Mi chiamo Sam è un film di Jessie Nelson del 2001.
Uomo di età ormai matura ma con le capacità intellettive rimaste ferme allo sviluppo dei sette anni, Sam Dawson, affronta una situazione estremamente difficile: dal rapporto con una donna fuggita dall'ospedale subito dopo il parto, è nata una bambina, Lucy, che lui ha cresciuto ed educato, anche con l'aiuto di Anne, una pianista vicina di casa.
Ora Lucy compie a sua volta sette anni, è sveglia e vispa più del padre, e i servizi sociali ritengono che sia opportuno sottrarla a Sam e affidarla ad un'altra famiglia.
Ma Sam per primo sa che, al di là dei criteri oggettivamente e socialmente riconosciuti, esiste un legame, un valore che solo lui può dare alla bambina, quello dell'amore paterno.
Deve però dimostrarlo e, incassato il rifiuto di tanti avvocati, ne trova infine uno in Rita Harrison, donna all'apparenza sicura e grintosa.
Il periodo successivo passa tra tribunali, visite psichiatriche, testimonianze che si alternano in aula.
Nell'interrogatorio conclusivo, che Rita aveva cercato di preparare, Sam entra in crisi, perde il filo del discorso, e il giudice decide di affidare Lucy a nuovi genitori.Tra i due c'è Randy, la moglie, che si affeziona a Lucy e, dopo un po', ne chiede l'adozione. Sam, che non si è rassegnato, va a vivere vicino a loro, fa visita spesso a Lucy. Randy allora capisce la profondità di questo affetto e non vuole interromperlo. Sam da parte sua sa che ora Lucy può avere la mamma che non ha mai avuto, e conservare il suo vero papà.
https://www.youtube.com/watch?v=_TM2wy5rcXY
Mi chiamo Sam è concentrato su uno degli argomenti più discussi, affrontati anche in aula: La disabilità,l'emarginazione del disabile, il diversamente abile,ovvero il diversamente abile che viene sottratto dalla normalità della vita perchè ritenuto non capace di cresce sua figlia.
Si tratta di una vicenda che, al di là della sua eccezionalità, può fornire una serie di spunti utili a comprendere le dinamiche psicologiche sottese ad ogni rapporto genitore-figlio e i meccanismi legali propri dell’adozione e dell’affidamento familiare.
Iniziamo ad analizzare le parti più salienti:
Il linguaggio usato da Sam e dai suoi amici è semplice, non nasconde doppi fini e non è articolato; riflette pensieri
lineari e descrive le cose così come sono.
Sam e i suoi amici non dicono bugie, perché la bugia è già frutto di una buona capacità intellettiva e quando parlano
intendono solamente ciò che dicono. Mentire, quindi, implica una capacità intellettiva superiore; è interessante, a questo
proposito, la scena in cui Rita cerca di insegnare a Sam come sapere ‘ritoccare’ la verità. Lei è una esperta in questo,
non dice quasi mai, infatti, realmente ciò che pensa e manifesta una cosciente arte nel manipolare la verità sia con i
suoi familiari, che con i colleghi.
Un altro punto saliente è il rapporto genitore-figlio: non sembra giusto dividere i genitori dai propri figli, prescindendo dal fatto che il genitore sia o non sia intellettualmente all’altezza del suo compito, fino al limite estremo rappresentato dal deficit mentale di Sam. Ciò che conta,è l’affetto.
A dimostrazione di ciò il regista ci mostra la scena straziante nella quale Lucy viene separata a forza dal padre a cui è
legata appunto da un rapporto di profondo affetto.
Ancora un altro punto salinte: l'emarginazione del disabile.
Io noto questo anche quando Sam è sotto interrogatorio dagli avvocati, viene trattato diversamente, in maniera molto dura.
Ma Sam riesce ancora una volta a stupire: alla domanda "A chi vorrebbe assomigliare come padre nel suo rapporto con Lucy" fatta da un avvocato a Sam, lui risponde "A me stesso".
Qui si coglie il suo volersi sentire ed essere "padre" anche nella sua diversità,il suo essere diversamente abile viene superato dall'importanza del rapporto che ha con la figlia.
Poi,importante è la scena in cui Sam si sfoga con l'avvocato della sua diversità contro la perfezione da lui stesso descritta dell'avvocato; ed è qui che si ribalta la scena: ecco una donna "perfetta" nella totale crisi della sua vita, dove nel suo essere "normale" viene fuori qualche sua diversità, qualche sua incapacità, l'incapacità di farsi amare dal proprio figlio.
Ed invece Sam, anche nella sua diversità, riesce a farsi amare dalla propria figlia.
https://www.youtube.com/watch?v=oLuHec-CPGE&feature=related
Ci troviamo davanti ad un uomo catalogato per ciò che sembra e non per ciò che è : un padre che cresce insieme a sua figlia, un padre che trasmette tutto l'affetto, un padre capace di mettere alle spalle la sua diversità.
In questo film ciò che possiamo ancora collegare al nostro corso sono proprio le relazioni educative,come anche quelle affettive con le varie caratteristiche e finalità.
Non c'è una relazione educativa se prima non nasce una relazione affettiva basata sulla fiducia reciproca.
Infatti,prima di tutto, alla base di un rapporto padre-figlio, deve esserci un rapporto fondato sull'affetto, sull'amore e, non finalizzato solamente alla trasmissione della cultura.
L'uomo non è uomo solo per la conoscenza culturale, ma soprattutto per i suoi sentimenti,per la sua sensibilità.
E Sam è tutto questo...
Voglio concludere con questa citazione dello stesso film :" A volte Dio mette alla prova la gente speciale"
Sam, nel suo essere deiversamente-abile, è un uomo alquanto speciale.