10. autopresentazioni del 7 aprile - commenti (chiude 6 maggio)

Quella del 7 aprile è stata una lezione davvero spettacolare!Rileggendo le sensazioni che ho appuntato sul quaderno mi sono riaffiorate tutte le emozioni che ho provato nell'ascoltare i miei colleghi.Si è trattato di un'ascolto costruttivo e introspettivo.L'esperienza di Amelia e Daiana,due volontarie ospedaliere mi ha molto colpito,il loro contributo è fondamentale per tutti quei bambini che soffrono e sono costretti a stare lunghi periodi lontani da casa,dai loro amici e dalla scuola, probabilmente è nel donare ad ogniuno di questi bambini qualche minuto di spensieratezza e di gioia che si potrebbe racchiudere il senso della vita. Ascoltarle ha suscitato in me la voglia di fare concretamente un qualcosa di cui andare veramente fiera...
Anche l'esperienza di Silvia è stata molto interessante.Ci ha parlato di Simone, un ragazzo di 12 anni il quale ha diverse problematiche provenendo da un contesto socio-ambientale decadente. Silvia sta partecipando al proggetto che si chiama "doppia disabilità",ossia si occupa di ragazzi che hanno una seconda disabilità oltre a quella socio-familiare presentano casi di dislessia,disabilità,ritardo mentale lieve.Il suo supporto pscico-emotivo è mirato a rafforzare l'autostima,la socializzazione tale intervento ha riscontrato dei buoni risultati registrando dei cambiamenti in questi ragazzi.Ciò mi ha fatto riflettere al ruolo che svolge l'educatore e a quale complesso compito è chiamato a svolge dal momento che il suo intervento è determinante nella vita di un bambino o ragazzo che sia.Inoltre mi ha molto commossa la storia di Anna,è ammirevole la forza che ha avuto nel cacciare quel demone,quale l'anoressia,che le stava rubando la vita. Apprezzo il suo coraggio nel aver condiviso con noi un'esperienza cosi delicata e ringrazio anche gli altri colleghi per aver dato voce alle loro esperienze.

Questa giornata è stata davvero molto importante.Innanzitutto vorrei fare i miei complimenti a tutti quelli che hanno raccontato la loro esperienza,ma a mio parere un complimento speciale va a Vincenzo che con il suo video mi ha fatto davvero emozionare.E' bello vedere come questo ragazzo si dà da fare per gli altri.Con il tuo video Vincenzo mi hai trasmesso tutto l'amore e la passione che metti in questa tua missione per gli altri.Credo che sei una persona davvero speciale.E' stato bellissimo anche vedere che porti le esperienze che viviamo in aula al di fuori del mondo universitario.A te Vincenzo va tutta la mia ammirazione.

Rivolgo i mie complimenti a tutti coloro che hanno dato un po di sè nella lezione del 7 aprile, con amore danno a chi ha problemi sociali e di conseguenza sofferto , dei supporti emotivi. Puo sembrare una banalità raccontare le proprie esperienze, invece ritengo molto importante le testimonianze dei vari ragazzi in quanto, ogni narrazione riferita a quanto si è vissuto è lo specchio del nostro essere sociale oltre che individuale e cio che viene raccontato e ascoltato provoca anche risonanze emotive. Ho apprezzato in particolar modo l'intervento di VINCENZO, grazie al quale ho capito che i bambini con la loro voglia di amare e di essere amati possono dare molto di più di quanto chiedono : ti insegnano l'amore disinteressato, senza condizioni e puro. Emozionante è stato per me il momento in cui i bambini, dopo l' esperienza del foulard hanno espresso le loro emozioni!mi sono commossa nel vedere il lavoro svolto da vincenzo e in quel momento ho sentito il bisogno di fare la stessa cosa:aiutare chi ha bisogno per donare serenità e gioia e nello stesso tempo sentirmi utile e gratificata. Non sono molto brava a raccontare le mie emozioni però, mi ritengo una persona capace di trasmetterle attraveso dei gesti significativi e disponibile ad aprire il cuore all'accoglienza di persone bisognose.

Il giorno 7 aprile è stasta una giornata stupende piena di emozioni,emozioni che non mi sarei mai aspettata di condividere in un aula universitaria.I primi ringraziamenti vanno ai ragazzi che sono stati ingrado di raccontare le loro esperienze o meglio dire rendere partecipi noi della loro vita,bhe li ammiro molto perchè ioper timidezza non sarei mai riuscita a dire qualcosa su di me!!!Le storie raccontate sono state tutte belle ma quella che mi ha coinvolto di piu è stata quella di ANNA la ragazza che soffriva di anoressia oggi una malattia molto diffusa nella reltà adolescenziale.Io personalmente sono stata accanto ad una ragazza anoressica ascoltare queata vicenda mi ha riportata a ricordare quella esperienza in quanto ogni giorno vedevo e vedo soffrirla e la cosa ke non tollero è che non posso fare nulla per aiutarla ma l'unica cosa che gli posso dare è il mio affetto.Ricordo sempre le sue parole di quando mi racconta che si guarda allo specchio e si vede grassa ,durante la giornata mangia un solo finocchio e poi passa l'inteara giornata a fare passeggiate sul balcone di casa sua senza mai fermarsi.Ha incominciato a chiudersi in casa si vergogna del suo aspetto tanto che si è allontanata aanke da noi amiche.Mentre ANNA parlava ho incominciato a capire il perchè la mia amica si sta allontanando rifiutando anche il nostro aiuto,ANNA ha avuto una grande forza interiore a un certo punto si è resa conto che quel tunnel di vita doveva finire,io la ammiro perchè oggi mi ha fatto capire che nella vita bisogna lottare e avere accanto persone accanto che ti amano cosi come sei e solo cosi si superano anche le grandi difficoltà.ANNA mi ha emozionato molto e ancora una volta mi congratulo con te e con la tua forza d'animo.La mia amica questa forza ancora non la trovata dentro di se spero che anche lei dopo che gli ho raccontato la tua stori ce la possa fare!!!!!!grazie ANNA

la resilienza è la capacità di un oggetto di resistere agli urti improvvisi senza rompersi o spezzarsi mai.
i sinonimi di resilienza sono:
-flessibilità
-elasticità
-adattabilità
l'adattabilità è molto importante, infatti la resilienza è definibile anche come un insieme di abilità, capacità di adattamento attivo e flessibile necessarie per adottare nuovi comportamenti.
connettere la resilienza alla disabilità riporta il discorso al significato di affrontare e superare situazioni dolorose e di disagio esistenziale.
la ragazza (ANNA) che al corso, nella giornata delle autopresentazioni, ci ha reso partecipi di un evento della sua vita cosi doloroso, ha rappresentato a pieno titolo un caso di resilienza.
Anna ha trascorso un periodo della sua vita con una grave disabilità, e cioè l'ANORESSIA...
(l'anoressia è uno dei problemi più importanti del comportamento alimentare.
da parte della persona affetta c'è il rifiuto del cibo e la paura ossessiva di ingrassare.
per poter effettuare una diagnosi di anoressia è necessaria la presenza contemporanea di 4 criteri:
-severa perdita di peso
-paura di ingrassare
-dismorfismo corporeo:alterazione dell'immagine di sè, rifiuto nell'ammettere la gravità della situazione.
-amenorrea: assenza di 3 cicli mestruali consecutivi.
essa porta anche a disturbi dal punto di vista psichiatrico come:
-depressione
-ansia
-disturbo di personalità
l'anoressia è considerata un malattia del mondo industrializzato, ma nel medioevo, epoca in cui i valori religiosi erano ben radicati nelle persone, l'anoressia era vista come un traguardo spirituale, si parlava infatti di digiuni ascetici.
l'anoressia e i disturbi alimentari in genere sono una vera e propria emergenza sanitaria nei paesi occidentali industrializzati e sono in continuo aumento.)
Anna ci ha parlato del suo vissuto, dei suoi momenti in cui tutti erano un fastidio, un peso da allontanare, solo una persona le è rimasta accanto, sua madre, che nonostante le mille difficoltà non si è mai arresa, non l'ha mai abbandonata..
oggi Anna è guarita, soprattutto grazie alla sua forza e alla sua ritornata voglia di vivere.
Anna è un esempio da segiure, un modello di forza e capacità di resistere e di superare gli ostacoli che spesso la vita ci pone davanti nel nostro cammino.
complimenti ANNA!!!!!!!
spero che anche altre persone trovino la forza che ha trovato Anna... non bisogna desiderare di essere come gli altri, non bisogna guardare il nostro corpo disprezzandolo, perche solo se impareremo ad apprezzare le cose per quello che sono cominceremo a vivere, dobbiamo lottare per i nostri sogni, per la loro realizzazione, non combattere la nostra stessa vita....
LA VITA E' TROPPO BELLA E' BREVE PER CREARSI PROBLEMI E SPRECARLA.....
E grazie a tutti per averci trasmesso emozioni bellissime con i vostri racconti....
è da ammirare il lavoro fatto con passione ed amore dai ragazzi di oggi, smentendo tutte quelle brutte opinioni che ci definiscono fannulloni e senza valori...............

Sarà banale e ripetitivo ma vorrei iniziare con il ringraziare tutti coloro che stamattina hanno dato la loro testimonianza,che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco,di mettere in gioco i propri sentimenti e le proprie storie..ci hanno reso testimoni di qualcosa di veramente importante,l'amore sconfinato e disinteressato per il prossimo e la forza di rialzarsi nonostante le batoste..grazie perchè ognuno di voi ha contribuito all'arricchimento di tutti noi..è bello scoprire che sono tanti i ragazzi che ogni giorno fanno tanto per gli altri,che danno il loro sostegno nelle associazioni,negli ospedali o semplicemente nelle parrocchie,ed è ancora più bello scoprire che lo fanno per semplice passione,senza scopi e interessi..non si dica che i giovani di questa società ed epoca non hanno valori e interessi sani..
Tutto ciò che ho ascoltato è stato interessante,il lavoro di Vincenzo è stato ottimo e lo stimo moltissimo perchè mette il cuore in quello che fa..ma sono stati due i racconti che hanno rapito completamente la mia attenzione,quello di Anna Piro,la ragazza che lavora come educatrice nel carcere di Rebbibia a Roma,e l'altro è stato il racconto dell'altra ragazza che si chiama Anna riguardo il suo periodo di anoressia..
Il lavoro di educatrice nei carceri è sempre stata una mia aspirazione e desiderio,quindi non avrei potuto non essere attratta da ciò che che ci raccontava..la lettera che ci ha letto era stata scritta da un detenuto,di nome Luigi,ad un amico suicidatosi in carcere.."Ora si potrà sentire a volte bambino,adolescente,adulto e potrà a suo piacimento volare libero per le contrade del cielo.Ciao Marcello,ti invidio..."questa frase mi è rimasta dentro..è triste sentire di questo uomo che invidia l'amico perchè non c'è più,perchè lui finalmente potrà sentirsi come vorrà,come meglio crede,e soprattutto potrà scegliere..non riuscivo a comprendere il motivo di quel 'ti invidio'..pensavo,come si può invidiare una persona che non c'è più????e mi sono chiesta,forse lo pensa perchè per lui quella non è una vita degna di essere vissuta,li chiuso,dietro delle sbarre,dove non sei tu a decidere,e allora ho capito..ma è così triste!!!!!!!!condivido inoltre il pensiero che Anna ha espresso riguardo al lavoro di educatore,che bisogna farlo per pura passione e andare oltre..è così!!!ci sono così poche persone che fanno questo lavoro solo per lo stipendio!!!
Mi ha un pò sorpreso invece l'esperienza dell'altra ragazza Anna,non so dire precisamente il perchè,non la conosco bene,ma da ciò che si percepisce,che si evince ho sempre visto in lei una forte personalità,sempre allegra e cordiale con tutti,e forse per questo che non credevo che avesse dovuto affrontare una situazione così difficile..questo mi ha dimostrato che non bisogna fermarsi alle apparenze,come spesso si fa,ma scavare nel profondo..nell'anima..più che sorpresa diciamo che mi è dispiaciuto sentire quanto è stato difficile per lei..ma vedere che questo l'ha resa così forte è stato anche confortante..mi ha emozionato..
GRAZIE MILLE A TUTTI VOIIIIIII!!!!!

Non si può non ringraziare la prof.Briganti,è un ottimo corso,soprattutto dal punto di vista di arricchimento umano..GRAZIE!!!!

QUESTO CORSO LO DEFINISCO UN MIX DI EMOZIONI..... VISSUTE DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE A SECONDA ANCHE DEL VISSUTO DI UNA PERSONA.... LA LEZIONE CHE PIU MI HA EMOZIONATO E' STATA LA SIMULAZIONE CON IL BENDAGGIO AGLI OCCHI E LA LETTURA DELLE POESIE, CIO' PERCHE' HO UN NONNO CHE E ' COMPLETAMENTE NON VEDENTE E ANCHE PER SOLO CINQUE MINUTI HO CAPITO COSA SI PROVA... LA FORTE EMOZIONE MI HA IMPEDITO DI PARLARE APERTAMENTE A TUTTI E DIRE CHE QUESTE PERSONE EMANANO UNA FORZA STUPENDA, UNA VOGLIA DI VIVERE CHE TI AIUTA AD ANDARE AVANTI.
NON SO COSA SUCCEDE MA IN MOLTI GIOVANI VEDO SEMPRE PIU DIFFONDERSI INFELICITA''' E DEPRESSIONE , BHE CREDO CHE NON CI SIA COSA PIJU EFFICACE DI QUESTO CORSO CHE TI FA CAPIRE LA LOTTA/VOGLIA DI VIVERE PROPRIO DA PARTE DEI DISABILI I QUALI HANNO TANTO DA INSEGNARCI A TUTTI NOI!!!!

La lezione svolta è stata totalmente diversa dalle solite perchè incentrata completamente su chi di solito ricopre il ruole dell’alunno ,di chi “deve apprendere”. Anche se le lezioni sono comunque molto interattive, ogni volta,questa è stata particolare perchè c’è stata un’inversione di ruoli:abbiamo condotto noi la lezione.
Lo spunto,ovviamente,è arrivato dalla professoressa che però ci ha dato la possibilità di parlare e ci ha ascoltati facendoci capire che le esperienze degli studenti possono essere rilevanti,d’isegnamento,d’esempio, anche per gli insegnati e tanto quanto le loro.
L’elemento importante credo sia stato il condividere tra noi attimi vissuti al di fuori del contesto universitario che ci hanno permesso di conoscere persone che vediamo ogni giorno sedute al nostro fianco,di cui sapevamo ben poco e che abbiamo avuto la possibilità di apprezzare.
Lo scopo del commento è dire la nostra su una delle esperienze ascoltate ed io vorrei porre l’attenzione su un video presentato,quello di Amelia e Daiana, sul loro impegno di ogni giorno riguardante la partecipazione ad associazioni come l’acr o l’avo.Ho la possibilità di commentare il loro lavoro in modo più ampio poichè le conosco da molto e so come è nato il loro interesse.La dedizione che hanno è palpabile da subito,basta vivere qualche istante con loro per notarla.Le vedi organizzare recite,cartelloni,giochi,andare via prima dall’università e tornare a casa tardi,tutto per portare a termine l’impegno preso e rendere felice qualche bambino ,riempendogli il tempo libero con momenti istruttivi e di crescita.
Vorrei,inoltre,fare un piccolo accenno anche a chi,con grande coraggio,ha saputo mettere “a nudo” vissuti personali(dolorosi!) dandoci la possibilità di capire il senso di quelle difficoltà che nelle lezioni crechiamo di capire sotto un punto di vista teorico, ma in modo particolare sotto l’aspetto emotivo.
Osservando i commenti nel forum ho letto una cosa molto interessante che vorrei riprendere.Si criticava chi accusava i giovani d’oggi di non avere dei valori,ed io condivido in pieno questa critica.Faccio parte di questa generazione tanto discussa e la difendo fermamente convinta di essere piena di valori e buoni propositi.Non è possibile “fare di tutte un’erba un fascio”(ovviamente c’è anche chi conferma queste critiche!) e la lezione svolta ne è stata la testimonianza:siamo in grado di emozionarci.di vivere avventure,esperienze colme di significato e valori d’ogni genere che possono fungere da esempio per gli atri,anche per chi tanto ci critica!!!!!.

il questionario mi ha tlto gran parte del tempo,ma non ho rinunciato certo al video di Vincenzo che,a differenza di altri ,aveva una base "sicura della sua partenza".L'elogio dell AC dove lui è educatore e la volontà di sperare dove altri hanno accettato teorie di falsi"scientisti".Ha inoltre sponsorizzato l'AC anche con l'esempio.

Il laboratorio dell'autopresentazione è stato molto interessante: mi ha coinvolto molto emotivamente ascoltare gli interventi dei miei colleghi.
Sarebbe impossibile fare una classifica o indicare delle preferenze sulle testimonianze più interessanti e costruttive. In tutti i ragazzi traspariva un'emozione e una gioia nel raccontarci tutto ciò che sono disposti a fare nella loro vita, aiutando le persone che hanno bisogno; chi come educatore di Azione Cattolica, chi lavorando come volontario-a nelle comunità, nelle associazioni o nelle carceri.
Mi ha colpito molto la testimonianza di Caterina, la quale ci ha raccontato la storia del fratello che in seguito ad una pugnalata alla schiena è stato costretto a vivere su una sedia a rotelle. Caterina ci ha raccontato che il fratello, grazie alla sua forza d'animo e alla sua volontà di non arrendersi mai, è riuscito a convivere con questa grave problematica, talvolta anche sdrammatizzando questa difficile situazione.
Mi ha trasmesso gioia il video di Vincenzo, un educatore dell'ACR. Vincenzo ha sottoposto i suoi bambini dai 9 agli 11 anni l'esperimento del foulard, (che anche noi abbiamo fatto durante il corso), mentre lui leggeva fiabe. Sono rimasta colpita dalle risposte dei bambini a fine esperimento. In particolare, sono stata feice di ascoltare gli effetti di quest'esperimento su Daria. Quest'ultima è una bambina che non riesce a parlare e si esprime solo scrivendo; invece, durante l'esperimento con la benda sugli occhi, Daria è riuscita a parlare davanti al gruppo di coetanei.
Una frase di Vincenzo che mi ha colpito molto e che, a mio parere, debba fare da motto per noi è: "UN EDUCATORE DEVE EDUCARE ALLA PIENEZZA DELLA VITA".
Mi ha sorpreso anche l'esperienza di Anna nel carcere di Rebibbia. Lei ci ha parlato, in particolare, di un detenuto di 75 anni, che considerava la morte come l'unica liberazione. Anna ha cercato di stargli vicino il più possibile, per non farlo sentire solo ed inutile, e proprio per questo lei non lo chiamava detenuto ma amico.
Sono rimasta affascinata, come d'altronde tutti, dal coraggio che ha avuto Anna nel raccontarci il suo passato nel mondo dell'anoressia. L'anoressia è un tunnel dal quale non si riesce quasi mai ad uscire ed invece, Anna, con la sua voglia di vivere, e grazie all'aiuto e alla forza della sua mamma, col soprriso sulle labbra è riuscita a guarire e a raccontare davanti a tante persone la sua brutta esperienza.
Ringrazio tutti i miei colleghi, perchè ognuno di loro ci ha insegnato qualcosa: le loro esperienze di vita hanno arricchito anche il nostro bagaglio per un futuro da educatori.

Oggi in classe abbiamo parlato noi..a differenza delle altre lezioni dove era la prof a parlare! Sono una ragazza che si commuove molto facilmente, infatti anche oggi è stato cosi..ascoltare quello che i miei colleghi svolgono quotidianamente è stato davvero emozionante! Non posso indicare quale racconto mi è piaciuto di più o meno..sono stati tutti molto toccanti, a partire da quello di Vincenzo che con un video ci ha mostrato il suo lavoro di educatore nella parrocchia, ci ha raccontato che con i “suoi” bambini ha fatto l’esperimento del foulard, che la prof ha fatto fare a noi qualche lezione prima. Vincenzo ci ha anche raccontato di una bambina che non parla mai, o meglio si serve di carta e penna per comunicare con gli altri, e che con questo esperimento è riuscita a parlare perché non vedeva chi le stava di fronte! Inoltre mi trovo d’accordo con il pensiero di Vincenzo quando dice che bisogna educare nella pienezza della vita altrimenti il lavoro dell’educatore fallisce!! Un altro racconto molto toccante è stato quello di Anna che ha raccontato il suo problema con l’anoressia, che ha superato e che l’ha portata ad essere una ragazza esplosiva, esuberante e sorridente alla vita..infatti ha tatuato uno smile che rappresenta la Anna di oggi! Si è sempre detto che l’anoressia era scaturito da un NON-DIALOGO/RAPPORTO con la mamma,ma per Anna non è stata la mamma bensì il padre..! volevo ricordare anche il racconto di Caterina che è educatrice nel carcere di Rebibbia , ha passato molto tempo con i detenuti stringendo un ottimo rapporto specialmente con un detenuto di nome Luigi. Caterina ci ha detto che Luigi ha usufruito della detenzione per scrivere un libro..in questo libro c’è anche la storia del suo amico di cella che si è suicidato, Luigi ha scritto una frase abbastanza forte nel libro perché dice di invidiarlo, il suo amico attraverso il suicidio ha trovato la libertà! Infine volevo ricordare ai tanti critici che definiscono la nostra generazione priva di valori, che non è cosi..inviterei tutte queste persone che criticano la MIA generazione a leggere tutti questi commenti per far capire loro che abbiamo tutti i valori per poter aiutare le altre persone diverse!!!

volevo ringraziare la professoressa Briganti perché mai nessuno ci ha dato spazio per esprimere i nostri pensieri, per confrontarci e per farci entrare nell'ottica di educatore che un giorno andremo a rivestire!! Grazie davvero prof

Le presentazioni del 7 aprile sono state belle tutte a partire da quello di Vincenzo a quello di Anna. Quello che mi ha colpita di più è stato quello di Vincenzo in cui si notava nei suoi occhi la bellezza e la volontà d'animo con cui svolge il suo pogetto educativo;poi quello della mia amica Roberta che oltre la sua emozione nell'esporre la sua esperienza lavorativa si è notato la capacità di aiutare quel bambino autistico nella scuola d'asilo dove lavorava e poi infine quello di Anna che è stato oltre che toccante anche un modello per noi ragazze.

è bello quando in aula ci sono persone che intervengono e raccontano le loro esperienza private; il tutto tende a renderci più uniti...è molto più vissuto in questo modo..è come se un amico ti stesse facendo una confidenza e tu ascolti cos' ha da dire. L' esperienza di Vincenzo come educatore in parrocchia mi ha colpito particolarmente si vede che c' è passione in quello che fa e credo che nell' aiutare gli altri ce ne voglia davvero tanta, deve essere qualcosa di innato...anche il fatto che abbia fatto fare ai bambini lo stesso esperimento provato da noi in classe con il foulard testimonia una grande sensibilità...solo che invece delle poesie ha raccontato favole (una dimensione nella quale i bambini si rivedono maggiormente)..

Oggi il laboratorio si è svolto sulle autopresentazioni di alcuni miei colleghi, hanno colpito la mia attenzione diverse storie, tra cui quella di Vincenzo e di Amelia e Daiana, ragazzi fantastici che fanno tanto per gli altri con amore e dedizione, la gioia l'entusiasmo che V. ha verso questi bambini dell' ACR e quello che riceve da loro è emozionante, ed è ammirabile il lavoro di Amelia e Daiana all'AVO( associazione volontari ospedalieri), dove queste ragazze portano un sorriso e la gioia di vivere ai bambini in ospedale, danno luce a questo mondo, come diceva Vincenzo alla fine della sua presentazione "siamo una goccia in questo oceano" ma tante piccole goccie fanno l'oceano.
Altra storia che mi ha colpito e quella di Caterina Vittorielli che parla del fratello il quale fu pugnalato alle spalle all'eta di 34 anni, rimasto su una sedia a rotelle per sei anni grazie alla forza di volontà e tante terapie oggi cammina di nuovo (resilienza). Infine la testimonianza di Caterina come educatrice del carcere di Rebibbia ci ha parlato di Luigi di settantacinque anni, che ha scritto un libro autobiografico durante la sua detenzione in cui parla del condominio di Rebibba come lo chiama lui, delle partite di pallone tra guardie e ladri e della morte del suo amico e compagno di cella morto suicida. La tristezza quando L. dice di invidiare l'amico morto perchè è finalmente libero. Questo ci fà capire come futuri educatori e non, quanto tutti noi con un sorriso una parola un gesto, possiamo fare per gli altri.

Sono molto felice di essere stata presente a questa giornata di autopresentazione perché mi sono sentita parte di tante esperienze che questo corso ha contribuito a portare alla luce. Ad esempio non sapevo che Amelinda e Daiana svolgevano attività di questo tipo al di fuori dell’università e questo ha contribuito a conoscere meglio noi stessi e gli altri nonché a capire se ci rivediamo in quei ruoli oppure no. Tutte le avventure che i nostri colleghi hanno deciso di condividere con tutti noi hanno portato a rendere il gruppo classe più unito e consapevole di ciò che significa pensare, ma soprattutto agire da educatori e di come la società tutta ha bisogno di figure come noi che si adoperino nel campo del sociale. Tutti gli interventi mi sono piaciuti, ma quello che mi ha colpito di più è stato quello di Vincenzo che conosco personalmente e devo dire che la sua presentazione mi ha ridato più di tutte le altre la passione incondizionata che dalla sue parole, ma soprattutto dai suoi occhi traspare. E’ necessario avere buoni sentimenti in fondo al cuore ed interiorizzare valori di base come il rispetto, la comprensione ecc…ecc… per poter davvero guidare gli altri verso la libertà ed è ciò che secondo me un educatore deve tener presente più di ogni altra cosa. Si vede chiaramente l’entusiasmo che brilla negli occhi del mio amico e questo ci dà l’idea di come questo lavoro ci ripaga o più precisamente ci restituisce prima di tutto con molte soddisfazioni. E’ molto bello vedere come la nostra generazione troppo spesso accusata di essere insensibile e superficiali verso chi sta peggio di noi, si batta ogni giorno per cambiare invece questo stato di cose e smentire questo brutto luogo comune; per questo ammiro e ringrazio i miei colleghi per ciò che stanno facendo e spero di entrare a far parte di questo mondo appena ne avrò l’occasione.

Credo che questa sia stata una delle lezioni più emozionanti,non nascondo di aver pianto per quasi tutto il tempo,non per debolezza,ma per la soddisfazione che realmente l'uomo quando fa quello che ama e in cui crede ci riesce.NON Conoscevo quelle canzoni,ma le sentivo molto vicine,e tutti i miei compagni li a far vedere il loro lavoro i loro volti felici e soddisfatti...è stato tutto molto bello. Mi complimento con Vinenzo,lo considero l'educatore per eccellenza,lo ascolto sempre e trasmette dai suoi occhi l'amore per quello che fa. Credo che far l'educatore sia una delle cose più belle al mondo sia per noi stessi che per glia altri,perchè ti arricchisce ti completa come persona,è un modo per dimostrare che siamo tutti uguali e he ognuno di noi può insegnare ed imparare dall'altro. Sono sempre più convinta dell'obiettivo che voglio raggingere e questo corso mi aiuta lezione dopo lezione!

mi scuso per questo giorno ma per motivi lavorati non riuscita a conciliare gli orari con quelli del corso e dai commenti dei miei colleghi si evince che questa sia stata davvero una bella lezione come tutte le altre del resto.