Pedagogia della disabilità 2010-11

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Pedagogia della disabilità 2010-11

Stanza di collaborazione della classe del corso di Pedagogia della disabilità (tit. O. De Sanctis) a cura di Floriana Briganti a.a. 2010-11 periodo marzo-maggio 2011


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luanacirma
simona amoroso
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    "reality sui disabili" cosa ne pensate?

    simona amoroso
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    "reality sui disabili" cosa ne pensate? Empty "reality sui disabili" cosa ne pensate?

    Messaggio  simona amoroso Mer Apr 27, 2011 8:55 pm

    Ho trovato questo articolo... Exclamation
    LONDRA - Sei disabili abbandonati su un'isola deserta e filmati dalle telecamere hanno tre mesi per dimostrare che anche loro possono essere autosufficienti. È la nuova frontiera televisiva che ha come tema un reality con concorrenti con varie disabilità, e che già sta scatenando controversie: sul piccolo schermo infatti ci saranno davvero disabili, pronti a mettersi a nudo con i loro handicap davanti al pubblico.

    I sei protagonisti includono un uomo costretto su una sedia a rotelle, una donna incinta sorda, un uomo cieco con la passione delle armi da fuoco, una donna affetta da nanismo con una forte personalità, una donna dal volto sfigurato e un uomo affetto dalla sindrome da talidomide a causa della quale ha gravi malformazioni alle braccia. A ognuno di loro sarà dedicata una puntata della serie che esplorerà la loro vita passata, raccontata tramite flashback, e il loro presente sull'isola.

    Un telefilm irriverente che, pare, ironizzerà sulla condizione dei disabili, con battute che si preannunciano controverse e - in perfetto stile 'reality' - eventuali colpi di scena negli sviluppi delle relazioni interpersonali tra i protagonisti. Gli attori, alcuni dei quali sono alla loro prima esperienza, saranno filmati secondo una sceneggiatura precisa durante le loro avventure sull'isola deserta nella 'lotta' alla sopravvivenza modello reality.

    La stampa britannica si interroga oggi su quanto si possa essere 'autorizzati' a ridere davanti a battute che prendono in giro i portatori di handicap. Ma gli autori della serie (Jack Thorne, Tony Roche and Alex Bulmer, che hanno all'attivo diversi successi nella tv britannica) puntano proprio su questo: mostrare dei disabili che fanno anche 'ridere' e che non devono necessariamente o soltanto suscitare pietà, per dissacrare i tabù televisivi che da sempre esistono su di loro. Lo scopo è di far apparire i sei come persone con difficoltà fisiche ma su cui si può giocare e che, soprattutto, vivono anche al di là del loro eventuale handicap.

    Carrie una donna affetta da nanismo con una forte personalità
    [img]"reality sui disabili" cosa ne pensate? Ccarri10[/img][img][img]

    Tom è un uomo cieco con la passione delle armi da fuoco.
    "reality sui disabili" cosa ne pensate? Tom11[/img]

    Gabriella una donna sorda che aspetta un bambino
    "reality sui disabili" cosa ne pensate? Gabrie10

    Dan è un paraplegico costretto a vivere su una sedia a rotelle
    "reality sui disabili" cosa ne pensate? Dan_11

    Will ha la sindrome da talidomide
    [img]"reality sui disabili" cosa ne pensate? Cwill10[/img]

    April è una donna affetta da cherubismo, una malattia fibro-ossea benigna dell'infanzia, che colpisce la metà inferiore del volto, le ossa mascellari e in particolare la mandibola, deformando il viso.
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    luanacirma


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    Messaggio  luanacirma Gio Apr 28, 2011 3:42 pm

    beh..io non vedo nulla di male....ci battiamo giorno dopo giorno,a definire i disabili(mi riferisco ccomunque a persone che non hanno enormi difficoltà)persone normali,ed credo che possa andare anche bene un reality su di loro....anche in una edizione del grande fratello italiano entrò in casa un disabile...cieco...e comunque ha fatto la sua parte.
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    roberta pengue


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    "reality sui disabili" cosa ne pensate? Empty reality peri i disabili

    Messaggio  roberta pengue Ven Apr 29, 2011 9:00 am

    La domanda a cosa ne penso dei reality per i disabili....bhè credo ke oggi sia la normalità di tutti i giorni persone normali come loro io ritengo che possano svolgere nelle loro capacità ogni avvenimento che la vita gli pone davanti. i reality fanno parte della quotidianetà e ci sono stati reality composti da persone non vedenti oppure persone sulla sedia a rotelle e cosi via.....cosa bella è che non bisogna ostacolare queste persone anzi renderle partecipi all ' interno della società facendo si che non sentano una diversità con le altre persone.
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    "reality sui disabili" cosa ne pensate? Empty ''Reality sui disabili''

    Messaggio  DomenicaMaiello Ven Apr 29, 2011 10:06 am

    Ho trovato un articolo study dove attraverso un reality chiamato ''Eye che c'è da guardare'' mette davanti alle telecamere adolescenti e disabili,poiché ormai le telecamere nascoste hanno diffuso un senso di curiosità,ma questo più che un programma è un esperimento dove dieci adolescenti si cimenteranno nella convivenza con gli ospiti di un centro per disabili.
    Giovani diversamente abili,due categorie finora mai apparse in un reality.Insieme condivideranno momenti di vita quotidiana,secondo i ritmi e gli orari dell'associazione dei disabili.Per i ragazzi, in particolare,significherà mettersi alla prova con un mondo,quello del volontariato,che spesso è trascurato,poco considerato o a volte addirittura si prende in giro chi ne fa parte.
    Provare e suscitare emozioni,la capacità di relazionarsi con la diversità, saranno proprio questi i parametri importanti per "fare strada" nel reality.

    "reality sui disabili" cosa ne pensate? Logore11

    ''IL REALITY APRE ALLA DIVERSITA' ''

    Ricerca del successo, episodi di bullismo, egoismo: sono alcuni dei tratti che, complici anche alcuni spiacevoli episodi di cronaca, vengono attribuiti agli adolescenti. E che il reality cerca di sfatare, usando un format e un linguaggio che conquista i giovani. "Vogliamo fare una scommessa: dimostrare che non è vero lo stereotipo dei ragazzi incapaci di provare emozioni e di andare oltre il loro privato", afferma Aufiero.
    Provare e suscitare emozioni; la capacità di relazionarsi con la diversità: saranno questi i parametri importanti per "fare strada" nel reality.
    E anche se il logo dell'iniziativa è un occhio ("Eye", per l'appunto), il look non deve per forza entrare nello zaino dei protagonisti. Da guardare, infatti, c'è molto più che l'aspetto.
    Fin dalle selezioni.
    In programma dal 24 al 26 ottobre, e riservate agli abitanti del Comune di Monselice dai 16 ai 19 anni - con l'autorizzazione di un adulto nel caso dei minorenni - punteranno a mettere in risalto la sensibilità e l'altruismo dei candidati.
    I dieci ragazzi selezionati inizieranno così un "training" formativo, che li porterà anche ad incontrare gli operatori del centro disabili in cui vivranno la loro speciale avventura.
    Una conoscenza reciproca e poi, entro la fine di novembre, via con le registrazioni, ripresi da registi della scuola di Ermanno Olmi.
    Niente confessionale, niente "cueva" o altri stratagemmi di spettacolarizzazione: i ragazzi potranno confidarsi in maniera più discreta.
    Dopo la fase di montaggio, il reality sarà pronto per essere trasmesso in più puntate in una emittente locale.
    E cominceranno così le votazioni: il sito del reality raccoglierà i favori, che dovranno essere accompagnati da una ragionevole motivazione.
    Il vincitore potrà vedere la sua immagine in veste di testimonial nei materiali di comunicazione sul tema del volontariato che il Comune di Monselice pubblicherà nel 2009.
    L'immagine, dunque, non come mezzo per "sfondare", ma come momento successivo all'esperienza del reality.
    Un'idea che, in un certo senso, non nasconde una strizzata d'occhio alle celebrità degli altri spettacoli, in gara per foto e comparse televisive fin dal primo giorno di trasmissione.
    Ragazzi in scena, dunque; dietro le quinte, invece, numerose istituzioni, tra cui il CSV - Centro Servizi Volontariato - di Padova, l'Anffas di Monselice, e l'amministrazione comunale di Monselice.
    Proprio il Comune ospiterà più avanti un evento che, attraverso la presentazione delle parti più belle del reality, offrirà uno spunto per un dibattito sulla situazione giovanile.
    Gli argomenti d'altronde, non mancano: "L'esperienza che stiamo preparando è unica nel suo genere, ma vogliamo ripeterla, magari affrontando altre tematiche che coinvolgono i ragazzi", confessa infatti Ernesto Aufiero.
    Non resta che dare il via al "grande fratello" dall'occhio buono, che monitorerà con molto tatto le diverse reazioni dei protagonisti.
    "Mi aspetto anche dei rifiuti: qualcuno, infatti, potrebbe arrivare a giudicare questa esperienza come troppo forte", afferma Aufiero.
    "Tuttavia, se anche solo due ragazzi su dieci riuscissero a mantenere nel tempo i rapporti con gli operatori del centro per disabili e con gli ospiti, si otterrebbe comunque una grande vittoria".
    E i soliti montepremi, di sicuro, in questo caso non c'entrano.

    RIFLESSIONI PERSONALI:
    Penso che sia un reality davvero meraviglioso perché per una volta non si metterà in mostra solo la bellezza,il fisico,spesso ''l'ignoranza'' che vediamo nel Grande Fratello o altri reality,ma addirittura adolescenti che cercheranno di vivere con ragazzi disabili della loro stessa età e magari gli servirà proprio a rendersi conto di quanto sia difficile condurre la loro quotidianità nel mondo del ''disabile'' che spesso molti di noi non riescono ad immaginare perché per noi ''normali'' è facile fare una partita a calcio,salire e scendere dalle scale,correre ecc...mentre per i disabili questo non lo è,quindi questo reality darà modo di far capire ai ragazzi che le persone diversamente abili sono proprio come noi,anche se spesso non possono svolgere le nostre stesse funzioni ma comunque non devono essere giudicati o emarginati solo perché magari presentano una malformazione,un handicap ecc...quindi bisogna far entrare anche loro nel mondo dei ''giovani d'oggi'' e aiutarli ad integrarli e a renderli partecipi per qualsiasi cosa che noi facciamo!!!
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    "reality sui disabili" cosa ne pensate? Empty reality sui disabili -cosa ne pensate????

    Messaggio  annapaola loffredo Ven Apr 29, 2011 11:38 am

    Ho trovato su internet un articolo dedicato agli show sui disabili...
    Ora ve lo mostro.........
    Un reality show tutto dedicato ai disabili, perché no?"
    Parla Carla Crivellari, 41enne bolognese che lavora all'Aias e che ha sfilato come indossatrice con la sua sedia a ruote, insieme ad altre ragazze disabili, all'evento di moda "Fashionable" dello scorso 8 marzo

    BOLOGNA - "Un reality show tutto dedicato ai disabili, perché no? Bisogna sapersi mettere alla prova. E magari sarà l'occasione di dimostrare al grande pubblico della televisione che noi persone con disabilità sappiamo fare tante cose. Che possiamo raggiungere risultati importanti, in modi diversi e nostri". Carla Crivellari, 41enne che vive a Bologna e lavora all'Aias, ha già una certa abitudine ai riflettori: ha sfilato come indossatrice con la sua sedia a ruote, insieme ad altre ragazze disabili, all'evento di moda "Fashionable" dello scorso 8 marzo. E ora, dopo che l'autore tv Fabrizio Rondolino ha acquistato i diritti del format olandese "Miss Ability" per realizzare un analogo programma italiano, vede questa possibilità come un'opportunità e una sfida.

    Mostrare la disabilità nel contesto di un reality show in tv. Non c'è il rischio del trash, o di suscitare facili pietismi?
    Il rischio del pietismo c'è sicuramente, ma è già molto presente nella vita quotidiana di ognuno di noi. E anche in televisione, finora, la sedia a ruote è stata fatta vedere soltanto nel momento del bisogno. In contesti, cioè, dove il disabile è quello che chiede aiuto e basta. Non amo ovviamente questo tipo di programmi pietistici. Ma a certe condizioni, un reality show potrebbe essere diverso.

    Perché?
    Perché, se prendiamo a modello la nota ?Isola dei famosi' di Simona Ventura, nel programma ci sono prove da superare, una competizione, un premio finale. Un contesto da cui può scaturire un'immagine positiva e vincente della persona con disabilità, che sa affrontare gli ostacoli e andare oltre le difficoltà.

    Rondolino ha detto in un'intervista che il suo non sarà un concorso di bellezza per portatrici di handicap, ma uno show con uomini e donne dove si incrociano reality e tv di impegno sociale.
    Bisognerebbe chiarire intanto cosa si intende per ?tv di impegno sociale'. Comunque sono a favore di un reality impostato sulla sfida, sulla dimostrazione delle nostre diverse abilità. Bisogna sapersi mettere alla prova. Proprio per questo ho partecipato ad una sfilata di moda a Bologna: un'esperienza che rifarei. Non tanto per voglia di protagonismo, per i bei vestiti che indossavo. E nemmeno per dimostrare qualcosa agli altri, ma per provare a me stessa di poterlo fare.

    Accetterebbe di partecipare a un reality tv con lo stesso spirito?
    Con lo stesso spirito, certamente sì. Le sfide mi piacciono. Certo vorrei prima conoscere bene le regole, il contesto, il tipo di prove previste nella gara. E avere garanzie sulla possibilità di prepararsi e allenarsi bene. Ma c'è un'altra condizione essenziale.

    Quale?
    La scelta iniziale dei concorrenti del programma dovrebbe avvenire attraverso le associazioni delle persone con disabilità. Se le associazioni verranno consultate, ci saranno maggiori garanzie di un programma tv che non scada nel pietismo e che sia veicolo di un messaggio utile sui temi della disabilità.
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    SorrentinoOlga


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    Messaggio  SorrentinoOlga Ven Apr 29, 2011 11:16 pm

    RISPONDENDO ALLA DOMANDA:PENSO CHE SIA GIUSTO CHE ANCHE I DISABILI FACCIANO I REALITY, NON VEDO NULLA DI MALE. E MOLTE PERSONE CHE IMPARASSERO QUALCOSA DI BUONO E DI UTILE DA LORO, ANZICCHE RIDERE , COME SPESSO ACCADE. PERCHè NONOSTANTE LA LORO DISABILITà SONO PUR SEMPRE ESSERI UMANI E COME TALI VANNO RISPETTATI. è GIUSTO CHE SI INTEGRINO NELLA SOCIETà E IN QUESO CASO è ANCHE GIUSTO CHE PARTECIPINO AI REALITY E VARI PROGRAMMI TELEVISIVI. ABBIAMO PARLATO DI PISTORIUS UN DISABILE CHE PARTECIPA ALLA GARA SPORTIVA,UN ATTIVITà CHE SVOLGE QUOTIDIANAMENTE ALLENANDOSI. QUINDI RITENGO GIUSTO CHE COLORO CHE ABBIANO UNA DISABILà PARTECIPASSERO/SVOLGESSERO ATTIVITà QUOTIDIANE. OVVIAMENTE COLORO CHE NON POSSONO GAREGGIARE SIA GIUSTO CHE FANNO ALTRO. AD ESEMPIO NON HO MAI VISTO UNA GARA DI CORSA TRA I "NANI" PERò LI VEDIAMO SPESSO NEI FILM, MA ANCHE NEI REALITY. LI CONSIDERO MOLTO SIMPATICI. NONOSTANTE IL LORO ASPETTO FISICO, CON LA LORO SIMPATIA RIESCONO A REGALARTI IL SORRISO. IN QUESTO MOMENTO MI VIENE IN MENTE PINGPING, PARTECIPANTE AL PROGRAMMA TELEVISIVO DI CANALE 5 L'ANNO SCORSO "SHOW DEI RECORD".

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    "reality sui disabili" cosa ne pensate? Images14

    Il nanismo è un grave difetto staturale, per il quale - al termine della pubertà - l'altezza non raggiunge i 130 cm nell'uomo ed i 125 cm nella donna. Quando la statura supera tali valori, ma rimane comunque al di sotto del metro e mezzo, si parla di ipoevolutismo staturale moderato. Ad ogni modo, considerata la grande variabilità tra i diversi gruppi etnici, i valori staturali di riferimento rimangono indicativi.

    Si parla di infantilo-nanismo quando nel periodo post-puberale il grave deficit somatico si accompagna alla permanenza dei tratti caratteristici dell'infanzia. Si distinguono inoltre nanismi armonici da altri disarmonici; nel primo caso le proporzioni corporee, lo sviluppo intellettuale e quello sessuale rientrano nella norma, mentre nel secondo si perde la naturale armoniosità tra i vari segmenti corporei.


    He Pingping, con i suoi 73 cm di altezza, è stato a lungo l'uomo più basso del mondo (nella foto lo vediamo all'età di 20 anni, poco prima della morte sopraggiunta il 13 Marzo 2010); il suo nanismo era dovuto ad una malattia nota come osteogenesi imperfetta, che comprende un gruppo eterogeneo di disordini ereditari del tessuto connettivo.

    "reality sui disabili" cosa ne pensate? Images14
    Tutte queste precisazioni sono necessarie per classificare le numerose forme di nanismo. Una delle più frequenti, detta nanismo ipofisario, è causata da un difetto di secrezione e/o di azione del GH (ormone somatotropo o della crescita). Questa malattia determina un severo deficit di accrescimento, ma non si notano difetti dell'intelligenza o grosse anomalie nello sviluppo sessuale (la pubertà è comunque ritardata). Si tratta quindi di una forma di nanismo armonico. La forma di origine tiroidea è invece un tipico esempio di nanismo disarmonico: gli arti sono scarsamente sviluppati rispetto al tronco e l'aspetto del viso riflette la severa deficienza mentale (facies mixedematosa, con palpebre e labbra tumefatte, lingua grossa e sporgente dalla bocca). Anche lo sviluppo sessuale è gravemente compromesso: alla pubertà non maturano i caratteri sessuali secondari e nella donna non compare il menarca.

    Il nanismo può anche essere di tipo malformativo/disarmonico; è il caso, ad esempio, dell'acondroplasia, una malattia genetica ereditaria, con modello autosomico dominante, che colpisce le cartilagini e si manifesta con una frequenza di circa un caso su 10.000/20.000 nati vivi. Tale incidenza la rende la più comune tra le varie forme di nanismo (responsabile di 7 casi su 10). La precoce saldatura delle cartilagini di coniugazione si accompagna alla brevità degli arti, specie dei segmenti prossimali, rispetto al tronco. Cosce e braccia sono quindi estremamente brevi, mentre la statura seduta è quasi normale. Sviluppo intellettuale e sessuale rientrano nella norma; le mani sono corte e squadrate, con uguale lunghezza delle utlime quattro dita; il capo è molto voluminoso ed arrotondato, con fronte prominente.

    Tra le altre forme di nanismo, ricordiamo: osteogenesi imperfetta (nanismo osseo), mucopolisaccaridosi, sindrome di Hurler o gargoilismo, sindrome di Morquio, sindrome di Virchow-Secke e sindrome di Turner.

    Le possibilità di trattamento sono subordinate alle cause di origine; nei bambini e negli adolescenti colpiti da nanismo ipofisario, la crescita staturale può essere promossa da apposite terapie ormonali, nello specifico da iniezioni quotidiane di somatotropina (ormone della crescita). La controversa tecnica chirurgica di distrazione osteogenetica può invece essere d'aiuto per allungare, correggere e stabilizzare le malformazioni ossee che accompagnano il nanismo acondroplasico.



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