Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


    Le nuove tecnologie nella didattica e nell' apprendimento dei diversamente abili

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    oliver nuovo


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    Data di iscrizione : 21.03.11

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    Messaggio  oliver nuovo Dom Mag 29, 2011 5:15 pm

    Le nuove tecnologie nella didattica e nell’apprendimento dei diversamente abili

    Io vedo il computer come il libro del futuro. “… il libro è lo strumento più stupefacente essendo un’estensione della memoria e dell’immaginazione” (aforisma di Jorge Luis Borges). …ma ogni invenzione o tecnologia è un’estensione del nostro corpo perché determina nuovi rapporti e nuovi equilibri. Le nuove forme di comunicazione specialmente la radio, la televisione e il computer hanno trasformato il globo terrestre in uno spazio fisicamente molto contratto in cui il movimento di informazione va da una parte all’altra del mondo istantaneamente. Infatti tutti sono interconnessi all’interno del nostro spazio virtuale. L’intensa attività di artificializzazione sembra modificarne la stessa natura umana.
    Quindi l’uomo ha l’obiettivo di non limitarsi a studiare come le tecnologie potenzino l’uomo, ma anche come l’uomo muti e si adatti a tali tecnologie nel suo essere nel mondo. Siamo così entrati nella CMC, la Comunicazione mediata dal computer.
    Perciò la vita sullo schermo del computer rappresenta la dimora delle nostre fantasie.
    Il computer entra in relazione con il corpo quando rappresenta un’estensione delle capacità naturali sia in senso astratto che fisico. Dunque rappresenta prolungamenti del corpo biologico e delle sue capacità: non si devono temere le macchine dal momento che gli uomini ne sono responsabili.
    I computer devono favorire, potenziare e sistemare tutti i processi di induzione mantenendo un impegno preciso nei confronti della persona con o senza disabilità, guardandolo all’interno, cogliendolo nella sua dimensione di unicità e integralità.
    Oggi nelle nostre scuole i disabili utilizzano il computer e sono molti gli insegnanti che se ne servono come strumento proprio d’insegnamento (le L.I.M. nella didattica). La scuola è doppiamente coinvolta in queste innovazioni: da un lato deve saper cogliere tutte le potenzialità offerte dalle tecnologie per migliorare la qualità dei processi di istruzione fornendo strumenti di studio e lavoro più efficienti, veloci e completi, dall’altro deve essere in grado di preparare ragazzi con disabilità a un futuro in cui questi strumenti saranno per loro sempre più indispensabili. I vantaggi che le tecnologie informatiche possono offrire agli studenti disabili sono davvero notevoli, tali da cambiare radicalmente il modo di far scuola. L’utilizzo del computer e dei sussidi multimediali nella scuola migliora l’autonomia personale e scolastica degli alunni con disabilità e ne potenzia gli apprendimenti attraverso strumenti che vanno scelti con cura in base alle esigenze specifiche, ma che vanno personalizzati, adattati e utilizzati con intelligenza e flessibilità.
    I bisogni dell’alunno non derivano solo dalla disabilità e dalla difficoltà specifica, ma rispondono prima di tutto alla necessità di essere persona socialmente ed emotivamente protagonista della propria vita. In questa vita il computer va considerato come strumento di lavoro indispensabile per il disabile, come diritto e non solo come utile opportunità. Il computer di sostegno è davvero all’altezza del compito ed è un alleato prezioso. Quindi per gli alunni con disabilità l’uso del computer come strumento di apprendimento si è rivelato molto efficace e in grado di aiutare gli insegnanti a superare situazioni di stallo o di rifiuto. Il computer è un vero e proprio strumento didattico, una specie di utensile in mano ad un artigiano. I computer sanno comunicare con i disabili e dare emozioni, indicazioni con immagini e suoni, sensazioni e informazioni. Alla base di molti sistemi ci sono immagini e simboli ai quali è associato un determinato messaggio. Dunque la comunicazione avviene indicando e selezionando le immagine scelte ideate o in sequenza. Per l’uso abituale e funzionale servono strumenti semplici, leggeri, immediati e facili da attivare quindi da poter essere usati in tutti i contesti reali di vita in cui può essere necessario comunicare.
    L’uso del computer può essere efficace per imparare a riconoscere e a collegare i simboli. Interessante è la possibilità di associare dei messaggi vocali alle immagini e quindi di poter trasformare la comunicazione iconica in un linguaggio verbale. Con il computer si possono cambiare rapidamente e autonomamente i set di icone presenti sullo schermo invertendo nuovamente la possibilità di comunicare.
    Molti sono i fattori che possono rappresentare delle facilitazioni per un buon utilizzo delle tecnologie e una di queste è la necessità che il documento informativo sia multimediale intendendo con questo termine la capacità di un documento elettronico di essere consultato secondo modalità diverse percorrendo lo stesso contenuto. L’accesso multimediale ai documenti è un aspetto cha incide profondamente sui rapporti educativi nelle responsabilità e nel coinvolgimento. L’insegnante può occuparsi della preparazione di documenti multimediali e del materiale di rilievo nell’azione educativa. Fondamentale è il ruolo dell’insegnante-educatore che, come un regista, deve attentamente percorrere un rapporto educativo che è fondato sulla interazione tra l’alunno e il computer. La relazione diretta tra bambino e macchina, infatti, è alla base di quasi tutti i processi di attenzione (mediazione, autostima, feed-beck) e va accuratamente mantenuta. L’insegnante dovrà essere in grado di controllare in modo indiretto la sequenza delle attività da svolgere.
    È sempre l’insegnante che integra , media e controlla affinché i messaggi che servono arrivino davvero in modo efficace e corretto. Per svolgere adeguatamente questo importante ruolo di regista l’insegnante utilizza necessariamente in queste attività solo software che conosce molto bene. Dovrà provare più volte il programma prima di sottoporlo all’alunno e sperimentare tutte le possibilità e identificarne i difetti. Solo così pilotandolo adeguatamente, personalizzandolo e organizzandolo in percorsi più efficaci soffermandosi di fronte alle situazioni più stimolanti. Un’accurata personalizzazione può aiutare a superare molte difficoltà di tipo visivo o percettivo che spesso condizionano pesantemente i risultati. E’ bene evitare la somministrazione frequente di programmi nuovi e sempre diversi perché aumenterebbe il rischio di interferenze e di confusioni. L’alunno dovrà invece per un certo tempo concentrarsi quasi esclusivamente su come funziona meccanicamente il programma, a cosa si deve dedicare, e a cosa si deve fare per meglio sfruttarne a fondo le potenzialità. E’ importante osservare e registrare con costanza quello che succede durante le attività individuali annotando le azioni svolte, i tempi, i problemi, l’interesse, i risultati, gli errori nel diario di bordo al fine di conoscere l’evoluzione dell’esperienza.

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