elvira diana Gio Apr 07, 2011 8:41 am
Durante il corso abbiamo svolto l'esercizio dell' "OROLOGIO", che consisteva nel confrontare la mia giornata-tipo con quella di una persona disabile.
Mi sono subito resa conto che una persona disabile avrebbe difficoltà a vivere la giornata sin dal mattino, soprattutto nel compiere quelle azioni più semplici che per noi sono automatiche: ad esempio. una persona disabile avrebbe difficoltà già in bagno perchè è presente un gradino; oppure per poter usufruire della cucina e di tutte le necessità primarie di una persona dovrebbe scendere dal primo piano al piano terra e quindi obbligatoriamente essere presa in braccio da qualcuno.
Problemi ancora maggiori sorgono per un disabile negli spostamenti nel mio paese al di fuori della mia casa. Ad esempio, recarsi in un supermercato può comportare notevoli difficoltà per l'esistenza di gradini all'ingresso o per lo stato inadeguato delle strade, che non consentono uno spostamento facile per le carrozzine. Inoltre, queste sitauazioni possono essere ulteriormente aggravate dall'indifferenza e,talvolta, dalla cattiveria delle cosiddette persone normali, che parcheggiano le loro macchine o i loro scooter sulle pedane o sugli scivoli adibiti al passaggio delle persone disabili. Così si creano altri ostacoli o altre barriere ad una condizione già "tragica".
La presenza di gradini all'ingresso di una banca o di una libreria può costituire per una persona disabile il motivo di una profonda crisi. Il non sentirsi liberi di fare un'azione semplice perchè, inevitabilmente, c'è bisogno dell'aiuto di un'altra persona, o, a volte, di esstranei costituisce per la persona disabile un'ulteriore umiliazione.
Personalmente, quest'esperimento mi ha fatto riflettere sulle problematiche che potrebbe affrontare un ragazzo disabile, della mia età, per poter accedere, come me, all'università. Il primo ostacolo è rappresentato dai mezzi pubblici, che, se pur muniti di accorgimenti per i disabili, sono puntualmente fuori servizio. La struttura della mia facoltà, fortunatamente, posside ascensori e pedane adatte che conducono ad ogni singolo piano ed anche un ascensore per poter accedere al bar, proprio per rispondere alle esigenze di tutti.
Da questo esercizio ho capito che tutti quei gesti, che per me sono semplicissimi, per una persona disabile comportano tante difficoltà. è molto triste "stare a guardare" e partecipare all'indifferenza dell'intera società nei confronti della disabilità. Spesso con i nostri comportamenti contribuiamo a far sentire un disabile una persona inferiore e impedita, ad emarginarlo e a farlo sentire sempre di più inabile.