5. laboratorio 21 marzo diversità razziale

Durante la lezione del 21 marzo abbiamo affrontato il problema delle discriminazioni razziali, facendo riferimento soprattutto al colore della pelle di una persona. Abbiamo visto le scene più importanti del film “Indovina chi viene a cena” uscito nel 1979 e la cosa che mi ha sorpreso di più è stato notare come un film così vecchio potesse essere ancora attuale. Le discriminazioni razziali sono sempre esistite e continuano anche nel ventunesimo secolo. Questo è un tema che mi sta molto a cuore perché ritengo che sia assurdo giudicare negativamente una persona solo per il colore della pelle o per le sue caratteristiche fisiche. Giudicare ed aver paura di una persona in quanto “diversa” da noi, e di conseguenza non viene ritenuta normale. Noi siamo tutte persone con delle proprie caratteristiche fisiche e caratteriali, siamo tutti portatori di cultura e proprio perché siamo tutti diversi ritengo che siamo tutti belli. Il bello si trova proprio nella nostra diversità che ci permette di conoscere nuove situazioni, nuove culture che sono lontane dalle nostre.
Io spero che questo problema sia affrontato e risolto definitivamente per permettere una convivenza pacifica all’interno delle nostre società. Anche se per il momento, da come possiamo vedere, non è stato ancora risolto.

“ Tu mi consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo”. Questa è la farse che maggiormente mi ha colpito, perché racchiude il significato profondo di tutto il film (“ Indovina chi viene a cena”). I due video visti in aula mi hanno aiutato molto a riflettere sul problema che purtroppo, ancora oggi ,c’è tra uomo bianco e nero…
Ad esempio,un nero può nascere in Italia e avere la cultura italiana viceversa un bianco può nascere in Africa e avere la cultura africana, ma a prescindere dalla cultura che hanno, quello che cambia è il colore della pelle, perché il loro sangue ha lo stesso colore, entrambi hanno un cuore che batte, ed entrambi sono esseri umani che hanno dei sentimenti. Ma purtroppo la nostra società si basa troppo sui lineamenti e sul colore della pelle di un individuo, elementi del tutto superflui quando si desidera avere un giudizio obiettivo su una persona.
Si parla ancora di diversità, di colori diversi della pelle e non capisco quale sia il problema di amare una persona diversa da noi, che ha una cultura diversa e tratti fisici differenti da noi. Mi chiedo: qual' è il problema nel frequentare queste persone? La differenza ci arricchisce è da valorizzare, non da diffidare perché nonostante le diversità tutti siamo esseri umani che vivono, amano,soffrono, pregano, tutti nello stesso modo. Tradizionalmente si associa anche l’idea di “colore” a quella di “razza ma penso che non sia il razzismo, inteso nel senso puro del termine, cioè odio incondizionato verso una razza, ciò che impedisce la convivenza o il matrimonio tra neri e bianchi in Italia, quanto invece il timore che una simile unione possa incontrare infinite difficoltà in una società che ideologicamente è ancora molta retrograda.
La "diversità" è spesso vista in chiave negativa, come "minaccia" della propria identità e per questo la presenza del "diverso" frequentemente genera sentimenti di paura, ansia, sospetto. E’ il pregiudizio, il motore che a volte muove un po' le azioni e i comportamenti di tutti noi, condiziona le nostre relazioni sociali, ostacolando i rapporti con gli altri da sé. Secondo me però, il pregiudizio non è innato, ha il suo fondamento nelle influenze familiari, ambientali, sociali, e si struttura già dalla prima infanzia, infatti basti pensare alla favola dell'uomo nero che spaventa da generazioni tutti i bambini. Pertanto, se crediamo sia giusto cercare di limitare il più possibile l'insorgere di pregiudizi, è fondamentale intervenire a livello scolastico, educativo, familiare per fare della diversità una vera ricchezza, un nuovo paradigma educativo e per stimolare i bambini e i ragazzi a pensare criticamente piuttosto che dir loro quello che devono pensare. In quest'ottica uno dei compiti della scuola dovrebbe essere quello di educare alla differenza, all'altro, al diverso, per creare i presupposti di una cultura dell'accoglienza e per impedire l'omogeneizzazione culturale.

La questione della diversità, anche razziale, purtroppo è tutt'oggi ancora aperta. Nonostante abbiamo visto un film di vecchia data ("indovina chi viene a cena"), situazioni di questo tipo esistono ancora in famiglie italiane e non, ancora molte persone si ritrovano ad avere difficoltà ad accettare matrimoni misti, proprio come nel caso del film. Nonostante la società abbia fatto dei grandi passi avanti, su questo tipo di diversità ed altri, c'è ancora tanta strada da fare per far si che non si faccia più una distinzione tra "uomini" soltanto per il colore della pelle o per culture differenti. Una frase in particolare mi ha colpito del film: "tu dici ancora di essere un uomo di colore, io un uomo". Ed è proprio questa la cosa fondamentale, giudicare un uomo per quello che dimostra di essere, e non per com'è apparentemente o esteticamente.

Dal film del 1979 "Indovina chi viene a cena" emerge il tema del pregiudizio basato sulla diversità del colore della pelle.
Anno 2011 le cose non sono molto cambiate, certo ormai le unioni tra persone di diversa etnia non fanno più "notizia" ma resta sempre uno stereotipo fisso nelle mente di alcune persone.
Guardando le scene del film, mi sono soffermata di più sulla scena del dialogo-dibattito tra il protagonista e suo padre, dove quest'ultimo si sente un "diverso" un uomo di colore che non può permettere a suo figlio di infangare con un matrimonio tutta la sua vita vissuta in onestà.
Sulla stessa linea viaggia la collaboratrice domestica, la quale crede che persone come loro debbano stare al loro posto, un posto inferiore e non dover aspirare ad altro altrimenti passerebbero agli occhi degli altri come arrampicatori sociali.
Invece il protagonista si sente semplicemente un uomo, un uomo innamorato che lotta per il suo diritto alla felicità.
Chi siamo noi per giudicare la vita degli altri e soprattutto chi siamo per decidere per loro?

"La differenza tra me e te è che tu ti consideri un uomo di colore, io un uomo"... questa frase mi ha aperto un mondo in testa.. Credo proprio che siamo noi a fare la differenza, la nostra razionalità! Dovremo guardare al dilà dell'apparenza..ci ciò che può essere palpabile ai nostri occhi!Ciò che contraddistingue l'essere umano è l'esteriorità ma anche altro!Il colore della pelle non rende "diverso" l'altro, è solo una caratteristica, non bisognerebbe guardare solo l'involucro dell'altro!A tal proposito vedendo questo video mi è venuta in mente una frase del Piccolo Principe che dice così.."Non si vede bene che col cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi"...
Guardare l'altro, il mondo col cuore, vedere la bellezza del cuore...ecco che cosa secondo me manca, vedere la bellezza e l'unicità dell'altro, e perciò L'ESSENZIALE E' INVISIBILE AGLI OCCHI...le cose più essenziali non le vediamo! Siamo uomini e donne, non donna africana di colore, cinese, o qualsiasi altra etichetta le venga data!

E’ un film bellissimo. Ne avevo già sentito parlare, da mia nonna, la quale racconta sempre di una storia simile avvenuta tanti anni fa di una sua amica.
In effetti è un problema che, come tutti quelli che abbiamo trattato è rimasto molto attuale.
La soluzione come sempre non è da ritrovarsi nelle leggi o nelle istituzioni, bensì nella coscienza e nella mentalità delle persone che insieme formano l’umanità.
Quello che fa la differenze secondo me è NIENTE.
Propongo queste poche parole…
Insieme ad un’associazione di nome “Nero e Non Solo”, qualche anno fa il tema principale era proprio quello della diversità non solo tra nero e bianco, ma anche tra il cinese, il bulgaro, l’australiano, l’americano,l’africano.
Insieme a me c’erano tante persone che apparentemente erano diverse, ma di fondo che avevano di diverso?!
Assolutamente niente. Di base: “GLI UOMINI SONO TUTTI UGUALI”.
Ricordo questa piccola poesia di quell’incontro…

Che cane buffo! E dove l'hai trovato?
Il vecchio mi rispose: - E’ molto brutto, ma non mi lascia mai: si è affezionato.
L'unica compagnia che mi é rimasta, fra tanti amici, è questo lupetto nero: non è di razza, è vero, ma mi è fedele e basta.
Io non faccio questioni di colore:
le azioni buone e belle, vengono fuori dal cuore, sotto qualunque pelle.

Dopo tutto c'è soltanto una razza: l'umanità.

Uno dei grandi problemi che persiste nella nostra societa'e' quello della diversita' razziale...
Nel film visto "INDOVINA CHI VIENE A CENA"si evidenzia il problema della diversita';una parola con mille significati;viene considerato diverso lo straniero che si differenzia per il colore di pelle,cultura,religione.
Cio che piu mi ha colpitone' la frase "IO NN SONO UN UOMO DI COLORE,MA UN UOMO"da questa frase si nota la voglia di superare lae differenze tra bianchi e nere...!!

Ciò che colpisce del film visto, è che nonostante sia datato 1979 tratta un tema che ancora oggi crea subbuglio e disordini il "RAZZISMO".Sembra strano che l'uomo sia riuscito a creare un vero impero intorno a sè eppure è ancora lunga la strada per poter affermare che non vi è diversità che possa differenziare un uomo dall' altro. Non vi è nessun colore,cultura,lingua...che possa autorizzare alcun tipo di distinzione,che tristezza pensare che vi siano davvero persone così limitate che possano soffermarsi sulle caratteristiche somatiche delle persone per creare delle differenze.Come vorrei immaginare un domani un mondo diverso :laddove persone con diversi orientamenti religiosi e diverse culture riescano a creare dei veri e propri scambi culturali atti ad arricchire la vita di ogni uno.

La prima impressione che ho percepito guardando questo film è stata quella di non soffermarci solo all'aspetto esteriore delle persone o cose,ma bisogna andare a fondo e nel caso del film entrambi i genitori dei due ragazzi non dovevano soffermarsi ai pregiudizi,ma per una volta tanto cercare di andare ''contro''le regole di quei tempi per amore dei figli che si amavano pur essendo di colore diverso.
La seconda scena che mi ha colpita è stata quella che a quei tempi,ma ancora tutt'oggi esistono alcune persone ''bianche'' che si considerano superiori a tutte le altre razze e nel film sembrava proprio così e lo si è potuto osservare soprattutto nel primo atteggiamento che assume la cameriera inoltre anch'essa di colore.E' incredibile come si possa provare dell'odio incondizionato per un'altra razza.Dovremo quindi abituarci,in un modo o nell'altro a considerare il colore della pelle delle persone con la medesima naturalezza con cui ne osserviamo il colore dei capelli,degli occhi ecc...
Anche questa è una forma di ''diversità'' perchè spesso ci capita vedere in giro persone di colore che magari sono fidanzati con un ''bianco'' e noi li guardiamo perplessi chiedendoci perchè una bella/o ragazza/o è con uno straniero? Ed ecco che ancora una volta c'è una forma non solo di razzismo ma come dicevo prima di ''diveristà''.
Io non mi reputo per niente una persona razzista però qualche volta mi sono ritrovata di fronte a situazioni imbarazzanti che una persona di colore ha avuto nei miei confronti,ma so che comunque potrebbe capitare anche con una persona ''bianca''.
Guardando quel film subito mi è apparso in in mente mio cugino perchè mia zia ha adottato un bambino di colore e oramai sono anni che vive in casa mia e devo dire la verità è una persona eccezionale gli voglio un bene immenso.
C'è un'altra cosa ch volevo dire ovvero,che a volte quando vado al cinema mi capita spesso di trovarmi qualche bambino ''rom'' che mi viene a chiedere l'elemosina,allora io dato che da lontano vedo i loro genitori,spesso ho preso il bambino e l'ho portato a mangiare con me al Mc Donald,un paio di volte il piccolo è venuto con me e si è seduto a mangiare,ma dopo almeno la seconda volta il bambino che oramai mi conosceva quando mi rivide mi richiese nuovamente l'elemosina ed io lo invitai ancora una volta a mangiare con me,ma lui a testa bassa mi rispose di aver gia mangiato e che voleva solo una moneta,io subito capii che non era vero e quindi la moneta non gliela volevo dare ma non perchè non volevo ma per il semplice fatto che odio da morire quando i genitori mandano bambini nemmeno di 6 anni a fare ciò.Il bambino comunque continuava ad insistere che voleva la moneta,allora io cosa feci:gli diedi 5 euro e una piccola monetina dicendogli che la monetina la doveva dare alla mamma perchè il bambino in tutto ciò mi aveva raccontato che se non avesse portato soldi alla mamma lei l'avrebbe picchiato perchè la mamma diceva che non gli doveva portare la pancia piena ma i soldi,e la 5 euro la doveva tenere per se per mangiare ed io nel frattempo l'avrei aspettato dentro.All'inizio pensavo che non sarebbe più rientrato ma dopo pochi istanti vidi il bambino entrare e comprarsi il panino,le patatine ecc..lui rimase contentissimo,ma ancor più contenta ero io,perchè avevo fatto capire al bambino che era molto importante mangiare anzicchè rubare ecc...
Ho raccontato ciò perchè spesso ho considerato tutti i rom dei ladri,dei malviventi ecc..ma in relatà non tutti o almeno tramite esperienza sono così e quindi ho capito che non bisogna giudicare una persona solo dall'aspetto esteriore ma cercare di capirla a fondo senza distinzione nè di razza nè di colore!!!

Nonostante oggi viviamo in un epoca più moderna e più evoluta,purtroppo esiste ancora il problema del RAZZISMO.Infatti la prof. nella lezione precedente ci ha mostrato un video di un film:INDOVINA CHI VIENE A CENA? Questo film è ambientato negli anni sessanta e tratta della diversità razziale,dove una coppia di giovani ragazzi,lui di colore e la ragazza bianca decidono di sposarsi, ma entrambe le famiglie non sono d'accordo a tutto ciò,per la diversità del colore della pelle,per la cultura e i costumi.Però il giovane ragazzo decide di portare avanti le proprie idee,le proprie scelte e di non essere condizionato da nessuno.Quindi da questo film ho potuto percepire che tuttora assistiamo alle discriminazioni razziali e che non è cambiato niente rispetto a quell epoca e ciò accade soprattutto per i lavoratori che non riescono ad integrarsi oppure non vengono accettati per la loro diversità.Quindi secondo me tutto ciò non ci deve essere, perchè bisogna andare oltre all'apparenza e non avere pregiudizi verso queste persone ma di conoscerle e avere dei semplici rapporti, perchè sono persone come noi.

la cosa che mi ha fatto molto riflettere è quanto contano i pregiudizi nella nostra vita.quante volte ci si lascia condizionare da cosa dice la gente?,quante persone non cammineranno mai vicino un uomo senza fissa dimora,uno straccione,quante volte ci capita di entrare nel pulman incontrare un uomo che porta con sè una valigia di grandi dimensione e nessuno ci fa caso ma se quel uomo ha un colore della diverso dal tuo lo insultano e lo obbligano a scendere perchè occupa troppo spazio......BASTA dobbiamo essere uomini liberi,liberi da pregiudizi che ci limitano,limitano i nostri sentimenti,i nostri desideri,le nostre esigenze basta lottiamo per avere la nostra libertà.
Vorrei mostrarvi un video ma non so come inserirlo,vi invito a guardarlo con molta attenzione su youtube "LEZIONI DI VITA".Nella mia vita l'ho già visto molte volte e forse anche voi ma ogni volta noto e imparo sempre un qualcosa in più,auguro lo stesso anche a voi.

Molto interessante è stata la lezione svolta lunedì 21 marzo in aula... Abbiamo visionato una parte del film "Indovina chi viene a cena". Questo film affronta il problema del razzismo e della diversità.Il pezzo che mi ha colpito di più è quando l'attore\protagonista si rivolge a suo padre dicendo: "Tu sei mio padre,io ti vorrò sempre bene,ma Tu ti consideri ancora un uomo di colore,mentre io Semplicemente Un'Uomo.." E' bello vedere quando l'Amore non conosce limiti..
Nella storia dell'umanità,purtroppo ci sono stati e ci sono ncora atteggiamenti di tipo razzistico.Già gli antichi Greci e successivamente i Romani,definivano "barbari" coloro che non parlavano la loro stessa lingua e avevano costumi,religioni e istituzioni diverse. Come possiamo notare,molte cose non sono cambiate da + di 2000 anni a questa parte,infatti anche semplicemente leggendo un quotidiano,osserviamo che in molte parti del mondo e spesso anche a casa nostra,esistono pregiudizi di ogni tipo sulle persone "Diverse",non solo per ciò che riguarda il colore della loro pelle. Le nuove forme di razzismo che si affacciano all'inizio del nuovo millennio,la principale è legata al fenomeno dell'emigrazione,dai paesi poveri all'Europa.Nel dopoguerra in Italia,gli stessi italiani furono costretti dalla crisi economica ad emigrare in America e in altri Stati. Gli immigrati in questo caso vengono visti come coloro che portano via la ricchezza,rubano il lavoro e mettono in pericolo le nostre usanze e l'identità della Nazione ospite,invece spesso queste persone,si abbassano a fare i lavori più umili e pesanti che una parte di italiani si rifiuterebbe di fare.
Dovremmo essere più solidali con queste persone che purtroppo sono + sfortunati rispetto a noi.
Io penso che l'obiettivo principale di Noi Futuri Educatori,sarà proprio quello di insistere sull'Educazione Interculturale,in questo modo possiamo apprendere altre culture,instaurare nei loro confronti atteggiamenti di disponiblità,di apertura e di dialogo...

Dopo la lezione ,per tutto il giorno ho continuato a riflettere su una frase del film, che mi ha molto colpito, detta dal figlio al padre: "Papà tu ti consideri ancora un uomo di colore mentre io mi considero solo un uomo".
Ho ripensato a come, nonostante il progresso, l'evoluzione, l’essere umano è come seppellito in certi criteri, modi di pensare veramente assurdi, inauditi e deprimenti.
Vedere quanti casi di razzismo, avvengono ancora oggi , mi hanno sconcertata e mi hanno portata a pormi domande tipo: "Come si possono vedere differenze inesistenti?"
Un’esperienza analoga, mi è capitata in passato, dovendo integrare in un gruppo di bambini, già consolidato, un ragazzino nuovo, un bambino di colore, contro il quale venivano alzati dei muri.
Per abbatterli e per far riflettere i bambini sulla diversità, non solo di colore, ma anche nel caso di bambini disabili o malformati, pensai di bendarli e fare in modo che toccandosi il volto, le mani, si riconoscessero. Quando il gioco finì, li portai a riflettere su come non avessero notato le differenze esteriori l'uno dell'altro, come il colore dei capelli, della pelle, degli occhi, ma che tutti erano uguali e su come ognuno di loro aveva un particolare, un qualcosa di diverso dagli altri, che lo rendeva speciale, che permetteva di riconoscerlo. Ognuno era unico e doveva accettare l'altro per la sua unicità, anche se questo aveva delle dita in meno.
Risultato? Il bambino di colore, dopo quell'esperienza fu accettato diversamente e soprattutto ricevette le scuse di chi lo aveva trattato male. Non c'è stata ancora nella mia piccola esperienza, soddisfazione più grande che vedere il sorriso di quel bambino.
Spero di essere stata abbastanza chiara nella mia descrizione.
Al prossimo incontro!

I film che abbiamo guardato in aula trattano del razzismo...ancora oggi le persone di colore vengono trattate diversamente o addirittura maltrattate, secondo me non è giusto perchè tutti siamo uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, religione...proprio come dice l'articolo 3 della nostra costituzione!
La mia migliore amica è di colore, siamo amiche perchè siamo uguali...ci capiamo a vicenda, siamo divertenti,simpatiche, spensierate e siamo diverse perchè lei fa la modella e io no, lei ha i capelli ricci e io lisci, lei è alta e io bassa, lei ha gli occhi verdi e io castani, lei è magrissima e io no.

Del film INDOVINA CHI VIENE A CENA mi ha colpita in particolar modo una frase è stata:"PAPA' TU TI REPUTI ANCORA UN UOMO DI COLORE IO INVECE MI CONSIDERO UN UOMO", mi ha colpita perchè il figlio capisce che non è il colore della pelle a fare la differenza ma il modo di pensare.
Nel film "indovina chi viene a cena" si è in disaccordo su un matrimonio tra un bianco e un nero, ma due persone devono stare insieme perchè si amano e non perchè hanno lo stesso colore che tra l'altro è solo il colore della pelle perchè siamo tutti uguali, siamo tutti lo stesso cielo e il Signore ci ha creati per procrearci e per cercare la persona che davvero amiamo e non per lo stesso colore della pelle ma questo vale anche per gli omosessuali, se una persona si innamora di un'individuo dello stesso sesso non c'è niente di male anche se può suonare strano.
Io personalmente non ho paura della diversità ma ho paura di ciò che non conosco e credo sia normale...

Guardando alcune scene del film "Indovina chi viene a cena" si e potuto costatare come la discriminazione e un argomento di molte sociata da molti anni.La maggior parte delle persone vedono queste polpolazioni di colore come essere diversi ma cos hanno in meno a noi? Io penso NIENTE,poiche hanno il colore della pelle piu scura, tradizione e culti diversi dai nostri non vuol dire che i nostri siano migliori dei loro.Infine voglio concludere con una frase che mi ha colpito molto:Papà tu ti consiederi ancora un uomo di colore io invece un uomo.

Non so se qualcuno di voi ieri sera ha visto Le iene, ed in particolare il servizio Torielli:sconvolt talk: si parla di....razzismo.
su youtube non è più disponibile il video, ma lo potete vedere sul sito delle iene vi metto il link sperando che non cambi: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/216891/torielli-sconvolt-talk.html#tc-s1-c1-o1-p1
da notare che i ragazzi(che a mio parere stanno fatti o ubriachi)dicono di non essere razzisti ma...
si usa il termine negro...
affermano di essere infastiditi dai cinesi, e che sono inutili...
forse non sanno neanche cosa significa razzismo...

" Indovina chi viene a cena " ed il "Colore viola" sono tra i miei film preferiti ,li ho guardati entrambi con mia mamma da bambina eli ho poi rivisti piu' volte da grande .

Due film molto toccanti ,con il tema comune dell' integrazione razziale .
Il film di Kramer è ambientato in America fine anni '60 dove come abbiamo visto il problema Razzismo è ancora molto sentito .

Gli Stati uniti hanno vissuto molto prima di noi il tema della diversita' , si pensi alla grande migrazione Europea verso il nuovo continente di inizio secolo scorso .
Gli Europei sono emigrati piu' di un secolo fa verso l'America e verso il" Sogno di una vita migliore" , un po' quello che sta accadendo oggi davanti ai nostri occhi,nel nostro Mediterraneo.

L'America è un nazione potente e forte ed in grado di superare ogni crisi ,anche grazie al processo di etnicizzazione che ha caratterizzato il'900 .
Molto barriere sono cadute ma , una vera e propria integrazione razziale ( anche a distanza di 40 anni dalla pellicola in questione) , non possiamo dire che sia avvenuta .

L' America nonostante sia uno deI paesi piu' ricchi e civili al mondo rimane in alcune zone fortemente sentito il problema Razzismo , i"Neri" non sono piu' gli "schiavi" delle piantagione del sud America ma rimangono in ogni caso ghettizzati , lo attestano l'esistenza dei quartieri "DEI BIANCHI"e di quelli "DEI NERI", conosco addirittura scuole dove ancora si fa una discriminazione rispetto al colore della pelle .

In Europa ma soprattutto in Italia è da qualche decennio che proviamo a confrontarci con persone di cultura e razza diversa dalla nostra , ma anche nel nostro caso le difficoltà sono tante ,nonostante cerchiamo di trasmettere ai nostri figli che non esistono "differenze" di nessun genere , quando poi ci troviamo davanti ad una crisi , come quella che stiamo vivendo in questo periodo , tutti i buoni propositi rimangono teoria . Certo non additiamo piu' un'uomo di colore oppure un handicappato , ma quanti di noi sarebbero disposti ad accogliere in casa propria una donna Libica con il proprio figlio , giunti a Lampedusa ..
Non saprei ,ma spero davvero che le cose cambino piu' velocemente di come è stato fino ad oggi, VISTO CHE L'INTEGRAZIONE è la vera ricchezza di un popolo.

Oggi si parla tanto di tolleranza .....ma nei confronti di chi ,di cosa??
basta semplicemente pensare alla nostra espressione nel momento in cui incontriamo una persona che magari non corrisponde ai nostri canoni di normalità,diventiamo inevitabilmente freddi e scostanti.
propio perchè oggi non si pensa più di una volta nel giudicare chi si ha di fronte basandoci semplicemente a quella che e'l'apparenza e non considerando assolutamente quello che ogni persona porta dentro di se indipendentemente dal colore della pelle o semplicemente dal propio modo di vestire,proprio perchè ogni persona a suo modo può arricchirci .

E incredibile come un film degli anni 60' affronti il problema delle diversità razziale;
argonento(per molti casi) discusso ancora oggi.
Il cinema non aveva mai tratto il problema dei matrimoni misti,sino ad allora,e sicuramente avrà causato "scandalo".E un film molto bello,toccante,ma triste perchè ti fa capire di come e quanto l'uomo può essere e diventare "cattivo" dinnanzi ad una diversità che è quella del colore della pelle.
Ma non siamo tutti uguali?
Perchè gli adulti fanno queste differenze?
Qualche anno fa(tanto tempo fa),ho letto insieme a mia madre uno dei miei primi libri e forse il più bello:"Bianchina e Nerina/Stefano Bordiglioni;illustrazioni di Barbara Nascimbeni-San Dorligo della Valle:Emme,2000.
Domanda:che colore deve essere un compagno di giochi?nero o bianco?verde o rosso?azzurro o viola?Qualunque risposta scelta è sbagliata!La risposta giusta è che un compagno di giochi,se è un tipo simpatico,può essere del colore che gli pare,anche rossa e pallini blu e la testa color pistacchio.Anna Battaglia

Chi ha stabilito cos'è la normalita'?? penso che da sempre studiosi , filosofi e antropologi hanno cercato di dare una risposta a qsta domqanda, senza riusci a trovarla davvero ...Per tutta la visione del filmato una delle parole che continuava a risuonarmi nella mente era MATRIMONIO NORMALE come se fosse scontato ke i bianchi dovessero sposare i bianchi e neri i neri ! Anche se con gli anni stiamo abbandonando pregiudizi e steriotipi che per noi possono sembrare antidiluviani e che invece per i nostri nonni e a volte anche genitori sono cosi ancora NORMALI...Siamo noi stessi che creiamo le differenze , siamo noi stessi che a volte ci creiamo dei limiti o delle DIVERSITA' non rendendoci conto che siamo tutti uguali e che dobbiamo smettere di essere cosi etnocentrici da considerare noi stessi SUPERIORI O MIGLIORI degli altri . Perchè secondo me prima abbattiamo questi grandi muri prima riusciremo a trovare il significato alla parola NORMALITA' !

salve a tutti lunedi in aula abbiamo affrontato un tema che ancora oggi persiste nella società inerente al tema sulla diversità grazie a una scena di un film americano degli anni 30 dal titolo "Indovina chi viene a cena?",raccontava proprio la storia di due giovani innamorati proveniente da due culture differenti che sul punto di sposarsi si sono presentati ai rispettivi genitori i quali ostili nell ' unione dei due giovani. Molto significativa è stata per me la scena trà il giovane sposo e suo padre il cui padre ostile insisteva di far sposare il figlio con una persona che avesse il suo stesso colore di pelle...ma la frase che mi ha colpito di più è stata la risposta del figlio dove diceva che non ci sono diversità trà chi è bianco o e nero perchè siamo tutti uomini e donne che vivono di stessi principi e valori ognuno con la propria cultura.Oggi infatti questo tema sulla diversità è ancora presente ma credo che questa barriera non dovrebbe esistere proprio perchè siamo tutti uguali e non sarà certo il colore della pelle a renderci migliori o peggiori di altri.

Durante quesa lezione abbiamo incontrato un ulteriore cardine,scoraggiante per la sua inutilità,relativo alla differenza razziale.
INDOVINA CHI VIENE A CENA è stato un "documento" chiaro ed esplicito di come il problema della diversità si sia incardinato con forza e convinzione anche in quelle culture che sono marchiate come "DIVERSE".Durante la visione del film emerge chiaramente l'insoddisfazione di un genitore (del futuro sposo,che è di colore) che essendo egli stesso convinto della loro differenza,rispetto "al mondo dei bianchi",arriva a rinfacciare i sacrifici fatti per educare il proprio figlio al rispetto e all'osservanza delle culture,dimenticandosi,come fa notare lo stesso protagonista,di essere innanzitutto un uomo,e non un "UOMO DI COLORE".
I volti degli appartenenti di entrambe le famiglie sono letteralmente stravolti dalla notizia di questo matrimonio misto,e anzi sembra che il loro sentimento è di compassione e di "ACCETTAZIONE" del fatto stesso;(generalmente si parla di "accettazione" quando si deve affrontare nella maniera piu' indolore possibile una situazione o condizione sfavorevole e indesiderata)..
Io credo che tutto questo sia inaccettabile e inconcepibile..non sò se riusciamo a renderci conto di quanto si cada sempre piu' in basso dal punto di vista umano..Si parla tanto dei Maya che annunciano la fine del mondo,ma forse non ci accorgiamo che siamo noi stessi i fautori di questa distruzione(oltre che ambientale) UMANA.
La cosa peggiore è che tutt'oggi,le popolazioni intere,ma anche gli stessi individui presi singolarmente,fanno propagande e slogan per favorire l'integrazione,mettono in luce il fatto che NON ESISTE IL DIVERSO,ma puntualmente sono i primi a non crederci davvero,e la domanda che mi pongo è estremamente semplice: PERCHè?????Se volessimo provare a darci delle risposte dovremmo partire dagli esordi,da tutti quei fattori umani e materiali che hanno messo in luce questa VERGOGNA!!!!!
Penso che sia arrivato il momento di smetterla di parlare,e di lasciare agire per una volta L'AZIONE CONCRETA..solo così possiamo sperare di andare davvero lontano.