Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio)

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    Messaggio  Rosa De Luca Gio Apr 14, 2011 5:29 pm

    In merito a questo commento aggiungiamo anche due poesie:



    Aprile (Anna Frank)

    "Prova anche tu,
    una volta che ti senti solo
    infelice o o triste,
    a guardare fuori dalla soffitta
    quando il tempo è così bello.
    Non le case o i tetti, ma il cielo.
    Finché potrai guardare
    il cielo senza timori,
    sarai sicuro
    di essere puro dentro
    e tornerai
    ad essere Felice."





    Se questo è un uomo (Primo Levi)

    Voi che vivete sicuri
    Nelle vostre tiepide case,
    voi che trovate tornando a sera
    Il cibo caldo e visi amici:
    Considerate se questo è un uomo
    Che lavora nel fango
    Che non conosce pace
    Che lotta per un pezzo di pane
    Che muore per un sì o per un no.
    Considerate se questa è una donna,
    Senza capelli e senza nome
    Senza più forza di ricordare
    Vuoti gli occhi e freddo il grembo
    Come una rana d’inverno.
    Meditate che questo è stato:
    Vi comando queste parole.
    Scolpiterle nel vostro cuore
    Stando in casa andando per via,
    Coricandovi alzandovi;
    Ripetetele ai vostri figli.
    O vi si sfaccia la casa,
    La malattia vi impedisca,
    I vostri nati torcano il viso da voi



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    11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio) - Pagina 8 Empty 11/04/11 11 lab. immagini diversità

    Messaggio  martinellimaddalena Gio Apr 14, 2011 5:32 pm

    GRUPPO ESEGUITO DA:DE SANTIS ROBERTA, CERIELLO MARIALUISA, TUFO FLORENTINA, MARTINELLI MADDALENA.

    Abbiamo scelto di commentare queste 2 immagini per evidenziare il concetto di diversità, del non essere accettati dalla società. Nella prima immagine quella della Bella e la Bestia si nota che Bella accetta la Bestia anzi si innamora della Bestia proprio perchè guarda l'aspetto interiore della Bestia e non l'aspetto esteriore, invece la seconda immagine quella della modella si credeva che la famiglia fosse la causa principale di tutto ciò, ma ora non è così o almeno in parte, perché le cause sono molteplici: i modelli culturali, l'importanza dell'immagine, la questione dell'identità. Infatti per lei non è andata bene basta vedere l'immagine per capirlo, si commenta da sola... Questo è per dire che non bisogna cambiare per la società o per la persona amata l'importante è essere sè stessi e piacersi, perchè l'essere diverso non vuol dire avere qualcosa di meno degli altri anzi è proprio l'essere diversi che ci rende unici perchè il mondo è bello perchè è vario!Un esempio e un modello da seguire è proprio quello di ANNA, nostra collega e amica.
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    Messaggio  Rosa Vitiello Gio Apr 14, 2011 5:40 pm

    In merito a questo commento aggiungiamo anche due poesie:


    Aprile (Anna Frank)

    "Prova anche tu,
    una volta che ti senti solo
    infelice o o triste,
    a guardare fuori dalla soffitta
    quando il tempo è così bello.
    Non le case o i tetti, ma il cielo.
    Finché potrai guardare
    il cielo senza timori,
    sarai sicuro
    di essere puro dentro
    e tornerai
    ad essere Felice."





    Se questo è un uomo (Primo Levi)

    Voi che vivete sicuri
    Nelle vostre tiepide case,
    voi che trovate tornando a sera
    Il cibo caldo e visi amici:
    Considerate se questo è un uomo
    Che lavora nel fango
    Che non conosce pace
    Che lotta per un pezzo di pane
    Che muore per un sì o per un no.
    Considerate se questa è una donna,
    Senza capelli e senza nome
    Senza più forza di ricordare
    Vuoti gli occhi e freddo il grembo
    Come una rana d’inverno.
    Meditate che questo è stato:
    Vi comando queste parole.
    Scolpiterle nel vostro cuore
    Stando in casa andando per via,
    Coricandovi alzandovi;
    Ripetetele ai vostri figli.
    O vi si sfaccia la casa,
    La malattia vi impedisca,
    I vostri nati torcano il viso da voi
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    Messaggio  veronica romano Gio Apr 14, 2011 6:03 pm

    Gruppo composto da:
    VITIELLO ROSA,DE LUCA ROSA,ROMANO VERONICA.


    Durante il laboratorio dell'11 Aprile,la prof.ssa ci ha mostrato diverse immagini,ognuna riguardante varie tematiche.
    Quella che ci ha colpito in particolar modo,è quella che ritrae due ragazzi,un uomo e una donna,di cui una si trova nel ghetto e l'altro al di fuori.Essi si baciano attraverso il filo spinato e si sfiorano quasi le mani.
    Nonostante i ragazzi fossero divisi da una barriera, il loro sentimento è più forte della lontananza.
    L'immagine,ci ha colpito perchè mette in evidenza un tema attuale:LA DIVERSITA'.
    Quello della diversità è un concetto ambivalente, che da un lato suscita mistero e timore,dall'altro curiosità e fascino.
    A volte, la diversità provoca un senso di rifiuto,ma può essere vista come la necessità inevitabile della nostra vita,come valore e ricchezza per lo scambio e la crescita umana.
    Il diverso, può essere lo straniero,l'uomo differente per lingua, cultura,religione e sensibilità,come può esserlo il portatore di handicap verso il quale le persone spesso hanno atteggiamenti contrastanti,dalla solidarietà al rifiuto.
    Il concetto della diversità lo ritroviamo anche nell'evento storico particolarmente significativo della SHOAH.
    La parola "SHOAH" è un termine ebraico che significa sterminio,annientamento.
    Durante la II guerra mondiale,questo concetto si trasforma in una crudele e orribile realtà,un esempio è lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento di AUSHWITZ.
    Tutto nasce dalle idee folli e razziste del nazista tedesco Hitler;infatti egli credeva fortemente che ci fosse una "Razza" superiore ad un'altra,la cosiddetta "RAZZA ARIANA" e siccome gli ebrei facevano parte di una classe inferiore egli credette giusto annientarli ed eliminarli completamente.
    Per molti questo fu un viaggio di sola andata,un viaggio verso la morte;infatti le SS,deportarono migliaia di ebrei nei campi di concentramento,dove furono sottoposti a lavori forzati,in condizioni pessime;ma il fatto più tragico è che in seguito,venivano portati in forni crematori,dove venivano uccisi e di loro non rimaneva altro che cenere...perchè tutto doveva rimanere sconosciuto,nel silenzio.
    Quel silenzio che noi dobbiamo rompere, per far sì che tutti conoscano e che tutti riflettano,perchè non possiamo rimanere indifferenti.
    L'indifferenza porta ignoranza,errori ed è uno dei peggiori mali della nostra società.
    Dobbiamo essere in grado di ascoltare per capire,ricordare che noi siamo fortunati,perchè viviamo in una società,che ci permette di essere liberi di pensare e di scegliere per la nostra vita.
    Non possiamo permettere che le generazioni future vivano una tragedia simile.
    Dobbiamo tramandare per non cancellare! Tramandare attraverso segni indelebili come i campi di sterminio,il diario di Anna Frank.
    Guardando la foto dei due ragazzi che si baciano attraverso il filo spinato ci siamo ricordate del film "IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE", tratto dall'omonimo romanzo di John Boyne.
    Bruno è un ragazzino di otto anni,figlio di un ufficiale nazista,la cui promozione,porta la famiglia a trasferirsi dalla loro comoda casa di Berlino,in un'area desolata,in cui questo ragazzino solitario,non trova nulla da fare e nessuno con cui giocare.
    Decisamente annoiato e spinto dalla curiosità,Bruno ignora le continue indicazioni della madre,che gli proibisce di esplorare il giardino posteriore e si dirige verso la fattoria che ha visto nelle vicinanze.
    Lì,incontra Shmuel,un ragazzo della sua età,che vive un'esperienza parallela e differente dall'altra parte del filo spinato.
    L'incontro di Bruno col ragazzo dal pigiama a righe, lo porta dall'innocenza ad una consapevolezza maggiore del mondo degli adulti che li circonda,mentre gli incontri con Shmuel,si trasformano in um'amicizia dalle conseguenze terribili.
    Molte persone,pensano che oggi la situazione sia cambiata,ma basta accendere la tv ed ascoltare i fatti di cronaca per capire che non è così.
    Purtroppo le forme di discriminazione esistono ancora,seppur nascoste dall'apparenza di una società progredita e che sembra essere diversa da come magari era prima.
    Possiamo dire di vivere in una società migliore e pacifica?
    No! L'uomo dovrebbe fermarsi a pensare agli avvenimenti tragici accaduti agli ebrei, per non ricadere nello stesso orribile errore ed impegnarsi per costruire una società sempre migliore,ma soprattutto più pacifica.
    Secondo il nostro parere,il cambiamento deve nascere dai rapporti umani più spontanei come l'amicizia,l'amore.
    I bambini,nei rapporti interpersonali non sono prevenuti e non hanno quel sentimento di malizia che pregiudica l'inizio di un rapporto.
    Per loro tutti sono uguali!
    Abbiamo tanto da imparare da loro.
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    Messaggio  veronica romano Gio Apr 14, 2011 6:04 pm

    In merito a questo commento aggiungiamo anche due poesie:


    Aprile (Anna Frank)

    "Prova anche tu,
    una volta che ti senti solo
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    Se questo è un uomo (Primo Levi)

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    Messaggio  veronica romano Gio Apr 14, 2011 6:09 pm

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    Messaggio  veronica romano Gio Apr 14, 2011 6:09 pm

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    Messaggio  veronica romano Gio Apr 14, 2011 6:10 pm

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    Messaggio  veronica romano Gio Apr 14, 2011 6:11 pm

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    Messaggio  veronica romano Gio Apr 14, 2011 6:12 pm

    http://www.google.it/imgres?imgurl=http://images.movieplayer.it/2008/11/06/la-locandina-di-il-bambino-con-il-pigiama-a-righe-95118.jpg&imgrefurl=http://www.movieplayer.it/gallery/95118/la-locandina-di-il-bambino-con-il-pigiama-a-righe/&usg=__Hn21f4Q58f0AIeqQ-K0pu6rD3Sg=&h=755&w=512&sz=251&hl=it&start=0&zoom=1&tbnid=bMm870vZfo7kcM:&tbnh=164&tbnw=123&ei=hzinTfWFE4S0tAa_msC2Bg&prev=/images%3Fq%3Dlocandina%2Bfilm%2Bbimbo%2Bcon%2Bil%2Bpigiama%2Brighe%26um%3D1%26hl%3Dit%26sa%3DN%26biw%3D1259%26bih%3D511%26tbm%3Disch&um=1&itbs=1&iact=hc&vpx=135&vpy=110&dur=1203&hovh=273&hovw=185&tx=93&ty=106&oei=hzinTfWFE4S0tAa_msC2Bg&page=1&ndsp=10&ved=1t:429,r:0,s:0
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    Messaggio  Viviana Esposito Gio Apr 14, 2011 6:22 pm

    GRUPPO COMPOSTO DA:Viviana Esposito e Ilaria Galano

    L'immagine che ci ha colpito è stata quella della donna islamica con il chador,perchè ci ha indotto a riflettere sul ruolo della donna nei paesi dell'Islam.
    Le donne che vediamo in tv o sui giornali,interamente coperte dai vestiti neri e dai veli,ci danno l'immagine di una società completamente diversa dalla nostra.
    In Occidente,infatti,i canoni estetici vengono diffusi,a livello sociale e culturale,dal cinema,dalla televisione,dalla pubblicità e dalla moda.
    L'immagine della donna è rappresentata dalle modelle dai corpi scheletrici,che dettano legge e fanno vittime,soprattutto tra le più giovani:sono queste infatti quelle che cercano autostima e accettazione,imitando i modelli imposti dalla moda.Inoltre ricorre spesso sulle copertine delle riviste,sui calendari,in tv il nudo femminile,segno della mercificazione del corpo della donna.
    Nel passato gli artisti erano attenti a cogliere l'anima nel volto della donna,oggi invece privilegiano l'apparenza.
    Nei paesi dell'Islam,dove i corpi femminili sono coperti,l'attenzione dell'artista si concentra su quelle parti che sono esposte.
    L'artista iraniana Shirin Neshat,ad esempio,ci ha dato immagini suggestive delle donne dell'Islam di oggi con una raccolta di fotografie intitolata "Women of Allah"(Le donne di Allah).ella rappresenta mani,piedi e volti,le uniche parti del corpo non coperte dal velo,cui viene associata un arma,un fiore o un oggetto metallico.
    Sulla pelle nuda ha scritto frasi in persiano moderno,tratte da brani di varie scrittrici,riallacciandosi all'antica tradizione araba che usa la scrittura in funzione comunicativa e ornamentale.
    Per noi queste frasi sono indecifrabili;in Iran,invece,dove potevano essere comprese,queste foto non sono mai state esposte.
    La loro natura enigmatica e la loro potenza simbolica sono decisamente affascinanti.
    Quegli occhi,ritratti nelle foto,dall'espressione intensa sono più eloquenti dei corpi nudi che vengono messi in mostra in occidente:essi parlano di solitudine ma non di rassegnazione,testimoniano la voglia di libertà e la speranza di cambiamento.
    E'la stessa voglia che avevano nel passato le donne in Occidente.Esse ora,grazie alle lotte condotte dal movimento femminile degli anni passati,hanno cessato di essere "cittadine inesistenti"riuscendo ad affermare la propria identità femminile nella famiglia,nella sessualità e nel lavoro.Il cammino per le donne dell'Islam è ancora lungo ma ci auguriamo che possa raggiungere gli stessi risultati.
    La stessa artista ha diretto il film "donne senza uomini",presentato al festival di Venezia 2009,in cui racconta la storia di cinque donne,di diversa estrazione sociale,che cercano di sopravvivere ai destini determinati dagli uomini che governano le loro vite.
    Ambientando la vicenda nel lontano 1953,l'artista può liberamente riflettere sulla condizione della donna nel mondo islamico di oggi e su quest'ansia di libertà e di democrazia.
    Negli ultimi anni in alcuni paesi ci sono stati dei cambiamenti,anche significativi;in altri,a causa dei regimi repressivi,le donne sono ancora invisibili,sepolte sotto il burqua;in tutti però resiste la tradizione che vuole la donna inferiore all'uomo e da lui sottomessa.
    Questa concezione di inferiorità della donna è presente anche in altre culture,non solo in quella islamica.
    Anche in Cina per esempio la donna non riveste alcun ruolo nella famiglia,fino a quando non genera un figlio maschio,solo allora diventa la madre del figlio.Deve comunque rispetto a tutta la famiglia del marito.I matrimoni sono spesso combinati e la donna è una figura silenziosa.
    A completamento alleghiamo foto tratte dalla raccolta "women of allah" e il trailer del film "donne senza uomini"

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    https://www.youtube.com/watch?v=xl0LgpeZDyQ



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    Messaggio  Carmela Carbone Gio Apr 14, 2011 6:23 pm

    Gruppo formato da: Carmela Carbone, Teresa Andreozzi, Rossella Morra e Luana Zampella.

    Nel laboratorio di lunedi 11 aprile la prof. ci ha mostrato alcune foto riguardanti la diversità. Con un gruppo di amiche allora abbiamo deciso di sceglierne una e riflettere su di sessa. La foto che abbiamo scelto è questa
    11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio) - Pagina 8 Att00010
    Essa raffigura la favola del "brutto anatroccolo" di Andersen. Come tutti ben sappiamo la favola è un composimento che fornisce una morale. In questa storia, centrale è il tema del diverso e quindi dell'emarginato. Viene riportato in primo piano il desiderio del protagonista di ottenere una vita normale. In un certo senso, si esprime al meglio la metafora del percorso della vita, ed il concetto che tutte le persone hanno un valore a prescindere dal loro aspetto fisico e da qualsiasi altra diversità. Questa storia viene considerata una metafora delle diffficoltà che spesso bambini e adolescenti sperimentano duranete la loro crescita. Essa viene raccontata per rafforzare l'autostima dei bambini e far loro accettare aventuali differenze che li dividono dal "gruppo", o addirittura essere fieri di tale diversità, che potrebbero in realtà rilevarsi anche un dono. Si può dire che queste peculiarità vengono qundi vissute come "diverse, estranee" e vengono rimandate al bambino, al soggetto in generale, sottoforma di negatività. Lo stesso Andersen relaziona questa favola con la sua gioventù, nella quale lui stessò si trovò emarginato e rifiutato per la sua diversità omossesuale. Viviamo infatti in un mondo occidentale che ama definirsi, tollerante, democratico, egualitario. Eppure sullo sfondo di un multiculturalismo dilagante, figlio di fenomeni ai massimi storici, aumenta sempre più la paura di chi,per lingua, cultura, origine, è "diverso". A volte, inconscia e repressa, altre, esplicita e violenta:in un modo o nell'altro, sempre, spaventosamente presente. Ci si guarda intorno e ci si accorge di essere immersi fino al collo in una realtà tremendamente ipocrita. "Razzista io?Non di certo" ci sentiamo ripetere da chi accenna, con celato orgoglio, ad un atteggiamento di disprezzo del "diverso". Ci si illude di non esserlo per reprimere la sensazione, per sfuggire al giudizio severo di una società perbenista, eppure anch'essa nutrita di falsità.Come se il male,fosse solo un'invenzione del "diverso". In realtà è una storia riferita a un progresso morale, ma anche fisico. L'esigenza di un appoggio, di una famiglia, di un'appartenenza ad un gruppo ha un grandissimo valore, un importanza rilevante all'interno della storia. Questa favola ha un significato molto interessante: ci ricorda infatti che il cammino di accettazione è esclusivamente un patto personale. Il nostro anatroccolo infatti ritrova se stesso (e si trasforma in un cigno) nel momento in cui accetta la sfida con se stesso ed è da quella che nasce la possibilità di vedersi realmente e incontrare gli altri, cioè si riconosce, in poche parole trova le sue risorse interne ed esterne e con esse il suo valore personale. Accettare la sfida è un passaggio importante che consente di non continuare a vivere passivamente le difficoltà e a non portarsi dietro il proprio passato come una valigia pesante e inutile, cioè non accettare più l'immagine negativa che gli altri hanno, ma andare a trovare la propria immagine, lavorando dunque sulle caratteristiche e su quei tratti personale che caratterizzano l'identità unica e specile di ognuno. La trasformazione infatti, in questa favola, sta nel potersi facilmente percepire nella propria verità e nel non accontentarsi della riflessione altrui. Molte persone purtroppo credono ancora nelle parole enei piensieri degli altri e sono portate a pensare di non avere alcun valore personale, se si cede alla paura si finisce però di restare per tutta la vita identificati con questa falsa immagine, ma se si ha il coraggio di affrontare glii altri e se stessi, si può scoprire qualcosa di veramente importante!

    Riportiamo di seguito una poesie e una citazione che riguardano appunto questo tema.
    "Brutto anatroccolo".
    E il brutto anatroccolo pianse...una lacrima lentamente scivolò giù...carica di delusione per non aver potuto alleviare il suo dolore...attraverso il suo candore cristallino l'anatroccolo si specchiò e vide danzare un cigno...

    Saffo:"chi è bello è bello da guardare e basta, chi ha valore sarà sempre bello".



    Come nella favola del brutto anatroccolo, un'attempata signora conquista il pubblico con la sua voce. E' accaduto in "Britain's Got Talent", una sorta di X-Factor inglese. Susan Boyle si è presentata sul palco con una mise a dir poco trascurata, suscitando l'ilarità del pubblico e dei giudici. Ma appena è partita la musica, tutti si sono dovuti ricredere. La performance di Susan è già un cult in rete.
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    Messaggio  Ilaria Galano Gio Apr 14, 2011 6:31 pm

    GRUPPO COMPOSTO DA:Viviana Esposito e Ilaria Galano

    L'immagine che ci ha colpito è stata quella della donna islamica con il chador,perchè ci ha indotto a riflettere sul ruolo della donna nei paesi dell'Islam.
    Le donne che vediamo in tv o sui giornali,interamente coperte dai vestiti neri e dai veli,ci danno l'immagine di una società completamente diversa dalla nostra.
    In Occidente,infatti,i canoni estetici vengono diffusi,a livello sociale e culturale,dal cinema,dalla televisione,dalla pubblicità e dalla moda.
    L'immagine della donna è rappresentata dalle modelle dai corpi scheletrici,che dettano legge e fanno vittime,soprattutto tra le più giovani:sono queste infatti quelle che cercano autostima e accettazione,imitando i modelli imposti dalla moda.Inoltre ricorre spesso sulle copertine delle riviste,sui calendari,in tv il nudo femminile,segno della mercificazione del corpo della donna.
    Nel passato gli artisti erano attenti a cogliere l'anima nel volto della donna,oggi invece privilegiano l'apparenza.
    Nei paesi dell'Islam,dove i corpi femminili sono coperti,l'attenzione dell'artista si concentra su quelle parti che sono esposte.
    L'artista iraniana Shirin Neshat,ad esempio,ci ha dato immagini suggestive delle donne dell'Islam di oggi con una raccolta di fotografie intitolata "Women of Allah"(Le donne di Allah).ella rappresenta mani,piedi e volti,le uniche parti del corpo non coperte dal velo,cui viene associata un arma,un fiore o un oggetto metallico.
    Sulla pelle nuda ha scritto frasi in persiano moderno,tratte da brani di varie scrittrici,riallacciandosi all'antica tradizione araba che usa la scrittura in funzione comunicativa e ornamentale.
    Per noi queste frasi sono indecifrabili;in Iran,invece,dove potevano essere comprese,queste foto non sono mai state esposte.
    La loro natura enigmatica e la loro potenza simbolica sono decisamente affascinanti.
    Quegli occhi,ritratti nelle foto,dall'espressione intensa sono più eloquenti dei corpi nudi che vengono messi in mostra in occidente:essi parlano di solitudine ma non di rassegnazione,testimoniano la voglia di libertà e la speranza di cambiamento.
    E'la stessa voglia che avevano nel passato le donne in Occidente.Esse ora,grazie alle lotte condotte dal movimento femminile degli anni passati,hanno cessato di essere "cittadine inesistenti"riuscendo ad affermare la propria identità femminile nella famiglia,nella sessualità e nel lavoro.Il cammino per le donne dell'Islam è ancora lungo ma ci auguriamo che possa raggiungere gli stessi risultati.
    La stessa artista ha diretto il film "donne senza uomini",presentato al festival di Venezia 2009,in cui racconta la storia di cinque donne,di diversa estrazione sociale,che cercano di sopravvivere ai destini determinati dagli uomini che governano le loro vite.
    Ambientando la vicenda nel lontano 1953,l'artista può liberamente riflettere sulla condizione della donna nel mondo islamico di oggi e su quest'ansia di libertà e di democrazia.
    Negli ultimi anni in alcuni paesi ci sono stati dei cambiamenti,anche significativi;in altri,a causa dei regimi repressivi,le donne sono ancora invisibili,sepolte sotto il burqua;in tutti però resiste la tradizione che vuole la donna inferiore all'uomo e da lui sottomessa.
    Questa concezione di inferiorità della donna è presente anche in altre culture,non solo in quella islamica.
    Anche in Cina per esempio la donna non riveste alcun ruolo nella famiglia,fino a quando non genera un figlio maschio,solo allora diventa la madre del figlio.Deve comunque rispetto a tutta la famiglia del marito.I matrimoni sono spesso combinati e la donna è una figura silenziosa.
    A completamento alleghiamo foto tratte dalla raccolta "women of allah" e il trailer del film "donne senza uomini"

    https://www.youtube.com/watch?v=xl0LgpeZDyQ




















































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    Messaggio  Rossella Morra Gio Apr 14, 2011 6:38 pm

    Gruppo formato da: Carmela Carbone, Teresa Andreozzi, Rossella Morra e Luana Zampella.

    Nel laboratorio di lunedi 11 aprile la prof. ci ha mostrato alcune foto riguardanti la diversità. Con un gruppo di amiche allora abbiamo deciso di sceglierne una e riflettere su di sessa. La foto che abbiamo scelto è questa
    11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio) - Pagina 8 Att00011
    Essa raffigura la favola del "brutto anatroccolo" di Andersen. Come tutti ben sappiamo la favola è un composimento che fornisce una morale. In questa storia, centrale è il tema del diverso e quindi dell'emarginato. Viene riportato in primo piano il desiderio del protagonista di ottenere una vita normale. In un certo senso, si esprime al meglio la metafora del percorso della vita, ed il concetto che tutte le persone hanno un valore a prescindere dal loro aspetto fisico e da qualsiasi altra diversità. Questa storia viene considerata una metafora delle diffficoltà che spesso bambini e adolescenti sperimentano duranete la loro crescita. Essa viene raccontata per rafforzare l'autostima dei bambini e far loro accettare aventuali differenze che li dividono dal "gruppo", o addirittura essere fieri di tale diversità, che potrebbero in realtà rilevarsi anche un dono. Si può dire che queste peculiarità vengono qundi vissute come "diverse, estranee" e vengono rimandate al bambino, al soggetto in generale, sottoforma di negatività. Lo stesso Andersen relaziona questa favola con la sua gioventù, nella quale lui stessò si trovò emarginato e rifiutato per la sua diversità omossesuale. Viviamo infatti in un mondo occidentale che ama definirsi, tollerante, democratico, egualitario. Eppure sullo sfondo di un multiculturalismo dilagante, figlio di fenomeni ai massimi storici, aumenta sempre più la paura di chi,per lingua, cultura, origine, è "diverso". A volte, inconscia e repressa, altre, esplicita e violenta:in un modo o nell'altro, sempre, spaventosamente presente. Ci si guarda intorno e ci si accorge di essere immersi fino al collo in una realtà tremendamente ipocrita. "Razzista io?Non di certo" ci sentiamo ripetere da chi accenna, con celato orgoglio, ad un atteggiamento di disprezzo del "diverso". Ci si illude di non esserlo per reprimere la sensazione, per sfuggire al giudizio severo di una società perbenista, eppure anch'essa nutrita di falsità.Come se il male,fosse solo un'invenzione del "diverso". In realtà è una storia riferita a un progresso morale, ma anche fisico. L'esigenza di un appoggio, di una famiglia, di un'appartenenza ad un gruppo ha un grandissimo valore, un importanza rilevante all'interno della storia. Questa favola ha un significato molto interessante: ci ricorda infatti che il cammino di accettazione è esclusivamente un patto personale. Il nostro anatroccolo infatti ritrova se stesso (e si trasforma in un cigno) nel momento in cui accetta la sfida con se stesso ed è da quella che nasce la possibilità di vedersi realmente e incontrare gli altri, cioè si riconosce, in poche parole trova le sue risorse interne ed esterne e con esse il suo valore personale. Accettare la sfida è un passaggio importante che consente di non continuare a vivere passivamente le difficoltà e a non portarsi dietro il proprio passato come una valigia pesante e inutile, cioè non accettare più l'immagine negativa che gli altri hanno, ma andare a trovare la propria immagine, lavorando dunque sulle caratteristiche e su quei tratti personale che caratterizzano l'identità unica e specile di ognuno. La trasformazione infatti, in questa favola, sta nel potersi facilmente percepire nella propria verità e nel non accontentarsi della riflessione altrui. Molte persone purtroppo credono ancora nelle parole enei piensieri degli altri e sono portate a pensare di non avere alcun valore personale, se si cede alla paura si finisce però di restare per tutta la vita identificati con questa falsa immagine, ma se si ha il coraggio di affrontare glii altri e se stessi, si può scoprire qualcosa di veramente importante!

    Riportiamo di seguito una poesie e una citazione che riguardano appunto questo tema.
    "Brutto anatroccolo".
    E il brutto anatroccolo pianse...una lacrima lentamente scivolò giù...carica di delusione per non aver potuto alleviare il suo dolore...attraverso il suo candore cristallino l'anatroccolo si specchiò e vide danzare un cigno...

    Saffo:"chi è bello è bello da guardare e basta, chi ha valore sarà sempre bello".

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    Messaggio  nicla ruggiero Gio Apr 14, 2011 6:45 pm

    GRUPPO FORMATO DA: NICOLINA RUGGIERO E ANTONELLA RISPO
    Oggi a lezione la professoressa ci ha mostrato varie immagini,quella che più mi ha colpito è stata la fotografia di Oliviero Toscani sulla campagna contro l'anoressia che raffigura il corpo nudo della modella francese Isabelle Caro che in quindici anni per colpa dell'anoressia una parola che a molti fa spavento solo pronunciare è diventata trentuno chili di ossa per un metro e sessantacinque,ma questa modella dopo una lunga battaglia e dopo che ha combattuto per tenersi stretta la sua vita è morta.
    Secondo me l'anoressia oltre ad essere un problema fisico è prima di tutto un problema mentale,infatti questa malattia, perché è una vera è propria malattia,nasce dai disagi che una persona ha.
    Questi disagi si possono verificare in famiglia,quando ci sono dei conflitti con i genitori, come una mamma che non accetta la figlia e la vuole vedere a tutti costi diversa,ma anche fra gli amici,ad esempio non ci si sente accettati.
    E così una ragazza o anche un ragazzo iniziano a chiudersi in se stessi,a mangiare sempre meno e praticare sempre più sport finché il corpo non riesce a sostenere questa vita frenetica e la persona si chiude in casa non avendo più un contatto con il mondo esterno.
    Basta questa corsa sfrenata per raggiungere prototipi di bellezza come modelle, veline,soubrette e star del piccolo schermo e così credere di essere più belle.
    Ora mi vorrei riferire agli stilisti le persone "comuni" e "normali" non c'è la fanno più a vedere modelle di taglia quaranta a fare diete ferree per entrare in quei vestiti, perché la categoria degli stilisti sono i primi a far nascere questi problemi nelle ragazzine fino poi ad arrivare alla non accettazione del proprio corpo a specchiarsi ovunque e a vedersi enormi quando alla fine non è così.
    Poi secondo me il magro non è sinonimo di bellezza.
    Basta pregiudizi,sei come sei e non c'è niente di meglio al mondo,niente che possa farti sentire meno di zero la bellezza esteriore non è tutto nella vita ma mettiamo in risalto qualità migliori come l'intelligenza,l'educazione il rispetto e tante altre.


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    Messaggio  emanuelaerrichiello Gio Apr 14, 2011 7:10 pm

    L'immagine che ci ha colpito maggiormente è stata quella dei bambini con la pelle di colore diverso.Lagioia dello stare insieme,la voglia di divertirsi e di comunicare è questo ciò che traspare dalla figura,che può essere definito con una sola parola AMICIZIA.Anche i loro occhi hanno un colore diverso,ma esprimono un unico sentimento,quello di FELICITà. monkey Smile Il loro abbraccio è simbolo di amore e fratellanza,testimonia l'assenza di pregiudizi,che invece sono comunemente molto diffusi nella sociètà degli adulti.Tutti i bambini sono uguali e non ci deve essere alcuna diversità tra di loro.
    Questa foto trasmette anche un altro messaggio:"Unione e pace tra le diverse razze".Purtroppo il nostro paese vive ancora di una certa intolleranza ai danni degli immagrati stranieri e ciò emerge dagli atti vandalici causati dal razzismo,come quello che c'è stato in provincia di Varese:In prossimità di una scuola elementare sono state messe delle sagome raffiguranti bambini,con lo scopo di mettere gli automobilisti in stato di allerta.alcune di queste sagome rappresentavano volutamente dei bambini di colore.Nella notte alcuni vandali hanno colorato con una vernice spray bianca,faccia piedi e mani di queste sagome.Ci auguriamo che in futuro non ci siano più queste forme di discriminazione,affinchè queste persone vengano considerate per quello che sono realmente.
    Un mondo inteso come villaggio globale e multietnico dove i fenomeni come il razzismo e la non accettazione di chi appare diverso,risultano essere anacronistici!!é questa la prospettiva verso la quale bisognerebbe protendere per un MONDO MIGLIORE!!
    11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio) - Pagina 8 20041210
    Anche altre due immagini sono state interessanti,quella del bambino con il braccialetto con su scritto homo sexy e quella della modella anoressica Isabella Caro.Lanoressia può essere definita una vera e propria malattia mentale tipica dei paesi dell'occidente.Lafascia di età più a rischio è quella adolescenziale.Le adolescenti si creano un'immagine di corpo perfetto:le modelle di taglia 38! affraid Questo temite televisione cinema e riviste.
    Avolte sono anche la scuola e la famiglia,oltre ai mass media ad aggravare ancora di più la situazione fornendo un esempio educativo negativo.Sono queste le premesse di tale patologia.L'esempio più eclatante è stato quello della modella Isabella Caro.Vedere la sua immagine è stato impressionante perchè lei ha ridotto il suo corpo in condizioni estreme,senza rendersi conto che stesse andando contro la morte."No Anorexia!" è questo il messaggio che Toscani vuole lanciare al mondo della moda attuale!!!
    11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio) - Pagina 8 Anores10
    L'immagine del bambino con il braccialetto con su scritto homo sexy,invece,ha suscitato in noi un forte senso di tenerezza e di dolcezza.Anche l'omosessuale è un diverso che continuamente deve combattere contro stereotipi nel contesto sociale e lavorativo.Ciò non dipende ne da un fatto culturale ne geografico,ma da un diverso tipo di mentalità.
    "L'orientamento sessuale non è una scelta!"è questa la frase che ci ha lasciato pensare a lungo.Gli omosessuali sono persone come tutte le altre,anche loro hanno la propria dignità umana,poichè cercano meglio di esprimere meglio, la loro personalità,vengono giudicati dagli altri anche senza motivo!!!Speriamo che un domani queste persone non saranno più costrette a reprimere la loro vera identità,nascondendosi dietro una finta identità e che tutti coloro che vengono definiti diversi non saranno più considerati come tali,ma individui eccezionali capaci di dare molto. flower

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    11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio) - Pagina 8 Empty video diversità di religioni!

    Messaggio  Vincenzo Raia Gio Apr 14, 2011 7:14 pm

    Girovagando su internet ho trovato questo video dove ci sono tutte le foto delle varie religioni!
    La diversità delle religioni sta nella loro cultura, tradizioni, riti..
    Ciascun popolo adora il proprio Dio in vari modi, siamo tutti diversi ma unico è il nostro Dio!
    https://www.youtube.com/watch?v=7QNyy_0XYac
    (Ricordo che il nostro gruppo ha scelto il tema della diversità di religioni, per questo ho pensato di inserirlo nel forum e condividerlo con voi.)
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    Messaggio  carmela panico Gio Apr 14, 2011 7:23 pm

    GRUPPO COMPOSTO DA:
    FILOMENA GRANATO, ESTER GIACOBBE, CARMELA PANICO E IRMA DI CAPUA

    tra i tanti temi proposti in aula abbiamo deciso di trattare quello della DIVERSITA', e nel rappresentare queesto abbiamo scelta questa immagine:


    Un fiore rosso tra tanti fiori bianchi..subito c ha fatto pensare al diverso,l'eccezione.. un'immagine molto toccante che subito c'ha colpite e che è fonte di varie riflessioni.Il diverso è sempre considerato "l'altro"(diverso di colore,diverso perchè diversamente abile),in qualsiasi caso la"diversità" produce anche uno stato di timore,sospetto,ansia,per qualcosa che per la prima volta si mostra in modo diverso da come siamo abituati a vederla.Sarebbe bello invece confrontarsi con le diversità,quindi eliminare pregiudizi che un pò tutti noi,chi meno chi più,abbiamo. Ognuno ha i propri usi e costumi,le proprie abitudini e modi di vedere il mondo,se tutti fossero uguali e avessero la stessa visione del mondo,che vita monotona sarebbe?

    La distinzione che il fiore rosso fa, tra la vastità dei fiori bianchi, può essere intesa in diversi modi, ovvero come: diversità, razzismo, discriminazione e tanto altro...
    Ma in fondo cosa significa essere diversi? Beh, si intende la convinzione preconcetta che la specie umana sia divisa in razze distinte dal colore della pelle, dai tratti somatici, dalle diverse capacità intellettive... e quindi poter giudicare superiore o inferiore una razza dall'altra.
    L'intolleranza che spesso prende la supremazia su tutto, annabbia le menti, per poi vedere qualcosa di diverso che in fondo è uguale.
    In fondo, ovunque ci siano un cuore e una mente, i malanni del corpo si tingono ugualmente di qualcosa di particolare, dato che ognuno di noi è diverso e questo rende speciali!!! Il fiore non è visto da me come il discriminato, ma come il particolare che riesce nonostante le avversità a rimanere li senza cadere o farsi abbattere! Quest'argomento è fonte di riflessione perchè bisognerebbe un pò a tutti dimostrare che siamo tutti uguali e diversi allo stesso modo!

    tanti fiori di diverso colore sono uno spettacolo della natura, avvolte ci incantiamo nel guardarli facendoci trasportare anche dallo loro fragranze, e la maggior parte di noi cerca di averne cura...ma questo succede anche tra gli uomini? NO, purtroppo ci troviamo nell'anno 2011 a dover affrontare enormi problemi che esistono da tantissimi anni, come quello l'intolleranza del "diverso". (in questo caso il termine "diverso" indica lo straniero, il disabile, colui chè rendiamo diverso o che si sente diverso)Viviamo in un mondo che ama definirsi democratico, tollerante, egualitario. Eppure, su uno sfondo di un multiculturalismo dilagante, aumenta sempre più la paura di chi, per lingua, religione, cultura, origine, è "diverso". A volte, inconscia e repressa; altre, esplicita e violenta: in un modo o nell’altro, sempre, spaventosamente presente. E' come se ci fosse un sorta di disprezzo verso l'altro, accompagnato da una forma di intolleranza. ma tutto ciò viene celata da una realtà ipocrita in cui si ripete spesso di non essere razzisti...e allora cos'è tutto questo?cosa porta ad assumeri atteggiamenti indifferenti verso gli altri? C’è anche una paura di chi è diverso che lo porta ad agire al di fuori di ogni morale, con atti estremi, di sconvolgente crudeltà, o che al contarario, lo porta ad isolarsi sempre di più cadendo in una totale solitudine!dinanzi a questo scenario, dovremmo un po immaginare quello che ho scritto all'inizio del commento...essere, cioè, dei fiori, che nonastante siano diversi tra di loro,rendono meraviglioso e speciale il mondo...forse è attraverso questo pensiero che si possa assumere un' atteggiamento rispettoso vero l'altro e in particolare il diverso!

    il fiore rosso?? diverso da quelli bianchi!! cogliamo quindi la sua diversità!!! ma una riflessione che mi giunge spontanea è qst: tutti siamo diversi, è grazie alla diversità che ci distinguiamo, che ci rende unici! se fossimo tutti uguali saremo degli automi fatti tutti dalle stesse componenti: non ci distingueremo!!

    ABBIAMO QUI RIPORTATO I NOSTRI COMMENTI, OGNUNA HA USATO PAROLE DIVERSE PER ESPRIMERE I PROPRI PENSIERI...MA E' LA DIVERSITE' DELLE NOSTRE PAROLE CHE RENDE UNICO ED UNITO UN SOLO PENSIERO: QUELLO DI NON SENTIR PARLARE PIU' DI DISCRIMINAZIONE O DIVERSITA' , PERCHE' E' L'ESSERE DIVERSI TRA DI NOI CHE CI RENDE PARTICOLARI!!!
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    Messaggio  Maria Grazia Ferri Gio Apr 14, 2011 7:30 pm

    Abbiamo deciso di fare un confronto tra la “Ballerina” di Botero, contrapposto alle modelle Sofia Loren e Kate Moss.
    Il dipinto ci ha colpite perché è in netta contrapposizione con i canoni classici di ballerina.

    11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio) - Pagina 8 B13

    Nel quadro di Botero emerge l'obesità della ballerina e la leggiadria della postura creando un divertente contrasto.
    Questo contrasto sta alla base della dicotomia bellezza interiore/esteriore. Infatti questo dipinto può essere considerato estremamente attuale, perché interpreta alla perfezione i canoni consumistici delle società contemporanea, dove il tutto si basa su pura esteriorità, riducendo l’essere umano a preoccuparsi solo dell’aspetto esteriore non curando il contenuto.
    Il dipinto di Botero ci vuole insegnare che bisogna guardare oltre, capire il contenuto e non fermarsi al recipiente, in modo da cogliere la vera essenza e le vere virtù della persona. Questa predilezione per le linee tondeggianti abbinate al cromatismo accattivante e gradevole gli consente la resa pittorica di un mondo incantato e sospeso.
    Le forme abbondanti caratterizzano tutte le opere di Fernando Botero.
    I paffutelli soggetti boteriani sono dunque il frutto della sua personale tecnica, dello studio sulla rotondità dei volumi, ma il risultato è sicuramente un inno involontario al realismo artistico d'un essere umano in sovrappeso, una sfida ai canoni convenzionali di bellezza in una società consumistica basata sull'apparire di persone sempre belle e perfette.
    Ciò che colpisce di Botero è che la bellezza per lui va oltre, sta dentro e non si ferma all'aspetto fisico.

    Un'esperienza della corporeità altrettanto difficile e complessa, seppur determinata da ragioni assolutamente diverse, è quella che riguarda il 'corpo investito dalla disabilità' soprattutto quando questa sopraggiunge a causa di traumi ed incidenti che comportano minorazioni fortemente invalidanti. Il corpo del disabile, infatti, è per antonomasia il luogo dei pregiudizi, di paure e di isolamento. Spesso è un corpo da cui rifuggire, scappare, perché sconosciuto e quindi difficilmente comprensibile attraverso la comune lente interpretativa di una società che attribuisce enorme valore agli aspetti estetici ed edonistici della corporeità. Appare evidente, allora, che le persone affette da deficit fisici e/o psichici risultino da questa prospettiva completamente esclusi in quanto il loro corpo difficilmente potrà raggiungere gli standard richiesti dalla cultura corporea e sportiva contemporanea. D'altra parte, anche nella rappresentazione dello stato sociale, la disabilità coincide sempre con la malattia e il corpo del disabile è considerato un corpo bisognoso solo di cure, terapie e percorsi riabilitativi. Sulle base di tali considerazioni appare quindi impensabile che un corpo malato, malfatto, deformato, talvolta non guidato da una mente "sana" possa muoversi se non addirittura praticare delle attività motorie o far parte del mondo rosa della moda e invece è possibile….

    11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio) - Pagina 8 Bb12

    Nella società moderna che ruota anche intorno alla moda si sente spesso nel “periodo della moda” di stilisti che si oppongono all’anoressia, sostenendo ogni anno di scegliere modelle più in “CARNE”. Ogni anno però ,allo stesso tempo, trapelano voci di modelle anoressiche taglia 36-38 che bevono aceto per mesi pur di entrare in quei mini abiti.
    Modelle che hanno uno stile di vita assolutamente irregolare,ad esempio Kate Moss,che più volte si è raccontata anoressica, ha assunto cocaina ed è stata arrestato per guida in stato di ebbrezza.
    Ci è piaciuto anche il confronto con la Loren perché evidenzia come nel tempo i canoni si siano modificati: Sofia Loren pur essendo icona di bellezza da anni presenta forme più abbondanti rispetto alle giovani modelle.

    Questo dimostra come il corpo umano, oltre ad aver subito modificazioni dal punto di vista genetico,negli ultimi secoli si ritrova a vivere un rapporto molto travagliato e complesso con l’ambiente circostante in continua mutazione.
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    Messaggio  Paola Pignatelli Gio Apr 14, 2011 8:09 pm

    L'immagine che ci ha colpito maggiormente è stata quella dei bambini con la pelle di colore diverso.La gioia dello stare insieme,la voglia di divertirsi e di comunicare è questo ciò che traspare dalla figura,che può essere definito con una sola parola AMICIZIA.Anche i loro occhi hanno un colore diverso,ma esprimono un unico sentimento,quello di FELICITà. Il loro abbraccio è simbolo di amore e fratellanza,testimonia l'assenza di pregiudizi,che invece sono comunemente molto diffusi nella sociètà degli adulti.Tutti i bambini sono uguali e non ci deve essere alcuna diversità tra di loro.
    Questa foto trasmette anche un altro messaggio:"Unione e pace tra le diverse razze".Purtroppo il nostro paese vive ancora di una certa intolleranza ai danni degli immagrati stranieri e ciò emerge dagli atti vandalici causati dal razzismo,come quello che c'è stato in provincia di Varese:In prossimità di una scuola elementare sono state messe delle sagome raffiguranti bambini,con lo scopo di mettere gli automobilisti in stato di allerta.alcune di queste sagome rappresentavano volutamente dei bambini di colore.Nella notte alcuni vandali hanno colorato con una vernice spray bianca,faccia piedi e mani di queste sagome.Ci auguriamo che in futuro non ci siano più queste forme di discriminazione,affinchè queste persone vengano considerate per quello che sono realmente.
    Un mondo inteso come villaggio globale e multietnico dove i fenomeni come il razzismo e la non accettazione di chi appare diverso,risultano essere anacronistici!!é questa la prospettiva verso la quale bisognerebbe protendere per un MONDO MIGLIORE!!
    Anche altre due immagini sono state interessanti,quella del bambino con il braccialetto con su scritto homo sexy e quella della modella anoressica Isabella Caro.L anoressia può essere definita una vera e propria malattia mentale tipica dei paesi dell'occidente.Lafascia di età più a rischio è quella adolescenziale.Le adolescenti si creano un'immagine di corpo perfetto:le modelle di taglia 38! Questo temite televisione cinema e riviste.
    Avolte sono anche la scuola e la famiglia,oltre ai mass media ad aggravare ancora di più la situazione fornendo un esempio educativo negativo.Sono queste le premesse di tale patologia.L'esempio più eclatante è stato quello della modella Isabella Caro.Vedere la sua immagine è stato impressionante perchè lei ha ridotto il suo corpo in condizioni estreme,senza rendersi conto che stesse andando contro la morte."No Anorexia!" è questo il messaggio che Toscani vuole lanciare al mondo della moda attuale!!!L'immagine del bambino con il braccialetto co su scritto homo sexy,invece,ha suscitato in noi un forte senso di tenerezza e di dolcezza.Anche l'omosessuale è un diverso che continuamente devecombattere contro stereotipi nel contesto sociale e lavorativo.Ciò non dipende ne da un fatto culturale ne geografico,ma da un diverso tipo di mentalità.
    "L'orientamento sessuale non è una scelta!"è questa la frase che ci ha lasciato pensare a lungo.Gli omosessuali sono persone come tutte le altre,anche loro hanno la propria dignità umana,poichè cercano meglio di esprimere meglio, la loro personalità,vengono giudicati dagli altri anche senza motivo!!!Speriamo che un domani queste persone non saranno più costrette a reprimere la loro vera identità,nascondendosi dietro una finta identità e che tutti coloro che vengono definiti diversi non saranno più considerati come tali,ma individui eccezionali capaci di dare molto.

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    Messaggio  MartinaRitaIzzo Gio Apr 14, 2011 8:23 pm

    GRUPPO FORMATO DA: MARTINA RITA IZZO E ALESSIA LONGANO

    Tra le varie immagini mostrate in classe nel corso del laboratorio abbiamo scelto quella della modella di Oliviero Toscani ,Isabel Caro che ha prestato il suo volto ed il suo corpo per una campagna pubblicitaria contro l'anoressia che si chiama appunto NO ANOREXIA; l'aspetto più importante di questa campagna pubblicitaria è che Isabel è anoressica dall'età di 13 anni. Non pensavamo che una ragazza affetta di anoressia potesse partecipare ad una pubblicità poichè numerose potevano essere le conseguenze, tra queste citiamo la reazione di numerosi ragazzi e ragazze che affrontando un periodo critico come l'adolescenza sono facilmente vulnerabili in quanto sono proiettati verso un canone di bellezza proposto dalla società e divulgato dai mass-media come la televisione, giornali, internet ecc ecc..
    Il corpo femminile ha sempre subito nel corso della storia delle modificazioni sulla corporietà per rispondere ai criteri della società e della moda; infatti nella nostra società si è passati da una bellezza prorompente come quella di Sophia Loren, ad una bellezza esile come quella della top model Kate Moss.
    Purtroppo sono sempre di più i casi di anoressia e bulimia che colpiscono numerosi giovani, provocando malessere fisico e psicologico. Uno dei motivi che spingono i giovani ad avvicinarsi a queste malattie è il messaggio che viene fatto passare da i nostri attuali mezzi di comunicazione, c'è la divulgazione di immagini che ritraggono donne ed uomini "perfetti" che diventano dei veri e propri modelli da ammirare e da imitare.
    Il motivo che ha spinto Isabel a posare per Oliviero Toscani è stato quello di scuotere le persone affinchè si rendessero conto che l'essere troppo magro non è simbolo di bellezza anzi è una vera e propria malattia che nei casi più gravi può portare alla morte.
    Tramite la visione delle foto mostrateci in classe e prendendo in esame alcuni casi che ci hanno toccato da vicino, abbiamo deciso di dedicare questo nostro commento all'anoressia perchè crediamo che ormai sia diventato un male pericoloso e molto attuale che con il passare del tempo colpisce sempre più giovani.Isabel è stata capace di utilizzare i mezzi di comunicazione a suo favore mettendo in evidenzia le conseguenze che questa grave malattia ha avuto sul suo corpo, è stata molto coraggiosa. Purtroppo Isabel non ha vinto la sua battaglia, è morta poco tempo dopo la campagna pubblicitaria. Il nostro augurio è che tutti i giovani affetti da questa malattia possano ritrovare la strada giusta, con la capacità di affrontare con gioia e serenità la vita perchè è piena di aspetti meravigliosi che non si fermano sulla nostra taglia di pantaloni. Smile
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    11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio) - Pagina 8 Empty Re: 11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio)

    Messaggio  Andreozzi Teresa Gio Apr 14, 2011 8:25 pm

    Gruppo formato da: Teresa Andreozzi, Carmela Carbone, Rossella Morra e Luana Zampella.

    Nel laboratorio di lunedi 11 aprile la prof. ci ha mostrato alcune foto riguardanti la diversità. Con un gruppo di amiche allora abbiamo deciso di sceglierne una e riflettere su di sessa. La foto che abbiamo scelto è questa

    11. lab.11aprile immagini diversità (chiude il 6 amggio) - Pagina 8 Att00010

    Essa raffigura la favola del "brutto anatroccolo" di Andersen. Come tutti ben sappiamo la favola è un componimento che fornisce una morale. In questa storia, centrale è il tema del diverso e quindi dell'emarginato. Viene riportato in primo piano il desiderio del protagonista di ottenere una vita normale. In un certo senso, si esprime al meglio la metafora del percorso della vita, ed il concetto che tutte le persone hanno un valore a prescindere dal loro aspetto fisico e da qualsiasi altra diversità. Questa storia viene considerata una metafora delle diffficoltà che spesso bambini e adolescenti sperimentano duranete la loro crescita. Essa viene raccontata per rafforzare l'autostima dei bambini e far loro accettare aventuali differenze che li dividono dal "gruppo", o addirittura essere fieri di tale diversità, che potrebbero in realtà rilevarsi anche un dono. Si può dire che queste peculiarità vengono qundi vissute come "diverse, estranee" e vengono rimandate al bambino, al soggetto in generale, sottoforma di negatività. Lo stesso Andersen relaziona questa favola con la sua gioventù, nella quale lui stessò si trovò emarginato e rifiutato per la sua diversità omossesuale. Viviamo infatti in un mondo occidentale che ama definirsi, tollerante, democratico, egualitario. Eppure sullo sfondo di un multiculturalismo dilagante, figlio di fenomeni ai massimi storici, aumenta sempre più la paura di chi,per lingua, cultura, origine, è "diverso". A volte, inconscia e repressa, altre, esplicita e violenta:in un modo o nell'altro, sempre, spaventosamente presente. Ci si guarda intorno e ci si accorge di essere immersi fino al collo in una realtà tremendamente ipocrita. "Razzista io?Non di certo" ci sentiamo ripetere da chi accenna, con celato orgoglio, ad un atteggiamento di disprezzo del "diverso". Ci si illude di non esserlo per reprimere la sensazione, per sfuggire al giudizio severo di una società perbenista, eppure anch'essa nutrita di falsità.Come se il male,fosse solo un'invenzione del "diverso". In realtà è una storia riferita a un progresso morale, ma anche fisico. L'esigenza di un appoggio, di una famiglia, di un'appartenenza ad un gruppo ha un grandissimo valore, un importanza rilevante all'interno della storia. Questa favola ha un significato molto interessante: ci ricorda infatti che il cammino di accettazione è esclusivamente un patto personale. Il nostro anatroccolo infatti ritrova se stesso (e si trasforma in un cigno) nel momento in cui accetta la sfida con se stesso ed è da quella che nasce la possibilità di vedersi realmente e incontrare gli altri, cioè si riconosce, in poche parole trova le sue risorse interne ed esterne e con esse il suo valore personale. Accettare la sfida è un passaggio importante che consente di non continuare a vivere passivamente le difficoltà e a non portarsi dietro il proprio passato come una valigia pesante e inutile, cioè non accettare più l'immagine negativa che gli altri hanno, ma andare a trovare la propria immagine, lavorando dunque sulle caratteristiche e su quei tratti personale che caratterizzano l'identità unica e specile di ognuno. La trasformazione infatti, in questa favola, sta nel potersi facilmente percepire nella propria verità e nel non accontentarsi della riflessione altrui. Molte persone purtroppo credono ancora nelle parole e nei piensieri degli altri e sono portate a pensare di non avere alcun valore personale, se si cede alla paura si finisce però di restare per tutta la vita identificati con questa falsa immagine, ma se si ha il coraggio di affrontare gli altri e se stessi, si può scoprire qualcosa di veramente importante!

    Riportiamo di seguito una poesia e una citazione che riguardano appunto questo tema.
    "Brutto anatroccolo".
    E il brutto anatroccolo pianse...una lacrima lentamente scivolò giù...carica di delusione per non aver potuto alleviare il suo dolore...attraverso il suo candore cristallino l'anatroccolo si specchiò e vide danzare un cigno...

    Saffo:"chi è bello è bello da guardare e basta, chi ha valore sarà sempre bello”



    https://www.youtube.com/watch?v=idw7yfKQh8A&feature=player_embedded


    https://www.youtube.com/watch?v=RxPZh4AnWyk

    Come nella favola del brutto anatroccolo, un'attempata signora conquista il pubblico con la sua voce.E' accaduto in "Britain's Got Talent", una sorta di X-Factor inglese. Susan Boyle si è presentata sul palco con una mise a dir poco trascurata, suscitando l'ilarità del pubblico e dei giudici. Ma appena è partita la musica, tutti si sono dovuti ricredere. La performance di Susan è già un cult in rete.
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    Messaggio  MartinaRitaIzzo Gio Apr 14, 2011 8:27 pm

    https://www.youtube.com/watch?v=nXSWOSuA5bA


    Questo link è un'intervista fatta ad Isabel Caro sull'anoressia. E' molto toccante vedere con quanta forza vuole sconfiggere il suo male.
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    Messaggio  alessia longano Gio Apr 14, 2011 8:45 pm

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    Tra le varie immagini mostrate in classe nel corso del laboratorio abbiamo scelto quella della modella di Oliviero Toscani ,Isabel Caro che ha prestato il suo volto ed il suo corpo per una campagna pubblicitaria contro l'anoressia che si chiama appunto NO ANOREXIA; l'aspetto più importante di questa campagna pubblicitaria è che Isabel è anoressica dall'età di 13 anni. Non pensavamo che una ragazza affetta di anoressia potesse partecipare ad una pubblicità poichè numerose potevano essere le conseguenze, tra queste citiamo la reazione di numerosi ragazzi e ragazze che affrontando un periodo critico come l'adolescenza sono facilmente vulnerabili in quanto sono proiettati verso un canone di bellezza proposto dalla società e divulgato dai mass-media come la televisione, giornali, internet ecc ecc..
    Il corpo femminile ha sempre subito nel corso della storia delle modificazioni sulla corporietà per rispondere ai criteri della società e della moda; infatti nella nostra società si è passati da una bellezza prorompente come quella di Sophia Loren, ad una bellezza esile come quella della top model Kate Moss.
    Purtroppo sono sempre di più i casi di anoressia e bulimia che colpiscono numerosi giovani, provocando malessere fisico e psicologico. Uno dei motivi che spingono i giovani ad avvicinarsi a queste malattie è il messaggio che viene fatto passare da i nostri attuali mezzi di comunicazione, c'è la divulgazione di immagini che ritraggono donne ed uomini "perfetti" che diventano dei veri e propri modelli da ammirare e da imitare.
    Il motivo che ha spinto Isabel a posare per Oliviero Toscani è stato quello di scuotere le persone affinchè si rendessero conto che l'essere troppo magro non è simbolo di bellezza anzi è una vera e propria malattia che nei casi più gravi può portare alla morte.
    Tramite la visione delle foto mostrateci in classe e prendendo in esame alcuni casi che ci hanno toccato da vicino, abbiamo deciso di dedicare questo nostro commento all'anoressia perchè crediamo che ormai sia diventato un male pericoloso e molto attuale che con il passare del tempo colpisce sempre più giovani.Isabel è stata capace di utilizzare i mezzi di comunicazione a suo favore mettendo in evidenzia le conseguenze che questa grave malattia ha avuto sul suo corpo, è stata molto coraggiosa. Purtroppo Isabel non ha vinto la sua battaglia, è morta poco tempo dopo la campagna pubblicitaria. Il nostro augurio è che tutti i giovani affetti da questa malattia possano ritrovare la strada giusta, con la capacità di affrontare con gioia e serenità la vita perchè è piena di aspetti meravigliosi che non si fermano sulla nostra taglia di pantaloni.
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    Messaggio  Maria Luisa Ceriello Gio Apr 14, 2011 8:59 pm

    Messaggio roberta Oggi a 5:35 pm
    GRUPPO ESEGUITO DA:DE SANTIS ROBERTA, CERIELLO MARIALUISA, TUFO FLORENTINA, MARTINELLI MADDALENA.
    https://i.servimg.com/u/f29/16/29/60/69/images13.jpg
    https://i.servimg.com/u/f29/16/29/60/69/images14.jpg

    Abbiamo scelto di commentare queste 2 immagini per evidenziare il concetto di diversità, del non essere accettati dalla società. Nella prima immagine quella della Bella e la Bestia si nota che Bella accetta la Bestia anzi si innamora della Bestia proprio perchè guarda l'aspetto interiore della Bestia e non l'aspetto esteriore, invece la seconda immagine quella della modella si credeva che la famiglia fosse la causa principale di tutto ciò, ma ora non è così o almeno in parte, perché le cause sono molteplici: i modelli culturali, l'importanza dell'immagine, la questione dell'identità. Infatti per lei non è andata bene basta vedere l'immagine per capirlo, si commenta da sola... Questo è per dire che non bisogna cambiare per la società o per la persona amata l'importante è essere sè stessi e piacersi, perchè l'essere diverso non vuol dire avere qualcosa di meno degli altri anzi è proprio l'essere diversi che ci rende unici perchè il mondo è bello perchè è vario!Un esempio e un modello da seguire è proprio quello di ANNA, nostra collega e amica.

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