Stefania Lamberti Lun Mag 02, 2011 11:34 pm
La metamorfosi del corpo nei secoli, da luogo sacro e inviolabile nella religione cristiana al corpo 'da modificare' di Neil Postman ('l'umanità è una specie in via di estinzione, c'è una società postumana che si ridefinisce grazie alle sperimentazioni tecnologiche' dal testo Corpo, Tecnologie e Disabilità) o al corpo manchevole di Capucci e Granelli (l'uomo è organicamente l'essere manchevole, sarebbe inadatto a vivere in ogni ambiente naturale e così deve crearsi una seconda natura, un mondo di rimpiazzo, approntato artificialmente e a lui adatto' dal testo Corpo, Tecnologie e Disabilità) ha condotto l'uomo contemporaneo ad un utilizzo sempre più massiccio delle tecnologie invasive. In questa definizione sono incluse le protesi: le componenti possono variare dalla protesi all'arto alla protesi al seno, ma anche la genetica (dal testo Corpo, Tecnologie e disabilità - Briganti). Credo, dalle mie riflessioni dopo gli argomenti trattati in aula, che un utilizzo etico delle tecnologie invasive sia positivo. La possibilità di riavere una mano con una elevata funzionalità, ad esempio, dopo avere perso la propria in un incidente è sicuramente positiva come lo è l'impianto di un cuore o di un qualunque altro organo artificiale ad un individuo. Le tecnologie invasive possono aiutarci a vivere meglio: l'impianto di una mano artificiale annulla il deficit di non avere una mano e consente all'interessato una vita più facile. In molti casi le tecnologie invasive ci salvano la vita: i trapianti di organi artificiali infatti consentono a persone gravemente malate di vivere. Ovviamente, in entrambi i casi citati, credo che le tecnologie siano positive. Ben diverso è il discorso delle protesi estetiche. Le tecnologie si perfezionano continuamente, i link che ho pubblicato sono collegati a degli articoli sul primo trapianto di una mano dotata di tatto e sulla futura possibilità che il cervello possa comandare la mano bionica come fosse vera). Purtroppo si tratta di argomenti di cui si parla molto poco, non c'è un'adeguata informazione e temo di procedere per luoghi comuni senza conoscere realmente rischi e benefici delle tecnologie invasive. Ad esempio, per quanto riguarda la possibilità di far nascere i bambini in provetta, credo rappresenti una speranza per le tante coppie che non possono avere figli ma allo stesso tempo non condivido assolutamente tecniche di selezione degli esseri umani. Bisognerebbe ripensare il concetto di etica, non una etica ma tante, a seconda dei casi. Galimberti - fonte: sito dell'Osservatorio per la Pace di Capannori - a tal proposito parla di un'etica del viandante: "Bisognerebbe assumere l'etica del viandante. A cosa mira la fecondazione assistita? A far si che persone che non possono aver figli secondo natura li abbiano secondo la tecnica. E’ un male o un bene, questo? Secondo me è un bene, e non vedo le ragioni per far insorgere particolari ansie. A meno che non ci sia una dimensione così crudele in base alla quale tutto ciò che non accade secondo natura non deve accadere. Ma questo non è più praticabile. Invece sarebbe bene dire dei no a studi volti a perfezionare le bombe atomiche. Anche lì la scienza non si ferma. Ed è un assurdo, dato che con il potenziale bellico già esistente la Terra potrebbe essere distrutta migliaia di volte".
LEZIONE 13 MAGGIO
Dopo la lezione di oggi sulle tecnologie invasive e dopo avere dato un occhiata all'ampio materiale sulle tecnologie disponibile in area docente, sono sempre più convinta che non sia possibile esprimere un giudizio univoco sulle tecnologie, definendole 'buone' o 'cattive'. Le tecnologie sono uno strumento creato e utilizzato dall'uomo e quindi dipende dall'uomo renderle positive o negativi. Credo che il riferimento all'etica sia fondamentale, il giudizio morale su determinati argomenti è imprenscindibile dal giudizio puro e semplice. Seguo appassionatamente Galimberti nella sua rubrica sull'allegato di Repubblica e onestamente condivido la sua visione nella necessità di assumere 'l'etica di un viandante': colui che cammina, si sposta e dunque si trova in contesti socio economico e culturali sempre differenti. La domanda di Granelli, sul se le tecnologie potenziano o atrofizzano le capacità dell'uomo in seguito ad una modificazione del corpo umano credo resti aperta, e non perchè non c'è risposta ma perchè di risposte ce ne sono tante, e variano con il variare dei casi. Le protesi integrative di Pistorius, il cuore artificiale o la mano bionica non credo possano essere paragonati a delle protesi di silicone per il senso oppure alla cosidetta 'selezione genetica'.
ALCUNI VIDEO DI TECNOLOGIE INVASIVE:
http://www.dica33.it/argomenti/tecnologia/bionico/bionico2.asp
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_dicembre_01/mano-bionica-dialoga-cervello_6e6b8734-deb5-11de-b977-00144f02aabc.shtml
https://www.youtube.com/watch?v=kFTZ9yilFl4
Ultima modifica di Stefania Lamberti il Gio Mag 12, 2011 2:58 pm - modificato 1 volta.