3. laboratorio 10 marzo - (Barriere 2 parte) L'orologio

...in questa lezione mi sono resa conto di quanto sarebbe difficile per un disabile vivere la mia stessa vita: La mattina mi sveglio solitamente alle 7 e 15 faccio colazione e poi subito in bagno per lavarmi e prepararmi e gia qui un disabile riscontrerebbe alcuni problemi a causa della porta troppo stretta dopo di che mi vesto e anche qui altri problemi un ennesima porta troppo stretta: quella della cabina armadio.Finiti i preparativi scendo e anche qui altri problemi i gradini del palazzo troppo alti senza alcun saliscendi che ovviamente non gli darebbero accesso alla strada...poi prendo metro e funicolare per arrivare all'università e per questo non ci dovrebbe essere alcun problema...il pomeriggio mi dedico allo sport o al lavoro e un disabile avrebbe difficoltà a lavorare come animatrice;al ritorno o a casa o a fare un giro con amici.La mia giornata e questa e mi ha permesso di capire quanto sia difficile per un disabile vivere in queste condizioni da solo..e mi sono resa conto anche di quanti problemi inutili ci creiamo noi che abbiamo "tutti i comfort".

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PROGETTO PER AVERE VISIBILITA' O PER VERA SOLIDARIETA'.....SPERIAMO SIA LA SECONDA E SIA DAVVERO SENTITO....

Quei piccoli gesti quotidiani che per me possono essere banali e scontati,per una persona disabile possono rappresentare delle vere e proprie barriere. Focalizzando l'attenzione sul mio percorso, e su come si svolge la mia giornata,molte sono le difficoltà che una persona con disabilità può incontrare. A partire dalle scale che per un disabile rappresentano un grande ostacolo non essendoci supporti adeguati per fronteggiare questo tipo di difficoltà come ad esempio un montascale o meglio l'ascensore che renderebbe ancor più facile il percorso. E ancora quel gradino che impedisce di accedere al cancello che porta all'uscita. Come anche la macchina,la quale,mi permette di arrivare all'università,potrebbe rappresentare un ulteriore barriera. Nulla da dire sull'università,nella quale sono rispettati quei prerequisiti necessari da permettere a chi non ha la mia stessa fortuna di potersi muovere in autonomia. Mi rendo quindi conto che il mio percorso metterebbe in serie difficoltà un disabile, ma nella realtà le persone, o meglio, le famiglie che si trovano ad affrontare tali difficoltà hanno comunque la possibilità di rimediare. Il problema più grande resta, quindi, quello delle strutture pubbliche che pur essendo "attrezzate" (chi più chi meno), come abbiamo visto nel servizio delle iene per quanto riguarda la metropolitana di Pistoia,dove vi è un malfunzionamento dei supporti messi a disposizione per fronteggiare tale problema. Ciò non dovrebbe esistere poichè anche questa persone hanno il diritto ad una propria autonomia e quindi chi di dovere,insieme a tutti noi,deve garantire.

La mia giornata "tipo":
6:00= mi sveglio,faccio la doccia, faccio colazione
7:00= prendo il pulman per andare all'università
Passo gran parte della giornata seguendo i corsi
17:00=prendo il pulman per tornare a casa
20:00=ceno
21:00= esco
23:00=faccio la doccia e vado a dormire

La mia giornata tipica vissuta da un disabile troverebbe parecchie complicazioni:in casa praticamente molte delle stanze sarebbero inagibili,già scendere dal letto,essendo matrimoniale,diventerebbe un problema perchè i due estremi sono molto vicini al muro e quindi lo spazio sarebbe troppo stretto per permettere ad un disabile di scendere.
Prendere il pulman sarebbe,credo,uno dei problemi maggiori.Infatti,anche se il pulman fosse attrezzato per il trasporto di un disabile starci dentro per tutto il viaggio sarrebbe impossibile visto che,soprattutto di mattina, è sempre affollatissimo e siamo costretti a stringerci come "sardine" per tutto il tragitto Casapulla-Napoli.
Non credo che all'università un disabile riscontrerebbe grossi problemi perchè mi sembra abbastanza attrezzata,ma per il continuo della giornata le difficoltà crescerebbero di molto. Ad esempio uscire,anche solo per prendere un caffè,sarebbe difficile visto che il bar che frequento di solito non ha una salita per un disabile ed inoltre ha un gradino all'entrata molto alto.Anche una doccia rilassante di fine giornata diventerebbe per un disabile un grosso problema.Il bagno è il posto della casa meno agibile di tutti,è stretto e la vasca è posizionata ad angolo,quindi sarebbe difficile entrarvi.Riflettendo credo che tutti i problemi in casa non ci fossero se avessi un disabile in famiglia ma per il resto le barriere di cui parliamo sono emerse in tutti gli spostamenti che di solito faccio. La cosa che più ha catturato la mia attenzione è stata l'uscita serale...una persona disabile non ha diritto ad un caffè???...Così mi ritorna in mente l'idea che mi ero fatta già nel laboratorio precedente:La diversità la creiamo e la facciamo sentire noi!!!.

se un disabile dovesse trascorrere una mia giornata tipo incontrerebbe non poche difficoltà.il solo alzarsi dal letto per passare sulla carrozzella sarebbe problematico visto il poco spazio disponibile in camera e lo stesso sarebbe per il bagno.l'unica cosa che riuscirebbe a fare è la colazione,per cui il nostro disabile sarebbe costretto ad uscire da casa senza lavarsi.in realtà non riuscirebbe nemmeno ad uscire,visto che oltrepassata la porta d'ingresso,si ritroverebbe di fronte a quattro insormontabili gradini.supponiamo che un condomine l'abbia aiutato a superare questo ostacolo:il disabile,a bordo della su carrozzella,è ora pronto per sbrigare le sue faccende e si dirige verso la lontana stazione(senza poter usufruire degli autobus perchè vecchi e non adattati per offrire un servizio a persone disabili),stando attendo a non essere investito vista la mancanza,in alcuni tratti,di marciapiedi e dove presenti spesso mancanti di "saliscendi".arrivato in stazione,compra il biglietto senza difficoltà,ma ben presto si accorgerà che non potrà mai utilizzarlo:il treno per Napoli arriva su un binario che bisogna raggiungere usando il sottopassaggio e le scale di questo non sono munite di montacarichi.la giornata del nostro disabile finisce ancora prima di cominciare.
prima di questa lezione e di questo gioco dell'orologio,non mi ero mai resa conto di quanto potesse essere dura la vita di un disabile visto che anche le azioni più semplici e quotidiane non posso essere eseguite e anche fare colazione potrebbe risultare difficile se i cereali vengono posti su uno scaffale troppo alto.

Facendo l'elenco delle azioni che svolgo durante la mia giornata ho notato che un disabile non riuscirebbe a fare moltissime cose, come il semplice entrare nel mio palazzo o salire nell'ascensore, perchè incontra molte barriere architettoniche.
Spesso noi non notiamo questi ostacoli in quanto per noi non lo sono.
Anche per andare all'universita'ad esempio incontrerebbe grandi ostacoli come marciapiedi rotti o la funicolare scomoda per i disabili.
tutte queste barriere architettoniche continuano a isolare sempre di piu' il disabile a causa del menefreghismo di noi cittadini.

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Premetto che la mia giornata "tipo" è abbastanza tranquilla. Ma se io fossi una ragazza disabile tanto tranquilla questa giornata non sarebbe più.
Anzi diciamo pure che nella sua semplicità sarebbe un vero e proprio inferno. Dal risveglio alla colazione, tutto normale.
I primi problemi si presenterebbero all’uscita di casa, con l’ingresso in ascensore, in quanto il varco di
accesso è troppo stretto per entrarvi con una sedia a rotelle. Le difficoltà proseguirebbero con l’arrivo in cumana e in funicolare. Qui infatti non vi sono pedane per disabili, e soprattutto in funicolare ci sono una marea di gradini.
Anche l’arrivo all’università sarebbe un bel problema, perchè molto spesso l’eccesso di immondizia e di motorini parcheggiati, ostacolano il passaggio.
Al ritorno a casa un disabile sarebbe molto affaticato, in quanto dovrebbe riaffrontare tutti questi ostacoli architettonici.
In queste condizioni, uscire fuori a prendere aria, non sarebbe più un modo per rilassarsi, ma si trasformerebbe in una situazione di stress e stanchezza, cosa che per un disabile potrebbe provocare un aggravamento delle condizioni fisiche.
Diciamo che forse solo di notte un disabile potrebbe, nella mia vita, trovare un briciolo di tranquillità e serenità.

Svolgere l'esercizio dell'orologio è stato per me un pò difficile inizialmente.
Mettere a confronto la mia giornata, con quella di un disabile, mi ha fatto rendere conto che non riuscirebbe a fare nemmeno la metà delle cose che faccio io.
Nella mia casa ,so per certo che una persona disabile riuscirebbe a muoversi,ma non riuscirebbe ad accedere all'appartamento ,visto che pur abitando in uno pseudo piano terra, l'accesso agli appartamenti sarebbe bloccato da una rampa di scale.
Per recarmi all'università prendo un pulman,una metropolitana,la funicolare e poi cammino a piedi per un bel pò lungo il corso Vittorio Emanuele e non si contano le difficoltà che un disabile troverebbe a ogni passo.
Quando invece faccio volontariato,la struttura è piena di scale, più o meno numerose e un disabile su sedia a rotelle, non riuscirebbe ad accedere alle stanze superiori, ma solo quelle al piano terra.
Nel pensare poi ai posti che frequento,pub,baretti,pizzerie, molti sarebbero inaccessibili perchè con porte strette oppure con gradini e privi di strumenti necessari per facilitare l'entrata a queste persone.
Mettersi per pochi secondi nei loro panni,ecco cosa dovrebbe fare lo stato e la popolazione per rendersi conto che le cose devono cambiare, non solo facendo milioni di leggi mai messe in pratica nella maggioranza dei casi,ma praticamente,facendo in modo che per questi poveri angeli la vita non sembri un inferno.

Pensando bene a quella che è la mia vita quotidiana non credo che una persona disabile potrebbe svolgere a pieno quelle attività che io svolgo in modo automatico .
Dal semplice fatto di fare una doccia proprio perchè la vasca è situata su di un gradino oppure ad esempio lo scendere in cortile per prendere la macchina proprio perchè ci sono due rampe di scale e il mio palazzo nn è fornito di ascensore.
Un disabile troverebbe diffilcotà a prendere i mezzi pubblici nn sempre attrezzati per il loro trasporto .
Per migliorare la qualità di vita di queste persone bisognerebbe adottare adeguate strutture per far si che abbiano una vita autonoma.

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Le dis-abilità danno difficoltà alla persona affette a svolgere attività quotidiane che noi consideriamo semplicissime. Accade questo forse perchè noi la maggior parte delle volte non ci rendiamo conto di tutto quello che siamo capaci di fare. Si accumulano diversi stati d'animo: stanchezza, stress,nervosismo e questo ci dà il diritto di "lamentarci"... ma soffermandoci proprio su questo ultimo punto mi chiedo: che cosa prova allora una persona che ha difficoltà fisiche e non riesce in pieno a svolgere tutte le attività che vorrebbe? Nonostante ciò proprio queste persone ci danno l'opportunità di pensare che la vita va oltre i nostri pensieri e che quando vogliamo siamo capaci di fare tutto. Ma non dobbiamo valutare solo questo, ciò che impedisce alle persone dis-abili si rappresenta non solo nella impossibilità fisica ma anche nel mondo che ci circonda.In luoghi pubblici che non danno servizi abbastanza idonei, ad esempio : io per raggiungere l'università ci arrivo attraverso mezzi pubblici pulman, cumana ed è proprio qui che nasce il problema una persona disabile ha difficoltà a prendere questi mezzi poichè non ci sono strutture adeguate che gli permettano di fare tranquillamente queste operazioni ma bensì creano uno stato di ansia e imbarazzo cioè "si sentono osservati". Altri limiti sono ascensori troppo stretti o addirittura la non esistenza di queste o ancora marcipiedi scomodi che creano solo difficoltà e problemi.Credo che si possano descrivere queste cose, ma possiamo limitarci solo a questo poichè non convivendo in prima persona con queste difficoltà non possiamo sapere ciò che si sente ma esprimerne solo un parere. Sarebbe meglio se tutto questo non accadesse.