1. laboratorio 3 marzo 2011 Atzori

Ancora sulla resilienza.....
questo è invece un articolo che forse "esce" un pò fuori tema o meglio lo allarga, perchè riguarda gli immigrati; l'ho trovato interessante perchè tratta della resilienza in rapporto appunto ad un fenomeno che in questo momento storico costituisce una vera e propria emergenza per il nostro paese...emergenza che non può non interrogarci come operatori sociali.

31/03/2011 - La Stampa -
La resilienza degli immigrati
di Rosalba Miceli

http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/galassiamente/articolo/lstp/395853/

Vedere Simona Atzori, ballerina di danza classica e pittrice ,svolgere gran parte delle attività senza l'uso delle braccia mi ha molto colpita.Quando ballava, sembrava quasi che il suo problema fisico evidente era del tutto assente,poichè le sue gambe e il suo corpo esprimevano la passione per la danza.Osservandola ho provato tanta ammirazione,perchè ho pensato nulla è impossibile,i limiti che crea la mente della società possono essere superati .Mi è rimasto molto impresso il sorriso di Simona e il fatto che lei fa quello che realmente ama.

Durante la lezione abbiamo visionato dei filmati e quello che più mi ha colpito riguarda Simona Atzori,cioè un caso di resilienza.é stato un video ricco di emozioni e mi ha trasmesso una grande forza d'animo poichè lei nonostante il suo handicap,non si è mai arresa anzi,tanta vitalità esprime attraverso il linguaggio del corpo.Per me lei è un vero esempio per tutti noi che pur non avendo nessun problema fisico non riusciamo ad avere la sua stessa gioia di vivere.

Non ho potuto partecipare alla prima lezione del corso,ma conosco da tempo la storia di Simona Atzori e la ammiro tanto per la grandissima forza che ha, per tutte le cose belle che fa,ma più di tutto ammiro le sue capacità di ballerina,ha una sinuosità innata pur non avendo gli arti superiori!Veramente un talento!questo è uno dei video più belli ed emozionanti che ho trovato in rete e voglio condividerlo con tutti voi! https://www.youtube.com/watch?v=8usmMb5Wh8k&feature=related

DURANTE IL LABORATORIO ABBIAMO AVUTO MODO DI ASSISTERE ALLA PROIEZIONE DI TRE VIDEO. QUELLO CHE MI HA COLPITO MAGGIORMENTE E' QUELLO DELLA ATZORI, LA QUALE NONOSTANTE LA SUA DISABILITA' FISICA SIN DALLA NASCITA NON HA RINUNCIATO ALLE SUE PASSIONI..QUESTE PASSIONI SI POSSONO DEFINIRE PROPRIO LA SUA GRANDISSIMA FORZA DI COMBATTERE E ANCHE IL CORAGGIO DI NON ARRENDERSI PER RAGGIUNGERE I PROPRI OBIETTIVI, LIBERANDOSI DAL PESO DI STEREOTIPI E VINCOLI CHE L' AMBIENTE PONE.DI QUESTE PERSONE AMMIRO LA SOLARITA' , L' ENERGIA, LA VITALITA' CHE ESPRIMONO IN OGNI LORO MOVIMENTO ..... "LA VITA E' BELLEZZA, AMMIRALA, LA VITA E' SFIDA , AFFRONTALA, LA VITA E' UNA LOTTA ACCETTALA"........ QUESTO FORUM TRASMETTE EMOZIONI ,INSEGNA A RIFLETTERE E SOPRATTUTTO PUO AIUTARE ALCUNE PERSONE AD ACCETTARSI DI PIU MA SOPRATTUTTO A CAPIRE CHE NON C'E' VITA DA BUTTARE!
(PRENDI LA VITA CON TUTTA LA FORZA E VINCERAI)

simona atzori lei non ha nulla diverso da noi e niente meno di noi ha lottato tanto superando molti ostacoli una mamma scossa dall amore per suo figlio i due ballerini che si sono mostrati come dio li ha creati sono stati video coinvolgenti e tutto ciò pre dire che nella vita non bisogna mollare mai..........


circiello giusi stefania

conoscevo già la storia della Atzori poichè molte volte in tv ho avuto l'accasione di vederla e in cuor mio provavo molta pena nel guardarla..ma poi ho capito che lei non meritava la mia pena nè la mia tristezza nel vederla danzare o pitturare senza gli arti superiori,ho capito che la sua voglia di vivere era più forte della mia e non era giusto compiangerla..

Quante volte capita di lamentarsi perchè non ci si accontenta di ciò che si possiede e si vorrebbe sempre di più, ma quando poi si ascolta una persona come Simona Atzori, che nonostante tutto, ringrazia il Signore per averla creata così, perchè lei è questa ed ha una vita straordinaria; si capisce che al di là di mancanze fisiche, psicologiche o quant'altro, la cosa più importante è VIVERE. Ciò lo si capisce benissimo anche dal secondo video in cui una mamma anche se senza braccia si prendeva cura del suo bambino e nel terzo video in cui due ballerini cinesi si compensavano nonostante la mancanza dell'arto superiore dell'uno e dell'arto inferiore dell'altro ed esprimevano benissimo la danza.
E' stata proprio l'energia e la forza vitale di queste persone che mi hanno fatto emozionare.


Mi scuso per aver reinserito questo commento solo ora, ma quando lo scrissi dopo la lezione del 3 marzo sbagliai ad inserirlo e l'ho recuperato solo ora grazie a Nunzia.

Simona Atzoi mi è capitata di vederla in tv e guardandola ho pensato ma come farà a svolgere le normali attività quotidiane?per lei non rappresenta un limite?Simona sa ballare e pitturare cosa che io anche avendo gli arti superiori non riesco a fare come lei è una ragazza speciale che ha volontà di vivere e voglia di farcela .Penso anche che questo suo deficit non lo sente proprio anzi forse siamo noi quelli "diversi"per lei....

Sposto messaggio luisaverde il Lun Apr 04, 2011 9:08 pm
Le immagini che questi video ci hanno mostrato non sono soltanto immagini..Sono pure emozioni. Esse ci dimostrano quanto spesso possiamo sbagliarci, avere forti opinioni senza mai aver vissuto in realtà determinate situazioni; opinioni che mutano profondamente quando queste situazioni si presentano nella nostra vita, pronte a dimostrarci che ci sbagliamo. Comprendere la disabilità, propria o altrui, accettarla soprattutto, rappresenta a parer mio uno dei limiti più difficili da superare. Eppure esistono persone che ci sono riuscite. Credo che coloro che hanno trovato una tale forza, e che spesso sono considerate diverse, in realtà sono più fortunate di altre perchè sanno cos'è la voglia di vivere; quella voglia che spesso le persone "normali" non hanno mai conosciuto.

Nella lezione del 03 marzo,la prima in assoluta,abbiamo parlato della resilienza approfondendo tal discorso con la visione di tre filmati. In assoluto mi ha colpito il racconto di vita di Simona Atzori una donna e una madre straordinaria,ma non solo anche una grande ballerina e una bravissima pittrice. A renderla cosi speciale è il suo iter di vita,il suo essere e non il suo apparire. Lei ha lasciato le sue ali in cielo perchè alla nascita è nata senza gli arti superiori ma ciò non le ha impedito di fare quello che piu desiderava,non ha fatto del suo limite fisico una prigione anzi ha deciso di dar forma alle sue emozioni attraveso la danza,attraveso i colori,portando sempre con se il suo sorriso e la gioia di vivere. Avevo gia avuto modo di veder danzare in tv la signora Atzori e rivederla ballare mi ha regalato altre intense emozioni.Dal suo sorriso e dall'espressione del suo volto traspare serenità,tenacia e tanta forza d'animo...e quindi rimani colpito nel vederla x queste sue caratteristiche e per cio che lei trasmette.I veri limiti esistono soltanto nella mente di quelle persone chiuse e restie alla diversità. Nonostante la sua menomazione è una persona del tutto autonoma, ha potenziato l'utilizzo dei suoi arti inferiori cosi ha imparato a guidare, a dipingere,a cambiare il pannolino alla sua bambina utilizzando i piedi,una persona "normale" non riuscirebbe a farlo. Oggi è una donna sicura e forte grazie anche all'amore che ha trovato nei suoi genitori e in tutte quelle persone che l'hanno accettata per simona e non l'hanno giudicata per quello che le manca. Sicuramente la sua diversità ,soprattutto da bambina, le avrà provocato non poche sofferenze,ma probabilmente hanno contribuito a renderla cosi speciale e a tirare fuori la sua ricchezza interiore,senza arrendersi mai.E ad oggi che è una donna estremamente intelligente ha imparato a difendersi dai pregiudizi e da chi ancora la guarda con lo sguardo di stupore per la sua diversità.Una persona cosi è senz altro una figura positiva per la nostra società, un esempio dal quale attingere e la dimostrazione che un diversamante abile è una persona capace di fare grandi e meravigliose cose. C'è bisogno di ampiare i nostri orizzonti e di abbandonare le categorie in base alle quali si stabilisce il parametro di normalità e quello dove inizia la mostruosità.

IO CREDO CHE QUESTA RAGAZZA è UN ESEMPIO PER TUTTI NOI....LEI è RIUSCITA A FARE DELLA SUA DISABILITà UN PUNTO DI FORZA, E RIUSCITA A SUPERARE I SUOI LIMITI GRAZIE ALLA TANTA DETERMINAZIONE, VOLONTà E AMORE PER LA DANZA.
CIò CHE MI COLPISCE è LA SUA VOGLIA DI VIVERE, SUPERARANDO I TANTI OSTACOLI DELLA VITA.
CREDO KE BISOGNA GUARDARE QUESTE PERSONE CN TANTA AMMIRAZIONE....C'è GENTE CHE SI LAMENTA E HA TUTTO....INVECE LEI HA DIMOSTRATO KE VOLERE è POTERE!

Si parla della disabilità sempre in termini di limiti. Si dice che la disabilità, talvolta, pone limiti. Sinceramente in questI video non ho visto alcun limite. In particolar modo mi ha colpito molto il video di Simona Atzori. Questa ragazza ha avuto la forza di raggiungere i suoi obbiettivi senza farsi sopraffare dalle sue difficoltà. Ciò mi ha affascinato molto e mi ha fatto riflettere su di una cosa in cui noi siamo molto abili, e che è all’ordine del giorno: il lamentarci per tutto ciò che è superfluo. Non riusciamo più a godere delle bellezze che la vita ci offre perché siamo intenti a lasciarci sopraffare dalle sciocche e stupide cose di poco conto. Siamo capaci di lamentarci per tutto ciò che è futile, a differenza di Simona Atzori che non si è lasciata annientare dai soliti stereotipi sociali, dagli sporchi pregiudizi di cui è inficiata la nostra società… è riuscita a compiere un largo e lungo percorso di vita tutto in salita… dovremmo prendere esempio da lei. Complimenti!

oggi 3/03/11 abbiamo fatto la prima lezione di pedagogia della disabilità,durante il corso la prof.essa ci ha mostrato tre video Attraverso la visione di questi video,che ci mostrano esempi di resilienza.La cosa che mi ha fatto tanto riflettere è stata l'esperienza di Simona Atzori la quale nonostante la sua disabilità (è nata senza le braccia)ringrazia Dio per averla fatta nascere.Inoltre lei ha detto una frase molto bella:"I veri limiti esistono in chi ci guarda ma anche da quella donna che era mamma nata senza le braccia che accudiva con grande amore il figlio utilizzando solo le braccia.in psicologia, la resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. È la capacità di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza perdere la propria umanità. Persone resilienti sono coloro che immerse in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.

Si può concepire la resilienza come una funzione psichica che si modifica nel tempo in rapporto con l'esperienza, i vissuti e, soprattutto, con il modificarsi dei meccanismi mentali che la sottendono.

Proprio per questo troviamo capacità resilienti di tipo:

* istintivo: caratteristico dei primi anni di vita quando i meccanismi mentali sono dominati da egocentrismo e onnipotenza;
* affettivo: che rispecchia la maturazione affettiva, il senso dei valori, il senso di sé e la socializzazione;
* cognitivo: quando il soggetto può utilizzare le capacità intellettive simbolico-razionali.

Da queste considerazioni, possiamo dedurre che una resilienza adeguata è il risultato di una integrazione di elementi libidico-istintivi, affettivi, emotivi e cognitivi.

In questo modo la persona "resiliente" può essere considerata quella che ha avuto uno sviluppo psico-affettivo e psico-cognitivo sufficientemente integrati, sostenuti dall'esperienza, da capacità mentali sufficientemente valide, dalla possibilità di poter giudicare sempre non solo i benefici, ma anche le interferenze emotivo-affettive che si realizzano nel rapporto con gli altri.

Andrea Canevaro in “Bambini che sopravvivono alla guerra”[1] definisce la resilienza come “la capacità non tanto di resistere alle deformazioni, quanto di capire come possano essere ripristinate le proprie condizioni di conoscenza ampia, scoprendo uno spazio al di là di quello delle invasioni, scoprendo una dimensione che renda possibile la propria struttura”.

È inoltre una capacità che può essere appresa e che riguarda prima di tutto la qualità degli ambienti di vita, in particolare i contesti educativi, qualora sappiano promuovere l’acquisizione di comportamenti resilienti.

Applicato a un'intera comunità, anziché a un singolo individuo, il concetto di resilienza si sta affermando nell'analisi dei contesti sociali successivi a gravi catastrofi di tipo naturale o dovute all'azione dell'uomo quali, ad esempio, attentati terroristici, rivoluzioni o guerre (Vale e Campanella, 2005) [2]. Vi sono difatti processi economici e sociali che, in conseguenza del trauma costituito da una catastrofe, cessano di svilupparsi restando in una continua instabilità e, alle volte, addirittura collassano, estinguendosi. In altri casi, al contrario, sopravvivono e, anzi, proprio in conseguenza del trauma, trovano la forza e le risorse per una nuova fase di crescita e di affermazione. Un esempio del primo tipo è quello della comunità del Polesine che, a seguito della grande alluvione del Po del 1951, non riuscì a risollevarsi dal danno subito e subì una vera propria diaspora, disperdendosi nell'ambito di un grande processo migratorio che si spinse, tra l'altro, fino all'Australia. La città di Firenze, al contrario, pur avendo subito oltre 60 alluvioni dell'Arno nell'ultimo millennio molte delle quali di intensità assolutamente eccezionale, ha conservato una straordinaria continuità nel tessuto economico, artistico e architettonico. I fattori identitari, la coesione sociale, la comunità di intenti e di valori costituiscono il fondamento essenziale della "comunità resiliente"

"Sorridere è vita" e "I veri limiti sono in chi ci guarda" sono le espressioni di Simona atzori che mi hanno colpito maggiormente. Atzori è un grande esempio per l'umanità, soprattutto per le persone che, come lei, sono disabili e devono affrontare quotidianamente le avversità della vita. Ed è stato,infatti, proprio la Resilienza il tema trattato il 3 marzo, attraverso tre video basati sulla vita di Simona Atzori. L'atzori, infatti, non possedendo gli arti superiori ha dovuto imparare a svolgere le attività quotidiane utilizzando le gambe e i piedi, ma non per questo si è lasciata limitare dalla mancanza di braccia,infatti,ha realizzato i suoi sogni di diventare pittrice e danzatrice. Ma uno dei suoi più importanti traguardi è stato il diventare mamma e la sua più grande soddisfazione quella di poter abbracciare suo figlio. Ed è proprio l'immagine di lei con suo figlio a colpirmi maggiormente. Il suo esempio è la prova che non ci si deve arrendere davanti alle proprie limitazioni, ma abbatterle e vivere la propria vita con un sorriso, proprio come fa Simona.

La lezione del 3 marzo è stata incentrata sulla resilenza,dove abbiamo potuto vedere e ascoltare dei video di persone che hanno raccontato come affrontano la loro vita avendo purtroppo dei reali problemi.La storia di Simona ad esempio mi ha colpito molto perchè pur nn avendo gli arti superiori è riuscita a fare e a diventare quello che più amava al mondo,ovvero pittrice e ballerina.Come anche la storia degli altri 2 ballerini è da ammirare e tutto ciò ci vede far risflettere di più,tutto questo deve essere un'insegnamento per tutti noi,deve servire per capire che se lo vogliamo veramente,tutto possiamo.Loro ce l'hanno fatta,pur avendo delle grosse difficoltà, essendo nati con gravi e grandi problemi fisici! La volontà è la forza + grande che abbiamo ed è grazie ad essa che non dobbiamo mollare, ma combattere e credere che possiamo farcela!

Nella lezione del 3 marzo in aula la docente ci ha fatto vedere tre video di persone disabili che senza arti hanno continuato comunque a svolgere la loro vita .Tra i tre video quello che a mio avviso mi ha colpito di più è stato il video di Simona Aztori una giovane ballerina che con la sua disabilità ha dimostrato tanto coraggio e forza volontà grazie alla passione per la danza.IO credo che queste persone con disabilità sono speciali in quanto non si pongono delle barriere ai loro problemi anzi con forza e coraggio hanno dimostrato che anche senza arti si sono messi alla pari con gli altri e l ' arte l ' amore per ciò che fanno li ha aiutati a sconfiggere le loro diversità.

3 marzo prima lezione
caliendo irene Oggi a 9:47 pm
"Sorridere significa vivere, non lasciar vedere agli altri dei limiti che non esistono". E' con queste sue parole che potremmo definire la splendida personalità di Simona Atzori. Affermata pittrice e danzatrice, ma con una forte menomazione agli arti superiori. Non esistono limiti che tengano in tutto quello che fa Simona A., ma c'è da dire che i limiti esistono solamente nelle persone che osservano, che non conoscendo e non sapendo, giudicano inconsciamente. La cosa che mi emozionato di più di Simona A. è che nonostante tutto ringrazia Dio per averla fatta nascere così,poichè forse senza la sua disabilità non sarebbe riuscita ad esprimere quello che è.
Vedere poi il video della giovane mamma americana anch'ella con l'identica menomazione, svolgere comunque una vita "normale" nell'ambito casalingo, accudendo il proprio bambino riuscendolo ad accarezzare e fargli sentire tutto l'amore, fa capire ancora di più come certi muri invalicabili possano essere abbattutti attraverso una grande forza d'animo. In ultimo mi sento di ricordare la frase di David Hum con cui la professoressa Floriana Briganti ha presentato il corso: " la bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva".