Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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    Messaggio  MariaPetrone Mer Apr 06, 2011 1:53 pm

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    l oggetto della 2 e 3 foto è una chiesa
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    Messaggio  giovanni gallucci Mer Apr 06, 2011 4:42 pm

    Dall' esercitazione dell'orologio per me un disabile avrebbe una vita di sopportazione mitigata dalla routine.Mentre la citta non riserva accessi al marciapiede e spesso a Napoli dovrebbe andare nel bel mezzo della strada mentre a casa mia è un casino di possibili ferite,scale senza ascensore e bagno(bisogno primario)poco accessibile,i servizi pubblici che io utilizzo dovrebbero essere abbastanza confortevoli perche,almeno alla metro nord-est e alla funiculare l'accesso al disabile sufficiente lo è....lo stesso non si puo dire della metro di napoli dove,al di là delle apparecchiature,non sembra eccersi molto personale adatto a cuelle strumentazioni
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    Messaggio  Marta Mascioli Mer Apr 06, 2011 5:12 pm

    Sposto messaggio luisaverde il Lun Apr 04, 2011 10:57 pm
    Oggi in aula facendo questo esercizio mi sono resa conto di quante cose do per scontato ed è brutto rendersene conto solo davanti a qusti "problemi".Se dovessi pensare a come un disabile potrebbe svolgere una mia giornata tipo inizialmente mi verrebbe da dire:impossibili!.Ma pensandoci credo che ci riuscirebbe sicuramente ( nonostante le molteplici difficoltà) anche perchè nel percorso che faccio per arrivare all'università mi è capitato spesso di incontrarne qualcuno,e devo dire che sono rimasta colpita nel vedere il modo in cui affrontano la vita.La cosa che mi da più fastidio è vedere queste persone dover affrontere non i problemi provocati dalla loro disabilità ma da noi...beh credo che dovremmo riflettere su questo punto.
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    Messaggio  giovanni gallucci Mer Apr 06, 2011 5:28 pm

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    Messaggio  Zampella Luana Mer Apr 06, 2011 6:31 pm

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    Messaggio  mariarosaria ranieri Mer Apr 06, 2011 8:14 pm

    FACENDO L'ELENCO DELLE COSE KE FACCIO QUOTIDIANAMENTE MI RENDO CONTO CHE UN DISABILE NON POTREBBE SVOLGERE LE MIE STESSE ATTIVITà. INIZIANDO PROPRIO DA DOVE ABITO, NEL MIO PALAZZO NON CI SONO ASCENSORI QUINDI QUESTO IMPEDIREBBE AL DISABILE DI SALIRE O SCENDERE....POI DOVE FACCIO DANZA PER POTER ENTRARE IN SALA CI SONO DEHLI SCALINI NEL CASO IL DISABILE VOLESE SCENDERE NON C'è NULLA KE POSSA SOSTITUIRE GLI SCALINI.
    MI RENDO CONTO CHE IN QUESTà CITTà CI SONO MOLTE DIFFICOLTà E NON QUASI NULLA CHE POSSA AIUTARE AL DISABILE DI SENTIRSI DI MENO IN DIFFICOLTà....CI MANCANO TROPPE COSE....E IO MI CHIEDO....MA COME PUò SENTIRSI UNA PERSONA DIVERSAMENTE ABILE CHE NON VIENE AIUTATO DALLA NOSTRA SOCIETà? Crying or Very sad
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    Messaggio  Caterina Vettolieri Gio Apr 07, 2011 1:39 am

    Se un disablie dovesse trascorrere una mia giornata non riuscirebbe a svolgere nemeno la metà delle attività che svolgo io. Innanzitutto uscendo da casa già incontrerebbe il primo ostacolo, poichè abito all'ultimo piano ed il mio palazzo non è dotato di ascensore, una volta scesa le scale, il portone del palazzo è stretto ed ha un gradino!! La strada dove abito io non ha marciapiedi, ed è tutta in discesa per quando si deve scendere, e ovviamente in salita quando si deve salire!!, in entrambi i casi un disabile incontrerebbe difficoltà a camminare per strada.Io per arrivare all'università devo prendere per forza i mezzi pubblici! devo prima prendere la metropolitana e mi sono resa conto che la metrò di paizza Cavour non ha ascensori nè motascale, ma solo scale mobili e fisse!!è impossibile per una persona sulla sedie a rotelle "scendere" con le scale mobili, poi una volta scese le scale mobili, c'è un ulteriore ostacolo, perchè per arrivare ai treni, c'è un bivio ed in entrambi i lati ci sono delle scale fisse, all'arrivo dei treni non c'è un senso di entrata e di uscita per queste scale,ma salgono e scendono le persone, e vi assicuro che anche per me che non sono su una sedia a rotelle diventa un'impresa prendere un treno!
    Dopo aver fatto questo esercizio dell'orologio in aula, mi sono resa conto che, una volta finita la lezione il "mondo esterno" mi è apparso totalmente diverso da come lo vedevo prima, nel senso che, prestavo la minima attenzione alle cose più semplici e che potevano sembrare scontate per noi,ma non per le persone che ogni giorno si ritrovano ad affrontare queste barriere senza che nessuno si interessi a questo problema veramente serio e che viene spesso sottovalutato.
    POSSO DIRE CHE CONTINUO ANCORA OGGI A VEDERE TUTTO CON "OCCHI DIVERSI" E NE VADO MOLTO FIERA!! perchè questa, è stata un'esperienza che mi sta facendo riflettere molto sul senso della vita, e che, non perchè una persona è su una sedia a rotelle debba restare chiusa in casa perchè la società resta totalmente indifferente dinanzi a questi problemi!
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    Messaggio  Sara Palumbo Gio Apr 07, 2011 2:21 am

    Riflettendo e mettendo nero su biaco tutto ciò che faccio quotidianamente mi fa arrivare ad una sola conclusione,purtroppo un diversamente abile ha SOLO ostacoli davanti a se.
    Confrontando con la vita che conduco io un disabile avrebbe numerose difficolta,ad esempio il tragitto che faccio per arrivare all'università sarebbe complicatissimo,salire su di un pulman,fare un tratto di strada per poi arrivare a prendere la funicolare(munita solo di scalini).Anche frequentare posti chiusi come pub,teatri,cinema (luoghi che comunque frequento spesso) per un diversamente abile sarebbe un problema.Come Anche arrivare alla mia scuola di danza perchè significherebbe scendere e salire dai marciapiedi,attraversare la strada,ma soprattutto inagibile la mia scuola di danza,perchè munito di scalini e di corridoi stretti.
    Purtroppo non ci rendiamo conto realmente di quanto può essere umiliante e difficile per loro vivere una vita in questo modo.Dobbiamo imparare a tutelarli dignitosamente,perchè già la vita stessa "ha tolto" loro qualcosa, non vedo perchè dobbiamo continuare noi.
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    elvira diana


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    Messaggio  elvira diana Gio Apr 07, 2011 8:41 am

    Durante il corso abbiamo svolto l'esercizio dell' "OROLOGIO", che consisteva nel confrontare la mia giornata-tipo con quella di una persona disabile.
    Mi sono subito resa conto che una persona disabile avrebbe difficoltà a vivere la giornata sin dal mattino, soprattutto nel compiere quelle azioni più semplici che per noi sono automatiche: ad esempio. una persona disabile avrebbe difficoltà già in bagno perchè è presente un gradino; oppure per poter usufruire della cucina e di tutte le necessità primarie di una persona dovrebbe scendere dal primo piano al piano terra e quindi obbligatoriamente essere presa in braccio da qualcuno.
    Problemi ancora maggiori sorgono per un disabile negli spostamenti nel mio paese al di fuori della mia casa. Ad esempio, recarsi in un supermercato può comportare notevoli difficoltà per l'esistenza di gradini all'ingresso o per lo stato inadeguato delle strade, che non consentono uno spostamento facile per le carrozzine. Inoltre, queste sitauazioni possono essere ulteriormente aggravate dall'indifferenza e,talvolta, dalla cattiveria delle cosiddette persone normali, che parcheggiano le loro macchine o i loro scooter sulle pedane o sugli scivoli adibiti al passaggio delle persone disabili. Così si creano altri ostacoli o altre barriere ad una condizione già "tragica".
    La presenza di gradini all'ingresso di una banca o di una libreria può costituire per una persona disabile il motivo di una profonda crisi. Il non sentirsi liberi di fare un'azione semplice perchè, inevitabilmente, c'è bisogno dell'aiuto di un'altra persona, o, a volte, di esstranei costituisce per la persona disabile un'ulteriore umiliazione.
    Personalmente, quest'esperimento mi ha fatto riflettere sulle problematiche che potrebbe affrontare un ragazzo disabile, della mia età, per poter accedere, come me, all'università. Il primo ostacolo è rappresentato dai mezzi pubblici, che, se pur muniti di accorgimenti per i disabili, sono puntualmente fuori servizio. La struttura della mia facoltà, fortunatamente, posside ascensori e pedane adatte che conducono ad ogni singolo piano ed anche un ascensore per poter accedere al bar, proprio per rispondere alle esigenze di tutti.
    Da questo esercizio ho capito che tutti quei gesti, che per me sono semplicissimi, per una persona disabile comportano tante difficoltà. è molto triste "stare a guardare" e partecipare all'indifferenza dell'intera società nei confronti della disabilità. Spesso con i nostri comportamenti contribuiamo a far sentire un disabile una persona inferiore e impedita, ad emarginarlo e a farlo sentire sempre di più inabile.
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    Messaggio  ersilietta Gio Apr 07, 2011 10:33 am

    Man mano che riportavo tutte le azioni della mia giornata mi sono resa conto che un diversamente abile non può svolgere neanche la metà delle mie azioni; rimarrebbe intrappolato nella mia casa che è su un livello solo ed è abbastanza spaziosa, non può ne scendere ne salire perché per arrivare al portoncino di casa ci sono 10 scalini.
    Il problema però non è soltanto la casa, ma il problema sorge una volta arrivati alla stazione dove non ci sono i passaggi per i disabili quindi rimarrebbe fuori la stazione; per arrivare all'altro binario il diversamente abile dovrebbe attraversare i binari ma neanche questo può fare uno perché è pericoloso, due perché l'asfalto non è eccellente e la persona sulla carrozzina rischierebbe di rimanere bloccata con la ruota nelle buche! Sempre alla stazione una seconda barriera è la salita sul treno non idoneo a persone sulle carrozzine.
    Alla stazione di Napoli non potrebbe prendere la metropolitana, gli ascensori ci sono ma non sono funzionanti e non ci sono neanche le discese, nel caso in cui riesca a scendere giù non può prendere lo stesso la metropolitana perché non ci sono le salite per i disabili.
    Nel caso in cui vorrebbe prendere il pullman sorgerebbe la stessa difficoltà: i pullman non sono idonei per la salita di una persona in carrozzina! Solo alla funicolare ci sono gli ascensori ma non li ho mai visti, in due anni, utilizzarli quindi non so se funzionano.
    Ho incontrato tutti questi ostacoli solo nell'arrivare all'università; solo una volta arrivata all'università una persona diversamente abile può sentirsi LIBERA DI SVOLGERE QUALSIASI COSA,PERFINO ARRIVARE AL BAR E PRENDERE UN CAFFE!!
    Ma,purtroppo, anche nelle altre azioni giornaliere un diversamente abile non potrebbe sentirsi libero, anche perché il mio paese non è attrezzato per una persona con la carrozzina: pochi passaggi per arrivare ad un negozio, marciapiedi troppo stretti e quindi la persona diversamente abile dovrebbe camminare in mezzo alla strada con il pericolo di essere investito!
    Concludo ponendomi/vi una domanda:
    E'giusto che una persona diversamente abile deve sopportare tutti questi ostacoli oltre al loro deficit??

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