta giusta, vorrei poter conoscere questa ragazza".

    ROMA - L'anoressia ha gli occhi e il corpo nudo di Isabelle Caro: 31 chili di ossa, che da questa mattina campeggiano sui manifesti delle più grandi città italiane. Una sola foto, drammatica e controversa com'è nella storia dell'autore: Oliviero Toscani. E nella settimana della moda di Milano non poteva non far discutere "No anoressia", la nuova campagna Nolita realizzata dal fotografo milanese per il gruppo Flash&Partners. Una provocazione, ma soprattutto un allarme su una tragedia del nostro tempo. Ancora più sconvolgente perché a interrogarsi sul problema è il mondo delle passerelle, accusato da tempo di diffondere falsi miti di bellezza.

    La campagna. Non lascia spazio a interpretazioni la foto di Isabelle Caro. È lei la ragazza anoressica protagonista della campagna pubblicitaria di Nolita, il fashion brand del gruppo Flash&Partners. La modella francese ha accettato di esporsi nuda allo scatto di Oliviero Toscani per mostrare a tutti la realtà di una malattia che insieme alla bulimia, vede coinvolte oltre due milioni di persone in Italia. "Mi sono nascosta e coperta per troppo tempo - afferma Isabelle - adesso voglio mostrarmi senza paura, anche se so che il mio corpo ripugna". Una malattia lunga 15 anni, che l'ha ridotta a pesare 31 chili: "Le sofferenze fisiche e psicologiche che ho subito hanno un senso solo se possono essere d'aiuto - spiega la ragazza francese - a chi è caduto nella trappola da cui io sto cercando di uscire".

    Non è nuovo alle polemiche Oliviero Toscani, che spiega: "Io ho fatto come sempre un lavoro da reporter: ho testimoniato il mio tempo. Sono anni che mi interesso al problema dell'anoressia. Un tema tabù per la moda. Come l'Aids ai tempi . Adesso l'argomento tabù è l'anoressia". Quanto alle responsabilità, continua il fotografo milanese, il discorso è più complesso: "Io non credo che la moda abbia grandi responsabilità nel problema dell'anoressia, - conclude Toscani - è una cosa molto più ampia che riguarda tutti i media e in particolare la televisione, che propone alle ragazze modelli di successo assurdi ".

    Le reazioni. Apprezzamenti ma anche dissensi. La campagna di Nolita divide, com'è nello stile di Toscani. Sostegno arriva dal ministro della Salute, Livia Turco. "Apprezzo sinceramente sia i contenuti che le modalità di realizzazione. Un'iniziativa come questa è uno strumento da prendere in assoluta considerazione". Reazioni anche dalle passerelle milanesi, dove è in corso la settimana della Moda. "Credo che queste campagne con immagini così dure e crude siano giuste, opportune". A pensarla così è Giorgio Armani che esprime anche un desiderio: "Vorrei poter conoscere questa persona per capire i motivi che l'hanno portata all'anoressia". Dello stesso avviso anche i due stilisti Dolce e Gabbana che dicono: "Finalmente qualcuno dice la verità sull'anoressia, cioè non è un problema della moda, ma un problema psichiatrico".

    Critiche arrivano dall'Aba, l'Associazione per lo studio e la ricerca sull'anoressia, la bulimia e l'obesità. Secondo Fabiola De Clerq, presidente dell'associazione: "L'utilizzo di questa immagine è suscettibile di indurre fenomeni di emulazione e non aiuta certo i diretti interessati né le loro famiglie". Insomma, si accendono riflettori, che si spegneranno: "Poi le ragazze e i genitori si vedono sbattere in faccia le porte degli ospedali".

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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 4 Empty CONOSCERE L'HANDICAP

    Messaggio  mario montella Mar Mag 17, 2011 12:52 am

    Quando parliamo di disabilità la prima cosa da fare è quella di riflettere sulle parole che utilizziamo. Come afferma Canevaro "un buon utilizzo dei termini è molto importante". E' fondamentale quindi conoscere e distinguere parole e significati:
    -disabilità: si intende l'incapacità, conseguente alla menomazione, di svolgere determinate funzioni o compiti considerati "normali" per un individuo.
    -La menomazione è una perdita o anormalità a carico di una struttura o funzione psicologica, fisiologica, anatomica.
    -L'hadicap è la difficoltà che la persona con disabilità affronta nel confronto esistenziale con gli altri, quel disagio sociale, quella condizione di svantaggio conseguente ad una menomazione/disabilità che, limita il soggetto e ne impedisce proprio l'adempimento del ruolo "normale" in relazione all'età e al sesso.
    Caratteristiche dell'handicap:
    -il significato assunto da una situazione o esperienza individuale quando si scosta dalla normalità
    -la discrepanza tra l'efficienza del soggetto e le aspettative di efficienza sia dello stesso soggetto che del gruppo a cui egli fa parte
    -la socializzazione di una menomazione o di una disabilità e come tale riflette le conseguenze culturali, sociali, economiche, ambientali che per l'individuo derivano dalla presenza di menomazione e della disabilità.
    Introducendo il discorso di handicap, ciò che mi tocca particolarmente è l'autismo: disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del cervello.
    I bambini autistici hanno difficoltà a comunicare o interagire con gli altri e nel relazionarsi col mondo esterno, poichè hanno comportamenti ripetitivi e stereotipi (vivono in un mondo tutto loro). L'autismo colpisce un bambino su 150; di questi 4 su 5 sono maschi.
    Non si può guarire dall'autismo, ma possiamo migliorare la vita di questi bambini attraverso il DENVER MODEL, un modello attivato in età pre-scolare, basato sull'approccio evolutivo in cui l'intervento è centrato sul bambino per favorire la sua capacità di iniziativa, la sua motivazione e partecipazione nell'ambiente in cui vive.
    Una figura essenziale nella vita del bimbo autistico è rivestita, oltre che dai genitori, dall'educatore; sarà fondamentale però costruire una stretta collaborazione tra tutti coloro che affiancano il bambino (genitori, educatore, medici, specialisti).
    PEDAGOGIA DEI GENITORI: RISORSA PER L'EDUCAZIONE E LA FORMAZIONE
    Valorizzazione delle competenze educative dei genitori: lo strumento è la narrazione: si chiede
    ai genitori di esporre il percorso educativo che hanno precedentemente compiuto, senza forzature; questo permette di analizzare i momenti del percorso umano. Per i genitori sarà il momento di fermarsi e fare il punto della situazione ciò sarà utile non solo a loro, ma anche a coloro che li seguono durante il percorso. Importante è stringere un'amicizia con loro, chiarire e spiegare con serenità lo scopo della ricerca, metterli al corrente delle ragioni che spingono loro
    a chiedere queste testiomonianze, renderli partecipi, corresponsablili dell'indagine.
    Fondamentale per la formazione dei genitori è la flessibilità che permetterà un miglior rapporto con educatori, medici e specialisti; ma più di tutto agevolerà costoro indirizzandoli verso le migliori scelte da adottare verso il bambino.
    L'EDUCATORE
    E' una figura che genericamente contribuisce alla crescita umana delle persone. L'attività puo essere rivolta a persone che vivono disagi come: carcerati, anziani, disabili, tossicodipendenti, ma anche nelle case famiglia abitate quasi sempre da bambini e/o adolescenti con una situazione complicata alle spalle.
    L’intervento dell’educatore è complesso e articolato in quanto esercita quotidianamente un ruolo di mediazione tra i bisogni degli utenti e le risorse professionali e strumentali messe in campo dalla scuola e dal territorio. Comporta la capacità di essere flessibile e in grado di interagire con diversi interlocutori senza mai dimenticare i confini e le peculiarità del proprio ruolo, infatti la sua funzione è quella di mettere in atto programmi educativi e riabilitativi in relazione con altre figure, quali la famiglia, l'assistente sociale, la scuola, il medico, lo psicologo: in questo modo, grazie ad una fitta rete di comunicazione si faciliterà la crescita educativa del soggetto.
    L'educatore:
    -è un esempio, una figura di riferimento per l'educando, non per questo però deve tendere a schiacciare la sua personalità, anzi, dovrà esser bravo nel metterlo a proprio agio facendolo sentire alla pari;
    -dovrà fare attenzione quindi ad ogni sua azione, in modo tale da non diffondere cattivo esempio;
    -deve essere una guida e avere quindi la capacità di creare un clima sereno, nel quale vi sarà uno spazio per la libera espressione dell'educando.
    L'educatore è quindi, saper trasmettere tutto ciò che è stato sopra elencato, attraverso: amore(educare=amare), pazienza, sensibilità(quindi empatia), umiltà, apertura mentale interesse/cultura, socialità, flessibilità, ironia ed autoironia, positività.
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 4 Empty MASS MEDIA E ALIMENTAZIONE

    Messaggio  mariagaglione Mar Mag 17, 2011 8:29 am

    SCHEMA RIASSUNTIVO : MASS MEDIA E ALIMENTAZIONE

    - IMMAGINE DEL CORPO PERFETTO (CAP.5 DEFORMAZIONI DA NOZIONI)

    - LABORATORIO ARTE E DISABILITA':VENERE DI WILLENDORF

    - LABORATORIO IMMAGINI DIVERSITA':OLIVIERO TOSCANI, ISABELLE CARO

    - ARTICOLO: "PERCHE' LA GENTE SAPPIA E VEDE"

    - ALIMENTAZIONE E MASS MEDIA:POPPER E BRAIDOTTI (CAP.5 DEFORMAZIONI DA NOZIONI)

    - TECNOLOGIE ESTENSIVE : MCLUHAN E TURKLE (CAP.2 CORPO)


    Il contesto culturale nel quale siamo inseriti è determinante per la formazione di ideali,convinzioni e aspettative degli adolescenti.
    Le fonti prime di informazione sono sempre più fondate sul mondo dell'apparenza e dell'esteriorità,ciò scaturisce problemi legati all'immagine corporea negativa e al modo scorretto di alimentarsi.
    I protagonisti della pubblicità come le modelle forniscono modelli estetici spesso irrealizzabili per la maggior parte della popolazione,dove la magrezza viene "glorificata".
    Da un lato la pubblicità e la televisione diffondono l'idea che il corpo femminile è bello solo se magro e quello maschile solo se tonico e asciutto, dall'altro la lotta al grasso ,giudicato sbagliato e brutto, è costante.
    E' necessario insegnare ai giovani ad avere un giusto rapporto con il cibo per poi aiutarli a correggere le loro errate abitudini alimentari.Inoltre l'errore dei media è il non mostrare il lavoro che viene fatto dietro queste immagini all'insegna della magrezza, come l'esercizio fisico,il trucco,il fotomontaggio,che portano al risultato finale.
    In questo modo sono sempre di più le donne insoddisfatte della propria immagine corporea,ed è per questo che occorre scoraggiare i media ad usare modelle ed attrici considerate in sottopeso dai medici.
    Negli anni '60 appare per la prima volta TWIGGY,modella,attrice e cantante londinese,nota per la sua immagine magra,e diventa famosa a 17 anni con il lancio della minigonna.Da qui tutte le riviste inizieranno ad "utlizzare" modelle magre,in riferimento a Twiggy.
    Con i media si sono cominciati a manifestare i primi disturbi legati all'immagine corporea,attraverso diete alimentari dimagranti,alla continua ricerca del "corpo perfetto".
    Questo corpo estremamente magro va contro i canoni classici della femminilità,da esempio la VENERE DI WILLENDORF , dove vengono messe in risalto le forme, la vulva e il seno molto gonfi e pronunciati che riportano al tema della fertilità,in contapposizione con l' immagine della ragazza anoressica.
    La magrezza non deve essre vista solo come bellezza ma anche come deforme,dal momento che le modelle anoressiche rappresentano un prtotipo di bello che diventa mostruoso.La modella anoressica KATE MOSS fu negli anni '80 emblema della mancanza di carne ,con un corpo senza forme femminili.
    Da allora l'anoressia è diventata una temdenza molto diffusa nella moda,e a causa di ciò nel campo clinico sono aumentati i digiuni,le diete e le pratiche per lo svuotamento del corpo.
    In riferimento a ciò propongo questo articolo sull'anoressia: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200709articoli/26059girata.asp .
    In questo articolo si parla della campagna shok di No-li-ta di Oliviero Toscani,contro l'anoressia,la cui protagonista è ISABELLE CARO ,una modella francese anoressica.Questa campagna si rivolge in particolare alle giovani donne , con un messaggio molto chiaro su ciò che provoca l'anoressia.Inoltre Toscani ritiene che le cause dell'anoressia non vanno ricercate solo nella moda,ma sono estese a tutti media,in particolare alla tv,che propone alle ragazze modelli di successo assurdi.
    Il problema che riscontra la BRAIDOTTI a tal proposito è che alla fine ,ai due lati del mondo si muore per la stessa malattia,ovvero la fame,per eccesso o mancanza.
    Nei mass media c'è un grande controsenso,da un lato questi cercano di ovviare alle cattive abitudini alimentari (obesità,anoressia e bulimia),da un altro lato favoriscono una campagna pubblicitaria che incoraggia queste patologie.
    Uno dei dibattiti sui nuovi mass-media è quello degli APOCALITTICI,ovvero coloro che non accettano la tecnologia, e degli INTEGRATI coloro che accettano la tecnologia.
    KARL POPPER ,nel 1994 ,nel testo "cattiva maestra televisione",mette in risalto l'esigenza di una "patente per fare televisione" e di una mediazione tra l'adulto e il bambino nel filtrare i contenuti.
    Numerosi sono i dibattiti su quanto la televisione influisca sul nostro modo di essere e di pensare,il rischio è che il rapporto con i media e con la comunicazione tecnologica li renda sempre più incapaci di rapportarsi direttamente con gli altri.
    A tal proposito mi ricollego alle TECNOLOGIE ESTENSIVE,intese come ampliamento del corpo.
    Attraverso lo sviluppo delle tecnologie è cambiato il rapporto tra l'uomo e gli strumenti tecnologici,apportando delle modifiche ai nostri comportamenti,alle nostre abitudini e al nostro modo di comunicare.
    Esprimiamo le nostre opinioni solo attraverso mezzi ,come una chat o un forum,per timore o solo per non essere giudicati.Questo provoca la perdita della nostra identità,non siamo aperti al confronto diretto e al dialogo con gli altri.
    Il discorso della tecnologia come estensione del corpo è stato affrontato da MCLUHAN,la sua frase più nota è "il mezzo medium è il messaggio",ovvero qualsiasi tecnologia è estensione e potenziamento delle facoltà umane,modificando la nostra percezione della realtà e della cultura e a volte diffondendo notizie sbagliate.
    Importante è anche il contributo di TURKLE il quale ,studiando il rapporto tra l'uomo e le tecnologie ,afferma che non bisogna lititarsi a studiare come le tecnologie potenziano l'uomo,ma anche come l'uomo muta e si adatta a tali tecnologie nel suo essere nel mondo.
    Vorrei concludere dicendo che questo tema, mass media e alimentazione, è sempre acceso e sono sempre di più le ragazze che purtroppo muoiono a causa di una cattiva alimentazione, e nonostante ciò i media continuano a favorire la magrezza,ormai divenuto un ideale di bellezza assoluto.

    Maria Gaglione

    Spero che vada bene prof. aspetto una sua conferma.
    Grazie mille di tutto. Very Happy


    Ultima modifica di mariagaglione il Mer Mag 18, 2011 2:40 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  claudia cancro Mar Mag 17, 2011 9:05 am

    L'argomento che ho scelto per il 19 maggio è L'immagine del corpo perfetto:sfumature.
    Dopo aver introdotto l'argomento mi collego a McLuhan(tecnologie estensive),poi a Braidotti(testo:In Metamorfosi) ,per quanto riguarda invece i laboratori,mi ricollego a quello dell'emarginazione e dell'arte e diversità con la "venere di Willendorf".
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    Messaggio  mariacantice Mar Mag 17, 2011 9:22 am

    L'aromento che ho deciso di portare è la resilienza. Spiega inizialmente cos'è la resilienza per poi collegarmi con i laboratori di Simona Atzori e Pistorius.
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    SINTESI ULTIMO ESERCIZIO  - Pagina 4 Empty il corpo e le tecnologie

    Messaggio  Alda Falco Mar Mag 17, 2011 9:37 am

    inizio con una piccola premessa sulle tecnologie partendo da "Il corpo tecnologico di Capucci ", il Se digitale di Granelli collegandomi alle tecnologie estensive integrative e invasive e ai laboratorio di Pistorius e Avatar e in fine il corpo nella disabilità con riferimenti a Anna Maria Murdaca in "Cervello ,mente e corpo" e Gramelli " Le pedagogie del corpo:"
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    Messaggio  AlessandraCarfora Mar Mag 17, 2011 1:49 pm

    Nel mio percorso: Immagini del corpo perfetto: sfumature,inizio prendendo spunto dal libro nozioni. Seguo con delle mie riflessioni e con notizie prese da internet e qualche giornale. Infine integro due laboratori: immagini diversità e tecnologie invasive.

    Il contesto sociale nel quale siamo inseriti,è un elemento determinante per la formazione degli ideali,delle aspettative e delle convinzioni degli adolescenti.Le fonti prime di informazione,quali riviste,tv,radio,sono sempre piu’ fondate sul mondo dell’apparenza e dell’esteriorita’,che non sui contenuti e sui messaggi costruttivi per il senso critico dell’individuo. Numerosi studi,indicano che questi mezzi giocano un ruolo importante nei problemi legati all’immagine corporea negativa,al modo scorretto di alimentarsi.Vengono glorificati la magrezza ed il controllo del peso,mentre la corposità viene vista come non salutare,immorale ed esteticamente brutta.A questo condizionamento sono esposte soprattutto le donne il cui ruolo si alterna tra quello tradizionale;brava moglie e madre e quello moderno,basato sui concetti di efficienza e bellezza.Il grasso,per le donne,mostra la loro personale responsabilità di essere deboli,quindi per le donne dimagrire significa essere forti e vicnenti.In passato,il modello di fisico attraente,era quello corposo,con forme,predisposto alla maternità,oggi invece nell’immaginario maschile,la donna capace di trasformare il proprio corpo durante la maternità,è qualcosa di mostruoso:madre e mostro. Occorre scoraggiare i media ad usare modelli considerati gravemente sottopeso dalla comunità medica.

    La magrezza estrema è la nuova moda di Hollywood e non solo, Piu’ si è magre,piu’ si è famose. Le attrici si sforzano di avere corpi da sedicenni. Non si ammette che le celebrità siano persone normali,percio’ se uno ingrassa si spara a zero. Cho dovrebbe fare il mea culpa,è soltanto il mondo dei media. La magrezza ossessiva è una malattia e va combattuta. Negli anni ’80 la modella Kate Moss,si presentò come anoressica. Modelle come la Moss,sono morte sulla passerella,come la modella uruguayana Luisel Ramos,morte per anoressia e qualche mese piu’ tardi anche sua sorella.

    Nel laboratorio immagini diversità,fatto a gruppo,abbiamo scelto il tema dell’anoressia.
    L’anoressia è il disagio femminile per eccellenza,quel modo autodistruttivo attraverso cui esprimere un conflitto sepolto nella profondità della propria anima.In questa società è l’apparire quello che conta.La pubblicità,l’industria della moda e dello spettacolo,sono gli unici punti di riferimento,laddove tra l’essere e l’apparire,conta solo cio’ che si vede. I sentimenti e le relazioni passano in secondo piano,bisogna innanzitutto adeguarsi a modelli dominanti ,a diventare cio’ che gli altri vogliono che diventiamo.

    Il secondo laboratorio che integro è : tecnologie invasive.
    Le tecnologie invasive sono un’invasione del corpo umano. Il nuovo individuo si sdoppia nel digitale. Il soggetto è occupato,invaso dalla tecnologia ed è cyborg. E’ metà uomo,metà tecnologia,possiede cioè un innesto o una protesi,che puo’ essere anche una protesica estetica,come quella al seno. Capucci dice che un corpo che sente l’esigenza di attrezzarsi di artefatti e protesi,è perché è forte il desiderio in lui di rendere piu’ facile la propria esistenza. In questa società siamo orientati verso una corsa alla perfezione. Come dice Remaury abbiamo tre obiettivi: salute,giovinezza e bellezza.


    Professoressa mi scusi per aver scritto il percorso oggi,ma ho avuto un problema col pc. Solo adesso ho letto la sua risposta alla mia mail per poter esporre la relazione domani.


    Ultima modifica di AlessandraCarfora il Mar Mag 17, 2011 4:47 pm - modificato 1 volta.
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    Messaggio  Schiano di Cola Maria P. Mar Mag 17, 2011 3:54 pm

    Ho deciso di trattare l’argomento “corpo abitato e luogo percettivo” cominciando con l’introdurre la pedagogia del corpo affrontata da Gamelli e proseguire sull’importanza del processo formativo e dell’educazione fisica in particolare, attraverso cui si scopre e si sperimenta il corpo riprendendo il laboratorio su Pistorius, evidenziando il valore educativo dello sport visto come autentico spazio educativo. Poi Soffermarmi e approfondire la relazione educativa (esperienza relazionale- anche tra educatore e educando), con accenni sull’educare al disabile e sulla nozione di disabilità. Concludendo con il corpo quale strumento per relazionarsi e comunicare facendo riferimento al laboratorio sull’Atzori, esempio di resilienza.
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    Messaggio  Federica Spalice Mar Mag 17, 2011 4:24 pm

    Salve prof. come accennatole per email le scrivo i punti della mia relazione corretti:
    Accenni teorici sulle diverse tipologie di tecnologia
    La domotica e il laboratorio abinato
    Il rapporto tra domotica e barriere architettoniche + laboratorio (barriere architettoniche e Adele)
    Il contributo teorico di Andrich
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    Messaggio  LuciaDeGregorio88 Mar Mag 17, 2011 7:17 pm

    prof io ho scelto l'argomento 4 considerazioni su salute e benessere.il percorso che intendo fare è quello di partire con il concetto di stato di salute per l'OMS ,parlando dell'icf e dell'import del contesto sociale ,mi rialaccio nel discorso ad A:Murdaca testo Complessità della persona e disabilità esponendo il suo pensiero,poi parlo del paradigma del benessere della M.,relazione educativa,ruolo dell'educatore ,l'import della domotica e delle tecnologie ,resilienza .durante il discorso cito anche i vari laboratori ed esampi trattati in aula....
    secondo lei va bene o devo aggoingere qualcosa??
    a giovedì prof.sperando che quest'ansia passi in fretta Wink
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    Messaggio  dianascione Mar Mag 17, 2011 9:04 pm

    ALIMENTAZIONE E MASS MEDIA

    Oggi giorno l’attenzione è completamente focalizzata sull’uso improprio dei mass media:questi se cercano da un lato di rimediare alle cattive abitudini alimentari(obesità,anoressia,bulimia),dall’altro sono gli stessi mezzi di comunicazione che incoraggiano queste patologie.
    Purtroppo la televisione non da una corretta informazione alimentare per il cibo e la cucina,e questo è ampliamente dimostrato da qualunque rete televisiva,dove ogni giorno viene proposta una variegata informazione culinaria:ricette su ricette eseguite da chef professionisti,suggerimenti sul modo di servire i piatti in tavola.I telespettatori sono invogliati a provare i cibi proposti in televisione,non rendendosi conto che la realtà quotidiana è differente.Nella maggior parte degli spot pubblicitari si evidenzia la continua contraddizione del mezzo televisivo;poiché da un lato viene sottolineata la perfezione delle modelle/i che esibiscono sempre la magrezza e la forma fisica statuaria,mentre dall’altro viene sponsorizzato un prodotto che inneggia alle cattive abitudini alimentari(snack spazzatura).
    Karl Popper già nel 1994 ne parlava nel testo”Cattiva maestra Televisione”,mettendo in risalto l’esigenza di una patente per far televisione e di una mediazione adulto/bambino nel filtrare i contenuti proposti.
    Numerosi studi indicano che le fonti prime di informazione(tv,radio,mezzi multimediali)giocano sul ruolo fondamentale nei problemi legati all’immagine corporea negativa,al modo scorretto di alimentarsi e alle pratiche non salutari per il controllo del peso corporeo. I protagonisti della pubblicità ostentano quasi sempre corpi perrfetti,spesso irrealizzabili,per la maggior parte della popolazione.Spesso l’esser magri è l’obbiettivo da raggiungere per seguire i modeli proposti dalla televisione,mentre l’opulenza viene vista sempre con negativitò,come bruttezza.
    L’aspetto divergente dei mass media è quello di idealizzare la bellezza con la magrezza,ma allo stesso tempo la lotta al grasso è costante,ed è rapresentata quasi dall’idea del mostruoso.
    Poiché l’immagine è il punto focale,tutta l’attenzione è sul corpo.Sfortunatamente il corpo “perfetto” è diventato il requisito fondamentale per emergere nella vita.
    I continui messaggi che fanno riferimento all’idea di magrezza sono proposti come qualcosa di raggiungibile,non viene esposto il difficile e costante lavoro che si cela dietro quell’immagine di perfezione. Tutto questo è ingannevole,poiché viene evidenziato il bisogno di aderire quel canone per essere apprezzati nella vita.
    I media dovrebbero essere scoraggiati ad usare modelle e attrici gravemente sottopeso poiché potrebbero implicare una diminuzione dell’insoddisfazione corporea nella popolazione. La magrezza non è solo bellezza.Può essere anche deformità,malattia.Le modelle anoressiche ne sono un esempio. Il bello come può diventare mostruoso. La mgrezza derivante dalla malattia anoressia/bulimia in poco tempo si è imposta come nuovo modello di femminilità:la magrezza come plus valore.

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